sabato 17 ottobre 2009

Il giudice Mesiano si difende



di Achille


Canale 5 fa pedinare e riprendere di nascosto il giudice Raimondo Mesiano e manda in onda le riprese facendo sostenere a un tal Claudio Brachino, ritenuto “giornalista”, che è veramente stravagante che un magistrato cammini a piedi per la città e vada dal barbiere, aspettando correttamente il suo turno, rispettando il semaforo per strada e, addirittura, attraversando sulle strisce pedonali (ma dove andremo a finire, signora mia!).

Il filmato si conclude con una scena veramente stupefacente: il collega Mesiano che – cosa davvero inaudita! – si siede su una panchina e si fuma una sigaretta.

Mi auguro che il C.S.M. sospenda al più presto dalle funzioni e dallo stipendio un giudice tanto assurdo.

Lui, Mesiano, però, si difende e dichiara: “Quelle mandate in onda su Canale 5 sono riprese parziali. Io non sono come mi hanno descritto. Ho anche io una vita normale come tutti: faccio festini nelle mie ville, vado a puttane e organizzo orge con minorenni”.

Certo, se questo che dice Mesiano fosse vero, Canale 5 dovrà chiedergli scusa e proporlo al Capo per una candidatura importante a qualcosa di molto istituzionale.

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P.S. - Ovviamente le parole riportate sopra fra virgolette non sono davvero del dr Mesiano. Si tratta solo di una ipotesi scherzosa.



22 commenti:

Anonimo ha detto...

E' vero la normalità è stravagante, ho fatto vedere il video a mio figlio che si è meravigliato che un giudice facesse la fila dal barbiere.
Ricordiamoci che nella dittatura fascista il 97% dei docenti universitari presero la tessera del partito. Non meravigliamoci di quello che succede oggi ,

freedom5348 ha detto...

Premetto che non ho guardato il filmato, ma ne ho letto la descrizione. Nel manifestare tutta la mia solidarietà al giudice Mesiano, mi voglio complimentare con lo stesso per l'ironia e mi auguro che, o il garante per la privacy, o qualche altra istituzione, possa far cessare queste deplorevoli intrusioni nella vita privata.

Andrea Sacchini ha detto...

Per quello che può servire, la mia solidarietà al giudice Mesiano, e in generale alla magistratura tutta.

francesco Grasso ha detto...

Negli anni sessanta ho fatto il giornalista di cronaca nera per il "CORRIERE DI SICILIA" fino alla sua chiusura. La Stampa ha sempre sofferto di gravi problemi,ma a quel tempo era molto diverso. L'elemento che oggi viene alla luce è " L'nsipienza" una cosa molto seria perchè non lascia spazio a possibili ravvedimenti. E' UNA COSA MOLTO SERIA ! Ieri leggevo su " LA SICILIA " un articolo a firma Toni Zermo che presenta la trattative tra lo Stato e la mafia (ALTO TRADIMENTO,RICONOSCIMENTO DELLA MAFIA COME ORGANO UFFICIALE DELLO STATO CON FACOLTA' DI INTERVENIRE IN CAMPO LEGISLATIVO) come una semplice azione dei Sevizi segreti per difendere lo Stato da possibili stragi. La parte sana del Paese ho l'obbligo di riunirsi e cercare di studiare il problema,veramente serio!!!

Giovanni P. ha detto...

Vedere un Giudice che ha emesso un provvedimento importante in "borghese", nudo di qualunque prestigiosa scorta o accompagnatrice, "sorprende" l'italietta del Grande Fratello.
Trovo sconcertante quello che è successo. Finora i pedinamenti li facevano i fascisti contro chi si batteva per la libertà, i brigatisti che sguivano i loro inermi obbiettivi umani, i mafiosi che tenevano d'occhio i loro taglieggiati, le forze dell'ordine che studiavano i delinquenti. Mai s'era visto un giornalista pedinare la normalità di un uomo che ha fatto solo il proprio lavoro. Rallegriamoci, dopo il caso Boffo questa è la nuova era del giornalismo voyeristico Made in Italy.

Anonimo ha detto...

Stimatissimo Achille, hai dimenticato una cosa, forse la più importante: i calzini azzurri!!!!!
(azzurri, ironia della sorte....)

Luca ha detto...

Le dichiarazioni attribuite al giudice sono presenti anche sulla palestra di Daniele Luttazzi, in una battuta di Roberto Bonzi. Temo che qualcuno sia in errore.

Unknown ha detto...

Non capisco, si sono fatti un autogol clamoroso,certo non per i berluscloni, ma per la gente normale sì. Avessero colto il giudice in una situazione compromettente come quella di Sircana, avrei capito la mssa in onda, ma così ,,, è da dementi, come dice Ricci "... da psichiatra". Speriamo continuino così che si scavano la fossa con le loro mani. Solidarietà a Mesiano e a tutti noi che la pensiamo diversamente.

elvira lima ha detto...

Cari tutti, non so descrivervi la mia desolazione nel registrare il quotidiano degrado della nostra democrazia,che si consuma nell' indifferenza con cui registriamo episodi come quello occorso al dott. Mesiano. Constato che negli ultimi tempi questo processo, che ha radici lontane, subisce un'accelerazione concitata cui pure non segue una reazione determinata, compatta, orgogliosa di rimettere le cose al loro giusto posto. Io per prima, sessantottina maturata per tempo che ha cercato di trasfondere nella professione (docente universitaria)un alito di quello spensierato entusiasmo di anni lontani, non ho mosso un dito per contrastare la deriva, nonostante nella mia mente sapessi e nel mio cuore sentissi che saremmo arrivati fin qui. Da questa consapevolezza nasce un vero e proprio dolore. Ciao Elvira Lima

Anonimo ha detto...

Tutta la mia solidarietà e stima al Giudice Mesiano per la sua indipendenza e coraggio. Ho scritto una lettera di fuoco a questi pseudo giornalisti prezzolati.Adesso questi bugiardi affermano che il CSM ha premiato il Dott. Mesiano concedendogli un avanzamento di carriera. Chiedo alla Redazione la cortesia di fare chiarezza su questo punto, se possibile, in modo che io possa controbattere a questa vergognosa illazione.
Ringrazio chi vorrà rispondermi e saluto caramente tutti gli amici del blog, particolarmente il Dott. Lima.

Irene

La Redazione ha detto...

Per Irene delle ore 1,53.

La "promozione" del dott. Mesiano non è collegata in alcun modo con la sentenza da lui emessa.
Il collega ha conseguito la settima valutazione di professionalità sulla base del lavoro svolto nel quadriennio che si era concluso prima che la sentenza venisse depositata.
In base alle leggi ed ai regolamenti interni non era proprio possibile inserire quel provvedimento ai fini della valutazione che il CSM si accingeva a compiere.
Per di più l'istruttoria sulla progressione in carriera era terminata ben prima del deposito della sentenza e pare che il relatore di quella pratica fosse ... un consigliere laico di centro destra!
Quindi le notizie di stampa che hanno collegato la promozione alla sentenza sono false.
Ma i giornalisti che danno notizie palesemente false non temono sanzioni disciplinari ....

Andrea Sacchini ha detto...

Sto finendo di scrivere un articolo piuttosto approfondito sulla vicenda Mesiano, analizzando anche la questione "promozione". Tra le fonti utilizzate c'è questa interessante pagina di Italia Oggi. Qui si spiega abbastanza dettagliatamente l'iter che ha seguito la pratica sul conseguimento della settima valutazione di professionalità del giudice Mesiano. Pratica che è stata aperta d'ufficio dalla IV Commissione del Csm addirittura il 21 maggio 2009.

Piccola nota per Irene. Sapere queste cose - parlo per esperienza personale - non ti servirà assoltamente a niente, né ti sarà di alcun aiuto quando ne discuterai con altre persone. Troverai sempre un "mavalà, non è vero niente..." (niente riferimenti a Ghedini, intendiamoci... ^_^).

Saluti.

andrea samassa ha detto...

Ma l'ordine dei giornalisti perchè non interviene? Già, l'ordine dei giornalisti... sic! Aspettiamo il garante... ma pure lì... sic!

Anonimo ha detto...

Scusatemi se, da profano, faccio una domanda a cui la maggior parte dei lettori di questo sito saprà di certo rispondere. Se è vero, come leggo poco sopra, che le notizie di stampa che mettono in rapporto la promozione del giudice Mesiano con la sua sentenza sono false, non integra tutto ciò, ledendo il suo onore e la sua reputazione (visto che avere il "premio" per la sua sentenza implica l'essersi venduto a qualcuno, o comunque non essere indipendente) il reato di diffamazione, al quale, data la suddetta palese falsità della notizia, non può nemmeno applicarsi il discrimine del diritto di cronaca? Non è ciò ancor più rilevante delle violazioni alla privacy, di cui solo si parlato?
Un'altra domanda: al di là degli aspetti penali, l'ordine dei giornalisti non ha niente da dire su questi fatti?
Grazie per l'attenzione, Giuseppe Palermo

Anonimo ha detto...

meraviglioso ancora qualcuno che crede negli ordini

ma quelli sono come tutti gli altri organismi

bisogna fargli causa

Anonimo ha detto...

Io non mi fiderei troppo della incredibile cretineria del video sul giudice Mesiano. Io credo che questo video rappresenti una sorta di messaggio, per non dire pizzino.
Peggio del video sono i commenti con i quali si invita il CSM a "prendere provvedimenti".
Poco importa chi sia, che cosa faccia o che cosa abbia fatto il giudice Mesiano. Quel che conta è la validità e la pertinenza della sentenza. C'era da prevedere che si sarebbe scesi a simili livelli data la consistenza della nostra classe politica, maggioranza e pseudo opposizione unite nel difendere i...... "nostri" interessi.

Anonimo ha detto...

L'attacco si precisa.
Il video cretino era una specie di antipasto.
Ora si passa a degli argomenti pseudo seri:
http://www.bartolomeodimonaco.it/online/?p=7173
http://www.ilgiornale.it/interni/mondadori_giudice_brindo_fine_silvio/16-10-2009/articolo-id=391193-page=0-comments=1
Non mi risulta che un giudice non debba avere delle idee politiche o, avendole, debba nasconderle.
Per un giudice quel che conta è la fondatezza delle sentenze che emette e io credo che la sentenza del giudice Mesiano sia più che fondata.
Quel che è grave in questi attacchi è che una parte dell'opinione pubblica, educata da decenni da una classe politica che pensa solo ai suoi interessi, è vulnerabile e pronta a prendere per oro colato simili pseudo argomenti.

Mauro C ha detto...

“Cron(a)ica” giudiziaria: dall'
“Italia da rivoltare come un calzino” ai calzini “azzurri” (almeno questi come idendità... purché non siano bucati come la testa bacata di chi li ha immortalati?) del giudice Mesiano; per at-testare che siamo fermi ai ti(a)cchi (e toni) sopralzati di Berlusconi che hanno caratterizzato per Italia la “discesa”... in campo.

15 anni di conflitti (d'interessi!)persi in "rinvii" (denunciati, a Ballarò, persino da Luttwak?) proprio come succede nei tribunali, laddove giudici restii a perseguire i potenti hanno vita facile a scaricare le loro(giuste?)frustazioni verso i più deboli ("quando l’imputato è uno dei tanti disperati per cui la legge è brutalmente efficiente..." giusta affermazione del dr Tinti, che condivido)! Se il più "forte", con l'aiuto di qualche"Pecorella", non ottempera al pagamento della sentenza usando "scappatoie", toccherà poi denunciare il PM incaricato dell'esecuzione al Procuratore Generale ... e a seguire? Se non lo si fa d'ufficio, può farlo un comune cittadino della Repubblica?

Nel caso di specie, sarebbe giusto e utile (e di riscatto) che – in barba a Violante: “I giudici devonono essere leoni ma sotto il trono” (da Bacon) -- il giudice “leone” si sieda sopra il trono, anche per il suo onore (dignità) e prestigio vilipesi!

Calzini Azzurri/turchesi? Questo è il dilemma, "il problema amletico": del daltonismo dell'informazione mistificatrice(sotto i riflettori) della realtà, che resta nel cono d'ombra.

Lo scontro tra politici e magistrati dura da oltre 15 anni; e, a quanto pare, il potere non logora chi lo detiene ma chi lo subisce e "non ce l'ha": come affermava Andreotti... che al contrario di B(tranne qualche episodio d'insofferenza, comprensibile)si è difeso “nel processo”(come piace a Di Pietro, a cui non piace il furbo A.) e non “dal processo”(mediatico,
"stravagante"?). “Striscia...nte”!

Anonimo ha detto...

Grazie per la cortese risposta. Il fatto è molto grave, perché la notizia della promozione del dott. Mesiano è stata riportata anche da agenzie di stampa come adnkronos, ansa oppure da giornali a diffusione nazionale come il corriere della sera che pretenderebbero di essere "imparziali" (si vedano le affermazioni "virtuose" del direttore del Corrriere nella recente discussione con Eugenio Scalfari)come se questa promozione fosse una sorta di riconoscimento per la sentenza sul lodo mondadori. Mi ha colpito molto vedere anche persone intelligenti e solitamente non favorevoli all'azione dle governo, dare credito a questa notizia tendenziosa. Ho davvero potuto constatare sconcertata i danni prodotti da tanti anni di propaganda martellante e falsa contro la magistratura, in modo da renderla invisa ai cittadini e isolarla.

Irene

miss bluastra ha detto...

Solidarieta' a Mesiano e un invito a non lasciarsi intimidire a tutti gli altri giudici.

Anonimo ha detto...

Meno male che avete precisato io ero convinto che erano le parole di Mesiano.

Anonimo ha detto...

Solidarietà....beh,nemmeno serve dirlo...però noto che nessuno fa riferimento a quanto detto dal ns SB alla festa della libertà in quel di Benevento proprio parlando della sentenza emessa dal giudice Mesiano:"sul quale ne sentiremmo delle belle!" e subito Bracchino a "braccarlo" onde guadagnarsi .... ma non so cosa...