martedì 19 maggio 2009

Studenti “clandestini”: i nomi sulla lavagna




di Massimo Calandri
(Giornalista)




da Repubblica.it del 19 maggio 2009


Un giorno è entrata in aula la preside, ha preso un gessetto e si è messa a scrivere sulla lavagna un elenco di alunni.

Ha fatto lo stesso in tutte le classi e nelle tre scuole del plesso, e quando non tracciava la sua lista era perché pronunciava ad alta voce i nomi degli studenti.

Nomi di origine straniera. Nomi di presunti, futuri clandestini. Di prossimi fuorilegge.

Nomi di ragazzi che nel corso dell’anno scolastico avrebbero compiuto il diciottesimo anno di età, e che non avevano chiarito la loro posizione ai sensi del futuro permesso di soggiorno.

Perché in Italia si può diventare degli irregolari per quello che si è, non per quello che si fa: basta raggiungere la maggiore età e avere dei genitori privi di permesso, o peggio ancora residenti in una casa troppo piccola, o titolari di un reddito considerato insufficiente.

Prudente e precisa, la preside – Rosanna Cipollina – ha redatto una sconcertante lista degli studenti «a rischio». E in qualche modo l’ha resa pubblica.

Si è giustificata sostenendo di aver scritto quei nomi sulla lavagna perché temeva altrimenti di sbagliarne la pronuncia, e che quello era semplicemente un invito a presentare al più presto i relativi documenti in segreteria.

Cosa che gli studenti hanno fatto puntualmente nei giorni successivi, ribadendo la loro «regolare» presenza sul territorio italiano.

E’ successo nell’istituto professionale per il commercio Casaregis, a Sampierdarena, nelle altre due strutture scolastiche accorpate, l’istituto tecnico industriale Galilei e l’Einaudi.

Diversi insegnanti hanno sottoscritto indignati una lettera, trasmessa al provveditore agli studi e alla stessa preside.

Abbiamo provato a contattarla, ma non c’è stato nulla da fare.

Ci sono purtroppo buone ragioni per credere che questa storia non finisca qui.

L’inedito episodio, accaduto nei mesi scorsi, è tornato sulla bocca di molti in questi giorni in cui il Parlamento legifera sul reato di clandestinità.

Lo ha ricordato anche Paolo Quatrida, segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza: sono decine gli studenti di origine straniera che frequentano le superiori genovesi e compiono i diciott’anni nel corso di questo anno scolastico.

Rischiano di finire tutti in una ignobile lista di proscrizione?

«Un problema grave, una storia orribile», dice Quatrida. I minori extracomunitari non hanno bisogno di un permesso di soggiorno. «In genere gli istituti, quando raggiungono la maggiore età, fanno finta di niente: non vanno a verificare se gli studenti diventeranno automaticamente “regolari”. La questione diventa però inevitabile quando i ragazzi sostengono l’esame di maturità. In passato si è aggirato il problema grazie a visti temporanei. Di questi tempi, però, può accadere qualsiasi cosa. Anche che si scrivano dei nomi su di una lavagna».




7 commenti:

wuthering highs cime molto tempestose ha detto...

Veramente pericoloso..

bartolo ha detto...

Gentile Simona,
pericoloso hai detto?
Prima, bisognava ribellarsi al corpo docenti a cui affidavamo l'educazione dei nostri figli.
Di questa società, nulla mi meraviglia: è perfettamente in linea con i suoi padroni!

Vincenzo Scavello ha detto...

Da educatore provo orrore solo a pensare che l'alunno che abbiamo curato per tanti anni, al compimento del suo 18° compleanno, possa essere iscritto in una qualsiasi lista di proscrizione.

Il fatto che possa farlo il mio Dirigente Scolastico o, peggio ancora, da qualcuno dei colleghi, rende la cosa davvero insostenibile dal punto di vista della nostra cultura.

Stentiamo, non poco, a parlare della Costituzione, minata nelle sue radici fondanti; facciamo fatica a continuare a parlare di cultura dell'accoglienza; facciamo fatica a sostenere quei principi Cristiani che promuovono l'amore per il prossimo, per i deboli ... per gli ultimi della terra.

La cosa che più mi disorienta è che, rispetto a questi temi, le gerarchie ecclesiastiche sono timide e, in taluni casi, balbettanti. Dal mondo cattolico, che poi è il mio mondo, dovrebbe sollevarsi FORTE un grido d'indignazione, senza tentennamenti, al pari di quello che si è levato per il dibattito sul riconoscimento delle coppie di fatto e per i matrimoni gay.

Dovrebbe sollevarsi una barricata d'amore non in difesa del miserabile clandestino, ma in difesa dei Santi Vangeli e del messaggio di Cristo.

Invece, troppo spesso, vediamo Prelati in reverente genuflessione in direzione del Potere e, sempre meno verso gli altari.

Rivoglio il mio Cristo! quello che faceva saltare in aria i tavoli dei mercanti del Tempio e predicava quel messaggio d'amore, solo d'amore, che dura da duemila anni.

A che servirà continuare a tenere il crocefisso, appeso in alto, sulla lavagna, se un bambino o una bambina, figli di irregolari, devono vivere nel terrore della vile delazione?

Mi dispiace e m'indigna quello che sta accadendo nel mio Paese. Mi dispiace pensare che i pavidi di oggi, possano, fra 50 anni, essere proclamati beati.

C'è, per fortuna, Don Ciotti, ma le sue battaglie sono offuscate per dolo e per colpa e, comunque, non entusiasmano il Potere e le sue Vestali.

Anastasio ha detto...

Sono stato censurato?

Chiedo scusa,

il giorno 12 c.m. Vi ho inviato un messaggio, nel quale oltre ad una breve presentazione
e a un succinto racconto, delle negative esperienze maturate sulla mia pelle, intendevo aprire
un discorso, per poter portare qualche mio contributo (che ritengo sicuramente utile) sulle
questioni di fondo di cui state discutendo.

Ma siccome non vedo alcuna traccia di questo mio messaggio, nonostante il sottoscritto si sia
debitamente presentato con nome e cognome ... nonostante il sottoscritto abbia usato un italiano
più che corretto e colloquiale e nonostante Voi affermiate di non censurare mai nessuna lettera
che abbia queste necessarie ed importanti prerogative...

Vorrei sapere perchè, sia finita nel dimenticatoio?!

Eppure, mi sembra che Vi stia molto a cuore, la possibilità di ritrovare attraverso un dialogo serio e
sincero, quella miglior forma di rapporti che dovrebbero indubbiamente esistere fra il Cittadino e i
Pubblici Poteri ... ovvero fra la Giustizia e i Giustiziati!

Cordialmente e di nuovo da Otello Martini

>

Essere innocenti è pericoloso, perché non si hanno alibi.

>>>----> Boris Makaresko

>

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Bartolo, il tuo pensiero è tuttaltro che chiaro: attribuisci forse al corpo docenti le indecenti leggi varate dal governo Berlusconi?
Vuoi forse dire che la colpa è dei professori e non della Lega Nord ?
Mi attendo una tua replica articolata e esaustiva.

Anonimo ha detto...

Ciao Luigi,
mi riferivo al fatto che, negli anni, abbiamo tollerato un corpo docenti, in buona parte, inadeguato al delicato ruolo di formare "educare" i nostri figli.
Ti abbraccio bartolo.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Adesso è chiaro.
saluti Bartolo.