di Nicola Saracino - Magistrato
In una cerimonia solenne, qual è l’inaugurazione dell’anno giudiziario, il suo vice presidente ha invocato l’urgente riforma del CSM perché così com’è non garantisce di svolgere i suoi compiti istituzionali con lealtà ed imparzialità. E se lo dice lui c'è da crederci.
La riforma è sollecitata a gran voce, quasi trepidante, dalle stesse correnti della magistratura le quali, candidamente, ammettono che costrette a votare coi vecchi metodi non potranno che replicare le nefandezze di sempre, in tal modo affossando l’istituzione già screditata ed ormai resiliente solo verso le sentenze che ne decretano la nullità degli atti, riprodotti tal quali a disprezzo d'ogni controllo di legalità.
L’esito del referendum di cui ha appena dato notizia il blog dà conto della generalizzata sfiducia decretata da quasi la metà dei magistrati che hanno votato a favore del sorteggio temperato per scardinare il “sistema”.
E’ lampante che se riforma deve esserci questa debba risultare radicale.
I propositi della Ministra Cartabia, s’è più volte segnalato, sono invece un’àncora di salvezza per il correntismo e per il sistema che esso genera.
Servono idee nuove e coraggiose a sufficienza per ricondurre il potere togato nell’alveo costituzionale.
Il tondo in foto deve smettere di esser confuso con una torta da dividere in base alle appartenenze ideologiche.
L’elezione del Presidente della Repubblica potrebbe essere un’occasione per un salutare cambiamento.
O per salutare, definitivamente, il cambiamento.
4 commenti:
i magistrati (sembrerebbe) hanno capito. il problema è l'establishment. l'attuale, frutto della commistione tra politica e magistratura ha forza, ma soprattutto volontà, di adeguarsi alla costituzione? o, forse, non è più bello perseverare così (indegnamente)?
Con l'elezione di un ottimo Presidente della Repubblica ""potrebbe essere un’occasione per un salutare cambiamento""
Il popolo ha bisogno che il sistema Costituzionale funzioni, sul serio, creando una Magistratura al di sopra delle parti.
E' invidiata come la nostra Costituzione del mondo intero (per quello che ne sò)
Sicuramente è lampante che se riforma deve esserci questa deve risultare radicale. Altrimenti non potranno che replicarsi le nefandezze di sempre. E' cosa certa che la ministra nessun segno mostra di voler capire il concetto. Un presidente della repubblica adeguato potrebbe fare molto.
Azzeccata l'idea della torta! Rosario Rusoo.
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