mercoledì 29 settembre 2021

Lo "strano" caso dei magistrati esonerati


di Carmen Giuffrida - Magistrato

Non molti sono a conoscenza dell’esistenza di una peculiare delibera del 22 settembre 2010 con la quale il Consiglio Superiore della Magistratura, facendo uso dei suoi “superpoteri”, applicava per la prima volta l’istituto dell’esonero totale dal lavoro ordinario ad un magistrato che, essendo assegnato allo svolgimento di funzioni di vice-capo di una missione dell’Unione Europea in un paese terzo, avrebbe dovuto semplicemente e legittimamente essere collocato fuori ruolo.

Non occorrevano voli pindarici, elucubrazioni mentali o sforzi interpretativi per collocarlo fuori ruolo. Sarebbe semplicemente bastato applicare la normativa di riferimento. Eppure si fece ricorso a questa strana delibera che, oltre che ingiustificabile, non appariva neanche tanto inoffensiva visto che, nel garantire al magistrato esonerato di tenere al caldo il suo  posto, comportava che i suoi colleghi d’ufficio si facessero nel frattempo  carico del suo  lavoro.


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martedì 28 settembre 2021

Capacità e competenze o interessi di consorteria?


di Nicola Saracino - Magistrato  

I magistrati sono soggetti soltanto alla legge e si differenziano solo per le funzioni in concreto svolte. 

Non c’è un meglio ed un peggio, un sopra ed un sotto. 

Del resto se un cittadino avvia una causa il giudice non se lo sceglie, lo trova.  

In base a congegni  prefissati dalla legge e dalle norme che alla legge danno attuazione. 


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lunedì 27 settembre 2021

Sorteggio per il CSM: la Politica passi dalle parole ai fatti.


Pubblichiamo una nota di ArticoloCentouno che, prendendo spunto da alcune recenti dichiarazioni del Senatore Renzi in tema di "giustizia" e registrando l'adesione al sorteggio per le elezioni del CSM di gran parte della Politica, chiama quest'ultima alle proprie responsabilità.

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Nel suo intervento al Senato del 22 settembre 2021, il Sen. Matteo Renzi (Italia Viva) ha affrontato il problema del peso delle correnti all’interno della magistratura, dichiarando che “il problema non è la separazione delle carriere, il punto è lo strapotere vergognoso che le correnti hanno all’interno della magistratura delle correnti, che impedisce a magistrati bravi di fare carriera se non sono iscritti a determinate correnti. La vera separazione va fatta tra corrente e magistrato”.

La dichiarazione tocca un problema ritenuto assolutamente centrale da un gruppo sempre più ampio di magistrati autonomi dalle correnti, che ormai da anni denuncia, all’interno ed all’esterno della magistratura, le insopportabili storture del sistema correntocratico che la governa.

L’intervento si è concluso con l’appello alla classe politica ad utilizzare “il tempo che va da qui al rinnovo del CSM, nel luglio del 2022, per scrivere una pagina nuova”, senza specificare in cosa essa dovrebbe consistere.


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lunedì 20 settembre 2021


All'esito dell'ultimo Comitato direttivo centrale dell'Anm pubblichiamo il resoconto dei componenti della Lista indipendente Art. 101, dal quale si evince come le correnti, che controllano l’associazione nazionale magistrati, siano impegnate, nell’ordine, ad assecondare di fatto le riforme della giustizia proposte dall’attuale governo, mantenere lo status quo dell’autogoverno della magistratura e soffocare il dissenso interno alla medesima associazione. 

In cambio di cosa è facile intuire.

Non disturbate e non sarete disturbati.

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I componenti del CDC eletti nella lista ArticoloCentouno

                                                                                                                 17 settembre 2021

QUIETA NON MOVERE ET MOTA QUIETARE

Registriamo, e non possiamo che stigmatizzare pubblicamente, l’immobilismo e l’incapacità delle correnti della magistratura associata e dell’ANM governata dalle stesse di intraprendere seri ed efficaci percorsi di autocritica e rinnovamento dopo la pubblica emersione dei fatti che hanno caratterizzato negativamente, e continuano a connotare, il funzionamento dell’autogoverno.

Il dibattito interno viene fortemente limitato, addirittura anche con l’introduzione di norme e prassi che impediscono, all’interno del CDC, persino di discutere e, se ritenuto, di criticare l’operato della GEC o di suoi componenti, a cominciare dal Presidente dell’ANM.


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