lunedì 8 marzo 2021

Noi speriamo che ve la caviate voi ...



Riceviamo il "commento" di un affezionato lettore del blog e lo proponiamo come articolo per riaffermare che al centro della nostra azione ci siete voi,  i cittadini. Non siamo mai stati, né saremo, noi stessi il fine del nostro agire. Aspiriamo ad essere magistrati migliori in un sistema migliore. Come sapete già, le nostre proposte sono nell'intestazione. Ecco, di seguito, il messaggio di "io speriamo che me la cavo..." che salutiamo e ringraziamo.       


La situazione descritta è talmente evidente che nel raccontarla si corre il rischio di cadere nella banalità. Sono constatazioni talmente ovvie da essere alla portata di qualsiasi osservatore.

L'unico elemento capace di rendere attraente il racconto sta nell'eleganza dello stesso, se la narrazione è terza. Se invece le voci sono dal di dentro, allora la componente della disamina passa in secondo piano e lascia il passo a quella della speranza. Voi magistrati che ci mettete la faccia rappresentate la speranza.

Ma sembra che predichiate nel deserto.

Combattete con un muro di gomma il cui più grande alleato è dato dal tempo che è l'anticamera dell'assuefazione. I componenti del sistema non sono grandi menti. Non reggerebbero neanche il confronto con Voi. Sono la parte più piccola della magistratura, quella che replica solo per slogan. 

Sanno che solo il tempo potrà salvarli dalle loro meschinità. E ne sono talmente intrisi da essere addirittura convinti della persuasivitá dei loro dispacci. Se avessero taciuto avrebbero mostrato di avere almeno un progetto lucido.

Invece parlano. E non si capisce se lo fanno per abitudine consolidata alla mistificazione o per istinto di sopravvivenza.

Tutti Voi magistrati che scrivete in questo blog siete ammirevoli, ma dovete prendere atto del fatto che avete bisogno di essere ascoltati. Solo la forza ed il supporto dell'opinione pubblica potrà indurre comportamenti recessivi che non si realizzeranno mai se, lo sapete benissimo, non si andaranno ad intaccare gli strettissimi addentellati che le correnti hanno tessuto con l'editoria e l'informazione.

La Vs. forza la Vs. personalità le Vs. doti dialettiche rischiano di restare all'interno del Vs. stesso micro cosmo.

Se guardate all'esterno troverete altre persone pure ed oneste come Voi che tuttavia non potrebbero fare altro che diffondere un micro passa parola.

Avete inviato un appello accorato al Presidente della Repubblica. Nessuno ne sa nulla. E questo ha consentito al Presidente di seguire la strada del silenzio. Non siete pochi, non siete isolati e non siete minoranza. Siete la maggioranza.

Molti magistrati per bene hanno aderito al sistema per mancanza di alternative. Avendole, è più che probabile che andrebbero ad infoltire le fila della magistratura pulita.

Paradossalmente ci sarebbe bisogno di un controsistema che utilizzi gli stessi metodi e gli stessi strumenti del sistema.

Non vi serve un faro. Ne avete già tanti tra di Voi. Vi serve un megafono.

Se occorre allearsi con Belzebù, fatelo. Il fine è troppo importante e non si è mai visto un sistema che si sia messo da parte spontaneamente o per l'emersione di pulsioni pulite dal suo interno.

La sua componente malata lo cavalca ancora e non il nessuna intenzione di fare un passo indietro.

Per il Vs ruolo istituzionale Vi siete già esposti molto. 

Non occorre dire nulla di più di quanto non abbiate già detto. 

Occorre solo rendere noto all'opinione pubblica che la maggior parte della magistratura è stata vittima della deriva del correntismo e non sua complice. 

Se le Vs. prese di posizione restano costrette in questo blog il tempo premierà sempre gli stessi, gli stessi metodi, e le stesse aderenze.

Il Dott. Palamara non aveva più nulla da perdere, ed attorno a lui si sono mosse forze sicuramente interessate. 

Non sono le forze del contro sistema ma quelle dell'altra parte del sistema. Vorranno manovrare, ma potrebbero anche essere manovrate.


Io speriamo che me la cavo ...

Ps. Potete tranquillamente non pubblicare questo scritto. Il mio vuole essere un incoraggiamento e nulla di più.

4 commenti:

bartolo ha detto...

Concordo con quanto scrive i.s.c.m.l.c. ad eccezione del fatto che invita ad allearsi anche col demonio pur di mandare all'aria il "Sistema". Il fatto è che questo blog da oltre un decennio sta facendo egregiamente la sua parte, altri che dovrebbero farla, la loro, per obblighi legali e morali, no. Ecco, basterebbero un paio di procure con indagini ordinarie e il sistema crollerebbe da se. Certo che è difficile, ma, in compenso, l'emersione della verità ripagherebbe ogni fatica.

Anonimo ha detto...

Basterebbero un paio di procure... a trovarle! Sia detto, questo, con tutta la tristezza e la delusione di chi ci ha creduto e provato. Cristiana Valentini

Io speriamo che me la cavo ha detto...

Grazie per l'importanza che avete voluto assegnare al mio micro contributo.
Fui tra i primi e più entusiasti lettori di questo blog cui partecipavo quotidianamente. Poi gli eventi mi allontanarono. In verità non per mia scelta, ma perché pensavo che il blog avesse scritto la parola fine.
Dopo anni la curiosità mi ha portato a cercare tra le ragnatele del web per vedere se era rimasto qualcosa dei tantissimi ed interessantissimi spunti che la redazione offriva tutti i giorni.
Ho ritrovato un blog pieno di contenuti e di eleganza, uno specchio di quella che da giovane studente immaginavo fosse la figura carismatica del GIUDICE.
Poi entrando nella professione ebbi la sensazione che più si saliva nella gerarchia delle funzioni, più scendeva il livello intellettuale ed umano delle persone.

Abbiamo bisogno delle migliori energie di questo bistrattato paese soprattutto nel settore più nevralgico per la formazione delle coscienze sociali e per il contenimento di tutte le espressioni della prepotenza. Senza una Giustizia distribuita orizzontalmente la magistratura non ha nessuna ragion d'essere.
Ho avuto modo di conoscere la magistratura dal di dentro. Ci sono tante diverse anime. Le più attente alle esigenze dei singoli erano e sono quelle più consapevoli della delicatezza delle funzioni esercitate e dei limiti che sono loro propri.
Paradossalmente, cosa che confessai al Prefetto di una delle città più importanti d'Italia che mi tesseva - giustamente - le lodi di una sua amica importante magistrato per evidenziarne il fondamentale contributo nella lotta alla malavita organizzata, la magistratura da decenni si compone di 'persone' per lo più per bene che, però, per una strana alchimia sono andate a formare un potere che ha messo al primo posto gli interessi dei singoli e quelli della categoria, a discapito di quelli dei cittadini. I magistrati - dissi- sono per lo più persone per bene. La magistratura - in quanto categoria - di contro mostra il peggio delle sue singole componenti.
Il mio interlocutore si mostrò contrariato dal mio affronto istituzionale ma a distanza di poco più di un anno mi disse di aver capito cosa intendessi.
Era una persona talmente legata allo Stato ed ai suoi doveri da non riuscire a vedere cosa si celasse dietro un modo di esercitare il potere le cui singolarità riduceva, anche con una certa dose di ingenuità, all'interno di un sistema virtuale.
Ed invece il sistema non lo era.
Quel prefetto ora è in pensione.
È un pò, ma non del tutto, sceso/a dal pero ed ha rimesso in ordine qualche evento di cui era stato/a protagonista ed al tempo stesso vittima inconsapevole.
Quel che voglio dire è che le istituzioni non sono tutte marce, ma il rischio che si corre è che i cittadini pensino - legittimamente- il contrario. Per questo penso che Voi magistrati vittime del sistema oggi abbiate un dovere più alto di quello strettamente legato all'esercizio delle Vs. funzioni. Potete ridare lustro alla Vs. categoria e fiducia nelle istituzioni. Potete farlo o con l'esempio o alzando la voce. Con l'esempio finora siete stati fagocitati dagli eventi e dalle responsabilità di vertici che non avete scelto ma che vi sono stati offerti a seguito di una selezione interna cui hanno partecipato colleghi più dediti alla scalata del potere che ad assicurare servizi. Uscite dall'equivoco che vuole il giudice al di sopra di ogni compromesso. Chi avete osteggiato in passato e che oggi continua ad osteggiare la credibilità della magistratura non si è fatto scrupoli.
Non dico che non dobbiate farvene anche voi: rischiereste di arrivare al traguardo trasformati. Mantenete alta la nobiltà delle Vs. funzioni e l'integrità dei Vs. comportamenti, ma fate sentire la vs. voce. Anche l'informazione non è tutta marcia.
Avete bisogno di alleati e potete voi stessi rafforzarli assegnando loro credibilità. Sono certo che avete ben chiaro tutto quanto sopra detto,
ma chi nutre ancora speranze ha bisogno di saperlo.


francesco Grasso ha detto...

L'enorme problematica per cui si argomenta è di difficile soluzione in quanto viene da lontano e si è ben solidamente stratificata in tempi infiniti, costruendo un potere enorme viscido, vile, incontrastato, estremamente pericoloso. Oggi grazie a questo blog uno dei problemi gravi è stato risolto. Quello di cento vili che si mettono contro una sola persona perbene distruggendola. Resta quello più importante: stroncare il fenomeno delle sentenze abnormi che passano in giudicato. Per ciò accadere, ovviamente, deve esistere una vasta ,articolata organizzazione che bisogna disarticolare.