di Lorenzo Matassa - Magistrato
Ho di recente ascoltato l’intervista del Vice Presidente del CSM, Avvocato David Ermini, resa alla giornalista Alessandra Sardoni nel corso del programma "Omnibus" andato in onda su "La7".
Trascriverò le sue parole perché davvero ho avuto qualche difficoltà a ritenerle reale frutto del suo pensiero.
Dirò tutta la verità.
Ho ritenuto, in un primo momento, che questa dichiarazione fosse una clamorosa "fake news".
Addirittura, ho nutrito il sospetto che qualcuno avesse magistralmente imitato l’uomo che stava parlando.
Tuttavia, la consonante toscana aspirata e la verifica integrale del filmato mi hanno permesso di escludere ogni dubbio.
L’Avvocato Ermini ha davvero pronunciato queste parole: "Ora dico una cosa... questo lo penso, perché lo penso davvero. Ci sono delle cose che i magistrati non possono fare. Neanche in privato. Quelle di commentare, di giudicare, di parlare di politica. Di interessarsi di cose che non sono inerenti all'attività giurisdizionale. Ci sono delle cose che alcune persone non le possono fare. Ed in questo caso, i magistrati non devono permettersi di parlare di queste cose qua. Perché non sono nella loro competenza..."
Appartengo a questa categoria umana che avrebbe un minorato diritto costituzionale in termini di azioni, pensieri e libertà.
Continuerò, malgrado il proclama prescrittivo, ad esercitare i miei diritti e le mie facoltà e non (solo) perchè sono esplicitamente riconosciuti in una norma della Carta Fondamentale (articolo 21, comma primo) e dalla suprema interprete di quella Legge (sentenza n. 100/1981).
Commenterò, giudicherò, parlerò di politica e mi interesserò di “queste cose qua” contro ogni possibile divieto.
È bene spiegare anche il perché.
Perchè, di fronte alla delittuosa deriva correntocratica, il silenzio e l’ignavia diventano la più colpevole tra le complicità.
Dirò di più. Invito tutti i colleghi di buona volontà e che hanno a cuore il futuro della Giustizia nel nostro Paese a sottoscrivere l’appello al Presidente della Repubblica. Senza timore alcuno.
Ci guidino, in questo senso, le parole di Martin Luther King: “Ho paura del silenzio degli onesti...”
Che questo pensiero governi le anime di tanti coraggiosi magistrati affinché si permettano di parlare di queste cose qua…
D’altronde, se dovesse capitare di leggere la nostra Carta Fondamentale, vi si troverebbe scritto (è l’articolo 101) il principio secondo cui “i giudici sono soggetti soltanto alla Legge” e non alle personali interpretazioni improvvisate nel corso di un talk show televisivo…
p.s.: per visualizzare il video da mobile cliccare qui.
6 commenti:
I magistrati sono poco meno di diecimila, ne bastano dieci senza museruola per far saltare in aria la palamarite con tutti i palamaretti. Da secoli la mafia ci insegna che basta un solo buscetta, e finisce la totale impunità. Il "SILENZIO" è una ferrea legge a natura ontologica prettamente mafiosa ! La giustizia è amministrata in nome del popolo in veste di esclusivo titolare della sovranità ai sensi degli artt. 1 e 101 Cost. Il popolo quindi deve essere SEMPRE INFORMATO. Ovviamente con osservanza delle regole. Non si possono danneggiare le indagini e i processi in corso, come comunemente avviene allorquando essendo sicuri che nessuno può parlare si passano, allegramente, le notizie segrete alla stampa, per un uso, vile e snaturato della giustizia.
I Magistrati hanno il diritto-dovere di difendere pubblicamente la propria indipendenza interna ed esterna, specialmente nei confronti di quanti auspicano un giudice 'eunuco' dal punto di vista culturale e istituzionale.
D'altronde, se non erro, lo stesso V. Presidente del C.S.M. ha pubblicamente ammesso di avere 'trattato' anche con magistrati e parlamentari in occasione della propria nomina, giustificandosi dicendo che essa è di natura politica.
Buonasera leggo l'articolo del magistrato sulla Homepage di oggi e mi stupisce pochissimo,
a proposito di quanto dichiarato vicepresidente CSM.
Mi stupisce invece chi si stupisce ancora o finge di stupirsi.
Piuttosto sono abbastanza colpito del fatto che la Dressa Ferranti, con lunghi periodi fuori ruolo e delicati incarichi parlamentari ha chiesto che siano distrutte le chat intercettate fra lei e il Dr Palamara.se non capisco male utilizzando la sua uscita dalla ANM per ottenere questo fine,
facendo appello a una ipotetica violazione privacy.
Un pochino... sono stupito anche del fatto che i miei commenti da quando sono leggermente più graffianti , pur riportando fatti veri e comunque riportati sui principali quotidiani, non vengano pubblicati e non abbiano nessun riscontro, tra l'altro non mi è chiaro se il blog è solo per magistrati?
Grazie per ospitalità
Il blog è per ... tutti, c'è scritto nel nome. È anche per gli anonimi, come può constatare. Quanto alle unghie graffianti esse vanno necessariamente tagliate se mettono a rischio la reputazione di terzi. Perché questo luogo vuole restare aperto a tutti per molto tempo ancora. E ciò è possibile solo se gli argomenti precedono i giudizi.
Ci tengo a sottolineare che non sono anonimo avete mail e mio nome registrato Giammauro PASQUALE Genova
Ecco, adesso siamo arrivati anche a sindacare l'espressione del pensiero nella vita privata. L'intento sarebbe chiarissimo: rendere illecito tutto, anche la propria opinione espressa privatamente, per rendere sanzionabile chiunque e - ovviamente - all'occorrenza. Naturalmente dico "sarebbe" perché la natura degli uomini potrebbe far pensare che esternazioni consimili abbiano il profilo - assai più modesto - di far bella figura in una trasmissione, di ottenere applausi dalla politica e - perché no? - di spianarsi la strada per qualche incarico futuro, mettendo nel curriculum di aver detto qualcosa di populisticamente apprezzato.
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