di Bruno Tinti
(ex Procuratore della Repubblica Aggiunto di Torino)
da Il Fatto Quotidiano del 23 maggio 2010
Tanti anni fa Sofocle scrisse di Antigone, di suo fratello Polinice, morto in battaglia, della legge emanata dal reggente di Tebe, Creonte, che vietava di seppellirlo: nemico dello Stato, doveva restare preda dei corvi.
Ma Antigone lo seppellì e, processata e condannata, spiegò a Creonte che quella era una legge degli uomini e che però ci sono altre leggi, a queste superiori; e che lei di quelle temeva il giudizio e a quelle aveva obbedito.
Nei miei anni di magistrato ho vissuto spesso questo conflitto; e sono felice di non doverlo vivere ora, chiamato ad applicare una legge vergognosa, emanata da una classe dirigente arrogante e tremebonda, impegnata in una lotta disperata per l’impunità e la sopravvivenza.
Sono felice di essere libero di non rispettare la legge, di poter dire al giudice che mi processerà per aver raccontato ai cittadini i delitti commessi da quelli stessi che vogliono impedirmi di raccontarli, che sì, è vero, ho violato la legge di B, di Alfano, di Ghedini, dei tanti volenterosi protettori di capi e sottocapi colti con le mani nel sacco; ma che questa legge è ingiusta.
Sono felice di poter chiedere al mio giudice di non condannarmi, perché la legge-bavaglio è contraria ai principi della Corte di Giustizia dell’Unione europea.
Sono felice di potergli chiedere il rinvio della legge alla Corte costituzionale perché, ancora una volta, sia evidente il disprezzo di B&C per i principi fondamentali del nostro ordinamento.
Sono felice di poter chiedere alla Corte europea dei diritti dell’uomo, se mai sarà necessario (prima dovrei essere condannato), di dichiarare che questa legge è contraria alla Carta dei Diritti.
E, alla fine, sarò felice anche se fossi condannato; perché con me saranno condannati centinaia di giornalisti, di direttori, di editori.
E sarà questa la prova più evidente di quella verità ostinatamente negata da B&C anche dopo la pubblicazione (la pubblicazione, vedete?) delle intercettazioni di Trani, quando B. spiegava che a lui (a lui) non piaceva Annozero e che quindi nessuno (nessuno) avrebbe più dovuto vedere questa trasmissione: è una dittatura quella in cui Antigone deve ancora scegliere tra leggi dello Stato e leggi a queste superiori.
Forse da qui inizierà il cambiamento.
5 commenti:
È un grande pensiero quello che Bruno Tinti esprime; un grande principio di libertà di informazione e di espressione che la Costituzione ci garantisce, e che, con l'ennesima legge vergona, questo esecutivo vuole toglierci. Grazie a Bruno Tinti di dar forza, attraverso la sua grande esperienza e i suoi scritti, al libero pensiero e libera espressione, invitando a non aver paura del sultano che vorrebbe tutti omologati al suo ideale immorale, ideale che è tutto fuorchè edificante.
E noi non La faremo certamente morire sepolto vivo come Antigone, ma seremo fuori ad appoggiare ogni denuncia.
Alessandra
Grazie a tutti quelli che si uniranno alla disubbidienza verso questa Legge.
Io che non sono magistrato, nè giornalista, nè editore, pretenderò di conoscere, di sapere, di essere informata, di leggere, di ascoltare. Pretenderò di sapere cosa succede in Italia, quali sono i meccanismi nascosti che regolano le economie sporche e i malaffari. pretenderò di conoscere le voci che ordinano, i poteri che sopraffanno, le risate alle spalle delle vittime.
La disobbedienza civile ci ha portato alla Liberazione. Per questo e soltanto per questo motivo l'Italia approdò alla Costituzione, alla Repubblica Democratica, liberandosi dal pericolo della dittatura.
fra pochi giorni sarà nuovamente il due giugno......
E noi non La faremo certamente morire sepolto vivo come Antigone, ma seremo fuori ad appoggiare ogni denuncia.
Alessandra
Mi auguro che le denuncie siano a 360 gradi e non solo a 270. Ne va della credibilità dei paladini della libertà ....di pensiero!
Eleonora
Per Eleonora
Soltanto a 360 gradi.
So bene che c'è chi è in trepidante attesa del lavoro sporco che altri stanno facendo.
Alessandra
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