mercoledì 28 settembre 2022


ELEZIONI C.S.M. 2022

Il Comitato AltraProposta, nato per offrire un’alternativa al sistema della selezione correntizia dei candidati, nel prendere atto del risultato della competizione appena conclusa in primo luogo ringrazia  tutti i sorteggiati che hanno accettato la candidatura sottoponendosi al giudizio dell’elettorato.

La loro valorosa scelta ha consentito di dare corpo all’idea di fondo che ha ispirato la genesi del Comitato: il sorteggio temperato come metodo di preselezione delle candidature.

Ma ha anche consentito l’elezione di Andrea Mirenda al CSM, unico sorteggiato ex lege che immediatamente ha chiesto il collegamento sia con i sorteggiati di AltraProposta che con gli altri sorteggiati ex lege,  condividendone da sempre  l’impostazione metodologica, come a tutti noto.

Senza voler sconfinare nel campo dell’analisi politica del voto che esige un'attenta riflessione, in particolare sulle ragioni della percentuale delle schede bianche e nulle, AltraProposta rivendica con orgoglio il carattere vincente dell’iniziativa faticosamente portata a termine, a fronte di una riforma elettorale che ha, nei fatti, come prevedibile, bocciato ogni altra iniziativa di candidature veramente indipendenti al Consesso consiliare.

Con sforzo corale e dismissione di ogni tentazione personalistica, il Comitato ha sperimentato un metodo di individuazione di candidati senza vincolo di mandato, adattando lo strumento al meccanismo introdotto dalla recente riforma, in prospettiva dello scopo perseguito.

Lo strumento utilizzato, rudimentale e a tratti improvvisato, si presta senza alcun dubbio a future e, si spera, a più proficue sperimentazioni che possano valorizzare con ancora maggiore efficacia la spinta riformista dei colleghi che hanno votato per i candidati sorteggiati.

Lo svolgimento di primarie tra sorteggiati, precluso di fatto dall’avvicendarsi degli eventi, anche legislativi, in occasione dell’ultima tornata elettorale, consentirà infatti a tutti i magistrati di partecipare attivamente alla loro individuazione quali candidati al CSM.

Nella consapevolezza che il nuovo sistema elettorale ha premiato principalmente, sia  nel maggioritario che nel proporzionale, quasi esclusivamente i candidati delle correnti più forti, realizzando nei fatti un bipolarismo quasi perfetto, dobbiamo dare atto che soltanto l’impegno collettivo di quanti hanno condiviso una visione alternativa al sistema tradizionale  di investitura ha consentito di raccogliere il risultato proporzionale.

Questo è il metodo che in futuro ci proponiamo di replicare, perseverando nell’auspicio di una vera modifica della controriforma elettorale, quale unico antidoto alle gattopardesche spinte conservative dello status quo.

Nel rinnovare la nostra riconoscenza a tutti i candidati sorteggiati dal Comitato, formuliamo al neo eletto Andrea Mirenda l’augurio di poter svolgere il suo mandato con la serenità che lo ha sempre contraddistinto come magistrato.

Un augurio di buon lavoro a tutti i nuovi consiglieri.

Il portavoce del Comitato

Andrea Laurino



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sabato 24 settembre 2022

Consigliere per caso


Per la prima volta nella storia della magistratura italiana al Csm approda anche un magistrato eletto sulla base del c.d. sorteggio temperato, Andrea Mirenda, magistrato di sorveglianza del Tribunale di Verona.

Il risultato è il frutto, sotto il profilo tecnico, del meccanismo combinato del sorteggio ex lege e del sorteggio effettuato dal comitato Altra Proposta e, sotto il profilo umano, dell’impegno di quelli, tanti o pochi, che ci hanno creduto fino in fondo e di tutti i candidati che hanno accettato la sfida e, nel momento cruciale, hanno deciso di collegarsi tra loro.

Poiché chi scrive su questo Blog propone da sempre il sorteggio temperato come uno dei rimedi al vorace e pervasivo correntismo che affligge la magistratura italiana, ci è parso doveroso pubblicare questa breve intervista a chi è stato eletto grazie a tale meccanismo.

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Andrea, anzi consigliere Mirenda, immaginavi, quando ti è capitato di venire sorteggiato, di poter essere eletto?

Ovviamente non immaginavo minimamente che un semplice sorteggiato ex lege, figlio della casualità assoluta, potesse essere eletto.

Confrontarsi a mani nude con le corazzate correntiste non poteva far sperare in niente di positivo.

E invece…


Che significato ha la tua elezione?

I colleghi che mi hanno votato hanno chiaramente sostenuto la battaglia  decennale che conduco unitamente agli amici del blog “Uguale per Tutti”  che invito a leggere, per contrastare l’affarismo correntizio, prima minaccia interna all’indipendenza del singolo magistrato.

Una battaglia, quella del nostro blog, a favore del sorteggio temperato e della rotazione nella dirigenza giudiziaria, che facciamo non per noi ma per i cittadini, affinché sia garantito loro un giudice libero da ogni possibile condizionamento.

 

Con quali propositi affronti questo nuovo e, se permetti, anche severo impegno?

Cercherò  di indirizzare il mio contributo e  il mio voto nel CSM a favore di tutti i magistrati che - con abnegazione - onorano ogni giorno  la toga, dedicandosi al lavoro di scrivania con passione civile,  vero  orgoglio e schiena dritta della magistratura.

A loro, dunque, il mio leale riconoscimento, sempre nel rispetto della legge vigente

 

Che giudizio complessivo dai dei risultati di queste elezioni?

Queste elezioni si sono rivelate un triste plebiscito a favore del sistema correntizio.

La Legge Cartabia poco o nulla ha fatto per impedire ciò, anzi…

Pare chiaro, poi, alla luce dell’esito descritto, come  la questione  morale - al nostro interno - non sia avvertita più di tanto, nonostante il severo monito del Capo dello Stato a superare la “ modestia etica” che ci avviluppa.



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sabato 10 settembre 2022

Il cappio politico



E’ profonda convinzione della magistratura correntizzata che il CSM abbia natura “politica”. 

Lo rivendicano con orgoglio finché parlano all’interno della casta, ma in realtà un po' si vergognano  quando vietano che il loro pensiero venga diffuso in pubblico. 

Temono che un CSM non politico comporti la perdita del  potere delle correnti. 

Senza però ammettere:

a) Che i magistrati italiani sono sottomessi (si, sottomessi) ad un organo di controllo politico.

b) Che se politico deve essere, il CSM sarà presto dominato dalla Politica, quella vera dei partiti,  perché affidarla a comitati di funzionari nominati per concorso non ha alcun senso “democratico” ma solo un retrogusto castale, corporativo,  presuntuosamente “aristocratico”.  

Se uno glielo fa notare tacciono, oppure offendono, dando di matto. 

Tra poco si vota per il CSM, quello che ti trasferisce d’ufficio, che apprende notizie segrete ed incontrollate su tutti i magistrati italiani facendone un uso non regolamentato, che interferisce nei processi in corso con provvedimenti sommari, quello che arruola solo gli adepti alla guida degli uffici giudiziari.
 
I colleghi che voteranno per le correnti siano almeno consapevoli di ordire il cappio della propria indipendenza. 


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giovedì 8 settembre 2022

La guida di Guido.




Un voto per i magistrati sorteggiati non è un voto a caso. Si privilegia un metodo di per sé capace di migliorare il CSM inviandovi magistrati realmente liberi da vincoli di ogni genere. Votare, per ogni categoria, un sorteggiato è l'indicazione di questo Blog, che di quel metodo ha fatto il proprio vessillo. 
Di seguito la scelta di Guido Salvini che riceviamo e volentieri diffondiamo.    


cari Colleghe e Colleghi,

a pochi giorni dalle elezioni  del 18 -19 settembre  mi permetto di usare questo strumento per rendervi parte, da semplice collega non schierato, della mia riflessione sulla scelta cui siamo chiamati.

Non sono un attivista di nessun gruppo, sono rimasto sempre distante dall’attività associativa e, oltre ai fascicoli, i miei interessi sono prevalentemente culturali.

Faccio quindi un’eccezione non per fare appelli o propaganda ma solo per esporvi le ragioni della mia decisione che non è mossa da alcun interesse personale e che mi auguro che molti di voi possano autonomamente condividere.

Con la legge Cartabia vi è stato qualche modesto miglioramento, la fine del collegio unico nazionale e l'eliminazione nomina pacchetto, ad esempio, ma al nostro interno, dopo l'affaire, Palamara non è cambiato nulla. I posti direttivi e semidirettivi continuano ad essere lottizzati, chi non è attivista di una corrente, spesso per semplice tornaconto personale, ne è di fatto escluso e il Tar con le sue sentenze continua ad annullare decisioni su importanti concorsi senza che nessuno al CSM se ne vergogni.

Questa volta alcuni candidati indipendenti propongono il loro nome sulla scheda. Quelli scelti tramite il sorteggio di Altra Proposta e in più i sorteggiati per legge per rispettare le quote di genere

Candidarsi come indipendente significa profondere il proprio impegno personale in quanto non si può contare su reti locali già strutturate che fanno propaganda per i candidati “ufficiali” anche se chi vota spesso non conosce nemmeno il candidato ma questo gli è “consigliato” dal suo referente nella corrente.

Per i candidati indipendenti la strada è tutta in salita, non c'è la par condicio nella campagna elettorale, ed è difficile anche solo avere gli indirizzi e-mail di tutti i colleghi dei vari distretti. Per farsi conoscere devono basarsi solo sulle loro risorse e già per questo meritano il nostro sostegno.

E’ importante che giunga al CSM almeno qualche osservatore indipendente, che debba dar conto a tutti delle sue scelte e non solo alla corrente che direttamente o indirettamente lo ha fatto eleggere. Un Consigliere o più che possano controllare, ad esempio nelle varie Commissioni, se i consiglieri “schierati” si comportano davvero secondo i principi di imparzialità e di rispetto degli interessi generali enunciati in tutti i programmi elettorali.

Un ombudsman, insomma. Un candidato autonomo ha un vantaggio per tutti noi: non conosce se non la minima parte dei suoi elettori che non costituiscono un gruppo che preesiste alla sua candidatura. Chi lo vota non è un gruppo riconoscibile e quindi egli non ha nessuno da favorire in partenza e non ha cambiali da onorare con nessuno.

Oggi possiamo scegliere, esprimere con il voto una voglia di cambiamento. 

Qualcuno potrebbe obiettare che di un candidato non integrato in un gruppo in cui milita non si conoscono le idee e la capacità. Non credo sia un’obiezione fondata.

Se parliamo di capacità, i Consiglieri del CSM non sono e non devono essere persone fuori dal comune. Sono giudici come noi che ritorneranno a farlo, con qualche esperienza.

Decidere un gruppo di trasferimenti, chi sia più meritevole per un incarico direttivo, giudicare su una eventuale sanzione disciplinare, stendere un parere o anche un regolamento organizzativo che comunque si basa su elaborazioni precedenti del CSM cui poter attingere, sono, con qualche impegno che comunque è insito nell’accettazione dopo il sorteggio di candidarsi, alla portata di noi tutti. 

Non sono compiti più difficili di quelli che affrontiamo quotidianamente quando giudichiamo i cittadini o distinguiamo le ragioni dai torti, irroghiamo 30 anni di carcere magari da soli, decidiamo se un bambino debba essere affidato alla madre o al padre o tolto alla famiglia, chi debba prevalere in una grossa causa societaria o se un’azienda debba fallire.

Per il resto credo che sia voi che mi leggete sia chi vi scrive, e quindi anche un candidato che fa la scelta ponderata di candidarsi fuori dai gruppi, sarebbero perfettamente in grado di assolvere questi compiti con impegno e correttezza.

Soprattutto non abbiamo necessariamente bisogno di magistrati famosi che hanno condotto indagini mediatiche ed eclatanti e che tra l’altro non sono i più adatti a rappresentare, a giudicare, a confrontarsi con i magistrati comuni. Abbiamo bisogno di magistrati ”normali.”

Quanto alle idee e ai “programmi” mi interessano poco, non più di quanto dovrebbero interessare ad un imputato o a una parte le idee del magistrato che lo giudica. Potrei anche paradossalmente non essere d’accordo su molte cose e con molte idee del candidato che scelgo ma non è questo il punto. Non devo votare per un partito politico e il CSM è un organo di alta amministrazione, non di rappresentanza politica.

Non mi interessano i programmi, anzi ne diffido. Il lavoro del magistrato è essenzialmente individuale. I programmi e le visioni culturali messianiche e parapolitiche che leggiamo spesso nascondono, come in politica, un'etica molto modesta.

Preferisco un singolo magistrato primo di condizionamenti e che abbia mostrato fedeltà solo ai valori di legalità, onestà e di imparzialità.

Ugualmente diffido di chi si candida al CSM. Spesso è solo il frutto di una volontà di potere che è il peggior punto di partenza per un magistrato sia nel suo lavoro ordinario sia come consigliere del CSM. C'è chi si prepara al grande salto sin da quando era piccolo.

Le storiche aggregazioni politico-giudiziarie della magistratura che devono continuare ad elaborare le loro riflessioni e le loro proposte di fondo, e anche occuparsi dei profili sindacali, e confrontarsi con la politica ci sono già nell’ANM. Nessuno chiede che spariscano o siano messe all’indice. Ma al CSM non abbiamo bisogno di carrieristi e di “tribuni”.

Quello che mi interessa oggi è migliorare l’imparzialità e la correttezza delle decisioni del CSM anche singole ma che nel loro complesso fanno “giustizia” per i destinatari finali, i cittadini.

Un candidato indipendente che non si trova al CSM grazie al sostegno e alla propaganda di un comitato elettorale preconfezionato e che non è in rapporto di debito con i suoi elettori e grandi elettori cioè chi gli ha assicurato i voti  ha più probabilità di essere, come un giudice qualsiasi, imparziale e più impermeabile ai condizionamenti e alle “segnalazioni”.

Qualsiasi studioso delle scienze sociali confermerebbe questo giudizio.

Il 18/19 settembre voterò per il Collegio 1 giudici di merito il candidato Andrea Mirenda, per i requirenti Patrizia Foiera e per il collegio unico di legittimità Giacomo Rocchi

Chiedo anche a Voi, che mi avete prestato la Vostra attenzione, di riflettere sulla giustezza e l’utilità di questa decisione e, se credete, di seguirla.

                                                 Un cordiale saluto a tutti
                                                                                                           Guido Salvini


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mercoledì 7 settembre 2022

Complici




Pubblichiamo l'accorato appello di Andrea Mirenda; chi ha indicato nel sorteggio una possibilità  - e si tratta del 40% dei magistrati  - adesso ce l'ha.   


Eccolo qui il CSM del “rinnovamento etico” erminiano.

Con voto a correnti unificate, amalgamate da amoroso afflato autoassolutorio (oggi assolvo UPC, domani assolvo AREA, dopodomani MI, e via discorrendo…), la Banda Bassotti impadronitasi del Lauto Governo, da perfetta “ ladra di verità” qual’ è, enuncia la divertente  “regula iuris” per cui si può esercitare serenamente, senza  “alcuuuunnnaaaaaaa” incompatibilità ambientale,  la funzione giudiziaria in una sede, (addirittura come Capo),  se si imbratta  l’onore della toga “petulando”  la promozione  di un sodale in altra sede, denigrando quello “ non amiko” selezionato dalla Commissione, ventilando la grave perdita di consenso correntizio nel bacino elettorale di riferimento ove non fosse stato nominato  il “ migliore” di turno,  esigendo infine, con successo, “correzioni” di rotta nonchè contatti diretti con questo o quel consigliere del CSM per “rimettere a posto” le cose.

Come poi avvenuto… 

Eccerto!

Se la Banda Bassotti avesse detto il contrario, immaginiamoci quale sarebbe stata  la sorte dei tanti capi clan  che così hanno sempre fatto, fanno e faranno,  ovunque e  da qualunque sede, su e giù per la Terra dei Cachi .
L’auto-decimazione!

Naturale quindi la seguente massima che suggerisco all’Ufficio Minimario:
se dalla sede X  Tizio si prodiga illecitamente, contattando ROMA,  per piazzare nella sede Y l’amiketto Caio in danno di Sempronio, non vi può essere alcuna incompatibilità ambientale nella sede X perché i colleghi, il foro, il personale amministrativo e la società civile tutta della sede X continueranno gioiosamente ( stile Corea del Nord) ad avere piena fiducia nella terzietà , imparzialità e trasparenza di quel faccendiere, almeno  fino a quando Tizio resterà  nell’esclusivo perimetro della sua circoscrizione.
Amen!

Ma come facciamo, colleghi, a votare ancora per le correnti senza sentirci conniventi con tanta modestia etica?

Come facciamo a non capire che non si può più seguire l’indicazione di costoro di mandare al CSM “ uno dei nostri”  ? 

che è tempo, invece,  di mandarci 
“ uno  di noi”, uno qualsiasi,  suo a se stesso e “ nostro a nessuno”, slegato dalla clausola “micio micio bau bau”?

Come non capire che questa è la precondizione unica affinché cessi il Lauto Governo degli affiliati e inizi la stagione della libertà di ogni magistrato di esercitare il diritto di non associarsi senza pregiudizio?

Voltiamo pagina ora e adesso: ne abbiamo la possibilità!

Per evitare il peggio.

Andrea Mirenda

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