sabato 30 maggio 2009

Arrestato l’ex Procuratore Aggiunto di Messina Pino Siciliano

Pochi giorni fa è stato arrestato l’ex Procuratore Aggiunto di Messina Pino Siciliano.

Siciliano è stato Procuratore Aggiunto di Messina ed esercitava adesso funzioni di Sostituto Procuratore nella stessa città.

La notizia è stata data poco e male, come già accaduto in altri casi analoghi.

Riportiamo qui la notizia come data dall’Ansa:

(ANSA) - MESSINA, 25 MAG - L’ex procuratore aggiunto di Messina Pino Siciliano è stato arrestato con l’accusa di concussione e tentata concussione. L’inchiesta si riferisce alla ristrutturazione dell’albergo Castellammare di Taormina: all’ex sostituto procuratore, titolare dell’inchiesta, viene contestato di avere condizionato alcune vicende di carattere amministrativo relative a controversie tra il Comune di Taormina e due imprese, la Impregilo e la Decisa s.r.l.. Concessi a Siciliano i domiciliari.

Dal sito di “Tempo Stretto” ulteriori particolari:

L’arresto di Siciliano: ecco le contestazioni mosse all’ex Procuratore aggiunto di Messina

Tre vicende nel mirino: la ristrutturazione dell’hotel Castellamare di Taormina, il contenzioso fra il comune jonico e la Impregilo, le Zps del Comune di Messina

All’ex Procuratore aggiunto di Messina, Pino Siciliano, il gip di Reggio Calabria, Kate Tassone contesta un caso di concussione e due tentativi di concussione. Tre vicende che il magistrato avrebbe tentato di condizionare nella sua qualità di Coordinatore del pool Pubblica amministrazione della Procura.

Ma ecco nel dettaglio i capi d’imputazione che vengono contestati a Siciliano nelle 350 pagine di ordinanza. “Con minacce, anche implicite ma ben chiare ai destinatari, di sottoporli a procedimento penale o comunque di un male ingiusto ove non si fossero piegati, nel corso della propria attività amministrativa, politica e/o professionale, di volta in volta alla soluzione più favorevole o comunque prescelta da lui o dalle persone che intendeva avvantaggiare; compiva atti diretti in modo non equivoco a costringere o comunque ad indurre diversi funzionari, politici, tecnici, degli Uffici Pubblici ed altri, a dare promettere indebitamente a lui o a terzi soggetti a lui vicini utilità”.

Ed ecco in dettaglio le accuse.
La prima vicenda riguarda la ristrutturazione dell’hotel Castellamare di Taormina.

“Tra l’aprile ed il luglio 2008 – dopo aver strumentalmente iscritto il procedimento n. 2041/07 R.G. Atti per intervenire ed influire sul processo amministrativo pendente al T.A.R. Catania tra la s.r.l. Decisa ed il Comune di Taormina (patrocinato formalmente dall’avv. Maimone Ansaldo Patti, ma di fatto dal proprio figlio Siciliano Francesco, incompatibile all’esercizio della professione legale in quanto ricercatore universitario) ed avente ad oggetto la ristrutturazione dell’Hotel Castellamare di Taormina – prima con pressioni e minacce implicite, poi con minacce esplicite di perseguirlo penalmente, compiva atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere l’ingegner Spampinato Francesco, nominato perito dal T.A.R. nella predetta causa, a redigere un elaborato favorevole al Comune di Taormina (e quindi anche all’attività professionale del figlio Francesco). E, una volta depositata la relazione, a modificarne quegli aspetti astrattamente favorevoli alla s.r.l. DECISA: in tal modo volendo altresì ottenere un ritorno vantaggioso per l’accrescimento della propria influenza; non riuscendovi per cause indipendenti dalla sua volontà e, precisamente, perché la persona offesa non cedeva ad intimidazioni e minacce”.

La seconda vicenda riguarda un contenzioso fra il Comune di Taormina e la Impregilo.

In particolare:
“Su istigazione di Occhipinti Domenico, liquidatore della s.p.a. Impregilo, per il tramite dell’amico Michele Caudo, compiva atti diretti in modo non equivoco ad indurre La Mattina Antonino, Commissario Straordinario del Comune di Taormina, ad accettare la proposta transattiva di 26 milioni di euro in merito ad un contenzioso civilistico tra il predetto Comune e la predetta s.p.a.: somma di cui 2 milioni di euro sarebbero stati divisi tra coloro che avrebbero contribuito al buon esito dell’affare; non riuscendovi per cause indipendenti dalla sua volontà”.

La terza vicenda riguarda un’inchiesta sulle ZPS

In particolare:
“Induceva i membri della Commissione di Valutazione di Incidenza Ambientale (fra cui Pitalà Leone e Dolfin Sergio) ed i funzionari presso il Settore Edilizia Privata dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Messina (tra cui l’arch. Schiera Vincenzo e Cacciola Vincenzo) ad attribuire indebitamente utilità all’ingegner Sansone (dirigente dell’assessorato Territorio ed Ambiente della Regione) consistite nel riconoscimento della competenza dell’ufficio del Sansone in materia di valutazione di incidenza ambientale nelle Zone a Protezione Speciale (ZPS) esautorando l’organismo comunale e la citata Commissione ed altresì consistite nell’ottenere un ritorno vantaggioso per l’accrescimento della propria influenza”.


L’amministrazione della giustizia nel Distretto di Messina presenta da anni ombre molto rilevanti, mai dissipate.

A questo link abbiamo riportato a suo tempo la notizia – anche questa data in sordina dai mezzi di comunicazione – della condanna (in primo grado) di altri due magistrati messinesi - Giovanni Lembo e Marcello Mondello – all’epoca dei fatti rispettivamente Sostituto Procuratore della Direzione Nazionale Antimafia e Capo dei G.I.P. di Messina, a cinque e sette anni di reclusione per favoreggiamento della mafia e concorso in associazione mafiosa.

A questo link è possibile rivedere una puntata della trasmissione di Carlo Lucarelli Blu Notte, andata in onda il 5 ottobre 2008, dedicata ai misteri giudiziari di Messina.

A questo link è possibile vedere i video di un convegno su “La crisi della giustizia a Messina” tenutosi nel dicembre 2008.



5 commenti:

francesco Grasso ha detto...

Come più volte ribadito,la TOTALE ASSENZA DI INDIPENDENZA DELLA STAMPA,che impedisce ll diritto-dovere di sorveglianza popolare sulle istituzioni,facendo di questo"PAESE DEI MISTERI",un oligarchia demagogica anzicchè una democrazia,E' CAUSA DEI FATTI IN ORDINE. Conoscevo i fatti per cui si argomenta per averli appresi nel nord Italia,da ambienti a cui è cara la coretta amministrazione della giustizia, ove mi si rappresentava la enorme preoccupazione dei magistrati irreprensibili,che sono molti.PURTROPPO SIAMO A QUESTO PUNTO!Dal giugno del 2008,L'ANSA di Roma,ha il mio dossier sul caso 55848/2008 QUIRINALE,con fatti gravissimi AGLI ATTI(v. mio sito)di importanza decisiva per la stessa sopravvivenza di uno Stato di diritto,ma L'ANSA NON LI PUBBLICA.

francesco Grasso ha detto...

POST "CASO CATANIA2 rimosso.Si! tanti sono gli equivoci che attanagliano questo Paese. E' per questo motivo il "PAESE DEI MISTERI".

"Uguale per tutti" ha detto...

Abbiamo tolto il post sul "caso Catania", perchè non era comprensibile a chi non avesse conoscenza di quei fatti e generava equivoci sulle intenzioni dell'autore.

La Redazione

Anonimo ha detto...

il post eliminato era veramente incomprensibile

Maria Teresa ha detto...

Siciliano si è avvalso della facoltà di non rispondere
PS:
Avete fatto bene a togliere il post sul caso Catania perchè era veramente incomprensibile (almeno per me).