Seicentocinquanta.
E’ il numero di magistrati che hanno scelto la Lista 101 alle consultazioni dell’ANM, eleggendo quattro dei suoi candidati.
Un risultato che pareggia quello di una “corrente” già strutturata come A&I, ad esempio, fatta per lo più di fuoriusciti dall’altra corrente di Magistratura Indipendente.
Cosa c’è di straordinario, direte voi?
C’è che per la prima volta i magistrati votano per dei candidati ai quali non potranno chiedere nulla se non il loro impegno nell’interesse generale.
La lista 101 non avrà mai delle propaggini al Consiglio Superiore della Magistratura, che è invece la ragion d’essere delle correnti.
Non è una corrente, non è un gruppo, non ha struttura, finanziamenti, capi.
Non aspira a soppiantare il potere, ma a preservare l'istituzione nell’interesse di tutti.
Chi l’ha votata ha ben chiari gli obiettivi dei 101: separatezza assoluta tra ANM (associazione privata) e CSM (istituzione pubblica) mediante il sorteggio dei consiglieri superiori; rotazione negli incarichi direttivi, per disarmare il correntismo ed i suoi ricatti; bando all’immunità dei consiglieri superiori che devono rispondere al pari di tutti gli altri cittadini quando commettono illeciti.
Dunque, come ognuno vede, chi ha votato per la lista 101, concepita solo poche settimane fa, ha compiuto un gesto rivoluzionario, il primo nell'intera vita dell'ANM: non vuole “far parte” di un gruppo contro gli altri; non spera in miopi benefici solo per sé; non è stato attirato da nomi “di grido” visti in TV, ma da colleghi della stanza accanto.
Non è poco.
E se si considera che l’idea del sorteggio dei componenti del CSM è stata poche settimane or sono sposata ufficialmente anche dal gruppo di Magistratura Indipendente (oltre che dai Consiglieri Superiori Ardita e Di Matteo) questa voce, originariamente minoritaria e dissenziente, non potrà essere più ignorata quando a parlare è più di un terzo dell'ANM.
E la politica deve smetterla di inciuciare col potere correntizio magistratuale, dovrà ascoltarla.
E’ , questa, l’occasione per consolare Pasolini ridando voce a quella “… gente povera e vera che si batte per abbattere il padrone senza diventare quel padrone."
1 commenti:
Seicentocinquanta, sono pochi ? no ! Sufficienti a sostenere la "primavera". Sicuramente è necessario cominciare dal tagliare il filo che porta le decisioni oltremodo ingiuste in giudicato. Il resto sarà una passeggiata.
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