giovedì 31 marzo 2022

La banale idiozia dell’argumentum ad hominem





di Nicola Saracino - Magistrato 

Con  efficace sintesi,  si tratta del vizio logico nel quale s’incorre ogni volta che il carattere o le circostanze di un individuo che sta portando avanti un argomento viene criticato invece di cercare di confutare l'argomento fornito.

Così, per tornare subito ai nostri temi, capita d’imbattersi in commenti giornalistici che in quell’errore volontariamente cadono affinché ci caschino anche i lettori. 

E’ quanto  sempre più spesso si verifica anche nel dibattito sulla riforma elettorale del CSM. 

Le forze conservatrici, che si oppongono a qualsiasi effettivo cambiamento del Sistema,    pensano di far cosa intelligente nell’additare alcuni dei sostenitori dell’idea del sorteggio temperato per la scelta dei consiglieri superiori come persone poco credibili, perché proprio quei soggetti ne erano stati indiscussi  protagonisti.

Sicché, accantonato il fatto che quella stessa idea (del sorteggio) è sposata da una moltitudine di persone che al Sistema sono del tutto estranee ed anzi lo hanno avversato, la presenza dell’”improbo” tra le fila d’una delle fazioni dialettiche  (sorteggio si – sorteggio no) faciliterebbe il lettore nella scelta della cosa “giusta”. 

 E’ una situazione paragonabile a quella di chi – senza addurre argomenti -  taccia di “populismo” l’idea antagonista, dimenticando d’essere nato populista. 

Ecco alcuni esempi di argumentum ad hominem tratti da siti  di istituzioni filosofiche internazionali: 

1. Studente: Ehi, Professor Moore, non dovremmo leggere questo libro di Freud. Tutti sanno che faceva uso di cocaina.
2. Le argomentazioni di Socrate sull'eccellenza umana sono spazzatura. Cosa potrebbe sapere un uomo brutto come lui sull'eccellenza umana.
3. Naturalmente le teorie di Marx sulla società ideale sono stupide. Il ragazzo trascorreva tutto il suo tempo in biblioteca.
4. Non c'è motivo di prendere sul serio le idee di Nietzsche sul Superuomo. Debole e malaticcio per tutta la sua breve vita, ovviamente ha trovato questo concetto accattivante. In psicologia, chiamiamo questa compensazione.
5. Mi è stato assegnato un personal trainer che mi ha dato un nuovo programma di allenamento. Ma non ho alcuna fiducia nella sua esperienza, dal momento che ha evidenti problemi a controllare il proprio appetito.

        Freud, Socrate, Marx, Nietzche non hanno fornito contributi all’umanità degni d’essere considerati perché, rispettivamente, dediti all'uso di sostanze, brutti, sgobboni o malaticci. 
        Quanto al dietologo in sovrappeso,  si tratta solo di stabilire  chi tra medico e paziente desideri dimagrire. 

       Anche nella discussione sull’ormai famigerato  sorteggio temperato è dato d’imbattersi nella fallacia argomentativa su base personale. 
      
         Si ricorre, in particolare, all’argumentum ad hominem cd. circostanziale, vale a dire l’attacco  basato sulle circostanze in cui si trova l’avversario o sul ruolo che egli riveste o ha rivestito, che non gli permetterebbero di sostenere una certa tesi (da Treccani online).

 
      E’ capitato più volte. 

      Luca Palamara, il “re delle nomine”, è il meno indicato a dar suggerimenti su come si argina il Sistema nel quale ha sguazzato. 

      Analogamente,  l’onorevole Cosimo Ferri, quale frequentatore   del primo ed in sua compagnia all’Hotel Champagne, dimostra  - con la sua persona – l’infondatezza della tesi favorevole al sorteggio temperato. 

       Quindi l’idea del sorteggio non viene esaminata in sé, ma in base alle caratteristiche  - additate come negative – di alcuni dei suoi sostenitori. 

       Basterebbe notare che nella fazione (dialettica) opposta -  quella cioè che vuole il voto per il CSM scimmiottare quello politico -  figurano tutte le Correnti (i partiti togati) per sostenere che la riforma Cartabia costituisce una vera e propria manna per il correntismo, anziché un suo efficace correttivo. 

      Giriamo la frittata. 

      Tanto il dott. Luca Palamara quanto l’onorevole Cosimo Ferri  sono attualmente in forte frizione proprio col Sistema.   Il primo perché, dopo esser stato  fatto fuori dalla magistratura e dall’Associazione Nazionale Magistrati,  ne ha spifferato gli inverecondi segreti.   Il secondo ancor oggi impegnato in un conflitto ingaggiato col CSM a colpi di ricorsi alla Corte Costituzionale per difendersi dalle accuse disciplinari connesse alla stessa vicenda dell’Hotel Champagne. 

       Si può affermare, senza tema di smentita, che questi due soggetti siano attualmente in forte contrasto col Sistema del quale avevano, sino a poco fa, il pieno  controllo; Sistema che però ha loro voltato le spalle non appena sono divenuti di dominio pubblico i relativi metodi, già arcinoti ad ogni magistrato appena consapevole del “contesto”. 

       E’, così,  dimostrato come l’argumentum ad hominem circostanziale possa agevolmente sovvertirsi.

       I due, il dott. Luca Palamara ed l'on. Cosimo Ferri,   sono affidabili proprio perché col Sistema sono in attuale conflitto, mossi da malanimo, da spirito  vendicativo.  Quindi vogliono disarcionarlo. E da suoi profondi conoscitori sono in grado di indicare rimedi efficaci, a differenza dei troppi “profani”.

       Esattamente l'obiettivo che ha dato l’avvio alla stessa idea di por mano ad una riforma del Consiglio Superiore della Magistratura. E,  quindi, Palamara e Ferri sono nella stessa fazione (dialettica)  di quanti dichiarano di voler smantellare il correntismo, lasciandone però in sesto l’architrave, vale a dire la candidatura politico/correntizia.  Non si può, tuttavia,  fiaccare il lettore affrontando, qui ed ora,  anche il diverso tema della  contradictio in adjecto ..
       
        

5 commenti:

francesco Grasso ha detto...

CERTAMENTE, argumenta non sunt numeranda, sed ponderanda. Il ricorso all'incoerenza logica dei termini per sostenere che un circolo è un quadrato, con riferimento alla riforma del CSM e soprattutto alla cura della gravissima patologia del "correntismo" ha superato tutti i limiti possibili e immaginabili. Una professoressa, già giudice della corte costituzionale che afferma che il sorteggio temperato(materia soggetta a legge ordinaria), è incostituzionale lo dimostra pienamente. Ma ce sempre un limite che non può superarsi ed è questo che non riescono a capire.

ROSARIO RUSSO ha detto...

Caro Nicola, la fallacia logica di chi contesta il sorteggio con questi mezzucci è talmente vistosa da dimostrare la carenza di solidi argomenti.
Resta il fatto che Ferri e Palamara continuano ad infangare la magistratura: l'uno, ergendosi ora a suo salvatore (!), mentre ne è stato il becchino; l'altro, proponendo da legislatore (!) riforme del sistema, dopo averlo affossato irrimediabilmente nella triste "notte della magistratura".
È sconvolgente che ad entrambi venga dato ancora un qualche credito (in un senso o nell'altro), invece di essere condannati al meritato oblio.
Ed è proprio questa la vera crisi della magistratura, e soprattutto della democrazia e della Costituzione.
D'altronde che altro possiamo aspettarci, se stiamo ancora discutendo della trasparenza delle archiviazioni endoassociative? È l'eterna "lotta per il diritto", mai caduto così in basso!
Ad maiora!



Nicola ha detto...

Caro Rosario, la magistratura non è affondata in una notte.
Navigava, e naviga ancora, in pessime acque, prima e dopo Luca Palamara.
Il fango è il terreno nel quale operiamo da decenni e francamente non attribuisco a singoli colleghi la capacità di determinare le condizioni del suolo che pestiamo.
La colpa è dei troppi collusi e dei molti ignavi che mai spendono parola, se possono subirne conseguenze.
Il consenso attorno ai due "reprobi" era plebiscitario, sino a pochi mesi or sono.
Sei sicuro che le migliaia di colleghi che li votavano avessero dato loro un mandato diverso da quello eseguito?
Nicola Saracino

bartolo ha detto...

che tristezza! e pensare che, ancora, si blindano e raddoppiano sempre più le porte delle cinque stalle mentre i buoi pascolano, indisturbati, nelle praterie della pubblica amministrazione. e perché no, anche in parlamento.

francesco Grasso ha detto...

Purtroppo è proprio così dott. Saracino. E poi come possiamo ignorare Palamara che con i suoi libri ad elevatissima tiratura ha allacciato rapporti che oltrepassano l'intera penisola italica. E quello che più rattrista, è che in parte ha ragione, dichiara di aver compreso gli errori fatti e che vuole contribuire a risolverli nel verso più giusto rispetto a coloro che se ne occupano.