di Andrea Falcetta
(Avvocato del Foro di Roma)
Il mio intento principale in questo blog è quello di trovare una piattaforma di base, anche molto ridotta ed essenziale, che si possa ritenere graniticamente condivisa dalla maggior parte degli uomini e donne che come me e gli altri partecipanti al blog hanno l'onore e l'onere di indossare una toga.
Vorrei restare lontano il più possibile da ogni polemica, eppure non riesco a ignorare quanto è stato risposto al dott. Ludovico da tale "anonimo", a proposito dei cosiddetti giudici onorari.
"Anonimo" specifica infatti numeri e cifre (sentenze "prodotte") come se quello della produttività fosse il solo ed unico criterio da applicare alla Giustizia, mentre io ero e rimango convinto del contrario.
Come avvocato posso dire che non mi interessa sapere quante sentenze "produce" un giudice (sia esso togato o onorario), bensì è per me assai più importante potermi attendere un livello minimo di qualità: "La Giustizia non si dispensa all'ingrosso", non sono mie parole queste bensì della Suprema Corte (Sentenza Tortora e altri del 1987).
Sono un avvocato e come tale credo di avere forse miglior titolo per dolermi proprio della qualità di certe sentenze emesse da giudici onorari di tribunale e/o dell'ufficio del Giudice di Pace: ricordo che noi avvocati, nella solidarietà manifesta di tantissimi magistrati togati, ci astenemmo per ben 5 mesi dalle attività di udienza (e dai relativi onorari, giova precisarlo per mozzare la lingua agli inevitabili maliziosi poco informati), proprio perchè rifiutavamo l'idea che un processo tecnico quale è quello italiano fosse affidato a un giudice non professionale.
La famosa storiella del G.D.P. che, di fronte alla richiesta del Condominio (già chiamato in giudizio dal singolo condòmino a sua volta convenuto da altro condòmino) di essere autorizzato a chiamare in garanzia la propria assicurazione, rigetta l'istanza letteralmente motivando che "... il codice di rito prevede la chiamata in giudizio del terzo, ma non anche del quarto", non è una barzelletta ma una cosa realmente accaduta, e non è la sola su cui potremmo intrattenerci se volessimo polemizzare, a cominciare dai giudici di pace che "cassano" la stessa Cassazione (fonte: www.maurovaglio.it).
La splendida iniziativa di questo blog (notare la geniale semplicità del titolo del blog: "Toghe", ovvero tutti noi, ed in effetti conservo qui a Studio uno scritto del suo fondatore, un magistrato, dedicato "Al Collega Andrea Falcetta"), avrebbe la funzione meritoria di aiutare tutti noi a compiere qualche passo in avanti, e non di arrestarci in inutili discussioni su "chi è più bravo".
Se ci sono avvocati e/o pensionati che vogliono fare i giudici onorari, e una legge lo consente, non è un problema: le Corti di Appello fortunatamente sono ancora composte di Giudici professionali e tanto per il momento mi basta.
Resta da dire che l'idea del giudice onorario racchiude in sè quel concetto di "emergenza" dal quale tutti noi si vorrebbe uscire con ragionevolezza e buona volontà.
E allora cominciamo col dire che, fermo restando il numero attuale di circa 8.000 magistrati in Italia, le cause andrebbero sicuramente più spedite se costoro disponessero, ciascuno di essi intendo dire, di un ufficio dignitoso (da non dover chiudere a chiave tutte le sere per paura che spariscano i computer e con essi la memoria del prezioso e faticoso lavoro già svolto) e di un numero di Cancellieri sufficiente a curare il buon esito delle notifiche (si, le tanto famigerate notifiche, causa prima di inutili rinvii di processi civili e penali) in modo adeguato, nonché di banche dati (ovvero abbonamenti a cura del Ministero della Giustizia fruibili dai Magistrati e dai cancellieri stessi) su cui ricercare indirizzi e nominativi o effettuare visure su Enti: nel corso di un interrogatorio presso un Commissariato ho visto il poliziotto disperato che al telefono attendeva per oltre dieci minuti, dal (dis)servizio 187 della Telecom l'indirizzo di un indagato, questa è la realtà degli strumenti tecnici che lo Stato assegna ai suoi volenterosi ma sfortunati servitori.
Segnalo, inoltre, ma sempre in tal senso, che il tribunale di Roma ha dovuto interrompere il servizio di richiesta copie via e mail per carenza di personale: con il risultato che gli avvocati e le parti hanno ripreso a fare lunghe code snervanti e che gli impiegati agli sportelli non possono che risentirne, insomma un cane che si morde la coda, visto che per fronteggiare le file ci vogliono decine di coadiutori mentre la "produttività" informatica (scansione degli atti e loro stampa) sicuramente migliorerebbe la vita quotidiana degli impiegati stessi nonché degli utenti e consentirebbe l'evasione delle richieste in tempi meno oceanici (oggi per ottenere copia di una sentenza o di un verbale ci voglio circa 10 giorni lavorativi, lo ripeto, e si badi bene, lavorativi, se c'è di mezzo un week-end e ti scade un termine sei un "dead lawyer walking").
Alla fine di questo lungo e forse disarticolato intervento, chiederei di sapere a tutti coloro che leggeranno se siamo d'accordo su queste tre piccole cose:
1) più personale (coadiutori e cancellieri), con assegnazione di un numero minimo di coadiutori (magari scelti tra laureandi o neolaureati in Giurisprudenza) per ogni singolo giudicante,
2) possibilità non solo teorica ma anche effettiva di notificare i rinvii e le fissazioni agli avvocati tramite un indirizzo e-mail registrato e dotato di rapporto di conferma di avvenuta ricezione (sia nel civile che nel penale),
3) possibilità non solo teorica ma anche effettiva di richiedere, da parte degli avvocati, copie di atti o fascicoli via e-mail(sia nel civile che nel penale).
Effettuando nei prossimi mesi sondaggi di questo tipo si potrebbe arrivare a creare in Home Page una finestra con l'elenco di poche semplici cose, da arricchire giorno dopo giorno, con in calce un link di rinvio a una pagina in cui sottoscrivere, ovviamente con nome, cognome e Foro o Ufficio Giudiziario di appartenenza per gli operatori, e città di residenza per i cittadini.
Domanda sciocca: e se poi raccogliamo centinaia o migliaia di firme di operatori tecnici e persino cittadini comuni, cosa accadrà?
Niente di grave credo, sarà soltanto una pacifica festosa rivoluzione,che non passerà inosservata: ci dovranno ascoltare!!
E forse, auspico, anche ringraziare, così come io ringrazio ancora i promotori di questo blog.