domenica 22 febbraio 2009

Il Millsgate e il Corriere della Sera






dal blog di Beppe Grillo






Negli anni ‘70 il Corriere della Sera era nelle mani della P2.

Angelo Rizzoli, il proprietario, aveva la tessera 532, Tassan Din, il direttore generale, la tessera 534 e Franco Di Bella, direttore del giornale, la tessera 655.

Oggi, anno 2009, chi controlla il Corriere della Sera? Chi suggerisce gli editoriali di Panebianco e di Battista? Chi ha ordinato a Mieli di togliere le inchieste giornalistiche di Why Not a Carlo Vulpio senza alcuna ragione apparente? Chi è la P3 che governa il Corriere della Sera? Dov’è la nuova lista di Castiglion Fibocchi?

Ieri, tutti i giornali del mondo hanno riportato la notizia della condanna di Mills. L’avvocato corrotto da mister B.

Hanno spiegato che lo psiconano non è stato giudicato per il lodo Alfano. Una legge che si è fatto su misura e che lo rende intoccabile. Hanno argomentato che nessun premier sospettato di corruzione per evitare la condanna in due processi sarebbe ancora al suo posto in un Paese normale, democratico, occidentale.

Se non si fosse dimesso lo avrebbero cacciato.

Leggetevi El Pais, The Guardian, Le Figaro, The Herald Tribune.

La reputazione di un Paese è importante come e più della sua economia e noi l’abbiamo persa.

Se gli Stati Uniti hanno avuto il Watergate, l’Italia ha il suo Millsgate.

Se Nixon sospettato di corruzione avesse imposto al Congresso una legge per la sua impunità e il corrotto fosse stato condannato, Nixon sarebbe stato cacciato in due minuti.

Li immaginate in quel caso titoli del Wall Street Journal o del New York Times?

Il Corriere della Sera è invece diversamente giornale.

Il Corriere della Sera ha toccato il fondo con la prima pagina di ieri. Meglio della Pravda.

Il titolo principale è: “Veltroni si dimette, il Pd è nel caos”. L’editoriale di Panebianco Cuor di Leone è dedicato a: “Il Peso delle Oligarchie”. A centro pagina campeggia: “Intercettazioni, Mancino attacca”. Seguono in ordine di dimensione: “Maltrattati gli animali delle fiction Rai” (il solo titolo 15 x 2,5 cm), “Benigni, show politico su Berlusconacci e i gay” (9x7,3 cm), “Mori prepara le ronde anti-ronde” (13x3,6 cm), la vignetta di Giannelli (9x6 cm), “Roma: sparano alle gambe a Calvagna, regista del ‘Lupo’” (5,7x5,5 cm) e “Il fondatore della tv islamica: ‘Ho decapitato mia moglie’” (5,7x5,5 cm).

La notizia su Berlusconi presidente del Consiglio imputato a Milano al processo Mills per il quale il corrotto è stato condannato a 4 anni e mesi ha un riquadro di 3,5x9 cm.

Nel titolo non è neppure menzionato Berlusconi: “Mills corrotto. Condannato a 4 anni e mezzo”.

Persino il colore di richiamo di un pezzo dalle dimensioni di un francobollo è studiato per non attirare l’attenzione del lettore: un azzurrino chiaro al posto del blu e del rosso usati per gli altri.

Infine, l’articolo è a pagina 21, dopo i gossip e le notizie di cronaca.

Licio Gelli disse: “Il vero potere risiede nelle mani dei detentori dei mass media”.

Chi controlla il Corriere della Sera e con quali obiettivi?

L’elenco della P3 è in via Solferino 28 a Milano o a un altro indirizzo?

Copertina del Corriere della Sera 18 febbraio 2009


1 commenti:

Anonimo ha detto...

L'opposizione al governo in carica (fatta per come sarebbe corretto fosse fatta dai legittimi, e conniventi, oppositori) è il nuovo lavoro del comico Grillo; mentre l'informazione al Corriere della Sera è stata affidata alla penna di Gianneli, talento di satira illustrata!!!
Continuando di questo passo haivoglia che i giornalisti nostrani ci raccontano delle telefonate dei colleghi stranieri strabiliati per quanto accade nel malpaese Italia.
b