di Emanuele Scimone
(Blogger di Stostretto)
La Corea prima ed il Giappone dopo, bloccano le importazioni dall’Italia.
In un paio di giorni il crollo delle vendite ha causato secondo il consorzio mozzarella di bufala DOP un danno da 30 milioni di euro.
L’intervento è immediato. Ministero degli Esteri , della Salute, delle Politiche Agricole, Commercio Estero insieme a Regione Campania e tutte le ASL competenti, si ergono a difesa del prodotto “made in Italy”.
E’ tutto sotto controllo, ogni allarme è immotivato.
Si cerca di convincere i clienti esteri che è tutto a posto, i controlli funzionano.
Intanto però scattano sequestri cautelativi per più di 60 allevamenti.
Un po’ di mozzarella si blocca alle frontiere asiatiche, un bel po’ di soldi vanno in fumo e tutti si agitano, indagano e sequestrano.
Si invia in tutta fretta un rapporto di verifica alla Commissione Europea.
La reazione del governo è immediata e decisa.
Nessun allarme di contaminazione. Le prove sui campioni non rivelano nulla.
I solerti funzionari campani e quelli nei ministeri tentano di mettere una pezza.
La verità sulla Campania è assai diversa.
In alcune aree della Campania come Acerra e Cercola sono stati misurati nel terreno picchi di 50 e più picogrammi di diossina e si deve ricordare che a Seveso, per 49,6 picogrammi, intervenne l’Esercito con reparti specializzati per la bonifica.
La diossina è persistente nell’ambiente: inquina terreno, falde acquifere, vegetali; si accumula nell’organismo di uomini ed animali, è molto tossica.
Riporto di seguito alcuni brani dell’inchiesta giornalistica “Terra Bruciata” realizzata da Bernardo Iovene per Report.
Ciò che appare è che per dieci anni la Campania è stata invasa dai rifiuti speciali altamente tossici, fatti arrivare dalla Camorra con l’appoggio di parti importanti delle istituzioni.
Gli indici relativi alle morti per cancro sono altissimi.
Gli indici di contaminazione da diossina sono allarmanti.
Ma il problema per tutti sembra quello di poter vendere le mozzarelle anziché salvare le popolazioni.
Il Corpo forestale dello Stato ha segnalato alla procura della Repubblica una serie di percentuali e di picchi di concentrazione di diossina (che nella norma dovrebbe essere di 3 pg per grammo) di 27, se non 50 pg per grammo di terreno.
Le risultanze investigative si legge in un comunicato diffuso dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, che coordina le indagini, hanno consentito di ipotizzare le cause dell’evento, consistenti nelle reiterate attività abusive di discarica e abbandono dei rifiuti e dall’incenerimento degli stessi.
Nel comune di Acerra, località Calabricito, la Sogin ha recintato un terreno dove la presenza di diossina è 10 mila volte superiore ai limiti imposti dalla legge.
Ma qua sotto ci sono anche rifiuti tossici.
Intorno è tutto coltivato e pascolano le pecore.
Le pecore dei Cannavacciuolo hanno pascolato in tutta la zona agricola di Acerra, dove negli anni si è insediata anche la Montefibre, una fabbrica di poliestere inquisita per omicidio colposo a seguito della morte di numerosi operai con patologie legate anche all’uso di sostanze cancerogene e diffidata per inquinamento della falda.
Antonio Limone – Commissario istituto zooprofilattico:
“Dove abbiamo trovato la positività, quelle greggi sono state messe sotto sequestro, il latte è stato distrutto. Abbiamo trovato la diossina e abbiamo bloccato la produzione”.
Quindi qualcuno aveva sversato liquidi nella falda. I proprietari dei terreni fecero un esposto alla procura, ai Ministri dell’Ambiente e della Sanità, ma non si è mossa una foglia.
Maria Cristina Ribera – Sost. Procuratore antimafia – Napoli:
“Se in questi impianti di compostaggio solo falsamente viene effettuata la lavorazione. Sempre falsamente questi rifiuti vengono spacciati come compost ovvero fertilizzante e quindi vengono smaltiti sui terreni”.
Il fatto accertato è che da novembre 2002 qualcuno ha spalmato sulle campagne di tutta la provincia a nord di Napoli, cioè Acerra, Giuliano, Qualiano, Bacoli, Villaricca, Caivano, 1 milione di tonnellate rifiuti pericolosi di origine industriale, provenienti anche dal Veneto.
Hanno certificato, per esempio, che l’80% dei pozzi del comune di Acerra è inquinato da sostanze cancerogene: metalli pesanti, diossine e solventi.
I pozzi sono stati sigillati, questo, per esempio è il pozzo numero 116, dovrebbe esserci un lucchetto, ma non c’è, qualcuno li rompe e i contadini continuano ad usarli.
Espedito Marletta – Sindaco di Acerra:
“Noi non possiamo andare ogni giorno a controllare, cioè nelle attività della polizia municipale un controllo quotidiano richiederebbe …”
Donato Ceglie – Magistrato:
“Negli anni è successo che la provincia di Caserta è stata utilizzata senza ombra di dubbio per imponenti smaltimenti illeciti”.
“Si è messa in moto un’economia illecita, criminale ma abbastanza alla luce del sole e quindi laddove c’era una cava abusiva, laddove c’era un fosso, è stato riempito ed è stato riempito di rifiuti”.
“Ed è facile leggere il motivo economico. Affidarsi agli eco-criminali, affidarsi agli eco-mafiosi, consente un abbattimento dei costi, a fronte di un corretto smaltimento dei rifiuti, pari fino a circa il 90%”.
“Le indagini del mio ufficio hanno portato da un lato, a sequestrare oltre 2000 discariche”.
Cipriano Cristiano – Sindaco di Casal Di Principe:
“Abbiamo l’84% delle malformazioni … l’84% in più rispetto alla media nazionale di malformazioni, quindi di nascite. E abbiamo un incidenza che è il doppio per quanto riguarda tumori, sia del polmone, sia a livello gastroenterico”.
Donato Ceglie – Magistrato:
“L’intera produzione di fanghi derivanti dalla rete di depuratori delle acque operanti nella regione Campania … l’intera produzione di fanghi prendeva vie illegali, e attraverso una falsa attività di recupero e di trasformazione del fango tossico del rifiuto, in apparente compost o ammendante per l’agricoltura, il fango tossico veniva poi tranquillamente abbandonato mediante spargimento su ettari ed ettari della Regione Campania ma anche della Puglia”.
“Queste attività sono state tele riprese, i carabinieri erano appostati nei pressi dei terreni, nei pressi degli impianti, sulle sponde dei fiumi dove i rifiuti venivano abbandonati. Abbiamo ottenuto brillanti risultati, sul piano delle indagini e sul piano dei riscontri giudiziari, ma è avvilente constatare che in tutto questo ciclo di attività non hanno funzionato per niente i controlli amministrativi, in altri termini, o interviene la procura della Repubblica che si avvale di Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato, Guardia di Finanza, o altrimenti non interviene nessuno”.
“E tutto accade sotto gli occhi di tutti alla luce del sole”.
“I dati acquisiti dal mio ufficio fanno riferimento ai numeri di esenzioni ticket per malattie tumorali, numero esenzioni ticket per malattie tumorali. Bene, i distretti sanitari della provincia di Caserta, segnatamente dell’Agro Aversano, attestano inequivocabilmente che siamo in presenza di un impennata di esenzioni ticket per malattie tumorali in alcune aree fino al 400 %. Questo dal 1999 in poi”.
Intanto ad Acerra, dove le pecore muoiono uccise dalla diossina ed interi greggi vengono abbattuti, né l’istituto superiore di sanità né le Asl avevano pensato di fare le analisi sugli abitanti, ma solo sulle pecore. E così un gruppo di nove persone, compresi i pastori, se le sono fatte fare in Canada a proprie spese. E questi sono i risultati: se nelle pecore sono presenti 38 picogrammi, negli uomini invece …
Giampiero Angeli:
“Dai 40 picogrammi per arrivare ad un massimo di 74 picogrammi sui vivi. Perché questo caso che ha 255 picogrammi di valore tossico equivalente purtroppo è deceduto di un tumore fulminante. Ed è proprio il pastore di quel gregge di cui io parlavo”.
In questo paese fa più rumore una mozzarella che scade in un deposito di dogana in Giappone che un uomo che muore di cancro.
(Blogger di Stostretto)
La Corea prima ed il Giappone dopo, bloccano le importazioni dall’Italia.
In un paio di giorni il crollo delle vendite ha causato secondo il consorzio mozzarella di bufala DOP un danno da 30 milioni di euro.
L’intervento è immediato. Ministero degli Esteri , della Salute, delle Politiche Agricole, Commercio Estero insieme a Regione Campania e tutte le ASL competenti, si ergono a difesa del prodotto “made in Italy”.
E’ tutto sotto controllo, ogni allarme è immotivato.
Si cerca di convincere i clienti esteri che è tutto a posto, i controlli funzionano.
Intanto però scattano sequestri cautelativi per più di 60 allevamenti.
Un po’ di mozzarella si blocca alle frontiere asiatiche, un bel po’ di soldi vanno in fumo e tutti si agitano, indagano e sequestrano.
Si invia in tutta fretta un rapporto di verifica alla Commissione Europea.
La reazione del governo è immediata e decisa.
Nessun allarme di contaminazione. Le prove sui campioni non rivelano nulla.
I solerti funzionari campani e quelli nei ministeri tentano di mettere una pezza.
La verità sulla Campania è assai diversa.
In alcune aree della Campania come Acerra e Cercola sono stati misurati nel terreno picchi di 50 e più picogrammi di diossina e si deve ricordare che a Seveso, per 49,6 picogrammi, intervenne l’Esercito con reparti specializzati per la bonifica.
La diossina è persistente nell’ambiente: inquina terreno, falde acquifere, vegetali; si accumula nell’organismo di uomini ed animali, è molto tossica.
Riporto di seguito alcuni brani dell’inchiesta giornalistica “Terra Bruciata” realizzata da Bernardo Iovene per Report.
Ciò che appare è che per dieci anni la Campania è stata invasa dai rifiuti speciali altamente tossici, fatti arrivare dalla Camorra con l’appoggio di parti importanti delle istituzioni.
Gli indici relativi alle morti per cancro sono altissimi.
Gli indici di contaminazione da diossina sono allarmanti.
Ma il problema per tutti sembra quello di poter vendere le mozzarelle anziché salvare le popolazioni.
Il Corpo forestale dello Stato ha segnalato alla procura della Repubblica una serie di percentuali e di picchi di concentrazione di diossina (che nella norma dovrebbe essere di 3 pg per grammo) di 27, se non 50 pg per grammo di terreno.
Le risultanze investigative si legge in un comunicato diffuso dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, che coordina le indagini, hanno consentito di ipotizzare le cause dell’evento, consistenti nelle reiterate attività abusive di discarica e abbandono dei rifiuti e dall’incenerimento degli stessi.
Nel comune di Acerra, località Calabricito, la Sogin ha recintato un terreno dove la presenza di diossina è 10 mila volte superiore ai limiti imposti dalla legge.
Ma qua sotto ci sono anche rifiuti tossici.
Intorno è tutto coltivato e pascolano le pecore.
Le pecore dei Cannavacciuolo hanno pascolato in tutta la zona agricola di Acerra, dove negli anni si è insediata anche la Montefibre, una fabbrica di poliestere inquisita per omicidio colposo a seguito della morte di numerosi operai con patologie legate anche all’uso di sostanze cancerogene e diffidata per inquinamento della falda.
Antonio Limone – Commissario istituto zooprofilattico:
“Dove abbiamo trovato la positività, quelle greggi sono state messe sotto sequestro, il latte è stato distrutto. Abbiamo trovato la diossina e abbiamo bloccato la produzione”.
Quindi qualcuno aveva sversato liquidi nella falda. I proprietari dei terreni fecero un esposto alla procura, ai Ministri dell’Ambiente e della Sanità, ma non si è mossa una foglia.
Maria Cristina Ribera – Sost. Procuratore antimafia – Napoli:
“Se in questi impianti di compostaggio solo falsamente viene effettuata la lavorazione. Sempre falsamente questi rifiuti vengono spacciati come compost ovvero fertilizzante e quindi vengono smaltiti sui terreni”.
Il fatto accertato è che da novembre 2002 qualcuno ha spalmato sulle campagne di tutta la provincia a nord di Napoli, cioè Acerra, Giuliano, Qualiano, Bacoli, Villaricca, Caivano, 1 milione di tonnellate rifiuti pericolosi di origine industriale, provenienti anche dal Veneto.
Hanno certificato, per esempio, che l’80% dei pozzi del comune di Acerra è inquinato da sostanze cancerogene: metalli pesanti, diossine e solventi.
I pozzi sono stati sigillati, questo, per esempio è il pozzo numero 116, dovrebbe esserci un lucchetto, ma non c’è, qualcuno li rompe e i contadini continuano ad usarli.
Espedito Marletta – Sindaco di Acerra:
“Noi non possiamo andare ogni giorno a controllare, cioè nelle attività della polizia municipale un controllo quotidiano richiederebbe …”
Donato Ceglie – Magistrato:
“Negli anni è successo che la provincia di Caserta è stata utilizzata senza ombra di dubbio per imponenti smaltimenti illeciti”.
“Si è messa in moto un’economia illecita, criminale ma abbastanza alla luce del sole e quindi laddove c’era una cava abusiva, laddove c’era un fosso, è stato riempito ed è stato riempito di rifiuti”.
“Ed è facile leggere il motivo economico. Affidarsi agli eco-criminali, affidarsi agli eco-mafiosi, consente un abbattimento dei costi, a fronte di un corretto smaltimento dei rifiuti, pari fino a circa il 90%”.
“Le indagini del mio ufficio hanno portato da un lato, a sequestrare oltre 2000 discariche”.
Cipriano Cristiano – Sindaco di Casal Di Principe:
“Abbiamo l’84% delle malformazioni … l’84% in più rispetto alla media nazionale di malformazioni, quindi di nascite. E abbiamo un incidenza che è il doppio per quanto riguarda tumori, sia del polmone, sia a livello gastroenterico”.
Donato Ceglie – Magistrato:
“L’intera produzione di fanghi derivanti dalla rete di depuratori delle acque operanti nella regione Campania … l’intera produzione di fanghi prendeva vie illegali, e attraverso una falsa attività di recupero e di trasformazione del fango tossico del rifiuto, in apparente compost o ammendante per l’agricoltura, il fango tossico veniva poi tranquillamente abbandonato mediante spargimento su ettari ed ettari della Regione Campania ma anche della Puglia”.
“Queste attività sono state tele riprese, i carabinieri erano appostati nei pressi dei terreni, nei pressi degli impianti, sulle sponde dei fiumi dove i rifiuti venivano abbandonati. Abbiamo ottenuto brillanti risultati, sul piano delle indagini e sul piano dei riscontri giudiziari, ma è avvilente constatare che in tutto questo ciclo di attività non hanno funzionato per niente i controlli amministrativi, in altri termini, o interviene la procura della Repubblica che si avvale di Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato, Guardia di Finanza, o altrimenti non interviene nessuno”.
“E tutto accade sotto gli occhi di tutti alla luce del sole”.
“I dati acquisiti dal mio ufficio fanno riferimento ai numeri di esenzioni ticket per malattie tumorali, numero esenzioni ticket per malattie tumorali. Bene, i distretti sanitari della provincia di Caserta, segnatamente dell’Agro Aversano, attestano inequivocabilmente che siamo in presenza di un impennata di esenzioni ticket per malattie tumorali in alcune aree fino al 400 %. Questo dal 1999 in poi”.
Intanto ad Acerra, dove le pecore muoiono uccise dalla diossina ed interi greggi vengono abbattuti, né l’istituto superiore di sanità né le Asl avevano pensato di fare le analisi sugli abitanti, ma solo sulle pecore. E così un gruppo di nove persone, compresi i pastori, se le sono fatte fare in Canada a proprie spese. E questi sono i risultati: se nelle pecore sono presenti 38 picogrammi, negli uomini invece …
Giampiero Angeli:
“Dai 40 picogrammi per arrivare ad un massimo di 74 picogrammi sui vivi. Perché questo caso che ha 255 picogrammi di valore tossico equivalente purtroppo è deceduto di un tumore fulminante. Ed è proprio il pastore di quel gregge di cui io parlavo”.
In questo paese fa più rumore una mozzarella che scade in un deposito di dogana in Giappone che un uomo che muore di cancro.
7 commenti:
Nessuna "Istituzione" in Campania e in Italia può sottrarsi alla responsabilità di questo scempio ambientale ed economico prodotto che si ripercuoterà inevitabilmente e per molto tempo.
Come italiana penso che tutte le nostre istituzioni siano guidate da pazzi irresponsabili ).
( Non so se la Redazione riterrà il giudizio passibile di oltraggio ma me ne assumo la responsabilità)
Alessandra
Che paese è questo. Tutti preoccupati per il calo dell'esportazioni della mozzarella di bufala e nessuno che si preoccupa di chi muore con alti tassi di diossina nel sangue.
E' proprio vero. L'informazione si preoccupa di pubblicare le veline dei ministri tutti tesi a rassicurare e nessuno che si preoccupa della gente che vive sommersa dai rifiuti tossici.
C'è da riflettere...
Ma il bello è che nonostante tutto ciò continuano a voler inquinare la Campania.
Nessun politico prende in considerazione l'avvio di un processo industriale per il corretto smaltimento e riciclaggio dei rifiuti.
Continuano ancora a puntare sull'inceneritore di Acerra... inceneritore che peggiorerà la situazione immettendo nell'aria tonnellate e tonnellate di diossina che saranno respirate dalle persone che vivono in quei paesi e quello che non finirà nei polmoni si depositerà nei campi e cioè sulle verdure che finiranno sulle tavole di mezz'Italia e nel latte dei bovini e quindi anche nelle mozzarelle...
Le discariche sotto sequestro sono un numero impressionante... e ciò significa che quasi tutte le falde acquifere sono state contaminate... e intanto le bonifiche tardano a partire... non si fa assolutamente nulla... una paralisi sconcertante che mostra chiaramente tutto ciò che di sbagliato c'è in questo paese partendo dalla politica... politica che ancora cerca di mantenere su questo sistema assurdo... e rimango ancora più sconcertato del fatto che le popolazioni di quei luoghi non si ribellano realmente a chi li ha condannati a tal destino e che ancora insiste e addirittura propone soluzioni che rischiano di peggiorare ancor di più la situazione.
Non capisco come tante famiglie vedono ammalare i propri figli di cancro e malattie varie e oltre a qualche piccola manifestazione contro l'apertura di nuove discariche non fanno nulla... sarà pure che molte responsabilità le hanno gli abitanti stessi della zona... ma quelle responsabilità sono state indotte da una vera e propria assenza dello Stato in quei territori... lo Stato ha deciso di non esserci e di abbandonare quelle popolazioni alla prepotenza e all'arroganza dei più forti... non si è mai voluto lavorare sulla cultura di quelle popolazioni per migliorarle e responsabilizzarle.
Diciamoci la verità lo Stato ha fallito!!!
E quindi ora dovrebbe dare ascolto alle popolazioni locali...
Se le popolazioni locali indicano delle strade alternative agli inceneritori e alle discariche lo Stato deve seguire quelle indicazioni... perchè sinceramente io se fossi al posto loro di questo Stato non mi fiderei più soprattutto quando indica come soluzione inceneritori ed altre discariche... sinceramente se mi venissero imposte queste soluzioni propenderei alla sollecitazione di una rivolta poichè non permetterei mai a nessuno al mondo, politico, magistrato o altro di poter decidere sulla salute dei miei figli con soluzioni che reputo scellerate e peggiorative.
Per Salvatore
La cosa ancora più grave, quando a dicembre è stato incaricato il nuovo Commissario il quale per prima cosa voleva riaprire la discarica di Pianura e portarvi immediatamente le balle (non eco) dei rifiuti abbandonati sulle strade, e quello potevano fare in quattro e quattr'otto, per voce di popolo, che nessun organo di informazione ha riportato, e per cui quelle persone, organizzatesi spontaneamente, senza validi appoggi istituzionali, ha fatto muro contro le forze dell'ordine, dopodichè c'è stata qualche ripresa televisiva e abbiamo potuto vedere anche noi quei liquami velenosi che fuoriuscivano dal terreno.
Solo allora si è sentito parlare di sequestro delle discariche, di analisi di terreni, di necessità di bonifiche.
La cosa mostruosa che si stava compiendo, con l'avallo delle istituzioni, era di creare le piramidi di balle che avrebbero sepolto i veleni che stanno uccidendo di cancro quelle persone, che spero abbiano preso coscienza di quale delitto si stia compiendo sulla loro pelle per aver venduto l'anima al diavolo per qualche misero guadagno in cambio del loro silenzio.
Alessandra
Si parla della diossina di Napoli (Campania terra disgraziata, dove ogni evente sembra destinato per maleficio a divenire distruzione), ma anche Taranto ha alti tassi di diossina ed il latte e' nocivo per le stesse ragioni: sono seguiti nei giorni scorsi sequestri e controlli a tappeto.
La Basilicata ospita, secondo qualche pentito anestetizzato dalla informazione corrente, rifiuti speciali nascosti nei calanchi e nel sottosuolo (sara' per questo che volevano stabilirvi il sito unico nazionale di stoccaggio dei rifiuti nucleari...) e negli ultimi anni ha visto triplicarsi i casi di tumori e leucemie : eppure non e' terra di industrie e passa per isola felice....
In Puglia qualche PM coraggioso - e molto perseguitato - ha sequestrato discariche abusive ed impianti di smaltimento sulla murgia protetta; ma molte altre cavita' restano inesplorate.
In Calabria, coi depuratori chi ha seguito la vicenda De Magistris dalle origini sa bene come e' andata.
"La monnezza, dotto', e' oro" : cosi' si e' espresso con il giudice che l'interrogava il pentito chiave nella indagine sui rifiuti di Napoli : ed ha ragione.
E' proprio vero, l'economia preoccupa ed allarma, la salute delle persone no.
Se muore un uomo....
Il sottoscritto vive a Sava (TA). Il nostro paese conta 18 mila abitanti ed è sprovvisto di fogna. La mattina l'aria è venefica. Letteralmente. Non so se mi accadrà di andar via o finire la vita.
Non c'è speranza. Nessuna.
Resta il fatto che delle situazioni così generalizzate non possono essere "colpa" di pochi. Non possiamo affatto pensare a uno Stato che si affidi solo alla magistratura e alle forze di polizia per intervenire a punire i responsabili di disastri che sono già avvenuti, intanto perché questi intervengono dopo il "disastro", quando le persone cominciano "simpaticamente" a morire. Poi perché essere puniti per aver commesso un reato attualmente mi sembra più una questione di sfortuna che di giustizia. Inoltre non possiamo pensare che ci possa essere un poliziotto o un magistrato vicino a ogni cittadino onde controllare che questi non commetta reati.
Il problema dei rifiuti è un problema umano come ogni altro: niente di insolubile, niente di insormontabile; anzi le soluzioni sono molteplici (raccolta differenziata, compostaggio, riciclaggio, termovalorizzatori, gassificatori e così dicendo; e io aggiungerei anche una diminuzione dei consumi e quindi dei rifiuti da consumo) e possono essere più o meno adottate a seconda di quali rischi si vogliono correre e quali prezzi si è disposti a pagare. Certo una società industriale produce comunque malati: se tutti siamo d'accordo possiamo tornare all'età della pietra o al medioevo, non ho nulla in contrario, purchè poi i soliti furbetti non prendano di nascosto l'antibiotico quando hanno un'unghia incarnita.
Devo dire che mi hanno chiesto in pochi il voto per le prossime amministrative: a quei pochi ho chiesto se sapevano quanti rifiuti si producono nel comune dove abito. A quanto pare nessuno lo sa: si conosce il numero dei mezzi usati e l'estensione territoriale, ma non la quantità (intendiamoci: non ero interessato al milligrammo di monnezza...) e questo mi inquieta. Non mi ero mai posto questa domanda: qualcuno sa quanti rifiuti si producono in Italia? Qualcuno ha mai provato a confrontare il dato di quelli prodotti con quelli regolarmente smaltiti, specie con riguardo a quelli altamente pericolosi?
Anche questo è un problema umano non insolubile, basta studiarci, discutere, senza pregiudizi e senza dogmatismi.
Ovviamente, alla fine, i problemi si vogliono risolvere con il nascondimento, anche se questo, oltre a suicidi, non ci rendesse anche dei subdoli avvelenatori di coreani e come se tentare di risolvere un problema con la menzogna non fosse un paradosso che si ritorce contro chi lo mette in atto.
E' difficile per me parlare di soluzioni senza incorrere nella critica che, in fondo, nessuno di noi conta veramente qualcosa (molecole agitate di un gas). Nondimeno penso che, se le molecole sono coscienti e libere e conoscono il loro contenitore, finicono per contrastare l'entropia.
Ora il problema è che, a mio parere, per avere una speranza di incidere, bisogna attrezzarsi con competenze e capire come funzionano in pratica le cose. Soprattutto bisogna cominciare a costruire un linguaggio comune che unisca rigore e comprensibilità (elevare il nostro livello culturale nelle materie tecniche e scientifiche) e stanare e smascherare chi ci prende in giro con parole. In altre parole ritengo che l'unico antidoto -non violento- alla diossina e agli altri veleni, per non usare espressioni più colorite essendo in casa di altri, è allenare il cervello a non farsi prendere in giro.
Saluti a tutti
I. Il cane di Jack
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