sabato 10 maggio 2008

"Toghe Rotte" vince il Premio Enzo Biagi



Oggi, a Pescara nell’Auditorium De Cecco, è stato consegnato a Bruno Tinti il «Premio Enzo Biagi per il giornalismo, la democrazia e la legalità».

Il premio è stato vinto da Bruno come autore e curatore del libro Toghe Rotte, che Bruno ha pensato e voluto come strumento di informazione e divulgazione sulle condizioni della giustizia in Italia.

Il libro ha avuto un grande e meritato successo.

A Bruno, ispiratore, insieme ad altri, di questo blog, le congratulazioni e l'affetto di tutta La Redazione e un grande grazie per il prezioso contributo dato, nell'interesse di tutti, all'informazione sui temi della giustizia.

Quella celebratasi in questi giorni a Pescara è la Prima Edizione del Premio Enzo Biagi.

Dalla bochure con l’invito (che li può vedere cliccando sulla foto qui sopra) traiamo la presentazione sintetica del Premio:

“Il Premio Enzo Biagi è stato concepito per divenire un evento permanente e vitale, ovvero per essere capace di continuare l’eredità umana e l’idealità sociale e civile di Enzo Biagi, una delle personalità più nitide della cultura italiana del nostro secolo, che si è sempre battuto per un giornalismo libero e foriero di verità.

Il largo consenso che il Premio ha raccolto fin dal primo annuncio, ma anche l’adesione personale di esponenti di primo piano, dimostrano come sia stato recepito il nostro messaggio.

Un richiamo che abbiamo volutamente rivolto anche alle Istituzioni per sollecitare quel senso di responsabilità per la cultura e la memoria, per la libertà e la democrazia, per la tutela dei valori e delle tradizioni del miglior giornalismo italiano, ovvero di quei principi che soggiacciono alla società umana, e che sono accomunati da un senso di “urgenza collettiva”.

Il giornalismo non dovrebbe mai allontanarsi dalla società cui si riferisce: il suo senso di responsabilità muove senz’altro dalla parte più lodevole del nostro passato e passa proprio per la sua presenza e la sua capacità di evocare una parte del futuro di questa nostra Italia “Cara Italia, perché giusto o sbagliato che sia questo è il nostro Paese con le sue grandi qualità ed i suoi grandi difetti”.



Il Premio è andato, in questa Prima Edizione:

- per la sezione trasmissioni televisive, a Michele Santoro e Sandro Ruotolo per Annozero;

- per la sezione documentari, a Francesca Comencini per il documentario “In fabbrica”;

- per la sezione libri, a Bruno Tinti per “Toghe rotte”;

- per la sezione giornalisti, a Rosaria Capacchione;

- per le associazioni, ad “Articolo 21”;

- per la sezione impegno per la legalità, ai magistrati Nicola Gratteri, P. Paolo Bruni e Raffaele Cantone;

- per la sezione giornalisti per la legalità, a Lirio Abate e Peter Gomez.



6 commenti:

Anonimo ha detto...

Premio strameritato.

Complimenti a Bruno Tinti.

Un libro che mi ha offerto numerosi spunti di riflessione e che al più presto dovrò rileggere.

Anonimo ha detto...

Complimenti a Bruno Tinti.
Con il suo libro ha consentito di rimpere il muro di silenzio sul problema "interno" della Magistratura. Argomento tabù per i Magistrati.
Grazie Alessandra

Anonimo ha detto...

Ho letto il libro ed ho trovato la descrizione di realtà processuali.
Però mi è parso in alcuni punti superficiale nell'affrontare le reali radici del problema "giustizia". Le tematiche affrontate sono da me perfettamente condivise ma alcune esposizioni non rendono pienamente l'approfondimento di responsabilità istituzionali ed individuali.
La descrizione di alcuni istituti giuridici risente della visione da parte del "magistrato".
In ogni caso è un libro da leggere e dovrebbe costituire la base per ulteriosi scritti che vadano ad approfondire alcuni temi veramente molto ben accennati. Spero che l'autore voglia proseguire sul percorso intrapreso, con l'auspicio che la cd. gente comune possa avvicinarsi a comprendere realmente quanto sia grave in Italia il "problema giustizia".
avv. Chiara Memoli

"Uguale per tutti" ha detto...

Gentilissimo Avvocato Memoli,

molte grazie del Suo contributo.

Poichè è possibile che ci sia un "Toghe rotte 2", potremmo chiederLe di darci più dettagli su ciò che a Suo parere si dovrebbe fare?

Se vuole, potrebbe scriverci privatamente all'indirizzo della Redazione, che si ottiene cliccando nell'apposito link più o meno a metà della homepage, sulla destra.

Siamo, infatti, del tutto consapevoli che il libro curato da Bruno ha tanti limiti e, dunque, ci piacerebbe che si potesse fare meglio.

La cosa positiva è stata la scoperta dell'interesse che tanta gente ha di conoscere i meccanismi di funzionamento e malfunzionamento della giustizia.

Grazie ancora per la Sua graditissima presenza fra noi.

Un caro saluto.

La Redazione

Anonimo ha detto...

Ho avuto modo e il piacere di leggere "toghe Rotte" e devo dire che mi sono divertito molto.
il pregio di Tinti E' stato quello di raccontare i problemi della giustizia non con le parole di un professore universitario, ma con espressioni alla portata di tutti e soprattutto di dare una visione della realta' che si vive nei tribunali ( la sua realta'ovviamente)
Capisco che agli occhi di un addetto ai lavori, il libro in parola possa apparire superficiale, ma sono convinto che, se si fosse affrontato il problema con un approccio piu' formale,preoccupandosi piu' di elaborare teorie su questo o quell' istituto, il libro non avrebbe riscosso il successo che ha meritato.... non sarebbe comprensibile alla gente comune ( non addetti lo preferisco).. ma si tramuterebbe in un noiosissimo tomo universitario alla portata di pochi

Toghe Rotte e' un libro che vuol parlare alla gente.. per le discussioni tecniche ci sono altri strumenti piu' appropriati.

Cordiali saluti

Carmelo

Unknown ha detto...

Complimenti di cuore al Dott. Tinti per il suo ultimo lavoro da "scrittore" sperando che seguano non solo altri successi ma altri importanti contributi alla socialità che crede in una giustizia migliore e veramente uguale per tutti.

Con stima e simpatia

Indiano
http://indiano1983.blogspot.com/