giovedì 7 febbraio 2008

Stato d'assedio

Uliwood party

di Marco Travaglio
(Giornalista)


da L'Unità del 7 gennaio 2008

Uno legge sui giornali il seguente titolo: “Csm, si aggrava la posizione della Forleo”. E si domanda: oddìo, che altro avrà fatto la Clementina, oltre a macchiarsi di colpe indelebili tipo intercettare Fazio e i furbetti del quartierino, far recuperare allo Stato 200 milioni di euro di refurtiva, bloccare le scalate illegali a Bnl, ad Antonveneta e a Rcs e soprattutto partecipare ad Annozero?

Niente, assolutamente niente.

Molto semplicemente la prima commissione del Csm (di cui fa parte la signora Letizia Vacca, quella che condannò Forleo e De Magistris prim’ancora che fossero giudicati) dev’essersi resa conto che le accuse fin qui mosse alla gip non reggono, o non bastano a farla trasferire (il nuovo ordinamento giudiziario non contempla, fra le cause di trasferimento per incompatibilità, i comportamenti colpevoli del magistrato, ma solo le situazioni oggettive indipendenti dalla sua volontà: tipo parentele con indagati o cose del genere, mentre qui si accusa la Forleo di comportamenti colpevoli, passibili di un procedimento disciplinare, ben più garantito della procedura di trasferimento).

Così, come già fece il Pg della Cassazione con De Magistris, si continuano a aggiungere accuse sempre nuove, anche se basate su fatti vecchi e stranoti.

L’ultima (last but not least) è di aver addirittura “interferito” nelle indagini sulle scalate bancarie e “personalizzato” le sue funzioni di gip, venendo meno alla sua “terzietà”, per aver chiesto alla Procura notizie di una mega-misura di sequestro e interdizione a carico di un personaggio legato a Unipol, più volte annunciata e mai arrivata sul suo tavolo.

Meravigliata dall’improvviso cambio di rotta, la Forleo si sarebbe sfogata con alcuni amici su possibili “frenate” della Procura, esternando la sua amarezza per essere stata mandata allo sbaraglio.

Fermo restando che i pm milanesi sono persone al di sopra di ogni sospetto, liberi di cambiare strategia quando lo ritengono opportuno, gli sfoghi della Forleo andrebbero inseriti nel contesto di quel che stava accadendo nell’estate-autunno 2006: attacchi concentrici alla gip da destra a sinistra e dai massimi vertici istituzionali che l’accusavano di ogni nequizia, nel silenzio tombale dell’Anm e del Csm (che pure, in casi di attacchi molto meno pesanti ad altri magistrati, è solito aprire pratiche a loro tutela).

Di più: interpretando garantisticamente la legge Boato, la Procura aveva deciso di non iscrivere D’Alema e Latorre per concorso in aggiotaggio finchè le loro telefonate con Consorte non fossero state autorizzate dal Parlamento, lasciando alla gip l’onere di spiegare alle Camere che l’autorizzazione sarebbe servita a indagare non solo su Consorte & furbetti vari, ma anche nei confronti dei due parlamentari.

Molto correttamente, il pm Francesco Greco spiegò al Sole-24 ore che la Procura era in piena sintonia, su quella interpretazione (tra l’altro avallata autorevolissimamente dal professor Cordero), con la gip Forleo.

E’ in quel contesto di isolamento e di attacchi furibondi che vanno inquadrati gli sfoghi della Forleo, che si sentì isolata e “mandata allo sbaraglio”.

Sfoghi privati, magari esagerati ma legittimi e comprensibili, che sarebbero rimasti nella sfera riservata se qualche suo interlocutore non fosse andato a spiattellarli alla Procura di Brescia.

Resta da capire cosa c’entri tutto questo con la presunta “incompatibilità” della Forleo.

Dove sta scritto che un gip deve andare d’amore e d’accordo con la Procura?

Non s’era detto che il gip, per essere “terzo”, non deve appiattirsi sui pm?

Allora che senso ha accusare la Forleo di aver compromesso la sua terzietà criticando la Procura?
Pare di sognare, è il mondo alla rovescia.

I pm legittimamente le dissero di tenersi pronta per una voluminosa richiesta di sequestro e di interdizione: che c’è di male se poi, non vedendola arrivare, la Forleo domandò che fine avesse fatto quella richiesta?

E come può un gip “interferire” in un’indagine, visto che le indagini le fanno i pm e il gip può agire solo su loro richiesta?

E, se il gip è un giudice monocratico, cioè decide da solo, che senso ha accusarlo di “personalizzare” il suo lavoro?

Come si vede, le “nuove accuse” che avrebbero “aggravato” la posizione della Forleo confliggono non solo con i fatti, ma anche col buonsenso e con la logica.

Se vogliono punire la Forleo “a prescindere”, facciano il piacere: dicano che deve pagare per aver toccato qualche intoccabile di troppo, e la facciano finita.

Tanto la gente ha già capito tutto.


8 commenti:

Anonimo ha detto...

Coraggio Forleo!
Sembrerà strano, ma la maggioranza degli italiani è con te, non parlano per paura o per invidia del tuo coraggio.
bartolo iamonte

Anonimo ha detto...

Il CSM ci ha riproposto il deja-vu
dell'incolpazione a De Magistris.
La ricerca spasmodica di sinonimi di D'Ambrosio malcelava la portata delle tendenziose elucubrazioni esibite nel dibattimento che non sono servite a coprire il "nulla" delle motivazioni addotte.
Paradigmatica la ricerca di traduzione all'italiano di "post-it".
Auspico che gli italiani abbiano effettivamente capito da che parte sta la verità vera e l'autentica giustizia.
Ma invochiamo la conclusione delle
vicende che hanno interessato Forleo e De Magistris- senza farsi distrarre- ma molto attenti ai risultati che entrambi i magistrati
perseguivano.
Finora c'è stata molta "ammuina" e
fumogeni, d'ora in poi la gente deve avere risposte adeguate riguardo alle reponsabilità emerse nei casi Why not ecc.e i sospetti sui politici intercettati.
Dalla parte di Forleo e De Magistris fino alla vittoria della verità.





Saluti
Zeit 2008

Anonimo ha detto...

http://www.behablog.it/dett.php?id=435

Anche Beha e' forte sulla vicenda Why not. Non sara' mica sempre tutta colpa di De Magistris!

E chi agisce oggi e' il Dr. Bruni, uno dei due sotituti...sostituiti dallo scomparso Dolcino Favi in sede di avocazione.

E dire che di avocazioni in Italia, ed in pericolo di prescrizioni, manco a parlarne....

Anonimo ha detto...

Temo che la maggioranza degli italiani non sappia neppure chi sia la Forleo. Provate a domandarlo:
- "Chi, quella che era da Santoro ?"
- "Ma chi era, un giudice ?"
- "Boh ? Non l'ho vista, c'era la partita !"
Gli italiani sono ignoranti. Questo blog è un'eccezione, purtroppo !

Anonimo ha detto...

Appreso martedì della nuova incolpazione alla Forleo ho preparato un cartello (è sul mio spazio web, accessibile cliccando sul nome) che ho esposto ieri mattina e di nuovo stamattina davanti al Tribunale di Milano.
REPLICO LA PERFORMANCE - NEI GIORNI FERIALI - FINO A MARTEDI' PROSSIMO, GIORNO DELL'UDIENZA AL CSM.

Anonimo ha detto...

Non esprimo commenti sul merito delle vicende che hanno comportato pregiudizi per la posizione della Dott.ssa Forleo, perché non ne conosco gli esatti termini e, certo, non posso riferirmi a quelli riportati dalla stampa.
Ho avuto, peraltro, diversi anni or sono, occasione di assistere un extracomunitario, arrestato il giorno di Natale perché accusato di avere 'rapinato', in un negozio di piazza Duomo, niente meno che....un panettone!
In vero, lo sventurato, altresì ebbro, aveva solo avuto una discussione con un sorvegliante, ma... si capisce che una adeguata rappresentazione dei fatti, esposta dalla parte lesa, non poteva certo essere contraddetta dalla protestata innocenza dell'indagato e non pareva proprio il caso di vanificare la solerzia delle forze dell'ordine prontamente intervenute.
Ebbene, il caso veniva assegnato al GIP Forleo, che, se ben rammento,aveva da poco assunto le funzioni.
Nel frangente, a prescindere dall'esito del procedimento, ho avuto modo di apprezzare l'umanità della Dott.ssa Clementina Forleo ed ho percepito in lei una grande onestà intellettuale, quale in poche altre occasioni mi era capitato d'incontrare.
Non mi stupisce, quindi, che le sia capitata la ventura di trovarsi presa di mira e colpita da decisioni del CSM che, dopo tutto, altro non è che un organo politico, dal quale, ancorché deputato ad amministrare i procedimenti disciplinari, ci si potrebbe aspettare, ma non si può pretendere, che deliberi secondo giustizia.
Auspico, quindi, che, in sede di ricorso alle S.U., la Dott.ssa Forleo possa risultare esente da ogni censura e che, nel caso, la conferma della correttezza e coerenza del di lei operato possano contribuire ad alimentare, anche nel comportamento di altri suoi colleghi - un circolo virtuoso del quale, immagino, tutti gli utenti della giustizia sentono estremamente il bisogno.
Comunque si dovesse concludere la vicenda, voglio rendere omaggio al 'Coraggio' della Dott.ssa Clementina Forleo ed esprimerLe la mia ammirazione e solidarietà.
avv. Roberto De Savino - Milano - Foro di Monza.

Anonimo ha detto...

Bravo Roberto,
eccezionale testimonianza. Se puoi, da parte mia, considerato che sei a Milano, dai una pacca sulla spalla in segno di vicinanza al signore che manifasta davanti al Tribunale a favore della D.ssa Forleo.
Grazie anticipatamente, bartolo iamonte.

il-giustiziere ha detto...

Pretestuosa e persecutoria l'accusa rivolta a Forleo di ingerenza nel caso UNIPOL.

Mi permetto di criticare, invece, la dott.ssa Forleo sulla sua psrtecipazione ad AnnoZero.

Ritengo che abbia fatto un errore ad andare in TV a a parlare di pressioni istituzionali.
Così facendo a contribuito ad aumentare il suo isolamento all'interno del corpo magistrati.

Ho il sospetto che la corporazione le stia facendo pagare alcune prese di posizioni coraggiose; su tutte la sua denuncia sulla poca trasparenza nella scelta del GIP da parte di un PM