domenica 19 giugno 2011

P27: la situazione è grave, ma non seria.

P2, P3, P4, .... P27.


La citazione di Ennio Flaiano non richiama alla memoria l'Italia degli anni settanta, ma la stretta attualità.

Non è serio un Paese nel quale, in nome di un malinteso “garantismo”, si attendono i tempi epocali della formazione del giudicato penale prima di adottare rimedi su piani diversi da quello giudiziario.

E' un po' l'auto-accusa che da sempre la politica si muove quando parla di questione morale. Si dice, in soldoni: ferme le massime garanzie sul piano giudiziario, la responsabilità politica dovrebbe prevenire quella penale ed è quindi impensabile procrastinare i rimedi all'esito del processo.

Come si sarà notato, tale forma di responsabilità non ha mai attecchito nel nostro Paese.

E la cosa non è prerogativa della sola politica.

La magistratura non è esente dalla medesima sindrome, la stessa che spinge a proclamare sistematicamente il proprio senso di colpa per marcare, a chiacchiere, la distanza da modelli negativi, senza tuttavia porre in essere le reazioni adeguate alla gravità dei fatti che via via, uno dopo l'altro, confermano la triste deriva del sistema giudiziario.

Oddio, non è sempre così.

Può capitare, ad esempio, che un De Magistris venga privato dall'oggi all'indomani delle sue inchieste con un'inaspettata “avocazione” (il cui autore è oggi imputato per abuso d'ufficio ) e trasferito ad altra sede e funzioni dal CSM subito dopo che aveva fatto perquisire tal Luigi Bisignani.

O che i PM salernitani - che stavano accertando proprio gli abusi commessi contro l'attuale Sindaco di Napoli - nel volgere di tre giorni siano fatti traslocare dai loro uffici per essersi dilungati in un decreto di sequestro mettendo a rischio la reputazione di personaggi come Alfonso Papa o Luigi Bisignani.

O che, ancora, la testa di un magistrato come Clementina Forleo sia offerta su un piatto d'argento alla politica che ne invocava il trasferimento; anzi, per mezzo di Guido Calvi, già difensore di D'Alema ed oggi Consigliere Superiore, addirittura lo prevedeva. E' fresca la conferma dell'illegittimità di quel trasferimento ad opera del Consiglio di Stato.

Sono vicende che, ai pochi lettori del nostro blog, appariranno “vecchie” in quanto qui sono state sviscerate nella loro raccapricciante illegittimità MENTRE accadevano.

Ma non montiamoci la testa. Si tratta di eccezioni. Di isolate manifestazioni di “efficienza” del sistema burocratico che sovraintende al governo della magistratura, favorite da una fortunata astrale convergenza d'intenti tra Ministero della Giustizia (ad opera del suo ispettorato), il CSM (organo di tutela dell'indipendenza dei magistrati!) e la stessa Associazione Nazionale Magistrati (il sindacato delle toghe!).

Tratteggiamo, ora, alcuni dei personaggi che in quelle vicende hanno svolto un qualche ruolo.

Dalle notizie di stampa dei mesi successivi, fino all'attualità, abbiamo appreso:

che Achille Toro, Procuratore Aggiunto da Roma con delega sui reati contro la pubblica amministrazione ed uomo di vertice della corrente dell'ANM Unicost, aveva rapporti “non ufficiali” con faccendieri di vario genere, in seguito ai quali è stato sottoposto a processo penale e si è dimesso dalla magistratura. All'epoca dei fatti di De Magistris e di Salerno-Catanzaro era enorme il peso di Achille Toro nell'Associazione Nazionale Magistrati. Tanto che l'ANM, quando la sua vicenda penale venne a galla, si limitò ad un ambiguo comunicato che stigmatizzava più gli inquirenti fiorentini che l'adepto infedele.

Grande amico di Achille Toro è l'onorevole Alfonso Papa, magistrato in aspettativa che in passato ha operato da fuori ruolo al Ministero della Giustizia, intessendo ottimi rapporti con soggetti come Luigi Bisignani, utili a spianargli la via ad un seggio parlamentare.

Al Ministero sedeva (e siede tuttora) a capo dell'Ispettorato Arcibaldo Miller, anch'egli magistrato fuori ruolo, che è incappato nella vicenda della cd. P3 (ma già siamo alla P4) ; era capo dell'ispettorato anche al tempi di De Magistris e della vicenda Salerno-Catanzaro. La P3, come a tutti noto, si occupava anche di sponsorizzare la nomina dei vertici di importanti uffici giudiziari (Alfonso Marra, alla Corte d'Appello di Milano) ed aveva rapporti di amichevole frequentazione con l'allora Presidente della Corte di Cassazione, in tale veste anche componente del CSM. Della Corte d'appello di Milano si è saputo, di altri uffici ancora no.

A dar credito alle prime notizie emerse sulla P4, dossieraggio e ricatto sono gli strumenti privilegiati dell'azione di una consorteria che avrebbe preso di mira anche l'attuale vice-presidente del CSM, Michele Vietti.

L'ispettorato del Ministero della Giustizia è un ufficio molto delicato perché di fatto (non di diritto, secondo la tesi che da sempre sosteniamo) mette il naso negli uffici giudiziari d'Italia perlustrando dall'interno inchieste piuttosto “sensibili”, solitamente riguardanti potenti del Paese. Può quindi svolgere indagini e chiedere al CSM la punizione dei magistrati.

Questo il ritratto di Arcibaldo Miller “dipinto” in una delibera del CSM che chiude una pratica aperta nel luglio del 2010:

"Da quanto sopra esposto appare evidente che il dott. Arcibaldo MILLER ha tenuto una condotta in aperta in violazione dei canoni di imparzialità e indipendenza in quanto:

· ha partecipato a riunioni nelle quali si esercitavano pressioni politiche anche illecite su organi di rilevanza costituzionale nell’esercizio della giurisdizione;

· ha posto il suo potere amministrativo a servizio di interessi di parte politici e affaristici.

In tal modo dimostrando incapacità di svolgere le proprie funzioni con piena indipendenza e imparzialità.

Va tuttavia osservato che nella specie la procedura dell’art. 2 L.G. non sarebbe utilmente esperibile, dal momento che il ruolo ricoperto non è a disposizione del Consiglio Superiore della Magistratura.

Pertanto sotto tale profilo Il Consiglio,

delibera

l’archiviazione parziale della pratica, limitatamente alla posizione del dott. Arcibaldo MILLER, con restituzione degli atti alla Prima Commissione per il prosieguo dell’istruttoria.

Dispone altresì la trasmissione della pratica al Vice presidente per eventuali comunicazioni agli organi istituzionali, alla quinta ed alla terza commissione, per le valutazioni di loro competenza e per eventuale revoca dell’autorizzazione al fuori ruolo in quanto venuti a mancare i presupposti di interesse dell’amministrazione”
.

Questa, invece, la “dura” presa di posizione del presidente dell'ANM (la stessa che aveva in precedenza chiesto l'intervento punitivo di Miller contro i colleghi di Salerno nella cui inchiesta già figuravano tra altri, Papa e Bisignani) del 7 luglio 2010, tratta da un'intervista rilasciata a La Stampa:

“... la situazione di chi è il capo degli ispettori di via Arenula è oggettivamente delicata. Chi riveste tale carica non può avere frequentazioni politiche che hanno come oggetto addirittura una sua eventuale candidatura politico-amministrativa. E' chiaro che il Ministro di Giustizia deve valutare e agire di conseguenza”.

Il Ministro, evidentemente e dal suo punto di vista, ha valutato ed agito di conseguenza lasciando al suo posto Arcibaldo Miller.

Orbene, voi direte, ma cosa ha fatto il CSM dai tempi della P3 e fino al tempo della P4?

Cosa ha fatto di concreto l'ANM per sollecitare l'allontanamento di Arcibaldo Miller da un ufficio tanto delicato per tutti i magistrati italiani?

Lascio che a rispondere sia il massimo filosofo che i tempi meritano, vale a dire Cetto La Qualunque: “Un emerito ... nulla!”.

Poche settimane per trasferire De Magistris e Clementina Forleo; pochi giorni per spazzare via l'intera procura di Salerno.

Nella desolante “melina” istituzionale sul caso Miller rivive l'amarezza delle parole di Ennio Flaiano. E, vista la vicinanza al potere - nella peggiore accezione possibile - di molti influenti magistrati, fa capolino il timore di un sistema giudiziario sotto ricatto in molte delle sue più delicate articolazioni.


Nicola Saracino



11 commenti:

Anonimo ha detto...

E' sempre un piacere leggere i lucidissimi e diretti commenti di Nicola Saracino.

Ma io sotto questo profilo sono in ... conflitto d'interesse, essendo da tempo sua sfegatata ammiratrice, anche quando interviene ad esempio sulla lista di Area, riportando la discussione (spesso fumosa e volta ai massimi sistemi) sulla ns. terrenissima terra!

Graziella Fenza, trib. Crotone.

P.S. sono strafelice per Clementina Forleo, nonché per l'elezione di de Magistris (mi spiace solo non averlo potuto avere come collega).

Giovanni ha detto...

Forse OT.

Una disfunzione dell'organismo tale da trasformarsi in cancro è ormai noto che ha i suoi stretti legami con il sistema nervoso e le sue interazioni con il sistema immunitario.

Per farla breve, una volta che questi due delicati sistemi dell'organismo non sono più in uno stato di equilibrio ottimale si aprono le porte ad agenti vanno a minare l'organismo dalle sue fondamenta con l'insorgere di tumori.

Tuttavia, una volta che il cancro è talmente radicato nell'organismo tanto da rendere difficile comprendere se si sta osservando l'organismo in agonia o una nuova forma di vita sorta dal cancro sostituitosi all'organismo stesso, se il cancro è così radicato che le cellule sane possono apparire l'anomalia nel complesso dell'organismo, ha ancora senso stare a ragionare su interazioni tra sistema nervoso e sistema immunitario?

giàmmauro ha detto...

E “Why not” al contrario: la situazione non seria poi diventa grave. Già nel 1999 Montanelli nutriva fondati dubbi sull’efficacia del “Consiglio(poco) Superiore della Magistratura”. Figuriamoci oggi dopo i fatti di Salerno-Catanzaro-(Potenza). Non mi fido di organi d'autogoverno, di ordini d' avvocati che servono solo ad autotutelare i loro "elettori". Un sistema MALATO che arreca patologie all'utenza, però, che produce danni d' immagine ed erariale; un costo sempre in crescita esponenziale... per la “ingiusta detenzione” in 2 anni i 10 milioni di euro del 2001 lievitano a 43 nel 2003, ora siamo a 81 ml (per un terzo non pagato dal governo) e si tratta solo del 10% delle vittime che si rivolge alla CEDU, che dichiara ricevibili solo un 10% dei ricorsi (Alfano per non sfigurare e disincentivare parla del 5%?) in merito all'art. 6; ovvero i tempi irragionevoli,
“irriducibili”? (Con l'aggravio della qualità proce-dura-le). I 5 anni promessi (da marinaio?) da Mastella restano una chimera anche per i tribunali presi a modello se "Il Pm tesse la tela e il giudice la disfa”, figuriamoci poi quelli di provincia (che condizionano il livello di democrazia e il vivere civile, mentre lo "stato di diritto" va a farsi fottere) da far chiudere tra una cura e l'altra del “Nebbioso”, mentre uno dei “suoi”, di An, l'avv. Consolo in parlamento (di)mostrava delle sentenze scritte a mano...che la Cassazione sconsiglia...con una sentenza depositata lo stesso giorno in cui un'altra sezione ne emetteva una "amanuense"? Ma di che parliamo, dopo che sono stati spesi, in 10 anni, 1.500 mld per l'ìnformatica!
Tom Petty, musicista: "Sono sempre molto, molto arrabbiato. Ma è la condizione migliore per osservare le cose". Forse anche Montanelli si sbagliava quando disse a un giovane lettore che alla sua età non si può essere pessimista: che poi sarebbe un'ottimista ben informato con tanta "rabbia" accumulata, nonostante la scarsa informazione. Il vero punto dolente, con la complicità del 52% (circa 10 anni fa) di cittadini, secondo Mannheimer, cui non interessa(va) la Giustizia, con l'aggravante ora che il 48% pare si sia – più o meno – dimezzato, secondo Pagnoncelli (nonostante
“lo sforzo” di Vespa con i suoi plastici?).
l'Eurispes che nel 2003 pubblicava un sondaggio su un campione di 1.000 ragazzi fra i 15-24 anni di ambo i sessi, diffuso su tutto lo stivale; si rilevava che per il 40,8% (48,8 i m., 33,1 le f.) l' obiettivo principale è il lavoro,...solo il 6,2% (9,1 i m., 3,3 le f.) mira ai soldi e il 15,2 al successo (con in testa i laureati, 34,8%, persino a scapito del lavoro e dell'amore). Della felicità, nessuna speranza (per noi, come per gli americani sognanti? svegliati da incubi...
veri o falsi che siano per la sonnambula Cia): l'Università di Leicester (G. B., che ha il 25% delle nostre "morti bianche"... anche se è il "nero" a provocarle) con dati che vanno dall'Unesco alla Cia; su 178 paesi, metteva in testa , al solito, gli algidi del nord Europa(appunto, la solare Italia al 50° e gli Usa al 23° (qui c'è di mezzo la Cia o è una "grossa bugia" , come pensava M. Twain delle statistiche ma convinto che "Ci sono solo due forze che possono portare la luce in tutti gli angoli della terra: il sole nei cieli e l'Associated Press qua giù" Accendiamo le luci sul Palazzo...dei Marescialli (sede del Csm, che sicuramente le tiene accese anche di giorno in locali irragiati, o come al Tar, che conosco, anche dopo aver chiuso per la pausa pranzo; sarà per questo che lì i giudici sono pagati di più?) dove è stato infatti messo a punto un sistema di benefit che non ha eguali al mondo. Un elenco, certamente incompleto, comprende: auto blu con autista, rimborso dei pasti, diaria per i viaggi all'estero, rimborso delle spese di viaggio (aereo, treno, vagone letto, taxi), sanità privata per il consigliere e per i suoi familiari......

giàmmauro ha detto...

.....In più, ci sono i gettoni di presenza per ogni riunione. Ovvero: 306 euro per ogni seduta dell'assemblea plenaria, 351 per la commissione disciplinare, 144 per il comitato di presidenza e per le altre commissioni Incredibile a dirsi, i gettoni sono cumulativi anche nella stessa giornata. Così, sommando nello stesso giorno un'assemblea plenaria e una partecipazione alla commissione disciplinare, ecco 657 euro in più nello stipendio. Se la plenaria non è prevista, è possibile partecipare a due commissioni di lavoro (lavoro?), e sommare i relativi gettoni. Per la partecipazione non è necessario fare parte della commissione che si riunisce: basta entrare nella stanza, fare atto di presenza per dieci minuti-un quarto d'ora, giusto il tempo di farsi registrare e conteggiare il gettone. Poi si può uscire tranquillamente per lo shopping per le vie della capitale, e tornare dopo il pranzo (rimborsato a pié di lista) per un'altra riunione di commissione, stazionarvi altri dieci minuti, e intascare un secondo gettone. Anche se non tutti,fortunatamente, fanno così. Di fronte a queste cifre e a questi metodi, si prova un forte senso di indignazione! Tutto ciò da adito, e il fianco, agli "Al-famo la riforma"... perché come disse U. Eco a A. Tabucchi: “l'intellettuale può agire solo sui tempi lunghi... quando la casa brucia deve chiamare i pompieri”.E infatti, il 29 marzo 2004 , a Raitre, Erri De Luca, sulla bambina morta a Forcella, con amarezza disse: "I delinquenti girano liberi come postini che consegnano un pacco; e questi non saranno presi dalla polizia, forse saranno consegnati dalla stessa camorra. Questo è il rapporto di forza, reale". O “forse” soggetti "estranei che partecipano all'esercizio della funzione giudiziaria", ai quali l'art. 1, comma 1, della legge 13 aprile 1988 n. 117 estende le previsioni dettate in tema di responsabilità civile dei magistrati, sono unicamente coloro che, a vario titolo (giudici onorari, componenti non togati delle Corti di Assise), svolgono funzioni giudiziarie, sia inquirenti che giudicanti; non sono, pertanto, destinatari di tale disciplina i poliziotti, pur svolgendo gli stessi un’attività di supporto a quella giudiziaria. Salvo sapere dal giudice Mori che "(si sa che l’autorità indiscussa in materia di diritto delle armi per i PM italiani sono i Carabinieri semplici o appuntati)". E visto che il dr Lima ha voluto mettere in risalto il sistema Usa, a me ha colpito, nel film "L'agguato" (dove i giudici si portano a casa le armi sequestrate?), il procuratore che telefona alla vedova (nera)per assicurarle che ogni settimana l'avrebbe informata sulle indagini (indirizzate verso un politico razzista a 30 anni dall'omicidio) mentre da noi non c'è 408 cpp che tenga, per cui chiedevo all'avv.Buccico (ex al Csm) a che serve e a chi serve? se non a chi fingendo di distrarsi mirasse a far sì che il tutto si archiviasse; per poi con altri avv. riaprire il caso - come nel film - dopo decenni! Nel film si sa come finisce, il potente in manette (come D, Strauss Kann?), da noi tra "Ris...se" e plastici nel "Vespa-io"-tv senza fine! O peggio con l'infierire della procura sul giornalista che insinuava... lo stesso che giorni fa è andato a rispondere, fuori regione, al magistrato di diffamazione aggravata a mezzo stampa, per aver riportato nel 2008 un articolo di Travaglio (che non è stato querelato?) irriguardoso verso un PG.....

giàmmauro ha detto...

.....Stamattina (19/06) questo ed altro volevo chiederlo a Barbacetto (a Prima pagina che aveva un po' glissato su Attanasio... "Cavallo vanesio" di cui già si sapeva), ad es. a che punto (morto) è il ricorso contro la sentenza emessa dal giudice con i calzini asintoni: celesti e non "azzurri" (why not? come il Papa col Papi. Di Arcibaldo si dice che Petronilla fosse, invece, ineccepibile sul piano morale) e magari del Woodcock quando disse: “Noi che viviamo in tribunale siamo uomini fortunati perché, senza pagare il biglietto, abbiamo un posto in prima fila nel teatro della vita".Ora io che pago mi sento vicino all'
“africa...na”, Abigail, la sorella di Balotelli: “non si mangiava per pagare avv. e giudici”. Su modi e modalità procedurali censurabili, purtroppo, non hanno torto i Knox... e Luttwak: “i v/s pagatissimi giudici lavorano male e sono lentissimi...”. I loro li conosco solo tramite Scott Turow, in “Lesioni personali”. Meno male che "S...trasburgo c'è"!

Salvatore D'Urso ha detto...

E che quelli che hanno le facce come il cuculo... cercano di farsi giunco... e aspettare che tutto passi...

Cinzia ha detto...

...bravo Giovanni,
bel parallelo per nulla OT,
pienamente in linea con la cocente analisi del nostro caro e pungente Nicola...

io, senza parole.
Solo versi di preghiera di chi
sa esprimere la bellezza e lo scoramento
che bagna gli occhi increduli dei nostri tempi.

« Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
col suo marchio speciale di speciale disperazione,
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla morte una goccia di splendore,
di umanità, di verità »

Smisurata Preghiera

Gabriele ha detto...

Per continuare con i detti, "mala tempora currunt"

cooksappe ha detto...

un bel pezzo! ^^

salvatore d'urso ha detto...

L'ultimo saluto ad un grande uomo che ci ha lasciato... ha contribuito a rendere + ricco questo blog... e soprattutto col suo lavoro e col suo impegno civile a difendere le colonne che sorreggono la nostra democrazia.

Ciao Oreste...

Besugo ha detto...

Partecipando al dolore di noi tuti, per la scomparsa di

Oreste Flaminii Minuto
Grande uomo!
Nonché insigne Magistrato.

Ritengo sia di conforto ricordarlo
a Roma al Teatro dell'Angelo il 24 maggio 2010, ove nonostante la sofferenza fisica per la grave malattia, impartisce la sua lectio magistralis.

P.S.
Ringrazio di cuore la redazione di questo blog per avermi permesso di approfondire la sua conoscenza.

Stefano
Genova