Uliwood party
di Marco Travaglio
(Giornalista)
da L'Unità del 2 gennaio 2008
Mentre l’Alta Corte europea condanna l’Italia per mancanza di pluralismo in tv a causa delle leggi Maccanico e Gasparri pro-Mediaset, la bassa corte nostrana denominata «Autorità per le comunicazioni» (Agcom) individua il vero cancro che lede il pluralismo in Italia: «Annozero».
In vista dell’auspicato ritorno del Padrone al potere, i servi furbi e quelli sciocchi scatenano l’offensiva contro il programma che ha osato sfidare i tabù del G8, del delitto Fortugno, della censura, dei mandanti occulti delle stragi di mafia, della monnezza a Napoli quando non ne parlava nessuno, dei preti pedofili, dell’intoccabile Geronzi, dei casi Forleo e De Magistris.
E’ il replay di quel che accadde nel 2001, quando la stessa Authority (con altra composizione) sanzionò la Rai perché Santoro aveva osato parlare dei rapporti fra mafia e Dell’Utri dopo il «Satyricon» di Daniele Luttazzi: il noto tribunale dei partiti accusò «Il raggio verde» di aver violato il pluralismo nella puntata in cui Dell’Utri e Jannuzzi parlarono 66 minuti contro i 30 di Di Pietro e Saverio Lodato.
L’unica differenza tra allora e oggi è che nel 2001 l’Authority attese di conoscere il vincitore delle elezioni, cioè Berlusconi, prima di fulminare Santoro.
Oggi si porta avanti col lavoro, ben sapendo che a sinistra incontrerà resistenze ancor più flebili di allora.
Le puntate di Annozero incriminate per lesa «imparzialità» e leso «contraddittorio» sono quelle dedicate alla guerra dichiarata da Mastella a De Magistris (ospiti la Forleo, il sottosegretario mastelliano Scotti, Sonia Alfano e Salvatore Borsellino); al patto Rai-Mediaset per occultare le notizie sgradite a Berlusconi, cioè violare il pluralismo e la verità (in studio il ministro Gentiloni, bersagliato per tutta la sera sull’inerzia dell’Unione su tv e conflitto d’interessi); e quella sull’attacco del Csm alla Forleo (con il ds Brutti, Mantovano di An, Cordero e Tabucchi).
Ieri, annunciando l’ukase, il presidente dell’Agcom Corrado Calabrò ha spiegato d’essersi mosso in base a «esposti». Presentati da chi? Ma da politici, naturalmente.
Resta da capire in quale paese democratico un giornalista accetterebbe di far giudicare il proprio lavoro da un organismo nominato dai partiti, che poi lo attivano a piacimento con appositi esposti, ottenendo sanzioni a gentile richiesta.
Gli attuali membri Agcom furono nominati nel 2005 sotto il govemo Berlusconi-2 col consenso dell’Unione.
Presidente l’allora numero uno del Tar Lazio Corrado Calabrò, voluto dal vicepremier Fini.
Calabrese, 73 anni, Calabrò fu capo della segreteria di Aldo Moro, poi infilò una dozzina di incarichi ministeriali come capo di gabinetto all’Industria, al Bilancio, all’Agricoltura, all’Istruzione, alla Sanità; oltre alla Presidenza di varie sezioni del Consiglio di Stato.
Amico di Maccanico, ma anche di Corrado Carnevale, il famoso giudice «ammazzasentenze», Calabrò come presidente del Tar Lazio si occupava dei ricorsi presentati contro ledecisioni di Consob, Bankitalia e soprattutto Antitrust.
A quest’ultimo proposito aveva scritto varie sentenze che davano ragione a Mediaset (che poi ebbe occasione di lagnarsi con lui per alcune decisioni dell’Authority nelle elezioni del 2006).
Ed ecco i commissari.
Il migliore è Giancarlo Innocenzi, ex dirigente Fininvest e sottosegretario alle T1c (FI).
E poi Enzo Savarese, ex deputato An e dirigente Alitalia; Gianluigi Magri, ex sottosegretario Udc; Nicola D’Angelo, giudice amministrativo, già capogabinetto di Maccanico e capufficio legislativo di Fassino alla Giustizia (Ds); Michele Lauria, ex senatore D1; Roberto Napoli, medico chirurgo ma soprattutto ex senatore Udeur.
L’unico tecnico di livello è Sebastiano Sortino, già direttore della Federazione editori e grande esperto in tetti pubblicitari.
Per la Lega c’è il costituzionalista Stefano Mannoni, editorialista del Foglio e del Giornale berlusconiani, noto per aver elogiato le peggiori leggi vergogna, anche quelle poi fatte a pezzi dalla Consulta.
Proprio ieri, proprio sul Giornale, Mannoni s’è prodotto in uno spettacolare commento sulla sentenza europea pro-Europa7, curiosamente simile al comunicato di Mediaset.
Titolo testuale: «Non cambia nulla, è solo dibattito da accademia».
A proposito: questo monumento al conflitto d’interessi chiamato Agcom deve, per legge, vigilare sui conflitti d’interessi.
Per questo ha tanto tempo libero.
di Marco Travaglio
(Giornalista)
da L'Unità del 2 gennaio 2008
Mentre l’Alta Corte europea condanna l’Italia per mancanza di pluralismo in tv a causa delle leggi Maccanico e Gasparri pro-Mediaset, la bassa corte nostrana denominata «Autorità per le comunicazioni» (Agcom) individua il vero cancro che lede il pluralismo in Italia: «Annozero».
In vista dell’auspicato ritorno del Padrone al potere, i servi furbi e quelli sciocchi scatenano l’offensiva contro il programma che ha osato sfidare i tabù del G8, del delitto Fortugno, della censura, dei mandanti occulti delle stragi di mafia, della monnezza a Napoli quando non ne parlava nessuno, dei preti pedofili, dell’intoccabile Geronzi, dei casi Forleo e De Magistris.
E’ il replay di quel che accadde nel 2001, quando la stessa Authority (con altra composizione) sanzionò la Rai perché Santoro aveva osato parlare dei rapporti fra mafia e Dell’Utri dopo il «Satyricon» di Daniele Luttazzi: il noto tribunale dei partiti accusò «Il raggio verde» di aver violato il pluralismo nella puntata in cui Dell’Utri e Jannuzzi parlarono 66 minuti contro i 30 di Di Pietro e Saverio Lodato.
L’unica differenza tra allora e oggi è che nel 2001 l’Authority attese di conoscere il vincitore delle elezioni, cioè Berlusconi, prima di fulminare Santoro.
Oggi si porta avanti col lavoro, ben sapendo che a sinistra incontrerà resistenze ancor più flebili di allora.
Le puntate di Annozero incriminate per lesa «imparzialità» e leso «contraddittorio» sono quelle dedicate alla guerra dichiarata da Mastella a De Magistris (ospiti la Forleo, il sottosegretario mastelliano Scotti, Sonia Alfano e Salvatore Borsellino); al patto Rai-Mediaset per occultare le notizie sgradite a Berlusconi, cioè violare il pluralismo e la verità (in studio il ministro Gentiloni, bersagliato per tutta la sera sull’inerzia dell’Unione su tv e conflitto d’interessi); e quella sull’attacco del Csm alla Forleo (con il ds Brutti, Mantovano di An, Cordero e Tabucchi).
Ieri, annunciando l’ukase, il presidente dell’Agcom Corrado Calabrò ha spiegato d’essersi mosso in base a «esposti». Presentati da chi? Ma da politici, naturalmente.
Resta da capire in quale paese democratico un giornalista accetterebbe di far giudicare il proprio lavoro da un organismo nominato dai partiti, che poi lo attivano a piacimento con appositi esposti, ottenendo sanzioni a gentile richiesta.
Gli attuali membri Agcom furono nominati nel 2005 sotto il govemo Berlusconi-2 col consenso dell’Unione.
Presidente l’allora numero uno del Tar Lazio Corrado Calabrò, voluto dal vicepremier Fini.
Calabrese, 73 anni, Calabrò fu capo della segreteria di Aldo Moro, poi infilò una dozzina di incarichi ministeriali come capo di gabinetto all’Industria, al Bilancio, all’Agricoltura, all’Istruzione, alla Sanità; oltre alla Presidenza di varie sezioni del Consiglio di Stato.
Amico di Maccanico, ma anche di Corrado Carnevale, il famoso giudice «ammazzasentenze», Calabrò come presidente del Tar Lazio si occupava dei ricorsi presentati contro ledecisioni di Consob, Bankitalia e soprattutto Antitrust.
A quest’ultimo proposito aveva scritto varie sentenze che davano ragione a Mediaset (che poi ebbe occasione di lagnarsi con lui per alcune decisioni dell’Authority nelle elezioni del 2006).
Ed ecco i commissari.
Il migliore è Giancarlo Innocenzi, ex dirigente Fininvest e sottosegretario alle T1c (FI).
E poi Enzo Savarese, ex deputato An e dirigente Alitalia; Gianluigi Magri, ex sottosegretario Udc; Nicola D’Angelo, giudice amministrativo, già capogabinetto di Maccanico e capufficio legislativo di Fassino alla Giustizia (Ds); Michele Lauria, ex senatore D1; Roberto Napoli, medico chirurgo ma soprattutto ex senatore Udeur.
L’unico tecnico di livello è Sebastiano Sortino, già direttore della Federazione editori e grande esperto in tetti pubblicitari.
Per la Lega c’è il costituzionalista Stefano Mannoni, editorialista del Foglio e del Giornale berlusconiani, noto per aver elogiato le peggiori leggi vergogna, anche quelle poi fatte a pezzi dalla Consulta.
Proprio ieri, proprio sul Giornale, Mannoni s’è prodotto in uno spettacolare commento sulla sentenza europea pro-Europa7, curiosamente simile al comunicato di Mediaset.
Titolo testuale: «Non cambia nulla, è solo dibattito da accademia».
A proposito: questo monumento al conflitto d’interessi chiamato Agcom deve, per legge, vigilare sui conflitti d’interessi.
Per questo ha tanto tempo libero.
13 commenti:
Di comico c'è veramente poco...
Se non l'assoluta arroganza e spudoratezza da una parte, e il servilismo (di Agcom e degli enti di controllo) dall'altra.
Aldo
"Nemo iudex in re sua".
E Travaglio, che è ospite quasi fisso di "Annozero", ottimo vettore di pubblicità per i suoi scritti, forse avrebbe fatto meglio ad astenersi, in questo caso.
Ciò non toglie che quei rilievi critici siano effettivamente fondati, a prescindere da chi li abbia posti in evidenza.
Ma che non viviamo in un paese democratico, europeo e occidentale lo si sapeva da tempo.
Posso solo aggiungere che il "Padrone" non sarà soltanto una persona, ma un intero apparato politico-burocratico composto da "padroni" e da "servi" di quasi tutti i partiti, sia della maggioranza, sia dell'opposizione.
Un "apparato" che consta purtroppo di milioni di persone, quei milioni che impediscono all'Italia di far parte, non geograficamente ma culturalmente, del continente europeo.
Ma che bel panorama che si prospetta...una vera replica di quanto è già accaduto...ed intanto arriva a casa di tutti un vero pizzo di 106€. Un canone per pagare una tv governativa :(
La Libertà, le Libertà, le Garanzie, la Democrazia nel nostro paese, sono veramente affacciate sull'orlo del precipizio! In Italia esiste un contropotere, parallelo, anzi, ben al di sopra di quello delle Istituzioni ufficiali, che detta legge e che, a mo' di ricetta, stabilisce le dosi di Democrazia di cui può godere il popolo Italico. Ritorniamo sempre là, da dove eravamo partiti qualche anno fa: la Loggia Massonica P2 e la lunga lista di una "fratellanza" di infiltrati ai massimi livelli degli organismi dello Stato. Mi ricordo la determinazione di Tina Anselmi che, sfidando i Poteri Forti di allora, fece pubblicare, sulla stampa Nazionale, i nomi degli iscritti a quella Loggia deviata, con grande soddisfazione della gente e grandissimo disappunto degli interessati.
Capimmo - allora - perchè persone mediocri diventavano Parlamentari e Sottosegretari e capimmo anche il perchè del silenzio rispetto a grandi stragi; capisco perchè la mia Calabria è stata preda del saccheggio perpetuo di finanze pubbliche, cosa che continua anche oggi, senza soluzione di continuità, avendo, essa, un numero elevato di iscritti in quella famigerata lista.
Dovremmo capirlo TUTTI che nulla è cambiato e che l'arrogante agire di quella Loggia si materializza ancora oggi nel nostro quotidiano. Dovremmo capirlo quando uomini ai massimi vertici della politica si accompagnano a persone condannate per Mafia, e c'è di peggio! Persone chiaramente colluse con la Mafia, condannate con sentenze passate in giudicato, che occupano posizioni che andrebbero destinate a uomini e donne di elevato spessore Etico-Morale.
Ecco perchè vediamo che i provvedimenti di censura hanno un'unica direzione;
Ecco perchè Anno Zero diventa oggetto di attenzioni e di "Offesa" alle Libertà;
Ecco perchè è possibile che in Italia vi siano reti televisive abusive, completamente abusive, senza che il Garante senta il dovere di dire una sola parola in tal senso.
Ecco, infine, perchè, agli occhi di quanti non sono completamente sprovveduti, le Agcomiche sono l'unico modo per esorcizzare i tempi bui che si approssimano per il destino di tanti uomini che, ancora LIBERI, non si piegano di fronte al MASSACRO SISTEMATICO delle Garanzie Democratiche.
Ok,calma.De Magistris e la Forleo non sono stati vittime di attacchi inauditi da parte del potere politico e dalle tv di regime.Luttazzi non è stato censurato.Napoli non è sommersa da tonnellate di immondezza.Il governo Prodi non è caduto per un "capriccio" di un ministro che alla sana politica della gestione della cosa pubblica ha preferito la gestione familiare.Prodi per la carica di ministro della giustizia non ha scelto Mastella nonostante ci fosse Di Pietro lì a disposizione.Rai e mediaset non hanno mai dialogato e/o deciso trasmissioni o linee guida per esse,insieme.Il popolo italiano aizzato dai mass media non si è scagliato contro tutti coloro che vengono da paesi dell'Est o comunque più poveri e disagiati del nostro.L'Italia non si appresta a cadere nuovamente nel baratro della lagislatura Berlusconi III.Andreotti non è stato un mafioso fino al 1980.Dell'Utri non ha avuto rapporti con la mafia.Previti non ha corrotto giudici con fondi Fininvest.Viviamo in un paese dove il singolo cittadino si informa,si confronta e costruisce un pensiero da sé basato su valori etici e morali che regolano la sua quotidianità.Annozero non chiuderà.Travaglio potrà sempre dirci la sua.Scarpinato,Ingroia e altri magistrati coraggiosi sconfiggeranno la mafia e il sistema che ne garantisce l'esistenza.Rete4 è legittimamente autorizzata a trasmettere.La legge bavaglio con l'aumento delle pene pecuniarie non mette la lapide sull'informazione giudiziaria.Il governo Prodi ha cancellato le leggi vergogna.IL governo Prodi ha fatto la legge sul conflitto d'interesse.L'IOR non esiste.E quanto ancora una persona normale,con sani principi e con una voglia matta di vivere,deve ripetersi queste parole per non perdere le speranze,per non cadere nello stato di atarassia che rischia di pervaderci ogni giorno di più? Quanto ancora mancherà prima che le generazioni future inizino a non credere più nel cambiamento di un sistema marcio,e inizino ad adeguarsi? L'Italia è sempre stata salvata dalle minoranze,ma quanto potranno durare dopo questi attacchi dall'alto come dal basso? Stiamo diventando una repubblica fondata sull'indifferenza?
Non ho perso le speranze,constato semplicemente che intorno a me tutti pensano al proprio,ignorano i fatti che accadono a persone oneste e,soprattutto,non credono nella possibilità di cambiare.Spero che chi legga questo blog dato che tutti i fatti raccontati sono veri,basta confrontare più fonti,rifletta.Per favore facciamo in modo che tra dieci anni non dovremmo più leggere post come questo del bravissimo Marco.
LIBERTA' DI STAMPA: CLASSIFICA MONDIALE FINO ALLA POSIZIONE ITALIANA!
1 Finlandia
- Islanda
- Norvegia
- Paesi Bassi
5 Canada
6 Irlanda
7 Germania
- Portogallo
- Suecia
10 Danimarca
11 Francia
12 Australia
- Belgio
14 Slovenia
15 Costa Rica
- Svizzera
17 Stati Uniti
18 Hong Kong
19 Grecia
20 Equador
21 Benin
- Inghilterra
- Uruguay
24 Cile
- Ungheria
26 Africa del Sud
- Austria
- Giappone
29 Spagna
- Polonia
31 Namibia
32 Paraguay
33 Croazia
- El Salvador
35 Taiwan
36 Mauricio
- Perú
38 Bulgaria
39 Corea del Sud
40 Italia
L'AUTORITA' PER LE COMUNICAZIONE NON E' ALTRO CHE UN ORGANISMO COSTITUITO ALLO SCOPO DI CONTROLLARE CHE IL NOSTRO PAESE NON VADA OLTRE IL 40° POSTO IN CLASSIFICA!!!
bartolo iamonte
@ Anonimo h.16'45
Sei un ottimista, guarda a che posto ci mette "freedomhouse":
60 South Africa
61 Cape Verde
62 Guyana
63 Israel
64 Italy
...
195 North Korea
Dal sito Agcom
L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni è un’autorità indipendente , istituita dalla legge 249 del 31 luglio 1997.
Indipendenza e autonomia sono elementi costitutivi che ne caratterizzano l’attività e le deliberazioni.
Al pari delle altre autorità previste dall’ordinamento italiano, l’Agcom risponde del proprio operato al Parlamento, che ne ha stabilito i poteri, definito lo statuto ed eletto i componenti.
Come può organo definirsi indipendente se la i membri sono eletti dal parlamento con ex parlamentari e/o legati a partiti?
Codice Etico dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni
Art. 5.
Doveri di imparzialità
1. I Componenti e i dipendenti operano con imparzialità, senza indulgere a trattamenti di favore; assumono le proprie decisioni nella massima trasparenza e respingono indebite pressioni.
è sicuramente così...
e poi, chiedo venia ma...
L’Agcom è innanzitutto un’autorità di garanzia:[...] e di tutelare i consumi di libertà fondamentali dei cittadini.
non è che ce la siamo già consumata tutta quella fondamentale? :s
Onelio P.
Caro Bartolo, il nostro Paese è ben oltre il 40° posto, ma con l'aria che tira credo precipiteremo ancora più in fondo! La cosa che più stupisce è che il Garante della Comunicazione ed anche i nostri politici non dicano nulla di questa classifica che il Popolo Italiano, per la sua Storia, non merita assolutamente. Sapete se qualcuno degli alti Palazzi si è indignato per questi dati?
Io non credo che l'Italia sia così in basso, ma è così che veniamo percepiti a livello mondiale e la cosa mi addolora molto!
Ma questo è quanto!
Allora W il New MedioEvo, aspettando un nuovo e definitivo RISORGIMENTO!
Dico Nuovo MedioEvo, perchè qualcuno sta già pensando di "normalizzare" la Comunicazione via Internet.
Per UGUALE PER TUTTI: Archiviate tutti i Post di questo Blog, non si sa mai ...
2007 Freedom of the Press World Ranking
Rank Country 2007 Score Status
1 Finland 9 Free
Iceland 9 Free
3 Belgium 11 Free
Denmark 11 Free
Norway 11 Free
Sweden 11 Free
7 Luxembourg 12 Free
Switzerland 12 Free
9 Andorra 13 Free
Netherlands 13 Free
New Zealand 13 Free
12 Liechtenstein 14 Free
Palau 14 Free
Portugal 14 Free
15 Jamaica 15 Free
16 Estonia 16 Free
Germany 16 Free
Ireland 16 Free
Monaco 16 Free
St. Lucia 16 Free
United States 16 Free
22 Bahamas 17 Free
Barbados 17 Free
Canada 17 Free
Malta 17 Free
Marshall Islands17 Free
San Marino 17 Free
St.Vincent&Gren.17 Free
29 Czech Republic 18 Free
Lithuania 18 Free
31 Latvia 19 Free
United Kingdom 19 Free
33 Costa Rica 20 Free
Dominica 20 Free
Micronesia 20 Free
Slovakia 20 Free
St. Kitts&Nevis 20 Free
Taiwan 20 Free
39 Australia 21 Free
Austria 21 Free
Belize 21 Free
France 21 Free
Hungary 21 Free
Japan 21 Free
Slovenia 21 Free
46 Cyprus 22 Free
Poland 22 Free
Spain 22 Free
Suriname 22 Free
50 Grenada 23 Free
51 Mali 24 Free
Trinidad&Tobago 24 Free
Vanuatu 24 Free
54 Greece 25 Free
55 Ghana 26 Free
Kiribati 26 Free
Mauritius 26 Free
Tuvalu 26 Free
59 Nauru 28 Free
South Africa 28 Free
61 Cape Verde 29 Free
Guyana 29 Free
Israel 29 Free
Italy 29 Free
SaoTome&Principe29 Free
66 Benin 30 Free
Vorrei soltanto, e sommessamente, ricordare che i mille anni del Medio Evo non possono, se non in minima parte, ascriversi a quel periodo di "oscurantismo" culturale che la storiografia "illuminata" ha sempre cercato di far intendere.
In ogni caso, giacché si parlava di Medio Evo, credo che l'interventore volesse auspicare un nuovo "rinascimento" anziché un nuovo "risorgimento" ...
Scusate la digressione storica.
Caro Paolo Emilio,
la tua digressione storica circa il "Rinascimento" e non "Risorgimento" integra perfettamente quello che volevo esprimere.
Ho usato il termine "Risorgimento", perchè l'Italia UNITARIA non esiste!
Non esiste nella Sanità, nel Lavoro, nella Scuola, nella Tutela Ambientale, nello Sviluppo, ecc...
Se vogliamo esiste una visione di tipo coloniale anche dal punto di vista della scelta della rappresentanza politica.
Mi spiego: perchè io, cittadino Calabrese, devo eleggere persone come Previti, Gasparri, Occhetto e tantissimi altri, in virtù delle imposizioni provenienti dalle sedi Romane dei Partiti nei Collegi Uninominali o nel listino?
Risorgimento, allora, per vedere il popolo Italico unito nelle Garanzie e nei Diritti, come non lo è mai stato; Risorgimento per dichiarare guerra ai poteri occulti e alle Mafie, oppure, Indipendenza, come sciaguratamente vanno predicando alcuni nostri Fratelli del Nord, dimentichi del contributo di vite umane che il mezzogiorno ha offerto all'Italia per la liberazione del Lombardo Veneto dal dominio Austriaco.
Un Abbraccio
Ora ti sei spiegato, caro Vincenzo!
Permettimi, tuttavia, di suggerirti di non parlar troppo male dell'amministrazione del Lombardo-Veneto imperiale e degli staterelli dell'Italia centro-settentrionale, che distaccavano di gran lunga, come efficienza e come imparzialità, non solo le amministrazioni meridionali, ma anche le stesse amministrazioni settentrionali di oggi !
Siccome sono un pignolo, ti ricordo infine che la Lombardia si è liberata (IIa guerra d'indipendenza: 1859) quando ancora al Sud esisteva il Regno delle Due Sicilie.
Ricambio l'abbraccio.
Berlusconi e la prossima campagna elettorale : e' tutto vero! (purtroppo per noi!)
http://it.youtube.com/watch?v=n5TGpdaD_WM&feature=related
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