giovedì 17 aprile 2008

«Centodonnecentobici», cicloviaggio al femminile alla scoperta della nonviolenza in Sicilia




da Grillo News


La partenza è prevista per domenica 18 maggio 2008.

É all’interno del percorso lillipuziano «Scelgo la nonviolenza», organizzato in collaborazione con M.I.R. – Movimento Internazionale Riconciliazione – che si inserisce la proposta «centodonnecentobici», un cicloviaggio al femminile alla scoperta della nonviolenza in Sicilia.

Saranno le donne della Rete Lilliput di Vicenza, assieme ad altre amiche della nonviolenza, a trasferirsi nel territorio della Sicilia per percorrere numerosi chilometri con un mezzo a disposizione di tutte e di tutti – la bicicletta – e rispettoso dell’ambiente.

Il viaggio (600 km complessivi) prevede 12 tappe, ognuna delle quali rappresenta un’importante occasione per tessere una nuova rete di relazioni con le donne che sul territorio propongono esperienze alternative alla militarizzazione ed al sistema delle mafie.

La partenza è prevista per domenica 18 maggio.

Nella prima settimana sono previsti incontri con diversi gruppi locali (in particolare Pax Cristi di Catania) che si occupano dei problemi legati alla militarizzazione dell’isola; il viaggio verrà inaugurato con una ciclostaffetta che partirà dalla stazione di Catania e terminerà alla base militare di Sigonella.

Le vicentine saranno accompagnate nella pedalata dalle donne di Catania e proprio davanti alla base consegneranno loro la bozza del libro «Vicenza chiama Sigonella», un documento sulla militarizzazione di Vicenza e sull’esperienza che la parte femminile del movimento No Dal Molin sta vivendo in questi mesi di impegno contro il progetto della nuova base militare americana per una cultura di pace e di nonviolenza.

Nella seconda settimana gli incontri saranno dedicati alle donne impegnate sul fronte delle mafie a Palermo, Cinisi, Corleone e molte altre località.

In particolare non mancherà l’appuntamento al Centro Impastato di Cinisi, che poco prima del cicloviaggio, precisamente il 9 maggio, organizza una manifestazione contro la mafia per il trentennale dell’omicidio politico-mafioso di Peppino Impastato.

Il viaggio, inteso come occasione di incontri e di scambi di esperienze e riflessioni, comincia subito: il programma di allenamento su bici ed il corso di autoriparazione della bicicletta, fondamentali per il buon esito del viaggio, saranno aperti a tutte le interessate.

Se siete interessate a condividere in qualunque modo l’iniziativa contattateci.

Informazioni:

albaceci@libero.it
vaniavan@libero.it
Tel. 0444.980981
Cell. 346.7463942

8 commenti:

Anonimo ha detto...

dopo aver visto i risultati delle elezioni in sicilia, io se fossi siciliano andrei via dalla sicilia.
e dopo aver visto i risultati delle elezioni in italia, io che purtroppo sono italiano voglio andare via da questo paese marcio, fascistoide e senza speranza.

Anonimo ha detto...

Fai anche tu come Umberto Eco, allora ! Dì che te ne vai ... e poi rimani !

Anonimo ha detto...

possibilmente firmandoti.
bartolo

Anonimo ha detto...

non credo proprio che rimarrò, visto che non vedo speranze in questo paese. a chi rimane posso solo dire: auguri...

Anonimo ha detto...

Io che sono siciliana e amo la mia terra ad anonimo delle 13.43 dico che non solo sono fiera di essere nata in questa terra meravigliosa,ma che non la cambierei con nessun altro luogo al mondo.Solo i codardi e i mercenari fuggono dinanzi alle avversità.

Anonimo ha detto...

Car(a) anonim(a) delle 0.14,
i mercenari resistono, appunto, perché mercenari, per il resto, complimenti: condivido. Anzi, se decido di andare via dalla Calabria (cosa impossibile, la amo altrettanto quanto Lei la Sicilia) vengo a vivere proprio li.
bartolo iamonte

Anonimo ha detto...

I problemi, quando ci sono, non possono essere subiti, vanno affrontati, con ogni mezzo.
Il grosso problema è rappresentato, ormai è certo, dall'illegalità diffusa. E dicendo questo includo ogni comportamento che ne determina il proliferare.
Mi torna alla mente la scena nel film "Il marchese del Grillo" con il grande Alberto Sordi, quando, assistendo alla decapitazione del prete brigante, caduta la testa, diede un sonoro ceffone alla sua compagna francese, spiegando l'usanza che quello schiaffo doveva rappresentare il ricordo e monito per le conseguenze delle azioni che portano a delle condanne.
Siamo una nazione che ha dimenticato, metabolizzato tutti quei principi che determinano la civiltà: A questo punto dobbiamo obbligatoriamente rieducare le nuove generazioni a comportamenti corretti, sin dalla tenera età di tutti i nostri bambini, dobbiamo pretendere dai loro insegnanti, sin dalle scuole materne l'insegnamento delle regole del vivere civile, il rispetto delle cose comuni, nel rispetto dei diritti di tutti.
Dobbiamo, tutti noi prenderci la responsabilità di questa ricostruzione morale molto perduta da tutti.
Si era data per scontata, così non è.
E tutti abbiamo la responsabilità di questo.
Alessandra

Anonimo ha detto...

Grazie per fare conoscere questa iniziativa! Mi sto occupando dell'organizzazione dell'arrivo a Catania delle amiche di Vicenza, e chi ha voglia di darci una mano (a me e al gruppo di Pax Christi) ad accogliere degnamente queste donne coraggiose ed a fare risuonare nel nostro territorio le inquietudini che portano sulle basi militari, ci contatti agli indirizzi luigi.pasotti(AT)tiscali.it oppure a paxchristicatania(AT)virgilio.it (sostituire (AT) con @).
Grazie!
Luigi Pasotti