sabato 10 maggio 2008

La mafia uccide. Il silenzio pure.


Versione stampabile



di Felice Lima
(Giudice del Tribunale di Catania)



Nei giorni scorsi alcuni lettori di questo blog hanno scritto, nei loro commenti, che gli sembriamo “di sinistra”.

Scrivo questo post a titolo esclusivamente personale (e dunque senza coinvolgere La Redazione), per dire alcune cose che penso con convinzione (e per una parte anche con commozione).

La Redazione di questo blog è composta da persone di diverse provenienze culturali, politiche e ideologiche.

Il blog non è né “di destra”“di sinistra”.

Voglio dire di più. Io penso che questa cosa di dividere uomini e cose in “di destra” e “di sinistra” sia ormai oggi un poderoso e vergognoso strumento di menzogna e di mistificazione.

Serve a far sì che ognuno si possa fare alibi delle malefatte degli “altri”.

Quando contesti a uno “di sinistra” le sue responsabilità, lui ti risponde: “Ma pensa a quello che fa la destra”.

Quando contesti a uno “di destra” le sue responsabilità, lui ti risponde: “Ma pensa a quello che fa la sinistra, i comunisti”.

Questa divisione manichea e strumentale in “di destra” e “di sinistra” serve a far si che ognuno si possa sentire “innocente”. Perché “è vero che io e/o i miei ... ma loro, gli altri ... peggio e molto di più”.

Qualche settimana fa, alla fine di una relazione che ho tenuto a un convegno sulla legalità, si è alzato un politico di una parte e mi ha detto: “Beh, quello che lei dice è vero, ma non può negare che gli altri sono peggio”.

Io, davvero, non capisco questa divisione in “migliori” e “peggiori”. Vedo solo singole azioni (perché non giudico le persone, ma solo i fatti e le azioni) e ne penso ciò che ne penso in assoluto: cosa buona o cattiva, utile o dannosa. Punto. Non migliore o peggiore.

Ho interrogato in vita mia, per lavoro, tanti malfattori. Un giorno, mentre interrogavo un uomo accusato di 52 omicidi, gli ho sentito fare l’elogio della sua umanità.

E per darcene prova, ci ha raccontato che una certa volta con dei suoi amici aveva catturato un uomo del clan avverso.

Ha detto che lui, che era buono, voleva fargli salva la vita, ma che ciò non era possibile, perché gli altri suoi amici non lo avrebbero permesso. Dunque, “fu costretto” (!!) a partecipare all’omicidio.

Ma, a riprova che era un uomo “di cuore” (!!), disse: “Invece di strangolarlo [con la tecnica dell'incaprettamento] , spariamogli”.

E infatti venne ucciso a colpi di pistola, usando proprio la pistola del nostro assassino buono, anzi, scusate, “meno cattivo” degli altri.

Un altro assassino, una volta, rispondendo a certe contestazioni, mi disse: “Certo che lo abbiamo ucciso noi, ma perché era necessario. Noi non siamo come i calabresi che ammazzano senza motivo”. Un altro assassino “ragionevole” e “migliore”.

E il guaio è che questi assassini erano sinceri nel credersi “migliori” di altri e “costretti” dalle circostanze a fare ciò che hanno fatto.

Così come quando processi chiunque per qualunque cosa, quello sinceramente si fa passare davanti le storie di crimini peggiori e si convince che non è giusto che in Italia, dove c’è gente che ruba miliardi, i giudici se la prendano proprio con lui che ha rubato solo milioni. E che, quindi, se se la prendono con lui deve essere per forza perché il giudice è “degli altri”.

Così come quando un deputato vota un indulto vergognoso – nei fini e nei contenuti – a chi gliene chiede conto ricorda tutte le altre leggi “peggiori” votate dai suoi “avversari”.

Per favore: basta con questo continuo cambiare discorso buttandola in politica.

Io non sono mai stato e non sono “comunista”.

Sono figlio di un uomo dichiaratamente fascista (ma, pur avendo amato con tutto il cuore mio padre – che oggi non c’è più –, non ne ho mai condiviso le idee).

Sono di formazione cattolica, con studi di filosofia aristotelico-tomisti.

E mi sono stufato di sentirmi dare del “comunista” quando dico delle cose che con la politica non c’entrano proprio nulla.

La mafia, la corruzione, l’inefficienza della pubblica amministrazione, lo sfascio della giustizia non sono né “di destra”“di sinistra”.

Non sono disposto a tacere alcune verità perché intimidito dall’accusa – falsa, ma anche disonesta e strumentale – di essere “comunista”.

E’ uno strumento retorico vecchio, ma purtroppo, evidentemente, sempre efficace.

Il bancarottiere Michele Sindona, condannato all’ergastolo come mandante dell’omicidio di Giorgio Ambrosoli, è stato difeso, finché non lo ha reso impossibile l’emergere di prove inconfutabili dei suoi delitti, sostenendo che i giudici lo perseguitavano perché era un banchiere anticomunista.

Anche Totò Riina si dice perseguitato dai “comunisti” (il video a questo link).

Penso tutto il male possibile sia di Hitler che di Stalin. Sia di Mussolini che di Fidel Castro.

Credo che delle cose che vanno male nel nostro Paese la destra e la sinistra abbiano responsabilità diverse ma ugualmente gravi.

Tutto ciò posto, non voglio farmi ridurre al silenzio da questo stupido e vergognoso giochino di false accuse politiche.

Per di più, di questi tempi, si sta avendo l’ennesima prova di come questo gestire tutto come una lotta fra “di destra” e “di sinistra” stia facendo tornare di attualità il dramma di giovani che assassinano altri giovani in nome di questa o quella ideologia.

Era da tempo che non ci succedeva.

Ora ci sta succedendo di nuovo.

E così a Verona si viene uccisi solo perché si ha un colore della pelle che non piace o si tengono i capelli raccolti a codino.

E' proprio di tutti i regimi dittatoriali usare accuse politiche come strumento di oppressione.

Durante il fascismo i sospettati di “comunismo” venivano perseguitati, rinchiusi, puniti. Durante il comunismo la stessa cosa succedeva (e succede ancora) a chi era ed è accusato di essere “nemico della rivoluzione”.

Ma una (vera o ipotizzata) idea politica non dovrebbe potere essere usata come “atto di accusa”.

Non ha alcun senso dire “sei comunista” o “sei fascista” come se fosse l’accusa di un crimine. E’ solo un’idea politica. Spesso peraltro neppure propria dell’accusato, ma usata strumentalmente solo per discriminarlo, per tappargli la bocca. Qualche volta per ammazzarlo a calci e pugni.

Per favore, smettiamola. Stiamo ai fatti. Non buttiamola in caciara. Lasciamo perdere i “colori” politici. Guardiamo ai fatti!

Concludo, venendo a ciò che mi ha spinto a scrivere questo post.

Un po’ il fastidio (e me ne scuso con loro, perché “accoglienza” e rispetto è anche non infastidirsi) per i commenti dei lettori che si credono arguti nel dire “ti ho scoperto, sei di sinistra”, come se avessero scoperto che ho la lebbra o che mi vendo le sentenze.

Ma infine due video pubblicati sul sito di Salvatore Borsellino, che vi riporto.

Li riporto non come atto politico, ma, in questi tempi di menzogne, di informazioni taciute e addirittura negate, di censura, di minaccia dell’ennesimo bavaglio a quei pochi giornalisti che ancora fanno i giornalisti invece dei portaborse del potere, come atto di sincerità, di onestà intellettuale, di coraggio morale.

Per non sentirmi complice, per non dire che ho finto di dimenticare, per onorare la memoria di colleghi e amici morti (in questo la commozione di cui parlavo).

In questo che ho scritto e nei video che riporto qui non c’è niente di politico.

C’è il massimo rispetto di tutte le istituzioni e della democrazia che designa chi deve dirigerle.

Ma c’è anche la pretesa che si ricordino i fatti e da essi si parta per cambiare se possibile o per non girare lo sguardo dall’altra parte se cambiare non si può.

Dunque, come ogni buon cittadino spero con sincerità e rispetto che questo nuovo Governo si adoperi per far cambiare le cose che devono cambiare e perché i responsabili di esso (Governo) cambino essi stessi, per fare adesso, al servizio del Paese, ciò che loro stessi e i loro predecessori della controparte politica finora non hanno fatto.

Prego tutti di sentirsi liberi di commentare come preferiscono tutto questo, dicendosi d’accordo o radicalmente contrari, ma li prego anche di smetterla con questa storia del “di destra” e “di sinistra” e, infine, prego tutti di avere rispetto per i fatti e per il sangue di chi ha avuto la generosità, il cuore, l’innocenza, il coraggio, la sincerità di non girarsi dall’altra parte ed è andato incontro alla morte, per mano di biechi assassini, ma con la complicità morale di una società che ha sempre finto e finge ancora di non sapere.

E, sempre per evitare malintesi e strumentalizzazioni, preciso che anche quest’ultima non è un’accusa a questo o a quello, ma solo un invito rivolto a tutti ad essere sinceri e coraggiosi e a cambiare il nostro modo di stare insieme.

Ieri è stato l’anniversario dell'assassinio di Peppino Impastato. Fra pochi giorni ricorrerà l’anniversario della strage di Capaci.

Questo testo e i video qui sotto sono il mio modo di onorare quei morti.

Come ho detto, ho tratto i video dal sito di Salvatore Borsellino, che a sua volta li ha tratti da YouTube.










La sentenza di condanna in primo grado del sen. Dell'Utri per concorso esterno in associazione mafiosa

Vittorio Mangano su Wikipedia

Elogio di Mangano eroe 1

Elogio di Mangano eroe 2

La sentenza nella causa Berlusconi/Travaglio/Luttazzi

Il decreto di archiviazione del G.I.P. Giovanbattista Tona



43 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro dr. Lima, sottoscrivo il suo ottimo intervento.

Continuate così; continuate a ragionare sulle cose, sui fatti, restando fuori dagli schemi e dagli stereotipi, che spesso vengono cavalcati dai soliti noti per spostare la discussione e l'attenzione dall'arrosto al fumo.

A me non importa se queto blog sia di destra o di sinistra, ciò che conta è che qui, in questa agorà telematica, trovo sempre preziosi spunti di riflessione e, spesso, notizie e fatti che non trovo altrove.

Continuate così; continuiamo a discutere e a confrontarci.

Buon lavoro

Un caro saluto

Maurizio Bolognetti

Anonimo ha detto...

Consapevole di quello che dice Lei, Dott: Lima, più volte ho avuto modo di appellarmi ad una Magistratura,indipendente nella coscienza nè di destra nè di sinistra che vìgili sui nostri rosicchiati diritti e ci tuteli come ultimo baluardo di difesa delle regole almeno nei Tribunali.
grazie Alessandra

Michele ha detto...

Vi segnalo quest'articolo dell'ANSA

http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_72502023.html

dove si dice:

C'é poi Il divo di Paolo Sorrentino,

biografia di un grande politico italiano più volte presidente del consiglio,

come il senatore a vita Giulio Andreotti,
al centro, tra l'altro,

di una presunta collusione con la mafia

in realtà poi smentita dopo una lunga vicenda giudiziaria

Sconcertante........

Come non dare ragione a Grillo!?!?

michele mio

http://italianiinguyana.blogspot.com/

Anonimo ha detto...

Il nostro"incontro" avvenne in occassione di circostanze che il caso,o il destino, o più semplicemente, perché doveva succedere,portarono alla reciproca conoscenza e collaborazione. Ho apprezzato quasi subito, il valore dei suoi gesti. Gesti di un inquirente (del quale per rispetto della privacy,ometto il nome)che per formalità, per la gestione dei fatti e delle cose che il suo ruolo comportava,rappresentavano per me, una situazione nuova e ovviamente sconosciuta. In più, avevo capito immediatamente che le nostre scelte individuali, erano nettamente contrapposte. Eppure, fin dall'inizio, tra di noi, questo non ha mai creato nessuna diffidenza.
Eravamo due persone che stavano rincorrendo le stesse cose: la verità, la giustizia. Tra noi due c'è stata onestà, passione per la verità, parole. Uomo fedele alla sua identità, non ha mai tentennato quando, a volte, l'occasione comportava un mutamento del protocollo ufficiale. Perennemente in ascolto,nei confronti di chi parlava un linguaggio diverso dal suo,ma che intuiva proficuo e che umilmente ri-conosceva.
Una sera, in occasione di un interrogatorio abbastanza difficile (ma in un anno le difficoltà sono numerose)di fronte a dei balordi che con fare sprezzante lo accusavano di essere una "toga rossa", con la cultura dell'onestà che gli ri-conoscevo, apostrofò quei balordi con uno scambio di parole e concetti che per me rimangono testimonianza di giustizia: " Sono stata un uomo di destra, e sicuramente rimarrò tale.Ma oggi, come oggi, ricerco solo il giusto. E se il giusto, si trova a destra io ci sarò, se viceversa, lo troverò a sinistra, io ci sarò ugualmente".

con affetto

Lia Gambino

Anonimo ha detto...

avanti così.
300705

Anonimo ha detto...

Accade sempre così, soprattutto nei regimi, il solo ed unico modo per eliminare un pericoloso libero pensatore è quello di affibbiargli un etichetta di formale "illegalità", accusarlo di essere un criminale comune, uno che ruba, uccide o fa cose del genere, ed evitare così il rischio di farne un martire.
Così all'epoca del fascismo i dissidenti non erano colpevoli di reati d'opinione ma delinquenti comuni colpevoli di furto, tradimento della Patria e così via, come allo stesso modo nella Russia comunista i dissidenti non erano tali, ma sempre e comunque imputati di reati comuni, nemici del popolo, infedeli traditori dello Stato.
Grazie dunque a Felice per la sua testimonianza personale.
Vorrei aggiungere la mia, se posso.
Figlio di un operaio che a 40 anni entra in cassa integrazione zero ore e ne esce soltanto pochi anni fa, con una pensione da fame.
Figlio di un operaio di destra, solidamente e profondamente di destra.
Un uomo, mio padre, che mi ha insegnato l'indignazione per ogni e qualsiasi forma di razzismo o prevaricazione, e che mi ha sempre con l'esempio insegnato a non temere i potenti quando ci si schiera vicino a chi è più debole perchè opporsi ad un'ingiustizia è sempre e comunque una valida ragione per vivere e probabilmente non soltanto per vivere.
Che, pure essendo cattolico e anticomunista, ha votato a favore del divorzio spiegandomi che non si può imporre agli altri di vivere secondo le nostre idee, perchè ciascuno deve essere libero di professare le proprie, e dunque pure essendo contrario al divorzio non poteva e non voleva impedire ad altri cittadini di esercitare il loro diritto di vivere secondo le proprie diverse convinzioni.
A 16 anni frequentavo la destra estrema nel mio Liceo romano, a 18 anni tuttavia leggevo il Manifesto e mia madre (di destra anche lei) quando comprava i giornali me ne prendeva una copia e magari quando lo trovava in casa gli dava un'occhiata anche lei.
A 20 anni salgo al quinto piano di Largo di Torre Argentina, sede del Partito Radicale, convinto di avere trovato lì tutte le risposte al mio faticoso incoerente sofferto peregrinare politico.
Cinque anni fa ne esco sbattendo la porta : Emma Bonino entra in Europa con 8 Deputati, dopo avere usato la foto di Enzo Tortora in manette in uno spot elettorale televisivo, il tutto è passato per la stampa nazionale, è documentato, condivido con Silvia Tortora la medesima indignazione, e mi perdo consapevolmente per una questione di sanissimo principio (agli occhi di chi dovesse ragionare in termini di mera utilità) ogni e qualsiasi frutto di quell'inatteso exploit elettorale.
Da quel momento sono diventato quel che penso molti di noi siano : uomini privi di certezze politiche, che cercano nei fatti e nelle parole dei diversi candidati delle risposte, fregandosene altamente del colore della maglietta che indossano, se ad esempio un Ministro della Giustizia farà funzionare la macchina poco mi importa che sia di destra o di sinistra, purchè non osi offendere la mia intelligenza con riforme tipo quella sull'abuso d'ufficio (cui prodest : Prodi) o sul falso in bilancio (cui prodest : Berlusconi).
Alle ultime elezioni ho votato per Alemanno come Sindaco e per Zingaretti come Presidente della Provincia : l'esito elettorale dimostra che in tanti hanno fatto come me, che noi cittadini elettori siamo cambiati, siamo probabilmente cresciuti, non siamo più hooligans, ed è ormai sulle persone che decidiamo non più sul colore delle magliette, la politica non è più (fortunatamente) roba da stadio, ma semplice amministrazione, un campo in cui le persone si devono valutare in base ai fatti e non alle appartenenze : insomma il motto è secondo me giudicare e non pre-giudicare.
Ho voluto seguire l'esempio di Felice nel raccontare un pò della mia storia personale, al solo fine di rassicurare tutti coloro che temono che la Redazione del blog sia "comunista".
La mia storia dice che certamente io non lo sono, così come neanche sono fascista, anche se da ragazzo leggevo il Manifesto (ed oggi leggo sia Repubblica che Il Giornale, perchè non mi piace mai la storia raccontata solo da un lato), anche se ho votato Alemanno (dunque non sono comunista) e Zingaretti (dunque non sono neanche fascista).
Questo blog è la sola ed unica buona notizia, nel mio modesto percorso esistenziale, degli ultimi anni, dal punto di vista dell'impegno sociale.
E certi interventi nei quali si ipotizza (ma più che altro si suggerisce ai meno attenti) una colorazione politica del blog sono pericolosi, sottilmente diffamatori, e comunque offensivi delle donne e uomini che qui ho conosciuto.
Chi scrive qui è animato unicamente dal desiderio-bisogno di sentirsi al sicuro in uno Stato nel quale la legge sia davvero e senza eccezioni uguale per tutti.
E tra le persone che ho conosciuto, sia nei cittadini che sono impegnati in altri mestieri o professioni, sia nei magistrati e avvocati che partecipano ai dibattiti con la mia stessa intensa e quasi ossessiva frequenza, non c'è nessuno, dico nessuno, che abbia mai adoperato pre-giudizio.
Dunque se qualcuno ci considera scomodi trovi un sistema diverso per infiltrare il nostro sano e liberale dibattito con contaminazioni più o meno evidenti....ci si accusi di reati d'opinione ma non di criminalità qualunque, assumendosi così le responsabilità di quel che dice avanti e nei confronti di chi ci legge.
Qui in Redazione nessuno ha mai avuto alcun pre-giudizio....per questo motivo chiediamo ed esigiamo di non essere a nostra volta ingiustamente pre-giudicati.

Andrea Falcetta

Il cane di Jack ha detto...

Con i miei miei migliori amici condivido tutto tranne le idee politiche :-)
Sono nato nel secolo scorso e ho idee "antiquate". Per me i partiti politici sono o, meglio, potrebbero ancora essere degli strumenti attraverso cui si produce democrazia. Ci sono cose che non capisco però... Perché, per esempio, un partito dovrebbe chiamarsi democratico? Tutti i partiti dovrebbero essere democratici e, d'altra parte, il fatto che uno si presenti come democratico non garantisce la presenza della qualità dichiarata.
Il discorso di essere di destra o di sinistra effettivamente non significa molto di questi tempi. Personalmente, per me, sentirmi vagamente di sinistra ha a che fare soltanto con la convinzione che il sistema economico capitalista se non trova un limite ma soltanto una sponda nella politica, finisce con il distruggere l'umanità nell'uomo. E della coscienza di classe è rimasta soltanto la convinzione che coloro che manovrano le leve del potere economico spesso sono completamente indifferenti agli interessi dei lavoratori e ancor di meno di quelli degli ultimi della società e che sarebbe meglio organizzarsi e unirsi per contare qualcosa.
Ora, non so come realizzare queste vaghe idee, però so come non si realizzano: non si realizzano attraverso dittature del proletariato o fasciste; non si realizzano attraverso la violenza e cioè, in altre parole, non si realizzano attraverso la negazione dell'altro: chiunque egli sia. Non si realizzano nemmeno attraverso retoriche, mitologie o gestualità rituali (per esempio il pugno chiuso o il saluto romano, le svastiche, le falci e martello).
Forse si realizzano attraverso la coltivazione di teste pensanti e di personalità libere.
Ognuno con i suoi mezzi.
Questo blog mi piace. Continuerò a commentare e a ritenermi onorato di farlo, anche se per avventura mi capitasse di vedere le cose in modo completamente diverso.
Con grandissima stima.
I.

Anonimo ha detto...

Ben detto

Anonimo ha detto...

oramai la politica è come uno stadio di calcio c'è la curva sud la curva nord chissà chi la ridotta e voluta cosi un idea l'avrei i fatti son fatti chi non li vuole vedere capire farsi almeno delle domande aver dei dubbi la butta in caciara propio come al processo del lunedi..

Anonimo ha detto...

Provi qualche volta a sentire Fiorello nella trasmissione Viva Radio Due quando pronuncia l'arringa dell'avvocato Messina.
"Se il mio cliente ha ucciso due persone..cosa dobbiamo dire di quelli che abbandonano i cani per strada?". Ho apprezzato molto il Suo intervento, specie il richiamo che ognuno fa al peggio degli altri per giustificare le proprie nefandezze..

RosPal ha detto...

Sottoscrivo, parola per parola, l'intervento del giudice Lima.
Aggiungo solamente che la contrapposizione "destra" - "sinistra", oltre alle finalità indicate chiarissimamente nel predetto intervento, serve anche ad inculcare nella gente la convinzione di doversi accontentare, nella gestione della cosa pubblica, di qualsiasi livello, del "meno peggio". Non si è più alla ricerca del "meglio", da appoggiare e sostenere, a prescindere dalle proprie ideologie, che lasciano oggi il tempo che trovano, ma del meno peggio. Per questo alle malefatte di Tizio si risponde citando quelle, certamente ben peggiori o quanto meno identiche di Caio.
Risultato, si vota il meno peggio convinti (consapevoli) che il meglio non esiste.

Anonimo ha detto...

Dott. Lima condivido in pieno il suo pensiero, una battaglia così importante contro le mafie non può essere relagata a qualcosa di "destra" o di "sinistra".

Una battaglia che deve essere portata avanti ricordando personaggi come Falcone, Borsellino, Impastato, Chinnici e tutti quelli che hanno sacrificato la loro vita per questo....ma anche appoggiando persone che ancora oggi combattono e credono in questa battaglia come Pino Masciari (www.pinomasciari.org)

salvatore d'urso ha detto...

Dott. Lima quoto completamente tutto ciò che ha affermato...

Sono le stesse cose che ho sempre pensato anche io... ma che molti cittadini italiani ancora purtroppo non capiscono o non ci arrivano perchè pigri sul ragionare attentamente su tali argomenti...

Le voglio dare un consiglio che spero accetti... mandi questo commento a Grillo chiedendo di pubblicarlo.

Credo sia importante che in molti leggano questo commento o un commento simile, in modo da poter far capire ai lettori del blog di Grillo la stupidità del dividere la politica italiana e la democrazia tra destra e sinistra e tra chi fa più o meno disastri... come pure far capire l'importanza dell'indipendenza del sistema giudiziario e che non tutti i giudici sono politicizzati, ma che agiscono osservando le leggi e la Costituzione.

Le sarei davvero grato se queste parole non si limitassero solo a rimanere parcheggiate su questo blog, lei è una persona stimata e oorevole e quindi ha la credibilità giusta per far conoscere tali verità.

Con la inossidabile stima di sempre, Salvatore D'Urso.

salvatore d'urso ha detto...

Riguardo al tema della libertà d'informazione ecco cosa sta accadendo dopo l'ennesimo intervento in tv da parte di Marco Travaglio a "Che tempo che fa":



Gasparri parte ancora una volta all'attacco della Rai,servizio pubblico,pagato da tutti noi:

RAI/ GASPARRI: AZIONI LEGALI E POLITICHE DOPO TRAVAGLIO-FAZIO
"Saranno investiti anche vertici azienda Tv"
APCOM



Roma, 10 mag. (Apcom) - Azioni legali e conseguenze politiche che investiranno anche i vertici della Rai le preannuncia Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl, per le dichiarazioni di Marco Travaglio nel programma che 'Tempo che Fa' condotto da Fabio Fazio. "Ancora una volta il cosiddetto servizio pubblico della Rai viene messo a disposizione, senza contraddittorio, dalla condotta diffamatoria di Marco Travaglio giudicato con eccesso di generosita' da Vittorio Sgarbi nei giorni scorsi. Le offese al presidente del Senato Schifani - ha dichiarato Gasparri - troveranno la giusta risposta nelle sedi giudiziarie. Ma il problema investe i vertici della Rai e in particolare il direttore generale il cui mandato per fortuna cessa tra venti giorni per la scadenza di legge. La vergognosa utilizzazione diffamatoria della Rai non puo' proseguire e di questo devono rendersi conto anche i consiglieri in scadenza ma ci auguriamo non scaduti in termini morali. Travaglio usa ed abusa dei mezzi pubblici ma la sua attivita' diffamatoria non ha nulla a che vedere con la liberta' di informazione. Di Fazio, megafono della calunnia, non vale nemmeno la pena parlare. La questione avra' comunque inevitabilmente conseguenze di ordine politico e legale".

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Per chi non ha visto la puntata:

http://it.youtube.com/watch?v=LmuGJ18pksg


http://it.youtube.com/watch?v=3Pyc_GMHrMY


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Siamo alle solite...

La verità fa male... spero che questa volta non si riemettino altri editti bulgari... e se accadrà spero che ci sia una forte sollevazione contro a tali vergognosi comportamenti del potere...

Anonimo ha detto...

Condivido quello che ha detto dalla prima all'ultima riga.
Aggiungio che votavo a destra 20 anni fa, ora non più
Dico grazie a lei ed a tutte le persone come lei.

Anonimo ha detto...

Travaglio ha toppato poteva evitare di attaccare ingiustamente Schifani io sinceramente rimango basito.
riguardo al blog. Un blog può essere di sinistra o di destra. questo non mi pare di destra quindi il cerchio si restringe.

con questo non voglio dire che sia un peccato essere di sinistra per carità di dio!
Però l'impressione è questa.
e questa rimane.

Anonimo ha detto...

Tra le altre cose, negative, la classe dirigente, politica e intellettuale del Meridione d'Italia mi obbliga a provare simpatia per Travaglio!
Ma è normale questo Paese? Mastella, già Ministro della Giustizia, si vantava di firmare di suo pugno i decreti di applicazione del carcere duro per i mafiosi. Rivendicava, poi, questi suoi atti a riprova della sua immacolatezza governativa! Il nuovo Ministro, appena ricevuto il medesimo incarico, a proposito, pubblicizza che le prime firme da Guardasigilli sono state apposte a undici atti: sei rinnovi, un diniego di revoca, quattro nuove applicazioni, riguardanti il 41 bis, cioè il carcere duro per i mafiosi.
Ecco la simpatia per Travaglio: in una trasmissione RAI, ha detto che Renato Schifani, compagno di Partito del Ministro della Giustizia (che, come il suo predecessore, si vanta di produrre atti incostituzionale oltre che “indegni” di un Paese civile), nonché Presidente del Senato e Vice Presidente della Repubblica è stato socio ed intratteneva rapporti con persone, oggi, condannate per mafia. Apriti cielo, persino la senatrice Finocchiaro che mai nulla ha avuto da dire contro l'incostituzionale articolo 41 bis, oggi, ha da ridire, invece, contro Travaglio. Il quale, si è limitato semplicemente, a riportare una circostanza già provata e di pubblico dominio.
Ritorniamo alla domanda, è normale questo Paese? E, aggiungiamone qualche altra, cosa c'è di strano che un rappresentante delle Istituzioni in passato abbia conosciuto o intrattenuto rapporti con persone che a sua insaputa erano mafiosi? C'è la mafia al Governo? Il ministro della Giustizia, da che parte sta?
bartolo iamonte

salvatore d'urso ha detto...

Mio caro anonimo...

Lei può avere tutte le impressioni che vuole ma mi spieghi cosa è che le porta a credere che questo blog sia di sinistra... perchè moralista forse?...

In un paese come il nostro nel quale si è toccato il fondo dal punto di vista dell'etica della politica e della sua moralità qualsiasi cosa venga detta ormai contro questo sistema vien considerato moralista, giustizialista o di sinistra... solo perchè si vuol vedere un'Italia diversa da quella che stanno costruendo questi fantomatici politici, sia di destra che di sinistra...

Io credo che prima di dare giudizi su commenti altrui si debbano prima analizzare tali commenti e confrontarli con ciò che si pensa sia giusto realmente e in base a ciò che si pensa personalmente dare poi un giudizio e non farsi guidare dai giudizi di chi è al potere o collabora col potere.

Dire Mangano era un eroe è secondo lei moralmente accettabile? Negare che un mafioso era un eroe è un preconcetto di sinistra? O si vuol strumentalizzare la pseudo divisione sinistra-destra per far passare per positivi anche concetti che in un qualsiasi altro paese sono inamissibili.

Di esempi ne potrei portare a centinaia, tutti esempi che con la suddivisione destra e sinistra non hanno nulla a che fare ma che dovrebbero essere condivisi da entrambi gli schieramenti poichè è l'etica stessa della politica che lo impone e non un singolo schieramento.

Devo dire che per arrivare a fare delle considerazioni di qusto genere questi personaggi hanno fatto bene il loro lavoro... poichè è impensabile che in un paese civile e culturalmente avanzato si arrivi a pensare questo e in questo modo...

Mi permetta di aggiungere un'ultima considerazione su Travaglio stavolta.

Avere un Presidente della Camera che ha avuto in passato contatti con malviventi ed aver collaborato con essi non è di certo un buon auspicio e soprattutto non rende di certo onore all'Italia stessa, i nazionalisti di destra di una volta sarebbero tutti scandalizzati ad avere come presidente della camera una persona come Schifani. Inoltre un giornalista ha il dovere di raccontarci chi sono realmente le persone che rappresentano le istituzioni soprattutto quelle di un certo livello come il presidente della camera. Io ho il diritto di sapere se quella persona era in combutta con dei mafiosi o meno. A lei non potrà interessare forse poichè forse gli interessa solo che il suo schieramento ha vinto sull'altro e non le interessa chi in realtà amministrerà e rappresenterà questo paese, questo sarà il suo modo di pensare forse, ma lasci che persone come me sappino certi fatti e rimangano scandalizzati da quanto si apprende poichè fin quando si dice la verità non c'è nulla da temere ne dal servizio pubblico ne da qualsiasi giornalista mentre si deve temere chi tiene nascosti tali fatti e perchè...

Spero, dopo quanto scritto, che si troverà in sintonia con questo modo di vedere la realtà e difatti potrà constatare che di destra e sinistra non c'è nulla, ma solo buon senso.

Un saluto,

Salvatore D'Urso

Anonimo ha detto...

Un blog può essere solo di destra o di sinistra? Un blog indipendente come questo non può esistere?
Lo ha deciso lei, caro anonimo?
Si rassegni, l'indipendenza può ancora esistere in questo paese.
E dire la sua.

Anonimo ha detto...

Anonimo delle 13.12 ha scritto "Un blog può essere di sinistra o di destra. questo non mi pare di destra quindi il cerchio si restringe".

Secondo il dizionario De Mauro, il paralogismo è un "ragionamento fallace con apparenza di verità e rigore, dovuto a imperfezione del procedimento logico e distinto dal sofisma in quanto l’errore non è intenzionale".

Quello di Anonimo delle 13.12 è un paralogismo.

Un esempio scolastico di paralogismo è: "I cani respirano. Aristotele respira. Dunque, Aristotele è un cane. Non si scappa!"

L'errore in questo caso sta nel fatto che la "premessa maggiore" (così si chiama quella parte del sillogismo) non è un concetto della "massima estensione".

In particolare, è vero che i cani respirano, ma anche altri esseri respirano.

Nel caso di Anonimo delle 13.12 l'errore sta nel fatto che la premessa maggiore è puramente e semplicemente falsa.

Lui afferma che "Un blog può essere di sinistra o di destra".

Questa affermazione è falsa, nega l'evidenza e offende la ragione.

Perchè un blog (non è il caso di questo) potrebbe essere, per esempio, "di centro". Oppure (ed è il caso di questo) né "di destra, né di sinistra, né di centro".

Dunque, dire, come fa Anonimo delle 13.12 che "Un blog può essere di sinistra o di destra. questo non mi pare di destra quindi il cerchio si restringe", equivale, dal punto di vista logico, a dire: "I lettori di un blog possono essere o ladri o assassini. Anonimo delle 13.12 non ci pare ladro, Quindi il cerchio si restringe".

L'anno che ho fatto la maturità io, il tema di italiano riguardava una frase di Francisco Goya: "Il sonno della ragione genera mostri".

Anonimo delle 13.12 conclude dicendo: "Con questo non voglio dire che sia un peccato essere di sinistra per carità di dio!
Però l'impressione è questa.
e questa rimane".

Io allora concludo dicendo: "Con questo non voglio dire che sia un peccato non usare bene la logica e la ragione, per carità di Dio!
Però è molto pericoloso".

Achille

salvatore d'urso ha detto...

Aggiungo poi...

Per chi è di destra o di sinistra...

Ma in questo paese... a livello politico nazionale esiste ancora qualcosa di destra e di sinistra che li differenzia?...

Cosa è destra e cosa e sinistra?...

E cosa di quelle ideologie vedete rispecchiate in questa politica?...

Raffrontate il nostro paese con gli altri paesi democratici, sui provvedimenti presi, sulle cose che si dicono, su come si fa informazione e ditemi se siamo allo stesso livello... e se no... quanto siamo distanti...

Per chi ha davvero a cuore le sorti di questo paese, il suo diritto a vivere in un paese democratico che rappresenti i cittadini e faccia i loro interessi se è normale avere dei partiti e dei politici che agiscono in modo poco consono con il loro ruolo.

E' democrazia o qualcos'altro questa? Quanto in realtà vi sentite rappresentati? E' solo tifo quello che è schierato verso questo o quello schieramento o ci sono delle giuste pretese da questo o quel polo? E non vi è mai passato per la mente che la polemica destra e sisnitra può essere solo finzione? Se si quali interessi allora vengono perseguiti da questi politicanti?...

Prima di dichiararsi di destra o di sinistra bisogna domandarsi se esiste uno schieramento che rispecchi quanto più possibile ciò in cui si crede... prima di tutto credo si debba pensare a preservare la democrazia e poi questo o quel polo politico e pretendere una politica corretta, efficiente e che sia al servizio del cittadino e poi pensare alle varie suddivisioni politiche destra, sinistra, centro... Ad oggi io sono convinto che tutto ciò non esista per niente... e il caso Travaglio ne è un classico esempio visti gli attacchi ricevuti sia da destra che da sinistra ad una normalissima constatazione dei fatti sull'informazione in questo paese, sul presidente del senato e sulla situazione politica in generale.

Prima di tutto si deve imparare a difendere chiunque cerchi di dire la verità e di pretendere una politica migliore per questo paese... e mi rivolgo a chi è davvero di destra... poichè dovrebbero essere i primi a rivendicare queste cose...

P.S.: Politicamente dove sono schierato? Da nessuna parte... alle ultime elezioni ho votato per IDV, un partito di destra schierato a sinistra... l'unico che ritengo più vicino ad esprimere una politica che cerchi di fare gli interessi dei cittadini e di preservare la democrazia in questo paese in sintonia con i dettami costituzionali. IDV... chiedetevi perchè...

Anonimo ha detto...

ribadisco. a me non risulta che schifani abbia avuto rapporti con malviventi. Non è mai stato in carcere e non è mai stato condannato per rapporti con la mafia.
il ragionamento che faccio è semplice. in Italia necessariamente esiste la destra e la sinistra. il centro non c'è più da un pezzo per cui dico che ogni ideologia o ogni pensiero ricade necessariamente o nella destra o nella sinistra. ribadisco anche che non c'è niente di male schierarsi da una parte o dall'altra.
Ma da qui a fare come ha fatto travaglio e attaccare schifani per presunti rapporti non provati con persone mafiose be..
dimostri che quei rapporti ci sono stati altrimenti rischia anche una procedura nei suoi confronti.
se non erro la diffamazione è ancora reato.

saluti

Cinzia ha detto...

Io condivido e sottoscrivo le idee del dott. Lima, tutte.
Ciò però non toglie che mi sento offesa, non certo dal suo post, ma da quest’atteggiamento generale e generalizzato per il quale non si può più essere di sinistra se non riconoscendosi all’ombra di Mao o di Stalin o fosse anche di Castro e chi per loro.
Le idee sono una cosa e le persone un'altra. Nessuno può arrogarsi il diritto con le proprie nefaste azioni di modificare la validità e l'onestà degli ideali dietro i quali si nasconde. Se fosse così, a tutt’oggi bollare qualcuno come cattolico dovrebbe essere il peggior insulto, considerato ciò che ha fatto per millenni la chiesa in nome di dio. Stesso vale per i Musulmani in nome di Allah.
Io non sono comunista, non lo sono mai stata figuriamoci ora; bensì, non per stupida abitudine, quanto per adesione e orientamento idealista, sono stata e ancora mi sento di sinistra.
Non per questo ho pregiudizio nei confronti di chi è di destra, anzi forse potrei azzardare, non troppo, affermando di avere un giudizio più attento nei confronti di chi si dice di sinistra.
E' certamente un errore, ma è umanamente inevitabile che le mie attese salgono se si parla delle idee che mi stanno a cuore.
Io guardo ai fatti e alla sostanza, ma sfortunatamente per me gli ideali sono e fanno parte a tutto titolo dei fatti e della sostanza.
Io non mi riconosco negli ideali sintetizzati nel trittico Dio, Patria e Famiglia.
Rispetto tutte le religioni, sono internazionalista e la famiglia è ormai un argomento molto complesso e ricco di variabili, e nel trittico ci sta stretta.
Ci sono degli ideali di destra rispettabilissimi, ma io non mi ci riconosco (al riguardo vi consiglio di vedere un recente e interessante documentario di Claudio Lazzaro che s’intitola NaziRock, esplora con molto candore la cultura di destra, quella più idealista).
Non mi è mai piaciuto essere etichettata, neanche quando ero adolescente, ed è certamente il momento in cui se ne ha maggior bisogno.
Non per questo voglio sentirmi istillare sensi di colpa da parte di chi colpe va cercando altrove, piuttosto che in sé.
Identificare le idee con le persone ha creato degrado, confusione, disillusione e qualunquismo.
Questo non mi piace e non credo sia sano, soprattutto per i giovanissimi. Bisognerebbe credere con più purezza nelle idee e lottare perché esse non siano infangate dai soliti psicolabili megalomani che si vestono di qualsiasi orientamento politico pur di raggiungere i propri egoistici scopi malati!
Ognuno di noi dovrebbe essere più pronto a difendere gli ideali proprio da chi tenta di appropriarsene indegnamente, che a lungo termine è nemico peggiore di chi invece se ne proclama oppositore.
Non faccio parte della redazione quindi non devo giustificare nessuna posizione politica.
Mio padre votava socialista e non era certo consapevole di quanto in casa sua invece era fascista. Se avessi identificato gli ideali con le persone, forse ora sarei di destra per reazione, chissà.
Per mia fortuna ho sempre ragionato con la mia testa senza lasciarmi condizionare dalla forma o dai preconcetti. Vorrei per questo affermare che: teorizzare un genocidio e farne bandiera politica non è la stessa cosa che nascondersi dietro una bandiera politica per perpetrare un genocidio.
Le responsabilità di quelli che lo fanno sono le stesse, ma chi aderisce alle idee nel primo caso è complice e nel secondo?
Lascio a voi il giudizio.
Perdonate lo sfogo, ma ci voleva, perché era un bel po' che riflettevo su questo argomento e lo spunto del bellissimo post del dott. Lima è arrivato proprio al momento giusto. Spero solo di non essere stata troppo confusa nello slancio con cui ho esposto il mio pensiero.
Un saluto a tutti

Anonimo ha detto...

Anonimo delle 20.40 dice:
"a me non risulta che schifani abbia avuto rapporti con malviventi".

E dimostra ancora una volta di ignorare le regole elementari della logica.

Questa volta la violenza alla logica consiste nel fatto che egli crede che, se una cosa non risulta a lui, allora non esiste.

Gentile Anonimo delle 20.40, se a lei "non risulta che schifani abbia avuto rapporti con malviventi" è solo perchè lei non si informa.

Quando si informerà, scoprirà che il Presidente Schifani è stato socio in affari di una persona che è stata condannata come capo della mafia di Villabate e di un'altra persona che è stata condannata come gestore degli appalti mafiosi di Riina e Provenzano.

Questa cosa la trova scritta nei libri di Lirio Abate e di Marco Travaglio, che mai per questo hanno subito né querele né richieste di danni dal Presidente Schifani.

E questi, caro Anonimo delle 20.40, non sono cose né di destra né di sinistra. Sono semplicemente FATTI. Ma l'Italia ai fatti non è più abituata.

Anonimo delle 20.40 scrive anche che il Presidente Schifani "Non è mai stato in carcere e non è mai stato condannato per rapporti con la mafia".

Questo è spiegabile in tanti modi.

Una di queste spiegazioni è che essere socio in affari di due mafiosi non necessariamente è reato.

Perchè, per esempio, anche i mafiosi possono fare affari leciti.

Dunque, in questo caso essere socio in affari di due mafiosi non sarebbe reato.

Un'altra spiegazione del perchè uno che fa il socio in affari di due mafiosi non viene condannato può essere perchè non c'è prova che gli affari fossero illeciti.

Resta il fatto di essere socio in affari di due mafiosi di primissimo piano.

Fare la prostituta non è reato. Resta il fatto che non è il migliore biglietto da visita per fare la Priora in un Convento.

Se una signora diventa Priora di un convento e un giornalista sa che nel tempo libero fa la prostituta, lo deve raccontare. Perchè, se è vero, è un fatto ed è un fatto interessante.

Peraltro, Anonimo delle 20.40, lei stesso dice cose che dovrebbero aiutarla a capire come stanno le cose.

Lei scrive: "Ma da qui a fare come ha fatto travaglio e attaccare schifani per presunti rapporti non provati con persone mafiose be..
dimostri che quei rapporti ci sono stati altrimenti rischia anche una procedura nei suoi confronti.
se non erro la diffamazione è ancora reato".

Dunque, lei stesso può capire che, se Travaglio affronta il rischio di un processo per diffamazione o di una azione civile per danni, vuol dire che è sicuro del fatto suo.

E Travaglio è sicuro del fatto suo, perchè le cose che dice sono vere, anche se lei non si informa.

E restano vere anche se lei accusa Travaglio, che ha una formazione notoriamente liberal e di destra, di essere comunista.

Anonimo delle 20.40, lei si deve rassegnare: anche se lei accusa i fatti di essere comunisti, loro sempre là restano. A fare i fatti. Come diceva la pubblicità di una marca di lavatrici: "fatti non parole".

Achille

Anonimo ha detto...

in ogni caso si tratta del Presidente del Senato e dunque a me risulta che non sia il caso di parlare male del Presidente del Senato che, come ho ribadito anche altrove, non è un comune cittadino.
Egli in quanto tale è al di sopra della legge per la carica che riveste e dunque non bisognerebbe proprio citarlo né in tv né altrove a meno di non elogiarlo aprioristicamente.

Anonimo ha detto...

Caro anonimo delle 20.40, evidentemente non sei Meridionale, altrimenti, dovresti sapere che un esercito di persone, con nomi comuni di poveri cristi, solo per il fatto di aver conosciuto o frequentato lebrosi-paralatici-disadattati (cosidetti mafiosi) come ha fatto Schifani, vengono trattati da bestie, nel silenzio più totale bipartisan politicamente, mai osservato!!!
bartolo

Anonimo ha detto...

Caro Anonimo delle 20.40 e poi delle 21.18, vabbene essere totalmente disinformati, ma lei qualcosa dovrebbe studiarla per forza.

Per esempio, almeno la Costituzione.

Lei scrive, infatti:
"in ogni caso si tratta del Presidente del Senato e dunque a me risulta che non sia il caso di parlare male del Presidente del Senato che, come ho ribadito anche altrove, non è un comune cittadino.
Egli in quanto tale è al di sopra della legge per la carica che riveste e dunque non bisognerebbe proprio citarlo né in tv né altrove a meno di non elogiarlo aprioristicamente".

Ma ciò che scrive è del tutto senza senso.

In Italia, finché il Presidente Schifani non cambierà la Costituzione, tutti e anche il Presidente del Senato sono SOTTO e non, come dice lei, "al di sopra" della legge.

Questo è il cuore del problema. E il titolo di questo blog.

Decidere se la legge è uguale per tutti o ci sono persone per le quali la legge non vale.

Inoltre, se farà questa fatica di leggere la Costituzione, scoprirà che l'art. 21 dispone che:
"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure".

E scoprirà così che quello che si fa in Italia da tempo è puramente e semplicemente violare la Costituzione.

E a proposito delle sue idee sulla destra e la sinistra, se leggerà i giornali, scoprirà che questa violenza alla Costituzione la fanno sia Gasparri che la Finocchiaro.

Achille

Anonimo ha detto...

qui non ci capiamo proprio per arrivare al senato o al parlamento occorre essere integerrimi e cristallini e di spiccata onestà. non è che il parlamento sia un luogo malavitoso è un luogo di gente virtuosa e quindi assolutamente onesta.
se Schifani - a cui va il mio appoggio e la mia totale stima e rispetto - è stato eletto presidente del Senato è perchè è una persona integerrima e di comprovata onestà altrimenti non lo avrebbero eletto a questa altissima carica.

di questi giorni ho letto di tutto: dal fatto che Fini sarebbe stato un ex-fascista, cosa non vera poiché era missino e dunque niente a che fare con il fascimo - sia nei confronti di presunti e non provati pregiudicati in parlamento.
Credo si tratti delle solite voci volte a screditare la destra e berlusconi.
il fatto incontestabile è che Berlusconi è un grande uomo e questo a molti non va giù.

di uomini come lui ce ne vorrebbero milioni.

Anonimo ha detto...

Forse dovremo rassegnarci ai paralogismi dell'Anonimo di molti commenti : non credo che cambiera' idea, nemmeno se leggesse tutto il documentatisssmo libro di Marco Travaglio " Se li conosci, li eviti", che non mi pare abbia destato scandalo in campagna elettorale.

Detto questo, vorrei consigliare a tutti, una lettura gradevole ed assai istruttiva perche' l'autore e' un giornalista di primissimo ordine, travolgente, un po' istrionico ma accattivante e soprattutto penetrantissimo (e per questo assai osteggiato dai potenti suoi "attenzionati"), in un'epoca in cui il giornalismo di inchiesta conta ormai solo pochi e soliti noti.

E' uscito l'8/5 per i tipi de Il Saggiatore e con prefazione di Marco Travaglio, "ROBA NOSTRA" di Carlo Vulpio, inviato del Corriere della Sera.

Anche a Vulpio, come a Travaglio - e come a moltissimi di noi non va giu' che con i soldi di tutti si foraggino patrimoni di pochi, specie se le risorse sono tolte allo sviluppo di aree particolarmente "bisognose".

Se questo vuol dire essere gretti e giustizialisti, allora mi iscrivo anch'io in questo novero, fiera di esserlo....

Anonimo ha detto...

Bé che vi devo dire: mi sono innamorata di "achille".La sua sintesi sulla storia della logica è stata meravigliosa. E' vero che l'esempio di "genere" (mignotte e badesse) per dar forza al discorso, conferma il profilo basso al quale viene ridotto il femminile,però essendo il tempo nel quale una ex velina, diventa ministra delle Pari Opportunità,il profilo è già basso di suo.

Detto questo volevo anche ringraziare Cinzia, per la bellissima testimonianza di come la parola,essendo passione mostra la fecondità della differenza.
E finalmente stasera andrò a dormire sì agitata, ma per la prima volta dopo tanto, non per i vari schifani,eroi mafiosi, massoni,ombre di governi (o governi ombra)tasse,bollette, debiti, cartelle esattoriali,ma per achille.
:-)
buonanotte

Lia G.

Anonimo ha detto...

A Lia.

Gentilissima Lia,

avvampo di rossore per due motivi.

Il primo: la vergogna per i due dannatissimi esempi "maschilisti" :-(

Sono disperato dalla imperdonabilità del fatto e me ne scuso sinceramente con Lei e con tutti (so che il "Lei" maiuscolo non Le piace, ma qui ci sta per renderLe onore).

Il secondo: perchè l'idea di turbare i Suoi sonni turba i miei!!

Accetti l'unico omaggio che posso farLe da qui.

E poiché non so come si potrebbe inserire direttamente, per favore clicchi qui.

suo Achille

Anonimo ha detto...

non è curioso il fatto che citata in bella mostra l'articolo 21 della Costituzione in cui è chiaramente espresso che la stampa non deve essere sottoposta a censura e poi alla fine sottoponete a moderazione e censura ciò che uno scrive nel vostro blog?
voglio dire: un blog moderato e i messaggi sottoposti ad analisi preventiva (permettemi questo termine ma non me ne viene uno migliore) non sono un pochino in contrasto con l'articolo 21 della Costituzione?

giusto per curiosità mica tanto.

"Uguale per tutti" ha detto...

Per Anonimo delle 0.23.

Ciò che Lei scrive è del tutto privo di senso logico e giuridico.

Infatti:

1. L'art. 21 della Costituzione consente a tutti di esprimere le proprie opinioni e vieta a chiunque di censurare chiunque.

Questo vuol dire che Lei non impedisce a noi di fare di questo spazio ciò che ci pare e noi non impediamo a Lei di fare nei Suoi spazi ciò che Le pare.

Ma né l'art. 21 né alcuna altra norma di legge o etica impone a noi di pubblicare ciò che dice Lei né a Lei di pubblicare ciò che diciamo noi. In sostanza, ognuno pubblica ciò che gli pare.

Tradotto in un linguaggio comprensibile anche a una persona come Lei: l'art. 21 disciplina un diritto e non un dovere.

Apra un Suo blog e ci scriva sopra quello che vuole. Noi non La censureremo in alcun modo e, se ne avrà bisogno, difenderemo la Sua libertà.

La Costituzione ci garantisce, ancora, la libertà di pubblicare O NO ciò che ci pare. Lei ha la stessa libertà. La eserciti serenamente.

2. Noi, comunque, siamo molto generosi e, benché non tenuti, pubblichiamo anche i commenti irragionevoli e inutilmente polemici come i Suoi.

3. Sottoponiamo a "moderazione preventiva" i commenti per una ragione molto semplice. Di ciò che si scrive qui rispondiamo legalmente e moralmente NOI. Se non verificassimo preventivamente ciò che si scrive, potrebbe accadere che una persona come Lei, incline a scrivere senza firmare ciò che scrive, potrebbe scrivere qui cose delle quali NOI e non LEI risponderemmo.

Dunque, pur essendo così generosi da pubblicare anche ciò che scrive Lei, esercitiamo la nostra libertà di leggerlo prima di pubblicarlo.

Ciò è ancora permesso dalla legge e confidiamo che questa libertà ci resti ancora per un po'.

Certi di avere così soddisfatto quella che Lei ha definito una Sua "curiosità" e che così anche Lei avrà compreso la differenza fra libertà di opinione (e cioè diritto di dire ciò che si pensa) e obbligo di pubblicare ciò che altri vogliono che si pubblichi, Le porgiamo cordiali saluti.

La Redazione

Anonimo ha detto...

ok è chiarissimo siete per la libertà di pensiero ma non di stampa.

non è che ci voleva tanto a scriverlo.

in altre parole siete democratici ma a favore della censura (perchè quello che fate da vocabolario si chiama censura).

con la scusa che in questo sito potrebbero scrivere persone con intento polemico (i miei primi messaggi lo sono; questo che vi scrivo invece no è solo una critica abbastanza dura ma una critica) voi utilizzata una delle più antiche forme di controllo: la censura.
Certo che poi i messaggi vengono pubblicati ma a vostro giudizio. In altre parole decidete voi ciò che è lecito e ciò che non lo è. e non in base a qualche legge o a qualche regola del sito ma in base alla vostra "percezione".
e nel sito non c'è scritto in alcun luogo che questo sito è sottoposto a censura ma viene specificato solo nell'area in cui vengono scritti i messaggi.
se foste coerenti scrivereste: questo sito è nostro, pubblichiamo quello che ci pare, come ci pare e quando ci pare, e applichiamo la censura a ciò che riteniamo polemico.
Però non lo fate.

e continuate a predicare la libertà di stampa.
vi rubo solo un altro minuto: non voglio farvi affaticare troppo con un messaggio troppo lungo da controllare...

è un po' come se un bel giorno invitassi a casa mia una persona dicendo che è libera di esprimersi ma appena avverto un'idea diversa dalla mia la sbatta fuori a calci!
uhm...e riprendendo il tutto con delle telecamere.


certo che legalmente state a posto non c'è una legge che vi vieti di scrivere sul vostro blog (blog vostro ma visualizzato da milioni di persone e quindi a consultazione pubblica) di fare quello che vi pare ma almeno abbiate la pazienza di specificarlo.

scrivetelo accanto all'art 21 così per i posteri e per quelli cretini come me che si illudono ancora che la democrazia non sia una vuota parola.

buona serata non scriverò altri messaggi siatene certi

"Uguale per tutti" ha detto...

Gentile Anonimo dell'1.45, purtroppo Lei non sa ciò che dice.

Disgraziatamente, oltre a non capire nulla di diritto e di diritti, non conosce neppure la lingua italiana.

Infatti:

1. Lei scrive: "in altre parole siete democratici ma a favore della censura (perchè quello che fate da vocabolario si chiama censura)". Ma è evidente che Lei non possiede un vocabolario. Infatti, decidere cosa pubblicare e cosa no in un proprio sito non è sotto nessun profilo "censura". "Censura" non è che ognuno a casa sua dice, scrive e pubblica quello che vuole. Questo si chiama "libertà". "Censura" è vietare ad altri di dire e pubblicare dove vogliono ciò che pensano. In sostanza, "censura" è chiedere che Travaglio non venga più fatto parlare. In sostanza, "censura" è chiedere quello che ieri hano chiesto Gasparri e Finocchiaro, Schifani e Mattioli. "Censura" non sarebbe non pubblicare qui le Sue cose, ma chiedere che non glieLe facciano pubblicare da nessuna parte. Noi saremmo censori se Le volessimo vietare di dire quello che pensa altrove. Decidere cosa pubblicare noi e cosa no, glielo ripetiamo ancora nell'attesa che si compri un vocabolario, è solo "libertà";

2. per di più, comunque, noi pubblichiamo nel nostro sito TUTTO quello che Voi ci scrivete; nella lingua italiana controllare preventivamente per verificarne la liceità non significa non pubblicare; e noi controlliamo solo previamente, dopo di che pubblichiamo, sia ciò che condividiamo, sia ciò che non condividiamo, sia ciò che ha un senso, sia ciò che non lo ha, purchè non sia offensivo e non sia illegale;

3. Lei scrive anche: "con la scusa che in questo sito potrebbero scrivere persone con intento polemico (i miei primi messaggi lo sono; questo che vi scrivo invece no è solo una critica abbastanza dura ma una critica) voi utilizzata una delle più antiche forme di controllo: la censura". Se Lei pensa veramente che il Suo ultimo messaggio non sia polemico, è sempre più evidente che non conosce il significato delle parole;

4. Lei scrive anche: "scrivetelo accanto all'art 21 così per i posteri e per quelli cretini come me che si illudono ancora che la democrazia non sia una vuota parola". Premesso che abbiamo pubblicato tutto quello che Lei ha scritto qui; sottolineato che Lei non ha la più pallida idea di cosa sia la democrazia; ci pare che darsi del "cretino" potrebbe essere eccessivo. Magari non si tratta di una mancanza dello strumento. Magari è solo che non lo usa. Può darsi, in sostanza, che Lei sia solo accecato da una faziosità ottusa che Le impedisce di pensare e di studiare prima di parlare. Ci permettiamo, quindi, di suggerirLe, prima di trarre conclusioni definitive sui Suoi strumenti intellettuali, di provare a pensare e di leggere qualcosa di diverso dalla propaganda politica. Magari scoprirà infine che non occorre essere così drastico nei giudizi su sè stesso.

5. Lei conclude: "buona serata non scriverò altri messaggi siatene certi".
Questa minaccia è dura per noi. Ma proveremo a sopravvivere e farcene una ragione. :-)

Un cordiale saluto.

La Redazione

P.S. - Lei ha scritto anche: "ok è chiarissimo siete per la libertà di pensiero ma non di stampa".
Sempre per amore della lingua italiana e per darLe una mano finché non si comprerà un vocabolario: questo blog non è e non può essere considerato sotto nessun profilo - lessicale, formale, sostanziale, legale - "stampa"!

Anonimo ha detto...

Ho provato una profonda tristezza, anzi quasi un imbarazzante disagio, nel leggere l'intervento di Felice Lima perchè ho percepito da parte sua - ed alcuni dei commenti in calce me lo hanno poi confermato - quasi l'esigenza di dover precisare che la libera espressione, il libero pensiero, il concetto stesso di libertà (e mi riferisco ai tanti articoli di questo sito, che basta leggere per trarre palese convinzione che non asservono agli interessi di alcuna fazione)prescindono dal colore politico e si fondano unicamente sul senso di moralità.

Personalmente, l'intervento di Felice mi ha confermato che ci affanniamo tutti a cercare una posizione sul "fatto", ed a valutare più o meno obiettivamente quella altrui, a prescindere dal "presupposto" di moralità che, certamente, tutti possediamo ma che sacrifichiamo volentieri all'affermazione delle nostre "idee" (o interessi).

Il guaio maggiore è, poi, che abituiamo allo stesso modo i nostri figli - inconsapevolmente, di certo, ma non per questo meno colpevolmente - che crescono in un clima di desolante conformismo, privi di ideali, di idee, di valori, di istruzione (e non mi riferisco solo a quella "scolastica", ma soprattutto a quella che è dovere di noi tutti impartire quali precettori, in senso lato).

Trovo delirante che la condanna alla violazione di principi morali susciti in ciascuno di noi immediatamente l'analisi preventiva del presunto colore politico di chi tale condanna ha espresso, sorvolando sulla opportunità che sia, non solo legittimo ma soprattutto, meritevole trovare il tempo e la voglia di sollecitare le coscienze.

E trovo oltremodo "triste" che coloro i quali impegnano il proprio tempo a tentare di stimolare il risveglio dal letargo - a proprio esclusivo discapito - debbano avvertire la "necessità" di precisare la propria formazione culturale o politica ...

Talmente "triste" da farmi colpevolmente chiedere "chi o cosa ve lo fa fare"? (non mi rispondete ... lo so da me e mi vergogno sinceramente di non essere altrettanto capace di farlo).

Un abbraccio
Mimmo Rossi

Anonimo ha detto...

Non so più chi debba intervenire per combattere il metodo poco democratico con cui i partiti concorrono a determinare la politica nazionale.
Ormai il cancro si è diffuso.
E' diventato sistema.
I voti sono per la politica tutta linfa vitale e come i soldi non puzzano e non ci sputa sopra nessuno e per molti, troppi interessati, una proficua professione.
Possiamo star qui a combattere una guerra fra poveri (illusi) tentando di difendere valori distrutti che nessuno vuol più ripristinare.
Alessandra

Anonimo ha detto...

Grazie a Felice Lima per le sue ferme e intense parole, grazie ad Andrea Falcetta per la sua testimonianza accorata, a Lia Gambino che mi ha fatto commuovere e a tutti gli altri che con la loro partecipazione hanno arricchito queste pagine. Grazie anche ad Achille, per le sue argomentazioni stringenti e impeccabili.
Se devo proprio dire, non c’è niente di più lontano di questo blog dai clichè delle distinzioni tra destra e sinistra. Non so come si faccia a non vederlo ma a me pare evidente che l’idea da cui si vuole partire è che la giustizia, i diritti, la legalità, l’impegno civile, la ricerca della verità, non sono né di destra né di sinistra, e che affrontare questi temi con le lenti del pregiudizio di parte sia profondamente sbagliato e pericoloso.
Questo è un luogo dove si cerca di dialogare apertamente e senza pregiudizi, e di parte-cipare piuttosto che essere di parte. E se siamo qui è perché abbiamo le scatole piene di chi affronta i problemi con discorsi infarciti di pregiudizi, ideologie e falsità.
Quanto all’anonimo: le hanno già brillantemente risposto, per cui non commento oltre, volevo solo dirle che nella vita c’è sempre da imparare, ma per imparare serve umiltà, sguardo limpido e ascolto. Ora, provi ad “ascoltare” quello che per mesi è stato detto e si continua a dire su questo blog. Sì, ascoltare, perché anche le parole scritte si ascoltano. Si ascolta ciò che viene detto e, se si sta attenti, si riescono ad ascoltare anche le cose non dette.
Le dico questo perché mi sembra che le sue siano frasi fatte e falsità buttate qua e là, al solo fine di provocare e screditare, senza alcuna riflessione e, soprattutto, senza il benché minimo ascolto.
Un’ultima cosa: gentile anonimo, ma perché non si firma (almeno col nome)? Sa, nell’anonimato è troppo facile gettare sassi e poi nascondersi. E poi è proprio brutto dialogare con persone di cui non si sa neanche il nome….

Unknown ha detto...

Nel quotare ogni singola parola dell'ottimo Dott. Lima che ancora una volta ha dimostrato come oggi sia ingenuamente (?) in errore chi crede ancora che il "bene politico" possa derivare dalla condotta unilaterale di un solo schieramento piuttosto che da un intero Parlamento che opera nell'amministrazione della cosa pubblica per il bene del popolo in nome del quale dovrebbero loro esercitare il loro servizio della politica, ecco che mi viene naturale fare un riferimento alla morte, sconvolgente e deprecabile, di Nicola Tommasoli, il ragazzo di verona sulla cui morte il sindaco Tosi preferisce il silenzio piuttosto che a una dignitosa dimissione.

[...Consultando il sito di Articolo 21, che praticamente sta diventando il mio quotidiano di riferimento vista la sconcertante inaffidabilità delle cartacee versioni dei blasonati giornali, da noi annualmente finanziati con centinaia di milioni di euro, mi sono imbattuto nella lettura di un articolo nel quale è presente una legittima critica ad una intera classe politica, bipartisan più che mai in questo momento, che da giorni sta minimizzando totalmente sulla morte, sconcertante e inutile, di un ragazzo di 29 anni, veneto, Nicola Tommasoli, che è stato barbaramente picchiato e ucciso da un gruppo di ragazzi neonazisti per non aver consegnato a costoro una semplice e fottutissima sigaretta.

Ovvio che in questi casi nessuna parola può essere sufficiente a lenire il dolore della sua famiglia, nessuna pacca sulle spalle e nessun falso abbraccio possono restituire una persona strappata ai suoi cari solo per essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Nel pensare, cosi, a Claudio Lazzaro e al suo documentario Nazirock, capisco ancora una volta il perchè lui abbia girato questo film: perché con la lungimiranza di uno stratega ha capito che oggi certe piaghe non si sono per niente rimarginate ma che anzi, nell'indifferenza di una stragrande opinione pubblica, sempre pronta a massacrare mediaticamente il romeno di turno, e a meravigliarsi, silenziosamente e in omertosa complicità, di una violenza italiana, magari proveniente da un ragazzo di buona famiglia, le barbarie e il problema sicurezza non possono essere vilmente spacciate per questioni di destra e di sinistra come se il problema sociale e culturale non fosse altrettanto importante se non prioritario e fondamentale da risolvere definitivamente anche con misure di coraggio e drastiche... ]

Indiano
http://indiano1983.blogspot.com/

Anonimo ha detto...

Come volevasi dimostrare la querela per diffamazione è arrivata.
E perchè non quando è uscito il libro?
Perchè non se ne è smentito il contenuto? (provandolo però!)?
C'erano le elezioni.
Meglio confidare nel fatto che in Italia si legge poco; magari certi libri li leggono solo gli addetti ai lavori...
Perchè i nostri elettori si possono raggirare con parole che arrivano alla pancia.
Certo ora che la divulgazione di un libro giunge attraverso la televisione la cosa rompe.
Ora che tutti i colleghi politici, tutti, compresa la Finocchiaro, si indignano, è meglio mettere le mani avanti, fare un polverone e un gran fumo, così l'arrosto bruciato dalle polemiche verrà buttato nella spazzatura e incenerito.
La terza società descritta da Ricolfi è tutto questo schifo.
E per tutto questo si invoca il rispetto costituzionale di una carica di Stato. Ma quale Stato? Il nostro o il "loro"?.
Alessandra

"Uguale per tutti" ha detto...

Per Alessandra, con riferimento al Suo commento delle 9.16.

Al momento non sembra che la querela sia stata fatta, ma, come al solito, solo vanamente annunciata.

Sul sito di RaiNews24 la cosa viene descritta così: "Il presidente del Senato Renato Schifani ha dato mandato ai suoi avvocati per agire giudizialmente nei confronti "delle affermazioni calunniose rese nei giorni scorsi nei riguardi della sua persona". E' quanto afferma una nota dell'ufficio stampa del Senato".

L'articolo si può leggere a questo link.

In quell'articolo si osserva che ""Abituato alle denunce", il giornalista ricorda che è stato "assolto otto volte su otto per la partecipazione a Satyricon", il programma di Daniele Luttazzi, e che "sulla vicenda Raiot, la trasmissione di Sabina Guzzanti, i giudici hanno stabilito che non è stato diffamato nessuno. Il problema è che intanto Satyricon e Raiot sono stati chiusi e non sono ritornati in onda. Rimane però la piccola soddisfazione delle cause vinte. Se vuole aggiungersi alla lista - conclude Travaglio - si accomodi il presidente Schifani"".

La Redazione

Anonimo ha detto...

Per la Redazione
Grazie delle precisazioni.
La secca notizia della querela per diffamazione è passata in un tg come per già fatta.
Mi pare che il ruolo dei cittadini sia diventato quello di difesa "dalle" istituzioni visto che i politici si vogliono difendere "dal" processo.
Alessandra

Anonimo ha detto...

Concedetemi di dirvi che vi seguo con affetto.

Credo ancora nella giustizia, nonostante tutto, e chi parla ancora di destra o sinistra non ha capito nulla.

continuate così
Alessandro Lunetta