domenica 27 aprile 2008

Le verità nascoste e la democrazia che non c’è


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di Uguale per Tutti


Nei giorni scorsi c’è stato fra i lettori del nostro blog un acceso dibattito sulla percezione di insicurezza dei cittadini italiani.

Alcuni lettori hanno sostenuto che il problema dei rumeni è quello principale.

Altri hanno opinato che le notizie sulla sicurezza vengono “gestite politicamente” – da tutte le parti politiche – a fini spregevolmente propagandistici ed elettoralistici.

Mentre si discute di questo e si violentano a fini propagandistici i dati obiettivi sulla sicurezza nel nostro Paese, nascondendo i fatti che “non convengono” al potere e “sbattendo in prima pagina” i mostri che servono alle elezioni, ieri in Calabria è stata scoperta una microspia nell’ufficio del Sostituto Procuratore Nicola Gratteri.

E nello stesso giorno, nella stessa regione, un imprenditore è stato fatto saltare in aria con una bomba telecomandata nell’auto. Non è morto. E’ rimasto cieco, gli hanno amputato le braccia e le gambe ed è in rianimazione.

Tutto questo è inequivocabilmente sintomatico di tantissime cose gravissime e dice tante altre cose sullo “stato” dello Stato nel nostro Paese (non parliamo neppure di “legalità” perché sarebbe ridicolo).

Se si dovesse fare una proporzione ragionevole con la quantità di ore di telegiornali e di talk show dedicati all’“emergenza rumeni”, a queste notizie dovrebbero dedicarsi giorni e giorni di televisione e migliaia di pagine di giornale. Sarebbe ragionevole che i responsabili della sicurezza e della giustizia dicessero qualcosa di serio. Davanti ai cittadini tutti i politici - di maggioranza e di opposizone - dovrebbero assumere impegni seri.

Ma tutto questo fa meno notizia di tante altre cose, perché, come denunciato sempre più spesso e negato ancora di più, la logica con la quale i mezzi di informazione raccontano le cose segue logiche non funzionali a una vera informazione, ma conformi ai desideri dei padroni dell’informazione che quasi sempre ormai coincidono fisicamente o sono molto legati ai tanti potenti del Paese.

Sulla prima pagina di Corriere.it di oggi alle 10.30 l’ordine delle notizie era il seguente:

1. “Afghanistan: i talebani sparano a Karzai: illeso”
2. “Berlusconi-Bossi: c’è l’accordo «Non ci saranno vicepremier»”
3. “Tanzania: premi per chi non si ammala di Aids”
4. “Padova: si vota sulla moschea”
5. “Bologna, pm ferma le nozze fra anziano e badante. «Ma in Italia è boom»”
6. “Gioia Tauro: bomba sull’auto, imprenditore perde braccia e gambe”
7. “Filmino hard: quattro minorenni condannati a 9 mesi di volontariato”
8. “Aereo ultraleggero cade sulla folla: almeno un morto”
9. “A Reggio Calabria trovata spia nella stanza del pm Nicola Gratteri”
10. “Superenalotto: centrato il 6: maxivincita da 40 milioni nel torinese”

Dunque, sul sito del Corriere della Sera, che è il giornale con più alta tiratura nel nostro Paese, la notizia dell’attentato con un’auto bomba telecomandata in piena città in Italia (e non in un altro lontanissimo Paese), viene messa al sesto posto, dopo un attentato in Afghanistan e l’accordo fra Berlusconi e Bossi, ma, soprattutto, dopo il voto per la moschea di Padova e un matrimonio fra un anziano e la sua badante.

Mentre la notizia che qualcuno spia DENTRO la Procura di Reggio Calabria i magistrati che dovrebbero lottare la ‘ndrangheta è al nono posto, dopo l’insulsa notizia di un filmino hard fra ragazzi e la caduta di un piccolo aeroplano in Germania e prima solo dei risultati del Superenalotto.

Si potrebbe pensare che al Corriere non sanno chi è Nicola Gratteri (il magistrato spiato), ma si viene subito smentiti dal fatto che il sottotitolo dell’articolo è: “Il magistrato segue indagini sulla strage della ndrangheta a Duisburg e sul senatore Sergio De Gregorio”.

Dunque, sanno di che si tratta.

Sulla homepage del sito di Repubblica, alle 13.30, la notizia dell'auto bomba non c'è più.

E la stessa notizia di un'auto bomba fatta saltare in aria in una nostra città NON C'E' sulla prima pagina di La Repubblica cartacea di oggi (c'è invece in quella del Corriere della Sera). In compenso nella stessa prima pagina di La Repubblica, dove non c'è l'auto bomba, c'è in grande rilievo un articolo su “Assisi vietata ai mendicanti”, messo in un box dentro il quale si dà, rigorosamente in prima pagina (quando si dice le informazioni delle quali non si può fare a meno), la straordinaria notizia che “Oxford promuove le ragazze del Sun; posare nude è segno di libertà” (l'autobomba è fra le notizie non da prima pagina; in prima pagina ci sono le opinioni di Oxford sulle tette delle ragazze del Sun).

Poi fanno gli sdegnati quando Grillo li insulta.

Cliccando sulla foto molto rimpicciolita in alto a destra in questo articolo, si aprirà una pagina nella quale la foto può essere vista in un formato più grande e si può avere percezione visiva della graduatoria di notizie appena riportata.

Riportiamo a questo link un articolo tratto dal sito de La Repubblica, che illustra la gravità della situazione.

Nell’articolo di Giuseppe D’Avanzo viene citata una intervista del collega Emilio Sirianni, che si può leggere in questo blog a questo link.

Sempre in questo blog, a questo link, si può vedere il video di una intervista del collega Nicola Gratteri che spiega perché in Calabria «lo Stato ha tradito».

Nei prossimi giorni pubblicheremo un lungo articolo del prof. Guidotto che fa il punto sulle mafie in Europa dopo la strage di Duisburg.

Infine, non può essere senza significato che in un contesto della giustizia calabrese come quello che emerge da questi fatti e dai racconti di D’Avanzo nel suo articolo significativamente intitolato La democrazia presa in ostaggio nel palazzo dei veleni e dei misteri l’unica cosa visibile, rapida, “efficace”, dimostrativa che l’autogoverno della magistratura ha fatto è stato condannare e trasferire Luigi De Magistris per “gravissime violazioni di legge”, in realtà, come ampiamente illustrato in numerosi articoli di questo blog, verosimilmente inesistenti e, comunque, consistenti in questioni assolutamente formali o meglio formalistiche. Si è detto altrove pretestuose.

59 commenti:

salvatore d'urso ha detto...

Uno dei maggiori problemi che contribuiscono ad un serio deterioramento della democrazia in questo paese è senz'altro l'informazione.

Grillo ha indetto 3 referendum... che sicuramente non risolveranno il problema, poichè i 3 referendum non bastano per rendere i media davvero indipendenti dal sistema politico-economico ed altro... che condiziona l'informazione.

Però credo sia un importante punto di inizio per cominciare a voltare pagina, far conoscere ai cittadini la verità su tante cose... partendo proprio dal fatto che l'informazione oggi non informa ma più che altro disinforma soprattutto sulle cose che più lo riguardano...

Quindi volevo chiedere qui nel blog a riguardo cosa pensano... se serve a qualcosa tutta questa mobilitizzazione o se bisogna rassegnarsi e non far nulla.

Anonimo ha detto...

E cosa si può fare?
Non c'è volontà di fare alcunchè da parte di coloro che hanno i mezzi per farlo.
Abbiamo ormai preso l'abitudine alle notizie terribili....che tali più non sono. Passano. Domani è un altro giorno e via via di giorno in giorno.
Tante buone intenzioni per cambiare le cose ma poi concretamente cosa possiamo fare?
Anche questo blog, interessante per carità, cosa può apportare?
Smuovere la coscienza?
Creare un nuovo Risorgimento?
I cittadini hanno tutti i mezzi oggi per conoscere qualche verità....ma non fanno nulla nella convinzione che nulla si può fare....e forse non hanno tutti i torti.
Se si può fare davvero qualcosa io ci sono, ma si può fare?

Il cane di Jack ha detto...

In realtà credo che non sia tanto quello che possiamo fare.
E' un dato di fatto che l'informazione è di pessima qualità. Non so come si articoli esattamente il sistema, magari non esiste un vero "grande fratello", ma probabilmente il tutto può riassumersi nel fatto che bisogna leccare il culo per mantenere il proprio posto di lavoro, per avere tutti i miseri vantaggi di vivere all'ombra del potere.
Se si dovesse verificare il peggio (un golpe strisciante, una guerra civile, un rigurgito del terrorismo), io penso che non potremo trovare nessun aiuto negli attuali giornalisti. In questo senso la denuncia di Grillo è giusta, anche se non penso che abolire i contributi pubblici ai giornali e sopprimere l'ordine dei giornalisti, siano delle misure risolutive.
Come al solito, quando si tratta di denunciare, è facile azzeccarci, quando si tratta invece di passare all'indicazione di rimedi, le cose si fanno molto ma molto più complicate: in altre parole, Grillo è un ibrido che svolge la funzione che dovrebbe svolgere l'informazione e si vorrebbe appropriare anche della funzione di opposizione reale nel paese. Le due cose insieme probabilmente non vanno molto bene. Io preferisco il Grillo di denuncia piuttosto che quello delle piazzate.
Sulla domanda "cosa si può fare?", torno a rispondere: secondo me non molto. Però è anche vero che il senso di impotenza è dannoso. Invece di porci la domanda, cerchiamo di azionare le leve del cervello, per fare qualcosa magari di irrilevante, ma di significativo per noi stessi. Si deve uscire dal blog, anche per avere la sensazione di esistere in luoghi non virtuali? Io propongo di stampare l'articolo della redazione e di spedirlo ai quotidiani menzionati: Repubblica e Corriere. Ovviamente firmato "per adesione". Il tutto se la Redazione non ha nulla in contrario. Potrà essere considerata una proposta stupida e non mi offenderò affatto se qualcuno me lo dirà. Quindi se qualcuno ha altre idee, "non violente", "non illegali", "non disfattiste", le dica. Qualcosa si può sempre fare: bisogna pensare, bisogna pensarci.
Un caro saluto a tutti

Anonimo ha detto...

Io credo che si possa fare tanto!!!
Grillo invitando i cittadini a non votare lo scorso 13 e 14 aprile aveva messo una paura tremenda alle due maggiori espressioni politiche, pd e pdl. Si sono tranquillizzati grazie alla discreta affluenza alle urne che ha raggiunt5o l'80%. Adesso sono terrorizzati dall'affluenza nelle piazze italiane per la raccolta delle firme per l'abolizione della legge Gasparri, finanziamento all'editoria e abilizione dell'Ordine professionale dei giornalisti. Non bisogna mollare, chi ha credibilità in questo Paese deve sostenere Grillo e dare il proprio contributo professionale e di idee. Questo blog credo possa fare la sua parte e se si impegna a fondo sarà una parte importante!!!
bartolo iamonte

Anonimo ha detto...

Gentile De Luca,
Don Memè Ascone e Don Pino De Masi sul Quotidiano di Domenica 27 e di oggi hanno scritto due belle lettere, entrambe scaturite dallo sdegno provocato, nell'intero Paese, per la vile azione che ha provocato il massacro di Nino Princi e gettato nella disperazione i sui familiari. Qualche giorno fa leggendo un articolo sulla Stampa di Torino a firma Alfio Caruso sul caso Contrada, ho fatto la seguente riflessione: “questo Paese nell'intento della lotta alle mafie è impazzito!” Questa sensazione si rafforza nel leggere quanto dichiara il dottore Grasso, con riferimento all'attentato subito dall'imprenditore Princi: “imprenditori non tutti uguali!” (ma che ha voluto dire, che un Imprenditore presunto colluso/ o colluso, non è degno della pietà della gente?” Pazzesco!!!
Ai due Parroci, invece, tra le belle cose dette, è sfuggito di indirizzare i loro appelli-inviti alle Istituzioni. Sono esse infatti, che devono bonificare la Calabria dal cancro 'ndranghetistico! Che senso ha indirizzare i loro appelli direttamente ai paralitici disadattati e quale possibilità hanno quest'ultimi di raccoglierli e farli propri, considerato che le Istituzioni con una mano (quella corrotta) gli danno linfa per farli vivere e con l'altra li trattano per quello che sono: “bestie”; senza abbozzare la ben che minima possibilità di recupero se non inducendoli al pentimento e alla delazione (cosa che la parte corrotta sa bene non avvenga, mentre teme la possibile verità che certamente scaturirebbe dalla eventuale dissociazione).
È incredibile che il Procuratore Grasso sappia distinguere gli imprenditori tra collusi e non, mentre nulla dice sui suoi colleghi, distinguibili tra spie e spiati!
Con la solita stima, bartolo iamonte.

salvatore d'urso ha detto...

Per chi si fosse perso il v2-day:

http://www.radioradicale.it/scheda/252436/2-v-day-sulla-libera-informazione

Consiglio soprattutto di vedere l'intervento di Maria Fida Moro... stupendo...

Anonimo ha detto...

Nonostante l'ostinazione di una "cattiva" informazione, la corda si è rotta e tutti, dico tutti, anche i più riottosi, dovranno reggere con le mani la nave che affonda nell'illegalità.
Ormai tutte le cose sono allo scoperto e nascondere la testa nella sabbia non impedirà di esserne travolti.
Spero che i vertici della magistratura e dello Stato, prendano atto di questo.
Non siamo noi a dover fare una "rivoluzione" qualcun altro ha fatto un golpe.
Alessandra

salvatore d'urso ha detto...

Al V2-day si è raggiunto un risultato senza precedenti... al mondo...

1.300.000 firme raccolte in un giorno solo...

Qualcosa sta accadendo... un cambiamento sta cominciando ad attraversare le coscienze di tutti... il cittadino comincia a svegliarsi... ad abbandonare le vecchie concezioni politiche che disperatamente cercavano di rintracciare in questi partiti e in questi politici...

Grillo li definisce i nuovi partigiani... a me piace questa associazione... in un certo senso mi sento anche io partigiano se l'Italia, il mio paese, deve essere questo che ci prospettano i soliti ciarlatani della politica...

Notare che i Tg non hanno dato nessuna notizia riguardo al successo di Grillo e al numero di firme raccolte... si sono limitati a fare dei commentini estrapolando ciò che + poteva compiacere agli attuali politicanti... per quel poco poi che han dato modo di vedere in tv... spero che Annozero faccia giustizia... e renda il dovuto a tutti quei cittadini che straordinariamente han aprtecipato alle varie manifestazioni indette in tutta Italia... erano oltre 2 milioni e mezzo...

salvatore d'urso ha detto...

Bartolo non so se hai visto il TG1 delle 13.00 sul caso della talpa a Reggio Calabria...

Non si è detto nulla dei 2 Senatori, Dell'Utri e De Gregorio, sui quali stava indagando la procura e che si pensi che la talpa sia legata a quelle indagini... e invece hanno collegato il servizio ad un attentato mafioso ad un imprenditore...

La manina... attenti alla manina...

Vincenzo Scavello ha detto...

Basta parlare di FALSI PROBLEMI!

Parliamo, invece, di FALSE ELEZIONI!

E' questo il baricentro di vicende sconclusionate derivanti da campagne elettorali finte che, per la prima volta nella Storia democratica del nostro Paese, non hanno visto delle FIERE contrapposizioni tra i massimi contendenti.

FALSE ELEZIONI perchè incostituzionali, perchè Io, Cittadino, non ho potuto scegliere la persona che mi avrebbe rappresentato, bensì sono stato costretto a scegliere tra due o più coalizioni.

Il Rumeno violentatore è un falso problema, perchè quella persona, magari con altri precedenti dello stesso tipo, sicuramente clandestino, non doveva trovarsi in quel luogo, cioè nel nostro Paese. E' un falso problema per il semplice fatto che allo stesso Rumeno, nel suo Paese, beccato a borseggiare - semplicemente - vengono comminati cinque anni di carcere!

E' un falso problema, perchè il nostro Paese, per una serie di Leggi che non garantiscono la certezza della pena, è diventato meta di chi, intenzionalmente, vi approda per delinquere.

Ecco perchè FALSE ELEZIONI=FALSI PROBLEMI!

Cancelliamo dal dibattito "colto", per un solo istante, ogni episodio di violenza commesso da extracomunitari e/o da connazionali, pensate non ci sarebbero più emergenze da raccontare?

Il caso De Magistris non è forse un PROBLEMA per l'indipendenza della Magistratura?

I Parlamentari collusi e condannati per Mafia o per falso in Bilancio o per chissà quale altra diavoleria, non sono un PROBLEMA per la credibilità delle nostre Istituzioni?

Gli evasori fiscali che portano le loro ricchezze nel Liechtenstein -ne avevano scovati 500, grazie alla Germania- non sono forse un PROBLEMA? E non è un PROBLEMA tenere celati i loro nomi all'opinione pubblica?

E l'emergenza ambientale in Italia, predominante al Sud, che non è attribuibile ad alcun extracomunitario, non è un altro grande PROBLEMA?

E non parliamo, per amor di Patria, dell'esercito di Poliziotti e Carabinieri, impiegati a proteggere i nostri politici, sempre meno minacciati dalle Mafie, mentre, cittadini come Travaglio, Saviano, Masciari e tantissimi Magistrati, subiscono l'affronto di non poter vivere da uomini liberi. Sono o non sono, questi PROBLEMI reali?

E le malasanità, le corruzioni, le scalate dei furbetti, l'egemonia delle Banche, il potere delle assicurazioni, la faziosità dei Media, gli intrallazzi delle Massonerie sono o non sono un PROBLEMA?

Ecco perchè mi arrabbio (eufemismo!) quando vedo sparire dall'agenda dei Leaders politici temi e situazioni che avrebbero dovuto incendiare la campagna elettorale!

Sono concorde, in ogni caso, che il fratello Rumeno, beccato a dispensare violenze, andrebbe accompagnato a casa sua a calci nel sedere e non in aereo.
Sono, altresì, convinto che a tanta gente che "conta" nel nostro Bel Paese, connazionali di Fatto e non di Diritto, andrebbe riservato lo stesso trattamento!

Opps! Accompagnarli dove? Qualsiasi posto, in qualsiasi parte del mondo (sperando se li prendano) non prima di averli privati di ogni bene accumulato illegalmente.

Vi sembra sconcertante un'ipotesi del genere?

E' forse per il troppo sconcerto che i VELTRUSCONI hanno preferito parlare d'altro?

Un Abbraccio

Anonimo ha detto...

Caro Salvatore, vivere in questa città (RC) mi ha portato alla conclusione di non provare più meraviglia di nulla, nemmeno se uscendo di casa dovessi vedere il mare che attraverso il vicino torrente, Sant'Elia, sale verso l'Aspromonte! Posso soltanto testimoniare che in 15 anni di persecuzioni ho imparato a non provare neanche un minimo di paura da parte della 'ndrangheta, bensì ad essere terrorizzato dalle persone più insospettabili ed antimafiose.
bartolo

Anonimo ha detto...

Cari signori buona parte di voi suppongo siano uomini di legge,uomini di legge sono anche quelli che hanno giudicato De Magistris e la Forleo,voi li avete eletti ,loro sono i vostri rappresentanti,uomo dilegge e' anche quello che impiega anni a scrivere una motivazione,uomini di legge sono anche quelli che nei tribunali ti guardano dall'alto al basso.Qualche onesto fra voi c'e' non ho dubbi ma i piu' parlano solo di massimi sistemi e non concludono nulla. E pensare che avreste i mezzi per fare valere veramente la GIUSTIZIA.

"Uguale per tutti" ha detto...

Per Anonimo delle 21.28.

Gentile Anonimo,

per quello che può valere e senza volerci sottrarre alla parte di responsabilità che potrebbe gravare anche su ciascuno di noi, sappia che condividiamo il Suo rammarico e che le Sue considerazioni sono esattamente quelle che "consumano l'animo" di tanti di noi e ci hanno spinto, fra l'altro, a mettere su questo blog (che, comunque, è solo l'ennesimo, magari un po' ingenuo, tentativo di "fare qualcosa" per cambiare, almeno un po').

Senza cercare "alibi" o discolpe, ci permetta di dire, comunque, che in questa crisi collettiva che attraversiamo anche la "giustizia", i magistrati e gli avvocati, essendo un pezzo di questo Paese, non sono diversi da tutto il resto che li circonda.

Grazie di cuore per la Sua presenza qui e per la Sua franchezza.

La Redazione

Anonimo ha detto...

Gentile Redazione,

Vorrei introdurre un argomento da Voi lungamente trattato, per svilupparne alcuni aspetti, sinora non esaminati.

Mi riferisco, per restare in tema, a quello che avete testualmente scritto poco fa: "in questa crisi collettiva che attraversiamo anche la 'giustizia', i magistrati e gli avvocati, essendo un pezzo di questo Paese, non sono diversi da tutto il resto che li circonda".

Sono d'accordo solo in parte.

Motivi:

1) Ci sono parti e settori del paese che sono più produttivi di altri;

2) Ci sono parti e settori del paese che lo sono meno;

3) C'è chi produce e chi non produce. Tale contrapposizione è evidente al massimo grado confrontando il settore privato e il settore pubblico (enorme bacino elettorale, "lottizzato" al massimo grado possibile).

Nel settore pubblico, all'interno della Magistratura si verifica il noto fenomeno per cui, a parità di retribuzione, coesistono giudici che lavorano assai più della media e giudici che lavorano assai meno. Questi ultimi si "difendono" con l'ovvia considerazione che è meglio far poco ma bene, e che le loro sentenze sarebbero in ogni caso più "curate", avendo gli stessi dedicato più tempo alla loro redazione.

Anche prendendo per buono questo argomento, sul quale molto ci sarebbe in fatto e in diritto da dedurre ( i termini per il deposito dei provvedimenti esistono, a onor del vero, anche se sono di fatto “canzonatori” ), trovo comunque assurdo che un Magistrato ORDINARIO di Tribunale addetto al civile possa depositare soltanto ... 25 (sic !) sentenze in un anno (come mi sembra di aver letto di recente), continuando tuttavia a percepire uno stipendio netto di 5.000 euro al mese, laddove esistono giudici ONORARI (attenzione: non parlo dei Giudici di Pace, parlo dei GIUDICI ONORARI DI TRIBUNALE) che, nello stesso Ufficio, depositano in un anno il TRIPLO di sentenze, nelle stesse materie trattate dal giudice "professionale", percependo in cambio un mero e unico rimborso spese di ... 72 euro netti ad udienza, per un totale (massimo consentito in taluni Uffici) di 720 euro netti al mese, senza ferie pagate E SENZA ALCUN TRATTAMENTO PREVIDENZIALE, in spregio ai più elementari diritti di ciascun lavoratore !

Questi Magistrati Onorari, che comprendono anche i Vice Procuratori Onorari, farebbero bene a DIMETTERSI IN BLOCCO, così tutti vedrebbero come la giustizia rimarrebbe in “braghe di tela”, COMPLETAMENTE FERMA per anni !

Giacché i Magistrati Onorari di Tribunale ( ripeto: escludendo i Giudici di Pace, che sono tutt'altra cosa ) sono ormai in tutta Italia quasi 5.000, a fronte di poco più di 8.000 Magistrati "professionali".

Vi immaginate cosa accadrebbe se per ogni singolo reato dovesse preparare l'udienza e intervenire in aula il Sostituto Procuratore IN PERSONA, invece del Vice Procuratore Onorario ?

E vi immaginate se la mole di lavoro, già enorme, dei Giudici di Tribunale si "arricchisse" di colpo del 30-40% di contenzioso IN PIU’ per CIASCUN giudice ?

Sarebbe la paralisi, TOTALE e DEFINITIVA, del sistema di giustizia civile e penale nel nostro paese !

Sarebbe, questo, un argomento da sviluppare, se magari ci fosse, tra i lettori di questo "blog", qualche Magistrato Onorario che potesse esprimere la sua opinione.

Segnalo, a riguardo, un sito che meriterebbe d'esser visitato per apprendere di più su questa situazione, quasi farsesca e perciò tipicamente italiana:

www.federmot.it

Grazie dell'attenzione.

Anonimo ha detto...

Gentile De Luca,
il dottore Gratteri, con riferimento alla cimice rinvenuta in un ufficio attiguo al suo, nella Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, dice di non aver paura. Non hanno dubbi i calabresi, visto che ben tre angeli custodi lo vegliano giorno e notte. E poi, non potranno certamente essere le pulci e i corvi a impensierirlo. La paura, invece, è diventata patrimonio dei calabresi! Non sanno più da che parte guardarsi: d'una canto, i “paralitici” nonché “disadattati” (gli 'ndranghetisti) sono capaci di uccidere persino in assenza di motivo; dall'altro, i magistrati, invece, se non sei un gradino sotto Dio, ti arrestano con l'accusa di mafiosità (a Platì, Comune di circa 3.000 abitanti, qualche anno fa, in un solo giorno 108 arresti). Ma non solo, i poveri e onesti calabresi, come fanno a non essere terrorizzati quando scoprono che gli addetti al contrasto dei “paralitici” ('ndranghetisti) non sono altro che talpe, cimici e corvi? Intanto, gli extraterrestri, dal centro sperimentale di Berlino, sono impegnati a svelare le cause della degenerazione del gene umano che rende “paralitica” la gente di Calabria.
Con la solita stima, bartolo iamonte.

Anonimo ha detto...

io non capisco perché scrivete cose che non mi risultano vere. Io vivo in una città che è stata letteralmente invasa da rumeni ed extracomunitari e difatti la criminalità negli ultimi 10 anni è aumentata del 90% come anche stupri e aggressioni le quali 9 volte su 10 sono ad opera di extracomunitari e rumeni o rom.
qui avvengono in media 30 stupri al mese. sto parlando di Roma.

io ho paura ad uscire di casa, ho paura ad andare a fare la spesa, ad andare al cinema.
E' in atto un invasione e non ve ne rendete conto.
inoltre credo che l'Italia sia il Paese con il più alto tasso di criminalità nel mondo dopo gli stati uniti o forse al pari con questi.

perchè non le scrivete queste cose?

"Uguale per tutti" ha detto...

Per Anonimo delle 10.50.

Gentile Lettore anonimo,

non scriviamo le cose che dice Lei per la semplcie ragione che sono false.

Se Lei ci può indicare la fonte dei dati che espone, noi la verificheremo e pubblicheremo.

Allo stato, salvo che Lei non riesca a indicarci fonti diverse, Roma è - oggettivamente (sulla base, cioè, dei dati oggettivi forniti dai vari ministeri degli interni) - una delle capitali più sicure d'Europa e del mondo.

Questo è il "fatto".

Lei, ovviamente, può continuare a sentirsi a Beirut, ma i fatti sono quelli che sono. Lapropaganda è un'altra cosa.

Attendiamo i dati sui quali Lei fonda le Sue affermazioni.

La Redazione

Anonimo ha detto...

io non è che ho dei dati certi però vivendo a Roma si sente questo clima diciamo di accerchiamento e in televisione i telegiornali mi danno ragione quando parlano sempre e solo di stupri o di altri crimini messi in atto da rumeni, moldavi o extracomunitari in genere. fermo restando poi che non sono tutti delinquenti, vorrei vedere. però l'impressione è che quelli delinquenti vengano in qualche modo in Italia.
Io ho avuto e ho una militanza politica in un partito e anche loro affermano quanto scrivo aggiungendo anche che per qualche motivo la Romania manda i criminali in Italia e per questo il tasso di criminalità in Romania, come anche in Russia e in altri Paesi, è bassissimo.
io non ho dati certi ma mi pare sia uscito un rapporto sulla criminalità reperibile al sito del ministero degli interni, un rapporto di 450 pagine che credo dovrò scaricare per vedere meglio. Rimane però la sensazione che Roma sia diventata peggio di Los angeles. ed è innegabile che i furti e gli scippi in metropolitana siano aumentati.
poi voi sostenete di no ma non so su quali basi lo sostenete. forse non siete a conoscenza del rapporto del ministero o forse avete fatto un rapporto voi stesso ma vorrei sapere le fonti così potrò verificarle.

Anonimo ha detto...

mi scuso di nuovo ma li ho appena trovati ecco i dati cui mi riferisco

ve li linko

www.poliziadistato.it/pds/primapagina/rapporto_crim/sintesi_rapporto_sicurezza_2006.pdf -

Anonimo ha detto...

qui di seguito vi do i link che potrebbero fare al caso vostro

www.poliziadistato.it/pds/primapagina/rapporto_crim/2006.html - 14k -

www.www.poliziadistato.it/pds/primapagina/rapporto_crim/sintesi_rapporto_sicurezza_2006.pdf -

www.cittadinitalia.it/mininterno/export/sites/default/it/assets/files/14/0900_rapporto_criminalita.pdf -

"Uguale per tutti" ha detto...

Per Anonimo/a delle 10.50 e delle 11.36.

Gentile Lettore/Lettrice Anonimo/a,

siamo a questo punto proprio perchè la gente ormai fa come fa Lei.

Lei scrive testualmente:
"Io non è che ho dei dati certi però vivendo a Roma si sente questo clima diciamo di accerchiamento e in televisione i telegiornali mi danno ragione quando parlano sempre e solo di stupri o di altri crimini messi in atto da rumeni, moldavi o extracomunitari in genere".

Noi Le offriamo una traduzione delle Sue parole: "Io non ho dati (perchè Lei, gentile Lettore/Lettrice, non è che non ha dati "certi", non ha dati e basta), ma la televisione e i giornali hanno creato questo clima da assedio".

Forse, leggendo l'articolo che sta commentando, avrà notato che il nostro assunto è proprio questo: i mezzi di informazione, per ragioni oscene di servaggio al potere, danno ai cittadini una versione distorta della realtà. I cittadini, totalmente disabituati a "pensare", "bevono" ciò che i mezzi di informazione "propinano" loro.

Lei ha scritto anche:
"Io ho avuto e ho una militanza politica in un partito e anche loro affermano quanto scrivo".

Infatti, proprio come abbiamo appena scritto, i grandi mezzi di comunicazione fanno proprio questo: i servi dei partiti.

Il percorso logico, però, non è quello che fa Lei.

Lei crede che ciò che Le è successo sia: "Io penso questo. I giornali lo confermano. Anche il mio partito lo conferma".

La verità è: "Il mio partito ha deciso di fare credere questo. I giornali, per leccare e servire il potere di quello e altri partiti, diffondono quello che il mio partito e altri partiti hanno convenienza che si pensi. Io mi compro il giornale e credo a quello che dicono. Poi mi scordo come mi sono fatto questa idea e credo di trovare riscontro ad essa in ciò che leggo sul giornale e sento dire al partito".

Gentile Lettore/Lettrice, io che Le scrivo vivo e lavoro a Catania, ho raccolto da terra decine e decine di morti ammazzati, ho camminato per anni con una scorta armata e, con tutto questo, non mi sono mai sentito "assediato". Come fa a sentirsi assiato/assediata Lei, se non perchè legge troppi giornali e vede troppa televisione?

Le è mai capitato di vedere uno stupro per strada?

Ha mai visto uno scippo o una rapina?

Se ne ha visti uno o due, ne ha mai visti "decine"?

Allora cosa La fa sentire "assediato/assediata"?

Le sciocchezze che scrivono i giornali e dicono in televisione.

Consideri che anni fa tutti in Italia erano terrorizzati per la SARS.

Nessuno andava più nei ristoranti cinesi e molti ristoranti cinesi sono falliti.

La SARS è una particolare forma di influenza. In tutta la sua storia ha ucciso in tutto il mondo 800 (ottocento) persone.

Ogni anno in tutti il mondo l'influenza "normale" uccide circa 3.000.000 (tremilioni) di persone.

Perchè in Italia tutti avevamo paura della SARS e non andavamo nei ristoranti cinesi?

Perchè qualcuno aveva deciso che questa bufala della SARS era un modo per boicottare la Cina.

Lei scrive ancora:
"il tasso di criminalità in Romania, come anche in Russia e in altri Paesi, è bassissimo".

Ci permetta di dirLe che questa è una cosa assolutamente falsa, talmente falsa da essere ridicola. Pura propaganda da Minculpop o da Pravda.

Lei scrive, infine:
"io non ho dati certi ma mi pare sia uscito un rapporto sulla criminalità reperibile al sito del ministero degli interni, un rapporto di 450 pagine che credo dovrò scaricare per vedere meglio".

Le consigliamo vivamente di fare questo che si propone: scaricare quel rapporto e leggerlo.

Ma Le consigliamo di farlo prima di convincersi di una cosa.

In sostanza, un percorso logico discreto è: prima informarsi, poi convincersi.

Il percorso inverso produce milioni di persone sotto un balcone - a Piazza venezia o sulla piazza rossa, non è il colore che conta - a urlare che sì, bisogna "spezzare le reni alla Grecia", perchè se da noi le cose vanno male è perchè abbiamo avuto troppa pazienza con la Grecia. Se la vuole di un altro colore, che si, bisogna risolvere il problema delle pretese indipendentiste della Georgia, perchè se in Russia le cose vanno male è per quel problema lì (e così per tutte le dittature, nelle quali interi popoli ottusi fanno il saluto con la mano aperta o il pugno chiuso a delinquenti che gli inventano un sacco di balle e con quelle gli fanno accettare nefandezze senza limiti).

La Redazione

Anonimo ha detto...

paolo emilio ha messo non un dito, ma il braccio intero nella piaga....
che dire, sempre restando in campo tribunalizio, dei periti traduttori? in questi tempi di immigrazione più o meno regolare, più o meno clandestina, più o meno onesta, capita che diversi procuratori debbano notificare agli indagati stranieri i provvedimenti che li riguardano (normalmente, comunicazione della conclusione delle indagini preliminari, avviso di garanzia, rinvio a giudizio), chiaramente nella loro lingua.

ora, il non italofono indigente (settimana del pol.corr.) sorpreso a spacciare, vendere abusivamente apparecchi medici, scippare, truffare, o quant'altra delicatezza contemplata dal CP, ha diritto al patrocinio gratuito, e alle comunicazioni scritte redatte nella sua lingua. il che significa che il suo avvocato d'ufficio viene pagato da tutti noi (e ci mancherebbe, siamo in un paese moderno) in base al tariffario minimo stilato ogni anno dall'ordine di appartenenza, e che il traduttore viene pagato da tutti noi (vedi sopra) in base .... alla tariffa generica del perito non facente parte di ordine professionale.

vale a dire, la stratosferica cifra di 4,075 € lorde all'ora (tolte le prime due, che fruttano l'esosa tariffa di € 7,34 l'una ....), con un limite massimo di 8 ore al giorno, e con la potestà in capo al PM di decurtare a sua discrezione il totale dell'onorario fino al 70% (già successo, non mi invento nulla).

e questo per dei professionisti seri e preparati, tenuti già per formazione a rispettare le consegne di riservatezza sulla propria opera e sui documenti loro affidati dal cliente, e in questo caso soggetti anche all'obbligo del rispetto del segreto giudiziario...

un qualsiasi datore di lavoro sorpreso a pagare i suoi dipendenti (a prescindere dalla mansione) 4,07 euri lordi all'ora sarebbe immediatamente deferito al giudice del lavoro, mentre il tribunale evidentemente si sente più padrone dei padroni, e dispone dei perito come meglio crede (senza entrare nel merito dell'assurdo per cui in fin dei conti l'unico perito che pesa davvero è il magistrato stesso.....).

oltretutto, potendo guadagnare su di una perizia la bellezza di 39,68 euri al giorno (ma solo il primo, mi raccomando, ché i successivi valgono 32,60), quale interesse avrebbe il traduttore men che onesto a consegnarla il più celermente possibile?
se io lavoro per un privato, l'urgenza mi viene riconosciuta e ricompensata, mentre se lavoro per il tribunale lavorare presto e bene va unicamente mio danno...

senza contare inoltre che in dieci anni di traduzioni di atti giudiziari ho visto errori di ortografia, grammatica, sintassi, distrazione e analfabetismo schietto che il PM commette con la massima leggerezza, ben sapendo di nulla rischiare se non magari vedere un delinquente uscire libero per un suo (del giudice) erroraccio da terza elementare abilmente sfruttato dall'avvocato di turno, mentre il perito rischia la denuncia per una parola in più o in meno....

e allora, leggendo quanto scritto da paolo emilio, mi ripeto la stessa domanda, con un altro soggetto: che accadrebbe se i periti traduttori (e non solo loro, ma tutti i periti pagati in tale osceno modo) rifiutassero i lavori dei tribunali? per noi la differenza sarebbe minima, visto quanto ci rendono, ma quanti processi verrebbero paralizzati prima ancora di iniziare?

chiedeva il giudice Lima, nei commenti di un articolo dei giorni scorsi: "Ci si deve chiedere, dunque: perchè dovrebbe stupire che una persona che non si vede riconosciuti i suoi diritti, che non è rispettata come essere umano, che subisce violenze e ricatti di ogni genere, i cui figli non hanno da mangiare, non dovrebbe poi, quando non sa dove prendere i soldi e si accorge che uno che ne ha tantissimi lo sfrutta per pochi euro e si rifiuta di dargli anche il minimo sindacale, finire con il fare uno scippo?"

ecco, volevo chiedergli, come ci ci sente a stare dalla parte dello sfruttatore?

naturalmente, non me ne voglia monsù Lima, so benissimo che non è lui a fare il mercato, e concordo anzi con molte delle osservazioni che faceva nel commento che ho in parte citato (a parte una in particolare, che riporterò alla fine di questo). e chiaramente non andrò certo a scippare le vecchiette fuori gli uffici postali, per fortuna il tribunale non è il mio unico cliente, e le mie capacità son ben apprezzate in sedi meno triste e più stimolanti...

però, per rispondere nel merito, e cioè che nel mondo della giustizia c'è chi lavora di più e chi lavora di meno, vorrei semplicemente far notare che se un avvocato, un giudice onorario, un perito lavora poco e male, rischia il lastrico.
un magistrato, no.
onore quindi alla coscienza civica dei giudici che lavorano, ma qualcosa di più di una tirata d'orecchie ai troppi FAGNANI che popolano le nostre aule sarebbe perlomeno doveroso. non dico il carcere (anche se molti lo meritano, troppi sono i peccati di accidia "sospetti"), ma magari la minaccia di dimezzamento di stipendio o pensione potrebbe essere uno stimolo?

baron litron

p.s.: per il giudice Lima, e giusto per amor di battibecco:
lei scriveva: "In realtà la "molla" non è la religione di appartenenza, ma la condizione di vita. Avete mai visto un musulmano ricco, con moglie, figli e auto Mercedes farsi saltare in aria a un posto di blocco?"

sì, non in mercedes a un posto di blocco, ma in una stazione del metrò di Londra, e non era solo, e non è stato l'unico caso.

inoltre:

"L'elemento di discrimine non è la religione, è la condizione di vita. Accidentalmente accade poi che la religione più diffuda nei paesi meno sviluppati sia quella musulmana. Ma il problema, la malattia, è il sottosviluppo, non la religione di appartenenza."

onestamente, saprebbe indicare con certezza qual è la causa, e quale l'effetto della malattia?

Anonimo ha detto...

leggerò il rapporto e poi vi farò sapere. volevo anche chiedervi se in futuro farete altri articoli in cui tratterete tutto ciò che è inerente alla criminalità in Italia. nel caso interverrò in quell'articolo.
io personalmente, per rispondervi, ho subito il furto del portafoglio in metropolitana 4 anni fa con annessi 50 euro, patente di guida e bancomat. furto da me subito denunciato nei confronti di ignoti.
a stupri non ho mai assistito in vita mia.

salvatore d'urso ha detto...

Cari anonimi...

La criminalità... va punita indistintamente dal colore della pelle, dalla nazionalità, dallo status sociale a cui loro appartengono...

Dire i rom o musulmani o quant'altri sono tutti mascalzoni e quindi meglio non averli nel nostro territorio è un'affermazione gravissima e comporta un deterioramento dell'intera civiltà che lo afferma riportando la stessa società a circa 70-80 anni fa, dove la propaganda dei partiti predominanti si basava sull'odio verso questo o quel popolo senza alcuna ragione logica che determinasse tale discrimine...

Le tv dicono... più su ho postato il link del v2-day di Beppe Grillo, la invito a guardare il filmato sull'evento del 25 aprile ed ascoltare soprattutto l'intervento della signora Maria Fida Moro, figlia di Aldo Moro, segretario della DC ammazzato ufficialmente dalle BR nel 1978, ma ufficiosamente, visto che ancora oggi non si possono svelare completamente i misteri che hanno avvolto tutto il periodo che andava dal suo sequestro alla sua morte, ci sono molti lati oscuri che portano a pensare che c'è stata anche una volontà politica che ha fatto in modo che Aldo Moro morisse e quindi di liberarsi di un uomo scomodo, facendo cadere la responsabilità di quanto accaduto sulle BR, veri esecutori dell'omicidio, ma in un certo senso indotti volutamente da altri... lo stesso Cossiga ha ammesso "Io ho ucciso Aldo Moro" aggiungendo che ancora oggi ha dei rimorsi di coscienza per quanto accaduto allora, e chi realmente ci ha guadagnato da quell'atto è il gruppo di potere che all'epoca era rappresentato da Giulio Andreotti...

Guardi il video per capire meglio la realtà e l'informazione subdola che ci vien propinata...

Per di più le faccio un esempio di cattiva informazione che è stata propinata nei giorni del v2-day e nei giorni successivi...

L'Unità (6,5 milioni di euro di contributi pubblici annui) dopo il V2-day riporta: "Piazza San Carlo non può contenere più di 40.000 persone"

Il giorno dopo scirve:

L'Unità per il primo maggio 2007 in piazza San Carlo: "Almeno 100mila persone"

Ora quello che le voglio dire è che la verità in questo paese non la puoi di certo ottenere dai mezzi di informazione che dipendono dal potere... ma la puoi rintracciare dai mezzi di informazione totalmente liberi da questo sistema... sul web ad esempio con un pò di attenzione e senza pregiudizi di alcun tipo verso nessuno puoi ottenre la verità o almeno buona parte di essa, ma non di certo menzogne.

Non so di che partito lei fa parte e poco mi interessa, quello che voglio dirle è che io al suo posto andrei nella sede del partito del suo paese e straccerei la tessera del partito di cui farei parte se è questa la considerazione che ha quel partito della mia intelligenza...

Esseri liberi di pensare è democrazia...

Anonimo ha detto...

Per Baron Litron.

Gentile Baron Litron,

cerco sinceramente di non fare lo "sfruttatore".

Per dargliene prova e per dirLe che condivido tutte le Sue considerazioni, Le segnalo che proprio recentemente ho sollevato una questione di costituzionalità della legge sul patrocinio a spese dello Stato, denunciando l'ingiustizia della disparità di trattamento fra gli avvocati e i consulenti tecnici.

Trova la mia ordinanza a questo link.

Aggiungo che non è vero - come alcuni sostengono e come incidentalmente sembra dal Suo commento - che l'unico modo "civile" di offrire patrocinio a spese dello Stato sia quello scelto dal nostro legislatore.

Tanti di noi propongono di seguire un altro percorso, consistente nell'assumere degli avvocati dello Stato che patrocinino chi ha diritto a un avvocato a spese dello Stato.

Se lo Stato deve pagarmi lui l'avvocato che ne assuma alcuni e gli dia uno stipendio. Ciò costerebbe decisamente "poco".

La scelta fatta invece è che io mi scelgo l'avvocato che mi pare e lo Stato me lo paga con le tariffe professionali (sebbene, bisogna dirlo, dimezzate).

L'esito concreto di questa cosa è folle.

Quanto alla Sua domanda relativa al terrorismo internazionale: "onestamente, saprebbe indicare con certezza qual è la causa, e quale l'effetto della malattia?"

La mia risposta è: le cause, a mio modesto parere sono tante e non voglio tediare tutti con le mie irrilevanti opinioni. Una sola certezza assoluta ho (e su questo credo Lei volesse una risposta): la causa non è la religione musulmana!

Un caro saluto.

Felice Lima

Anonimo ha detto...

Caro Dottor Lima,

Non vedo come possa esser così sicuro in questo campo, tanto da avere delle "certezze". Alla sua frase, se fossi stato in Lei, avrei aggiunto "a mio avviso".

Ritengo, infatti, che applicando il principio "causa causae est causa causati" ... si arriva sempre alla causa prima di tutto, a Dio o alla "prima" fluttuazione del vuoto quantistico (secondo i punti di vista) !

Applicherei, invece, lo stesso rapporto di causalità che applica Lei quando decide cause penali, e mi fermerei alla pura, semplice, constatazione che i suicidi-assassini DICHIARANO ESPLICITAMENTE di morire per Allah e di voler in questo modo diventare "martiri", per andare nel loro Paradiso.

Tragga Lei le conseguenze, se crede. Sempre a mio modesto avviso, le aveva già tratte correttamente, a suo tempo, Oriana Fallaci. E, da buona Toscana, senza peli sulla lingua !

Cordiali saluti.

salvatore d'urso ha detto...

Paolo Emilio... le cause che han portato all'11 settembre, alla guerra in Afganistain, alla guerra in Iraq... sono quelle legate al denaro... al petrolio... e basta... se li non c'era nulla di prezioso gli americani non ci sarebbero mai andati, come di fatti non sono mai intervenuti così determinatamente in alcun paese del mondo privo di ricchezze o strategicamente e logisticamente non importante...

Anonimo ha detto...

gentilissimo monsù Lima, chiaramente non volevo, né avrei potuto, darle dello sfruttatore, e ho proprio specificato nel mio commento che non è certo lei a stabilire le ignobili tariffe dei consulenti. per cui, a meno che non abbia una lavastoviglie rumena incatenata al lavandino, la prego di nuovo di prendere la mia accusa di sfruttamento come sineddoche.
oltretutto, quanto da lei proposto riguardo al trattamento dei consulenti le fa onore, e sapere che ci sono giudici che vogliono apprezzato un certo tipo di lavoro (sebbene difficilmente potrà avvalersi della mia opera per questioni geografiche) mi fa sperare che non siate tutti i superbi somari (attenzione al doppio senso) che ho avuto la sventura di conoscere.

fuor di scherzo, e riguardo alla mia ultima frase, la prego di rileggere: la malattia non è il terrorismo, ma il sottosviluppo.
e secondo me è il frutto diretto di 500 anni di islamicissimo impero ottomano (questo grande assente dai libri di storia.....)

un saluto, baon litron

Anonimo ha detto...

A proposito della diffusa percezione di insicurezza, mi permetto di segnalare il libro “Paura liquida” di Zygmunt Bauman (sociologo fra i più illustri), che offre una chiave di lettura della modernità affrontando il tema della paura e del bisogno di sicurezza.
E’ illuminante e ne consiglio caldamente la lettura.
Riporto uno stralcio di una recensione (che trovate al link seguente):

“Criminalità, stranieri, precarietà del lavoro e della vita, imprevedibilità del futuro e la guerra al terrorismo. Dalle pagine di Bauman esce una società impaurita (per «l’ubiquità delle paure» che la percorrono) e impotente; ma anche, e proprio per questo, più docile, più assoggettata all’esistente, incapace di immaginare alternative, perché le paure sono individualizzate e non devono trovare momenti di soluzione condivisa e collettiva. «Mettere paura» è una vecchia strategia, paura chiama sicurezza e obbedienza e oggi non si accetterebbero tanti controlli se la produzione di paura non avesse preparato, da tempo, il terreno.”
http://www.laterza.it/leggi_brano.asp?id=429

Saluti.

Anonimo ha detto...

Per Baron Litron.

Gentile Baron Litron,

grazie per la Sua precisazione.

Ma non mi ero risentito per nulla.

Discutere con Lei è sempre un piacere.

Quanto ai "superbi somari" di cui parla, fra i "link ad amici" di questo blog ce n'é uno che rinvia a un blog dove autorevole magistrato pubblica surreali strafalcioni di colleghi.

Un caro saluto.

Felice Lima

Anonimo ha detto...

signor D'urso, io faccio di un partito attualmente al governo e non voglio aggiungere altro. Posso solo dirle che secondo quanto detto da loro e anche dai media stiamo assistendo a consistenti flussi di popolazione verso l'Italia come non se ne sono mai visti in un Paese occidentale.
io non credo che sia nel partito che nei media possano sbagliare a tal punto da dire cose false.
leggo il clima di incertezza anche in alcuni familiari che hanno votato per chi è ora alla maggioranza per due motivi:

1. scongiurare una dittatura di sinistra
2. combattere la criminalità

io non arrivo a questi eccessi ma vi faccio notare che alcuni miei amici stanno facendo degli studi per dimostrare come la criminalità sia un tratto distintivo di alcune popolazioni e non di altre per una questione genetica e culturale.

ce n'è abbastanza per stare preoccupati.
proprio ora sto poi leggendo che l'italia centro settentrionale è letteralmente invasa da stranieri. in tv hanno detto che una tale concentrazioni di stranieri non è eguali in nessuna parte d'Europa e, in rapporto alla popolazione, neanche negli Usa.

io sono preoccupato

Anonimo ha detto...

Caro Salvatore,

Hai ragione. Però l'una cosa non esclude l'altra. Non è per il petrolio "e basta" che si fanno esplodere assieme a tanti altri innocenti.

Semmai questa è un'occasione oppure, al massimo, una concausa o una causa remota, non la causa esclusiva, né la causa prima.

Cordiali saluti.

P.S. - Gli americani non mi sono mai stati troppo simpatici, fino agli anni '70. Ma constatando che in seguito l'Europa è diventata una brutta copia degli "States", oggi preferisco gli originali !

"Uguale per tutti" ha detto...

Per Anonimo delle 17.35.

Gentile Lettore,

premesso che il nostro blog non ha alcuna particolare simpatia per nessun partito di questa o quella parte, sicchè quanto stiamo discutendo qui prescinde del tutto, dal nostro punto di vista, dalle opinioni più squisitamente politiche, i dati OGGETTIVI dell’immigrazione relativi ad alcuni paesi europei sono i seguenti: Svezia 5,2%,Germania 9,0%, Gran Bretagna 5,3%, Spagna 11,0%, Italia 5,0%.

Abbiamo, quindi, meno immigrazione che in Svezia e in Gran Bretagna, quasi la metà dell’immigrazione che ha la Germania e meno della metà di quella che ha la Spagna.

Scrive Naomi Klein in “Shock Economy” che “Il disastro originario [in questo caso alcuni singoli episodi di violenza come, purtroppo, se ne registrano molti in tutto il mondo] getta l’intera popolazione in uno stato di shock collettivo … capita così che le società sotto shock si rassegnino a perdere cose che altrimenti avrebbero protetto con le unghie e con i denti”.

In questo caso le “cose che in altri tempi avremmo protetto con le unghie e con i denti” sono lo Stato di diritto, che significa, fra l’altro, la responsabilità personale degli atti criminosi, senza generalizzazioni razziali che rischiano di rispondere ai crimini individuali con un crimine collettivo.

Sullo stesso tema, in questo blog:

“Rumeni, giustizia e demagogia”

“Democrazia e principi. Il pericolo delle culture eudemoniste”

“La giustizia tradita e strumentalizzata dal potere”

“La democrazia può averla solo un popolo informato e consapevole”

Lei scrive: “io non arrivo a questi eccessi ma vi faccio notare che alcuni miei amici stanno facendo degli studi per dimostrare come la criminalità sia un tratto distintivo di alcune popolazioni e non di altre per una questione genetica e culturale”.

Ci faccia una cortesia. Quando incontrerà di nuovo quei Suoi amici, dica loro che studi come quelli che stanno facendo sono già stati fatti recentemente in Europa dal governo cosiddetto del III Reich.

Quegli studi – fatti da gente serissima appartenente a un popolo certamente fortunato, considerato che di esso hanno fatto parte persone come Hegel, Einstein, Beethoven e tanti altri – hanno dimostrato infallibilmente (usiamo più o meno le sue stesse parole) che “la perfidia e la pericolosità sociale è un tratto distintivo di alcune popolazioni (quelle ebraiche) e non di altre (quelle ariane) per una questione genetica e culturale”.

La conseguenza geniale di quegli studi geniali fu lo sterminio di sei milioni (sei!!!) di ebrei.

Gentile Anonimo, ci permetta di dirLe per il bene Suo e di tutti che Lei frequenta della gentaglia. E non per il colore politico, che, come detto, ci è del tutto indifferente, ma per le idee profondamente criminali che producono e diffondono.

Se vuole un consiglio fraterno: legga qualcosa di accettabilmente onesto (il Vangelo può essere un primo passo, poi scelga nell’immenso panorama della buona saggistica e letteratura) e smetta di frequentare criminali.

Badi, usiamo questa espressione così dura e violenta solo per un dovere di obiettività, perché oggi in tutti i Paesi decentemente civili il razzismo (quale incontrovertibilmente è ciò che induce taluni e fra questi i Suoi amici a inventarsi teorie per le quali alcuni gruppi etnici sarebbero geneticamente peggiori di altri) è considerato senza se e senza ma un CRIMINE.

La Redazione

Anonimo ha detto...

L'argomento dell'articolo credo riguardasse il minore risalto dato dall'informazione a talune vicende, pur gravissime.
I commenti, chissà come mai, hanno operato digressioni anche in tutt'altro campo, ad esempio circa la scarsa produttività dei giudici (peraltro, con macroscopiche inesattezze: un giudice redattore di 25 sentenze l'anno va incontro a rilievi ispettivi praticamente certi, mi si provi il contrario; io definisco ogni anno tra i 500 ed i 1000 procedimenti, con diverse centinaia di sentenze; non percepisco 5.000 € netti al mese)
Tornando "in topic", credo che il web stia dimostrando la sua importanza nel poter consentire l'informazione ed il dibattito su vicende talora trascurate, e, grazie al cielo, questo blog fa egregiamente la sua parte.

Anonimo ha detto...

Preg.mo Dott. Di Maio,

La ringrazio del Suo intervento, perché mi permette di precisare alcuni fatti:

In primo luogo non ho detto che un giudice che definisce soltanto 25 sentenze civili l'anno non vada incontro a rilievi ispettivi.
Bisognerebbe anche dire, però, come si svolge l'eventuale procedimento disciplinare e soprattutto quali sono le sanzioni effettivamente applicate.

La media nazionale di sentenze è esattamente di 140,56 sentenze all'anno pro-capite. Lo dice, quest'anno, la Relazione del Presidente della Corte d'Appello de L'Aquila, sede che ha "la più alta produttività pro–capite di provvedimenti giudiziari", censurando il fatto che taluni siano usi "additare a modello altre Corti con una produttività di 72, 64, 62 sentenze annue pro–capite". So per certo, incidentalmente, che diversi giudici ONORARI di tribunale producono assai più sentenze di queste "altre" Corti ! Come conosco personalmente diversi giudici addetti al civile che producono oltre 200 sentenze ogni anno, e ciò da diversi anni !

Non le sembra, pertanto, sommamente ingiusto che siano trattati economicamente allo stesso modo i "pigri" e i "laboriosi" ?

Infine, se Lei non percepisce almeno 5.000 euro netti al mese ciò vuol dire soltanto che Lei è Magistrato da meno di venti anni, all'incirca. Ma sa bene, in ogni caso, che prima o poi supererà questa cifra. E, badi bene, non dico immeritatamente ... almeno per quanto La riguarda.

Cordiali saluti.

Anonimo ha detto...

"Tanti di noi propongono di seguire un altro percorso, consistente nell'assumere degli avvocati dello Stato che patrocinino chi ha diritto a un avvocato a spese dello Stato."

management...
cominciamo col lasciare a casa questi...

Onelio P.

ps tanto per curiosità
Corriere della Sera 28.04.2008
come sempre, un grazie a Vanna

e poi un libro:
"L' altra casta" - Stefano Livadiotti - Bompiani

Anonimo ha detto...

Urge ricordare all'anonimo, amico degli scienziati delle razze Umane, che esistono "criminali" e "CRIMINALI" quelli che fanno distinzioni tra le razze, appunto, sono classificabili tra i primi!
bartolo

salvatore d'urso ha detto...

Caro anonimo del 29 aprile 2008 17.35

Le voglio portare alla sua attenzione l'emergenza sicurezza che tutte le tv negli ultimi mesi han voluto bombardare gli italiani come se l'Italia fosse un paese a rischio sicurezza...

Lei ha mai notato che quando si parla in tv di sicurezza, che siano giornalisti o politici a farlo, non hanno mai parlato di dati che provengono dal ministero degli interni e che di questi dati soprattutto non sono mai stati raffrontati con quelli degli altri paesi?

Le consiglio di consultare i dati degli altri paesi europei, quindi e raffrontarli coi nostri...

C'è da fare però una precisazione... dai dati italiani ovviamente deve escludere gli omicidi e crimini di mafia e camorra per poterli ovviamente raffrontare con quelli degli altri paesi dove questo fenomeno malavitoso è pressocchè assente...

Difatti la media dei crimini ed omicidi commessi nel nostro paese salgono al di sopra di quelle degli altri paesi europei, ma mai in tv ha sentito dei politici ne dare questi dati e ne accusare che il vero male di questo paese è la criminalità organizzata, che rispetto al semplice furtarello di un bambino rom di un semplice portafoglio cè invece l'estorsione periodica di criminali presso attività commerciali o imprenditoriali seguite da serie minacce verso propri familiari, inclusi bambini della vittima o verso l'attività stessa della vittima.

Ebbene vedrà e constaterà che nei prossimi 5 anni nulla sarà fatto nei confronti di tali criminali a livello politico, al massimo sarà lo sforzo delle istituzioni proposte a garantire una diminuzione di tali reati, se ovviamente l'impegno sarà forte e costante... noterà però che il sistema giudiziario e soprattutto la sua parte penalistica fa molta fatica a sbattere dentro un criminale o addirittura a decidere se quel soggetto sia un criminale...

Le colpe e le responsabilità di tale disastro sono da attribuire non ad un solo polo politico ma ad entrambi, poichè chi da una parte propaganda il falso garantismo dall'altra c'era chi per interessi propri o di amici preferiva destabilizzare la magistratura e con la legiferazione di leggi ad hoc ha impedito che molti criminali finissero in carcere e scontassero quanto dovuto... poichè in altri paesi diversi dal nostro tali soggetti sarebbero stati considerati dei pericolisissimi criminali e quindi da punire con il carcere.

Le voglio fare il semplice esempio di Tanzi, per discostarmi dal fenomeno della criminalità organizzata, anche se l'esempio di Tanzi in certi aspetti non è che sia tanto diverso, ebbene in America per lo stesso tipo di reato i soggetti responsabili sono stati condannati a 20 anni di carcere, il Tanzi invece agli arresti domiciliari...

Volgo quindi questa domanda a tutti i lettori sull'esempio di Tanzi...

Se consideriamo che in Italia un ladro di polli rischia 20 anni di galera... un Tanzi che ha frodato milioni di persone quanto dovrebbe rischiare in anni di galera?

Quelli che vogliono un inasprimento delle pene per questo tipo di reato li definiscono giustizialisti... voi li ritenete tali? E se la risposta fosse negativa, come ritenete allora chi da del giustizialista a chi chiede l'inasprimento delle pene?

Opinione mia? Ladri o complici dei ladri...

Anonimo ha detto...

Forse ho sbagliato a pensare che il discorso sulla produttività e sulle retribuzioni dei magistrati fosse off-topic, e ne faccio ammenda.
Da un certo punto di vista, infatti, anche questo è un argomento che meriterebbe il dovuto spazio, nell'ambito dell'informazione sui problemi della giustizia, i quali non sono appunto secondari.
Credo che dei passi importanti potrebbero essere fatti determinando standards di produttività certi e commisurando adeguatamente le retribuzioni, senza perdere di vista il perequamento con i livelli del p.i. ed in particolare tra le diverse magistrature.

salvatore d'urso ha detto...

Aggiungo sempre per Anonimo...

Per rendere più chiaro il quadro di quanto sta accadendo in questo paese vorrei prima di tutto fare un esempio citando un nome, dove spero la redazione mi dia la possibilità di poter far leggere a tutti il mio scritto dove naturalmente io mi assumo tutte le responsabilità di quanto dico...

Alle ultime elezioni amministrative per il comune di Roma è stato eletto sindaco per il PDL il sig. Alemanno e tutti dicono che ha vinto le elezioni perchè più credibile di Rutelli nell'afforntare l'emergenza della sicurezza...

Lui... il sig. Alemanno che... è stato condannato insieme ad altri suoi camerati per aver pestato un cittadino con spranghe di ferro nel 1981, dove poi nel 1982 scontò 8 mesi di carcere a Rebibbia per aver lanciato 2 monotov contro l'ambasciata dell'URSS, dove ancora successivamente fu riarrestato per aver tenuto un corteo non autorizzato contro Bush senior e aver opposto resistenza fisica a dei pubblici ufficiali...

In qualsiasi altro paese democratico l'informazione se davvero libera in questo paese avrebbe senz'altro ricordato ai cittadini il suo passato politico/penale..., se così vogliamo chiamarlo, e avrebbe senz'altro indicato agli elettori che quella persona magari sarebbe la meno adatta a risolvere i problemi legati alla sicurezza, poichè lui stesso in passato l'ha messa in repentaglio...

Piuttosto informatevi... e ragionate poi con la vostra testa e la vostra coscienza... e ricordo ancora per chi ancora non l'avesse fatto di guardarsi l'intervento della sig.ra Maria Fida Moro al v2-day... poichè penso che da quelle sagge parole ne avremmo un pò tutti da guadagnarci... per poi poter costruire un'Italia davvero migliore di quella che è stata negli ultimi 30 anni almeno...

Anonimo ha detto...

Il problema è CHI viene a parlare di sicurezza.

Ma come fanno ad essere CREDIBILI, parlando di sicurezza, quelli che fino a pochi anni fa chiamavano "SBIRRI" o "SERVI DEI PADRONI" i Poliziotti e i Carabinieri ?

Allo stesso modo, come fanno a parlare di "PATRIA" e di "TRICOLORE" quelli che fino a pochi anni fa (e taluni ancora adesso) avevano una sola patria, "internazionale", per intederci ?

Ma con quale faccia...

La gente, questo, lo ha ricordato bene, in barba a "Girella" e a tutti i trasformisti !

Perché Alemanno avrà pure lanciato una molotov contro l'ambasciata dell'U.R.S.S. (se lo dici tu...), ma non mi sembra l'abbia mai lanciata contro un Commissariato o una Stazione dei Carabinieri, a differenza di qualcun altro !

Anonimo ha detto...

Caro Paolo Emilio,
riscontro nelle tue argomentazione qualche incongruenza, seppur normale quando si interviene d’impulso nei blog in generale. E quindi tutti siamo esposti ad argomentazioni che spesso risultano poco coerenti. Lei critica, mi sembra in modo deciso, chi chiamava SBIRRI o SERVI DEI PADRONI i Poliziotti e i Carabinieri; ma dovrebbe anche ricordare che il MSI, di cui era militante il neo sindaco di Roma, fin dalla sua nascita si è configurato come partito antisistema. Un partito che disconosceva le basi su cui la Repubblica italiana si fonda. I moti di Reggio, in cui i manifestanti dietro le barricate lanciavano di tutto verso le forze dell’ordine (comprese molotov), erano appoggiate dal partito di Alemanno che per lungo tempo (e se non ricordo male proprio in quel periodo) fu responsabile per il partito dell’area sud del paese. Alemanno è stato un rautiano; Ordine Nuovo, significa un ordine differente da quello istituzionale configuratosi in Italia dopo la seconda guerra mondiale. Insomma se a sinistra si era anti-sistema a destra non lo si era di meno. E Alemanno faceva parte di quella destra, appunto antisistema. Successivamente ci si è emendati tutti a destra come a sinistra. Il suo ragionamento dovrebbe criticare sì la sinistra ma anche la destra, in quanto entrambe hanno condiviso un’esperienza politica contro l’ordine istituzionale costituito.
Se parla di “girella” (che non capisco chi sia) come trasformista, Fini cosa è?
Lei saprà che l’estate scorsa a Roma in una bellissima villa fresca e verde, irrompevano ad un gradevole concerto, ragazzi che armati di oggetti contundenti ed al grido di DUCE malmenavano senza ragione la gente che cercava un po’ di riparo dall’afoso caldo romano. Non erano mica immigrati. Erano ragazzi italianissimi che aggredivano altrettanti italiani.
Il problema della sicurezza dovrebbe essere affrontato attraverso un “sistema di azioni”. Cito ciò che mi sta più a cuore a titolo di esempio e che costituisce una delle azioni di un sistema che è tutto da pensare e definire: la certezza della pena. Amato giusto ieri si è soffermato su questo problema indicandolo come uno tra i più destabilizzanti dell’ordine pubblico. Non è delegittimando la magistratura che riusciremo a dare certezza alla pena; dando del matto al magistrato non riusciremo a mantenere la sicurezza; riconoscendo le doti eroiche di qualche ergastolano non diffonderemo certo il principio di legalità tra i cittadini; inserendo decine e decine di pregiudicati nelle liste non daremo una mano alla sicurezza.
Peraltro consideri che il vero problema della sicurezza non è mica la microcriminalità (che va contrastata con decisione) bensì la macro criminalità, la criminalità organizzata che mantiene nel sottosviluppo metà del paese e controlla i traffici di droga ed armi (in partenariato con altri cartelli internazionali) con impatti deleteri sulla pubblica sicurezza. Magari se questo governo in fieri si pronunciasse a favore del mandato di cattura europeo, contrariamente a quanto fatto nella precedente esperienza governativa berlusconiana, già saremmo sulla buona strada.

salvatore d'urso ha detto...

X Paolo Emilio... che però non si è candidato a sindaco e soprattutto non strumentalizza la sicurezza...

Inoltre le tv non hanno informato i cittadini di tali fatti...

E tutto questo è anomalo per una democrazia... molto anomalo... e continuerà ad essere sempre peggio se si lascia fare sempre così...

Che poi invece alle persone alle quali ti riferisci tu sono daccordo con te... non mi piacciono e le contesto allo stesso modo... non sono di questa sinistra...

La democrazia è un'altra cosa... che a noi italiani ancora non è chiara... chissà quando capiremo il vero significato che ha la parola democrazia.

Anonimo ha detto...

mi scusi, caesare, ma lei dice: "Peraltro consideri che il vero problema della sicurezza non è mica la microcriminalità (che va contrastata con decisione) bensì la macro criminalità, la criminalità organizzata che mantiene nel sottosviluppo metà del paese e controlla i traffici di droga ed armi (in partenariato con altri cartelli internazionali) con impatti deleteri sulla pubblica sicurezza."
ebbene, riesce a spiegare a me e a tutti che cosa ci sarebbe di "micro" in un criminale che ti spacca il femore scippandoti? che ti entra in casa per svaligiarla, e quando torni tori un sospiro di sollievo perché non c'eri, e quindi ti sei risparmiato, oltre il furto, anche le botte? del trovarsi il finestrino dell'auto spaccato da qualche micro che cercava gli spiccioli per la roba? di farsi truffare per qualche centinaio di euri, quando se ne guadagnano pochi in più?
capisco il suo sdegno verso i grossi criminali, ma cerchi di capire che sono sì grossi e fanno molti danni, ma sono pochi, e lontani dalla gente comune proprio quanto lo sono i politici.
e sono molti meno di quelli che troppa gente vede come minaccia immediata, dolorosa e preoccupante alla propria esistenza quotidiana, alla propria tranquillità, alla propria ed altrui libertà di vivere in maniera normale ....
per avere certezza della pena occorre che la pena sia chiara e inesorabile, e soprattutto che non si faccia nessuna distinzione tra delinquenti: che spacchino serrature o imbroglino i risparmiatori, che abbiano il passamontagna nero o il colletto bianco, che parlino toscano o bulgaro vanno puniti tutti, e senza cercare particoalri giustificazioni del loro operato.
cominciando magari proprio da quelli che abbiamo tutti i giorni davanti al naso.
baron litron

Anonimo ha detto...

Caro Caesare,

Premesso che non sono un politico, né ho MAI avuto la tessera di alcun partito in tasca, devo dirti che "Il brindisi di Girella" è una famosa poesia di Giuseppe Giusti, che prende per i fondelli chi cambia spesso maschere ed opinioni, secondo la convenienza del momento. Una volta la si insegnava a scuola, oggi non credo. I "docenti" contemporanei preferiscono qualche sconosciuto autore cileno o boliviano ... de gustibus !

Hai comunque ragione quando dici che anche la destra ha avuto degenerazioni anti-stato e anti-sistema, nonché fenomeni terroristici ed eversivi.

Ma la differenza è che la grande maggioranza di chi è stato di destra, di chi ha votato M.S.I., ha sempre ONORATO la bandiera, e non si è MAI proclamato "internazionalista", nè l'hai mai ... nascosta dietro la bandiera rossa ! Ricordi il vecchio simbolo del P.C.I. ? Qual era il posto del Tricolore in quel simbolo ? Te lo rammento, se permetti: era DIETRO la bandiera DELL'UNIONE SOVIETICA (che aveva le proprie batterie di missili nucleari puntate anche contro l'Italia, e scusate se è poco...) !

Non voglio dire che la maggior parte di quelli che votavano P.C.I. non fossero brave persone. Lo erano sicuramente.
La differenza è che a questi ultimi i dirigenti del loro partito avevano insegnato per decenni che la "patria" era il mondo intero, che chi amava la Patria Italiana era un...FASCISTA, che il miglior paese del mondo era l'Unione Scvietica (poi dal '68 questo paese divenne la Cina, assieme al Vietnam del Nord), che le forze armate erano serve dei padroni, che i Poliziotti e i Carabinieri servivano soltanto a picchiare i poveri operai e i "poveri" studenti, ecc. ecc.

Quindi capisci bene cosa volevo dire: non è credibile una sinistra che si dichiara, tutto d'un tratto, patriottica, che CANTA addirittura l'inno nazionale, nemmeno fosse un reparto di paracadutisti della "Folgore" !

A me, francamente, fanno soltanto ridere, nel constatare la faccia tosta che hanno !

Cordiali saluti.

P.S. - Se mi concedete abbastanza spazio, vorrei riportare il "Brindisi":

Il Brindisi di Girella
di Giuseppe Giusti

Dedicato al signor di Talleyrand buon'anima sua

Girella (emerito
Di molto merito),
Sbrigliando a tavola
L’umor faceto,
Perde la bussola
E l’alfabeto;

E nel trincare
Cantando un brindisi,
Della sua cronaca
Particolare
Gli uscì di bocca
La filastrocca.

Viva Arlecchini
E burattini
Grossi e piccini:
Viva le maschere
D’ogni paese;
Le Giunte, i Club, i Principi e le Chiese.

Da tutti questi
Con mezzi onesti,
Barcamenandomi
Tra il vecchio e il nuovo,
Buscai da vivere,
Da farmi il covo.

La gente ferma,
Piena di scrupoli,
Non sa coll’anima
Giocar di scherma;
Non ha pietanza
Dalla Finanza.

Viva Arlecchini
E burattini;
Viva i quattrini!
Viva le maschere
D’ogni paese,
Le imposizioni e l’ultimo del mese.

Io, nelle scosse
Delle sommosse,
Tenni, per ancora
D’ogni burrasca,
Da dieci o dodici
Coccarde in tasca.

Se cadde il Prete,
Io feci l’ateo,
Rubando lampade,
Cristi e pianete,
Case e poderi
Di monasteri.

Viva Arlecchini
E burattini,
E Giacobini;
Viva le maschere
D’ogni paese,
Loreto e la Repubblica francese.

Se poi la coda
Tornò di moda,
Ligio al Pontefice
E al mio Sovrano,
Alzai patiboli
Da buon cristiano.
La roba presa
Non fece ostacolo;
Ché col difendere
Corona e Chiesa,
Non resi mai
Quel che rubai.

Viva Arlecchini
E burattini,
E birichini;
Briganti e maschere
D’ogni paese,
Chi processò, chi prese e chi non rese.

Quando ho stampato,
Ho celebrato
E troni e popoli,
E paci e guerre;
Luigi, l’Albero,
Pitt, Robespierre,
Napoleone,
Pio sesto e settimo,
Murat, Fra Diavolo,
Il Re Nasone,
Mosca e Marengo;
E me ne tengo.

Viva Arlecchini
E burattini,
E Ghibellini,
E Guelfi, e maschere
D’ogni paese;
Evviva chi salì, viva chi scese.

Quando tornò
Lo statu quo,
Feci baldorie;
Staccai cavalli,
Mutai le statue
Sui piedistalli.
E adagio adagio
Tra l’onde e i vortici,
Su queste tavole
Del gran naufragio,
Gridando evviva
Chiappai la riva.

Viva Arlecchini
E burattini;
Viva gl’inchini,
Viva le maschere
D’ogni paese,
Viva il gergo d’allora e chi l’intese.

Quando volea
(Che bell’idea!)
Uscito il secolo
Fuor de’ minori,
Levar l’incomodo
Ai suoi tutori,
Fruttò il carbone,
Saputo vendere,
Al cor di Cesare
D’un mio padrone
Titol di Re,
E il nastro a me.

Viva Arlecchini
E burattini
E pasticcini;
Viva le maschere
D’ogni paese,
La candela di sego e chi l’accese.

Dal trenta in poi,
A dirla a voi,
Alzo alle nuvole
Le tre giornate,
Lodo di Modena
Le spacconate;
Leggo giornali
Di tutti i generi;
Piango l’Italia
Coi liberali;
E se mi torna,
Ne dico corna.

Viva Arlecchini
E burattini,
E il Re Chiappini;
Viva le maschere
D’ogni paese,
La Carta, i tre colori e il crimen laesae.

Ora son vecchio;
Ma coll’orecchio
Per abitudine
E per trastullo,
Certi vocaboli
Pigliando a frullo,
Placidamente
Qua e là m’esercito;
E sotto l’egida
Del Presidente
Godo il papato
Di pensionato.

Viva Arlecchini
E burattini,
E teste fini;
Viva le maschere
D’ogni paese,
Viva chi sa tener l’orecchie tese.

Quante cadute
Si son vedute!
Chi perse il credito,
Chi perse il fiato,
Chi la collottola
E chi lo Stato.
Ma capofitti
Cascaron gli asini;
Noi valentuomini
Siam sempre ritti,
Mangiando i frutti
Del mal di tutti.

Viva Arlecchini
E burattini,
E gl’indovini;
Viva le maschere
D’ogni paese.
Viva Brighella che ci fa le spese.

Anonimo ha detto...

Sottoscrivo al 100% quanto ha scritto Baron Litron: è esattamente quello che penso anch'io.

Anonimo ha detto...

Caro Baron,
la microcriminalità va contrastata, come appunto dicevo nell'intervento. Così che la gente non debba curarsi il braccio rotto nella caduta dovuta allo scippo. Ma da quanto dici: "del trovarsi il finestrino dell'auto spaccato da qualche micro che cercava gli spiccioli per la roba? di farsi truffare per qualche centinaio di euri, quando se ne guadagnano pochi in più?", il rapporto tra micro criminalità e gente comune si configura come "guerra tra poveri", dovuta alla condizione di disagio sociale ed economico in cui versa grande parte della microcriminalità. IL problema della microcriminalità nelle aree metropolitane è un fenomeno mondiale che si combatte con politiche sociali adeguate, altrimenti ce la dovremo tenere, e con essa dovremo subire la giustizia sommaria delle ronde padane e no. Io peraltro ho un interesse diretto: in quanto calabrese ed abbastanza abbrustolito dal sole, potrei facilmente essere confuso con un algerino da un glauco padano. Per risolvere il problema della microcriminalità non basta un volitivo Alemanno, serve un'azione politica e sociale di più ampio respiro. Peraltro spesso non è facile distinguere tra micro e macro criminalità; ciò che a volte sembra un furto di qualche balordo in una villa isolata, in realtà risulta un'azione riconducibile ad un sistema criminale con obiettivi ben più consistenti che una dose di eroina. Infatti i furti delle ville di cui i colpevoli spesso erano di origine albanese, servivano a finanziare la criminalità organizzata di matrice albanese e le guerriglie che si combattevano nella regione balcanica.

Per quanto riguarda poi l'impatto che macro criminalità ha sulla vita di ciascuno, posso assicurarvi che esso non è assolutamente trascurabile. Le capacità di ognuno di noi di cogliere gli effetti che la criminalità organizzata genera sulle dinamiche sociali e politiche è strettamente legata all'approfondimento dei meccanismi di potere della criminalità organizzata stessa. Nel precedente intervento dicevo di quanto essa sia deleteria per lo sviluppo civile e socioeconomico del sud. E' un problema che non ci tocca? La microcriminalità, per lo più, è generata dalla povertà e miseria (due cose abbastanza differenti) che a loro volta sono determinate dall'assenza di sviluppo civile e socioeconomico. Se non sbaglio a Crotone, insomma in Calabria, una bambina forse di 5 anni è rimasta ferita in un agguato; a Napoli i clan sparano all'impazzata anche in luoghi pubblici, ferendo ed uccidendo gente comune (e se va loro bene si rompono un femore)e di esempi di questo tipo se ne potrebbero fare tanti. Caro Baron forse non toccano te e me, ma la gente viene toccata e come. Chi si ribella alla scellerata arroganza dei clan campani (vedi Saviano) vive sotto scorta; certo per vivere liberi non dobbiamo ribbellarci all'ingiustizia della criminalità organizzata e vivere appunto nell'ingiustizia, liberi di essere comandati dai criminali.Senza considerare che spesso la microcriminalità è diretta e gestita dalla criminalità organizzata.

Tutto ciò per dire che comunque, apprezzando gli interventi di Paolo Emilio e di Baron, rimango del convincimento che la tensione verso una maggior legalità in tute le dimensione della vita sociale e politica siano i presupposti per contrastarte sia la micro che la macro criminalità. E la destra attuale per fare ciò non è assolutamente attrezzata.

Un grazie a Paolo Emilio per la poesia che non conoscevo

Cinzia ha detto...

Per l’anonimo di tutti i commenti precedenti.

Anch’io vivo a Roma, in un quartiere ad alta densità extracomunitaria, a due passi da Principe Amedeo e tre dalla stazione termini.
Quando mi capita di rientrare tardi la notte, magari sola, mi rassicura il fatto che, proprio sotto casa vive una comunità di senegalesi, tutti belli grossi e neri che mi sorridono e mi salutano sempre.
Spesso due o tre di loro sono in strada anche di notte, e non ho mai capito se fanno il turno per dormire o cosa, perché sì da il caso che un italiano, proprietario dello stabile (pericolante) in cui vivono, più che gli appartamenti affitta i letti…
e quello sì che è un delinquente vero, ma magari le vive accanto e non le fa paura!
Non sono giovanissima e nei miei 46 anni di vissuto romano, prima in un quartiere periferico e piccolo borghese, ora in un quartiere più centrale e popolare, non ho mai subito un’aggressione da uno straniero, né scippi, né rapine e non conosco nessuno che ne abbia subite (sempre da stranieri).
Ma forse io e lei viviamo davvero non in città diverse, ma in mondi differenti!
La mia città ora è governata da un ex picchiatore fascista ripulito e seppure la governi da pochi giorni, un circolo gay ha già subito un’aggressione da parte di quelle frange irriducibili che lo hanno votato al ballottaggio perché, dicono loro, lo riconoscono come “uno di noi”.

Povera Italia!
Questa maggioranza mi fa tenerezza, rabbia e senso di desolazione… è così facile da irretire!

Anonimo ha detto...

Ottimo Baron Litron,
condivido anch'io come Paolo Emilio quello che scrive! E, aggiungo:
Il problema attuale dell'Italia non è destra o sinistra al governo, bensì chi tra loro è più “INcapace” ad Amministrare il Paese. Da circa un quindicennio, infatti, i due schieramenti si stanno confrontando in una desolante gara allo sconquasso che pare essere, oggi, arrivata al culmine. Non per nulla gli italiani allo sbando scelgono chi fa meno paura e appare più credibile e vicino alla loro sensazione e contestuale reale stato di sfascio. Ed in questo, che lo si voglia o no, accettare, appaiono più realistici Berlusconi, la Lega, gli ex Aennini; piuttosto che una formazione politica che in quindici anni non è riuscita neanche a trovarsi un nome capace di aggregare e tenere uniti le decine e decine di fazioni che si riconoscono nel progressismo democratico liberale.
bartolo

Anonimo ha detto...

x Salvatore D'Urso e altri

ritengo superficiale analizzare "sempre" i problemi nell'ottica sinistra-destra, ritenendole incapaci entrambe (per loro schierata volontà) di risolvere i problemi del paese.
Questo paese, l'Italia, è sempre stato (diciamo almeno dalla 2a guerra mondiale) territorio di sponsorizzazioni... e quindi di banchetti ("nessuno" fa niente per niente... tanto meno gli "sponsor").
Il concetto di democrazia cade o cede, al "gusto" dell'oligarchia.
Se vogliamo cambiare, io credo si debba intervenire in questo senso.
Di questa oligarchia ne fanno parte si italiani ma non nelle capacità decisionali, ma solo attuative.
Non per i benefici del paese, ma per i "benefici" di un disegno "globale", al massimo loro trarranno benefici personali, nulla di più... a pagarne tutti noi...

Se c'è una cosa che non capisco è perchè nella "sinistra" ci siano (ci siano state)tante persone prive di carisma a "guidarla", mi chiedo perchè un Prodi (di cui non metto in discussioni le capacità della persona) sia arrivato... dove sia arrivato. Mi chiedo perchè gli "acculturati" di sinistra si facciano gestire dagli occhetto, marini, d'alema, rutelli, veltroni...
Io credo vada cercata la risposta dietro chi sta loro...

La Sig.ra Palombelli, "marito" dello sconfitto Rutelli, dice, riassumendo, che è stata colpa dei "poteri forti" perchè il marito non avrebbe dato loro sufficienti garanzie...
Perchè non "chiedete" alla signora quali siano questi poteri forti? i nomi? dubito dirà mai quelli veri...
(ammesso ci siano "veri" poteri forti interessati alla "città" di Roma, ammesso li conosca e/o sino a che grado).

Il maggior problema, quindi, non sta nella dirigenza (e diligenza "complesso di cure e cautele che il debitore deve impiegare per soddisfare la propria obbligazione ") del paese... ma negli elettori.
perchè fin quando essi si schiereranno a mo' di gregge a dx o a sx convinti che l'uno sia meno peggio dell'altro non cambierà mai nulla.

I "fratelli" dissero e lo scrissero, che la sovranità del paese sta al popolo... un potere non soggetto ad altri poteri.
Guarda caso, il contrario di quanto ha detto la signora Palombelli.

siamo divenuti burattini di burattini..., anzichè esserne "burattinai".

"cui prodest scelus, is fecit"

Cordiali saluti
Onelio P.

ps forse troppo peperoncino ieri sera...
pps anche io cedo alla tentazione "facile" del sx-dx, ma, nel limite dei miei limiti, dipendente dal contesto.

Anonimo ha detto...

Il nostro è un paese dove le partite di calcio interessano molto di più dei problemi della politica e della società, dove si legge pochissimo e dove la maggior parte della popolazione preferisce affidarsi al "precotto" dell'informazione, elargita a mani copiose dai media.

Televisioni che non producono qualità né tanto meno informazione libera,ma che impongono un rapporto di sudditanza con il proprio pubblico.

Televisioni al servizio dei potenti che la usano per i propri fini personali,per ricavarne consenso e quindi potere.

Abbiamo così finito col perdere la percezione della realtà,dei valori e veniamo manipolati senza nemmeno che ce ne rendiamo conto.

E adesso, a differenza di vent'anni fa,nessuno si indigna più, se non pochi, a sentir parlare di un mangano eroe,di P.M. che devono essere sottoposti a test mentali, mentre ci fa arrabbiare la mancanza della sicurezza di cui sentiamo parlare ogni giorno in televisione e nella stampa.

Perché nessuno dei media parla dei veri problemi che attanagliano l’Italia e cioè le mafie, la convivenza delle mafie con la politica,i voti di scambio,di tutti i soldi che sono stati inghiottiti dalla politica e dalle mafie che sarebbero invece dovuti andare allo sviluppo del sud, delle gravità delle condizioni lavorative e precarie del lavoratore in Italia,precario non solo per il lavoro ma per la sua stessa vita, delle rendite finanziarie che vengono tassate al 12,50,meno della metà delle tasse pagate da un povero operaio che con il suo stipendio non vive ma sopravvive.

Nessuno ne parla, la maggior parte dei giornalisti preferisce tacere e così nessuno ha mai sentito parlare in televisione o nei giornali di Pino Masciari,un uomo che avendo denunciato i suoi estorsori politici e della mafia calabrese non è stato premiato dallo stato e portato ad esempio a tutti i cittadini,ma è stato tenuto isolato insieme alla sua famiglia,dimenticato dalle stesse istituzione,come se alla fine fosse lui il colpevole e non i suoi estorsori.
Questi sono gli eroi,la parte sana del paese di cui si dovrebbe parlare ogni giorno,così come si dovrebbe parlare ogni giorno di tutti gli eroi che hanno dato la loro vita e che la continuano a dare ogni giorno,anche in queso momento,uomini fedeli dello stato,delle istituzioni che però vengono sempre lasciati soli e abbandonati al loro destino.

Così se i criminali sono più spesso fuori che dentro le galere,che se le prescrizioni arrivano prima che i processi possano terminare,che se la giustizia non ha nemmeno i mezzi per fare le fotocopie è perché è stato voluto tutto questo dalla politica,perché così adesso nessun colletto bianco andrà mai a finire in prigione,perché nessuno dei loro "amici" potrà essere condannato e poco importa se in tutto questo ci vanno a finire di mezzo i cittadini.

Già perché se siamo insicuri,se abbiamo il problema della sicurezza la colpa non è solo di chi delinque,ma di chi ha permesso tutto questo, di tutti quei politici che hanno voluto distruggere la giustizia.

Di tutta quella politica, sia di destra che di sinistra, che ha trovato nelle leggi ad personam e contro personam i propri vantaggi e tornaconti personali.

E così la legge non è più uguale per tutti e se sei un delinquente è facile che vieni premiato diventando un futuro parlamentare,un futuro ministro e perché no, un futuro presidente del consiglio.

Senza certezza della pena,senza una legge uguale per tutti, come potremo mai vivere in uno stato sentendoci sicuri da chiunque delinqua,sia che esso sia un delinquente comune,sia che esso sia un politico corrotto e sia che esso sia un mafioso?

Anonimo ha detto...

caro caesar,
forse non mi sono spiegato bene: io non nego che esista la grossa delinquenza organizzata (aka mafia, camorra, 'ndrangheta, SCU, italiana o foresta), che smuove montagne di miliardi trafficando in qualsiasi merce lecita e meno, che gode di appoggi tra politici, magistrati e forze dell'ordine, che con una telefonata può far chiudere un'impresa o ammazzare venti persone.
ci mancherebbe, sappiamo tutti che esiste la mafia, e anche dove nasce e prospera.

io però rifiuto recisamente di considerare "micro" tutte le altre attività illecite: non c'è nulla di microcriminale in un delinquente comune, che sia rapinatore, spacciatore, teppista, stupratore o truffatore RESTA UN DELINQUENTE, e per niente "micro". sono anche stufissimo del fatto che si continui a dire, come fa Lei, che la c.d. "microcriminalità" "per lo più, è generata dalla povertà e miseria (due cose abbastanza differenti) che a loro volta sono determinate dall'assenza di sviluppo civile e socioeconomico.", e che " è un fenomeno mondiale che si combatte con politiche sociali adeguate, altrimenti ce la dovremo tenere."

ma siamo impazziti? non esiste nessuna giustificazione per chi delinque per professione, i numerosi magistrati e avvocati che frequentano questo spazio potranno agevolmente confermare che in Italia il tasso di recidiva dei reati è tra i più alti al mondo, e che la maggior parte di queste recidive sono proprio di reati di "micro" delinquenza.
e diamogli una licenza, allora, così le esauste casse dei comuni potranno essere rimpolpate almeno un po'....

quanto al fatto che lei, vivendo in Calabria, sia più preoccupato dalla mafia che dai micro, se la cosa la rassicura le posso lietamente comunicare che nella ex-sabauda Torino la 'ndrangheta ha messo solide quanto lucrose radici, e già se ne possono godere diversi effetti primari e secondari, non ultimo il blocco dei lavori per la TAV (e qui invito le menti più fini a fare gli opportuni collegamenti...)

che poi né lei né il giudice Lima nei suoi anni catanesi abbiate avuto a soffrire o ad assistere a episodi di microcriminalità...
le spiegazioni sono due: o non è vero che la microcriminalità è tipica di zone povere, misere e scarsamente sviluppate (al sud ce ne dovrebbe essere molta di più), oppure semplicemente la mafia garantisce l'ordine pubblico in maniera più efficiente (sibbene con scopi non propriamente disinteressati) di quanto riescano a fare le istituzioni.
rapine in villa o in casa, stupri a casaccio, scippi, furti e truffe al sud sono già regolate da licenze, esclusive territoriali, coperture e percentuali di profitto dei diversi attori.
non c'è spazio per la c.d. micro, perché al sud è essa stessa - e qui le dò ragione - completamente irreggimentata dalla criminalità organizzata.

che cosa devo sperare allora io, cittadino qualunque? che il minidelinquente venga al più presto perseguito e punito, o che per esserlo debba prima entrare nel numero dei soldatini di mafia, allenandosi nel frattempo con microcrimini a raffica?

baron litron

Anonimo ha detto...

Caro Caesar,
la nostra Calabria è famosa in tutto il mondo per il fenomeno criminale che la contraddistingue rispetto agli altri fenomeni similari ritenuti di minore pericolosità.
Ebbene, non crede anche Lei sarebbe molto utile alla causa di bonifica della 'ndrangheta se insieme a questo fenomeno il resto del mondo, di questa Regione, sapesse, con la stessa enfasi, anche che (cito un solo esempio, ma come questo ce ne sono a decine): nel Comune di Montebello Jonico(tra i più poveri d'Europa con circa 8 mila abitanti, a 20 km da Reggio Calabria)dagli anni settanta ad oggi un fiume di finanziamenti pubblici è stato impiegato per costruire due industrie che una volta completate sono state letteralmente "regalate" a speculatori del Nord Italia che ancora tutt'oggi continuano impunemente a corrompere e speculare (a me sembra che più che di 'ndrangheta, questa sia criminalità di Stato, a Lei, invece?).
bartolo iamonte

Anonimo ha detto...

Premetto subito che è gravissimo dire che “i grossi criminali, …. sono sì grossi e fanno molti danni, ma sono pochi, e lontani dalla gente comune proprio quanto lo sono i politici.”
Beato chi crede a questa menzogna pazzesca. Ma qualcuno ha una vaga idea della pericolosità e della pervasività dei fenomeni criminali in Italia? Le dico solo alcuni dei drammatici effetti che la cosiddetta criminalità organizzata, produce ogni giorno sulle nostre vite:
- in molti ospedali, non solo del sud, si muore ogni giorno a causa di una mala gestione, derivante dalla longa manus della criminalità e della politica sulla sanità;
- migliaia di commercianti e imprenditori in tutta Italia sono taglieggiati da vari tipi di criminalità;
- migliaia di persone si ammalano di cancro, non solo in Campania, a causa della presenza di rifiuti tossici smaltiti illegalmente che sono sparsi un po’ dovunque nel nostro splendido paese;
- ci sono milioni di persone che muoiono per la droga spacciata da grandi cartelli criminali;
- ci sono migliaia di persone che sono costrette a lasciare la propria terra per emigrare perché, a causa della criminalità e della corruzione diffusa, non esistono possibilità di vita, se non con “aiuti” di vario tipo;
- ci sono intere comunità che non hanno lavoro, acqua, strade, diritti, perché gli sono stati tolti da pochi “signori feudali” che gestiscono e divorano tutto.
Se non avessimo a cuore l’interesse generale del paese, piuttosto che essere ripiegati solo sul nostro interesse personale, perché staremmo qui a preoccuparci per De Magistris? Visto che i reati di cui si occupa lui, non ci toccano per niente perché riguardano i “grossi criminali”, dovremmo disinteressarcene no?

Il problema è uno solo: siamo tutti d’accordo che bisogna perseguire i reati, che il sistema della giustizia deve funzionare, che deve essere assicurata la certezza della pena, giusto?
Il punto è che quelli che vanno in giro a sbandierare che il nuovo governo finalmente si occuperà della criminalità, non hanno capito una cosa: che la campagna che la destra sta facendo sulla sicurezza è soltanto pretestuosa e ideologica, e che l’attuale maggioranza non è assolutamente interessata a occuparsi di questo. Una maggioranza che va in giro a dire che bisogna combattere la criminalità e poi ha decine di deputati e senatori con condanne di primo e secondo grado, qualcuno anche in via definitiva, che sono andati in parlamento per salvarsi grazie all’immunità, non ha molto interesse ad occuparsi della sicurezza e della giustizia.
Questa è una maggioranza che l’ultima volta che è stata al governo ha approvato la legge Cirielli, che accorciava i tempi di prescrizione per molti reati.
Tra i reati soggetti ad una riduzione del termine di prescrizione, figuravano, tra gli altri, delitti definiti “di frequente commissione e di significativo impatto sociale”, quali la corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, la violenza o minaccia a pubblico ufficiale, la truffa ai danni dello Stato o di enti pubblici, delitti che, in molti casi, si intrecciano alla attività illecita della criminalità organizzata, quali il favoreggiamento reale la truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, l’usura e la frode fiscale. Credo che ce ne siano altri (come lo stupro) ma adesso non ho il tempo di verificare. Ora, se si tiene conto della durata media di un procedimento si può ritenere che un’infinità di reati sono destinati, grazie a questa legge, a sicura prescrizione.
Allora il governo che ha fatto questa legge, sarebbe lo stesso che dice di volere sconfiggere la criminalità ??
Il problema, è che continuando a minare il sistema della giustizia con leggi ad personam, si rende impossibile il perseguimento di TUTTI i reati, e si getta il paese in una situazione di ulteriore in-sicurezza e totale anarchia.

salvatore d'urso ha detto...

Baron Litron...

Caesar ha ragione...

Ti spiego il perchè...

Lui non dice che la microcriminalità non va punita... e che punendola con il carcere, come è giusto che sia, non si ottengano dei risultati concreti nel ridurre il suo alto tasso...

Penso che Caesar volesse dire che oltre a combatterla facendo applicare le leggi bisogna combatterla anche nella sua anima, poichè la microcriminalità non nasce per il piacere di delinquere ma per necessità...

Certo poi c'è anche un problema culturale alla base che va riformato...

Ma il problema si risolve solo combattendo la causa che genera tali criminali...

E' differente invece ciò che vien detto sulla macrocriminalità, li non c'è necessità per delinquere, ma chi ne fa parte lo fa semplicemente perchè aspira a diventar più ricco e più potente... a scapito dell'intera collettività.

Io penso che se al sud non c'era la presenza della macrocriminalità ad oggi il sud era quasi sviluppato quanto il nord, gli imprenditori avrebbero avuto più possibilità di poter far fiorire e sviluppare le proprie industrie, gli operai in nero sarebbero un numero davvero ridicolo, le grandi infrastrutture sarebbero realizzate efficientemente come al nord, ecc...

Ma se invece ogni nuovo imprenditoreche comincia a fare le sue fortune grazie alla sua bravura e non è un criminale viene subito adocchiato e taglieggiato fino al punto che questo decide di andare ad investire altrove o addirittura che i veri criminali si approprino della sua attività come in molti casi è accaduto.

Per questo al sud non ci sono investimenti...

Riguardo ai discorsi fatti di destra e sinistra...

Io penso che sia ridicolo parlare di questi pseudo schieramenti... chi ha votato sinistra si vergogna di averlo fatto perchè sa benissimo che quelle persone vanno in parlamento per perseguire altri interessi... sarò qualunquista? non credo... si è visto la finocchiaro in sicilia come è scappata dopo aver perso le elezioni per potersi accomodare in una poltrona in parlamento, e così per altri motivi tanti altri partendo dal baffuto d'alema...

La destra non è di certo migliore... e di esempi ce ne sono tantissimi e gli stessi elettori di destra lo sanno benissimo e se non sono ipocriti dovrebbero prendere provvedimenti...

Si parlava di nazione italia, che la destra è l'unica a volere il bene del nostro paese... per poi lacsciar governare gente come Berlusconi, imbonire gli italiani di falsità, portare in parlamento persone con problemi con la giustizia, alcuni anche accusati di avere strani rapporti con la mafia, e sentir dire ancora che questa destra vuole il bene del paese, che mette la bandiera italiana al primo posto... è da matti o da stupidi... soprattutto quando un partito come AN si allea con la lega dove sui pilastri portanti delle loro ideologie sono totalmente contrapposti... chi vuole la scissione o il federalismo e chi invece l'unità nazionale senza se e senza ma... saranno morte anche per questi ultimi le famose idiologie?... se si allora perchè cosa votate? Dei volti?... Oltretutto non tanto limpidi...

Anonimo ha detto...

no, no, continuiamo a non capirci.
io non dico che la mafia non vada combattuta.
io rifiuto di pensare che la delinquenza comune possa essere chiamata microcriminalità. non c'è niente di micro, niente di riduttivo, niente di diverso dalla "macro" se non la mancanza di organizzazione, l'estemporaneità.
ma questo non significa che un rapinatore di tabaccherie o un topo d'appartamento non legato alla mafia (e ce ne sono a migliaia in Italia) non siano per la maggior parte dei delinquenti professionisti e che, lungi dal delinquere spinti dal bisogno (ottima quanto ipocrita scusa per giustificare l'ingiustificabile), lo facciano proprio per "diventar più ricco e più potente".

per cui tutti i tentativi di dipingere la delinquenza comune come qualcosa di "minore" rispetto a quella organizzata mi danno sui nervi.
un po' perché i danni subiti dalle vittime sono comunque pesanti, traumatici e a volte irreversibili.
un po' perché sminuirne l'importanza sul tessuto sociale locale rende a un tempo i protagonisti più spavaldi e impuniti, e le vittime più insicure e angosciate.

che poi al sud la situazione sia completamente diversa è evidente, e infatti occorre adottare strategie diverse per i due fenomeni. ma non a costo di trascurarne uno per l'altro, anzi, dividendoli e confrontandoli in continuazione se ne potranno individuare e perseguire eventuali contatti.
tutta la discussione qui è nata dall'idea che i media vadano a esagerare un tipo di delinquenza (e le conseguenze della sua percezione tra la gente) per ben precisi scopi politici.
sinceramente la cosa non mi interessa, non sono certo i ministri ad arrestare i criminali, né sono i senatori a giudicarli o i consiglieri comunali a risarcire le vittime.
se lasciamo i politici e i loro tirapiedi redazionali ai loro giochi, e cerchiamo di vedere come in realtà stanno le cose, ci potremo accorgere che la c.d. microcriminalità, in moltissime zone del nostro paese (casualmente quelle meno toccate dal fenomeno mafioso) costituisce il primo e più importante elemento di allarme e disturbo, che oltrretutto non ha la minima intenzione di calare.
e non ha niente, ma proprio niente di "micro", non è un segnale di degrado sociale o economico, è pura e semplice delinquenza.
che purtroppo vive e prospera perché oggettivamente le condizioni delle FDO, della giustizia, delle carceri, del sistema tutto di premi e sanzioni permette che sia così (mi raccomando, lo permette nel senso che non riesce o non può far molto per contrastarlo, non per scarsa volontà delle persone).

insomma, io trovo preoccupante che nel nostro paese si consideri "microcriminale" un rapinatore professionista, un ladro d'auto con centinaia di furti alle spalle, uno scippatore tossicodipendente o meno, un ricettatore, uno strozzino. soltanto perché non fanno parte di organizzazioni mafiose.
questo non è il vero segnale di degrado, di assopimento delle coscienze, di eccessivo allargamento dei limiti.

baron litron

Anonimo ha detto...

Bravo Salvatore, condivido il tuo intervento delle 20.05.
Ma io chiamerei microcriminali anche chi delinque perché arruolato nell'esercito delle mafie, che differenza passa tra un disagiato che per stato di necessità compie delitti riconducibili alla microcriminalità ed un suo simile che per le stesse motivazioni (che sono accentuate, considerata la presenza della mafia) viene arruolato dalla macrocriminalità?
E poi, chi sono i macrocriminali? I politici, gli avvocati, i giudici, i medici ed i vari faccendieri, che risultano i maggiori benificiari dei “sistemi” mafiosi, sono anch'essi macrocriminali? E coloro che subiscono il fascino culturale delle mafie, da perfetti idioti, pur essendo delle persone oneste, lo sono pure? E per finire, la macrocriminalità coincide con l'organizzazione mafiosa? Se è si, sono stati, o sono, macrocriminali i Governi che l'hanno sostenuta?
bartolo

salvatore d'urso ha detto...

mperatore2*X Baron Litron,

Ma in questo Blog nessuno ha detto che i delitti compiuti dalla microcriminalità non debbano essere perseguiti, anzi al contrario.

Si è aggiunto poi che il fenomeno della microcriminalità va combattuto non solo con la repressione ma anche con iniziative che puntano al sociale e quindi combattere la povertà che genera la maggior parte della microcriminalità.

Non bastano solo interventi che mirano ad un miglioramento delle condizioni economiche dei più disagiati, ma servono anche interventi dal punto di vista culturale e formativo, in modo da migliorare sia la coscienza civile dei cittadini che il loro lato professionale affinchè abbiano maggiori possibilità di poter inserirsi nel mondo del lavoro e guadagnarsi da vivere onestamente.

Il problema della macrocriminalità invece è diverso, certo la cultura dei cittadini residenti in alcune zone d'Italia facilità e sostiene questo fenomeno criminale ma non ci si può limitare solo aq dire che la mafia è un fenomeno culturale, è un errore grave che molti hanno gioiosamente cavalcato. La mafia è egoismo, sete di potere, di ricchezza facile, di sopraffazione del più debole ad ogni costo, è in un certo senso appartenere ad un altro stato con delle proprie regole e che sopravvive grazie ad esse.

La microcriminalità non possiede di solito queste caratteristiche, ma in genere è evidenziata dal bisogno e dall'ignoranza, certo con questo non si vuol giustificare nulla, non sono di certo dei santi ma al contrario nella maggior parte dei casi sanno di farlo in mala fede e ciò pregiudica che non sono di certo brave persone.

Però insisto nel dire che è fondamentale evidenziare tali differenze per poter ottenere dei risultati sia nella lotta contro la microcriminalità e sia per combattere la macrocriminalità.

X Bartolo...

Gli affiliati alle varie cosche... i soldati... non si possono definire appartenenti alla microcriminalità anche se molti di loro provengono da quel mondo, poichè hanno sposato un altro sistema criminale diverso e che funziona con altre logiche, che genera e si sostiene sulla paura sistematica degli oppressi. E' un qualcosa di diverso e anche i semplici soldati ne fanno parte anche se con relativa minore incidenza sulle decisioni criminali del clan stesso e quindi vanno puniti severamente anche se con un incidenza minore rispetto al capo clan e al resto dei loro vertici superiori.

Le categorie poi che hai citato che han deciso di colludersi ai vari clan mafiosi, a mio avviso vanno pesantemente puniti in base al loro grado di appartenenza, quanto meno vanno espulsi dal proprio ordine e se politici esclusi immediatamente da qualsiasi partito.

Quelle che ne subiscono il fascino, fin quando non commettono reati non sono punibili dalla legge, possono essere invece puniti dalla società che dovrebbe moralmente allontanarli ed etichettarli come cattivo esempio.

Può a volte coincidere ma difficilmente si può provare che un Governo abbia voluto difendere apertamente il criminale in genere. Mentre negli ultimi anni abbiamo potuto assistere a Governi che sono stati nettamente influenzati nel cercare di varare leggi o depenalizzare reati a favore soprattutto della macrocriminalità e a volte indirettamente a favore anche della microcriminalità. Purtroppo i Governi vengono eletti dal popolo indirettamente e in un certo senso quindi è il popolo che ha preferito rivotare certe persone anche sapendo benissimo che quelle persone potenzialmente erano dannose per il buon funzionamento della giustizia e quindi anche della sicurezza. A dire il vero dal 1990 in poi è diventato ancora più difficile distinguere chi era il buono e chi il cattivo e ancora oggi sarebbe molto difficile farlo. La mia opinione su quest'ultimo aspetto è che ci sono solo state persone buone iscritti a questo o quel partito, davvero con buone intenzioni, ma non partiti buoni. Persino su Italia dei Valori, partito che ho votato, avrei magari qualche dubbio sul suo passato, anche se a mio avviso al momento risulta decisamente e di gran lunga il migliore dal punto di vista etico e morale. Diciamo che negli ultimi anni la politica è degenerata più di quanto lo sia mai stata prima e penso che sia accaduto proprio perchè i vertici dei vari partiti, che io definisco i veri criminali della politica, han voluto difendersi dal dopo tangentopoli cercando di portare in parlamento il maggior numero di persone non politicamente compatibili o corrette, questo gioco poteva funzionare solo se entrambi gli schieramenti avessero adottato lo stesso progetto, e difatti ha funzionato fino ad oggi, togliendo a l cittadino la possibilità di poter scegliere uno schieramento che facesse gli interessi del paese fino ad arrivare ad oggi dove credo che le cose anzichè migliorare sono peggiorate ancora più di quanto era prima. Vedremo cosa accadrà... io non mi aspetto nulla di buono. Come uscirne fuori? Con una legge elettorale come questa o un pò diversa l'unico modo per salvarsi democraticamente è con un terzo polo davvero pulito.

Anonimo ha detto...

Caro Salvatore,
Grazie, sono perfettamente d'accordo con te!
Sai dove sta la differenza? Che il colluso o l'affascinato si giustifica, e a ragione, con il fatto che con quell'organizzazione nulla c'entra, la persona con cui ha intrattenuto contatti non immaginava mai potesse essere un mafioso. Così succede che tutte le persone che hanno una qualsiasi responsabilità Pubblica non pagano mai. Mentre un esercito di paralitici disadattati subisce ogni tortura senza fiatare, confidando sempre nella speranza che il suo colluso salga sempre più su nel suo ruolo o incarico!
Saluti, bartolo.