mercoledì 10 ottobre 2007

Luigi De Magistris: lettera ai colleghi


Pur con il timore che questo possa scatenare altri sdegni (del tutto infondati), ma con la speranza che possa servire a far riflettere sulla semplicità dei fatti, pubblichiamo una lettera che Luigi De Magistris ha inviato stamani ai colleghi iscritti a tre mailing list alle quali molti di noi partecipano. Sul paradosso della pretesa che magistrati accusati di ogni nefandezza subiscano in silenzio le accuse, abbiamo già scritto in questo blog: ”De Magistris e Forleo: i fatti, semplicemente”.


di Luigi De Magistris
(Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro)

Ho deciso di scrivere questa mail in quanto vi è stata – ieri – la seduta della sezione disciplinare e la prossima udienza è fissata per il 17 dicembre.

Non entro nel merito delle accuse che il Ministro della Giustizia ha promosso nei miei confronti per non violare il dovere di riservatezza che mi sono imposto per il doveroso rispetto verso il C.S.M. e per non essere accusato, poi, di voler intimidire l'organo di auotogoverno della magistratura. Non vorrei, tra l'altro, a breve, trovarmi a dovermi difendere anche dalle contestazioni di associazione sovversiva o quanto meno di cospirazione politica mediante associazione o mediante accordo.

La voglia di parlare l'avrei perché da molti giorni leggo ed ascolto di "nefandezze" di cui mi sarei reso autore, vedo i miei pubblici accusatori (ministri e sottosegretari) ribadire in pubblico le accuse (che reputo totalmente infondate) – senza che mi possa difendere pubblicamente (un po’ come se il P.M. che indaga un soggetto andasse poi in televisione a sostenere che quella persona è delinquente) – di cui mi sarei "macchiato".

Voglio tranquillizzare un po' tutti: sono certo di poter dimostrare la correttezza del mio operato e l'assoluta infondatezza delle accuse rivoltemi dal Ministro. Certo, in questi anni di intensissimo lavoro in Calabria avrò fatto errori, avrò sbagliato, avrò fatto scelte discutibili, avrò parlato troppo, avrò assunto una condotta eversiva dell'ordine costituito, ma per fortuna gli "zelanti" ispettori che, da anni, si occupano, senza sosta, di scandagliare tutto (e solo) il mio Ufficio (dal 1996 ad oggi, forse sarò loro simpatico?) non li hanno ancora trovati: sono fortunato io o non sono bravi loro?!

Certo, se in questi anni non avessi avuto "contro" la dirigenza dell'Ufficio, se non avessi avuto le intimidazioni e le minacce provenienti da più parti (che ho esposto nelle sedi competenti e si tranquillizzino, quindi, coloro i quali sostengono che io abbia fatto denunce pubbliche senza fare nomi e cognomi: difatti, pubblicamente si può esporre la grave situazione, ma le condotte singole vanno segnalate nelle sedi istituzionali), se avessi avuto un po' più di attenzione da chi dovrebbe "tutelare" i colleghi che lavorano in sedi così difficili, se non mi avessero lasciato solo da un punto di vista istituzionale, se mi avessero affiancato colleghi nel lavoro come ho più volte chiesto, forse avrei evitato, quanto meno, di dover segnalare pubblicamente il pericolo incombente per la tenuta dello Stato di diritto, forse non mi sarei esposto all'esterno così tanto e chi mi conosce veramente sa che non gradisco apparire.

A un certo punto, però, ho avvertito che stesse accadendo qualcosa di irreparabile e ho deciso di far comprendere che cosa stesse accadendo, non a Stoccolma, ma in Calabria.

Questa voglia di "rompere" il silenzio, oggi, nelle liste, è, però, dettata dal cuore, dalla volontà di ringraziare tutti i colleghi che mi hanno scritto, anche privatamente, delle parole molto belle. Ho provato delle emozioni enormi e forti, che mi rendono felice e mi appagano di tutte le sofferenze di questi anni. Farei torto a molti se citassi qualcuno, ma mi limito, nel ringraziare tutti quelli che mi hanno dimostrato affetto, a citare il documento della giunta dell'A.N.M. di Napoli, le missive dei colleghi che sono stati miei uditori, le mail di colleghi con i quali abbiamo anche avuto percorsi culturali molto differenti e anche "scontri".

Evidentemente si è compresa la "posta in gioco" e il "mio caso": sì sono divenuto un caso, che strano, e forse si è intuito che, nonostante tutto, non sono poi così "macroscopicamente inadeguato". Credo, infatti, di cercare di esercitare le funzioni con onestà, abnegazione, sacrificio e umiltà avendo nel cuore e nella mente la Costituzione Repubblicana in primo luogo. Incompatibile con un certo ambiente (anche giudiziario) forse sì, ma non con questa terra dalla quale non potrò mai più "staccarmi" atteso l'amore che tantissimi calabresi mi stanno manifestando.

Grazie.

Luigi


68 commenti:

Michele ha detto...

Sono un avvocato, capisco bene di cosa parla il Dott. De Magistris. Vorrei manifestargli tutta la mia solidarietà ed invitarlo a non desistere mai dal difendere i valori ed i principi costituzionali nei quali crede e che, oggi più che mai, appaiono essere soltanto paraventi, dietro ai quali il potere si nasconde operando ogni nefandezza possibile.
Tanti cari auguri, Dott. De Magistris.

pietro casula ha detto...

sono un cittadino qualsiasi di 67 anni e spero che Tu possa lavorare come stai facendo e senza più impedimenti.
Un abbraccio e in bocca al lupo.

Anonimo ha detto...

"Non con De Magistrsi o contro Mastella,
ma con il Csm"
Da:
Venerdì, 21 settembre. Ore 18.54, un’agenzia di stampa diffonde la notizia. «Mastella chiede il trasferimento di De Magistris e Lombardi». Inizia così una vicenda su cui tanto si è detto e così poco si è capito. Le carte degli ispettori inviati da Mastella non si conoscono. Sarebbe doveroso aspettare la decisione del Csm. E invece si è fatto un gran parlare, senza conoscere i fatti. Questo ha determinato una grande confusione e una grande difficoltà a orientarsi in questa vicenda. Nulla infatti si capisce e assai poco, onestamente, si sa. È bene quindi ricondurre l’ormai “caso De Magistris” nei suoi parametri fisiologici. Nei fatti accaduti prima del 21 settembre. Nella normalità di ciò che prevede la legge. Nel rispetto della centralità del ruolo del Csm.
I fatti. Alla fine del 2006, il ministro della Giustizia Clemente Mastella ha inviato gli ispettori, che sono magistrati, per verificare presunte irregolarità all’interno della Procura di Catanzaro. I controlli, ripetuti nel tempo, miravano a verificare, tra l’altro, la regolarità della condotta del procuratore capo di Catanzaro Lombardi e quella del pm De Magistris. Dopo circa cinque mesi, gli ispettori consegnano il loro rapporto, non al ministro Mastella, ma alla Direzione generale dei magistrati del ministero della Giustizia, diretta e composta anch’essa da magistrati. La prima valutazione fatta da questo ufficio sul rapporto degli ispettori è strettamente tecnica e mira a verificare se i comportamenti dei magistrati calabresi integrino o meno illeciti disciplinari. Successivamente, il rapporto degli ispettori passa all’ufficio di gabinetto del ministro della Giustizia. Altro ufficio e altra valutazione, fatta sempre da magistrati. L’8 settembre 2007, le trecento pagine della relazione degli ispettori sui magistrati di Catanzaro, con le osservazioni della Direzione generale dei magistrati e dell’ufficio di gabinetto del ministro, sono sul tavolo del Guardasigilli.
Due scelte per il ministro. La legge lascia due scelte. Non procedere con l’azione disciplinare, oppure chiedere al Csm di instaurare un’azione disciplinare contro il magistrato. In questo caso il ministro può anche chiedere al Csm un trasferimento in via cautelativa del magistrato, in attesa che lo stesso Csm assuma una decisione sul merito. La decisione del ministro ha come presupposto le conclusioni degli ispettori e le valutazioni di ben due uffici del ministero. Il 21 settembre il ministro Mastella comunica di aver esercitato un’azione disciplinare contro De Magistris e Lombardi, chiedendo al Csm di adottare un provvedimento cautelare di trasferimento dei due magistrati. L’8 ottobre, dinanzi alla prima commissione del Csm, inizia (forse) la discussione sulle richieste del ministro Mastella. Al termine del procedimento la decisione.
Morale: da quindici giorni mezza Italia si sta stracciando le vesti sul caso De Magistris, senza che nulla sia stato ancora deciso. Si discute come se la decisione sul caso sia stata già presa. Ma non dal Csm, come prevede la legge, bensì nelle piazze, sui giornali e in tv. Soprattutto per i media tutto appare già deciso. Ritengo questo sbagliato e ingiusto.
Sbagliato perché il Csm non si è ancora pronunciato né ha ancora iniziato il procedimento. Un procedimento che garantisce accusa e accusati, che possono argomentare e documentare le loro ragioni. Al termine dell’istruttoria, la decisione. Ingiusto perché una tale propaganda lede sia le prerogative e il ruolo del Csm, sia, cosa che a molti sfugge, lede le garanzie di De Magistris. Per lui, come per qualsiasi altro magistrato, non vi è migliore garanzia, per veder riconosciute le proprie ragioni, che essere giudicato da un Csm autonomo e libero da qualsiasi condizionamento.
Il Csm. Organo di autogoverno della magistratura. Organo costituzionale, composto per due terzi da magistrati e presieduto dal presidente della Repubblica. Organo che assicura l’autonomia della magistratura, che la garantisce da ingerenze politiche. Ora, siamo sicuri che questa pressione mediatica sul caso De Magistris non avrà ricadute sulla decisione del Csm? Siamo sicuri che il Csm prenderà una decisione giuridica e non politica? Io non dubito dell’autonomia di giudizio dei consiglieri del Csm. Ma sono certo che una pressione del genere è del tutto illegittima.
Non schierarsi a favore di De Magistris o di Mastella. Ma schierarsi a favore del Consiglio superiore della magistratura. È necessario difendere le prerogative e il ruolo di quest’organo. Riaffermare, con decisione e con rigore, la sua centralità. Difendere il suo corretto funzionamento. E anche criticare, ma dopo averle lette, le sue decisioni nell’interesse della Giustizia.
Ora è attesa. Attesa per una decisione che sia giusta e celere. Senza rinvii. Ne ha bisogno la Calabria e la nostra malandata Giustizia.
Riccardo Arena

Michele Angelin ha detto...

Il Suo giusto e doveroso appello, come quelli di altri Suoi illustri colleghi, per una giustizia libera e democratica è stato accolto non solo da moltissimi calabresi ma anche da quella gran parte del popolo italiano a cui sta a cuore il rispetto della "Costituzione" e la garanzia che la legge non debba o dovrebbe essere ma è uguale per tutti.
"Una voce! Un tumulto sale dalla città, una voce esce dal Tempio! È la voce del Signore; egli ricompensa i suoi nemici secondo le loro azioni".
Vox populi vox Dei.

Con stima e ammirazione.
michele angelin
cittadino italiano di Udine

Anonimo ha detto...

Io trovo l'accanimento con cui certi personaggi si sono affrettati a cercare di fare a pezzi De Magistris, assolutamente fuori luogo e, per qualche soggetto,pure sospetto.Non è di certo delegittimando un magistrato, che quasi da solo si batte contro certo malaffare anche politico, che si fa il bene del paese e soprattutto si aiuta la gente del Sud che è strozzata impunemente da questa piovra rivoltante.Di fatto ,a leggere sui giornali o ad ascoltare in Tv tutte le illegabilità che si commettono in queste lande desolate in cui lo STATO non c'è e non vuole esserci per tutelare la legalità, si avverte un senso di irritante impotenza, che spesso viene mascherato da sarcasmo amaro, scambiato dai soliti professionisti dell'indignazione per noncuranza e incapacità di ribellarsi ad uno stato di cose terribile.De Magistris è da tre anni, se non erro, sotto ispezione e se non ricordo male ,solo da circa 6 mesi è venuto fuori che sta indagando anche Prodi, ergo già precedenti inchieste , lo hanno fatto entrare in rotta di collisione con certo malaffare istituzionalizzato che sta cercando di rendergli la vita difficile in tutti i modi, facendolo , oltretutto passare per un incompetente "ciuccio" (per dirla alla Santoro).La cosa che più mi ha irritato è aver letto che un giudice non deve cercare visibilità in TV o sulla stampa, non deve giudicare la politica, non deve rilasciare interviste, ma deve parlare solo con le sentenze.Curioso no? Ma come fa un giudice a parlare con le sentenze se gli scippano prima una inchiesta per cui il processo magari non ci sarà mai e figurarsi, allora, la sentenza?Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.E dirò di più, se Falcone avesse avuto meno riserbo, chissà, forse sarebbe ancora vivo a maggior ragione perchè un Leoluca Orlando poteva avere una ribalta televisiva dalla quale sparare a zero contro di lui e contribuire, così, ad emarginarlo mentre lui, per corretezza non voleva replicare.
In Italia esiste l'emergenza giustizia e l'emergenza sicurezza e queste emergenze non si possono affrontare con tutta l'etichetta possibile,come se si ballasse il minuetto a corte.Le testimonianze ad Annozero sono stati forti, potenti, drammatiche contro un malaffare mai scalfito dalla procura di Catanzaro, ora la gente sa cosa accade in certi posti e conosce le pressioni che un giudice cocciuto subisce da chi dovrebbe facilitarne l'operato nell'interesse della gente assediata dal malaffare.Il succo del discorso è tutto qui e siamo contenti che De Magistris sia determinato e convinto di avere la meglio nel suo match con Mastella al CSM.
Ma davvero per certi politici la gente conta meno di zero?Davvero per certi politici c'è la pretesa dell'impunità o peggio dell'intangibilità da parte di giudici che fanno il loro dovetre di onesti inquirenti?E' giusto che certi giornali abbiano definito PAZZO De Magistris e che l'ineffabile Scotti, ex magistrato di sinistra, abbia di fatto avallato l'affermazione di questi giornali ,contribuendo al terribile isolamento di un magistrato che vuole arrivare alla verità?Perchè per certa gente i possibili rei non sono gli inquisti, ma il vero e certo reo è solo De Magistris, in quanto giudice non condizionabile?Stando così le cose siamo con lui, non con chi pretende di dettare regole in modo utilitaristico e strumentale e che usa la gente solo perchè , essa, gli permette di avere potere, ma che questa gente tratta come se fossero dei servi della gleba, senza diritti, senza dignità.
ps: e certo che ora deve decidere il CSM, ma questo non mi può impedire di dare la mia solidarietà a De Magistris, un mio dovere morale a questo punto.
Per inciso il fatto che Mastella abbia inviato altri faldoni e che il CSM abbai preeso 2 mesi di tempo sta ad indicare che con le precedenti carte inviate da Mastella il CSM non avrebbe preso provvedimenti contro De Magistris.Quando si vive in ambienti corrotti in cui la corruzione è sbattuta ib faccia ogni giorno, senza ritegno, non si può,almeno, non solidarizzare con chi sa di dover intraprendere un tragitto minato per far trionfare la legge.
Tana
Napoli
http://riflessiditana.ilcannocchiale.it/?r=76875

Anonimo ha detto...

esprimo la mia totale solidarieta' al pm DeMagistris e spero tanto che il Csm rifiuti la domanda di trasferimento e permetta di contituare il suo importante lavoro in calabria..

Siamo in tanti dalla sua parte, guardi quante firme per la sua petizione:
www.petitiononline.com/mod_perl/signed.cgi?040407rc

Anonimo ha detto...

Io credo che in Italia tutto vada al contrario con le carte però sempre a posto, pulite, che dimostrano con astuzia che tutto è OK e che se dici qualcosa devi anche stare attento, potresti essere denunciato tu. La democrazia di Scanzano Ionico contro le scorie nucleari, di Serre , di Parapoti, Ariano e Savignano Irpino, contro le discariche imposte per legge di una Campania fetida che non differenzia tuttora, o dei NO TAV o NO PONTE di Messina è vista come un pericoloso ammutinamento. Tutti masanielli da condannare da parte di tutti i poteri forti della repubblica.

Eppure non ci vuole green peace o l'intervento del parlamento europeo, basterebbe che la legge venisse fatta rispettare a monte e non si arriverebbe mai a iniziative dure come le cariche della polizia che non vanno sui giornali come a Savignano Irpino dove furono manganellati anche i sindaci con le fasce tricolore perchè non volevano una discarica regionale in area interessata da dissesto idrogeologico a monte delle campagne coltivate. La Chiesa osserva e dà consigli, in Birmania i sacerdoti si fanno uccidere sfilando in piazza per la democrazia. Gesù Cristo era con loro probabilmente.

Torniamo alla giustizia laica italiana.

Se ci sono persone per bene che credono in quello che fanno e nella giustizia persino in questo paese andrebbero incoraggiati. E' grazie a loro che potrei un giorno non vergognarmi persino di vivere in questa penisola.

Anonimo ha detto...

Solo in Italia, complice una classe di giornalisti che "pagherebbe per vendersi" al potente di turno, si assiste a tali attacchi della casta dei politici contro la magistratura.
Le sia di modestissimo conforto sapere che la credibilità di Mastella presso gli italiani non esiste più - il personaggio è ormai noto, l' averlo inserito nel governo danneggia lo stesso Prodi - mentre la Sua vicenda, grazie alla rete ed ai pochi veri giornalisti rimasti, fa sperare di trovare nel CSM un baluardo a difesa dello Stato democratico. I politici vengono, mangiano e passano. Lei continui il suo lavoro, ha vicino più gente di quanta possa pensare.
Andrea Lanteri - Sanremo

Anonimo ha detto...

Dice qui Riccardo Arena che c'è una grande confusione e una grande difficoltà a orientarsi in questa vicenda". Arena, scusi, ma a me pare che questa confusione e questa difficoltà le alimenti proprio lei con un racconto dei fatti che, spezzettandoli inutilmente in mille (ovvie e del tutto note) tappe burocratiche, serve solo a fare perdere di vista la sostanza delle cose. La domanda che la gente si fa è: "Cosa sta succedendo?" (e sta riuscendo a darsi la risposta). E non: "Con quali tecniche e con quali passaggi burocratici sta succedendo?" (e non gliene importa molto di saperlo, ma, se gliene importasse, a questo e solo a questo servirebbe il suo intervento).
Quindi, per non continuare a restare confuso, si concentri sulla sostanza delle cose, senza cercare alibi a Mastella, scaricando le sue responsabilità sui magistrati di cui si serve. E' vero, sono magistrati, ma sono diversi da De Magistris e, non a caso, sono i magistrati che si è scelti Mastella e quelli che hanno accettato di lavorare per lui.
Giuseppe Vinciguerra - Avellino

Anonimo ha detto...

Io penso che "La legge non è mai stato "UGUALE PER TUTTI" ... non sarà mai ... non dev'essere ... non speriamo che sia ... non dobbiamo fare in modo che sia ... Ma dobiamo fare migliore giustizia, molte volte applicando le leggi di forma diferente per differente persone per essere più giusto.
Mi piacerebbe scrivere un libro su giustizia insiemme a Lei.
Pensiamo differente in certi cose ma del confronto de idee nasce l'ideea che più se aprossima della migliore verità. Credo che nell'essenziale siamo di accordo: una migliore giustizia è prioritario per un mondo migliore.
Per saperne di più cerca in questo blog: http://neo-machiavelli.ilcannocchiale.it le parole: giustizia, legalità, stupidità.

Anonimo ha detto...

Caro Dott. De Magistris, anche se scrivo a mio nome posso garantirle che lo faccio a nome di numerosi giovani di Cosenza che conosco e che come me condividono, approvanoe apprezzano quello che lei sta facendo per tutti noi. Le scrivo queste poche parole per manifestale la nosta solidarietà ed appoggio incondizionato per il lavoro che svolge in favore di tutti noi calabresi onesti, ridandoci la speranza che in questa nostra terra la GIUSTIZIA esiste, e che l'essere leali, onesti e giusti non sia sinonimo di "coglioni". Si perchè qui da noi; e Lei, lo sa benissimo sono persone in gamba, intelligenti, "che ci sanno fare" , come si usa dire, solo quelli che riescono a truffare impunemente gli altri, lo Stato a farsi i propri affari sulle spalle di noi tutti. La prego non demorda, non si lasci prendere dallo sconforto, non ci abbondoni nelle mani di questi lestofanti, contnui nel suo operato; noi tutti le siamo vicini e siamo disposti ad aiutarla mettendoci a sua disposizione, anche nel farle la scorta. Grazie, grazie e non so quanti ancora dovremmo dirgliene per il suo coraggio per la sua onestà per la capacità di lottare tutto il marciume che ha ucciso i nostri sogni e la nostra speranza di avere una vita "normale".

Anonimo ha detto...

totale e indiscusso appoggio al Sostituto Procuratore Luigi De Magistris

Cristina Da Palermo

Anonimo ha detto...

Sono realmente preoccupato. In Italia dilaga il qualunquismo. Affoghiamo nell'approssimazione. La disinformazione è una regola. Ma trovare tutto questo in un blog di magistrati mi preoccupa. Credevo che in questa sede l'approccio al problema sarebbe stato diverso. Speravo che la discussione si sarebbe allontanata da quella dei blog di Travaglio e Grillo che tramutano una vicenda giudiziaria in una vicenda politica. Trasformare la vicenda De Magistris in un caso. Confondere prospettando la vicenda come uno scontro tra giudici e magistrati. Ho la sensazione che lo spirito coorporativo prevalga sempre anche in chi sostiene che vuole fare autocritica. Sono preoccupato perchè sono convinto cher le Caste sopravvivano e cittadini periscono. Non salavati sicuramente da magistrati come De Magistris.
F.L.

"Uguale per tutti" ha detto...

Gentile F.L. "realmente preoccupato", è nostro piacere pubblicare qui i commenti di tutti. Abbiamo pregato i lettori di indicare nome cognome e città da cui scrivono. Lei preferisce restare anonimo. E noi la lasciamo fare. E pubblichiamo ugualmente (con santa pazienza) il suo commento. Certo, se trovasse il coraggio di farsi riconoscere, magari potremmo credere alla nobiltà dei suoi intenti (ferma restando la non condivisione delle sue considerazioni) e non scambiarla per lo stesso utente, sempre sostanzialmente anonimo (anche se infine individuabile), che combatte qui una sua personale e un po' triste battaglia contro Marco Travaglio. Consideri, sul punto, che noi non ci siamo mai permessi di sindacare le sue di amicizie.
Un caro saluto.
Felice Lima

Anonimo ha detto...

Caro De Magistris, sono impiegato direttivo (dirigente di cancelleria) presso un tribunale. Da tecnico della materia, pur non avendo visionato le carte e gli atti d'incolpazione relativi alle procedure d'ispezione, posso dire tranquillamente che sono di una generecità tale da destare sospetto. Ma il problema rimane univoco e mai veramente discusso. Esistono dei parametri oggettivi che determinano il comportamento, l'efficienza, la produttività di un magistrato? Esistono dei parametri preventivamente enunciati al quale ogni singolo dipendente in posizione apicale può e deve fare riferimento? Non sto parlando di circolari, di documentazione o quant'altro. Perchè in caso contrario ci troviamo di fronte all'arbitrio totale degli ispettori che possono trovare quanti peli nell'uovo in un ufficio definendolo inefficiente mentre tralasciare i marasmi che colpiscono altri uffici e che sono macroscopici. La mancanza assoluta dei parametri in questione porta a questi risultati: quello che a lei viene incolpato non è che una amenità di fronte a quello che accade, come accade nella quasi totalità degli uffici dove di emergenza in emergenza lo sfascio è totale e l'inefficienza assicurata. Caro De Magistris, il problema da portare alla disciplinare del Csm è il seguente. ESISTONO O NO DEI PARAMETRI OGGETTIVI SUI QUALI STABILIRE CHI E' ASSOLUTAMENTE INADEGUATO? Cordialità, Un cancelliere.

Anonimo ha detto...

Dopo aver visto la trasmissione “Porta a Porta”, condotta come è noto dal Presidente a vita della “terza camera”, al secolo sua eminenza eccellentissima Bruno Vespa, posso solo augurare lunga vita a trasmissioni come Anno Zero.
Il linciaggio, quello vero, è andato in onda ieri sera sulle frequenze di Rai uno, nel salotto più addomesticato d’Italia.
Per capirne di più basterebbe leggere qualche mitica conversazione; magari, quella intercorsa nel 2005 tra Sottile, portavoce di Gianfranco Fini, e lo stesso Vespa.
Naturalmente, il buon Vespa si è guardato bene dall’invitare i Radicali che, in un recente documento, hanno denunciato la lottizzazione di via Arenula, evidenziando la scientifica spartizione tra tutte le correnti della ANM dei ruoli dirigenziali all’interno del Ministero di Grazia e Giustizia.
Il linciaggio vero è andato in onda su Rai Uno, ed è stato il linciaggio di un inquirente che indaga con serietà e professionalità e che, in maniera sempre più evidente, rischia di pagare la sua estraneità al sistema di potere corrotto e corruttore che vige in questo Paese, la sua estraneità alla casta giudiziaria ben rappresentata nelle stanze di via Arenula.
Rizzo, Latorre, Cicchitto, Mastella, il direttore di Liberazione e il direttore di Libero, e naturalmente il signor Vespa in Iannini: tutti d’accordo.
Verrebbe da chiedere a Fabrizio Cicchitto, che parla di angeli vendicatori, se abbia mai letto davvero qualche parola pronunciata da sostituto procuratore di Catanzaro.
Sono curioso di vedere se ci sarà la stessa levata di scudi che, da destra a sinistra e passando per il centro, ha accolto la trasmissione di Santoro. Temo di no e, per quanto mi riguarda, la cosa sarà assai eloquente. Vespa sarà convocato dal Consiglio di amministrazione della Rai? E dalla Commissione di vigilanza? Sarà massacrato, come è avvento per Santoro? Credo proprio di no.
Ieri si è avuta la plastica rappresentazione di un regime che rivendica impunità. C’erano tutti! Santi,fanti e lacchè, tutti lì a ripetere quel logoro gioco delle parti, che avvilisce quotidianamente la politica.
Non una parola sulla situazione di degrado politico, istituzionale, sociale, economico, in cui versa il Mezzogiorno d’Italia. Non una parola sul fiume di denaro pubblico sperperato, ma, in compenso, un cumulo di falsificazioni.
Chi critica Santoro per partito preso, farebbe bene a riflettere sulla farsa messa in scena da Bruno Iannini e sul vuoto siderale che hanno espresso gli ospiti presenti in studio.
La lite fasulla con Rizzo. L’abbraccio tra Sansonetti e Feltri. E poi: rissa sull’indulto, pseudo scontro sul presidenzialismo; Mastella che racconta che lo hanno portato in trionfo a Nuova York; Latorre che fa finta di parlare dei fatti e cerca di arruffianarsi la piazza; Cicchitto che parla di stato di diritto, non accorgendosi che esso è già morto e sepolto da tempo insieme alla legalità.
Uno spettacolo avvilente, ma certo per Vespa non è una novità.

Anonimo ha detto...

Caro Felice Lima,
ero già intervenuto un altra volta firmandomi. Questa volta ho utilizzato solo le mie iniziali, perchè un pò vanesio pensavo di potere essere riconosciuto. Onestamente non ho nulla contro Travaglio e i suoi amici. Sono però un acerrimo nemico della disinformazione. E ritengo che nel caso De Magistris ne sia stata fatta molta. Non condivido assolutamente la richiesta del Ministro di traferire d'urgenza il pubblico ministero calabrese. Le ragioni sono però diverse da quelle mi pare siano apparse sui mass media. Non mi sembra, e ripeto non mi sembra, poichè come tutti conosco pochissimo le carte, che vi siano i presupposti per una misura cautelare. Non commento invece i rilievi disciplinari poichè non ho gli strumenti. Ma soprattutto non mi presto al referndum pro o contro de Magistris, che si sta sviluppando nel nostro paese. E ritengo che i complessi problemi della giustizia vadano affronati con pacatezza e non con l'astio mostrato in certi blog e certe trasmissione televisive.
Fabio Lattanzi

Anonimo ha detto...

Caro Fabio (Lattanzi),
perdonami davvero per la risposta un po' acida.
Davvero non ti avevo riconosciuto dalle iniziali e, per di più, avevo creduto di identificare l'autore del commento in altra persona.
Ciò posto, a mio modesto parere ciò che si sta compiendo nel Paese non è, come dici tu, un referendum pro o contro De Magistris, ma una cosa molto più complessa.
Credo, in particolare, che, per ragioni a volte nobili e altre volte banalmente egoistiche, fette di popolazione stiano chiedendo al "Potere" di rendersi leggermente più decente.
Per inoltrare questa richiesta utilizzano a volte strumenti un po' rozzi, ma sono gli unici che il Potere non è ancora riuscito a occupare come ha fatto con la Rai e con tutto il resto.
E' compito e dovere del Potere capire che pezzi cospicui di popolo non sono più disposti a tollerare lo scempio che si fa del bene comune e della democrazia e dare un segnale di aver compreso che qualcosa bisognerebbe cambiare.
Il Potere, invece, sembra volere continuare a fare quello che fa da anni e questo crea degli "attriti" con pezzi di popolo. Questo certo a volte è preoccupante, ma la soluzione non può essere impedire definitivamente e dappertutto a questi pezzi di popolo di comunicare il loro dissenso.
Ritenere doverosa la censura (continuando a cercare, come facevano il Minculpop e la Pravda, circonlocuzioni che evitino di pronunciare la parola "censura") è operazione eticamente deplorevole e politicamente suicida.
Cordialmente.
Felice Lima

Anonimo ha detto...

Ma che bel Paese! Anno Zero fa una trasmissione di informazione, dedicata ai fatti, e Santoro viene linciato. Bruno Vespa organizza un autentico linciaggio, e nessuno parla.
A proposito, ma la moglie di Vespa non lavora al Ministero di grazia e giustizia?
Un sostituto procuratore tenta di fare il proprio dovere e viene esposto al pubblico ludibrio, rischiando il trasferimento.
Insisto, se De Magistris dovesse essere trasferito, sarebbe opportuno togliere la parola Repubblica da certe procure.

Anonimo ha detto...

Un Magistrato, Giuseppe Mastropascqua, ha presentato un volume sugli effetti della pena nei rapporti familiari e di convivenza.
Potessero gli amministratori della nostra giustizia avere lo stesso animo sereno di Mastropascqua, almeno quando scrive, che così riporta nel volume citando l'art. 27 della Costituzione: - “ la responsabilità penale è personale: ciascuno risponde delle proprie azioni e omissioni e ne sopporta conseguenze ed effetti, sicché chi commette un reato deve espiare la pena inflittagli”- questo principio talvolta nei fatti viene stravolto, perché l'esecuzione della pena detentiva non rimane circoscritta al reo, bensì diventa una specie di proiettile a frammentazione che lacera e distrugge il tessuto delle relazioni umane con familiari e conviventi. Continua: “la carcerazione di un padre che costituisce con il suo lavoro fonte di reddito per il suo nucleo familiare con figli magari in tenera età, riduce al lastrico e fa sprofondare i suoi cari in una condizione di estrema povertà, solitudine ed emarginazione sociale; priva il bambino delle carezze, degli effetti e delle attenzioni che ogni genitore solitamente assicura; costringe il figlio ad avere traumi e sofferenze e a vivere in una condizione di livida deprivazione morale, materiale e affettiva con gravi conseguenze sulla crescita e sullo sviluppo psico-fisico.
Se il Ministro della Giustizia si dovesse occupare di tutte le violazioni perpetrate ai danni di minori, mogli, mamme e familiari di detenuti, ovviamente non troverebbe il tempo per perseguire chi la Carta Costituzionale la rispetta alla lettera come fa il Giudice de Magistris quando in base al principio, solo per pochi sacrosanto, che la legge è uguale per tutti, indaga anche il suo Presidente, del Ministro della Giustizia, s'intende.
Se i suoi Ispettori, affaccendati da tre anni a tarpare le ali senza successo, al Giudice Berlinese, vogliono un caso concreto eccolo: i miei nipoti 8 anni compiuti lo scorso primo ottobre, a seguito di un incidente avvenuto sulla SA-RC lo scorso 28 maggio (riportato dal Quotidiano in prima pagina), da quella data si rifiutano di intraprendere lo stesso viaggio che da Montebello Ionico li dovrebbe portare a Rossano a far visita al proprio padre li detenuto. Il ministero della gIUSTIZIA per ben due volte da allora ha respinto la richiesta del loro padre di essere avvicinato in un penitenziario più idoneo ad un facile raggiungimento da parte di una madre ammalata con i suoi due gemellini traumatizzati come da certificazione medica, visto che da Montebello Ionico per raggiungere il carcere di Rossano è un'impresa che può soddisfare solo chi trova e accetta passaggi in aereo.
bartolo iamonte. bartoloiamonte@libero.it

Anonimo ha detto...

Sono una semplice cittadina e voglio esprimere la mia solidarietà a De Magistris.
Liliana Vastano Maddaloni (CE)

Pino Amoruso ha detto...

Sono un calabrese di 38 anni che da quasi dieci lavora ed abita in provincia di Milano. Grazie alla rete ho potuto seguire e partecipare(in piccolo attraverso il mio blog) alla vicenda della richiesta di trasferimento del dott. De Magistris. Di tutta questa storia, comunque vada a finire, penso bene in quanto ho piena fiducia nel CSM, c'è un lato molto positivo e non trascurabile: l'interessamento, la partecipazione, il mettersi direttamente in campo di tanti, ma proprio tanti giovani calabresi. Forse qualcosa nella mia Calabria sta cambiando. Solo oggi ho scoperto il vostro blog e ne sono entusiasta in quanto è la dimostrazione che la "battaglia", sicuramente non voluta dal dott. De Magistris, non riguarda solo lui e la d.ssa Forleo. Forse è ora che anche altri loro colleghi denuncino abusi,interferenze, pressioni dei nostri signori politici. Come si fa a credere ad una classe politica che ha dimostrato (tranne qualche rara eccezione), anche con il solo silenzio (penso all'opposizione), solidarietà al signor ministro Mastella?
Riporterò sul mio blog interamente dedicato alla Calabria (http://pinoamoruso.blogspot.com/), spero non vi dispiaccia, la lettera scritta dal dott. De Magistris che avete postato; e già anche se non risiedo più nella mia regione, sono sempre attento a quello che vi succede....
In bocca al lupo
Pino

Anonimo ha detto...

Come coautore della petizione online su petitiononline.com, che ormai veleggia verso le 65.000 Firme è evedente, quanto mi stia a cuore Luigi de Magistris. Ma in questi giorni stiamo assistendo ad un vero e proprio depistaggio delle questioni. Tentativi di spostare le questioni che giovano solo a chi ha qualcosa da nascondere. Ma mi chiedo, certo ognuno di noi ha fiducia nel CSM, ma le decisioni che la gente di Calabria aspettava non erano queste. Perchè si fa finta di non capire? a chi giova? Il passaggio per il CSM è un passaggio obbligato per ogni procedimento avviato da un Magistrato? Mi pare di no! allora cosa centra il CSM con la vicenda de magistris? Nulla proprio nulla. Piuttosto la questione è un'altra c'è un Magistrato che indaga su commistioni ed affari tra politica massoneria e Ndrangheta, inizia a scoprire delle cose tocca i poteri forti, interviene la Politica. Questo è il problema non il CSM. Migliaia di indagini sono in corso in Italia pochissimi Magistrati vengono deferiti al CSM. Questi sono i fatti. E allora mentre la gente si aspetta le conclusioni delle indagini per capire il sistema che ha portato questa regione ad essere l'ultima dell'Europa, i manovratori soliti e noti, spostano i riflettori su un'altra questione creata ad hoc, coinvolgendo de magistris ed il CSM. Ecco dove è il punto noi cittadini calabresi non aspettiamo le determinazioni del CSM che ci toccano, ma non moltissimo, siamo invece interessati alle indagini di Luigi de Magistris che vorremmo fossero da lui portate a termine. Questa politica deve capire che ormai siamo consapevoli della rapina perpetrata a danno della gente di Calabria vadano tutti a Casa. Giorgio Durante Presidente Calabrialibre
www.calabrialibre.it
Comitato spontaneo regionale pro de Magistris

Anonimo ha detto...

Egr. Dott. De magistris
Mi chiamo Giuseppe Benincasa, sono nato a Catanzaro anche se ormai da anni vivo e lavoro al Nord. Volevo solo ringraziarla (unendomi a tanti altri) per quello che sta facendo per la mia città e la mia regione; e non mi riferisco solo alle importantissime indagini da Lei condotte ma ad un altro aspetto che, se possibile, è ancora più importante. A mio giudizio, infatti, è riuscito con il suo operato a risollevare la coscienza civile di questa terra da troppo tempo sprofondata nell'apatia e nella rassegnazione anche a causa di una classe politica che si è sempre preoccupata dei propri interessi anzichè del bene comune. Credo che questo sia un merito che tutti dovrebbero riconoscerle.
Grazie di cuore.
Giuseppe Benincasa

Anonimo ha detto...

Sergio Capra Monza
Complimenti Dott De Magistris ci vuole coraggio determinazione tantissima tenacia e bravura per schierarsi contro i potenti di turno, ti sono grato come tutti quelli che hanno firmato la petizione a tuo favore

Anonimo ha detto...

Egregio Giudice De Magistris,

il mio pensiero è questo: Lei fa male ad intervenire anche in questa sede sul Suo caso così come fanno male tutti i Giudice che intervengono sui media. Anche noi cittadini non dovremmo neanche risponderLe. E Lei non doveva neanche consentirlo.

La Sua è una missione. Lei giudica il comportamento delle Persone. Il Suo ruolo deve essere al di sopra delle parti e non con le parti.

Io non metto in dubbio la sua integrità, la sua professionalità e la sua bravura. Non la metta in dubbio anche Lei con il Suo comportamento dell'intervento.

E non sia pregiudizioso nei confronti delle Ispezioni o dell'interevento del Ministro, altrimenti quale imputato o parte in causa potrà avere fiducia in Lei se Lei giudica con pregiudizio.

Auguri di Buon Lavoro.

"Uguale per tutti" ha detto...

Anonimo ha scritto qui sopra: "Lei fa male ad intervenire anche in questa sede sul Suo caso così come fanno male tutti i Giudice che intervengono sui media".
Cosa pensiamo sul punto, lo abbiamo scritto nel post ”De Magistris e Forleo: i fatti, semplicemente”.
Qui ci preme sottolineare che Luigi De Magistris "non è intervenuto qui" e che noi (e non lui) abbiamo pubblicato una mail che lui ha indirizzato soltanto ai colleghi, all'interno di mailing list riservate.
La Redazione

Anonimo ha detto...

La lettera dei giovani di Cosenza che si offrono di fare da scorta a De Magistris mi ha commosso.
Dovremmo tutti essergli vicini e non lasciarlo solo come sono stati lasciati soli Falcone e Borsellino.

Fabia Curotti, Roma

Anonimo ha detto...

Sono d’accordo con Fabio Lattanzi il dibattito relativo alla vicenda De Magistris ha assunto toni eccessivamente qualunquisti. La difesa di De Magistris da parte dell’opinione pubblica e della stampa si basa su un ragionamento a dir poco sconcertante. De Magistris è da preferire a Mastella in quanto magistrato impegnato alla lotta alla criminalità e ad una politica corrotta, di cui Mastella fa parte. I così detti addetti ai lavori sanno che non è così e ritengo che costoro si debbano impegnare affinché l’informazione sia chiara e corretta. Non ci si deve arrendere ad una informazione ignorante che pere difendere il pubblico ministero calabrese lo ha fatto diventare il vessillo dell’antipolitica. Ritengo inoltre che la vicenda non debba essere ingigantita. Il Csm deve decidere. Quale migliore giudice per De Magistris. Come tutti coloro che sono oggetto d’inchieste e che saranno oggetto di un giudizio da parte di un giudice anche De Magistris avrà modo di fare valere le sue ragioni nelle sedi opportune. Una difesa fuori dalla sedi opportune ricorda vicende recenti non altamente qualificanti.
Luca Saronno

Unknown ha detto...

Dott. De Magistris,
avevo 18 anni, ed ero in V liceo, quando Falcone e Borsellino furono uccisi. Il giudice Caponnetto venne nella mia città per parlare ai ragazzi delle scuole di giustizia e legalità. Si era nel vivo di Mani Pulite, e noi diciottenni di allora, stanchi di tanto sangue versato, avevamo la sensazione che qualcosa stesse cambiando, che stessimo vivendo una stagione rivoluzionaria. Non ho mai dimenticato quell'incontro, così commovente nel rievocare figure che, familiari per lui, sembravano ormai familiari anche a noi. Dal 1992 in poi la magistratura italiana ha subito attacchi ripetuti da parte di ogni schieramento politico, e ha dovuto difendersi da tentativi, sempre più grotteschi, di limitarne l'autonomia. Sono anni che mi informo sull'argomento, e sono anni che mi indigno per il trattamento che vi viene riservato. Io non faccio il suo lavoro: sono un'insegnante di Italiano, e ho adesso 33 anni. Ai miei ragazzi cerco di insegnare la legalità, oltre che la letteratura, e più ancora cerco di avvicinarli a un'informazione corretta, che spesso manca: non è vero che gli adolescenti di oggi sono più superficiali e disattenti di quanto fossimo noi,è solo che spesso piovono loro addosso così tanti dati che è difficile orientarsi, capire di quali fidarsi. Certo, i tg e la stampa nazionale non mi aiutano a farlo, e devo cercare altri canali, altre vie. Nel mio piccolo, cerco di trasmettere ai miei alunni, perchè no, anche un po' di passione civile: suggerisco loro di andarsi a leggere i blog (da oggi anche il vostro) dei vari Grillo, Travaglio ecc., di vedere trasmissioni come Annozero, insomma, di usare bene il loro tempo per farsi quella che io chiamo e considero una cultura. E' un piccolo contributo, il mio, lo so, ma ci tenevo a testimoniarlo anche a Lei che ultimamente è al centro di una tale bagarre. Ci sono tante persone perbene in Italia che credono in voi e in quello che fate, che apprezzano i vostri sacrifici e sarebbero pronte a scendere in piazza per difendervi. Tenga duro, Stefania

Nino Ippolito (Giornalista) ha detto...

Egregio dottor Magistris,
perchè tanto clamore ? Da un magistrato ci si aspetterebbe una certa compostezza istituzionale piuttosto che un coinvolgimento emotivamente così esasperato. Ho il dubbio che lei abbia voluto deliberatamente trascinare sui giornali e sulle televisioni la vicenda che lo vede protagonista, spostando l’attenzione dalle accuse che le vengono mosse al merito delle sue inchieste. E’, ovviamente, una mia opinabilissima opinione, ma tanta «visibilità» credo che s’addica più ai protagonisti di un talk show che ad un magistrato chiamato ad esercitare l’azione giudiziaria. Ovviamente, senza farsi affiancare dai Santoro di turno o, peggio ancora, spalleggiare dalle piazze, per definizione demagogiche e qualunquiste.

Anonimo ha detto...

Esprimo tutta la mia solidarietà ad dott. De Magistris e mi auguro che possa continuare le sue inchieste a Catanzaro.
Abbiamo bisogno di verità e di giustizia e abbiamo bisogno di magistrati che svolgano onestamente e con coscienza il proprio lavoro. Se a Catanzaro le persone hanno fatto la fila per firmare la petizione in favore di De Magistris, significa che erano fortemente motivate e determinate.
De Magistris non è solo nella sua ricerca di verità sull’intreccio tra affari e poteri forti, tra politica massoneria e mafia. Siamo in molti ad incoraggiarlo affinché vada avanti. Anche sul mio blog (a questo indirizzo) sono arrivati e continuano ad arrivare molti attestati di stima e di solidarietà nei suoi confronti. Sappiamo che in Calabria non è facile lavorare senza guardare in faccia nessuno, senza fare sconti ai poteri forti ... è molto più facile rassegnarsi ed essere timidi ed ossequiosi verso il potere. In Calabria non è facile cambiare le cose e ridare al cittadino la fiducia nelle istituzioni e la speranza che possa esserci giustizia.
Buon lavoro, dott. De Magistris!
Maria Teresa Scarlato - Roma

Anonimo ha detto...

la moneta ,ha due facce .la prima faccia appartiene alla politica,la seconda agli affari.se vogliamo che la legge e uguale per tutti ,il magistrato non deve essere schierato o immischiato in nessun modo con queste due faccie!se no la giustizia a chi la dispensa?al cittadino sensa casco? il magistrato deve essere neutro alla politica e agli affari!la legge bisogna rispettarla e applicarla a se stessi,e questo vale per tutti. un uomo di legge che calpesta cio che deve innalzare, sbandierare e onorare non fa altro che rafforzare un vecchio detto.cu dinari e amicizia ottieni giustizia.l'uomo di legge deve essere il campione a salvaguardare la costituzione che garantisce i diritti a tutti indistintamente,e che la giustizia trionfa. se io ero il presidente avrei sciolto il governo prodi e avrei chiamato l'italiani a votare per sciogliere la stretta di boa che sta soffocando tutto e tutti. saluti e buone cose a tutti.
gustavo bongarzone

Anonimo ha detto...

De Magistris continua così.... E ricorda, e tutto lo tengano bene in mente, che i giovani calabresi non lottano per te ma per la Calabria. Le contestazioni pacifiche di questi giorni sono non soltanto contro i politici, ma anche contro tutti i funzionari pubblici che stanno facendo affondare il nostro paese usando i soldi delle tasse dei cittadini per consolidare i loro interessi. Ti siamo comunque vicino e siamo pronti a soctenerti a volto scoperto contro tutti, lo Stato siamo noi e non i nostri consiglieri regionali corrotti e che cercano di costruire il loro consenso attraverso la manipolazione degli interessi della povera gente, né tantomeno i politici di livello nazionale che sbeffeggiano gli italiani dicendo che non riescono a guardare all'interesse generale stanchi di parlamentari che si sistemano per generazioni intere.

Anonimo ha detto...

Il vice-ministro Visco impone il trasferimento di un generale e di ben quattro ufficiali della Guardia di Finanza, impegnati in indagini, che coinvolgono esponenti di sinistra; il ministro Mastella chiede il trasferimento di magistrati, che conducono indagini, in cui è indagato il premier romano Prodi e lo stesso Mastella è intercettato sull'utenza di un indagato (da Il Sole 24 Ore, 9.10.07).
Come mai gli organi della Magistratura e il Dr. Borrelli non hanno ancora lamentato un'intromissione nelle indagini giudiziarie e un attentato all'autonomia dei Giudici ?
Guido Fugazza, Como

Anonimo ha detto...

Egr. Dott. De Magistris volglio, sono un assistente sociale specialista e il mio nome e Alessandro Miceli, approfitto di questo spazio per esprimerle tutta la mia solidarietà per la vicenda in corso di cui tutti più avveduti sono a conoscenza. Il "servizio sociale" moderno, in quanto scienza teorico-pratica, da più di un secolo porta avanti battaglie civii tentando di sollecitare i cittadini ad impegnarsi nel cambiamento di un paese fondato sulla giustizia sociale. Questo può avvenire soltanto all'interno della cornice istituzionale garantita da uno stato di diritto che da anni in Italia è stato negligente nel fornire validi strumenti. Tralasciando tale discorso che potrebbe assumere un carattere teorico, il mio intedo è rammentarle che i giovani calabresi stanno perorando una causa assieme a lei, ma che appartiene soprattutto al loro e ai loro destini. I giovani calabresi, assieme al sottoscritto, stanno portando avanti una battaglia civile contro i funzionari della pubblica amministrazione corrotti che pongono sotto ricatto l'intera popolazione. Io penso che più che mai tutti noi non ci sentiamo rappresentati da coloro i quali costruiscono nella P.A., utilizzando denaro pubblico, delle nicchie all'interno delle quali possono consolidare i propri interessi. Tutto ciò esculude chi sta cercando con immane sacrificio di costruire il proprio futuro nell'osservanza di pricipi di legalità e uguaglianza formale e sostanziale. Siamo stufi di chi oganizza concorsi pubblici al solo scopo di sbefeggiare i cittadini più onesti e di collocare i propri affiliati nelle PPAA. Né tantomeno ci sentiamo rappresentati da quei politici che ottengono consensi manipolando la disperazione dei tanti calabresi e italiani. Il grido che mi sento di sollevare, proprio come fecero gli spagnoli dopo la vittoria di Zapatero, "non ci deluda anche lei", noi continueremo a sostenere chiunque stia dalla parte della legalità. Conquisteremo il riscatto della Calabria, visto che i soldi per pagarlo i nostri politici se li sono intascati!

Anonimo ha detto...

Mi chiamo Simona Forlano, ho 33 anni, abito in provincia di Salerno. Quando ne avevo 17 al tempo delle stragi di Capaci e di Via D'amelio, in cui morirono ammazzati dalla mafia, Giovanni Falcone, Francesca Morvillo sua moglie e 3 agenti di scorta, e in cui morirono Paolo Borsellino e i suoi agenti di scorta non ero interessata ai temi della legalità , però questi fatti eclatanti mi indussero ad interrogarmi.. a chiedermi le motivazioni di tali avvenimenti. Col passare degli anni ho capito. Io sono felice di aver capito, perchè la consapevolezza mi ha resa libera. Le connivenze fra personaggi che per assurgere a cariche pubbliche ostentano una presunta contrarietà al fenomeno mafioso o ndranghetista o camorrista o sacracoronista (conio mio) e gli effettivi membri di tali organizzazioni delinquenziali sono sotto gli occhi di tutti, consapevolmente o meno. C'è solo da decidere se questo stato di cose ci sta bene o non ci sta bene. A me non sta bene. Io auspico una Repubblica italiana in cui la preoccupazione principale sia quella di contrastare in maniera efficace i fenomeni delinquenziali associativi, voglio che le mafie siano sconfitte. Lo esigo. Molti italiani sentono la medesima esigenza, gli altri o non conoscono i fatti o sono correi del potere delinquenziale.Il dott Luigi De Magistris è una di quelle persone che svolge il proprio ruolo in maniera chiara e senza giungere a compromessi,gli va espressa solidarietà completa senza indugi. Questo magistrato che lavora quotidianamente circondato da ostracismi più o meno velati va protetto. Quale paese può essere attualmente meno credibile del nostro nella lotta alla mafia? Abbiamo ministro di giustizia clemente mastella.. il quale promuove il trasferimento di un magistrato che svolgendo una inchiesta scopre altarini che coinvolgono lo stesso ministro e suoi "conoscenti" che però al telefono lo chiamano affettuosamente per nome, siamo il paese in cui il procuratore nazionale antimafia piero grasso.. (poco fa lo si vedeva dall'ex piduista costanzo) dopo il suo insediamento a procuratore di Palermo pubblicamente e fiero di se per la cosa afferma di ricordare i tempi passati con marcello dell'utri (condannato per concorso esterno in associazione mafiosa) agli allenamenti della bagicalupo (la allenava mangano il mafioso "stalliere " a casa berlusconi). Non siamo credibili. La rettitudine morale dovrebbe guidare ogni pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, molti tentano di dimenticarselo in tutti i modi.

Anonimo ha detto...

Da Catanzaro per Anonimo (e per de Magistris)

Anonimo scrive parole veramente sagge allorquando afferma:
"Morale: da quindici giorni mezza Italia si sta stracciando le vesti sul caso De Magistris, senza che nulla sia stato ancora deciso. Si discute come se la decisione sul caso sia stata già presa. Ma non dal Csm, come prevede la legge, bensì nelle piazze, sui giornali e in tv. Soprattutto per i media tutto appare già deciso. Ritengo questo sbagliato e ingiusto.
Sbagliato perché il Csm non si è ancora pronunciato né ha ancora iniziato il procedimento. Un procedimento che garantisce accusa e accusati, che possono argomentare e documentare le loro ragioni. Al termine dell’istruttoria, la decisione. Ingiusto perché una tale propaganda lede sia le prerogative e il ruolo del Csm, sia, cosa che a molti sfugge, lede le garanzie di De Magistris. Per lui, come per qualsiasi altro magistrato, non vi è migliore garanzia, per veder riconosciute le proprie ragioni, che essere giudicato da un Csm autonomo e libero da qualsiasi condizionamento."

Però c'è un però......

Le garanzie di de Magistris, che sono indubbiamente violate dalle decisioni di piazza e dei giornalisti, non sono forse le medesime garanzie degli indagati di de Magistris?
Arguto anonimo, deve necessariamente sapere che gli indagati di de Magistris, o almeno alcuni di loro, sono stati messi alla berlina su tutti i giornali, locali e non, sono stati lesi nel patrimonio, non possono letteralmente più portare il pane a casa!
Cosa ne dice delle garanzie degli indagati?
Gli indagati sono tali. Non sono né imputati né, tanto meno, condannati!
Ed invece, per colpa di chi non è dato sapere (a buon intenditor poche parole…..), prima ancora di essere giudicati dagli organi competenti (così come de Magistris dal CSM) sono costretti a leggere sui giornali anche le telefonate con le proprie mogli!

Qui gladio ferit, gladio perit (CHI DI SPADA FERISCE, DI SPADA PERISCE)!!!

Anonimo ha detto...

Caro De Magistris, cari lettori del Blog, il mio intervento è volto a sgombrare il campo da un equivoco. Si chiede al magistrato De Magistris, P.M. di tenere un profilo basso e di non intervenire a sua difesa e a difesa delle inchieste in quanto ciò colpirebbe la sua figura che deve essere e apparire "super partes". Io ritengo che il ragionamento SIA DEL TUTTO SBAGLIATO. Questa idea deontologica deve essere applicata A CHI E' GIUDICANTE E NON DI CERTO AL P.M. che è e rimane UNA PARTE PROCESSUALE NON NEUTRALE E NON AL DI SOPRA DELLE PARTI. Come la difesa l'accusa non può e non deve essere di natura neutra. Un altro conto sono quei P.M. che usano la stampa per la propria immagine o quant'altro. La delega al Procuratore sui rapporti con la stampa è sacrosanta in quanto in passato alcuni giornalisti hanno sempre avuto corsie preferenziali. Il P.M. inoltre non deve violare il segreto d'ufficio. Ma non è sottoponibile a mio parere alla regola del "super partes", in quanto vale la pena ripeterlo E' E RIMANE UNA PARTE e svolge un'azione CHE NON E' PER SUA NATURA NEUTRA. Per questo motivo credo che il magistrato De Magistris abbia pieno diritto a difendere l'inchiesta, mentre mi spiace, ma trovo l'intervento o anche la presenza del GIP Forleo in trasmissioni televisive assolutamente fuori luogo, vista la natura dei compiti svolti. (Fa piu' danno alle sue sentenze). Non so come la pensano i lettori di questo Blog.

Anonimo ha detto...

Signor giudice voglio sposarla. Dico sul serio. Coraggio, siamo tutti con lei. Un abbraccio. E se non è già sposato mi sposi.

"Uguale per tutti" ha detto...

Per "mor4gan5": Luigi è già sposato. :-) ;-)

Anonimo ha detto...

Vorrei manifestare tutta la mia solidarietà e profonda stima nei confronti del Dott.De Magistris.Trovo assurdo e paradossale ciò che sta accadendo:prima si lamentano della mancanza di magistrati nel nostro paese,quando poi questi(quei pochi dotati di vero senso della giustizia e del dovere)esercitano la loro funzione correttamente e senza scendere a compromessi,pensano bene di trasferirli e di togliergli importanti inchieste sulle quali lavorano per anni...Io ho 18 e seguo con trepidazione queste vicende proprio perchè la mia più grande ambizione è quella di divenire,un giorno,un buon magistrato...Sperando che per allora le cose cambino.Cordiali saluti,Silvia.

Anonimo ha detto...

Mi chiamo Fabio Repici, ho 37 anni e faccio l'avvocato a Messina. Hanno forse ragione coloro che hanno sostenuto che l'aver fatto della vicenda riguardante il dr. De Magistris un "caso" ha reso meno facile comprendere tutti gli aspetti della faccenda e delle questioni di sistema a questa collegate. Bisognerebbe tener conto, però, di alcuni aspetti banalmente obiettivi: c'è un pubblico ministero che, tra le altre indagini che conduce, ne cura una nella quale iscrive sul registro degli indagati (insieme a numerosi esponenti del potere ufficiale ed a vari faccendieri) l'attuale presidente del consiglio di ministri (tale diventato anche grazie al mio voto, segnalo per evitare sospetti di faziosità politica). In questa stessa indagine acquisisce prova dei rapporti fra l'attuale ministro della giustizia e almeno due degli indagati, un potente esponente della Compagnia delle opere ed un famosissimo giornalista (o forse ex, non so) notoriamente iscritto alla loggia massonica deviata P2 ed al centro, poco meno di quindici anni fa, dell'affare della maxitangente Enimont. Nulla di penalmente rilevante, naturalmente, per il ministro, allo stato. Certo è che, se, in una simile situazione di fatto, quel ministro, a indagine tuttora in corso, prima dispone un'ispezione mirata sull'attività di quel pubblico ministero e poi ne chiede la rimozione d'urgenza verso altra sede, direi che si tratta di uno scandalo perfino inedito nella pur non troppo nobile storia delle istituzioni del nostro paese. Con la conseguenza che mi pare ovvio che il "caso" De Magistris si sia creato. Meno ovvio mi pare il silenzio che l'informazione preminente ha steso su un particolare non di poco conto, a mio parere: ad opporsi all'iniziativa del ministro (che è lo stesso che ha fatto da testimone di nozze ad un mafioso, circostanza che probabilmente in Zimbabwe gli avrebbe creato impacci ad essere eletto perfino consigliere di quartiere in qualche città marginale) si è mossa una consistente quantità di liberi cittadini e, per la prima volta nella storia repubblicana, questo movimento di opinione non ha trovato sponde politiche di nessun tipo nell'intero arco costituzionale. Mi pare il segno che, forse perfino al di là delle scoperte fatte dal dr. De Magistris, c'è in gioco un grumo d'interessi enorme che vede partecipi, in maggiore o minore misura, tutti (o quasi tutti) i settori del potere politico e aggiungerei anche di altri segmenti delle istituzioni.
Ma ci sono anche altri elementi che meritano sottolineatura perché estremamente sintomatici: cito, fra i tanti, lo scandaloso silenzio del presidente della magistratura associata e di tutti i vertici dell'A.n.m., il non meno scandaloso silenzio del presidente della commissione antimafia (pure disponibile diuturnamente a spendere parole su qualunque argomento; qualche giorno fa non ci ha risparmiato nemmeno i salamelecchi per il presidente di Confindustria, per la prima volta accolto in pompa magna a palazzo San Macuto)e quello forse ancor più scandaloso di importanti sodalizi istituzionalizzati della cosiddetta "società civile".
Ma a proposito di scandali voglio segnalare di nuovo un'altra circostanza, che aiuta a valutare la "doverosità" dell'iniziativa ministeriale contro il dr. De Magistris. Una dei due ispettori che hanno rivoltato come un calzino l'attività del p.m. di Catanzaro è la stessa che si occupò, esattamente un anno fa, dell'ispezione nei confronti dei giudici della corte d'assise di Messina che, dopo aver condannato all'ergastolo Gerlando Alberti junior ed emesso nei suoi confronti misura cautelare quale esecutore materiale dell'omicidio di Graziella Campagna (un'innocente ragazzina di diciassette anni, uccisa nel 1985 in provincia di Messina), ritardarono tanto (quasi due anni) nel deposito della motivazione, da consentire la scarcerazione di Alberti per decorrenza dei termini di fase. A vedere il rigore feroce impiegato nei confronti del dr. De Magistris, uno immaginerebbe che per i giudici messinesi sia stata chiesta la destituzione dall'ordine giudiziario. Niente di tutto questo: gli ispettori hanno proposto una placida archiviazione dell'istruttoria. Valga solo come esempio: ogni operatore di giustizia conosce almeno decine di situazioni che meriterebbero l'intervento disciplinare e sanno che ciò non accade per le più disparate ragioni (la principale delle quali è la sindrome corporativa che paralizza l'attività degli ispettori). A conferma che quella contro il dr. De Magistris è un'operazione di pulizia etnica.
Fabio Repici

Anonimo ha detto...

"Caso De Magistris": Marco Pannella ne parla nel corso della consueta conversazione settimanale con il direttore di Radio Radicale.

Gennaro Giugliano ha detto...

Dott De Magistris le sono vicino ( come a tutta la dda di Reggio Calabria) per questa vicenda, a mio avviso tragicomica se mi consente la terminologia,ma a tal proposito,non mettendo in dubbio la buona fede del Csm a me questo rinvio al 17 dicembre mi puzza ad un miglio di distanza,forse temevano l'insorgere della popolazione e delle persone per bene ? Oppure vi è qualche scheletro nell'armadio anche nel csm ? Oramai io non mi stupisco più di nulla se Lei pensi che per alcuni giorni hanno letteralmente boicottato il blog della Dott.ssa Angela Napoli facendolo sparire dai motori di ricerca di google ( questo è successo circa una settimana fa e la Dott.ssa Napoli ha scritto anche una nota in un Suo post nel Suo Blog,quindi verificabile)un abbraccio e non molli

Gennaro Giugliano ha detto...

Mi sentivo di aggiungere un'altra piccola osservazione e mi scuso per il doppio commento,trovo veramente aberrante che un magistrato non abbia la possibilità di utilizzare l'automobile di servizio perchè non vi sono le disponibilità per mettere la benzina nella stessa,no dico ma vi rendete conto ? Sono convinto che se facciamo una colletta e depositiamo i ricavati su un c/c risolveremo brillantemente la situazione ( scusate l'ironia)

Anonimo ha detto...

Buongiorno Dott. De Magistris,
le scrivo a proposito delle ultime dichiarazioni del ministro della 'giustizia' secondo cui lei avrebbe chiesto trasferimento in altra sede (Milano,Torino o Napoli) prima ancora della formale richiesta del ministro. Lei ha risposto che trattasi unicamente di una procedura standard per stabilire la propria anzianità e posizione in graduatoria. Non ho esperienza ne particolari conoscenze giuridiche ma ho un dubbio : se si trattava solo di stabilire la posizione in graduatoria, perchè citare 3 città in particolare? E ancora, possibile che non esista altro modo più semplice e rapido per stabilire anzianità e posizione in graduatoria che non una richiesta di trasferimento? Confidando in una risposta le rinnovo la mia solidarietà e sostegno e la ringrazio per l'attenzione.

Gennaro Giugliano ha detto...

http://www.corriere.it/cronache/07_ottobre_17/proiettile_busta_demagistris.shtml

Che brutta aria sta tirando, Dott De Magistris sia forte e continui il Suo operato,mi auguro che tutta la magistratura onesta si stringa intorno a lei come tutti i cittadini comuni che Le sono vicini tra cui io, è veramente inaccettabile e vergognosa tutta questa brutta vicenda

Anonimo ha detto...

Le esprimo la mia solidarietà e stima per il lavoro che ha svolto e che svolge...
Il Suo impegno è fonte di esempio per tanti!!!

Anonimo ha detto...

Caro Dott. De Magistris,
sono Fabio Liparoti, un giovane studente di Giurisprudenza dell'Unical. Volevo testimoniarle, tutta la mia stima e la mia solidarietà. Lei con il suo lavoro e la sua testimonianza ci sta dimostrando che è possibile credere in un'altra Calabria, in una Calabria che riesce a sperare e a credere in un futuro più libero.
La grande mobilitazione che c'è stata in questo periodo è positiva perchè finalmente fa emergere il desiderio di verità, di giustizia e legalità che risiede in questa terra e nella sua gente.
Finalmente per noi giovani si sta aprendo uno spiraglio di luce che riesce ad illuminare le nostre giornate.
Non voglio essere qualunquista nè tanto meno banale, ma alla luce di quanto avvenuto, tutti i giovani della Calabria, grazie a lei e quanti come lei lavorano in modo serio ed onesto, hanno imparato che ciò che deve ispirare e muovere le nostre azioni è una particolare tensione ideale e non una logica egoistica.
La ringrazio vivamente di cuore.

Fabio Liparoti
Cosenza

Anonimo ha detto...

Sono convinto che Lei Giudice De Magistris abbia fatto sempre il proprio dovere, nel rispetto della Legge e dunque dello Stato e dei Cittadini.

Potrà avere commesso qualche errore formale: Ma scagli la prima pietra chi non ne ha mai commessi nel proprio lavoro o attività che sia.

Però signor Giudice, non si faccia tirare dalla giacca da chi vuole cavalcare la Sua attuale situazione per scopi politici o di propaganda.

Non imiti quei Giudici che si metteno a dare sentenze anche fuori dei Tribunali.

Io cittadino semplice vorrei una magistratura sana, operosa ed onesta, soprattutto neutra.

Casomai propositiva per il bene del Paese ma mai sulle barricate contro i politici (ce ne sarebbe la ragione ma è compito dei cittadini nelle adeguate sedi).

Fino a pochi anni fa avevo della Magistratura un'opinione alta. Poi questo apparire in ogni dove, questo sentenziare, questo contrapporsi, mi ha deluso. Insomma non imitate i politici Voi Magistrati.

Grazie

Anonimo ha detto...

Caro Dott. De Magistris,
questo è un Paese strano, che và al contrario, condannati ed indultati liberi (ed in Parlamento!), Magistrati attaccati dalla politica e da una informazione servile, solo perchè fanno il loro dovere, rispettando la Costituzione Italiana.
E' sempre più percepibile il tentativo di certi poteri forti, di ogni colore politico, di creare una giustizia a due velocità: una per i potenti ed una per le persone "normali"; oggi il senso di legalità in Italia sopravvive solo grazie a molti Magistrati ed a pochi giornalisti liberi.
Siamo con Lei e siamo in tanti !!! mi creda !
Lei è anche un punto di riferimento per chi lavora onestamente tutti i giorni al servizio della Giustizia !
Un abbraccio.
Rita e Stefano.

Gennaro Giugliano ha detto...

http://www.corriere.it/cronache/07_ottobre_20/mastella_magistris_catanzaro.shtml

un epilogo annunciato,cosa commentare ? Non ho parole onestamente

Unknown ha detto...

Sono una cittadina che, come tanti altri, assiste impotente allo scempio della giustizia. Una sola preghiera: non molli. Abbiamo bisogno di persone come lei.
Un forte abbraccio e un augurio che in futuro le cose possano cambiare, permettendo a lei di operare in condizioni migliori e a noi tutti di avere una giustizia il più possibile vicina alla gente comune.

Anonimo ha detto...

Ho organizzato alcuni giorni fa (l'8 u.s.) a Benevento una fiaccolata in segno di solidarietà a De Magistris per i fatti che gli stavano capitando. Alla luce di quanto gli sta accadendo in queste ore, invece, ritengo che si debba intensificare l'azione di protesta rivolta ai poteri forti per far sentire a De Magistris la necessaria solidarietà che si conviene in queste circostanze. Tuttavia non mi pare giusto che De Magistris abbia fatto delle comparazioni con il periodo del Fascismo e ciò per vari ordini di motivi: 1) non mi risulta che altri partiti politici all'infuori di quelli che si ispirano al Fascismo, "cosiddetti" di estrema destra (nella fattispecie Forza Nuova), si siano sperticati in suo favore e questo la dice lunga sul grado di moralità e di coinvolgimento nei fatti oggetto d'indagine delle altre forze politiche, sia di Governo, sia di Opposizione; 2) non è possibile che tutto ciò che di negativo avviene in Italia debba essere necessariamente riportato ai tempi del Fascismo e senza considerare che invece è trascorso quasi un secolo da allora e che l'umanità ha fatto logicamente dei passi da gigante anche sotto il profilo dell'organizzazione politica; 3) Per quanto se ne dica non mi risulta che durante il Fascismo si sia verificato un grado di corruzione e di asservimento al potere da parte dei giudici, tale da potersi minimamente comparare con i nostri giorni; 4) ed ultimo punto (ma non per importanza): il dott. De Magistris non conosce la connotazione politica di tanta gente che è scesa in piazza per dimostrargli affetto e solidarietà, ansiosa di giustizia, anche perché, probabilmente, militante in partiti politici che non sono in grado di offrire coperture e garanzie.
Ribadisco la mia solidarietà a De Magistris per i fatti di cui s'è saputo rendere artefice e mi permetto di ricordargli per quanto suesposto, che egli (ahimè!) nel panorama della magistratura italiana rappresenta l'eccezione e non la regola... altro che Fascismo!!
Buon lavoro dott. De Magistris e se e quando vuole disponga pure di noi... arditi.
Domenico Longo

ulderico nisticò ha detto...

Sono catanzarese. Per anni la Procura di Catanzaro non è stata mai sentita nominare. L'attivismo di De Magistria ha gettato nel panico la Calabria, oltre che Mastella e Prodi.
Se De Magistris ha un attimo di tempo, si trasferisca da solo a Locri, dove dopo due anni non si sa niente di serio su chi ha ammazzato Fortugno, e soprattutto perché.
Ulderico Nisticò

Anonimo ha detto...

Liliana Di Lieto
Catanzaro
Caro Dott. de Magistris l'augurio mio è quello dei calabresi onesti che sperano e vogliono che Lei continui a lavorare nella nostra Terra con l'impegno e l'onestà di sempre

Anonimo ha detto...

Ho seguito ieri sera Porta a Porta con quel (…) di Vespa (…), da indurre a non pagare il canone RAI a vita!!!

C'è una distorsione della verità impressionante, grazie a giornalisti legati alla casta, come Vespa.

De Magistris se ha fatto errori diciamo secondari, e per la semplice ragione che è stato indotto a farlo, in quanto il procuratore Lombardi, remava contro all'indagini, per non dire altro ...

Ricordiamoci che un'altra inchiesta gli è stata già sottratta e ha subito le stesse pressioni indebite dai suoi superiori.

Mi compiaccio per Castelli, è una persona seria, mentre Buttiglione difende Cesa & C. (…)

La casta può infangare il magistrato mentre ci sono indagini sui politici, invece il magistrato deve stare zitto, anche quando viene trasferito e minacciato.

Anonimo ha detto...

Sono un cittadino "qualunque" e nell'esprimere la mia solidarietà nella magistratura, non posso non rilevare come altri magistrati con funzioni ispettive abbiano evidenziato dei gravi errori commessi dal Sostituto De Magistris, tali da indurre il Ministro di Giustizia a chiederne al CSM il trasferimento.Adesso, non per fare l'avvocato del diavolo, se i rilievi mossi a De Magistris fossero veri ?? Come la metteremmo ?? A mio modestissimo avviso, chi indaga (e a ragion veduta) su una qualsiasi persona la quale, successivamente avendone la facoltà chiede (anche qui a ragion veduta) il trasferimento dell'inquirente, di riffa o di raffa si trova comunque in un situazione di conflitto di interessi.Perdipiù L'AVOCAZIONE NON SIGNIFICA LA FINE DELL'INDAGINE, che comunque DEVE proseguire, bensì rimuovere un certo conflitto di interessi.Quindi una garanzia di imparzialità ed autonomia dell'esercizio della funzione giurisdizionale.A mio avviso i giudici devono avere l'UMILTA' di comprendere che, esercitare la funzione giurisdizionale non significa essere "persone superiori".Così come il legislatore, com'è ovvio(??), deve preservare l'autonomia della Magistratura.Concludendo, indipendentemente dall'indagato, le procedure vanno sempre e comunque rispettate. Ciò è a garanzia sia dell'indagato ma anche, e forse sopprattutto, dell'inquirente.
P.S.: Vorrei fare una proposta: Perchè i magistrati se sono cosi puri come vorrebbero far credere, non premono sul legislatore perchè venga abbandonato il regime di diritto pubblico in cui lavorano e si rifanno alla legge 29/'93 regime di diritto privato ??Naturalmente per i politici la lista sei privilegi sarebbe molto lunga. Ne acquisterebbero tutti in credibilità.Con stima EUGENIO Contini

"Uguale per tutti" ha detto...

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Eugenio Contini propone quanto segue:

"Vorrei fare una proposta: Perchè i magistrati se sono cosi puri come vorrebbero far credere, non premono sul legislatore perchè venga abbandonato il regime di diritto pubblico in cui lavorano e si rifanno alla legge 29/'93 regime di diritto privato??Naturalmente per i politici la lista sei privilegi sarebbe molto lunga. Ne acquisterebbero tutti in credibilità".

Eugenio, grazie dell'attenzione che ci presta.

Quanto alla sua proposta:

1. i magistrati non si credono "puri"; si credono funzionari dello Stato;

2. il passaggio da "funzionari dello Stato" a "dipendenti privati" che Lei propone al momento è vietato dalla Costituzione.

Le ragioni sembrano ovvie. Se già non si riesce a ottenere una vera indipendenza così, si figuri in regime di "diritto privato".

Se ci permette di scherzarci su (anche se c'è da piangere e non da ridere), Le proponiamo il video di una bella scenetta di cabaret nella quale Ficarra & Picone discutono della iniziativa di uno dei due di aprire un Tribunale privato.

Può vedere il video al seguente indirizzo:

Ficarra & Picone: “Tribunale privato”

La Redazione

Anonimo ha detto...

Gentile De Magistris , sono un agente della Polizia di Stato di Padova e purtroppo , dico purtroppo anche imputato in un procedimento penale .Con questo per farle capire che parto dal presupposto che se anche agente di polizia , non mi voglio sottrarre al giudizio di coloro i quali appureranno di vedere che sono innocente , perchè tengo la testa alta , fiero del mio lavoro , ed essere sicuro che la LEGGE è UGUALE per TUTTI . Con questo le voglio dire ,tenga alta la testa e fiero del lavoro che lei sta svolgendo ,con rispetto e dignità vada avanti e non demorda .Le faccio i miei migliori auguri ed in bocca al lupo (crepi il lupo).

Anonimo ha detto...

Vivo e lavoro a Genova.
Volevo proclamare tutta la mia stima e soladarietà per il dott De Magistris.
A dire il vero speravo che il Consiglio Superiore della Magistratura si facesse sentire per difendere l'operato di un suo magistrato.
Ho la netta impressione che ci stiamo avviando verso uno stato di polizia, dove il potere politico può, e alla luce del sole, deviare ed intimidire l'operato dei Giudici.
Mario Carpaneto

Anonimo ha detto...

Egregio Dott.De Magistris, nomen omen: sta insegnando a noi ed ai nostri figli a non aver paura di nessuno, come sta facendo lei.Così che a loro non capiti di vergognarsi di essere italiani. Io invece sono fiera di essere napoletana come Lei e spero che in futuro (solo dopo che le avranno restituito pieni poteri per concludere le Sue attuali indagini)Lei possa contribuire a normalizzare anche la nostra città.Ho visto tanta amarezza nel Suo sguardo ieri sera ad Anno Zero. Ma oltre alla solidarietà dei cittadini ha per fortuna anche quella di noi giornalisti (tanti), che non staremo zitti manco morti.Bruna Chianese Roma

Anonimo ha detto...

Sono con lei dottor De Magistris e con tutti i magistrati che credono nei valori della democrazia.
Voglio che sappia che lei e tutta la parte sana della magistratura, rappresentate il vero simbolo della democrazia nella quale mi riconosco.
Grazie di cuore!

Anonimo ha detto...

Cammino al suo fianco, avanti, sempre avanti.
Mariateresa Martinelli, Bergamo

Anonimo ha detto...

luigi...
resisti, resisti, resisti.

Vincenzo Scavello ha detto...

Carissimo Dott. De Magistris,
siamo noi, uomini e donne, a doverLa ringraziare per l'amore e la serietà con i quali affronta il Suo difficile lavoro e, soprattutto, per il rispetto che Ella ha nei confronti della Carta Costituzionale. Questo Le fa onore e con questo onora il nome della sua famiglia ... Suo Padre, Suo Nonno. Onora anche noi che in questa Terra vogliamo vivere e vorremmo potessero viverci felici e liberi i nostri figli. Ma in una terra dove è difficile distinguere chi sono gli onesti e chi i farabutti diventa faticoso, se non si è dotati di tanto coraggio e altrettanta speranza, essere genitori, educatori e, sopratutto Magistrati.
Capita, poi, che nel momento in cui la speranza apre i cuori all'ansia di Legalità e di Giustizia, grazie all'opera coraggiosa di persone cole Lei, ma anche di persone sinceramente amate come Mons. Bregantini, ci tocca fare i conti con la nostra sempiterna solitudine ed abbassare ancora la testa, nel momento in cui stavamo provando a rialzarla.

Come avrà avuto modo di constatare la terra di Calabria, caro Dott. De Magistris, Le è vicina e Le sono vicini tantissimi giovani che, in questi ultimi mesi, Le hanno fatto sentire la loro sincera solidarietà. Niente, da domani, potrà essere come è stato fino ad oggi. Potranno toglierLe tutte le inchieste, vanificare anni di duro lavoro, qualcuno potrà sicuramente farla franca, ma in tanti, mi creda, abbiamo compreso quello che sta accadendo.
Abbiamo riscoperto, soprattutto, l'immenso valore della Carta Costituzionale e la grande saggezza dei Padri Costituenti, convinti, fermamente convinti, che
gli Artt. 104 e 107 siano dei veri capisaldi dell'inamovibilità dei Magistrati. Per adesso qualcuno ha inteso interpretare diversamente la nostra Costituzione, non certo per la tutela della Giustizia, ma ci appare, purtroppo, per bandirla! Questa è la percezione dei fatti, indipendentemente da quello che affermano tante cassandre al guinzaglio di chissà quale oscuro padrone.

http://partecivile.spaces.live.com/

Vincenzo Scavello ha detto...

Forza De Magistris, la Calabria è con Lei!
Scavello Vincenzo
Insegnante
Malvito (CS)