martedì 18 novembre 2008

Manganelli





di Riccardo Orioles
(Giornalista)




da La Catena di San Libero del 18 novembre 2008


Il capo della polizia Manganelli si è dichiarato disposto in questi giorni a “fare luce su quanto è successo”.

E’ stato molto lodato dai politici per questo.

A me sembra qualcosa di sudamericano.

Se Manganelli ha qualcosa di nuovo da dire, ha avuto tutto il tempo per farlo nella sede istituzionalmente delegata ad ascoltarlo, e cioè il processo.

“Garantisco io”, “mi assumo io tutte le responsabilità” ecc. può dirlo il capo della polizia messicana, per rabbonire i peones; in Inghilterra esistono meccanismi diversi (responsabilità della catena di comando, separazione dei poteri, dimissioni).

La scelta fra Inghilterra e Messico qui ormai è stata fatta e lacrime, maldipancia, happening più o meno sinceri adesso non servono a niente, tranne che a indorare la pillola a chi vorrebbe ancora credere di essere in Europa.

Poche settimane fa, d’altra parte, di fronte all’impasse per la nomina della Vigilanza Rai (ma figuriamoci se Dell’Utri lascerebbe mai passare un antimafioso come Orlando!) c’è stato l’episodio, anche questo messicano, del capo del Partido Colorado che propone al Partido Blanco: dateci questa carica e in cambio noi vi diamo la Corte Costituzionale.

Un modo, come dire, gelminiano, di intendere le istituzioni.

Altro che Inghilterra.



12 commenti:

Anonimo ha detto...

Beh... ci si accorge adesso dell'assoggettamento della polizia al potere politico! Quando i direttori dei dipartimenti regionali della famigerata DIA appena istituita hanno governato migliaia di arresti ponendo sotto il loro dominio persino gli Gip oltre che i pubblici ministeri, tutti zitti: quella metodologia era necessaria per sconfiggere le mafie! Eccola la sconfitta delle mafie: hanno ridotto l'Italia un appendice del Sud America! Con le mafie un modello di governo!

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Voi ci credete ? Io no.

Anonimo ha detto...

È quello che mi sono chiesta anche io quando ho letto la dichiarazione di Manganelli a Repubblica: come mai non ha chiarito tutto durante il processo?

Cinzia ha detto...

...e come mai...
ma guarda un po'...
il capo segna il percorso e tutti lo seguono.
Questo è il governo
dei "ci penso io..."
dei "...non ho detto questo"
dei "questi sono i dati..."
dei "...rendo conto solo ai miei elettori"
dei... ... ...
saltimbanchi, ballerine, rigoletti, buffoni di corte, nani e cortigiane.

baron litron ha detto...

.... buona quella di Orlando antimafioso. se non altro ci si è costruita una carriera, sullo spacciarsi per tale...

Anonimo ha detto...

No, che non ci credo. Queste affermazioni, espresse non nella sede deputata, cioè l'aula del tribunale, sono di carattere politico.

Lex

Gennaro Giugliano ha detto...

Le dichiarazioni vanno fatte nelle sedi competenti,quindi Il Sig. Manganelli conosce bene la "procedura" da seguire,il resto ha veramente una importanza irrisoria nello specifico della problematica

Anonimo ha detto...

Gentile De Luca,
qualche giorno fa sono stati arrestati, e/o inquisiti, ben 120 persone ai vertici della Regione Molise, inclusa l'intera squadra della Polizia giudiziaria con a capo il colonnello comandante provinciale dei carabinieri che, anziché investigare per conto della Procura della Repubblica, spiavano quest'ultima per conto dei colleghi indagati criminali! Così hanno scritto sui provvedimenti giudiziari il Pubblico Ministero e il Gip che hanno condotto l'inchiesta: “in Molise come in Basilicata (si potrebbe aggiungere l'Abruzzo) non c'è bisogno di clan sanguinari che sparino tutti i giorni, perché a comandare qui, finora, è stato uno dei più temibili centri di potere e di malaffare annidato nelle istituzioni”.
Che dire!?!?!?!?!? Nulla! In Calabria, a ricevere l'attenzione di giudici e stampa sono i neonati, a cui viene revocata la patria potestà del loro papà, de Magistris scrupoloso giudice, ed i detenuti da decenni al 41 bis (inasprimento restrittivo rispetto all'ordinario regime carcerario), luogo dal quale continuano imperterriti a condurre in guerra, con evidenti successi (primato mondiale), l'esercito di disadattati-paralitici-cialtroni (in gergo 'ndranghetisti)!
Con la solita stima bartolo iamonte.

Cinzia ha detto...

Facciamo un gioco...
vediamo se qualcuno riesce a dirmi in che modo è orientato politicamente questo articolo.
E' un bel gioco trendy!
...si accettano anche scommesse, ma non a fini di lucro ;)

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5262&mode=thread&order=1&thold=0

Cinzia ha detto...

...se avete tempo leggete anche questo, io l'ho trovato molto bello

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5263&mode=thread&order=1&thold=0

Anonimo ha detto...

Grazie Cinzia,
secondo me gli articoli non sono orientati politicamente! Vuoi vedere che hai scoperto il nome dell'anonimo?
Comunque, vi faccio "ridere" un pò!
Negli anni scorsi uno degli innumerevoli direttori generali messo a capo dell'asl di RC (quella sciolta per infiltrazioni 'ndranghetistiche e che ha accumalato ad oggi 500 milioni di € di debiti), informato da uno psichiatra dell'inutilità delle strutture psichiatriche gestite dalle cooperative sociali, ha così risposto alla mia domanda dove andrebbero a finire gli ospiti con disabilità psichica li residenti: "andranno a fare i barboni sotto i ponti"!
Pensate, per ogni ospite dimesso l'ASL avrebbe risparmiato circa € 68,00 giornaliere.
Ancora, quel direttore generale (è un medico non un barbone) è stato nominato grazie alla sua servitù ad un altro medico che in quell'epoca era Consigliere regionale di maggioranza.
Ancora, sapete in questi 18 anni di lavoro a contatto con il personale asl dove ho riscontrato la maggiore correttezza ed umanità? ... negli ospiti!
b

Anonimo ha detto...

La deputata Bernardini “ispeziona” il carcere. Impegni per il detenuto che non vede più i figli. A catturare l’attenzione della parlamentare, inoltre, la situazione del detenuto quarantacinquenne M.C., originario della provincia di Reggio Calabria, che da anni lotta per ottenere il trasferimento in un penitenziario più vicino alla sua famiglia.
Recluso nella sezione di alta sicurezza, l’uomo è riuscito a vedere i propri figli (due gemellini di nove anni) fino al maggio dello scorso anno, quando un violento incidente stradale compromise la salute fisica e psichica dei bambini, andando ad aggravare un quadro clinico già di per sé minato da una serie di disturbi neuropsichiatrici che, da allora, hanno impedito ai piccoli di affrontare il viaggio fino a Rossano.
Inutili, finora, le varie istanze avanzate al Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) presso il Ministero della Giustizia, che ha sempre rigettato le richieste.
«Cercherò di verificare la situazione – ha affermato Rita Bernardini – per comprendere come sia possibile trovare una soluzione a questa drammatica vicenda».
La deputata Bernardini “ispeziona” il carcere Impegni per il detenuto che non vede più i figli

ROSSELLA MOLINARI.

r.molinari@calabriaora.it