sabato 9 maggio 2009

“Illegale e vergognoso il respingimento in Libia degli immigrati”





di Alessandro Marescotti
(Presidente di PeaceLink)




dal sito di PeaceLink


“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo” (articolo 2 della Costituzione Italiana)

Non era mai successo che il Ministro dell’Interno si vantasse pubblicamente di aver attuato (“per la prima volta”) un respingimento senza identificazione, in aperta violazione della Convenzione di Ginevra del 1954 oltre che della Costituzione Italiana. Ferma condanna di PeaceLink.

PeaceLink ritiene illegale e vergognoso il respingimento in Libia degli immigrati, in violazione delle convenzioni internazionali e dell’articolo 2 della Costituzione italiana: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo”.

E’ la prima volta che accade in Italia. Lo afferma lo stesso Maroni: “Vorrei confermare una notizia che è apparsa oggi e che è davvero molto importante perché rappresenta una svolta nel contrasto all’immigrazione clandestina: per la prima volta nella storia siamo riusciti a rimandare direttamente in Libia i clandestini che abbiamo trovato ieri in mare su tre barconi. Non è mai successo, fino ad ora dovevamo prenderli, identificarli e rimandarli nelle nazioni di origine. Per la prima volta la Libia ha accettato di prendere cittadini extracomunitari che non sono libici ma che sono partiti dalle coste libiche” (1).

La cosa paradossale è che il ministro Maroni entra in contrasto con la stessa Polizia di Stato che nel suo sito web ha pubblicato una pagina sul diritto di asilo in cui si legge: “In base alla Convenzione di Ginevra, la richiesta di asilo politico, può essere presentata dal cittadino straniero all’ufficio di polizia di frontiera, al momento dell’ingresso in Italia” (2).

Il Ministro degli Interni Maroni invece, violando la Convenzione di Ginevra, si vanta di respingere in Libia gli immigrati.

Vorremmo ricordare che in passato vi è stato un bombardamento, sempre di quelli “umanitari”, dei caccia Usa contro il “dittatore Gheddafi”, che ora invece è nostro alleato nella “pulizia” delle coste.

Vorremmo ricordare che, sempre per ragioni “umanitarie”, andiamo a sparare e bombardare in Afghanistan. Per “ridare i diritti umani” agli afghani.

Ora tutta questa messa in scena diventa patetica, oltre che disgustosa. Esibiamo intenti di redenzione dell’umanità con missioni militari all’estero per poi mostrare un assoluto dispregio dei diritti degli uomini che si avvicinano alle nostre coste fuggendo dalla miseria e dalle dittature.

E offriamo nelle mani di un dittatore coloro di cui ci vogliamo sbarazzare.

Catalogare come “clandestini” quei migranti che fuggono da violenze o persecuzioni è ridicolo: come fuggivano gli ebrei dal nazismo se non clandestinamente?

Con ministri come Maroni “clandestino” rischia di diventare in Italia il senso della legalità e della solidarietà.

Concludiamo, per i ragazzi che ci stanno leggendo, queste semplici informazioni che potete trovare sulla Wikipedia.

“Hanno diritto di asilo i “rifugiati”. Quello di “rifugiato” è uno status riconosciuto, secondo il diritto internazionale (art. 1 della Convenzione di Ginevra relativa allo status dei rifugiati del 1954), a chiunque si trovi al di fuori del proprio paese e non possa ritornarvi a causa del fondato timore di subire violenze o persecuzioni. Il riconoscimento di tale status giuridico è attuato dai governi che hanno firmato specifici accordi con le Nazioni Unite, o dall’UNHCR secondo la definizione contenuta nello statuto dell’Alto Commissariato” (3).

C’è un governo che fa affidamento su chi ignora queste cose.

PeaceLink fa affidamento su chi le conosce e vuole che i diritti umani vivano nel cuore delle persone. Perché se si spegne il senso della solidarietà e dell’indignazione muore il futuro.


___________

(1) http://www.adnkronos.com/IGN/Politica/?id=3.0.3287347037
(2) http://poliziadistato.it/articolo/212-Richiesta_di_asilo_politico
(3) http://it.wikipedia.org/wiki/Diritto_di_asilo



2 commenti:

siu ha detto...

Ormai mi chiedo solo in quali altri baratri d'inciviltà e inumanità questo Paese è destinato a schiantarsi, grazie ad autisti incoscienti e scellerati, ignoranti e crudeli come quelli che stanno occupando i suoi più alti livelli istituzionali...
L'incredibile, l'inconcepibile si concretizza quotidianamente sotto i nostri occhi, mentre troppo spesso solo da lontano, dall'estero, la stampa e altre istituzioni ci hanno offerto uno specchio non deformato/deformante della nostra cruda, o ridicola, ma da un pezzo comunque inaccettabile realtà.
Siamo ormai alle leggi razziali, votate in Parlamento.
All'apartheid, proposta per la metropolitana di Milano.
Che se anche, nei fatti, non passerà, resta un'istanza assolutamente in linea con l'orientamento e il (non) sentire di una componente significativa del Potere, oggi, in Italia, e di quelli che la vogliono e la votano: altrimenti non si sarebbero ipotizzati e considerati realizzabili trasporti pubblici come quelli del Sudafrica e degli Stati Uniti di un’epoca tragica, ma così remota e per fortuna sepolta, che tutti ormai al mondo l’avevano dimenticata.
Un'idea aberrante. Assurda.
Benedetta dall’acqua del dio Po, mentre la Chiesa, sempre più asmatica e afasica, col contagocce emette qualche raro e diplomatico balbettio d'ordinanza, ben attenta a non sprecare più di un milionesimo della quantità di fiato (e di veleno) che ha sparato sulla vicenda di Eluana Englaro, tanto per dirne una.
E d'altra parte c'è da capirli, mica possono esporre a troppo rischio le proprie casse.
L'escalation si è comunque ormai ingrossata a valanga, fino a questi a macigni che lasciano sbigottito e atterrito, e altrettanto addolorato, chiunque abbia ancora da qualche parte un brandello di cuore e uno straccio d'intelligenza. Mentre chi li scaglia ha addirittura l'aria di non accorgersene; peggio: ne fa motivo di orgoglio.
Il respingimento, in questi termini, degl'immigrati è un atto d'inumanità degno dei tempi più bui della storia e del peggior totalitarismo. Ma quando, anzichè vivere in un Paese civile, si agonizza dentro uno sgangherato circo tutto paillettes e narcosi della peggior sottocultura televisiva, un "dietro gli occhiali niente" che ha pure il diritto di fregiarsi del titolo di ministro della Repubblica italiana può addirittura vantarsi di averlo messo in atto.
E che qualcuno venga ancora a dirmi che non siamo messi poi così male.

Mauro C. ha detto...

Non riesco a comprendere come mai La Gazzetta del mezzogiorno.it, in passato sensibile e ospitale per gli albanesi, non mi abbia pubblicato questo commento: Clandestini go home! vorrei che ci fosse subito, qui e ora, una fortissima reazione civile agli avvenimenti di queste ore, prima che la spirale irrazionale e perversa diventi irrevocabile; una sana ribellione di tutti coloro che continuano a pensare che la soluzione al problema sia sempre e solo la stessa: accoglienza, integrazione, rispetto. Se no, che umanità siamo? È facile far presa sulla emotività indotta della gente (sento dire frasi raccapriccianti, razziste/xenofobe) quando il vento soffia a favore di retate e repressioni indiscriminate, facile gridare «Al lupo, al lupo!» da parte proprio di chi il lupo nascostamente lo è di fatto.
Verrò a Roma quando sarò "rassicurato" dagli amici di S. Babila di Alemanno, "assessori al sociale e alla sicurezza": Crovace, Ferorelli (detto Trapunti...per ricucire gli strappi con l'opinione pubblica) e Petronio ("Mamma Rosa", al sociale), " Er guardiano der pretorio con du metri de torace", come buttafuori all'ingresso...di Porta "Urbana"! ore 1:45 del 9/05/09