venerdì 28 novembre 2008

Sulle recenti prove del concorso di magistratura



Nei giorni 19, 20 e 21 novembre uu.ss., si sono tenute a Milano le prove scritte di un concorso per la magistratura.

Intorno alle modalità di svolgimento di quel concorso sono sorte polemiche, che hanno avuto un’eco anche in questo blog.

Della cosa si stanno occupando istituzionalmente il Ministero della Giustizia e il Consiglio Superiore della Magistratura.

Riportiamo qui il link al quale è possibile consultare e scaricare la relazione sui fatti del Presidente dalla Commissione di concorso alle competenti autorità.

La relazione si trova nel sito del Ministero della Giustizia e può essere letta cliccando qui.

Stamattina, a Radio24, c’è stato un dibattito su questa vicenda, al quale hanno partecipato Violante, il Consigliere del C.S.M. avv. Vincenzo Siniscalchi e alcuni dei candidati al concorso.

L’ascolto della registrazione della trasmissione offre ulteriori spunti di riflessione.

Il link nel quale ascoltare la registrazione è questo.


24 commenti:

Anonimo ha detto...

Beh...che dire!!!
Tralasciamo il giornalista, la testimonianza della candidata dottoressa Francesca, l'intervento telefonico del canidato anonimo, l'assunto del Consigliere Siniscalco; sono rimasto basito dall'intervento di Violante! Sono proprio un idiota: ho provato vergogna per lui!!!

Anonimo ha detto...

Siniscalco nel CSM è componente della stessa quota della Vacca, quella politica. E si vede! Infatti, dichiara: l'opinione del presidente della Commissione esaminatrice non conta nulla, operiamo (lui e i suoi sodali) a seguito dell'esame degli atti! Ancora non sono riuscito a stabilire se i rappresentanti delle nostre istituzioni siano più "ballerini" o più buffoni!

Anonimo ha detto...

Non sono, per fortuna, così vecchio (anzi, avendo trentasette anni sono pressoché un ragazzino) da avere dimenticato le mie (numerose) prove di concorso e di esame. E dopo la lettura della relazione del Presidente della commissione della famigerata selezione mi sono (in parte, ma solo in parte) rincuorato (nel senso che tale relazione stempera la gravità delle notizie apparse sugli Organi di stampa).
I controlli, dunque, hanno almeno parzialmente operato: ma la sensazione rimane di profondo sconforto.
Subito dopo la laurea ho tentato di accedere all’Università (faccio un po’ di fatica a scriverlo con il maiuscolo): ricordo la mia prima prova di dottorato di ricerca dove, arrivato secondo agli scritti (i posto erano tre), sono scivolato al quarto posto all’orale (la domanda fatta ai candidati era sostanzialmente a piacere: io ho voluto parlare dell’allora recente riforma dell’abuso di ufficio, sulla quale avevo scritto alcune note a sentenza sul Foro italiano). Mi fa sorridere, oggi, ricordare di avere ricevuto vivissimi complimenti anche (e forse soprattutto) dai candidati che mi “scavalcarono”, conseguendo il secondo ed il terzo posto.
Contemporaneamente tentavo il concorso in Magistratura: bocciato – che rabbia! – solo nella prova di diritto penale; all’Avvocatura dello Stato, dove accedevo nei ruoli di Procuratore dello Stato e, poi, in seguito al concorso di secondo grado, di Avvocato dello Stato. Ancora, mi sono cimentato nel concorso per Referendario Tar, vinto a 32 anni (la sede di servizio assegnatami – Brescia – il fatto che lavorassi felicemente anche sotto il profilo professionale ed umano a Palermo – oltretutto la mia città - come Procuratore dello Stato ed altri motivi personali mi indussero a non prendere servizio).
Tutto ciò per dire che, nelle mie alterne fortune concorsuali, la selezione per Magistrato ordinario - che, ripeto, non ho superato – mi è sembrata molto seria: e la “bocciatura” nel tema di diritto penale (che verteva su argomento da me mai studiato) l’ho pienamente accettata e ritenuta “giusta” (non così quella all’esame per il dottorato di ricerca, che oggi provoca in me un misto di divertimento per lo scampato pericolo e di indignazione, per il sistema di sostanziale cooptazione che continua a governare la selezione per accedere al prestigiosissimo “regno del sapere”).
Lo sconforto deriva dal leggere che – forse – alcuni di coloro che diventeranno Magistrati ordinari sono dei truffatori: e non si pensi che il fenomeno riguardi solo la Magistratura ordinaria, perché anche al concorso Tar cui ho preso parte (Giudice amministrativo, per i lettori del blog che non sono del settore giuridico) diversi concorrenti furono espulsi per lo stesso motivo.
C’è poco da dire: salvo una cosa. L’art. 7, comma IV, del decreto legislativo n. 160/06, afferma che “Il Consiglio superiore della magistratura, sentito l'interessato, può escludere da uno o più successivi concorsi chi, durante lo svolgimento delle prove scritte di un concorso, è stato espulso per comportamenti fraudolenti, diretti ad acquisire o ad utilizzare informazioni non consentite, o per comportamenti violenti che comunque abbiano turbato le operazioni del concorso”. Bene: non è necessaria alcuna modifica normativa – invocata dal nostro Ministro della giustizia – per impedire che i soggetti identificati non mettano più piede in un’aula di concorso per conseguire sì delicato compito. Altro non c’è da aggiungere: e spero vivamente, per non demolire quel briciolo di fiducia che ciascuno di noi nonostante tutto mantiene nella nostra cara Repubblica, che la disposizione sia applicata in modo esemplare.
Cordiali saluti a tutti, ma soprattutto al Dottor Lima il quale, nonostante i suoi “buoni propositi” - :) - continua a tenere aperto uno “spazio” di informazione e discussione di cui c’è proprio bisogno. Lo ringrazio davvero di cuore.
Pierfrancesco La Spina.

Anonimo ha detto...

Un grazie di cuore a Lei, avv. La Spina, per la Sua amicizia, che considero preziosa.

Un abbraccio.

Felice Lima

Anonimo ha detto...

Ho appena ascoltato la trasmissione di radio 24. Lo chiedo sinceramente senza spirito polemico: perché anonimo delle 17.43 prova vergogna per Violante?
Saluti a tutti,
P. La Spina

Anonimo ha detto...

Perché un personaggio con alle spalle la storia di Violante non può usare i termini che ha usato riferiti ai magitrati. Quantomeno, è in malafede! Ed io che non dovrei assolutamente, mi vergogno per lui!
b

Anonimo ha detto...

Ero presente al concorso ed ero nel famigerato padiglione M-Z. Ho letto la relazione del dott. Fumo, a mio parere caratterizzata da incongruenze ed omissioni.
1) non sapevo esistessero codici commentati in cui sia fisicamente possibile separare (strappando le pagine) gli articoli di legge dal commento.
Io personalmente ho visto sul banco di uno dei candidati il Codice civile annotato con la giurisprudenza ed. Simone (timbrato dalla commissione).
Ho visto anche un manuale di diritto romano (sempre timbrato).
Amici della cui parola non ho motivo di dubitare hanno visto altri codici commentati, nonchè un Codice civile della Dike che all'interno conteneva il Bianca di diritto civile.
Come tali codici abbiano superato i controlli è cosa che sfugge ad ogni logica.
Sono state appunto tali plurime scoperte ad accendere la protesta nei confronti della commissione.
Il presidente messo al corrente di ciò ha affermato al microfono che accertate tali irregolarità, le tracce sarebbero state comunque dettate, invitando i possessori di codici vietati a consegnarli alla commissione. Chi fosse stato trovato in possesso di tali codici dopo la dettatura della traccia sarebbe stato espulso.
Ammetteva quindi la possibilità che codici di questo tipo fossero presenti in aula. In relazione a ciò prometteva l'effettuazione di nuovi controlli nel corso della prova. Ebbene nessuno dei vigilanti ha mai più ricontrollato uno ad uno i codici presenti in aula, almeno nel mio settore.
2) il presidente omette di dire che il secondo giorno la dettatura della traccia è stata interrotta perchè era presente in aula una persona no autorizzata. Come era possibile ciò? Ed omette di dire che , sempre nel corso della dettatura, veniva fatta rilevare la presenza di candidati nei bagni in quel momento non sorvegliati dai vigilanti.
3) Il presidente omette di scrivere che in sede di controllo dei codici nei giorni precedenti ad alcuni candidati sono stati o strappati o spillati gli indici dei codici Dike di Civile, ad altri no. Questa circostanza denuncia la grave mancanza di uniformità di trattamento (e di direttive fornite ai controllori): tornando sui propri passi la commissione ha messo a disposizione presso i propri tavoli fotocopie degli indici ingiustamente strappati via. E' normale tutto questo?
Io so soltanto che nessuno ad oggi può garantire che i candidati presenti in quei padiglioni avessero gli stessi regolari strumenti a disposizione per sostenere le prove.
Anch'io ho partecipato a diversi concorsi con irregolarità varie vissute di persona. Ma ciò che ho visto in quei giorni a Milano supera ogni immaginazione.

p.s. dimenticavo: ultimo giorno, mancano un paio di ore alla fine della prova. Il presidente parla al microfono: "Tizio può recarsi presso il tavolo della commissione per ritirare il manuale di diritto romano da lui spontaneamente consegnato". Era timbrato ovviamente.

Anonimo ha detto...

Gentile Gt,
preziosa la sua testimonianza, ma un presidente di Commissione che voglia pilotare un concorso lo faccia consentendo o autorizzando o ancora tollerando l'immissione in alula di materiale non consentito è veramente una burla degna di un burletta. Ciò non toglie che il presidente di quella Commissiobne lo possa essere; non riesco a comprendere però cosa c'entra tutto questo con l'affermare che i concorsi per magistrati siano considerati come tutti gli altri concorsi della pubblica amministrazione e del mondo accademico dove a gestirli è stata sempre la politica (con dei commisari "cornuti")!
Non ti pare, che nel fondo più profondo ci sia una volontà di discreditare quel poco di buono che rimane nel nostro paese ormai massacrato in tutto dalla malapolitica?
b

Anonimo ha detto...

Io direi il contrario: se tutti i concorsi pubblici in Italia sono viziati dalla politica, dal nepotismo e dal clientelismo, come dice "b", allora qualcuno dovrebbe davvero dimostrarmi perché il concorso pubblico statale per l'impiego in magistratura dovrebbe fare eccezione, anzi, essere l' "unica" eccezione ... guarda caso !

Anonimo ha detto...

Gentile B, io non ho mai sostenuto una volontà di pilotare il concorso da parte chi chicchessia. Se non erro sul Corriere era un commissario che sospettava quasi una manovra di disturbo da parte di soggetti non interessati al concorso ma interessati a gettare discredito sulla magistratura. Ecco, io a queste voci do lo stesso credito che riservo a quelle riguardanti il complotto dell'11 settembre.
Mi attengo agli eventi e dico che chi ha gestito questo concorso lo ha fatto in maniera del tutto inadeguata. Tanto da far sospettare che non fossero garantite condizioni di eguaglianza tra i candidati. Per incapacità più che altro. Anche se continuo a non capire come possa essere vidimato un codice commentato.

Anonimo ha detto...

Per anonimo delle 21.21
Beh... intanto i magistrati non sono impiegati bensì, rappresentano l'Ordine Giudiziario, uno dei tre poteri su cui trovano fondamento le moderne democrazie! Poi, i Commissari dei concorsi in magistratura, sono nominati dal Csm e non dai politici.
b
P.S.
Considerato che hanno infestato tutto non mi meraviglio se ciò sia avvenuto anche con il CSM!

Anonimo ha detto...

precisazione al commento delle 9.50
Violante non ha usato termini dispreggiativi verso i magistrati.
Mi riferivo a queste sue affermazioni:
1) gli imbrogli ci sono stati è evidente
2) alfano è una persona seria
3) tutelare la credibilità complessiva delle istituzioni giudiziarie che non è patrimonio dei magistrati
4) è importante avere una magistratura credibile
5) chi ha commesso le irregolarità lo ha fatto consapevolmente
Ecco, credo sia difficile chiunque conosca la storia di Violante affermare che lo stesso abbia pronunciato queste frasi in buona fede.
b

Anonimo ha detto...

Per "b": mi dispiace contraddirti ma, a stretto rigore, i Magistrati, a differenza dei deputati, dei senatori e dei membri dell'esecutivo, sono IMPIEGATI PUBBLICI che esercitano professionalmente la funzione giurisdizionale.

P.S. - Vedi, ad esempio, la voce "Magistrato", nell'Enciclopedia del Diritto.

Anonimo ha detto...

Illuminato anonimo delle 20.00
Per quanto mi riguarda nessuna contraddizione: il mio sogno è di vedere deputati, senatori e membri dell'esecutivo con la schiena diritta davanti ai magistrati in un rapporto di pari rispetto e dignità istituzionale; invece, da un quindecennio a questa parte non faccio altro che vedere questi ultimi sbavare dinnanzi a coloro che tu chiami pubblici impiegati. Qualcosa vuol proprio dire questo; o, invece, a te dice nulla?
b

Anonimo ha detto...

E comunque anonimo delle venti,
senza polemica, ecco un passaggio di wikipedia in merito:
La Magistratura è un complesso di organi con funzioni giurisdizionali. La Magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere ed è un Organo costituzionale, secondo quanto sancito dall'art. 104 della Costituzione della Repubblica Italiana. I magistrati ordinari sono titolari della funzione giurisdizionale, che amministrano in nome del popolo.

In Italia l'organo di autogoverno della magistratura è il Consiglio Superiore della Magistratura, Organo di rilievo costituzionale, presieduto dal Presidente della Repubblica. A tale organo spettano, ai sensi dell'art. 105 della Costituzione, al fine di garantire l’autonomia ed indipendenza della magistratura, le assunzioni, le assegnazioni ed i trasferimenti, le promozioni ed i provvedimenti disciplinari nei riguardi dei magistrati.

Anonimo ha detto...

Perdonami, gentile "b", ma già il fatto di paragonare la "Wikipedia" all' "Enciclopedia del Diritto", vale a dire la più prestigiosa opera giuridica italiana, merita senza dubbio una citazione, anche se non ho nulla da eccepire sulla correttezza delle ultime informazioni che hai tratto da quel sito web, le quali, però, non contraddicono il fatto che in Italia i magistrati sono, e restano, IMPIEGATI PUBBLICI.

Riguardo alla "pari dignità", questa non dovrebbe esser data, come persone, solo agli eletti o ai magistrati, ma anche al più umile dei cittadini, come insegna la Costituzione

In realtà, se lo scopo del tuo intervento fosse quello di assimilare nel "rango" e nel "potere" i magistrati ai deputati e ai senatori, devo dire che questa sarebbe una bella lotta, visti gli esempi che da ambo i campi possono trarsi !

Ma, in concreto, forse val la pena notare che deputati e senatori sono nominati, bene o male, dai cittadini italiani.

I magistrati, invece, sono nominati soltanto ... da altri magistrati.

Anonimo ha detto...

"...da un quindecennio a questa parte non faccio altro che vedere questi ultimi sbavare dinnanzi a coloro che tu chiami pubblici impiegati. Qualcosa vuol proprio dire questo; o, invece, a te dice nulla?"

Certo che "dice", e molto !

E' il POTERE ... senza la gloria.

P.S. - "Il potere è la gloria" è un cupo romanzo di Graham Greene, che lessi in gioventù e che mi lasciò alquanto deluso sulla natura umana.

Anonimo ha detto...

Vedi anonimo, quando i rappresentanti parlamentari sbavano al cospetto di magistrati onesti non lo fanno per paura del POTERE. Ad esso hanno preferito i danari come ha fatto Giuda 2000 anni orsono!
Per quanto riguarda gli attuali parlamentari è vero soltanto che sono stati votati dal Popolo ma a sceglierli sono stati quattro amici riunitesi al bar Sport all'angola con la Via delle Lucciole.
b

Anonimo ha detto...

Dunque per il Csm non è accaduto nulla di rilevante e questo concorso non sarà annullato.
Ma lo sapete qual è la cosa peggiore? Che tra coloro che a quel concorso hanno preso parte assistendo a macroscopiche irregolarità nessuno dubitava dell'esito della vicenda. Cioè aspiranti magistrati che non nutrivano alcuna fiducia nell'operato di altri magistrati. Lo spirito corporativo appare più forte di ogni altra cosa. Io stesso che ho consegnato i temi e che non ho interesse all'annullamento rimango sbalordito di fronte all'atteggiamento della commissione e del Csm. Anche questo è un esempio dell'Italia di oggi.
Ma l cosa passa sotto silenzio e nessuno sembra rendersene conto. Ora vado in libreria a comprare un codice commentato con i commenti separati dagli articoli. Pare esistano, almeno nella fantasia di qualcuno. Che tristezza...

Anonimo ha detto...

A "b":
Hai ragione, ma io pensavo all'ipotesi, astrattamente possibile, di quando dei politici stanno di fronte ai dei magistrati disonesti. E' poi vero che a selezionare preventivamente i politici oggi sono stati i partiti, e non il popolo, ma quest'ultimo ha comunque ratificato la loro decisione. Cosa che è avvenuta soltanto alle ultime elezioni, tra l'altro. Invece, il popolo con i magistrati, che pure emettono sentenze in suo nome, non "ci azzecca" proprio niente !

A "Gt":
Non avevo dubbi che i panni sporchi si sarebbero lavati "in casa"! Se il concorso non sarà annullato, puoi consolarti pensando che, almeno, l'aura "salvifica" e quasi "mistica" di cui alcuni di loro si facevano vanto soltanto per aver superato un concorso statale, una tantum, è ormai molto, ma molto, ridotta, nell'immaginario collettivo, rispetto a pochi anni fa.

Anonimo ha detto...

Ritrovo spesso nei vari post riferimenti all'auspicabile (?) elezione dei magistrati, di solito paragonata all'elezione degli altri due poteri dello stato (legislativo ed esecutivo), con l'evidente intenzione di spiegare la sua presunta necessità in virtù di una parità di poteri ad oggi (secondo i promotori) non solo inesistente, ma addirittura sbilanciata in favore della magistratura...

Lasciatemelo dire: se un popolo ha i governanti che si merita, o se comunque questi sono quelli che siamo riusciti ad eleggere, io prego Dio che non ci concedano mai il voto per l'elezione dei magistrati.

Silvia.

Anonimo ha detto...

"Lasciatemelo dire: se un popolo ha i governanti che si merita, o se comunque questi sono quelli che siamo riusciti ad eleggere, io prego Dio che non ci concedano mai il voto per l'elezione dei magistrati".

Vero. Com'è vero, però, che i governanti prima o poi se ne vanno a casa. E com'è vero che i deputati e i senatori possono non essere rieletti.

Invece, un magistrato che passa il concorso a trent'anni te lo tieni, per forza, per altri quarantacinque (30+45=75) !

Sperando che almeno sia selezionato come si deve, e non come all'ultimo concorso ...

Anonimo ha detto...

No scusa, chi è che poi se ne va a casa? Chi è che non viene rieletto?

E poi: è una giustificazione all'auspicio dell'elezione dei magistrati il fatto che poi dobbiamo tenerceli tot anni? Se devo tenermeli a lungo a maggior ragione prego che ci siano modi migliori che lasciare la loro nomina o elezione a un popolo come il nostro, visto ad esempio i governanti che ci scegliamo, e soprattutto la diffusione di pratiche corruttive o comunque contro le regole in ogni piccola azione quotidiana!

Sta sollevando un problema e proponendo una soluzione che lo aggrava! Come dire: "attenzione! quando vi scottate un dito, aprite immediatamente il gas sul fornello in cucina, accedetelo e passateci sopra il dito malandato due o tre volte, lentamente. Passerà in un batter d'occhio!"

Silvia.

Anonimo ha detto...

Voglio confermare in pieno quanto scritto da Gt con il/la quale mi trovo pienamente d'accordo.
Anch'io ero presente il 19 novembre nel padiglione M-Z dei locali della Fiera di Rho e ciò a cui ho assistito con profonda amarezza è stata la dissacrazione di un potere...e di un sogno!Quanto alla prima, in realtà, ritengo che le recenti cronache giudiziarie abbiano già fatto fin troppo per distruggere l'immagine della Magistratura; a fronte di ciò, pertanto quanto accaduto in sede concorsuale è certamente meno rilevante. Ciò che mi turba profondamente è, piuttosto, la dissacrazione di un sogno. Del sogno di quanti hanno creduto e voluto questo concorso e a questo hanno dedicato anni di sacrificio. Un Paese libero e garantista ha bisogno di magistrati che conoscano l'importanza ed il valore del ruolo che ricoprono. Ha bisogno di magistrati che credano ancora in una giustizia possibile.
Ebbene, i fatti del 19 novembre, al di là di tutto, hanno dissacrato questo sogno. Io ho visto tutto quanto riportato da Gt e da quanti hanno, nelle diverse sedi, denunciato l'accaduto. Non lo ripeterò, ma limiterò a concludere riportando quanto mi è stato risposto quella mattina da un membro della vigilanza (e preciso che NON si trattava di personale della polizia penitenziaria)a fronte delle mie doglianze per l'inaccetabile superficialità con cui la commissione ha liquidato l'accaduto. In particolare, mi fu risposto testualmente "Dottoressa, cosa pretende? Siamo in Italia!"