di Lorenzo Matassa - Magistrato
La legge! ... è ... dev'essere ... speriamo che sia ... dobbiamo fare in modo che sia ...
Pagine
domenica 19 dicembre 2021
Champagne per blindare un incontro…
di Lorenzo Matassa - Magistrato
Se M.I. conviene.
giovedì 9 dicembre 2021
Il parto delle nebbie
lunedì 15 novembre 2021
L'ufficio del processo: un miraggio ?
di Guido Salvini - Magistrato
L'Ufficio del processo dovrebbe
unificare in un'unica struttura le figure già oggi presenti e cioè i Giudici
onorari e le varie categorie di tirocinanti insieme ai nuovi addetti
specificamente all'Ufficio introdotti dalla riforma Cartabia del 6 agosto 2021.
I contorni del nuovo istituto
sono ancora abbastanza indefiniti ma certo è destinato a provocare alcune
conseguenze.
In primo luogo, nasce una nuova
rilevante categoria di precari con contratto a tempo determinato. I nuovi
precari, trascorso il periodo, breve, previsto, due anni e sette mesi quelli
reclutati con il concorso appena bandito, due anni quelli di cui ai concorsi
successivi, certamente non vorranno essere estromessi da un impiego
significativo nella giustizia.
Punteranno ad una proroga ed una formalizzazione del “rapporto di
servizio”.
giovedì 4 novembre 2021
Il sistema non esiste
martedì 26 ottobre 2021
Riforma elettorale del CSM: la (vera) posta in gioco
di Giovanni Genovese
In questi giorni, all’interno
della magistratura, fervono gli appelli alla classe politica perché adotti
questa o quella legge elettorale per l’elezione dei componenti togati per il
CSM, prevista per luglio 2022.
In generale, i due gruppi più
grandi premono per una legge di tipo maggioritario, con la motivazione di una
maggiore vicinanza dell’eletto al territorio, mentre quelli più piccoli
spingono per una riforma in senso proporzionale, adducendo la necessità che
all’interno dell’organo di autogoverno venga rispecchiato il “pluralismo
culturale” dei magistrati.
Gli uni e gli altri sono tuttavia
accomunati da due costanti: la netta opposizione ad un sistema fondato sul
sorteggio temperato e la totale obliterazione dei lavori e delle conclusioni
della commissione di studio dell’ANM sulla legge elettorale.
Questa commissione, aperta alla
partecipazione di qualunque iscritto all’ANM che ne avesse fatto richiesta, ha
lavorato a ritmo serrato, al fine di predisporre un parere sulla proposta di
riforma elaborata dalla c.d. Commissione Luciani (incentrata sul c.d. voto trasferibile)
e di presentarlo tempestivamente al Comitato Direttivo Centrale dell’ANM, per
consentire all’associazione di esprimersi in tempo utile.
La relazione conclusiva del
Presidente è disponibile al seguente link:
https://www.associazionemagistrati.it/doc/3590/relazione-sullo-svolgimento-dei-lavori.htm
Tutti coloro che hanno
partecipato ai lavori di questa commissione hanno potuto cogliere come l'unico
momento di frizione sia sorto sulla proposta preliminare di dividersi in due
sottocommissioni: una sul sorteggio e una sugli altri sistemi elettorali.
Un simile modo di procedere è
stato subito contestato da parte dei fautori del sorteggio, i quali non avevano
alcuna intenzione di essere confinati in una “riserva indiana”, dove avrebbero
potuto interloquire soltanto fra loro, mentre tutti gli altri avrebbero
discusso di quale sistema elettorale proporre come ANM (perchè non v'era alcun
dubbio che, in sede di voto finale, la relazione dei "sorteggiatori"
sarebbe stata messa in minoranza).
L'idea dei fautori del sorteggio
era appunto quella di una contaminazione reciproca: si voleva da un lato
dimostrare come il sorteggio non fosse un sistema elettorale, ma un metodo
di designazione dei candidati astrattamente applicabile a qualunque sistema
elettorale, sicché separare le due cose non avrebbe avuto senso; dall'altro constatare
da vicino se e come il problema di fondo che la riforma avrebbe dovuto affrontare,
cioè quello di sganciare l'autogoverno da una preselezione carrieristica
diretta dalle correnti, fosse percepito come tale anche da chi opera
all'interno di una corrente.
Il risultato finale è stato
sorprendente, non soltanto sotto il primo profilo (il sorteggio, che prima era
considerato alla stregua di una mera provocazione, è invece entrato a pieno
titolo nel dibattito), ma soprattutto sotto il secondo: è risultato infatti
evidente che la maggioranza non tollerava più la morsa delle correnti
sul CSM.
Se si vanno a vedere le
conclusioni finali (ma ancor più se si è assistito al dibattito, non
documentabile se non per testimonianza personale), emerge con chiarezza una
sostanziale unità dei partecipanti sulla pars
destruens, con poche eccezioni (quasi tutte di autorevoli esponenti di
correnti): la proposta Luciani è stata considerata irricevibile proprio perchè,
anziché mettere i bastoni fra le ruote al condizionamento delle correnti, lo agevolerebbe
e rafforzerebbe.
Si è infatti osservato che,
mentre con l'attuale legge elettorale ogni corrente deve porsi un problema, e
cioè quello di suddividere accuratamente il voto degli elettori per evitare
dispersioni e massimizzare il risultato, il sistema del voto trasferibile
glielo risolverebbe.
Oltretutto, farebbe ciò in modo
occulto, evitando di introdurre apertamente un sistema di tipo proporzionale (che
presterebbe il fianco alle critiche dell’opinione pubblica, perchè suonerebbe
come una legittimazione a pieno titolo del ruolo delle correnti
nell'autogoverno), ma creando un sistema che, sotto le mentite spoglie di una
competizione fra persone, di fatto manterrebbe la competizione fra correnti,
con un effetto che si potrebbe definire proporzionalistico con premio di
maggioranza.
La critica a questo impianto,
come si è detto, è stata ampiamente maggioritaria all’interno della commissione
di studio: basti pensare che le premesse della proposta formulata dal
Presidente sono state mantenute identiche nella proposta alternativa (ma con medesimo
impianto) fondata sul sorteggio: l'obiettivo della riforma elettorale avrebbe
dovuto essere, anche a parere di chi non voleva il sorteggio, quello di
recidere il cordone ombelicale fra correnti e CSM.
E forse è proprio per questo che
i lavori della commissione non hanno avuto alcun seguito dopo la loro
presentazione, condannati alla damnatio
memorie dagli organi dell’ANM e totalmente ignorati dalle singole correnti.
Recentemente, qualcuno ha
ritenuto di invitare i magistrati che si riconoscono in ArticoloCentouno
– iniziativa nata per mettere fine al sistema di autogoverno fondato sul
controllo delle correnti, e tornare ad un autogoverno rispettoso del modello
costituzionale – a prendere atto che una legge elettorale basata sul sorteggio
temperato non si farà, e a schierarsi di conseguenza per una delle possibili
alternative, cioè il proporzionale.
L’invito utilizza l’argomento
classico della rappresentatività, cioè la possibilità che, con un sistema di
tipo proporzionale, qualche candidato riconducibile ai Centouno possa
essere eletto, scalfendo così il predominio delle correnti e contribuendo a contrastare
l'attuale sistema di cooptazione personale e clientelare.
Una simile richiesta è ovviamente irricevibile: non soltanto chi propone il
sorteggio non potrebbe mai ragionare in termini di appartenenza per
schieramenti contrapposti, ma anche gli ipotetici benefici dell'elezione di
qualche indipendente finirebbero per essere in verità effimeri, dal momento che
il problema non è la qualità delle persone, ma il modo con cui vengono
designate.
Essa consente tuttavia di
svolgere un’ulteriore riflessione.
L’aspetto che non pare essere
stato colto da chi formula tale richiesta è infatti proprio la crescente
insofferenza che si sta diffondendo a macchia d'olio all'interno della
categoria; e non soltanto fra chi delle correnti non ne vuole sapere, ma anche
fra chi ne fa parte.
Il dibattito che si è sviluppato
nella commissione di studio non è altro che lo specchio di quello che sempre
più, ogni giorno, i magistrati qualunque, quelli poco avvezzi ai giochi di
potere, si dicono nei corridoi.
Ma mentre la prima può essere
ignorata, ignorare i secondi è molto più difficile.
Sempre più colleghi sono ormai
convinti che non sia normale che si telefoni al proprio referente territoriale
di corrente per perorare la propria causa (che si tratti di un disciplinare,
una valutazione di professionalità problematica, un incarico o altro); che ci
siano carriere parallele; che una volta divenuti direttivi o semidirettivi si
rimanga tali fino alla pensione, dividendo di fatto i magistrati in due
categorie; che i posti vengano prima spartiti fra correnti e solo dopo, al loro
interno, eventualmente per merito ecc...
Pensare che una rappresentanza di
indipendenti (ammesso che, con tale sistema, possano restare tali a lungo)
possa aiutare a migliorare la situazione, significa non aver colto qual è il
vero problema.
Che non è l'accesso di ArticoloCentouno
al CSM (un ossimoro, per chi propugna l’assoluta separazione fra
associazioni ed istituzioni dell’autogoverno) o l'equilibrio fra gruppi
contrapposti, ma porre fine ad un sistema spartitorio in favore di uno
rispettoso del ruolo dei magistrati, in tutti gli aspetti che possono influire
sulla loro attività.
Detto in altri termini: alla
domanda se sia meglio un autogoverno di tipo maggioritario, con una maggioranza
ed una minoranza predeterminate, oppure uno di tipo proporzionale, con accordi
di stampo consociativo, non si può che rispondere che il “bene” (di cui il
“meglio” è notoriamente nemico) è un autogoverno del tutto scevro da queste
logiche, i cui membri (quanto meno togati) non si comportino da politici, bensì
da magistrati.
E i magistrati, nei loro consessi
istituzionali, non si dividono in fazioni, non ricercano e non ricevono
istruzioni dall’esterno (che si tratti di politici, capicorrente o altri centri
di interesse poco importa), non ricevono auto ed etero segnalazioni, non
valutano l’appartenenza dei colleghi, applicano le regole esistenti,
ottemperano alle decisioni del giudice amministrativo, non programmano gli incarichi
che dovranno ricoprire alla scadenza del mandato e tanto altro ancora.
È facile capire che, fintanto
che il CSM resterà in mano alle correnti, la realizzazione di tale modello
risulterà impossibile.
Oltretutto, continuare a
ragionare come se il CSM fosse il Parlamento è il modo migliore per aprire la
strada all’idea di un controllo diretto della politica: se i magistrati seguono
logiche politiche pur non essendo legittimati dal voto popolare, al prossimo
scandalo qualcuno potrebbe chiedersi se un simile potere non debba transitare
direttamente nelle mani della politica.
Se davvero le correnti vogliono
sopravvivere a se stesse, ed evitare che prima o poi l’autogoverno della
magistratura venga travolto dalle sue stesse degenerazioni e sostituito da qualcosa
di diverso, l’unica proposta seriamente percorribile è il sorteggio temperato,
unico sistema che, a costituzione invariata, può coniugare l’autonomia dei
magistrati con la selezione mediante voto.
Si dirà: ma se il legislatore non
intendesse introdurlo, cosa potrebbero fare i magistrati?
Semplice.
Immaginiamo se tutti i segretari
di corrente si riunissero e dichiarassero solennemente che, quale che sia la
prossima legge elettorale, sorteggeranno al loro interno i candidati, e successivamente
sosterranno esclusivamente candidati sorteggiati.
Si voterà col proporzionale?
Sorteggeranno i componenti delle liste.
Si voterà per collegi
uninominali? Sorteggeranno un candidato per collegio.
Si voterà con la legge attuale?
Sorteggeranno un multiplo di candidati per ogni categoria.
Così facendo, il dibattito sulla
formula elettorale sarebbe depotenziato e si avrebbe una competizione
elettorale rispettosa del pluralismo culturale, ma con candidati del tutto
scollegati dalla dirigenza dei gruppi associativi.
Si tratta, a ben vedere, del
classico uovo di Colombo.
E proprio per questo, c’è da
scommetterci, la proposta non avrà alcuna risposta.
sabato 16 ottobre 2021
Mezzi uomini
giovedì 14 ottobre 2021
La mina costituzionale.
sabato 9 ottobre 2021
Libertà scomode.
Minotauromachia e riforma Cartabia
Come nelle migliori
tradizioni del Bel Paese, all’insediamento di un nuovo esecutivo corrisponde
una annunciata riforma “epocale” della giustizia.
Non ha fatto
eccezione il governo dalle larghe intese
guidato da Mario Draghi, che vede come ministra della Giustizia la
professoressa Marta Cartabia.
Il piano nazionale
di ripresa e resilienza, che costituisce il cosiddetto Recovery plan,
necessario per ottenere i cospicui fondi europei (oltre 220 miliardi di euro),
ha addirittura messo le ali agli annunciati, consueti, proclami e ha reso
tangibile e concreta l’attuazione di quella che qualcuno ha ribattezzato, in
modo non particolarmente benevolo, la “schiforma”.
mercoledì 6 ottobre 2021
Non spartite quella torta (il bue e l'asino parte seconda)
L'articolo de Il Corriere della Sera di oggi, a firma di L. Ferrarella, che riferisce della clamorosa indagine su alcuni docenti
universitari accusati di aver "truccato" alcuni concorsi si conclude così:
"Per i pm,
invece, gli indagati avrebbero, nel complesso delle casistiche singole,
«inquinato sistematicamente la regolarità delle procedure di selezione» ai
concorsi, «sostituendo logiche clientelari al metodo meritocratico e al
principio di imparzialità».
Come cantava
Battisti, "mi ritorna in mente" qualcosa di terribilmente familiare e
domestico, di.cui abbiamo ampiamente scritto anche su questo blog ed in particolare
nell'articolo che si può leggere a questo link.
martedì 5 ottobre 2021
Tu chiamale se vuoi...raccomandazioni
di Rosario Russo - Magistrato in quiescenza
«X solo tu puoi trovare la strada ...e solo tu puoi aiutarmi hai sempre raggiunto i risultati voluti ...dammi questa possibilità te lo chiedo per favore in nome dei 30 anni di [corrente dell’A.N.M.] e della nostra amicizia». (Messaggio - riportato dalla stampa e qui orfano dei dati individualizzanti - indirizzato da un magistrato ordinario al dott. Palamara, all’epoca componente del C.S.M.)
‘Raccomandazioni’.
Sono tante, pubblicate a puntate dai quotidiani, raccolte in volumi di grande successo editoriale, acquisite dalle Procure, dall’A.N.M. e dal C.S.M.
lunedì 4 ottobre 2021
Settarismo: ovvero dell'apparenza di faziosità
mercoledì 29 settembre 2021
Lo "strano" caso dei magistrati esonerati
Non molti sono a conoscenza dell’esistenza di una
peculiare delibera del 22 settembre 2010 con la quale il Consiglio Superiore
della Magistratura, facendo uso dei suoi “superpoteri”, applicava per la prima
volta l’istituto dell’esonero totale dal lavoro ordinario ad un magistrato che,
essendo assegnato allo svolgimento di funzioni di vice-capo di una missione
dell’Unione Europea in un paese terzo, avrebbe dovuto semplicemente e
legittimamente essere collocato fuori ruolo.
Non occorrevano voli pindarici, elucubrazioni mentali
o sforzi interpretativi per collocarlo fuori ruolo. Sarebbe semplicemente
bastato applicare la normativa di riferimento. Eppure si fece ricorso a questa
strana delibera che, oltre che ingiustificabile, non appariva neanche tanto
inoffensiva visto che, nel garantire al magistrato esonerato di tenere al caldo
il suo posto, comportava che i suoi
colleghi d’ufficio si facessero nel frattempo
carico del suo lavoro.
martedì 28 settembre 2021
Capacità e competenze o interessi di consorteria?
lunedì 27 settembre 2021
Sorteggio per il CSM: la Politica passi dalle parole ai fatti.
lunedì 20 settembre 2021
All'esito dell'ultimo Comitato direttivo centrale dell'Anm pubblichiamo il resoconto dei componenti della Lista indipendente Art. 101, dal quale si evince come le correnti, che controllano l’associazione nazionale magistrati, siano impegnate, nell’ordine, ad assecondare di fatto le riforme della giustizia proposte dall’attuale governo, mantenere lo status quo dell’autogoverno della magistratura e soffocare il dissenso interno alla medesima associazione.
In cambio di cosa è facile intuire.
Non disturbate e non sarete disturbati.
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I componenti del CDC eletti nella lista ArticoloCentouno
17 settembre 2021
QUIETA NON MOVERE ET MOTA QUIETARE
Registriamo, e non possiamo che stigmatizzare
pubblicamente, l’immobilismo e l’incapacità delle correnti della magistratura
associata e dell’ANM governata dalle stesse di intraprendere seri ed efficaci
percorsi di autocritica e rinnovamento dopo la pubblica emersione dei fatti che
hanno caratterizzato negativamente, e continuano a connotare, il funzionamento
dell’autogoverno.
Il dibattito interno viene
fortemente limitato, addirittura anche con l’introduzione di norme e prassi che
impediscono, all’interno del CDC, persino di discutere e, se ritenuto, di
criticare l’operato della GEC o di suoi componenti, a cominciare dal Presidente
dell’ANM.
domenica 8 agosto 2021
La controriforma della giustizia
lunedì 26 luglio 2021
Pubblichiamo il comunicato con il quale i
componenti del Cdc dell'Anm della lista 101, nel silenzio dell'Associazione e
delle correnti della magistratura, spiegano, con estrema chiarezza e
perentorietà, quale sia il vero problema della inedita iniziativa disciplinare
promossa dal Procuratore generale Giovanni Salvi nei confronti del P.M. Paolo
Storari.
I componenti del CDC eletti nella lista ArticoloCentouno
26 luglio 2021
L’iniziativa cautelare
del Procuratore Generale Salvi
contro
il Sostituto Procuratore Storari
Si apprende che il Procuratore Generale della
Cassazione Giovanni Salvi ha chiesto, in via cautelare, il trasferimento ad
altra sede del Sostituto Procuratore della Repubblica di Milano Paolo Storari e
la sua destinazione ad altre funzioni.
Sembra che la Sezione disciplinare del CSM sia
all’uopo convocata per venerdì 30 luglio.
Non possiamo certo dire che sia un fulmine a ciel
sereno perché il cielo è tutt’altro che sereno.
Siamo profondamente sorpresi, però, da un’iniziativa
che ci sembra intempestiva, spropositata, ingiusta e, in definitiva,
incredibile.
La finta di corpo
La legge assegna al CSM, tra gli altri, il compito di dare pareri – anche non richiesti – al Ministro della Giustizia in tema di ordinamento giudiziario e di amministrazione della giustizia.
E così, ancorché sino a quel
momento il Consiglio non fosse stato sollecitato dal Ministro, il 22 luglio la
Sesta Commissione del CSM ha licenziato una proposta di parere che - come è stato scritto - "stronca" la
c.d. “riforma Cartabia”, nella parte in cui introduce nel processo penale l’istituto
di nuovo conio dell’improcedibilità.
Istituto in virtù del quale il
processo, se le fasi dell’impugnazione non sono concluse entro una certa data,
muore. E tutto va in fumo.
sabato 24 luglio 2021
Un po' di Ermineutica
Mi andrebbe di porre altre
domande al Vice Presidente del CSM.
1) In che modo l'organo di
autogoverno è intervenuto in concreto in
questi anni per il cambiamento culturale e morale della categoria?
2) Come valuta le delibere sulla nomina del Procuratore di
Roma, annullata dal TAR e dal Consiglio
di Stato? O quella sui vertici della Scuola superiore della Magistratura?
venerdì 9 luglio 2021
Meglio la nebbia del sole ?
Il secondo fronte è costituto dai messaggi (chat), estratti dal telefonino del dott. P., con cui tantissimi magistrati si rivolgevano a lui, allora potente membro del Consiglio superiore della Magistratura, per raccomandare altri o raccomandarsi.
In entrambi i casi sono coinvolti magistrati ordinari.
lunedì 5 luglio 2021
Soltanto alla legge
Ci si potrebbe chiedere come mai,
sia paure scontando la sicurezza in
sé stessi e l’ottimismo di cui si deve
armare qualsiasi esponente politico, ci sia tanto impegno, direi quasi
accanimento, per ottenere tale risultato nonostante la storia insegni, che spesso il manico del coltello
cambia di mano e che anche il politico più brillante potrebbe trovarsi a
desiderare un pubblico ministero imparziale.
lunedì 14 giugno 2021
Buone letture: da Repubblica dell'11 giugno 2021 ("Giustizia, la riforma senza forma")
Fin qui, sulla giustizia, c'è una riforma senza forma: manca ancora un testo, un progetto di legge timbrato dal governo. Eppure le discussioni s'accendono come cerini.
Ma senza un testo sul quale confrontarsi, di che discutono i discussant?
D'ipotesi, o al più di
proposte caldeggiate da questa o quella commissione ministeriale, e
immediatamente respinte da questo o quel partito. È l'esito d'una babele che
dura ormai da troppo tempo: qualunque idea divide prima ancora di venire
formulata.
In questa Babilonia, c'è però una
scelta che chiama in causa la ministra in carica, e insieme a lei le forze di
governo.
lunedì 7 giugno 2021
We ask Europe: do not waste money! (Lo chiediamo all'Europa: non sprecare denari!)
Under the pressure of this lavish
opportunity, Italy is also in the running to grab its share. Therefore, among
others, Italy puts forward proposals
that embrace also the justice sector, specifically civil justice, criminal
justice and the High Judicial Council
(CSM).
sabato 5 giugno 2021
Il Sistema 2: la vendetta.
lunedì 31 maggio 2021
Ultime notizie dal Csm: rotazione dei direttivi e uso delle chat a geometria variabile
Dalla lettura degli ultimi
resoconti sulla attività consiliare, uno (9.5.2021) dei componenti di Area e
l'altro dei consiglieri di Magistratura Indipendente (del 10.5.2021) abbiamo
appreso due notizie: una buona, una meno.
La prima è che finalmente il CSM ha sposato, nel
parere sul disegno di legge c. d. Bonafede, il principio della rotazione negli
incarichi semidirettivi.
Si legge nel resoconto di Area
che occorre percorrere "una strada che parte dalla causa degli effetti distorsivi
prodottosi in questo ambito nell’attività del Consiglio e prova ad immaginare una soluzione coerente
soprattutto con l’interesse degli uffici; valorizzando un concetto partecipato
di dirigenza ed un’effettiva temporaneità degli incarichi direttivi, per contrastarne la “lettura” carrieristica
all’interno della magistratura e riaffermare, nei fatti, l’indicazione
costituzionale per cui i magistrati si distinguono solo per funzioni (art. 107
cost), che è in totale distonia con una visione gerarchica e verticistica della
magistratura sempre più diffusa".
domenica 30 maggio 2021
Giuliano Castiglia incontra l'AIGA
venerdì 28 maggio 2021
Concorso morale in abuso d'ufficio per la telefonata che "convince" il pubblico ufficiale a non compiere il suo dovere
mercoledì 26 maggio 2021
"Aspettando le sentenze" permette qualche domandina, dott. Davigo ?
«L’errore italiano è stato quello di dire sempre: “Aspettiamo le sentenze”»: così le piaceva dettare.
Preferisco aspettare il passaggio in giudicato delle sentenze.
Ma – posto che
proprio lei si è esposto al giudizio dell’uditorio televisivo – ritengo di
poterle rivolgere talune domande, auspicando che voglia serenamente rispondere,
nell’esclusivo interesse dell’Utente finale della Giustizia.
Com’è noto, nell’aprile 2020 il sostituto dott. P. Storari consegna a lei,
allora membro del C.S.M., la copia dei verbali in cui l’avv. P. Amara aveva
denunciata l’esistenza di un’associazione (non soltanto segreta ma anche) a
delinquere, lamentando che il capo della P.R., dott. F. Greco, non aveva
proceduto alle indagini, a suo avviso invece urgenti. Si tratta di verbali non
firmati. Tuttavia, poiché il latore è stato proprio il P.M. dott. P. Storari
(che aveva raccolto ufficialmente le accuse di Amara), non poteva nutrirsi
alcun dubbio sulla conformità delle copie (non firmate) agli esistenti
originali (sottoscritti da Storari).
sabato 22 maggio 2021
Lo scandalo della toga sospettata d'esser manesca.
mercoledì 19 maggio 2021
Come possono i partiti giudicare il correntismo ?
La commissione d’inchiesta sulla magistratura, di
cui si sta discutendo negli ultimi tempi, se la si considera come uno strumento
necessario per focalizzare l’attenzione del parlamento sui problemi che la
magistratura da sola non riesce a risolvere in questo momento, a mio avviso
potrebbe valutarsi favorevolmente, a patto che se ne studino con estrema cura
la composizione e gli obiettivi.
La situazione critica che si è
venuta scoprendo progressivamente infatti è di una gravità tale che merita
senz’altro l’attenzione di tutti i soggetti istituzionali che possono
intervenire.
L’intervento però dovrebbe essere, per l’ appunto, di tipo istituzionale e non meramente politico poiché la criticità stessa è stata determinata da atteggiamenti incoscienti dei partiti che, negli ultimi anni, si sono molto impegnati per condizionare la magistratura nell’ambito di quel deleterio progetto, che può essere letto in molte iniziative, finalizzato a dare una svolta oligarchico – autoritaria alle istituzioni, mediante la gerarchizzazione della burocrazia, la concentrazione dei centri decisionali, lo svilimento delle occasioni di partecipazione democratica.
lunedì 17 maggio 2021
Un tram chiamato Anm
L'Anm è una associazione
privata, benchè con finalità di interesse pubblico, quindi è regolata dagli
artt. 14 e ss. del codice civile.
In particolare l'art. 24 c.c.
regolamenta il recesso dell'associato, statuendo che "l'associato può
sempre recedere dall'associazione se non ha assunto l'obbligo di farne parte
per un tempo determinato. La dichiarazione di recesso deve essere comunicata
per iscritto agli amministratori e ha effetto con lo scadere dell'anno in
corso, purchè sia fatta almeno tre mesi prima".
venerdì 14 maggio 2021
Massoni per caso?
giovedì 13 maggio 2021
Una partita molto "Amara"
Riassunto delle puntate precedenti (per coloro che si siano
perduti il sequel infinito).
domenica 9 maggio 2021
L'eredità tradita di Rosario Livatino
Ieri Rosario Livatino è stato beatificato.
E’ stata la prima volta nella storia della Chiesa per un
magistrato.
La cerimonia è giunta dopo che giovedì scorso, in occasione
della proiezione del docufilm a lui dedicato, il cardinale Bassetti lo haricordato, davanti ai componenti del Consiglio superiore della magistratura,
con un discorso di alto profilo, nel quale ha osservato tra l’altro che:
“Rosario Livatino è stato un appassionato difensore della
legalità e della libertà di questo Paese. Un autentico rappresentante delle
istituzioni che è riuscito a incarnare la certezza del diritto e anche la
cultura morale dell’Italia profonda: di quell’Italia che non si arrende alle
ingiustizie e alle prevaricazioni, e che non cede agli ignavi e a coloro che si
adeguano allo status quo: anche quando lo status quo è rappresentato dalla
mafia.
La circolare quadrata
mercoledì 5 maggio 2021
Io so che tu sai che io so. Le “amarezze” al CSM
martedì 4 maggio 2021
L'eloquenza dei fatti
Pochi giorni fa abbiamo spiegato quali siano, a nostro avviso, i principali aspetti della intricata vicenda della indebita diffusione dei verbali di interrogatorio dell'avvocato Amara che i suoi protagonisti dovrebbero chiarire, per amore di verità e del destino nella magistratura.
In attesa di tali spiegazioni ci sembra opportuno riepilogare i fatti, come li abbiamo ricavati dalle numerose notizie di stampa, nella loro nuda oggettività e offrirli, come promemoria, ai nostri lettori perché possano farsi una loro idea circa le ragioni che possono aver determinato alcune iniziative di singoli e alcune inerzie (soprattutto quella del Csm).
domenica 2 maggio 2021
Domande in attesa di risposta.
Poco o nulla torna in questa storia della divulgazione al di fuori del fascicolo del P.M., nel quale avrebbero dovuto rimanere, della copia dei verbali secretati contenenti le dichiarazioni dell’Avv. Amara.
E non convincono le spiegazioni che, stando agli organi di informazione, hanno fornito alcuni dei personaggi che hanno avuto un qualche ruolo nelle diverse fasi della vicenda o che comunque, essendone venuti a conoscenza, avrebbero potuto e dovuto assumere delle iniziative al riguardo.