Un film arrivato ai titoli di coda per me: iniziato il 10 febbraio 1985 si conclude in questi giorni con lo sciopero si, sciopero no, della ANM (pro o contro “Sistema”?) e con l’ennesima “trombatura” del re dell’antindrangheta a dirigere la DNAA. Il consigliere Cascini in merito ci informa che gli ha preferito Melillo. Però anche: solo pochi giorni fa aveva intimato, su per giù “guai a chi tocca Gratteri” e per proteggerlo, dagli "stragisti" Sansonetti, Maiolo e Piattelli, promosso il varo di una Pratica a tutela. Era iniziato, il film, a 23 anni solcando la soglia dell’università San Pietro di Reggio Calabria. Dieci giorni, eppure, sono stati sufficienti per toccare con mano la realtà ndranghetistica di cui mio padre e mio nonno materno mi avevano sempre raccontato. Cioè, di quanto squallidi e servi del padroncino di turno fossero i mafiosi. D'altronde per i colti, i miei erano semianalfabeti, c’erano già a quei tempi libri straordinari di scrittori locali che discernevano nitidamente il “Contesto”. Libri che, in continuità con la parziale ignoranza dei miei, non ho letto, ma che, nonostante, conosco a memoria. Nelle altre tre università (dopo quella di San Pietro ho frequentato Palmi, Melfi e Lanciano) ho terminato il lungo corso di studi: e a nulla è servito “gridare” a rettori e docenti gli insegnamenti di mio padre e mio nonno. Erano e sono, soltanto e miseramente, longa manus dei Marchesi del Grillo, i quali dai Centri Superiori Magistraturali(CSM), attraverso i media, dettano la linea dell’infamità che ha divorato il Paese
Nn sono solidale con Cordova, un classico professionista della categoria ben delineata da Sciascia, basti pensare che è stato persino consulente della Commissione bicamerale antimafia, però ciò che scrive dovrebbe ulteriormente fare riflettere l'ANM: https://ildispaccio.it/primo-piano-2/2022/05/12/procura-della-repubblica-di-palamara/
“Ho sempre avuto l’impressione che in ultima analisi, nel corso della vita, un individuo deve una buona volta schierarsi, prendere posizione, ed essere disposto ad affrontare le conseguenze quali che siano. E se è invaso dalla paura non può farlo. La mia preghiera più grande è sempre che Dio mi preservi dal terrore che paralizza, perchè quando una persona vive accompagnata dalla paura per le conseguenze dei propri atti sulla sua vita personale, non potrà mai fare niente per contribuire a sollevare l’umanità intera e a risolvere i molti problemi sociali che ci troviamo di fronte in tutte le epoche e a ogni nuova generazione”.
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Un film arrivato ai titoli di coda per me: iniziato il 10 febbraio 1985 si conclude in questi giorni con lo sciopero si, sciopero no, della ANM (pro o contro “Sistema”?) e con l’ennesima “trombatura” del re dell’antindrangheta a dirigere la DNAA.
Il consigliere Cascini in merito ci informa che gli ha preferito Melillo. Però anche: solo pochi giorni fa aveva intimato, su per giù “guai a chi tocca Gratteri” e per proteggerlo, dagli "stragisti" Sansonetti, Maiolo e Piattelli, promosso il varo di una Pratica a tutela.
Era iniziato, il film, a 23 anni solcando la soglia dell’università San Pietro di Reggio Calabria. Dieci giorni, eppure, sono stati sufficienti per toccare con mano la realtà ndranghetistica di cui mio padre e mio nonno materno mi avevano sempre raccontato. Cioè, di quanto squallidi e servi del padroncino di turno fossero i mafiosi. D'altronde per i colti, i miei erano semianalfabeti, c’erano già a quei tempi libri straordinari di scrittori locali che discernevano nitidamente il “Contesto”. Libri che, in continuità con la parziale ignoranza dei miei, non ho letto, ma che, nonostante, conosco a memoria. Nelle altre tre università (dopo quella di San Pietro ho frequentato Palmi, Melfi e Lanciano) ho terminato il lungo corso di studi: e a nulla è servito “gridare” a rettori e docenti gli insegnamenti di mio padre e mio nonno. Erano e sono, soltanto e miseramente, longa manus dei Marchesi del Grillo, i quali dai Centri Superiori Magistraturali(CSM), attraverso i media, dettano la linea dell’infamità che ha divorato il Paese
Nn sono solidale con Cordova, un classico professionista della categoria ben delineata da Sciascia, basti pensare che è stato persino consulente della Commissione bicamerale antimafia, però ciò che scrive dovrebbe ulteriormente fare riflettere l'ANM: https://ildispaccio.it/primo-piano-2/2022/05/12/procura-della-repubblica-di-palamara/
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