giovedì 21 dicembre 2023

Spoil system




Titola il quotidiano il  Dubbio:  "L’invasione di toghe a via Arenula sovverte la democrazia.". 

ma chi chiama le toghe a via Arenula?

il Padre Eterno? 

Chiediamo  per un amico…

Nel merito, lo diciamo da sempre, vi è pieno accordo sulla necessità di dare sostanza alla separazione dei Poteri, anche attraverso la cessazione della pratica dei “ fuori ruolo” ( e fuori luogo…) piazzati nei vari Ministeri, così come - per simmetria - del correntismo in magistratura che della politica è diretto strumento.

Ognuno a casa sua, nel reciproco rispetto!

Il Ministero della Giustizia si doti di un proprio corpo burocratico di esperti con compiti scientifici, anche di  produzione normativa se serve; all’occorrenza chiamerà avvocati, magistrati, professionisti, esperti  etc. per audizioni su singoli problemi specifici oppure istituirà commissioni e tavolo permanenti,  senza che vi sia bisogno di sospendere il rapporto di servizio dei singoli magistrati i quali, una volta auditi, torneranno sulle scrivanie ad attendere ai compiti per i quali sono pagati.

Se così volessero il legislatore e la politica, finirebbe finalmente la prassi perversa delle “porte girevoli”’ che spesso vede il ritorno dei “ ministeriali” nella giurisdizione in posizioni dirigenziali ( tralascio ogni commento…); e poi, altra cosa che non sarebbe male, recupereremmo  200 magistrati al loro vero mestiere in un momento di vacche magre ( ne mancano  1700, una voragine non colmabile tramite concorso prima di 5-6-7 anni, tenuto conto dei naturali pensionamenti).

Insomma, per tornare alla domanda iniziale, chi vuole davvero tutto questo?

Il povero giornalista, perduto nel mondo di Alice in Wonderland,  non lo sa:  qualcuno lo aiuti…


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giovedì 7 dicembre 2023

Chi indaga e chi è indagato?



Il Ministro (della Difesa) Crosetto aveva pubblicamente espresso il timore  "… di una corrente della magistratura in cui si parla di come fare a fermare la deriva antidemocratica a cui ci porta la Meloni. Siccome ne abbiamo viste fare di tutti i colori in passato, se conosco bene questo Paese mi aspetto che si apra presto questa stagione, prima delle Europee...".  

E’ il tema della cd. opposizione giudiziaria che si realizzerebbe mediante indagini “ad orologeria” , spesso in prossimità delle cadenze elettorali, con svantaggio di una parte politica. 

Le parole del Ministro non sono originali, nel senso che prima di lui mille altre volte concetti analoghi sono stati in passato espressi da altri politici (spesso con ruoli istituzionali importanti),  dalla stampa e da commentatori di ogni ideologia. 

Mai in passato, però, era stata aperta un’indagine, sia pure conoscitiva. 

Invece, questa volta, dalle parole del Ministro nasce l’iscrizione al modello 45 di un incartamento presso la procura della Repubblica di Roma.

Cos’è il modello 45? 

Ce lo spiega il sito internet del Ministero della Giustizia: “Registro degli atti non costituenti notizia di reato (modello 45). Da una corretta interpretazione delle disposizioni contenute nell’art. 335, le quali fanno obbligo al P.M. di iscrivere il nome della persona cui il reato è attribuito (comma 1) e di annotare ogni mutamento della qualificazione giuridica del fatto o delle sue circostanze (comma 2), deriva che le informative non costituenti notizia di reato non dovranno essere riportate nel registro delle notizie di reato, bensì in un diverso registro, del tutto autonomo dal primo e non assimilabile all’attuale registro generale “C”. 
In esso verranno iscritti, con l’indicazione della data e del contenuto, tutti gli atti ed informative che non debbano essere iscritti nei registri delle notizie di reato relativi a persone note o ignote: tutti gli atti ed informative, cioè, del tutto privi di rilevanza penale (esposti o ricorsi in materia civile o amministrativa; esposti privi di senso, ovvero di contenuto abnorme o assurdo; atti riguardanti eventi accidentali, ecc.).
L’iscrizione dell’informativa pervenuta nell’uno o nell’altro registro dipenderà dalla valutazione che ne dovrà fare il P.M. a norma dell’art. 109 del decreto legislativo 28 luglio 1989 n. 271 (disposizioni di attuazione del c.p.p.).
Nel caso in cui il P.M. ritenga che la notizia, già iscritta nel registro degli atti non costituenti notizia di reato, richieda il compimento di indagini preliminari, prima che queste vengano disposte dovrà essere fatta una nuova iscrizione nel registro delle notizie di reato, con indicazione (nella colonna 2) della provenienza; correlativamente il passaggio dovrà essere annotato nella colonna 7 del registro degli atti non costituenti notizia di reato.

E’ quindi plausibile ipotizzare che qualcuno abbia segnalato alla procura capitolina l’intervista del Ministro Crosetto e che il fatto sia stato, nell’immediatezza, catalogato come materiale inutile ai fini penali. 

Ciò nondimeno il Ministro è stato chiamato a deporre davanti a quell’ufficio giudiziario, vuoi per confermare il contenuto dell’intervista, vuoi per smentirlo.

“Esposti privi di senso, ovvero di contenuto abnorme o assurdo …”, se questa fosse l’ipotesi che ha dettato l’iscrizione della notizia al modello 45 non si comprende cosa vi sia da approfondire. 

Se invece un senso le parole del Ministro lo hanno, allora si tratterà  di stabilire se le sue sono solo congetture oppure siano idee suffragate da eventi già realmente accaduti.

E poiché la tesi è quella della strumentalizzazione politica  delle procure della Repubblica, ognuno vede come la convocazione del Ministro presso l’ufficio pubblico chiamato in causa strida proprio con l’imparzialità che è richiesta all’indagante: dovrà cioè stabilire, una procura della Repubblica, se sia oppur no plausibile che la sua azione sia talvolta connotata da finalità politiche. 

Chi indaga e chi è indagato è affidato, in questo caso, ad un puro rapporto di forza e sarebbe stato molto meglio evitarlo. Il processo alle idee non si può fare. 

Anche perché potrebbe capitare che ad ascoltare il Ministro sia un procuratore aggiunto che un paio di lustri or sono aveva pubblicamente  messo in dubbio la legittimazione del governo (di centrodestra) a proporre riforme in materia di giustizia …


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sabato 2 dicembre 2023

Quando ad esser bocciato è chi dà le pagelle.




Sufficiente, discreto, buono, ottimo.

Anzi, pessimo!

Ma non era questo il Governo che si riprometteva di spezzare le reni al correntismo? 

E invece gli attribuisce ulteriori strumenti di ricatto nei confronti dei magistrati che dalle correnti vorrebbero liberarsi. 

Sì, perché introdurre una scala di valutazioni differenziate, conferisce al “maestro” il potere di stilare graduatorie secondo i propri gusti, vale a dire quelli dell’appartenenza, delle casacche. 

Ecco perché l’ANM se ne sta zitta zitta, è l’ennesimo favore che le viene concesso da governanti miopi.

Oppure occhiuti, perché vien da pensare ad accordi sottobanco proprio col correntismo che, solo a chiacchiere, s’afferma di voler contrastare.  

Lo strumento conferito ai maestrini (elettivi, si badi bene) del CSM è molto subdolo e sarà difficilmente aggredibile dinanzi al giudice amministrativo: cosa vuoi lamentarti se hai preso solo buono anziché ottimo? 

L’idea che i magistrati debbano essere licenziati in numero che soddisfi gli appetiti “giustizialisti” di chi si proclama garantista è, sia consentito il francesismo, un'idea cretina. 

A meno che il Governo non snoccioli i numeri di quanti prefetti, quanti questori, quanti generali abbia licenziato nell’ultimo decennio.

In definitiva non s’impone un test psichiatrico per i magistrati, ma di misurazione del quoziente intellettivo di chi progetta leggi che ottengono risultati platealmente contrastanti con gli scopi dichiarati. 

Della serie “non so se mi rendo conto di quello che faccio”. Bocciato. 


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