Mi andrebbe di porre altre
domande al Vice Presidente del CSM.
1) In che modo l'organo di
autogoverno è intervenuto in concreto in
questi anni per il cambiamento culturale e morale della categoria?
2) Come valuta le delibere sulla nomina del Procuratore di
Roma, annullata dal TAR e dal Consiglio
di Stato? O quella sui vertici della Scuola superiore della Magistratura?
3) Come ritiene compatibile l'asserita rigenerazione etica con la diffusione riservata dei verbali di interrogatorio dell’Avv. Amara inerenti la c. d. Loggia Ungheria tra i consiglieri del CSM?
4) Come è possibile che ad essere
punito per il "sistema" delle correnti, a distanza di due anni, sia
il solo dott. Luca Palamara?
5) E ancora: davvero il
vicepresidente del CSM ritiene che tra gli strumenti per debellare il correntismo sia opportuno ridurre gli spazi di giustiziabilità dei
provvedimenti del CSM, sottraendoli al giudice amministrativo, previe incisive
riforme costituzionali (come l’istituzione di un’alta Corte per i procedimenti
disciplinari e per le impugnazioni dei provvedimenti del CSM)?
6) Perchè, seguendo le indicazioni del TAR, il CSM avrebbe dovuto nominare capo
dell’ufficio gip di Bari il dott. De Benedictis (quello “recentemente arrestato
per gravi accuse”)?
7) Ed infine, può la legge
elettorale per il CSM essere ritenuta
“la principale causa dei condizionamenti correntizi”(sic est!)?
Non capisco infine perchè l'On.
D. Ermini si affidi ciecamente alla ministra Cartabia (come, stranamente,
anche il presidente ANM G. Santalucia) piuttosto che rimettere all’ufficio
studi del CSM o alle competenti Commissioni dell’organo di autogoverno che
(vice)presiede, un ragionato parere sulle proposte di riforma della giustizia
in ballo.
Ma il Presidente della Repubblica
ha letto l’intervista? Non ha nulla di dire su quanto affermato dal Suo Vice?
E i rappresentanti dell’ANM? E i
consiglieri del CSM?
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Ermini e le sue incredibili
affermazioni sul CSm
di Antonio Esposito | 29 GIUGNO
2021
Era difficile immaginare che un
vicepresidente del Csm potesse affermare: “È la stessa Costituzione a prevedere
che la scelta del v.p. sia frutto di un accordo tra magistratura e politica
visto che deve essere nominato un ‘laico’, eletto dal Parlamento dalla
maggioranza dei componenti togati eletti dai magistrati”. Eppure è accaduto,
perché questa è stata la risposta data dal vicepresidente David Ermini al
giornalista Bianconi che gli chiedeva: “lei, come i suoi predecessori è stato
eletto vicepresidente dal ‘sistema delle correnti’. Spera di essere l’ultimo
scelto con quel metodo?”. La risposta di Ermini – che ha dell’incredibile – non
è che un maldestro tentativo di giustificare quelle, per nulla trasparenti,
modalità con le quali si è giunti alla sua elezione che ha trovato la genesi in
un accordo improprio, fuori del Csm (in una cena) tra persone non legittimate
in quanto estranee a tale organo (due politici: Lotti e Ferri, e un
capocorrente dell’Anm, Luca Palamara).
Ha aggiunto il vicepresidente che
la magistratura e il Csm hanno “imboccato la strada del cambiamento morale e
culturale”.
Affermazione a dir poco
discutibile per le seguenti ragioni:
a) un inizio di cambiamento non
poteva prescindere dalle dimissioni del vicepresidente, una volta disvelati dal
Palamara e dalle sue chat i retroscena della nomina;
b) non sembra che il Csm stia
percorrendo la strada indicata da Ermini ove si consideri la recente decisione
del Plenum – 9 voti a favore, 8 contro – di evitare il trasferimento di ufficio
di uno storico esponente di Area (ex Csm) – già inflessibile braccio destro,
nel settore disciplinare, del Pg della Cassazione Salvi – che aveva sferrato un
pugno al viso della moglie spedendola in stato di choc all’ospedale in autoambulanza
a seguito di un litigio. Molto si è discusso in Plenum – e ciò è sconcertante –
sulla “non certa intenzionalità del gesto” (!), né si ha notizia dell’avvio, da
parte di Salvi, di un procedimento disciplinare;
c) molti magistrati hanno
contestato a Salvi, ideologo di Md, di aver adottato una “generale direttiva
assolutoria” che esclude come illecito disciplinare le “autopromozioni” dei
magistrati. Sono, così, rimaste escluse dagli accertamenti le condotte di
magistrati che, per come risulta dalle chat, si raccomandavano a Palamara.
Direttiva discutibile poiché è
scorretta la condotta di un magistrato che avvicini, nel corso di una procedura
concorsuale cui partecipa un componente della Commissione per sostenere la sua
posizione.
Il riferimento dei magistrati
era, sia allo stesso Salvi per l’improprio incontro, mai smentito, avuto con
l’allora membro del Csm Luca Palamara, sia anche a Giuseppe Cascini – membro
del Csm, toga storica di Md (ora Area) – il cui nome compariva, in più
occasioni, nelle chat di Palamara con il quale – per sua stessa ammissione –
era sorto un “legame di amicizia e solidarietà”.
Ne è nata una polemica tra il
magistrato Felice Lima e Cascini al quale il primo si è rivolto nei seguenti
termini: “Hai scritto: ‘Appena arrivato al Consiglio ho ricevuto una tessera
del Coni che mi autorizzava a entrare allo stadio (un benefit che ora è stato
eliminato). Ho solo chiesto a Luca (che era appena cessato come componente del
Csm) se era possibile portare mio figlio con me e se aveva un riferimento al
Coni per chiedere’. Non c’era alcun bisogno di disturbare Palamara per questa
cosa. Ti spiego come facciamo noi, le persone ‘normali’. Certo che è possibile
portare tuo figlio allo stadio. Devi solo fare una banalissima cosa: comprargli
un biglietto. Prendi lo stipendio di magistrato e circa 100.000 euro l’anno in
più per il ruolo di Consigliere. Dovresti farcela a comprare un biglietto per
lo stadio, senza chiedere ‘favori’ e senza lasciare affamata la tua famiglia”.
Naturalmente, il Cascini siede ancora tra i giudici disciplinari del Csm. Dice, infine, Ermini: “La ministra Cartabia sta facendo un grande lavoro in questo campo” (riforma del sistema di nomina dei togati); è vero proprio il contrario, perché nella bozza di riforma rimane fermo il sistema elettorale e 60 anni di esperienza hanno dimostrato che nessun sistema elettorale può impedire alle correnti di occupare il Csm in quanto ciò può essere impedito solo dal sorteggio (quantomeno, integrato).
La verità è che sia la politica sia l’Anm si oppongono a tale sistema di nomina che rappresenterebbe la fine del potere delle correnti, tant’è vero che il segretario generale dell’Anm continua ad affermare: “quali che siano le scelte del decisore politico, abbiamo, comunque, evidenziato l’esigenza di approntare accorgimenti per assicurare la presenza delle diverse sensibilità associative, anche minoritarie all’interno del Csm”, ove quelle che “pudicamente” vengono indicate come “sensibilità associative”, non sono altro che le correnti, centri di potere e di malcostume che hanno distrutto la credibilità della magistratura e del Csm.
2 commenti:
Risposte ? ma a chi! Chi li vuole se le vada a cercare nella riforma della giustizia, e veda di non rompere le scatole. Il conto ? Cercate Palamara, per tutto e per tutti rinviato a giudizio( Covid volendo, 15 nov. prossimo). Ha il compito lui. Abbiamo fatto abbastanza, se c'è qualcuno corto di comprendonio non è certo colpa nostra !!!!!!!!!!
Alla settima domanda, con il permesso dell'Avvocato Ermini rispondo: "che volete da me, mi sono ritrovato vicepresidente del CSM e ho ricoperto l'incarico di sostituire il PDR nel massimo Palazzo della magistratura. Ho fatto del mio meglio nell'interpretare la sua volontà e, soprattutto, quella del "sistema" di cui è garante. Dopo tutto, il regista della Sua elezione al Colle coincide con il mio nell'elezione a Palazzo dei Marescialli. Ecco, magari sarebbe opportuno rivolgere la domanda proprio al senatore Renzi il quale potrebbe rispondere con la seconda edizione del libro di Palamara. Credo sarebbe un risarcimento, quanto meno morale, per tutti gli italiani (poveri e) onesti".
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