martedì 13 maggio 2008

Caso Forleo. Né si né no: ni!

Versione stampabile



di Felice Lima
(Giudice del Tribunale di Catania)



Oggettivamente e al di là dei fatti e delle intenzioni dei protagonisti, non c’è dubbio che molti percepiscono le sanzioni proposte per Clementina Forleo da parte del C.S.M. (così come quella per Luigi De Magistris) come una ingiustizia.

Alcuni addirittura le interpretano come un atto di “disponibilità” della magistratura verso il potere.

Oggi, sulla mailing list di una corrente della magistratura un avvocato ha scritto che «Forleo e de Magistris in questo contesto sono le vittime sacrificali che anche la Magistratura ha voluto “donare” [al potere] in cambio di tranquillità».

In un bellissimo articolo di questo blog Silvio Leotta ha parlato de “La preoccupante alleanza fra magistratura e politica”.

Con riferimento al “caso Forleo”, ieri si è verificata una cosa bizzarra.

Nella votazione alla Prima Commissione del C.S.M. NON si è astenuta la prof. Letizia Vacca, quella che all’avvio della pratica ne aveva anticipato a reti unificate l’esito con parole decisamente inadeguate al suo ruolo e grandemente disdicevoli (sul punto mi permetto di rinviare al mio articolo “Clementina Forleo e tutti noi avremmo diritto a un ‘giudice’ imparziale”).

E si sono astenuti, invece, i Consiglieri Livio Pepino (di Magistratura Democratica) e Mario Fresa (del Movimento per la Giustizia).

Vi devo confessare che io questa cosa delle “astensioni” dei Consiglieri del C.S.M. non l’ho mai mandata giù.

In molte (troppe) occasioni questo o quel Consigliere del C.S.M. “si astiene”.

Ma badate, non si astiene, come sarebbe normale, perché la pratica interessa un suo parente o un suo compagno di corrente (che, anzi, per i compagni di corrente non ci si astiene proprio), ma si astiene nel senso che “non vota né si né no”.

Il che è davvero bizzarro.

Quello che ho capito io è che quando mi viene affidato un ufficio pubblico e mi danno lo stipendio per questo lavoro, esercitare l’ufficio è un mio dovere e non una “possibilità”.

L’astensione, dunque, è un istituto a tutela dell’ufficio e non del suo titolare.

La legge organizza alcuni organi amministrativi in forma collegiale perché vuole che le decisioni vengano adottate da più persone insieme.

Se uno non vota, si sottrae a una responsabilità e priva – in concreto – la decisione del suo contributo.

In definitiva, a me pare che ci si dovrebbe astenere solo perché si è in una qualche forma di conflitto di interessi o perché, come accaduto per la prof. Vacca, si è persa e fatta perdere credibilità e dignità alla istituzione, dimostrando prevenzione e mancanza di serenità nel giudizio.

Negli altri casi votare dovrebbe essere un dovere e astenersi una sottrazione a un dovere e a una responsabilità.

Tornando al “caso Forleo”, è grandemente imbarazzante che ieri i Consiglieri appartenenti alle due correnti cosiddette (ma ormai abbiamo scritto qui in tutte le lingue che questa distinzione è ridotta a una truffa) “progressiste” (Magistratura Democratica e Movimento per la Giustizia) abbiano “deciso di non decidere” (per il momento) su un caso tanto delicato come quello di Clementina Forleo.

Si doveva trattare di una decisione non politica, ma tecnica. O no?

La rappresentazione che se ne è data è che si agisce contro la Forleo non perchè ha fatto arrabbiare Massimo D’Alema, ma perchè ha creato una situazione oggettivamente insostenibile di incompatibilità “incolpevole” (perchè l’art. 2 si puoi “usare” solo se la cosa è incolpevole).

Dunque, o i presupposti per il trasferimento c'erano o no. Che spazio c’era per l’astensione?

Ovviamente, uno spazio c’era e dell’astensione è stata data una giustificazione. I consiglieri astenuti hanno chiesto un approfondimento istruttorio che gli altri Consiglieri hanno respinto.

Loro, allora, si sono astenuti, sostenendo che riproporranno la loro richiesta di approfondimento istruttorio al plenum del C.S.M..

Ma la questione è che, una volta che i Consiglieri votanti hanno votato per escludere l’approfondimento istruttorio e una volta che è chiaro (perché altamente prevedibile sulla base degli “schieramenti sul caso”) che il plenum respingerà la richiesta di approfondimento istruttorio, la partita era ed è realmente e concretamente quella fra votare a favore o votare contro il trasferimento della collega Forleo.

Fermo restando che al plenum tutti i Consiglieri potranno sempre votare come ritengono più opportuno, se ieri i Consiglieri progressisti avessero votato contro il trasferimento di Clementina Forleo la pratica sarebbe andata al plenum con con la proposta di trasferimento, ma con la proposta di trasferimento bocciata in Commissione.

Sono i paradossi della realpolitik.

A volte i Consiglieri cosiddetti progressisti votano delibere illegittime (è accaduto per la nomina di 23 magistrati del Massimario della Corte di Cassazione, annullata dal T.A.R. Lazio con una sentenza che intendo commentare qui nei prossimi giorni e che intanto può leggersi a questo link) e si giustificano (lo ha fatto, nella vicenda del Massimario, il Consigliere Mario Fresa con un resoconto che si può leggere a questo link) dicendo che votare contro la delibera sarebbe stato solo trovarsi in minoranza e perdere e, dunque, meglio votare “il meno peggio”.

Altre volte gli stessi Consiglieri progressisti si consegnano serenamente alla sconfitta certa, per difendere una richiesta istruttoria che è quasi certo che non otterranno.

Sembra che il primo sia realpolitik e il secondo rigore duro e puro.

Ma in realtà sono entrambi realpolitik.

Nel primo caso le correnti progressiste hanno ottenuto un tot numero di loro “soci” al Massimario (salvo vedersi annullare la delibera per eccesso di potere, sviamento di potere, illogicità della motivazione e travisamento dei fatti).

Nel secondo caso le correnti progressiste hanno ottenuto di poter sostenere di non essere responsabili né della proposta di trasferimento né della proposta di non trasferimento di Clementina Forleo.

Perchè mentre la partita – nei fatti e al di là delle intenzioni – rendeva possibile e “politicamente doveroso” solo il voto pro o contro il trasferimento, loro hanno votato per l’istruttoria.

Un tempo si diceva: la fantasia al potere!


P.S. – Resta la speranza che, se il plenum del C.S.M. non concederà l’approfondimento istruttorio, i Consiglieri progressisti, concedendo a Clementina Forleo il beneficio che spetta anche agli imputati (in dubio pro reo), in mancanza delle ulteriori prove, voteranno per il rigetto del trasferimento.


_________


L'intera memoria difensiva di Clementina Forleo si può leggere in questo blog a questo link.




21 commenti:

Anonimo ha detto...

Ancora una volta trovo sacrosante le parole del dr. Lima sia perché vanno al nocciolo del problema ma soprattutto perché trovo che soddisfino quel desiderio di "senso comune" (che, come suggerisce l'aggettivo, dovrebbe essere diffusissimo ma sembre invece diventato una merce rara).

Avevo letto ieri dell'astensione di Pepino (di cui ho apprezzato "ANDREOTTI LA MAFIA I PROCESSI", così come gli eccellenti editoriali su Narcomafie) ed ero rimasto istintivamente perplesso: se una persona come il dr. Pepino si astiene - mi sono detto - qualcosa di indifendibile la Forleo l'avrà fatta; ma quale sarà mai?

Se il Giornale del 23 luglio del 2007 poteva permettersi di titolare l'articolo di Marianna Bartoccelli, che contiene dichiarazioni di non facile lettura di Nello Rossi e Mario Cicala: "L'Anm abbandona la Forleo. Imbarazzo delle toghe: un'inchiesta molto delicata" qualche dubbio al profano viene; e casomai resta anche dopo la lettura della memoria difensiva del dr. Laudi (che a me è sembrata oltremodo convincente, ma il mio è il giudizio di un profano).

Ben vengano dunque le parole del dr. Lima e la precisa disamina dei vari aspetti, ivi compresi quelli di "realpolik".

Ma soprattutto voglio ringraziarlo per quel richiamo, nel Post Scriptum, al principio "in dubio pro reo" poiché l'avevo utilizzato
- basandomi sulle informazioni in rete e fidandomi del mio "senso comune" - per stendere il cartello con cui ho manifestato, nel febbraio scorso, davanti al Tribunale di Milano (nel cartello in effetti ho scritto: "IN DUBIO PRO FORLEO").

Ripeto il link alla pagina con la cronaca del presidio:
http://www.webalice.it/raffaele.simonetti/archives/Milano_Tribunale-20080206.html

Anonimo ha detto...

In effetti trovo anche io queste scelte, per quanto sicuramente rispettabili, poco condivisibili.
Una volta rigettata la questione istruttoria, secondo me i componenti avrebbero dovuto votare.
Per fare un esempio, può capitare che anche in un collegio giudicante uno dei componenti sia propenso a degli approfondimenti istruttori. Ma, se la volontà della maggioranza è quella di decidere allo stato degli atti, anche questo componente deve partecipare alla decisione allo stato degli atti.
E, se ritiene che gli elementi a disposizione siano incerti, pronunciarsi secondo le regole di giudizio.
Ma la questione è proprio questa: si ragiona in base alle regole giuridiche dell'amministrazione, o alle "regole della politica"?
Temo sempre più che l'autogoverno guardi a queste ultime e purtroppo questo determina le conseguenze ricordate dall'articolista.
Personalmente, non ritengo che questo sia il migliore autogoverno per la magistratura.

Anonimo ha detto...

Più parlate di Forleo e De Magistris e più mi viene il sospetto che le accuse nei loro confronti siano giuste.
State facendo, in pratica, il gioco delle oscure (ma soprattutto indeterminabili) trame da voi aborrite.
Misteri della vita!!

Anonimo ha detto...

Non ho parlato della d.ssa Forleo nè del Dr. De Magistris, nè tantomeno di oscure trame, ma di una questione tecnica, se cioè sia giustificata l'astensione di un componente della commissione a causa di un mancato approfondimento istruttorio.
Sarebbe peraltro il caso che il misterioso anonimo chiarisse perchè queste discussioni dimostrerebbero una colpevolezza dei predetti magistrati, quali siano le oscure trame alle quali si riferisce e perchè le considerazioni fatte le favorirebbero.
Ringrazio anticipatamente del chiarimento

Anonimo ha detto...

Gentile Anonimo, le dispiacerebbe argomentare le sue affermazioni, in particolare ci spiega perché più si parla di De Magistris e Forleo e più lei si convince che le accuse siano giuste?
E perché esaminando e discutendo tali questioni questo blog farebbe il gioco delle “oscure trame”?
Grazie mille.

Anonimo ha detto...

quando in un blog cominciano ad intervenire soggetti come l'anonimo delle 13.26 e' un buon segno.
vuol dire che cominciate ad essere molto scomodi per qualcuno.

non ricordo come venni a conoscenza dell'esistenza di questo blog, ma e' stato per me motivo di crescita interiore.

grazie!

candido balucca

Anonimo ha detto...

Post Scriptum

L'italia sta marcendo in un benessere che è:
1- egoismo,
2- stupidità,
3- incultura,
4- pettegolezzo,
5- moralismo
6- coazione,
7- conformismo.
Prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è, ora, il fascismo

Pier Paolo Pasolini

Stefano

"Uguale per tutti" ha detto...

Per Anonimo delle 13.26.

Gentile Lettore,

ciò che noi auguriamo a tutti e anche a noi stessi e che si riesca a fare in modo che i cittadini si formino dei convincimenti sulla base della lettura, della riflessione ponderata, dello studio e non in base a sensazioni emotive, al colore dei capelli di chi parla, alla parte politica che difende questa o quella causa.

In sostanza, ci permetta di dirLe che è proprio come scrive Lei: è un "mistero della vita" come ci si possa convincere (come Lei ci dice accadere a Lei) che delle accuse a taluno possano essere fondate o infondate sulla base del fatto che altri ne parlino poco o molto.

A nostro modesto parere, stiamo così male in Italia proprio perchè le persone non ragionano.

Ciò che molto modestamente ci proponiamo con questo blog è incoraggiare al ragionamento.

Grazie per la Sua presenza fra noi.

La Redazione

Anonimo ha detto...

Per me le oscure trame sono soltanto quelle che hanno deferito al CSM due magistrati, uno dal nord e uno dal sud, che guarda caso si occupavano di inchieste molto scomode e scottanti proprio per politici al governo.
Questa, per me ridicola, e lo posso affermare da cittadina qualunque, non essendo nè giudice nè avvocato,decisione,è il frutto della consapevolezza che per salvare un RE NUDO o in mutande che sia, avrebbero dovuto "inventarsi" della gravissime decisioni giuridiche che avrebberoMINATO tutta la GIUSTIZIA e per salvare chi? I giochi sono fatti.
Perdiamo soltanto noi italiani.
Alessandra

Anonimo ha detto...

Il mio commento delle 13.26 era sull'articolo (e più in generale sulla linea di Uguale per tutti a favore di Forleo e De Magistris), non su un precedente commento.

Perchè mi viene il sospetto che le accuse siano giuste?
Ho cercato sul blog le ragioni di Forleo, De Magistris e dei loro accusatori.
Ci sono link che portano facilmente alle versioni dei due magistrati, ma non così per quelle delle accuse (ma forse avrei dovuto cercare meglio).
Il fatto che si voglia agevolare una versione piuttosto che un'altra già indebolisce, a mio parere, la versione agevolata.
Poi, una volta (nel caso De Magistris-Mastella) si è potuto fare un confronto tra le versioni di accusa e difesa, con l'esito di aver verificato che De Magistris forse non aveva operato correttamente.
Io non posso pensare che chi muove dei rilievi disciplinari ai due magistrati stia operando al di fuori della legge o dei regolamenti.
Per convincermi del contrario ho bisogno delle carte che dimostrino nel merito questo, al di là della posizione presa dai proprietari del blog.
Probabilmente neanche loro dispongono di tutte le carte, vista l'assenza del link alle carte dell'accusa e della concezione che queste possano esistere.
Nella linea a favore di Forleo e De Magistris manca, inoltre, a mio parere la specificazione dei comportamenti tenuti da ognuno degli accusatori in violazione di leggi o regolamenti.

Perchè il blog starebbe facendo il gioco delle oscure trame aborrite?
Preciso che, proprio per quanto detto prima,l'esistenza di trame oscure (dovuta all'assenza di riferimenti normativi) nasce dal contenuto del blog e dei commenti e non da me.
Sono convinto che non esistano trame oscure e che tutti possano farsi un'opinione chiara sulle vicende conoscendo le carte nella loro completezza.
Disponibile, se necessario, ad ulteriori chiarimenti.

"Uguale per tutti" ha detto...

Gentile Anonimo delle 16.47, ci consenta di dirLe che ciò che Lei afferma è puramente e semplicemente non vero.

Lei scrive:
"Ci sono link che portano facilmente alle versioni dei due magistrati, ma non così per quelle delle accuse (ma forse avrei dovuto cercare meglio)".

Si, avrebbe dovuto cercare meglio!

Così avrebbe evitato di dare giudizi privi di fondamento.

Abbiamo pubblicato qui tutte le accuse note a carico dei nostri due colleghi.

Per di più tutto questo materiale è agevolmente raggiungibile dalla homepage del blog.

Se andrà nella sezione "Documenti" troverà l'intero atto di incolpazione a carico di Lugi De Magistris e l'intera sentenza di condanna a suo carico, dove sono esposte non solo le accuse, ma anche le ragioni della condanna.

Leggendo i post sul caso troverà anche il link all'audio integrale della requisitoria orale di accusa pronunciata dal Procuratore Generale dinanzi alla Sezione Disciplinare del C.S.M..

Le accuse a carico della collega Forleo le potrà evincere dalla memoria difensiva di lei, che pure abbiamo pubblicato integralmente.

Il problema posto dal "caso Forleo" è che la procedura ex art. 2 della legge sulle guarentige non è pubblica e, dunque, non disponiamo dei relativi atti.

Chiunque ci indichi dove trovarli ci permetterà di pubblicarli immediatamente.

E' evidente, in definitiva, che Lei non ha letto il blog.

Lei scrive:
"Il fatto che si voglia agevolare una versione piuttosto che un'altra già indebolisce, a mio parere, la versione agevolata."

Nessuno "agevola" niente. Discutiamo di tutto.

La Sua affermazione appena riportata è del tutto priva di qualsiasi fondamento e smentita "documentalmente" dal contenuto del vlog che purtroppo Lei non ha ancora letto.

Lei scrive:
"Poi, una volta (nel caso De Magistris-Mastella) si è potuto fare un confronto tra le versioni di accusa e difesa, con l'esito di aver verificato che De Magistris forse non aveva operato correttamente."

Questa è la Sua opinione. La nostra opinione è, all'esatto opposto, che proprio i documenti che abbiamo pubblicato e, prima fra tutte, la sentenza di condanna del collega, della quale abbiamo messo in evidenza i vizi, non solo non dimostrano che Luigi De Magistris ha agito non correttamente, ma dimostrano il contrario.

A questo link troverà un ampio commento al decreto di archiviazione nei confronti dell'ex senatore Mastella usato da alcuni come argomento contro il collega De Magistris.

Ove la Sua convinzione di una qualche scorrettezza del collega De Magistris avesse un qualche fondamento, La preghiamo di esporcelo, così ne potremo tenere conto.

Allo stato e in mancanza di altri argomenti, il Suo argomento "siccome lo difendete troppo vuol dire che è colpevole" ci pare costituisca solo una forma di violenza grave in danno della ragione e della logica.

Lei scrive:
"Io non posso pensare che chi muove dei rilievi disciplinari ai due magistrati stia operando al di fuori della legge o dei regolamenti".

Questo costituisce un Suo limite sotto un duplice profilo.

Sotto il profilo logico-filosofico, tutto è "pensabile" e, dunque, il fatto che Lei non riesca a pensare queste cose limita i Suoi strumenti di conoscenza della realtà.

Sotto il profilo storico-pratico, ciò che Lei definisce come impensabile è accaduto più volte in maniera certa.

Nei giorni scorsi, per esempio, il T.A.R. Lazio (con una sentenza che può leggere “a questo link) ha annullato una importante delibera del C.S.M., affermando che il C.S.M. medesimo ha commesso in quel caso "sviamento di potere, eccesso di potere, travisamento del fatto, illogicità della motivazione".

E ciò non solo, dunque, è pensabile, ma è accaduto.

Un popolo che consideri impensabile che chi lo governa e il potere in genere possa violare la legge è un popolo condannato a essere suddito di un sistema dittatoriale, perchè la prima regola della democrazia è quella della riflessione critica sull'esercizio del potere.

Lei aggiunge:
"Io non posso pensare che chi muove dei rilievi disciplinari ai due magistrati stia operando al di fuori della legge o dei regolamenti.
Per convincermi del contrario ho bisogno delle carte che dimostrino nel merito questo, al di là della posizione presa dai proprietari del blog".

Noi non abbiamo "preso una posizione", ma abbiamo esposto analiticamente le ragioni per le quali la sentenza del C.S.M. che ha condannato Luigi De Magistris è secondo noi ingiusta e infondata.

Lei dovrebbe leggere ciò che abbiamo scritto e valutare se gli argomenti esposti sono o no fondati.

Si tratta, peraltro, di argomenti la cui fondatezza o infondatezza è delibabile sulla base della sola lettura della sentenza medesima, non occorrendo la disponibilità di atti ulteriori.

Ciò perchè la sentenza del C.S.M. in questione appare, nei passi che noi abbiamo criticato, illogica e contraddittoria.

Lei scrive ancora:
"Nella linea a favore di Forleo e De Magistris manca, inoltre, a mio parere la specificazione dei comportamenti tenuti da ognuno degli accusatori in violazione di leggi o regolamenti".

Per poter dire ciò Lei deve NON aver letto gli articoli che abbiamo pubblicato, perchè, diversamente da ciò che Lei afferma, noi abbiamo elencato in maniera analitica e dettagliata tutto ciò che riteniamo di non condividere negli atti contro De Magistris e Forleo.

Lei si chiede:
"Perchè il blog starebbe facendo il gioco delle oscure trame aborrite?"

Noi Le rispondiamo semplicemente: non stiamo facendo alcun "gioco" e men che meno un gioco di "trame" e ancor meno di "trame oscure".

Ciò che abbiamo fatto è esporre degli argomenti perchè siano letti, condivisi o contestati.

Ovviamente, nella nostra rappresentazione di ciò che dovrebe essere il confronto democratico, la lettura di ciò che si vuole criticare è assolutamente indispensabile (sicchè Lei non può criticare ciò che non ha letto, ma di cui si è fatta un'idea frutto di Suoi pregiudizi) e condividere o contestare presuppone l'argomentare e non il dare giudizi gratuiti.

Lei aggiunge:
"Preciso che, proprio per quanto detto prima,l'esistenza di trame oscure (dovuta all'assenza di riferimenti normativi) nasce dal contenuto del blog e dei commenti e non da me".

In tutti gli scritti nei quali si fa riferimento a dati normativi ci sono tutti i riferimenti normativi del caso.

Infine ci teniamo a precisare che il nostro intento, con riferimento ai casi Forleo e De Magistris non è mai stato e non è quello di "difendere" i nostri due colleghi, ma quello di soottoporre a verifica critica il modo con cui sono stati e vengono esercitati i poteri di controllo all'interno della magistratura, se al servizio della efficienza della giustizia e della indipendenza dei magistrati o al servizio di altro.

Le vicende personali di due magistrati non sono, in sé, decisive delle sorti di un Paese; il modo - legittimo o no - con cui si esercita il potere invece si.

Scusi se ci siamo permessi una replica decisa, ma i Suoi commenti ponevano un problema consistente nel fatto che contengono giudizi gratuiti e privi di fondamento sulle nostre intenzioni e il nostro metodo. Sicché replicare ci era indispensabile.

Grazie di cuore della Sua presenza fra noi e della Sua pazienza nel confrontarsi con noi.

Un caro saluto.

La Redazione

Gennaro Giugliano ha detto...

http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/cronaca/sicurezza-politica-3/anm-laerti-lascia/anm-laerti-lascia.html

Anm, Luerti si dimette
ROMA - Il presidente dell'Associazione nazionale magistrati Simone Luerti ha annunciato che si dimetterà dal suo incarico. Un gesto legato alle polemiche seguite alla notizia di un suo incontro con l'imprenditore calabrese Antonio Saladino, coinvolto nell'inchiesta Why not del pm di Catanzaro Luigi De Magistris.

(14 maggio 2008)

Mi sembrava interessante segnalarvelo,buon lavoro a tutti

salvatore d'urso ha detto...

Il presidente dell'associazione dei magistrati lascia la carica
dopo la notizia di un incontro con Antonio Saladino coinvolto nell'inchiesta di De Magistris
Why not, Luerti si dimette
"No a strumentalizzazioni"

ROMA - Il presidente dell'Associazione nazionale magistrati Simone Luerti ha annunciato che si dimetterà dal suo incarico. Un gesto legato alle polemiche seguite alla notizia di un suo incontro con l'imprenditore calabrese Antonio Saladino, coinvolto nell'inchiesta Why not del pm di Catanzaro Luigi De Magistris.

Luerti aveva affermato di non vedere Saladino da oltre 10 anni, mentre l'incontro in questione risaliva al 25 ottobre del 2006. Luerti ha motivato la sua decisione facendo riferimento a "recenti articoli di stampa che hanno riportato informazioni incomplete e non approfondite che si sono tradotte in un sostanziale travisamento dei fatti in danno dell'immagine del presidente dell'Anm e, di conseguenza, dell'Anm stessa".

"Il senso di responsabilità verso l'intera magistratura - ha spiegato Luerti -, che mi ha determinato ad accettare a suo tempo il gravoso incarico e il desiderio di assoluta trasparenza mi suggeriscono di rassegnare le dimissioni al comitato direttivo centrale al fine di evitare strumentalizzazioni e condizionamenti esterni all'indipendenza delle scelte dell'Anm".

Le dimissioni di Luerti saranno formalizzate il prossimo sabato davanti al comitato direttivo centrale dell'Anm.

(14 maggio 2008)

salvatore d'urso ha detto...

Caro dott. Lima...

In un certo senso ha anche ragione... però l'astensione può avere vari e svariati significati... che poi venga utilizzato male questo diritto è un altro paio di maniche... che è risolvibile per questioni come queste in modo che non si possa facilmente nascondere la testa sotto la terra come gli struzzi e far finta di non guardare chi si sta decapitando...

Basta dare al voto di astensione lo stesso valore di voto negativo... come accade per le camere del parlamento...

Se ti astieni equivale a votare contro... è semplice e funziona benissimo senza che ci possano essere eccessi nell'utilizzo di quel diritto...

Anonimo ha detto...

Sono rassicurato per un verso e preoccupato per un altro verso.

Rassicurato dal fatto che il CSM ha ben operato (nei limiti delle umane possibilità) nel caso De Magistris.
Ne condivido l'operato e manifesto la mia accresciuta stima.

Preoccupato per gli incomprensbili motivi che impediscono a magistrati, quali quelli di Uguale per tutti, di vedere in bonis l'operato di altri organi istituzionali come rispondente alle norme.
Le critiche dirette ed indirette di tali magistrati verso taluni uffici del pubblico ministero, verso taluni uffici del giudici per le indagini preliminari e verso il Consiglio Superiore della Magistratura (a volte nella collegialità ed a volte verso taluni componenti) appaiono del tutto prive di fondamento.

Ritengo conclusi i miei interventi.

Anonimo delle 13.26 e delle 16.47

Anonimo ha detto...

caro giudice Felice Lima, sono una studentessa di filosofia, in questo momento in erasmus a madrid. seguo appassionatamente il vostro blog, così come molti altri che per fortuna stanno sorgendo sempre più numerosi, in cui si parla dei grandi e purtroppo taciuti problemi del nostro paese.
spero vivamente che questi nuovi e per fortuna ancora liberi canali di informazione possano avere un grande successo.
ho aperto un blog in cui scrivo sia in italiano che in spagnolo, e volevo segnalarle che ho riportato e anche tradotto il suo articolo "la mafia uccide, il silenzio pure" la ringrazio per il suo lavoro.

Anonimo ha detto...

Un misterioso anonimo, alle ore 13,26, sostiene che parlare dei D.ri Forleo e De Magistris avvalora le accuse nei loro confronti e fà il gioco di oscure trame.
Lo stesso misterioso anonimo, alle ore 16,47, sollecitato ad un chiarimento circa tali (mi si consenta, oscure) affermazioni cambia idea e sostiene che no, non ci sono trame oscure (e quindi, a questo punto cade anche l'oscura accusa di sostenerle).
Peraltro, il misterioso anonimo precisa di non poter pensare "che chi muove dei rilievi disciplinari ai due magistrati stia operando al di fuori della legge o dei regolamenti" e che per convincersi del contrario ci sarebbe bisogno "delle carte che dimostrino nel merito questo", carte che nel blog non sono disponibili, soprattutto con riferimento al materiale accusatorio.
Interviene a questo punto la redazione, che smentisce le accuse dell'anonimo evidenziando opportunamente e condivisibilmente come gli atti disponibili siano stati resi accessibili dal blog e consentano delle riflessioni rispettosamente critiche, con la precisazione che non vi è nemmeno una presa di posizione pro o contro singoli, posto che "le vicende personali di due magistrati non sono, in sé, decisive delle sorti di un Paese; il modo - legittimo o no - con cui si esercita il potere invece si". E che, semplicemente, si cerca di ragionare su questo.
A fronte di tale risposta, l'anonimo fa capolino per annunziare il suo ritiro dal blog, evitando accuratamente di controbattere a quanto nel merito osservato dalla redazione, ed accusa i partecipanti al blog medesimo di avere tacciato di non rispondenza alle norme l'operato di organi istituzionali.
Che dire?
Probabilmente l'anonimo non si è reso conto che con le riflessioni rispettosamente critiche di questo blog non solo non si vogliono trattare "le vicende personali di due magistrati" (che chissà perchè gli stanno tanto a cuore), ma appunto si cerca di difendere e migliorare la credibilità delle istituzioni che sovrintendono al sistema.
Credibilità che non si esaurisce nel non violare le leggi ed i regolamenti (cosa questa non aprioristicamente scontata, altrimenti non si vede perchè siano previsti rimedi impugnatori, per di più talora, come per la vicenda del massimario, positivamente esperiti) ma anche nell'apparire indipendenti ed imparziali.
Se si è stati rispettosi delle leggi e dei regolamenti, al di là delle opinioni che ognuno è libero di formarsi, lo si deciderà nelle sedi competenti.
Se si è apparsi indipendenti ed imparziali in tale operato, è questione diversa, e la risposta è legata appunto a ciò che ognuno vede, o comunque crede di vedere.
Orbene, mi sembra evidente che, sotto questo punto di vista, l'autogoverno stia ponendo serie preoccupazioni sotto il profilo sia pure della mera apparenza di indipendenza ed imparzialità.
Questo in quanto l'autogoverno è espressione di schieramenti correntizi naturalmente portati a ragionare secondo logiche di appartenenza e di ricerca del consenso e, tra di loro, a mediare secondo convenienze "politiche".
La vicenda del massimario è emblematica di una scelta inspiegabile secondo le norme dell'amministrazione, ma ben nota e spiegabile nelle sue fondamenta "politiche".
Vicende come questa minano la credibilità dell'autogoverno e, sul piano anche della sola apparenza, possono far temere che lo stesso metro venga seguito anche per altre scelte.
Non aiutano, sul mero (ma non meno importante) piano dell'apparenza, e senza per questo dare corpo ad indefinite trame oscure, le circostanze a tutti note che l'opinione pubblica (potrei citare centinaia di articoli giornalistici) attribuisce alle stesse correnti colleganze con precisi settori della politica senza virgolette; che talora dal mandato al CSM si sia passati nei partiti politici; che di recente magistrati dal ragguardevole passato associativo siano stati chiamati a collaborare con il Ministro. Così come preoccupa alcuni (non l'anonimo) quanto si legge in questi giorni della vicenda Luerti. Nessuno vuole costruire trame oscure: ma questi intrecci e questi collegamenti non aiutano di per sè ed a prescindere dalla sostanziale correttezza dei singoli a dare l'immagine di una magistratura lontana da contatti politici e capace di autogovernarsi solo nel rispetto di regole e non anche di logiche correntizie di appartenenza.
In tutto si può migliorare, in questo forse si deve.
Ecco perchè secondo me è giusto, con rispetto ed attenendosi ai fatti oggettivi, parlarne.

Mimma ha detto...

Vorrei segnalare un video degli incontri alla Fiera internazionale del libro di Torino 2008:
http://www.chiarelettere.it/
11 maggio 2008, Sala dei Cinquecento - ore 14
Gianni Barbacetto, Peter Gomez e Marco Travaglio presentano Mani sporche e Se li conosci li eviti
Ne parlano con gli autori Luigi De Magistrise Michele Santoro.

Anonimo ha detto...

Per Gabriele Di Maio.

Gabriele carissimo,

grazie di cuore per la tua lucidità e il tuo equilibrio.

E' bello averti in queste pagine.

E' utilissimo e mi riempie di gioia.

Felice Lima

Anonimo ha detto...

Ho letto con attenzione sia il post che i commenti. Li ho trovati molto interessanti. Non mancherò di seguirvi e dare il mio (modesto) contributo
Complimenti

Andrea
(funzionario del Ministero dell'Economia)

Anonimo ha detto...

Buongiorno a tutti,
sono un "semplice cittadino" da qualche tempo vi leggo e vi seguo.

Innanzi tutto volevo farvi i miei complimenti, anche se su talune cose magari non sono d'accordo, ma mi è molto utile e istruttivo venire qui a leggervi.

Poi volevo dire la mia sul caso Forleo.

più mi informo, e più rabbrividisco ma possibile che stia succedendo?

Ho letto il memoriale difensivo e volevo chiedervi un cosa semplice.

Ma non è possibile fare nulla, per aiutare la vostra collega?
ho la sensazione che ci sia solo voglia di punirla.
Cosa state facendo voi, o cosa potete fare voi per aiutarla?

come mai la stampa, per questo singolo caso e a parte i soliti noti, non mi sembra molto disponibile a fare chiarezza?

Grazie Nicola