venerdì 18 gennaio 2008

Il testo integrale dell'ordinanza di custodia cautelare del caso Lonardo-Mastella


Il testo integrale dell'ordinanza di custodia cautelare del procedimento a carico del Ministro Clemente Mastella e della moglie Alessandra Lonardo si trova su internet ai seguenti indirizzi:

Prima parte dell'ordinanza

Seconda parte dell'ordinanza


In relazione alla dimensione dei file e alla connessione internet di cui si dispone, per leggerli bisogna attendere per qualche minuto che il computer finisca di scaricarli.

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Questi link sono nuovi e aggiornati. A seguito della eliminazione delle pagine internet richiamate in precedenza, abbiamo modificato i link, che ora "funzionano".



6 commenti:

Anonimo ha detto...

La parte più interessante non risulta leggibile. Peccato

guidodemaio ha detto...

Da avvocato impegnato nel processo c.d. "Mastella", constato con stupore che questo blog "pubblicizzi" l'O.C.C. del GIP di Santa Maria Capua Vetere incompetente ("per territorio", ovviamente). Al fine di dimostrare, almeno a me, che la magistratura non intenda il Processo meramente centralizzato e limitato ad una O.C.C., aspetto che questo blog "pubblicizzerà" anche i successivi provvedimenti. Nel frattempo attendo anche che questo blog pubblichi (e non semplicemente pubblicizzi) la significativa intercettazione, pur contenuta nella O.C.C., del Capo dell'Ufficio GIP di Napoli!!!

"Uguale per tutti" ha detto...

Per "Guido".

Gentile avv. De Maio,

Lei interviene polemicamente, "sfidandoci" senza fondamento.

La ringraziamo davvero della Sua presenza qui e della Sua partecipazione al nostro dibattito.

Ci permetta di dirLe, però, che la polemica raramente è utile e costruttiva.

In casi come questo, fra l'altro, costringe a rispondere, perchè il silenzio verrebbe da una persona come Lei interpretato come "ammissione di colpa".

Ci scusi, quindi, per il tono della risposta, che ci viene imposto dal tono della Sua "domanda".

Provi, se ci riesce, a cambiare atteggiamento e tono.

Mantenga intatte le Sue opinioni critiche, ma provi a esprimerLe in maniera più costruttiva per sé e per noi.

Così ne verrà fuori un vero dibattito, nel quale ognuno sarà arricchito dalle opinioni degli altri, e non, come Lei sembra incline a fare (e non solo in questa occasione), una rissa.

Venendo al Suo intervento.

Lei scrive:
"Da avvocato impegnato nel processo c.d. "Mastella", constato con stupore che questo blog "pubblicizzi" l'O.C.C. del GIP di Santa Maria Capua Vetere incompetente ("per territorio", ovviamente)".

Noi ci stupiamo sia del Suo stupore sia del Suo riferimento sgradevolmente polemico all'"incompetenza" dei nostri colleghi.

Quanto allo "stupore" per la pubblicizzazione dell'ordinanza, consideri:

1. L'ordinanza non è atto coperto da segreto ex art. 329 c.p.p. e, dunque, conseguentemente, neppure da divieto di pubblicazione ex art. 114 c.p.p. (siamo sicuri che di questo, da avvocato, sia consapevole).

2. Noi comunque non l'abbiamo pubblicata, ma, come correttamente osservato da Lei, solo pubblicizzata.

3. Noi qui scriviamo da cittadini che esercitano la libertà di opinione tutelata dall'art. 21 della Costituzione e siamo certi che Lei conosce anche quella norma.

4. E' ovvio che la conoscenza di quel documento è preziosa per "fare opinione". Fra l'altro, poichè le persone come Lei ostentano un disprezzo "a prescindere" per l'attività dei giudici (lo diciamo causa cognita, avendo fatto la fatica di leggere il Suo blog!), cosa, ci permetta di dirglieLo, non ragionevole, perchè, se ha senso ed è molto buono un atteggiamento critico consapevole e "mirato", a noi sembra irragionevole un "odio" cieco (pensi alle cose che ha scritto qui su Ilda Boccassini, dimostrando un astio pari solo alla totale ignoranza dei fatti e delle persone. "Ignoranza" qui è usato nel senso proprio della parola da "ignorare", "non sapere"), poichè, dicevamo le persone come Lei disprezzano "d'istinto" e "a prescindere" i magistrati (fraintendendo, evidentemente, il ruolo dell'avvocato, che è "antagonista", ma non "nemico" del giudice), appena è stata eseguita la misura cautelare in questione è partito il solito circo di mille e mille che, senza conoscere gli atti, hanno decretato che il provvedimento era sbagliato e ingiusto. Dunque, l'unico modo che c'è perchè ognuno si possa fare un'opinione adeguata, è leggere quell'atto.

5. Lei sottolinea - con uno sgradevole e inelegante gioco di parole - l'incompetenza territoriale dei giudici di S. Maria Capua Vetere, portando avanti quest'altra mistificazione consistente nel fare credere all'opinione pubblica che quella incompetenza territoriale sia "abnormità" del provvedimento.

Immaginando che Lei abbia fatto anche l'esame di procedura penale, siamo certi che avrà studiato anche l'art. 291 c.p.p., che si intitola "Procedimento applicativo" (della misura cautelare) e, al secondo comma, dispone testualmente: "Se riconosce la propria incompetenza per qualsiasi causa, il giudice, quando ne ricorrono le condizioni e sussiste l'urgenza di soddisfare taluna delle esigenze cautelari previste dall'articolo 274, dispone la misura richiesta con lo stesso provvedimento con il quale dichiara la propria incompetenza".

C'è poi anche l'art. 27 c.p.p., che si intitola addirittura "Misure cautelari disposte dal giudice incompetente" e non dice che sono nulle e che chi le dispone è "cattivo magistrato" (per riportare parole della prof. Vacca), ma che: "Le misure cautelari disposte dal giudice che, contestualmente o successivamente, si dichiara incompetente per qualsiasi causa cessano di avere effetto se, entro venti giorni dalla ordinanza di trasmissione degli atti, il giudice competente non provvede a norma degli articoli 292, 317 e 321".

Dunque, le misure cautelari disposte da un giudice che si sa e si dichiara incompetente per territorio sono valide e del tutto legittime. In presenza dei loro presupposti, poi, sappia che sono anche DOVEROSE!!!

Lei scrive ancora:
"Al fine di dimostrare, almeno a me, che la magistratura non intenda il Processo meramente centralizzato e limitato ad una O.C.C., aspetto che questo blog "pubblicizzerà" anche i successivi provvedimenti. Nel frattempo attendo anche che questo blog pubblichi (e non semplicemente pubblicizzi) la significativa intercettazione, pur contenuta nella O.C.C., del Capo dell'Ufficio GIP di Napoli!!!"

Avvocato De Maio, Lei è davvero sorprendente nella Sua aggressività priva di logica.

Ci chiede di pubblicare questo e quello, come se la Redazione del blog avesse mai dato prova di volere censurare qualcosa.

Pubblichiamo e pubblicheremo tutto ciò che si può pubblicare e che pensiamo sia di un qualche interesse per chi ci legge.

Sempre perchè avrà seguito il corso i Procedura penale, saprà comunque che una intercettazione telefonica di un processo in fase di indagini preliminari è, al contrario della O.C.C., atto "segreto" ex art. 329 c.p.p. e non pubblicabile ex art. 114 c.p.p..

In ogni caso, se qualcuno lo pubblicasse, noi lo "pubblicizzeremo", nei limiti in cui ciò non violasse la legge.

Ma ciò che stupisce della Sua foga polemica è che Lei parte dal presupposto che noi abbiamo la disponibilità di quegli atti.

Avv. De Maio, non abbiamo idea di come Lei si sia costruito la Sua impressionante e orrorifica immagine della magistratura, ma sappia che un conto è un magistrato che scrive su un blog e un conto è uno degli altri ottomila che fa il suo lavoro in ufficio.

Noi non abbiamo alcun accesso ad atti giudiziari se non come semplici cittadini.

Quindi, ne sappiamo quanto Lei.

Quindi, Le diciamo molto semplicemente: caro Avvocato, poiché Lei ha un blog, pubblichi lì ciò che ritiene utile e interessante e noi con piacere lo pubblicizzeremo.

Infine. Lei, per dare maggiore autorevolezza al Suo intervento, ci fa sapere di essere "impegnato nel processo c.d. Mastella".

Si lasci dare un consiglio, Avvocato, non è mai bene mischiare accademia e interesse professionale personale.

Quelli che stiamo scrivendo qui del c.d. processo Mastella NON siamo impegnati in quel processo, altrimenti non ne scriveremmo qui.

Si calmi, rifletta, dia una sguardo alle norme del codice di procedura penale e, poi, forte di questa maturazione, ci rivolga tutte le critiche più dure, ma almeno fondate su qualcosa. Altrimenti, resterà, come appare, solo una persona che sfoga un astio dalle origini a noi sconosciute con inutili invettive.

Cari saluti.

La Redazione

Anonimo ha detto...

Salve,dopo lunga ricerca,sono riuscita a trovare il blog dell'Avv.Guido di cui il post del 22 gennaio 2008.Mi sono subito pentita,tanta ricerca...e poi dopo 10 minuti di lettura ( fra post e commenti) avevo il mal di testa.Ma davvero gli italiani (pochi in verità) sono ciechi ? Se una cosa è scritta è scritta, perchè io la leggo in un modo ed altri in altro modo ? Come si fa a prendere le difese di Mastella dopo avere letto la sentenza ? Non riesco a capire. E' come volere difendere Totò Cuffaro...ho detto tutto.Vi ringrazio sempre per il tempo che dedicate a noi cittadini "normali" saluti. Carmela Salvaggio Palermo.

Anonimo ha detto...

Ho letto la "polemica" e vorrei fare qualche brevissima riflessione. Sono anche io un avvocato, anche io napoletano ed ho un punto di vista diverso dal Collega Guido de Maio. In primo luogo ringrazio, a prescindere, chi si fa carico di pubblicizzare (ma anche se avesse "pubblicato" lo avrei ringraziato lo stesso) l'ordinanza di Custodia Cautelare in quanto credo che - nel panorama desolante dei media italiani, sempre proni (e pronti) alle più disparate strumemtalizzazioni, offrire al cittadino (operatore di diritto o meno che sia) la possibilità di farsi una propria idea in presa diretta.
Legger l'ordinanza (altro è ovviamente, conoscerla per quanto ne dicono i resconti di stampa) mi ha fatto comprendere che si tratta di vicende molto meno "infondate" di quanto si discuteva (sorprendente la unanimità di consensi sul punto) e mi conferma che F. Chiaromonte, che da avvocato posso dire essere uno dei giudici più attenti che io abbia mai conosciuto (da PM a Napoli ha spesso, in processi "politici" chiesto l'assoluzione di imputati eccellenti, comunque poi condannati dal Tribunale) e sulla cui assenza di "furore sacro" c'è da mettere la mano sul fuoco. Anche io, al suo posto, forse non avrei disposto la misura degli arresti domiciliari per la sig.ra Lonardo, perchè un magistrato - se è vero che deve essere imparziale con tutti - deve anche avere il senso di responsabilità e la sensibilità di comprendere gli effetti che scaturiscono dagli atti che adotta (nella specie la caduta di un governo e gli scenari drammatici che si aprono per tutti noi) soprattutto quando si trova nella valutazione di una posizione, quella della Lonardo, quanto meno "al limite", sotto il profilo della sussistenza dei gravi indizi e (sopratutto) delle esigenze cautelari.
Ciò non toglie che, come voi, attraverso questo formidabile e micidiale strumento che è internet, offre al siongolo la possibilità di farsi un idea da solo, è benemerito a prescindere.
Andrea

Anonimo ha detto...

Perche non:)