... a proposito della campagna (politica e di stampa) xenofoba in corso.
di Uguale per Tutti
Nei sistemi sociali contemporanei, caratterizzati da una enorme influenza dei sistemi di comunicazione, che sono in grado di produrre stati emotivi collettivi molto rilevanti, il potere – politico, economico, di ogni genere – utilizza la paura come strumento di condizionamento sociale.
E’ l’altra faccia del problema illustrato benissimo negli scritti del prof. Gustavo Zagrebelsky che abbiamo pubblicato qui con i titoli "Democrazia e principi. Il pericolo delle politiche eudemoniste" e "La 'Giustizia' tradita e strumentalizzata dal 'Potere'”.
La “paura” viene usata dal “potere” contro la “giustizia” seguendo lo stesso schema con il quale si utilizza la “promessa” di cui parla il prof. Zagrebelsky.
Diffondendo e amplificando la paura della Sars – che fra il novembre 2002 e il giugno 2003 ha ucciso nel mondo intero solo 800 persone, mentre la comune influenza ne uccide ogni anno diversi milioni – sono state fatte “accettare” al mondo una serie di politiche “restrittive della libertà economica e politica” molto gravi e sono stati giustificati investimenti di denaro pubblico ingentissimi.
Così come avviene con la promessa di “beni enormi” (la guerra in Iraq è inserita in un “programma” che il Pentagono ha chiamato “Giustizia infinita”), anche la minaccia di “mali enormi” viene usata strumentalmente per “far passare” atti e iniziative politiche ed economiche che diversamente non sarebbero mai “passate”.
Perché ci sia democrazia, è indispensabile che il popolo non sia preda (o almeno non lo sia costantemente e sistematicamente come avviene in Italia) di manovre demagogiche.
Per ottenere questo risultato, sarebbe necessario uno degli strumenti indispensabili di ogni democrazia: l’informazione.
In Italia l’informazione è quasi per intero asservita al potere economico e politico, come ciascuno può verificare ogni giorno (un esempio significativo, ma neppure fra i più gravi, lo abbiamo offerto con il post che si può leggere qui).
In mancanza di una informazione anche solo decente, è necessario che ognuno si sforzi di riflettere, di esercitare quella faticosa attività che è il pensiero articolato, non cadendo preda delle “campagne di stampa” del momento.
Avrete fatto caso certamente al fatto che la cosiddetta informazione nel nostro Paese “si muove” “a tema”.
Ascoltando i telegiornali, ci sono periodi in cui sembra che accadano solo incidenti stradali causati da ubriachi (mentre l’ubriachezza ha una incidenza complessivamente molto modesta sulle cause di mortalità nelle strade), oppure che in Italia si muoia solo azzannati dai cani, oppure che nel mondo cadano in continuazione aerei, oppure che le persone ci una certa etnia facciano solo reati e di un certo tipo e così via.
La tragica vicenda della signora rapinata, violentata e uccisa a Roma, quasi certamente da un rumeno merita molti approfondimenti.
In attesa di quelli, può essere utile leggere i risultati presentati nel febbraio di quest’anno (e dunque aggiornati) di un'indagine compiuta dall’Istat interamente dedicata al fenomeno delle violenza fisica e sessuale contro le donne.
Si tratta di una indagine frutto di una convenzione tra l’Istat – che l’ha condotta – e il Ministero per i Diritti e le Pari Opportunità – che l’ha finanziata con i fondi del Programma Operativo Nazionale “Sicurezza” e “Azioni di sistema” del Fondo Sociale Europeo.
I risultati si possono leggere nella relazione che si trova nel sito internet dell'Istat, qui e, il testo integrale, qui.
Da questa indagine emerge che il 69,7% degli stupri è opera dei partner delle vittime. In particolare, il 55,5% è opera degli ex partner e il 14,2% è opera del partner attuale. Il 17,4% degli stupri è opera di un conoscente e il 6,2% è opera di estranei, una piccolissima parte dei quali stranieri.
Il tasso di delinquenza degli stranieri nel nostro Paese è complessivamente bassissimo.
In sostanza, in Italia, la stragrande maggioranza degli stupri, degli omicidi – dolosi e colposi -, degli spacci di droga, per non parlare delle corruzioni e concussioni, degli abusi edilizi, delle evasioni fiscali, delle calunnie, degli sfruttamenti sono commessi da italiani.
Quanto al fatto che saremmo un Paese “invaso” dagli stranieri, le cifre dell’immigrazione relative ad alcuni paesi europei sono le seguenti: Svezia 5,2%,Germania 9,0%, Gran Bretagna 5,3%, Spagna 11,0%, Italia 5,0%.
Scrive Naomi Klein in “Shock Economy” che “Il disastro originario [in questo caso un episodio di rapina violenta come, purtroppo, se ne registrano molti in tutto il mondo] getta l’intera popolazione in uno stato di shock collettivo … capita così che le società sotto shock si rassegnino a perdere cose che altrimenti avrebbero protetto con le unghie e con i denti”.
In questo caso le “cose che in altri tempi avremmo protetto con le unghie e con i denti” sono lo Stato di diritto, che significa, fra l’altro, la responsabilità personale degli atti criminosi, senza generalizzazioni razziali che rischiano di rispondere ai crimini individuali con un crimine collettivo.
E’ così che, come era del tutto ovvio e prevedibile, grazie a una “opportuna campagna di stampa” della nostra cosiddetta “informazione”, ieri sera un gruppo di italiani con il volto coperto da caschi e passamontagna, armati di bastoni, coltelli, catene e altri oggetti contundenti, ha aggredito quattro rumeni nel parcheggio di un centro commerciale, nel quale campeggiava un manifesto che dava appuntamento per una manifestazione, alla fine d'ottobre, con la scritta "Fiaccolata contro l'immigrazione", organizzata da Forza Nuova.
“Dei tre cittadini romeni, uno, Emil Marcu, di 47 anni, è ricoverato in prognosi riservata, ma non corre pericolo di vita, al Policlinico di Tor Vergata. I medici gli hanno riscontrato una profonda ferita alla schiena provocata da una coltellata e un trauma contusivo alla testa molto forte. Gli altri due feriti sono stati invece ricoverati nell'ospedale di Frascati per contusioni ed escoriazioni su tutto il corpo” [Ansa].
Chissà, magari quando avremo istigato ben bene qualcuno a uccidere a coltellate un rumeno o una rumena innocenti la morte di una donna italiana ci sembrerà “adeguatamente vendicata” e ci sentiremo meglio.
Nel frattempo, un fatto gravissimo ma circostanziato trasforma un intero Paese in un popolo più "cattivo" e più "arrabbiato" e, dunque, intrinsecamente meno "felice" e più facile preda di "qualunque cosa".
Chi avrà la curiosità e la pazienza di leggere la relazione dell'Istat sulla violenza contro le donne si potrà rendere conto di quanto il nostro Paese sia violento e di cosa le donne siano vittime.
Chi vorrà potrà anche cercare di individuare quali politiche culturali, quali programmi televisivi, quali modelli diffusi dalle pubblicità, dai talk show e dai reality show producano una così deformato e abbrutito rapporto degli uomini con il sesso e le donne.
Di certo il problema dell'immigrazione è più ampio e complesso, ma in sostanza la politica e l'informazione usano e abusano di questi eventi per distogliere l'opinione pubblica da problemi più importanti e allo stesso tempo fingono di combattere tali problemi cercando di trovare consensi nell'opinione pubblica e guadagnare punteggio...
RispondiEliminaVi farò un esempio recentissimo...
Proprio ieri discutevo con una deputata di Rifondazione Comunista sul problema della giustizia in italia, dei casi De Magistris e Forleo e della cappa nebbiotica calata da tempo immemore sulla giustizia italiana e l'indipendenza della magistratura.
La risposta invece della deputata è stata subito un'altra...
Se ne uscita con il problema dei romeni e con il pericolo di una reazione razzista e fascista...
Io le ho risposto che l'Italia soffre di problemi ben più gravi, le ho chiesto se quanto di democrazia è rimasta in questo paese, quali sono i poteri forti ed occulti che tanto stanno minacciando questo paese e dove si collocano... gli ho fatto degli esempi... se la politica possa far parte di questi poteri... se le banche sono anche loro coinvolte... e quanto... se una parte dell'imprenditoria italiana ne fa parte... se ne fanno parte anche persone, società di altri paesi o addirittura Paesi Stranieri..., le ho posto anche la domanda su cosa sia in realtà questa globalizzazione, spiegandogli io in parte cosa è ed i suoi effetti... Le ho chiesto dell'indipendenza del terzo potere dello stato rispetto ai primi due... le ho fatto degli esempi...
La sua risposta è stata questa:
"Quali sono gli errori di Rifondazione ?Partiamo da cose precise e non
perdiamo tempo. Facciamo l'elenco e vediamone una per una.Sulla
globalizzazione e sulle imprese che chiudono e licenziano e vanno là
dove il lavoro costa meno sono 10 anni che denunciamo e dove possibile
evitiamo il disastro.Per essere di rifondazione bisognerebbe avere a
cuore i lavoratori,le donne ,i disoccupati,i migranti e la storia dei
comunisti in Italia dall'antifascismo ad oggi.Solo così ci si può
augurare che il mostro Partito possa resistere e rifiorire nella
sinistra contro chi da tempo per interessi concreti e non nobili lo
vuole morto o ridicolo e marginale."
A voi le conclusioni...
Non vorrei che gli avvenimenti degli ultimi giorni fossero un pretesto per spostare tutto il baricentro della discussione principale e cioè che stanno venendo meno tutti i principi di democrazia ed indipendenza delle istituzioni con una serie di scaricabarile di responsabilità dei soggetti in essere ( politici di tutti gli schieramenti),almeno io sto avvertendo questa sensazione dall'esterno
RispondiEliminaIn questi giorni gli ultimi tasselli del puzzle vengono inseriti per completare il mosaico: il capitano dei carabinieri, che ha indagato per conto di De Magistris nell’ambito della cosiddetta inchiesta “Toghe lucane”, è stato promosso e trasferito; in un documento dell’ANM lucana si esprime l’auspicio che tra magistratura e avvocatura si ristabilisca al più presto “un clima di collaborazione e rispetto reciproco”. La sensazione che emerge prepotente è quella di una avvenuta normalizzazione, che potrebbe avere il suo coronamento con la terza ed ultima avocazione. Giustizia è fatta, in nome non del popolo italiano, ma delle bande, delle caste, delle cosche e delle ndrine che governano questo nostro bel paese. I Borboni hanno ristabilito l’ordine, quell’ordine che in questo nostro sud significa conferma di una illegalità diffusa e sistemica. Abbiamo ben compreso in queste settimane che in questa Italia esiste una casta di intoccabili, un potere, che con arroganza si ritiene al di sopra delle leggi e delle regole.
RispondiEliminaSi indaghi pure, ma nessuno si azzardi più ad inquisire gli intoccabili.
P.S.
A chi dal congresso Radicale di Padova rivendica il rispetto dello stato di diritto posso solo dire che la mia storia politica è storia ventennale di chi ha difeso lo stato di diritto.
Ed è proprio da militante politico, che ha difeso e difende lo stato di diritto, che esprimo tutta la mia inquietudine per quanto avvenuto in queste settimane. Proprio da uomo che ha a cuore lo Stato di diritto ho difeso il diritto del dr. De Magistris a poter condurre le sue indagini e svolgere la sua attività inquirente.
Ho l’impressione che alcuni compagni radicali abbiano affrontato le vicende calabro-lucane (che noi abbiamo riportato nel più ampio capitolo del “Caso Italia”) ragionando per schemi, slogan e frasi fatte, prescindendo totalmente dai fatti e dai contesti.
Approfondimenti su
www.lucania.ilcannocchiale.it
Qualche "stralcio" della lettera:
RispondiElimina"... a proposito della campagna di stampa xenofoba in corso.
...di cui parla il prof. Zagrebelsky...
...Perché ci sia democrazia, è indispensabile che il popolo non sia preda (o almeno non lo sia costantemente e sistematicamente come avviene in Italia) di manovre demagogiche...
...Il tasso di delinquenza degli stranieri nel nostro Paese è complessivamente bassissimo...
...Quanto al fatto che saremmo un Paese “invaso” dagli stranieri, le cifre dell’immigrazione relative ad alcuni paesi europei sono le seguenti: Svezia 5,2%,Germania 9,0%, Gran Bretagna 5,3%, Spagna 11,0%, Italia 5,0%..."
Ccommento: a mio modesto avviso, e senza toni polemici, vorrei dire che chi gode di una "scorta" ovvero di un'autovettura che lo passa a prendere per portarlo a Palazzo di Giustizia, nonché di uno stipendio che va, DI MEDIA, dai 4.000 a oltre 8.000 euro al mese, NON HA PROPRIO ALCUN TITOLO per fare prediche moralistiche e parlare all'operaio con 1.200 euro netti al mese, con moglie casalinga e figli da mantenere, che subisce ogni giorno violenze, se non fisiche, certamente morali !
Certo, il prof. Gustavo Zagrebelsky, parlamentare, può dire quel che crede e soprattutto scrivere illuminati, brillanti, saggi giuridici in materia di diritto costituzionale, ma certamente non scenderà da solo, la sera, a gettare la spazzatura nel cassonetto ! Non vivrà "assediato" in un condominio, come in certe borgate di Roma o in certi quartieri di Genova o Torino ! Non prenderà l'autobus, né andrà alle Poste a ritirare la modestissima pensione, sperando che nessuno gli salti addosso per rubargli pochi spiccioli...
Francamente, non c'è Istat che tenga: conta l'esperienza. Venti anni fa uno poteva dormire in piazza nel mio paese senza correre alcun rischio, oggi no.
Certo, per chi guadagna tanto, il problema è assai ridotto: al massimo subirà qualche "rapina in villa"...sempre che la villa non sia sorvegliata dalle forze dell'ordine !
Ma il PARADOSSO di scrivere che il tasso di delinquenza degli stranieri nel nostro paese è "bassissimo" si spiega soltanto con il fatto di non vivere come i comuni mortali, ma di essere dei PRIVILEGIATI, come Voltaire, che predicava la "rivoluzione" mentre si arricchiva con il commercio degli schiavi (controllate pure, prego...), mangiando a sbafo (mentre il popolo moriva di fame) nei palazzi della nobiltà "illuminata", la stessa che dopo qualche decennio avrebbe perso la testa !
Con ciò non plaudo certamente a chi ha commesso quel pestaggio feroce. Sarebbe stato più opportuno "pestare" (figuratamente, intendo) chi ha permesso, per la PIGRIZIA degli italiani, che il nostro paese fosse invaso da orde di CRIMINALI !
Che poi in Gran Bretagna o in Francia il problema dell'immigrazione non esista, andatelo a dire agli abitanti di Londra di qualche anno fa o, recentemente, a quelli di Parigi !
Il fatto è che all'estero, in ogni caso, l'immigrazione è ora controllata, da noi, no. E se dà seri problemi anche l'immigrazione controllata, figuratevi cosa succederà da noi tra breve con l'immigrazione fuori controllo...Questa è la grande differenza !
Persino Veltroni, persino la sinistra ora torna sui suoi passi. Ha finalmente capito che i voti che potrebbe prendere dagli immigrati "regolari" sarebbero inferiori a quelli che, invece, perderebbe dai cittadini italiani...
L'Istat, del resto, è un istituto di rilevazione statistica: se voi mangiate due polli, e io nessuno, per l'Istat ne mangeremo uno a testa !
E poi, credo più a quello che vedo ogni giorno che a quello riferitomi dall'Istat, la cui buona fede non assumo scontata, vivendo in Italia !
Infine, basta con questa "democrazia", citata ad ogni piè sospinto ! Secondo voi governa il "popolo", ovvero gli esponenti di precise e potenti, ancorché contrapposte, lobbies economiche, le quali hanno comunque interesse a far entrare in Italia manodopera a basso costo ?
Siate sinceri.
Sono d'accordo con quanto scritto da Uguale per tutti. Mala informazione e Mala politica. Il problema.
RispondiEliminaRiccardo Arena
(radiocarcere.com)
Vorrei chiedere alla redazione se mi posso permettere di postare questo post sul forum di aspirantiuditori nella discussione relativa al tema in oggetto.ù
RispondiEliminaGrazie
Valentina La Mela
Non dubito che le vostre cifre siano esatte ma allora com'è che la percezione della gente è diversa?Non mi permetterei mai di essere razzista nè di gettare la croce addosso a gente che è emigrata dal proprio paese per lavorare, ma resta il fatto che esistono situazioni pesanti in molte città in cui la gente non si sente sicura, ha paura di uscire specie la sera, teme aggressioni di tutti i tipi.Magari la gente sbaglia, ma è un fatto che certi fatti gravissimi stanno avvenendo in questi ultimi anni, spesso ad opera di immigrati che come tanti romeni (i rom sono da anni tra noi e non hanno mai dato particolare fastidio)vengono in Italia dove è più facile delinquere e non subire alcun tipo di sanzione.Se si vanno a valutare i numeri relativi ai soggetti stranieri in carcere e messi fuori per l'indulto, non credo che fossero numeri bassi, anzi mi piacerebbe conoscerli,come pure mi piacerebbe conoscere i numeri dei detenuti stranieri attuali, tanto per avere un quadro completo.Colpisce, inoltre, l'arroganza di questa gente e la cattiveria.No perchè se una romena prostituta uccide con un'ombrellata in un occhio una ragazza, questo non è normale, c'è odio in questo gesto per chi ha di più, ne sono certa.E queste cose colpiscono la gente: arroganza, certezza dell'impunità, cattiveria spinta.Voglio dire che l'omicidio efferato della povera signora romana è stata l'ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso.Non mi risulta (stupri e violenze sulle donne dei parenti a parte) che ci siano state tante violenze efferate come quelle perpetrate da certi immigrati e del resto ricordo la lettera di un cittadino di sinistra a Repubbliche che segnalava l'arroganza di certa gente o le parole di Chiamparino, o il problema di Padova invasa da prostitute dell'est.Oltretutto la gente vede che questi personaggi fanno quello che vogliono , non sono spediti a casa loro per direttissima,delinquono, delinquono, delinquono.Circa il ruolo della stampa, beh lo vogliamo dire che stavolta la stampa ha voluto salvaguardare l'immagine di Veltroni che, da sindaco incontrastato, ha fatto pochissimo per Roma, tranne che spendere milioni di euri per cose futili?E che ,quindi, la disinformazione è stata strumentale dato che addirittura veltroni è comparso al TG rumeno a fare al faccia truce?E' una tattica conosciutissima quella di sviare l'attenzione della gente aggredendo chi è forse meno colpevole di certi misfatti
RispondiEliminaInfine assicuro che per una donna uscire dal lavoro alle 8 di sera, stanca morta e camminare o meglio correre per le strade di , per esempio, Napoli, è terribile.Mi chiedo perchè questo succeda e perchè non ci siano delle pantere della polizia o dei vigili lungo le strade del centro e a Piazza Garibaldi a dare sicurezza alla gente, anche quella che ha la "fortuna" di vivere in un posto dove la camorra controlla il territorio anche da delinquenti immigrati.Che paradosso vero?E che amarezza..
Ciò premesso aborro il clima di caccia alle streghe che si avverte ora, è incivile e anche privo di memoria storica dato che abbiamo avuto tanti emigrati..ma certe verità devono essere accettate per trovare le giuste soluzioni ad un problema REALE
Certo che può farlo, Valentina.
RispondiEliminaTutto ciò che scriviamo qui è "pubblico" e può essere riprodotto liberamente.
E' norma di correttezza citare la fonte dal quale è tratto e, se si cita solo parzialmente, lasciare chiaro che si tratta appunto di citazione parziale (che potrebbe modificare in qualche modo il senso complessivo dello scritto).
Molte grazie della Sua attenzione.
Un caro saluto.
La Redazione
P.S. - Qual'è - se vuol dircelo (ma non è necessario farlo, se si tratta di un forum a qualunque titolo riservato) - il forum di aspiranti uditori al quale si riferisce? Auguri a tutti voi di vedere soddisfatta la vostra aspirazione e ritrovarci colleghi.
Grazie.
RispondiEliminaIl forum è: http://aspirantiuditori.forumfree.net/.
Grazie ancora.
Valentina
Per Tana.
RispondiEliminaCara Tana, vado di fretta e, dunque, la mia risposta è affrettata e sommaria. Se del caso, Le risponderò meglio domani.
Lei chiede com'è che "la percezione della gente è diversa?"
La prima e più facile delle risposte è perchè i giornali sottolineano sempre in un modo morboso e sbagliato l'evetnuale origine straniera di chi commette un qualche reato.
Chi di noi si occupa professionalmente di risracimento danni da sinistri stradali sa che la quasi totalità degli incidenti stradali mortali è causa da italiani e che l'alcool ha un'incidenza causale complessivamente bassa sulla mortalità stradale, sulla quale "pesano" moltissimi altri fattori contro i quali non facciamo nulla e cheanzi promuoviamo ulteriormente.
Eppure la gente crede che ad ammazzare le persone per strada sia prevalentemente stranieri ubriachi.
Ma questo è semplicemente FALSO.
Anche Lei incorre - in perfetta buona fede - in questo equivoco, quando scrive:
"ma è un fatto che certi fatti gravissimi stanno avvenendo in questi ultimi anni, spesso ad opera di immigrati che come tanti romeni".
Per risponderLe in maniera adeguata dovrei farLe un elenco lunghissimo di fatti tragici, ma, sempre perchè devo proprio scappare via, mi limito a citare i più clamorosi delitti commessi di recente da "bravi italiani" che mi vengono in mente.
Dunque:
- qualche mese fa un bravo italiano in quel di Genova ha assassinato a coltellate per strada la ex findanzata, dopo che qualche tempo fa ne aveva già assassinata un'altra sempre di ex findanzata;
- poco tempo prima un bravo italiano ha seppellito a badilate (ed è morta sepolta viva) la ragazza con la quale aveva una relazione extraconiugale, dalla quale aspettava un figlio (nell'occasione ha ucciso madre e bimbo);
- qualche mese fa due bravi italiani hanno fatto una strage a coltellate e Erba, perchè i vicini di casa gli stavano antipatici. Ovviamente tanti che la pensano come "la maggioranza" hanno subito detto e scritto cose molto gravi contro il marito e padre di due delle vittime, che è tunisino;
- qualche anno fa un branco di bravi minorenni italiani capitanato da un bravo maggiorenne italiano ha assassinato a coltellate nel petto Desirè Piovanelli, di quattordici anni, che "non ci stava";
e tanti tanti altri casi di inaudita violenza e di inaudita violenza sulle donne.
Non Le sembrano fatti altrettanto gravi e anche più gravi di quello - pur gravissimo e meritevole di tutta la dovuta esecrazione - commesso l'altroieri a Roma?
E che dire di Erika e Omar e della povera Chiara Poggi assassinata con un corpo contundente a Garlasco? E della ragazza inglese sgozzata due giornifa non si sa da chi, ma possibilmente da un italiano?
Insomma, la nostra società, purtroppo, è violenta e ha un serio problema di legalità, ma tutto questo con i Rom non c'entra proprio niente di niente.
E' terribile che un intero popolo cerchi un capro espiatorio per scaricare in maniera irrazionale la propria rabbia.
E' un discorsolungo e spero di poterLe dare altre risposte ancora.
Intanto grazie di cuore della Sua attenzione e della Sua costruttiva presenza.
Un caro saluto.
Felice Lima
Da Telereggiocalabria
RispondiElimina"Why not: Il Pg Favi chiede altro pm che lo affianchi in inchiesta
2007-11-03
Il Procuratore Generale della Repubblica di Catanzaro, Dolcino Favi, ha deciso di farsi affiancare da un altro magistrato nel prosieguo dell'inchiesta Why Not, in cui risultano iscritti nel registro degli indagati, fra gli altri, il presidente del Consiglio Romano Prodi ed il Ministro della Giustizia Clemente Mastella. A tale scopo, il PG catanzarese ha chiesto alla Procura la disponibilità di un Pm che possa aiutarlo a continuare l'inchiesta. Richiesta che è attualmente al vaglio della Procura. L'inchiesta Why Not è stata avocata il 19 ottobre dallo stesso Favi al sostituto procuratore Luigi De Magistris."
Scommettiamo che si indovina chi sarà?
Forse questi pensano che non si riesca a capire la manovra di sostituire un PM con un altro passando per l'avocazione della Procura Generale......
Ma cosa aspetta la Miagistratura sana a farsi sentire davvero con forza?
Concordo pienamente con tutto quanto espresso in questo post.
RispondiEliminaIn particolare mi ha colpito la riflessione “Perché ci sia democrazia, è indispensabile che il popolo non sia preda di manovre demagogiche.” E poiché conosco bene la ricerca (che, tra l’altro, ha confermato quello che il movimento delle donne diceva da anni) commissionata all’ISTAT dal Ministero delle Pari Opportunità e resa pubblica il 21 febbraio scorso, convengo anche io che il recente decreto sull’espulsione degli stranieri (leggasi rumeni) sia una manovra demagogica.
Con questo provvedimento è stata assecondata un’ondata di xenofobia, facendosi scudo dell’emotività suscitata da un atto di violenza, un orribile atto di violenza che, però, non può essere generalizzato a chi appartiene ad un determinato gruppo etnico … “la responsabilità penale è personale” è scritto ancora all’art. 27 della nostra Costituzione, ma qualcuno sembra averlo dimenticato …
Vorrei, comunque, aggiungere una ulteriore riflessione.
Tor di Quinto … una vita spezzata che si va ad unire alle tante – troppe – vite che sono state negate alle donne ed alle innumerevoli altre violenze che le donne subiscono quotidianamente.
Un dolore che si rinnova e che continua a rinnovarsi anche quando gli organi di informazione non ne parlano.
Ho seguito le notizie in televisione e sui giornali. Ed alla rabbia per l’ennesima violenza su una donna si è aggiunta la rabbia per come il problema è stato affrontato … o meglio, per come non è stato affrontato.
Il vero problema non è se la violenza venga compiuta da uno straniero o da un italiano … il vero problema non è se la violenza venga perpetrata ai danni di una donna italiana o di una donna extracomunitaria o di una donna comunitaria …
Il vero drammatico problema è che la violenza contro le donne viene compiuta sistematicamente ogni giorno in ogni parte d’Italia (e del mondo) … ed io non posso accettare e non accetterò mai che una sola donna (al di là della sua nazionalità) subisca violenza da chiunque (a prescindere dalla razza, dalla nazionalità o dalla religione di appartenenza).
Come non accetterò che la violenza sulle donne salga agli onori della cronaca per essere strumentalizzata per far approvare velocemente un provvedimento contro gli stranieri, per assecondare un’ondata di xenofobia (tant’è che ieri sera qualcuno si è sentito “più forte” e non ha esitato a compiere a Roma una spedizione punitiva, con bastoni coltelli e spranghe, contro un gruppo di rumeni inermi).
La questione sulla violenza contro le donne è, così, passata in secondo piano e nessuno ha speso una sola parola sul vero allarme della violenza contro le donne (quello che si consuma dentro le mura domestiche) né su eventuali provvedimenti legislativi o su attività istituzionali che possano incidere realmente sul fenomeno della violenza contro le donne.
Invece di affrontare il problema dello stupro e della violenza sulla donna si è spostata l’attenzione sul “problema” dei rumeni, semplificando il dramma della violenza sulle donne e generalizzando il dramma di Tor di Quinto con la falsa equazione “straniero (soprattutto se rumeno o extracomunitario) = stupratore (o, comunque, delinquente)”.
La violenza in un luogo pubblico, soprattutto se fatta da uno sconosciuto (per di più rumeno), emotivamente colpisce di più anche perché è l’unica di cui (pur se raramente) si trova notizia sui giornali. Ed è proprio questa emotività che è stata sfruttata, non la reale volontà di combattere il fenomeno della violenza contro le donne.
Eppure è ormai noto che il fenomeno che ha proporzioni decisamente più vaste – e, quindi, da questo punto di vista più drammatico – è la violenza perpetrata dal marito, dal convivente, dal fidanzato, dal padre, dall’amico, dal medico, dal datore di lavoro, dal collega di lavoro … dalle persone, cioè, che la donna conosce bene, di cui si fida e che abusano di questa fiducia. Ed è anche superfluo dire che sono proprio questi gli episodi maggiormente in crescita.
Mi chiedo allora: dobbiamo espellere dall’Italia anche i numerosissimi fidanzati, mariti, padri, amici e parenti italiani che hanno usato e continuano ad usare violenza sulle donne? … violenza che molte volte si conclude con la morte delle donne …
Nella nottata tra sabato e domenica, mentre Giovanna Reggiani era ancora in coma, una donna è stata stuprata e brutalmente malmenata a Cagliari ma non c’è stato alcun clamore mediatico: questo caso non faceva notizia, non era “strumentale” alla campagna sul pacchetto sicurezza che ci si è affrettati ad approvare in concomitanza dello scalpore suscitato dall’orribile episodio di Tor di Quinto. Lo stupratore, questa volta non è né un rumeno né un extracomunitario … Due pesi e due misure …
Si procede con le espulsioni ed il problema della violenza contro le donne non viene affrontato, resta lì, immutato in tutta la sua drammaticità, uguale a prima della morte di Giovanna.
Ed è per questo che condivido quanto espresso ieri nel comunicato di “controviolenzadonne” ed in particolare:
”Ancora una volta la violenza maschile viene ricondotta a un problema di sicurezza delle città e di ordine pubblico, strumentalizzando a fini politici il dramma di donne che vengono stuprate e in molti casi uccise.
La violenza contro le donne continua a essere trattata come devianza di singoli o come responsabilità da addossare alla nazionalità degli aggressori e degli omicidi, mentre è strutturata all'interno della società e della famiglia, e deriva dal dominio storico di un sesso sull'altro.
L'aggressività maschile è la prima causa di morte e di invalidità permanente (dati Onu) per le donne in tutto il mondo.
Senza un reale cambiamento culturale e politico che sconfigga una volta per tutte patriarcato e maschilismo non può esserci salto di civiltà.
La violenza sessista contro le donne è una delle emergenze sociali e politiche più pressanti e il silenzio delle istituzioni sul tema non è più accettabile.”
Ricordo che poco più di un anno fa la colpa in assoluto degli stupri venne data agli albanesi; oggi, invece, la colpa è dei rumeni … a chi toccherà essere colpevole domani? … quando ci si deciderà di affrontare in modo serio il problema della violenza contro le donne?
Perché si fa finta di non sapere che la violenza contro le donne non conosce differenze di classe, di etnia, di cultura, di religione o di appartenenza politica?
La violenza contro le donne è una violenza di genere: non ha mai avuto passaporto. Non è difficile capire che la campagna contro i rumeni è strumentale.
Buonasera a tutti,chiedo scusa per questo fuori topic,ma penso sia di interesse per i lettori dare una lettura a questo articolo che è di stretta attualità sul caso "Why Not "
RispondiEliminahttp://www.ilsecoloxix.it/italia_e_mondo/view.php?DIR=/italia_e_mondo/documenti/2007/11/03/&CODE=ee6145fa-89df-11dc-afc2-0003badbebe4
buon proseguimento a tutti voi e buona domenica
Gentilissimo Dott. Lima,
RispondiEliminaL'artifizio retorico da Lei usato appare in piena evidenza: Lei non fa altro che dirottare l'attenzione su casi noti, emotivamente, al grande pubblico.
Ma il problema degli immigrati irregolari e delinquenti resta !
Sottoscrivo, pertanto, in pieno l'accorata lettera di Tana.
Intelligenti pauca...
Cordialità.
Non voglio entrare nella polemica sul numero di reati commesso da italiani o da stranieri. Sono però d'accordo con l'intervento di Tana.
RispondiEliminaCerto si possono tenere lontani dall'Italia un po' di immigrati, ma il problema vero che deve investire i colpevoli italiani e non, è un altro: La certezza della pena e la lunghezza del giudizio.
A mio parere questi sono i problemi. Berlusconi, Andreotti sono stati processati e i loro processi sono durati 12 anni. Vi sembra giustizia? Vi sembra equo? E se questi signori non avessero avuto i soldi che hanno, come avrebbero fatto a difendersi per un così lungo periodo?
E dopo 12 anni chi ti ripaga dei danni politici, professionali, economici...?
Per vendere il bene di un fallito in Italia ci si impiega 10, 15 anni. in Olanda nr 1 MESE. E intanto in Italia un condono o un indulto non lo neghiamo a nessuno. Morale nessuno paga. E tornando agli immigrati, anche l'espulsione è l'ennesima presa in giro. Ti danno un foglietto: ma chi mai se ne andrà veramente...
A mio giudizio necessitiamo di una riforma pesante della giustizia, che tenga conto delle mutate condizioni sociali. (forse 3 gradi di giudizio sono troppi, ma questo lo deve dire un tecnico) Sicuramente dobbiamo arrivare a tempi processuali europei con certezza della pena.
Grazie
Distinti saluti
F Colombo
F. Colombo ha scritto fra l'altro:
RispondiElimina"... il problema vero che deve investire i colpevoli italiani e non, è un altro: la certezza della pena e la lunghezza del giudizio".
Su questo siamo pienamente d'accordo.
La questione è capire come è successo che il processo penale non funziona per niente e come fare a cambiare le cose.
Su questo, Colombo, in questo blog abbiamo già scritto molto e scriveremo ancora.
Fra le altre cose, Le segnaliamo i seguenti tre interventi di Bruno Tinti:
“Il legislatore non vuole che la giustizia penale funzioni”
“Le responsabilità della politica nella crisi della giustizia”
“Una giustizia forte con i deboli e debole con i forti”
Li legga, se può, e vedrà che non siamo in alcun modo reticenti su questa aspetto della questione.
La situazione, in breve, è la seguente.
Il "potere" politico ed economico non intende sottoporsi ad alcun controllo di legalità e, dunque, ha via via reso sempre più inefficiente la giustizia penale, giungendo a un codice penale e di procedura penale che rendono sostanzialmente impossibile infliggere davvero una pena che venga scontata.
Ovviamente, ciò che ora tutti vedono è che se dobbiamo fare in modo che Andreotti e Berlusconi vengano non "assolti", ma "prescritti" e Previti possa fare durare un suo processo tanti anni adducendo impedimenti varo e poi restare libero anche dopo che è stato condannato definitivamente a più di sei anni, bisogna "organizzare" le cose in modo tale che alla fine, per lasciare impuniti loro, restano impuniti sostanzialmente tutti.
E badi che Le citiamo Andreotti, Berlusconi e Previti non per "fare politica", ma perchè sono i casi più clamorosi, se si considera che proprio e solo per Berlusconi e Previti sono state fatte diverse leggi che hanno gravemente danneggiato la residua e minima efficienza del sistema penale.
Da ultimo, per tutte, l'indulto, che è stato eccezionalmente di ben tre anni (come mai prima d'ora) e ha questa specifica struttura (comprendendo reati che con la falsa scusa delle carceri piene non c'entrano niente) perchè questo serviva per liberare in un paio di giorni Previti.
Dunque, finora la logica è stata: rendiamo inefficiente la giustizia penale così non ci disturba.
Adesso che questa cosa sta avendo un certo "costo politico", perchè la "gente" si lamenta sempre di più dell'inefficienza del sistema, si sta passando a una cosa ancora più perversa: il cosiddetto "doppio binario".
Adesso il "potere" sta facendo una cosa ancora più inaccettabile: leggi diverse per reati diversi.
Con la legge c.d. Cirielli i reati della gente "per bene" si prescrivono in un attimo, quelli della "gente qualunque" si prescrivono in tempi lunghissimi.
Ora vengono previste "corsie preferenziali" per certi reati, così che questa cosa che le carceri italiane sono piene per l'80% di estracomunitari e tossicodipendenti si aggraverà ancora di più.
Abbiamo già e avremo ancora di più un sistema penale che non assicura nessuna giustizia e persegue solo gli emarginati, lasciando tutti i veri malavitosi, con il colletto bianco e non, a fare i loro comodi.
Ciò che noi chiediamo con ogni forza che abbiamo è, come dice Lei, un sistema penale che funzioni e possa svolgere i suoi compiti.
Per ora abbiamo un sistema penale che non funziona per niente e non "per caso".
Concludiamo raccomandandoLe di non credere che la questione sia fra "destra" e "sinistra". Questo è un "asse" del tutto falso. La questione, nel nostro Paese, sta fra "demagogia" e "democrazia", fra "potere" e "uguaglianza". Non fra "destra" e "sinistra" che, su queste questioni agiscono sostanzialmente d'accordo.
Se ne vuole un esempio particolarmente evidente, consideri che un partito politico che si batte da sempre per la "tolleranza zero" è Alleanza Nazionale, ma una delle leggi che maggiormente hanno contribuito a rendere non effettiva la pena è la legge Simeone, dal nome del deputato, di Allenaza Nazionale, che l'ha proposta. La legge, poi, come accade sempre, a riprova che non c'è un "asse" "destra/sinistra" è stata approvata con i voti di tutti.
"Grazie" a questa legge, mentre prima, quando veniva emesse un ordine di carcerazione per esecuzione di una pena, questo veniva subito eseguito, adesso (dal 1998) per pene fino a tre anni e in alcuni casi fino a quattro anni, l'ordine di carcerazione NON si esegue, ma si dà luogo a una procedura molto inefficiente che molto spesso conduce alla non esecuzione.
Può leggere contenuti e conseguenze di questa riforma nella relazione tratta dal sito del Ministero della Giustizia, che può leggere al seguente link:
“Conseguenze dell’approvazione della Legge Simeone”
Un caro saluto.
La Redazione
Carissima Redazione,
RispondiEliminadopo la vostra gradita risposta, che approfondirò leggendo i link che suggerite, mi pongo questa domanda:
Cosa posso fare concretamente come cittadino per migliorare la situazione della nostra giustizia?
Quali persone, quali movimenti posso supportare?
Grazie
F Colombo
scusate ma io non sono d'accordo su alcuni punti:
RispondiEliminaprimo non vedo come si possa attribuire ai mass media la responsabilità della spedizione punitiva.
Secondo non concordo con la teoria che i mass media possano fabbricare delle paure, penso inoltre ritengo che questa teoria sia affetta da un certo approccio che definirei psicologista.
Per chiarire cosa intendo per psicologista porto l'esempio della ben nota teoria di marketing che se pensi positivo le cose andranno bene se pensi negativo le cose andranno male. Teoria che era stata ripresa anche dal precedente presidente del consiglio che imputava al pessimismo (ovviamente insufflato dai giornali e mass media dei suoi avversari politici) che pervadeva molta gente la causa della stagnazione economica del paese.
La teoria alternativa che propongo è che comunque alla base ci siano dei problemi reali ed oggettivi e che al massimo i mass media possano darne una rappresentazione fuorviante ma non per questo possono crearli dal nulla.
Il problema della mancata integrazione dei rom nel tessuto sociale italiano è reale, non esiste da oggi e la tensione sociale si è accumulata negli anni, semplicemente i mass media hanno funto da detonatore della carica.
I campi nomadi con condizioni igieniche assurde, la madri rom con i bambini che ti scippano agli incroci, i capi clan che impediscono ai rom che vogliono fare una vita diversa di poterla davvero fare, ecc.
tutte cose reali che non si è inventata la TV, problemi concreti che nessuno ha mai voluto o potuto affrontare davvero e che ora ci sono esplosi in faccia
F. Colombo ci chiede:
RispondiElimina"Carissima Redazione,
dopo la vostra gradita risposta, che approfondirò leggendo i link che suggerite, mi pongo questa domanda:
Cosa posso fare concretamente come cittadino per migliorare la situazione della nostra giustizia?
Quali persone, quali movimenti posso supportare?"
La risposta è molto difficile, perchè, purtroppo o per fortuna, a seconda dei profili sotto i quali si osserva la cosa, non ci sono più "persone e movimenti" tutti buoni o tutti cattivi (e forse, francamente, non si sono mai stati).
La situazione è molto complessa e ci sembra che i cittadini debbano fare - forse per la prima volta nel nostro Paese - uno sforzo "nuovo", consistente nel non limitarsi, come hanno fatto finora, a "delegare" tutto a un partito o a una persona, ma a esercitare loro in prima persona i propri diritti/doveri di cittadini, ascoltando, informandosi, protestando, contestando questo a questo e a quello, appoggiando ora quetsa iniziativa ora quell'altra.
Insomma passando dall'essere un popolo un po' "pecora", a essere un popolo veramente democratico, consapevole che la democrazia non ci può essere se non in un luogo ove il popolo è maturo e consapevole.
Questo tempo difficile sta offrendo questo di buono: la maggiore consapevolezza dei cittadini di dovere "partecipare più attivamente", di non limitarsi a questa inutile e fuorviante rissa fra "di destra" e "di sinistra", che consente ai "cattivi" e "disonesti" dell'una e dell'altra parte di nascondersi dietro le colpe "degli altri". Quanto contesti una colpa all'uno, quello ti tira fuori le "più gravi colpe dell'altra parte", come se il massimo a cui si possa ambire fosse individuare il "meno peggio fra due".
Grazie a F. Colombo per l'attenzione che ci presta e per la Sua costruttiva partecipazione.
Un caro saluto.
La Redazione