E’ profonda convinzione della magistratura correntizzata che il CSM abbia natura “politica”.
Lo rivendicano con orgoglio finché parlano all’interno della casta, ma in realtà un po' si vergognano quando vietano che il loro pensiero venga diffuso in pubblico.
Temono che un CSM non politico comporti la perdita del potere delle correnti.
Senza però ammettere:
a) Che i magistrati italiani sono sottomessi (si, sottomessi) ad un organo di controllo politico.
b) Che se politico deve essere, il CSM sarà presto dominato dalla Politica, quella vera dei partiti, perché affidarla a comitati di funzionari nominati per concorso non ha alcun senso “democratico” ma solo un retrogusto castale, corporativo, presuntuosamente “aristocratico”.
Se uno glielo fa notare tacciono, oppure offendono, dando di matto.
Tra poco si vota per il CSM, quello che ti trasferisce d’ufficio, che apprende notizie segrete ed incontrollate su tutti i magistrati italiani facendone un uso non regolamentato, che interferisce nei processi in corso con provvedimenti sommari, quello che arruola solo gli adepti alla guida degli uffici giudiziari.
I colleghi che voteranno per le correnti siano almeno consapevoli di ordire il cappio della propria indipendenza.
2 commenti:
Il cappio c'è ed è ben visibile. Solo chi non vuol vederlo non lo vede. Purtroppo in molti pensano che sia un cappio conveniente ,soprattutto per gli altri. E invece l'Ordine naturale delle cose è chi decide. Se guardiamo ai tempi antecedenti il correntismo, vediamo che i procedimenti penali e soprattutto gli arresti nei confronti dei magistrati è quasi inesistente.
Inutile!
Il cappio provoca deterrenza solo quando stringe il collo umano. Invitare "una casta" (felicemente) asservita al potere politico a preservare l'indipendenza, è come invitare Dracula a bere aranciata.
Posta un commento