di Uguale per Tutti
Abbiamo scritto molte volte qui che La democrazia può averla solo un popolo informato e consapevole e che nel nostro Paese la democrazia è decisamente mutilata da un gravissimo deficit di informazione.
La situazione, già gravissima, si aggrava ogni giorno di più.
Il rapporto di Freedomhouse per il 2007 ci colloca al 61° posto nel mondo per libertà di stampa (la Germania e gli Stati Uniti sono al 16° posto; l'Inghilterra al 31°; Taiwan al 33°; l'Ungheria al 39°; le Mauritius al 55° e il Sudafrica al 59°).
Ieri «il Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha inviato un richiamo alla Rai, in merito al programma "AnnoZero" di Michele Santoro, relativo al rispetto dei principi di completezza e correttezza dell'informazione, di obiettività, equità, lealtà, imparzialità, pluralità dei punti di vista e osservanza del contraddittorio, in base all'atto di indirizzo della commissione di Vigilanza. Nel mirino delle autorità sono finite in particolare le puntate del 4 ottobre scorso (caso Mastella-De Magistris), del 6 dicembre (riforma Tv, ospite il ministro Gentiloni) e del 20 dicembre (caso Forleo - D'Alema e intercettazioni Berlusconi-Saccà). In tutti e tre i casi le puntate sono risultate non in linea - dice l'Agcom - con i criteri fissati nell'atto di indirizzo della commissione parlamentare di Vigilanza Rai. Di qui il richiamo per il prosieguo del programma "al rigoroso rispetto delle norme"» (da Repubblica.it).
Si tratta di una iniziativa sorprendente per diverse ragioni.
La prima cosa che balza agli occhi è che Corrado Calabrò, Presidente dell’Autorità per le Comunicazioni non trova ridicolo affermare con riferimento alla sola trasmissione AnnoZero che «in Tv il processo, lo pseudo processo o la mimesi del processo non si possono fare. L'informazione deve essere equilibrata, obiettiva e deve garantire il contraddittorio senza anticipare giudizi su questioni ancora subiudice», nel mentre, come dice giustamente Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo21 «sembra un po' singolare che si mandino diffide e richiami per una sola trasmissione, quella di Santoro, mentre chi da mesi e mesi continua a trasmettere a reti unificate casi di cronaca nera, trasportando le aule direttamente nei salotti televisivi, vivisezionando i reati processuali, sostituendosi pienamente alle aule di giustizia sia oggetto sempre di un'attenzione e di trattamento diverso».
Insomma, i processi in Tv si possono fare, sbattendo anche “mostri” e cadaveri in prima serata se si tratta di “gente comune”, mentre è vietato se si tratta di gente “importante”.
Poi, non ci si può non chiedere: ma il zelante Calabrò, dov'era, in quale letargo giaceva, quando, per esempio, il sen. Previti andava a Porta a Porta a "controcelebrare" il suo processo, processando i suoi giudici e delegittimandoli?
E cosa lo distraeva quando il Ministro Mastella "controcelebrava" in Tv, a tutte le ore del giorno e della notte, il processo suo e quello della moglie?
Ma questo è il nostro Paese. Un luogo dove le Autorità preposte al rispetto delle regole le lasciano violare impunemente per anni e poi, al bisogno degli "amici", le vanno a riprendere nella soffitta dove le hanno gettate, le spolverano un po' e, stravolgendone la lettera e il senso (perchè l'atto di cui qui si discute appare palesemente non giusto), le "usano" (o meglio le abusano) per fini tutt'affatto diversi da quelli che dovrebbero perseguire!
Sotto altro profilo, è evidente che altro è “celebrare processi in televisione”, altro è fare, come è sempre stato lecito fare in tutte le democrazie e vietato in tutte le dittature, normale “cronaca giudiziaria”.
Il fatto che i processi si debbano celebrare nelle aule giudiziarie, non significa affatto che dei processi non si possa e non si debba parlare fuori dalle aule di giustizia.
Siamo un Paese nel quale il senatore Andreotti viene condannato in primo grado per diffamazione di un magistrato (il collega Mario Almerighi) e, come abbiamo scritto nel post che può leggersi a questo link, TUTTA la stampa con la lodevole eccezione di pochissimi giornalisti che abbiamo citato grati, tace la notizia dolosamente.
Siamo un Paese nel quale due magistrati con importanti incarichi in uffici giudiziari penali vengono condannati in primo grado a pesanti pene detentive per concorso e favoreggiamento della mafia (abbiamo riportato la notizia a questo link) e il fatto viene tenuto sostanzialmente nascosto.
Siamo un Paese nel quale il Presidente di una Regione viene condannato in primo grado a cinque anni di reclusione per un favoreggiamento che è giovato alla mafia e tutta la stampa fa credere che, come dice il condannato, egli non avrebbe favorito la mafia (mentre il vero è che c’è differenza tra avere favorito di fatto la mafia e avere dato luogo a una situazione che integri gli estremi di cui all’art. 7 del decreto legge 13 maggio 1991, n. 152).
Siamo un Paese nel quale l’art. 114 del codice di procedura penale vieta la pubblicazione anche di atti non più segreti, punendo la violazione del divieto con una sanzione pecuniaria non gravissima e tutti, invece di prendere atto della illogicità e probabilmente incostituzionalità di questo divieto, chiedono che venga sanzionato più duramente e il capo dell’opposizione promette che, se andrà al governo, provvederà immediatamente.
E’ ovvio che non si devono anticipare giudizi indebiti, pronunciando condanne ancora sub iudice, ma è altrettanto vero che si possono e si debbono raccontare i fatti che emergono dai processi, perché altrimenti, se non si potesse parlare dei fatti finché sono sub iudice, oggi ancora non potremmo parlare della strage di Ustica e di mille altri fatti fondamentali per la vita democratica del Paese.
Certo, ci sarebbe il vantaggio di non sentire più in televisione parlare una sera si e una no di Cogne e di Garlasco. Ma questo non pare sia quello che interessa l’Autorità.
C’è da aspettarsi che facciano una legge che vieta di parlare solo dei processi degli “amici degli amici”.
Ciò che sta accadendo è che i politici e i potenti, dopo avere devastato l’amministrazione della giustizia condannandola alla totale inefficacia nei confronti delle persone potenti (si veda sul punto, fra l’altro, il post a questo link), dopo avere reso inutili giudizialmente i processi, hanno deciso di vanificarne anche gli effetti extraprocessuali.
Avremo il politico che, in ipotesi, uccide la moglie, ma continua tranquillamente a fare il Presidente di qualcosa o il Sindaco di qualche parte, perché il giudizio dura anni e anni e il reato si prescrive e i cittadini non sanno del fatto, perché è vietato parlarne finché il processo non è finito.
Con riferimento al provvedimento di ieri dell’AgCom, Michele Santoro, come può leggersi sul sito di AnnoZero ha detto:
«Dopo la messa in stato d’accusa di Luigi De Magistris e Clementina Forleo era facile prevedere che sarebbe toccato ad AnnoZero.
Il Presidente dell'AgCom ha scelto per il suo intervento nei confronti della nostra trasmissione un nuovo tipo di provvedimento, non previsto dalla legge, il “preannuncio di richiamo”, che si traduce in una censura pubblica, generica ed immotivata, quanto profondamente ingiusta.
Questo modo di agire non sembra conforme alle regole di correttezza cui il Presidente ritiene di poter fare riferimento.
Ribadisco di non aver violato alcuna regola e preannuncio a mia volta che non avrò difficoltà a respingere in ogni sede competente questo strumentale attacco al mio operato.
Quanto alla regola del contraddittorio, tirata in ballo a sproposito, devo ricordare, per amore di obiettività, che cinque degli otto commissari dell’AgCom sono ex parlamentari e uno era il capogruppo di un partito al Consiglio comunale di Bologna.
La nomina del consiglio dell’AgCom è il risultato di una lottizzazione che prevede quattro membri di centrodestra e quattro di centrosinistra.
Uno dei membri designati dal centrosinistra è un ex deputato dell’Udeur.
Lascio al pubblico la valutazione sui criteri che hanno ispirato questo richiamo e sul perché esso sia stato formulato».
A questo si deve aggiungere che il Presidente Corrado Calabrò, attuale presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, è stato nominato dal Consiglio dei Ministri del 28 dicembre 2007 presidente aggiunto del Consiglio di Stato, in sostituzione di Paolo Salvatore, presidente del Consiglio di Stato dal 25 ottobre 2007 e successivamente coinvolto nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, tra i magistrati indagati per concorso in corruzione in atti giudiziari e abuso di ufficio.
Il Consiglio di Stato è, fra l’altro, l’autorità giudiziaria che decide in ultima istanza (dopo il T.A.R.) sulle delibere assunte dalla stessa Autorità presieduta dal Calabrò.
Con riferimento a questa imbarazzante situazione l’Adusbef, una nota associazione di consumatori, in un comunicato stampa che può leggersi qui, ha prospettato l’ipotesi di una incompatibilità delle due cariche ricoperte dal Calabrò.
Abbiamo scritto molte volte qui che La democrazia può averla solo un popolo informato e consapevole e che nel nostro Paese la democrazia è decisamente mutilata da un gravissimo deficit di informazione.
La situazione, già gravissima, si aggrava ogni giorno di più.
Il rapporto di Freedomhouse per il 2007 ci colloca al 61° posto nel mondo per libertà di stampa (la Germania e gli Stati Uniti sono al 16° posto; l'Inghilterra al 31°; Taiwan al 33°; l'Ungheria al 39°; le Mauritius al 55° e il Sudafrica al 59°).
Ieri «il Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha inviato un richiamo alla Rai, in merito al programma "AnnoZero" di Michele Santoro, relativo al rispetto dei principi di completezza e correttezza dell'informazione, di obiettività, equità, lealtà, imparzialità, pluralità dei punti di vista e osservanza del contraddittorio, in base all'atto di indirizzo della commissione di Vigilanza. Nel mirino delle autorità sono finite in particolare le puntate del 4 ottobre scorso (caso Mastella-De Magistris), del 6 dicembre (riforma Tv, ospite il ministro Gentiloni) e del 20 dicembre (caso Forleo - D'Alema e intercettazioni Berlusconi-Saccà). In tutti e tre i casi le puntate sono risultate non in linea - dice l'Agcom - con i criteri fissati nell'atto di indirizzo della commissione parlamentare di Vigilanza Rai. Di qui il richiamo per il prosieguo del programma "al rigoroso rispetto delle norme"» (da Repubblica.it).
Si tratta di una iniziativa sorprendente per diverse ragioni.
La prima cosa che balza agli occhi è che Corrado Calabrò, Presidente dell’Autorità per le Comunicazioni non trova ridicolo affermare con riferimento alla sola trasmissione AnnoZero che «in Tv il processo, lo pseudo processo o la mimesi del processo non si possono fare. L'informazione deve essere equilibrata, obiettiva e deve garantire il contraddittorio senza anticipare giudizi su questioni ancora subiudice», nel mentre, come dice giustamente Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo21 «sembra un po' singolare che si mandino diffide e richiami per una sola trasmissione, quella di Santoro, mentre chi da mesi e mesi continua a trasmettere a reti unificate casi di cronaca nera, trasportando le aule direttamente nei salotti televisivi, vivisezionando i reati processuali, sostituendosi pienamente alle aule di giustizia sia oggetto sempre di un'attenzione e di trattamento diverso».
Insomma, i processi in Tv si possono fare, sbattendo anche “mostri” e cadaveri in prima serata se si tratta di “gente comune”, mentre è vietato se si tratta di gente “importante”.
Poi, non ci si può non chiedere: ma il zelante Calabrò, dov'era, in quale letargo giaceva, quando, per esempio, il sen. Previti andava a Porta a Porta a "controcelebrare" il suo processo, processando i suoi giudici e delegittimandoli?
E cosa lo distraeva quando il Ministro Mastella "controcelebrava" in Tv, a tutte le ore del giorno e della notte, il processo suo e quello della moglie?
Ma questo è il nostro Paese. Un luogo dove le Autorità preposte al rispetto delle regole le lasciano violare impunemente per anni e poi, al bisogno degli "amici", le vanno a riprendere nella soffitta dove le hanno gettate, le spolverano un po' e, stravolgendone la lettera e il senso (perchè l'atto di cui qui si discute appare palesemente non giusto), le "usano" (o meglio le abusano) per fini tutt'affatto diversi da quelli che dovrebbero perseguire!
Sotto altro profilo, è evidente che altro è “celebrare processi in televisione”, altro è fare, come è sempre stato lecito fare in tutte le democrazie e vietato in tutte le dittature, normale “cronaca giudiziaria”.
Il fatto che i processi si debbano celebrare nelle aule giudiziarie, non significa affatto che dei processi non si possa e non si debba parlare fuori dalle aule di giustizia.
Siamo un Paese nel quale il senatore Andreotti viene condannato in primo grado per diffamazione di un magistrato (il collega Mario Almerighi) e, come abbiamo scritto nel post che può leggersi a questo link, TUTTA la stampa con la lodevole eccezione di pochissimi giornalisti che abbiamo citato grati, tace la notizia dolosamente.
Siamo un Paese nel quale due magistrati con importanti incarichi in uffici giudiziari penali vengono condannati in primo grado a pesanti pene detentive per concorso e favoreggiamento della mafia (abbiamo riportato la notizia a questo link) e il fatto viene tenuto sostanzialmente nascosto.
Siamo un Paese nel quale il Presidente di una Regione viene condannato in primo grado a cinque anni di reclusione per un favoreggiamento che è giovato alla mafia e tutta la stampa fa credere che, come dice il condannato, egli non avrebbe favorito la mafia (mentre il vero è che c’è differenza tra avere favorito di fatto la mafia e avere dato luogo a una situazione che integri gli estremi di cui all’art. 7 del decreto legge 13 maggio 1991, n. 152).
Siamo un Paese nel quale l’art. 114 del codice di procedura penale vieta la pubblicazione anche di atti non più segreti, punendo la violazione del divieto con una sanzione pecuniaria non gravissima e tutti, invece di prendere atto della illogicità e probabilmente incostituzionalità di questo divieto, chiedono che venga sanzionato più duramente e il capo dell’opposizione promette che, se andrà al governo, provvederà immediatamente.
E’ ovvio che non si devono anticipare giudizi indebiti, pronunciando condanne ancora sub iudice, ma è altrettanto vero che si possono e si debbono raccontare i fatti che emergono dai processi, perché altrimenti, se non si potesse parlare dei fatti finché sono sub iudice, oggi ancora non potremmo parlare della strage di Ustica e di mille altri fatti fondamentali per la vita democratica del Paese.
Certo, ci sarebbe il vantaggio di non sentire più in televisione parlare una sera si e una no di Cogne e di Garlasco. Ma questo non pare sia quello che interessa l’Autorità.
C’è da aspettarsi che facciano una legge che vieta di parlare solo dei processi degli “amici degli amici”.
Ciò che sta accadendo è che i politici e i potenti, dopo avere devastato l’amministrazione della giustizia condannandola alla totale inefficacia nei confronti delle persone potenti (si veda sul punto, fra l’altro, il post a questo link), dopo avere reso inutili giudizialmente i processi, hanno deciso di vanificarne anche gli effetti extraprocessuali.
Avremo il politico che, in ipotesi, uccide la moglie, ma continua tranquillamente a fare il Presidente di qualcosa o il Sindaco di qualche parte, perché il giudizio dura anni e anni e il reato si prescrive e i cittadini non sanno del fatto, perché è vietato parlarne finché il processo non è finito.
Con riferimento al provvedimento di ieri dell’AgCom, Michele Santoro, come può leggersi sul sito di AnnoZero ha detto:
«Dopo la messa in stato d’accusa di Luigi De Magistris e Clementina Forleo era facile prevedere che sarebbe toccato ad AnnoZero.
Il Presidente dell'AgCom ha scelto per il suo intervento nei confronti della nostra trasmissione un nuovo tipo di provvedimento, non previsto dalla legge, il “preannuncio di richiamo”, che si traduce in una censura pubblica, generica ed immotivata, quanto profondamente ingiusta.
Questo modo di agire non sembra conforme alle regole di correttezza cui il Presidente ritiene di poter fare riferimento.
Ribadisco di non aver violato alcuna regola e preannuncio a mia volta che non avrò difficoltà a respingere in ogni sede competente questo strumentale attacco al mio operato.
Quanto alla regola del contraddittorio, tirata in ballo a sproposito, devo ricordare, per amore di obiettività, che cinque degli otto commissari dell’AgCom sono ex parlamentari e uno era il capogruppo di un partito al Consiglio comunale di Bologna.
La nomina del consiglio dell’AgCom è il risultato di una lottizzazione che prevede quattro membri di centrodestra e quattro di centrosinistra.
Uno dei membri designati dal centrosinistra è un ex deputato dell’Udeur.
Lascio al pubblico la valutazione sui criteri che hanno ispirato questo richiamo e sul perché esso sia stato formulato».
A questo si deve aggiungere che il Presidente Corrado Calabrò, attuale presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, è stato nominato dal Consiglio dei Ministri del 28 dicembre 2007 presidente aggiunto del Consiglio di Stato, in sostituzione di Paolo Salvatore, presidente del Consiglio di Stato dal 25 ottobre 2007 e successivamente coinvolto nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, tra i magistrati indagati per concorso in corruzione in atti giudiziari e abuso di ufficio.
Il Consiglio di Stato è, fra l’altro, l’autorità giudiziaria che decide in ultima istanza (dopo il T.A.R.) sulle delibere assunte dalla stessa Autorità presieduta dal Calabrò.
Con riferimento a questa imbarazzante situazione l’Adusbef, una nota associazione di consumatori, in un comunicato stampa che può leggersi qui, ha prospettato l’ipotesi di una incompatibilità delle due cariche ricoperte dal Calabrò.
16 commenti:
Avete ragione, e da vendere, anche se il buon Santoro non è proprio un modello di equilibrio e di imparzialità !
Cordiali saluti.
Nei molti commenti a questo post LEGGETE tutte le gesta e le pendenze del PM Vito D'Ambrosio
e poi ditemi se siamo un Paese normale, dove giustizia ed informazione ( anche la seconda, purtroppo...) funzionano in modo democratico
http://www.ammazzatecitutti.org/news/presentata-la-relazione-annuale-della-direzione-nazionale-antim.php#josc2408
Perfettamente d'accordo!!!
Suggerirei a Santoro un nuovo giornalismo d'inchiesta, anche con la funzione da parte sua di riparare a tanti eccessi fatti nel passato in temi di giornalismo usato in funzioni antimafia.
L'inchiesta dovrebbe consistere nel monitoraggio di un'infinità di persone a cui è stato applicato il famigerato art. 416 bis c.p. e che in seguito a questo pur non essendo mafiosi lo sono divenuti per necessità; lasciando liberi invece una infinità di collusi che pur non essendo mafiosi di questa organizzazione hanno approfittato per raggiungere i vertici dello Stato, gridando a squarciagola che la mafia fa schifo!!!
E il riferimento non è solamente a Cuffaro che oltre a gridarlo che la mafia fa schifo, lo ha scritto anche sugli indumenti vestiti, ma a quasi tutti i politici e classe dirigente meridionale che così facendo hanno scalato il potere fino ai suoi vertici.
Chiedo scusa se ho scritto stupidaggini ma io la vedo proprio così.
Grazie, bartolo iamonte.
Ho scritto ad info@agcom.it la mail che copio&incollo sotto. Magari mi rispondono e mi aiutano a capire meglio ;)
"Salve,
ho letto sul sito dell'autorità il comunicato relativo al richiamo alla RAI, per il mancato rispetto dei principi di imparzialità nella trasmissione Annozero.
Potreste per favore indicarmi con più precisione in quali circostanze la trasmissione ha violato i suddetti principi?
Ad esempio c'è qualche sequenza che posso rivedere per capire in che modo è stata attuata questa disparità di trattamento nella conduzione del contraddittorio?
Seguo abbastanza regolarmente Annozero e mi piacerebbe capire cosa viene contestato alla trasmissione, visto che non ho mai rilevato squilibri tali da giustificare un simile richiamo. Senza esempi specifici si resta con la spiacevole impressione che questo richiamo sia avvenuto per assecondare pressioni ricevute - gli "esposti ricevuti da più parti" - magari da chi poteva trovare scomodo che si affrontassero determinati argomenti.
Cordialmente,
Alessandra Gionti"
Riporto da "Il Tafano"
(http://iltafano.typepad.com/il_tafano/2008/02/sttt-parlate-pi.html)
"In serata l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha emesso un altro comunicato di risposta alle critiche. L'Agcom precisa che l'atto d'indirizzo era destinato «alle trasmissioni di tutte le emittenti con criteri da concordare con i diversi operatori dell'informazione sulle modalità di rappresentazione dei processi in tv», è diretto ad «evitare i processi mediatici che rischiano di provocare gravi violazioni dei diritti di tutti i protagonisti dei processi stessi» [...]
... siamo contenti ... Calabrò non si riferisce a Santoro, ma a TUTTI.
Vedrete, adesso lancerà i suoi strali verso Bruno Vespa, arrivato all'80ma puntata del processo di Cogne; vieterà le riprese TV al processo di Erba, e a quello di Perugia.
Il fatto che, dopo due anni e mezzo di stipendi miliardari come Presidente dell'Authority per le garanzie nelle comunicazioni si sia svegliato solo ora, solo a difesa di un pupillo del centro-destra, solo contro Santoro, è puramente non casuale.
Aveva ingerito una dose eccessiva di Tavor, e non si era accorto di nulla.
Neanche del fatto che da anni Berlusconi occupa illecitamente, con Rete4, frequenze di cui Europa 7 è legittimamente proprietaria, ma impossibilitata a trasmettere.
Mai un momento di indebolimento del sonno, neanche quando Previti andava a Porta a Porta, a fare senza contraddittorio il processo al Pool di magistrati che indagava su di lui.
Ora, finalmente, Calabrò è uscito dal lungo sonno: tremate, Santoro, Floris, Annunziata ..."
Come dice giustamente "Il Tafano", Calabrò è solo "una protesi del potere politico"
Comunicato stampa Adusbef
Link Adusbef
Anche a parer mio Santoro non è esempio di equilibrio... ma l'ho sempre considerato giornalista al contrario di molti suoi colleghi che preferisco definire "giornalai". Trovo l'uscita dell' Agcom preoccupatamente ridicola... ma qualcuno l'avrà pur commissionata...
Onelio P.
NO COMMENT...solita tiritera, possiamo già prevedere che cosa accadrà..CHIARA G
Strano concetto di contraddittorio!
Chi c'era da Vespa a Porta a Porta a contraddire Mastella quando il dimissionario Ministro della Giustizia attaccava i Magistrati di Santa Maria Capua Vetere? Chi c'era a difendere le loro ragioni e le ragioni della Magistratura tutta?
Nessuno ha mai visto il TG4 e i commenti del suo Direttore, ABUSIVI, secondo la recente sentenza della Corte di Giustizia Europea? Sicuramente non li ha visti il Garante e, lo stesso, continua ad ignorare la Sentenza di cui sopra.
Qualcuno per tenere salda la sua poltrona gioca d'anticipo prefigurando prossimi tempi da Editti Bulgari. A tanti brucia ancora la cacciata di Biagi, Santoro e Luttazzi.
Non ho una particolare simpatia per Santoro, ma senza di lui alcuni temi scottanti della vita politica del nostro Paese non sarebbero stati affrontati; senza di lui la Rai non sarebbe la stessa e molti argomenti diventerebbero, finalmente, un tabù!
Attenzione! con la logica del contraddittorio, se Democrazia deve essere, quando si fanno trasmissioni contro la mafia, mi raccomando, che si invitino anche i grandi Boss per esporre le loro ragioni! - In mancanza di Boss potrebbero andare bene anche i simpatizzanti ... non si dovrebbe faticare a cercarli tra Camorristi, Ndranghetisti, Mafiosi e affiliati alla Sacra Corona Unita!
Consiglio di guardare il seguente filmato è veramente aggiacciante; ma, purtroppo, anche agghiacciatamente vero!!!
http://it.youtube.com/watch?v=NpS8acymTQg
Stracondivido il commento di Vincenzo Scavello :) grazie per aver espresso ciò che non avrei saputo mettere a fuoco così bene :)
Grazie Alessandra, ma il merito non è mio, anzi nostro! Il merito è di quanti credono che l'Italia sia un Paese abitato da lobotizzati e, pertanto, sono convinti di poter fare e disfare le cose all'infinito.
Che facciano pure! Primo o poi saremo gratificati dall'impegno di qualche buon Magistrato che, senza guardare in faccia nessuno, confermerà la profonda saggezza popolare... "tanto va la gatta al lardo ..."
Un abbraccio
D'Accordissimo
in proposito ho scritto
Viva la controinformazione di “Anno Zero”, viva il diritto dei cittadini italiani a conoscere per deliberare.
di Maurizio Bolognetti
Secondo il dott. Corrado Calabrò, Michele Santoro avrebbe violato il pluralismo. In realtà, Santoro è semplicemente colpevole di aver garantito a qualche milione di cittadini italiani di poter conoscere fatti che abitualmente la Tv di stato censura allegramente. Sembra proprio che tutte le attenzioni dell’autorità per la garanzia delle comunicazioni siano concentrate su Anno Zero e Michele Santoro.
A noi piacerebbe che di tanto in tanto l’authority chiedesse ad altri conduttori di realizzare approfondimenti sui fatti che, con coraggio, vengono trattati ad Anno Zero.
Quando, mi chiedo, l’authority interverrà per garantire il diritto dei cittadini italiani a conoscere per deliberare?
Quando il Garante interverrà su quei TG che in queste ore hanno dedicato fiumi di parole alla strage di Erba e spazio zero ai fatti gravissimi che stanno emergendo dall’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria?
La verità è che Santoro dà fastidio perché mostra fatti che tutti gli altri censurano.
Sarà forse eccessivo, ma io dico: viva Santoro, viva quel minimo di controinformazione regalataci da Anno Zero.
Cari amici di Uguale per Tutti, avete scritto: "la democrazia è decisamente mutilata da un gravissimo deficit di informazione."
Sono parole importanti. La parola democrazia deve necessariamente fondarsi sull'einaudiano "Conoscere per deliberare".
Le cose che affermate sulla mancanza di democrazia sono sacrosante.
La domanda che vi pongo è la seguente:
perchè in questo Paese nessun magistrato ha mai ravvisato gli estremi per applicare l'art. 294 del codice penale?
Grato di una vostra risposta,torno a complimentarmi per questo prezioso spazio di discussione e approfondimento.
Grazie davvero
Maurizio Bolognetti
Art. 294 Attentati contro i diritti politici del cittadino
Chiunque con violenza, minaccia o inganno impedisce in tutto o in parte l'esercizio di un diritto politico, ovvero determina taluno a esercitarlo in senso difforme dalla sua volonta', e' punito con la reclusione da uno a cinque anni.
A Maurizio Bolognetti.
Gentilissimo dr Bolognetti,
non abbiamo, purtroppo, una risposta adeguata al Suo quesito sull'art. 294 c.p..
Una battuta possiamo farla solo per dire che i magistrati non sono tutti come Falcone, Borsellino, Livatino e altri come loro.
Ciò che ci preme, comunque, è ringraziare Lei per la Sua presenza e partecipazione a questo nostro impegno qui.
La Redazione
Per Maurizio Bolognetti che ha citato il silenzio sull'inchiesta di Reggio Calabria.
Il guaio della Calabria è che l'informazione è complice del mal governo. Ieri e oggi sui quotidiani calabresi, a seguito delle oramai frequenti audizioni alla Commissione antimafia, due notizie sono state trattate in maniera diversa: L'audizione dei magistrati antimafia di Catanzaro che riferivano di risultanze investigative in cui emerge che boss della 'ndrangheta hanno come guardaspalle poliziotti in servizio, è stata data con enorme enfasi; quella, dell'onorevole Saverio Zavettieri, che quasi tutti i politici calabresi sono a conoscenza del sistema fuorilegge che governa la Calabria e lo tacciono ai magistrati, con un trafiletto. Non so, ma a me incute allarme la seconda, fossi un giornalista, considerato il caso de Magistris, non lascerei in pace Zavettieri se non prima si fossero chiarite le sue asserzioni; per quanto riguarda la prima, la pubblicherei, con notevole rilevanza, nell'immediatezza dell'arresto dei poliziotti corrotti.
bartolo iamonte
Mi riferisco ad alcuni post letti qui, in particolare dove si parla di "paese abitato da lobotomizzati" e di malainformazione indice di malgoverno.
Premesso che purtroppo io faccio parte di quella minoranza che ritiene realmente l'Italia un paese di "lobotomizzati", vorrei fare qui qualche considerazione:
Se è vero che tutti dovremmo essere obiettivi e tutti dovremmo prescindere da posizioni politiche, in primis i magistrati, analizzando la realtà dei fatti e traendone le dovute deduzioni, qualcuno è in grado di spiegarmi perchè:
- tanti di voi difendono Santoro, quando lui è ed è stato il primo a strumentalizzare lo strumento televisivo per fare politica, del resto in maniera molto subdola, al contrario del ridicolo ma molto più leale Fede, che spudoratamente parteggia per il suo idolo Berlusconi e che non fa altro che continuare a ridicolizzarsi ogni giorno ma quantomeno senza voler dare la parvenza di un'informazione imparziale, come il suo tanto amato collega;
- perchè i giornalisti permettono a una persona come Veltroni di affermare un mare di falsità, senza alcuna contestazione o domanda insidiosa, sulla ventata di novità che cerca di propinarci e sui suoi programmi di stampo liberaldemocratico, quando basta andare sul sito del PD per vedere che il presidente dell'assemblea costituente di quel partito è proprio il tanto "odiato dagli italiani" Romano Prodi, e che gli organici sono sempre gli stessi e le facce sono sempre le stesse, le stesse che fino a poco tempo fa generavano gli scioperi di tutte le categorie, le critiche di cittadini di ogni parte politica, e che oggi, i lobotomizzati italiani sono pronti a rivotare sotto l'insegna del buon Veltroni.
-Perchè Berlusconi, che a mio parere è un fantoccio non da meno di Veltroni, viene criticato sempre con le stesse motivazioni, conflitto di interessi, leggi ad personam, e nessuno entra nel merito di quello che il governo da lui presieduto ha fatto per i cittadini (nel bene e nel male): lo sappiamo tutti che la depenalizzazione del falso in bilancio l'ha fatta per se, ma tanti dell'altra parte ne hanno tratto grandi benefici, loro come le loro mogli, ma nessuno lo dice;
-perchè quando si parla di informazione pilotata ci si riferisce sempre a Mediaset, dove escluso il quarto canale, dove regna la presenza del *** Fede, è in mano a giornalisti e conduttori di primo piano con chiare tendenze a sinistra (vedi Maurizio Costanzo che a mediaset fa il bello ed il cattivo tempo, Mentana ecc..);
-perchè il caso DeMagistris è saltato fuori a livello mediatico, con evidente screditamento dello stesso, solo quando sono saltati fuori i nomi di Mastella e Prodi, mentre prima lo leggevamo solo sui giornali locali???
Sono queste e tante altre le domande che io mi pongo, e se ho fatto dei riferimenti politici è solo perchè io ritengo che tutto parta dalla politica...e la politica parte dal popolo
se il popolo è fatto di lobotomizzati che continuano a votare gente falsa e ipocrita, ladri, delinquenti... tutto il resto non cambierà mai, libertà di informazione, giustizia uguale per tutti... non avremo mai tutto questo
so di essere una voce fuori dal coro ma io la penso così
IO non stimo Berlusconi, così come non stimo Veltroni, Prodi, Casini, Bertinotti, Bossi ecc...ma non accetto di essere preso in giro dai giornalisti che ne dipingono volti irreali e perdonatemi ma la bilancia pende sempre a Sinistra
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