giovedì 12 giugno 2008

Purtroppo le intercettazioni sono troppo efficaci


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di Marco Imperato
(Magistrato Distrettuale Requirente presso la Procura Generale della Corte di Appello di Bologna)


Ci sono tre ipotesi generali per cui riesco a immaginare che si possa voler eliminare lo strumento delle intercettazioni dalle indagini per molti reati gravi non collegati con criminalità organizzata e terrorismo (omicidio, sequestri non a scopo di estorsione, estorsione, incendi, truffe di ogni genere, reati contro la pubblica amministrazione, reati fiscali e finanziari ...).

Eccole:

1) le intercettazioni sono inefficaci

2) costano troppo rispetto alla loro efficacia

3) sono troppo efficaci

Analizziamole brevemente.


1) Sono inefficaci.

Sicuramente tale affermazione non ha fondamento, né nella pratica quotidiana di chi lavora nelle indagini penali, né nella conoscenza del cittadino comune, che dovrebbe essersi accorto che i peggiori scandali dei colletti bianchi degli ultimi anni (pensiamo a Fazio, Fiorani & Co. e a tutte le vicende collegate) sono stati scoperti grazie all’uso di questo strumento.

Se poi si è anti-juventini (e lo dico da tifoso juventino) si devono alle intercettazioni due scudetti un meno ... (scusate il crollo di livello argomentativo, ma credo che l’esempio potrà indignare molti).

Insomma, le intercettazioni spesso servono, talvolta sono indispensabili, in alcuni casi decisive per scoprire gravi reati.

Ergo ... non può essere questo il motivo per eliminarle drasticamente da un così vasto campo di reati ove l’Italia primeggia (chissà perchè in Austria intercettano poco ...)!

P.S. – Aggiungo che se l’argomento fosse davvero “sono inefficaci” si dovrebbero escludere una serie di altri strumenti previsti dal codice ... dall’interrogatorio dell’indagato siciliano (a voi ex colleghi siciliani qualcuno ha mai confessato qualcosa?), alle perquisizioni dei parlamentari previa autorizzazione della camera. Scusate gli esempi faceti ...


2) Costano troppo rispetto alla loro efficacia.

Questione evidentemente opinabile ... fino a che punto è giusto indagare e spendere risorse?

Che valore (economico) avrebbe l’accertamento di una verità e la condanna di un colpevole?

Lo sfondo non può che essere quello dell’obbligatorietà dell’azione penale (finché c’é).

Ad ogni modo, è risaputo che i costi delle intercettazioni sono elevati ma non rappresentano affatto la voce più preoccupante del capitolo giustizia (si veda alla sezione “patrocinio a spese dello Stato” ...).

Inoltre vi sono molti modi per economizzare investendo nelle strutture ed eventualmente non sarebbe irragionevole dare ulteriori elementi di controllo al gip per evitare che l’intercettazione divenga solo una pigra routine per il pm e le forze di polizia.

Voglio dire: se i capelli diventano lunghi, si possono anche accorciare ... non è necessario radersi a zero (e ve lo dice uno che non può scegliere ...).


2) Sono troppo efficaci.

(omissis) ...

Good night and good luck


8 commenti:

Anonimo ha detto...

Illustre dr. Marco Imperato
Il suo schematico articolo pone il nocciolo della questione (a mio modestissimo avviso). Ritengo di condividerlo. Però credo che la realtà si fondi sostanzialmente nel punto 2)costano troppo rispetto alla loro efficacia.

"Inoltre vi sono molti modi per economizzare investendo nelle strutture ed eventualmente non sarebbe irragionevole dare ulteriori elementi di controllo al gip per evitare che l’intercettazione divenga solo una pigra routine per il pm e le forze di polizia."

Credo che è questo lo spunto per la risoluzione del problema. Personalmente non sono affatto contraria all'incentivazione dei mezzi di indagine, naturalmente con una spesa razionalizzata allo scopo. Ribadisco però che se non si interviene sull'amministrazione della giustizia con aumento di uomini (professionalmente preparati) e mezzi (adeguati ai tempi) il costo delle intercettazioni è troppo alto rispetto ai risultati. Sono troppi i procedimenti penali che si estinguono per prescrizione ed è troppo diffusa la sensazione di restare privi, come cittadini, di tutela giudiziaria. Questo vale anche per i procedimenti civili. La giustizia civile viene troppo spesso considerata seconda a quella penale ma ciò non è vero, le lesioni di diritto ed i coinvolgimenti psicologici delle parti a volte segnano la vita delle persone in modo davvero notevole, la sensazione per il comune cittadino è quella di essere privo di tutela. E' difficile spiegare alla parte che una causa, alla prima udienza nella quale vengono concessi i termini del 30+30+20 (che esauriscono quasi totalmente l'intera attività processuale) venga rinviata ad oltre 18 mesi "nello stato in cui si trova" perchè non ci sono giudici.... E naturalmente non mi riferisco alle cd. cause seriali. Un risarcimento danni da incidente stradale che ha comportato invalidità di tutto rispetto non ottiene un trattamento migliore. Si è dimenticato troppo spesso in Italia che la giustizia civile, oculatamente amministrata, costituisce una fetta importante dell'amministrazione della giustizia in genere, tenuto conto anche dei costi economici di non poco conto. Personalmente io dico sì a tutti i mezzi di investigazione per perseguire i reati, ma ciò deve avvenire nei confronti di tutti, con reale preparazione professionale di coloro che procedono alle indagini, ed in relazione a processi che devono celebrarsi in tempi rapidi per permettere appunto che i colpevoli vengano puniti.... e che le parti offese abbiano una risposta di giustizia per i diritti violati.
grazie
avv. Chiara Memoli

Anonimo ha detto...

Con tutta la buona volontà, non riesco a comprendere (ovvero ne comprenndo un solo motivo) l'"ostinazione" del presidente del consiglio, nel voler "proteggere" dalle intercettazioni reati come la (dilagante)corruzione italiana,miseramente adducendo l'allineamento alle norme europee e l'esempio di legislazione austriaca.L'Italia E' L'ECCEZIONE CHE CONFERMA LA REGOLA NEL BENE E NEL MALE.Come non capisco come si possano commettere, non accorgersene e divulgare "errori
materiali" del tipo DL e DDL.
Come cittadina inerme sento soltanto che mi devo proteggere dalle "istituzioni".
Alessandra

Anonimo ha detto...

Da un Parlamento che si è auto-proclamato e da cui è scaturito l'attuale governo,
nessuna meraviglia! Che tutta l'Italia parli di intercettazione si, intercettazioni no, è il loro obbiettivo ben soddisfatto! Tra qualche giorno troveranno qualche altra materia su cui far divertire gli italiani, distraendoli così dai problemi reali! D'altronde, da un governo di clown cosa ci si può aspettare se non che faccia ridere e divertire?
b

salvatore d'urso ha detto...

Ma le intercettzioni possono costare pochissimo... se lo stato acquista gli strumenti per farle e non li noleggia... e soprattutto se lo stato nelle convenzioni con i gestori telefonici impone che questo servizio va erogato gratis... o ad un prezzo ridicolo...

la privacy è una stupidaggine... poichè non può esistere alcuna privacy dov'è l'interesse pubblico è accertato ed è di fondamentale importanza... l'opinione pubblica deve sapere di che tipo di reati sono accusati gli indagati, soprattutto se si tratta di politici o dipendenti pubblici, chi sono... e di che si tratta...

l'unica cosa dove posso dar ragione ai politici in tutto questo polverone così alzato utlimamente è sul fatto che alcune intercettazioni del tutto estranee all'inchiesta non vengano pubblicate... e lo si può fare benissimo sanzionando il solo editore che autorizza le pubblicazioni di tali articoli... o quando tali intercettazioni vengano pubblicate prima che gli imputati ne siano stati messi a conoscenza... e magari punire anche chi ha fatto fuoriuscire tali notizie... che molto probabilmente non è il magistrato indagante...

Anonimo ha detto...

Mi sembra che il pressapochismo regni indisturbato
Il ministro Alfano dice che ci sono troppe intercettazioni in base alla popolazione e troppo costose in base alle spese di giustizia:

1 non si possono confrontare i numeri delle intercettazioni124 mila 845 ( Travaglio da “La repubblica) in base alla popolazione perché.
a) non corrispondono a persone fisiche (1 cittadino può essere intercettato più volte)
b) si dovrebbe analizzare il numero dei reati commessi rispetto alla popolazione prima di raffrontare il numero di intercettazioni sulla popolazione

2 non si possono fare discorsi di costi in questo modo perché non sono il 33% delle spese di giustizia, ma sono 224 milioni in tutto ( per il 2007 lo Stato ha messo a bilancio della giustizia 7 miliardi e 700 milioni di euro, mentre per le intercettazioni si sono spesi non certo 2 miliardi abbondanti, ma 224 milioni Ferrarella da” il corriere della sera”)

A mio parere il costo della giustizia comunque è un costo sopportabile se efficace.

Nell’articolo di Ferrarella ne è mostrato un esempio , nel processo dei furbetti del quartierino i soldi recuperati in risarcimenti versati da 64 indagati per poter patteggiare hanno di gran lunga superato il costo delle intercettazioni.

I costi comunque ci sono e sono troppi perché?
Una la ragione principale, lo Stato non ha strumenti propri ma usa quelli di aziende private tra l’altro i costi non sono omogenei tra le diverse procure
(all’estero si pagano a forfait le compagnie telefoniche, o addirittura a prezzi vincolati)

Però c’è da dire che l’80% delle autorizzazioni riguardano reati di criminalità organizzata e questi sarebbero consentiti comunque con il disegno di legge.

Se si vuole analizzare la questione intercettazioni dovrebbe essere subito evidenziato ( sia da chi vuole limitarle sia da chi vuole lasciarle) un rapporto che consente di verificare se si parla di aria fritta o se esiste un concreto problema di abuso che deve essere eliminato.

A fronte di 124mila 845 intercettazioni di cui l’80% riguarda la criminalità organizzata, e quindi a fronte del 20% di un numero di intercettazioni che dovrà essere indicato dagli addetti ai lavori quante condanne ci sono state?
Visto che sono state autorizzate nel 2007 non si può sapere, ma esistono dei dati degli anni passati!!!(si spera)
Perchè nessuno li ha indicati?


“da Il Sole-24 Ore di lunedì 28 Maggio 2001.. Filippo Foschi diceva "Se il nuovo Parlamento accorderà la corsia preferenziale alla riforma (in quanto già approvata da un ramo), potremmo infatti avere, al 30 giugno di ogni anno, una relazione ad hoc alle Camere, presentata dal ministro della Giustizia, con dati aggiornati sulla durata e numero delle intercettazioni e i reati per i quali sono state autorizzate. “


A mio parere, da persona non competente forse sarebbe bene affrontare la questione con numeri alla mano!
Sonia



http://www.corriere.it/editoriali/08_giugno_10/ferrarella_sfilza_leggende_566bbb54-36aa-11dd-97b9-00144f02aabc.shtml”

Anonimo ha detto...

Concordo sul fatto che probabilmente non sono i magistrati a far uscire le informazioni, non ci guadagnano niente se non gli attacchi gratuiti a cui sono sottoposti periodicamente.
Perlomeno non sono i magistrati onesti a fare queste cose.

In realtà quando escono notizie che dovrebbero rimanere riservate, bisognerebbe chiedersi subito "a chi giova"? Cosa volevano far sapere "fuori" delle aule e "a chi"?

Certo non giova a chi l'indagine l'ha costruita pezzo per pezzo e se la vede smontare da un giorno all'altro.
Sarebbe un masochista.

Molte sono le persone che possono divulgare una notizia che "in teoria" dovrebbe rimanere riservata.

Io, per esempio, ho sempre guardato con sospetto gli avvocati, piuttosto che i magistrati.

Ma ammetto di essere ignorante e prevenuta.

Luciana

Anonimo ha detto...

Un altro ottimo contributo al tema delle intercettazioni a conferma che la questione e' importante e se ne deve discutere.

Il mio modesto parere e' che, forse, si confonde il costo di uno strumento di indagine con la sua concreta sfruttabilita'

A tale proposito, come gia' scritto in altro post, ritengo possibile "limare i costi" magari facendo leva sul fatto che l'intercettazione, quale strumento di acquisizione di prove, ritorna sempre a vantaggio del cittadino e della sua sicurezza.Perche' non trovare dunque un accordo, magari fondato su un interesse pubblico, possa, non dico rendere le intercettazioni gratuite, ma quantomenno farle costare una cifra inferiore.

I soldi risparmiati potrebbero cosi' essere impiegati per la risoluzione di altri urgenti problemi ( uomini e mezzi) che gravano sulla giustizia.

Non concordo per altro sull' espressione:"l'intercettazione costa troppo rispetto alla sua efficacia... mi chiedo di getto:perche' se costa meno e' piu' efficace??"Premesso un mio possibile errore interpretativo,
ritengo che una prova schiacciante come quella fornita dallo strumento in discussione sia insostituibile almeno in quei casi in cui gli altri strumenti di ricerca della prova non darebbero buoni risultati... e per dirla alla Mastercard vedere un tizio in galera non ha prezzo!;in secondo luogo penso che l' efficacia si misura su altri parametri ossia la reale sfruttabilita' di quella prova non sul costo.
se non possiamo utilizzare la prova nel processo,se le prove vengono vanificate insieme a tutto il resto da prescrizioni, decorrenza dei termini etc essa sara' inefficace( nel senso di inutile) pure se per avvventura essa fosse gratuita

Anonimo ha detto...

Leggendo tutte queste discussioni sulle intercettazioni penso: ben vengano le riflessioni e le spiegazioni degli “addetti ai lavori” sulla questione, per carità adesso sappiamo molte cose che prima non sapevamo e abbiamo le idee più chiare.
Ma mi chiedo come cittadina: abbiamo sempre bisogno delle prove per dire che i nostri politici stanno sbagliando? Insomma, possibile che non si possa dare un giudizio basato sull’esperienza pratica ed intellettuale di ciò che ci accade ?
Io personalmente vedo questo: un governo che, col beneplacito dell’opposizione, si affanna ad eliminare uno dei metodi d’indagine più importanti (non serve un trattato di criminologia per capirlo) con l’evidente fine di intralciare o rendere impossibili le indagini. Abbiamo una classe politica (nazionale e locale) così sistematicamente e pesantemente corrotta (e pertanto screditata) , che qualsiasi iniziativa da essa promani, ci dovrebbe far riflettere sul vero fine che si persegue.

Ovviamente, il fatto che i vari governi e ministri della giustizia che si sono susseguiti non abbiano minimamente inteso rendere la giustizia più efficiente, anzi abbiano cercato in vario modo di demolirla , dovrebbe quantomeno porre degli interrogativi. Come mai all’improvviso si parla di efficienza, volendo toccare solo le intercettazioni? E non si parla di “intasamento dei tribunali” in relazione al populista e demagogico reato di immigrazione clandestina? Ammesso e non concesso che le intercettazioni siano troppo costose, avete sentito parlare di una riforma organica e di una razionalizzazione della spesa, di investimenti, di miglioramento della gestione della giustizia? Io no! Qui l’efficienza sembra proprio un pretesto!
Poi il fatto che intervengano, in soccorso del governo, personaggi dell’opposizione che, a vario titolo, sono coinvolti in note inchieste, è abbastanza significativo….
Possibile che dobbiamo sempre affidarci ai tecnicismi per chiarire le cose? Non basta un po’ di intelligenza e la capacità di avere una visione d’insieme, per capire cosa sta succedendo?
Ma poi come si fa a parlare di efficienza, senza affrontare il tema dell’indipendenza? Mi pare che le due cose siano strettamente interrelate.

Concludo: che in un momento come questo, con una criminalità organizzata sempre più potente (si legga l’intervista di Bolzoni al procuratore Pignatone) , col problema gravissimo dei rifiuti, con la corruzione diffusa e radicata, la classe politica, con pochissime eccezioni, si debba preoccupare delle intercettazioni, significa chiaramente che non interessa affatto il buon funzionamento della giustizia, quanto salvarsi la pelle.
Io come cittadina, non solo mi sento presa in giro, ma avverto quanto questo sia pericoloso, in particolare se altri cittadini non si avvedono di quello che accade sulle nostre teste.