venerdì 22 maggio 2009

Corruzione Berlusconi/Mills: il testo integrale della lettera/confessione di Mills



Riportiamo il testo integrale della lettera a firma dell’avv. David Mills, che ha dato origine al processo nel quale egli è stato condannato per essersi fatto corrompere da Silvio Berlusconi, per rendere falsa testimonianza.

La lettera in questione la spedì David Mills al suo commercialista Bob Drennan, per spiegargli i retroscena di alcuni suoi introiti che doveva giustificare con il fisco.

Il dr Drennan, resosi conto che la lettera di Mills conteneva una notizia di reato, la trasmise alla magistratura inglese, che poi la trasmise a quella italiana.

Dunque, fra l’altro, il processo non fu avviato dai magistrati italiani e il “complotto” ipotizzato da Berlusconi è una pura e semplice menzogna mistificatrice.

Ovviamente, di questa lettera la quasi totalità dei giornali italiani, Bruno Vespa e tutti gli altri come lui hanno sempre taciuto ostinatamente.

Riportiamo la lettera nel testo originale inglese, tratto dal sito del giornale inglese Guardian, e una traduzione in italiano, tratta dal sito ItaliaDall’Estero.

Per leggere tutti gli articoli pubblicati nel nostro blog sul caso Berlusconi/Mills, si può cliccare sul link “Processo Berlusconi/Mills” che c’è nell’elenco “Visualizzazione per temi” che c’è circa a metà della sidebar di destra della homepage del blog, oppure sul banner “Caso Berlusconi/Mills” che c’è nella stessa sidebar, un po’ più in basso.

La lettura degli articoli dai più vecchi ai più recenti, dà agevolmente l’idea di quanto grave sia la condotta mantenuta dal Presidente del Consiglio in questa vicenda e i gravissimi danni arrecati al sistema giudiziario, per proteggersi dalle conseguenze di questo giudizio. Basti pensare che, per ottenere questo risultato, si era anche predisposta una legge che bloccava migliaia di processi. Legge che poi non venne approvata “in cambio” della approvazione della legge Alfano, detta inspiegabilmente “lodo”.


Il testo originale della lettera:

Dear Bob,

The brief relevant facts are these.

In 1996 I ended up with a dividend from Mr B’s companies of around £ 1.5m after all the tax and fees had been paid.

This was all done on a personal basis: I took the risk, and kept my partners right out of it.

Wisely or otherwise, I informed my partners what I had done and, since it was a substantial windfall, offered to pay them (I think) around £ 50,000 or £ 100,000 each as what I though [sic] was a pretty generous gesture.

Which shows you how you can be, as they insisted the transaction should be treated as a partnership profit. To avoid litigation (we had just merged with Withers) I agreed to put the money on deposit in my bank until they were satisfied that there would be no third part claim.

By 2000 it was clear there would be no claim (I knew that all along) and the money was taken off deposit and paid out; I kept just under £ 500,000 out of what was then getting on for £ 2m.

So all that risk and cost for not very much. The greatest cost was leaving Withers. I was not asked to leave it, but felt so uncomfortable there, not least because my Mackenzie Mills partners had taken most of the benefit for none of the risk, that I really couldn’t stay.

I spent 1998, 1999 and 2000 as a sole practitioner, and it was evident that the trials were going on, there would be lawyers to pay and there was always the risk of being charged with something – which is actually about to happen now as a result of the latest investigation, which you know about.

I kept in close touch with the B people, and they knew my circumstances.

They knew, in particular, how my partners had taken most of the dividend; they also knew quite how much the way in which I had been able to give my evidence (I told no lies, but I turned some very tricky corners, to put it mildly) had kept Mr B out of a great deal of trouble that I would have landed him in if I had said all I knew.

At around the end of 1999, I was told I would receive money, which I could treat as a long term loan or a gift. $ 600,000 was put in a hedge fund and I was told it would be there if I needed it. (It was put in the fund because the person connected to the B organisations was someone I had discussed this fund with on many occasions, and it was a round about way of making the money available.)

For obvious reasons of their own (I was at that stage still a prosecution witness, but my evidence had been given) it needed to be done discreetly. And this was a roundabout way.

At the end of 2000 I wanted to invest in another fund, and my bank made a loan of the amount, secured on my house etc., of around € 650,000. I paid it off by liquidating the $ 600,000. I attach a copy of the dollar account.

I regarded the payment as a gift. What else could it be? I wasn’t employed, I wasn’t acting for them, I wasn’t doing anything for them, I had already given my evidence, but there was certainly the risk of future legal costs (as there have been) and a great deal of anxiety (as there certainly have been).

This has been going on for more than eight years now. My contract was aware of how my income earning capacity had been damaged, and in 1998 and 1999 I was able to send bills from my practice to certain companies, which were paid and increased my income. But this was different.

Because I was pretty sure my CGT [capital gains tax] position was negative overall, I stupidly made no returns on my transactions. If they are closely looked at (ie, where did the money come from to buy the centurion shares?), I am obviously concerned about what to do and how this should best be handled.

I attach the key documents.

Yours sincerely

David Mills


La traduzione di ItaliaDall'Estero:


Caro Bob,

in breve, i fatti rilevanti sono questi.

Nel 1996 mi ritrovai con un dividendo proveniente dalle società del signor B. di circa 1,5 milioni di sterline, al netto di tutte le imposte e le tasse. Era stata una mia iniziativa personale: avevo corso il rischio e tenuto fuori tutti i miei soci.

Saggiamente o meno, informai i miei soci di quello che avevo fatto e, dal momento che c’era stato un guadagno inatteso, proposi di dare ad ognuno di loro (credo) circa 50.000 o 100.000 sterline , cosa che pensavo fosse un gesto piuttosto generoso.

Il che dimostra quanto ci si possa sbagliare, dal momento che loro insistettero per trattare la transazione come un profitto della società. Per evitare controversie (ci eravamo appena fusi con la Withers) accettai di versare il denaro in un deposito nella mia banca fino a quando non fossero stati certi che non sarebbe stato richiesto da terzi.

Nel 2000 fu chiaro che nessuno lo avrebbe mai reclamato (cosa che avevo sempre saputo) e il denaro fu tolto dal deposito e versato; tenni poco meno di 500.000 sterline da una somma che allora aveva raggiunto quasi i due milioni.

Quindi tutti quei rischi e quei costi per ottenere ben poco. Il costo più grande fu lasciare la Withers. Non mi fu chiesto di andarmene, ma mi sentivo così a disagio, non ultimo per il fatto che i miei soci della Mackenzie Mills avevano ottenuto il massimo dei benefici con il minimo rischio, che davvero non potevo restare.

Ho passato il 1998, il 1999 e il 2000 lavorando come libero professionista ed era evidente che i processi stavano procedendo, che ci sarebbero stati avvocati da pagare e che c’era sempre il rischio di venire indagati per qualche motivo – cosa che effettivamente sta per succedere in conseguenza alle ultime indagini delle quali sei al corrente. Rimasi in contatto con la gente di B. e loro erano al corrente della mia situazione.

Sapevano in particolare in che modo i miei soci avevano preso la maggior parte dei dividendi, sapevano anche quanto il modo in cui avevo saputo testimoniare (non avevo mentito, ma avevo saputo evitare punti spinosi, per dirla in modo diplomatico) avesse tenuto il signor B fuori dai guai nei quali avrei potuto cacciarlo se avessi detto tutto quello che sapevo.

Verso la fine del 1999, mi fu riferito che avrei ricevuto del denaro, che potevo considerare come un prestito a lungo termine o un regalo. Furono messi 600.000 dollari in un fondo speculativo e mi fu riferito che erano lì se ne avessi avuto bisogno. (Il denaro fu versato nel fondo perchè ne avevo discusso in diverse occasioni con la persona legata all’organizzazione di B. ed era un modo indiretto di rendere il denaro disponibile.)

Per ovvie ragioni (in quel momento ero ancora un testimone dell’accusa, anche se la mia testimonianza era già stata resa) era necessario fare la cosa con discrezione. E questo era un modo indiretto di farlo.

Alla fine del 2000 volevo investire in un altro fondo e la mia banca mi fece un prestito dell’importo di circa 650.000 euro, garantito dalla mia casa, etc … come garanzia. Estinsi il prestito liquidando i 600.000 dollari. Ti allego una copia del conto in dollari.

Ho considerato il pagamento come un regalo. Cos’altro poteva essere? Non ero un loro dipendente, non stavo agendo per loro conto, non stavo facendo nulla per loro, avevo già reso la mia testimonianza, ma c’era senz’altro il rischio di futuri costi legali (che di fatto c’erano stati) e di una grande dose di ansia (che senz’altro c’è stata).

Tutto questo è andato avanti per più di otto anni fino ad oggi. Il mio contratto [sic, N.d.R. "contatto" o "contratto"?] era consapevole di quanto la mia capacità di guadagnare entrate fosse stata danneggiata e nel 1998 e 1999 ero riuscito ad inviare parcelle dal mio studio ad alcune compagnie, che erano state pagate e avevano aumentato le mie entrate. Ma questa era un’altra cosa. Siccome ero praticamente certo che la mia posizione CGT [Capital Gains Tax, tassa sugli utili di capitale, N.d.R.] fosse comunque negativa, stupidamente non ho dichiarato le mie transazioni. Se qualcuno controllasse (per esempio, da dove vengono i soldi per acquistare le azioni Centurion?) sono ovviamente preoccupato sul da farsi e su come gestire al meglio questa situazione.

Ti allego i documenti chiave.

Tuo,

David Mills




1 commenti:

Besugo ha detto...

« Tirannide indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzione delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo. »
(Vittorio Alfieri, Della Tirannide, Libro 1, Cap 2)