sabato 13 settembre 2008

Puttanate




di Marco Travaglio
(Giornalista)



da L’Unità del 13 settembre 2008

Anche questa volta, è bastato l’annuncio della ministra Carfagna (quella che fa i calendari per camionisti e poi prova “orrore per le donne che volontariamente vendono il proprio corpo”) sull’arresto di prostitute e clienti per innescare il consueto dibbbattito tra favorevoli e contrari. Sui giornali, ormai, è un format fisso mutuato dai tg.

Tizio è pro, tizio è contro. Così la gente (esclusi gli esperti, e dunque la ministra Carfagna) ne sa esattamente quanto prima.

Nessuno pone l’unica domanda che aiuta a capire: la nuova legge è utile o no?

Prima di scomodare filosofi, sociologi, vip, sottovip ed ex o aspiranti frequentatori di bordelli, sarebbe il caso di domandarsi se le norme annunciate servano o meno allo scopo che si prefiggono: stroncare la prostituzione di strada.

Per qualcuno, l’espressione “arresto delle prostitute e dei clienti” suona bene, per altri suona male.

Ma il problema è: davvero prostitute e clienti finiranno in carcere e dunque saranno dissuasi dal praticare le rispettive attività?

La risposta, naturalmente, è no.

Il carcere, come spesso avviene con queste gride manzoniane, resterà sulla carta (e meno male, visto che Angelino Jolie ha appena lanciato l’allarme sulle carceri sovraffollate).

In Italia, com’è noto, la condizionale sospende le condanne fino ai 2 anni. E, anche se viene negata, le pene fino a 3 anni si scontano di solito al servizio sociale. Cioè fuori.

Ora, la pena prevista per squillo e clienti va da 5 a 15 giorni di arresto.

Il che significa che, per totalizzare più di 3 anni, bisogna farsi prendere sul marciapiede più di 72 volte, semprechè il giudice applichi il massimo della pena e che l’imputata/o confessi.

Altrimenti sarà difficilissimo dimostrare che la signora era lì per prostituirsi e non di passaggio per caso; e sarà impossibile provare che il tizio sorpreso a parlare con lei stava contrattando sesso a pagamento e non, invece, chiedendo un’innocente informazione stradale.

Il nuovo reato è a prova impossibile.

Risultato, in un paese con 70 mila squillo da strada e oltre un milione di clienti: i tribunali saranno intasati da migliaia di nuovi processi (se ne sentiva il bisogno), che si concluderanno perlopiù con pene virtuali o con un nulla di fatto.

Salvo lo sputtanamento - è il caso di dirlo - del cliente, che avrà la reputazione e la famiglia rovinate, e magari si sparerà per la vergogna.

Si dirà: ma per gli sfruttatori la pena sale a 4-8 anni.

Già. Ma il problema è prenderli. Oggi si intercetta il telefono della prostituta e si può risalire al pappone.

Ma ancora per poco. La nuova legge sulle intercettazioni licenziata a luglio in fretta e furia dal Consiglio dei ministri vieta di intercettare per reati puniti fino a 10 anni. Inclusi sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.

Non è meraviglioso? Dietro l’annuncio, il nulla. Ma chi lo racconta?

In Italia si può annunciare qualunque bufala nell’ assoluta certezza che nessuno la smonterà. Pensiamo al fantomatico reato di immigrazione clandestina: tutti si son convinti sia stato istituito col pacchetto sicurezza, ma in realtà non esiste.

Quello contenuto nel pacchetto, anzi nel pacco, è il reato di ingresso illegale in Italia.

Che non punisce chi si trova in Italia senza permesso (e meno male, altrimenti gli attuali 60 mila detenuti potrebbero pure triplicare), ma chi viene sorpreso a entrarci: siccome è raro che un clandestino, nell’istante in cui entra, incontri un poliziotto che lo coglie sul fatto, tutti i nuovi entrati potranno raccontare di esser arrivati prima che entrare diventasse reato, e verranno tutti assolti.

Una superbufala che fa il paio col reato di “mancata esibizione del documento d’identità senza giustificato motivo” creato dalla legge Turco-Napolitano e rimasto nella Bossi-Fini: l’immigrato irregolare che non esibiva il documento agli agenti veniva trascinato in tribunale e lì, alla domanda se avesse un giustificato motivo per non esibirlo, rispondeva: “Sì: non ho il documento”.

E, secondo una tesi giuridica tutt’altro che avventata, veniva assolto (poi la Cassazione ha messo ordine in quelle leggi scritte coi piedi).

Altra norma-spot: multe salatissime per gli accattoni.

Ma se uno chiede l’elemosina, vuol dire che è povero in canna.

E allora, di grazia, chi la paga la sua multa?

Multare gli accattoni è come accecare i non vedenti, tappare la bocca ai muti, evirare gli eunuchi, prendere le impronte ai monchi.

Tutto accade quotidianamente sotto i nostri occhi.

Ma non lo vediamo più.


50 commenti:

Anonimo ha detto...

Storie di ordinaria follia?
Mathilda

tanino ferri ha detto...

Sono confortato dalle parole di Marco Travaglio, ho la stessa amara soddisfazione e lo stesso saporaccio in bocca di quando, a mia figlia che usciva con le ossa rotte da una sua qualche esperienza negativa, dicevo: "te l'avevo detto io!".
La legge sulla prostituzione serve a distrarci perché sotto sotto possa passare una qualche "norma castrazione" per i PM. Attenzione gente, vogliono imbrigliare la nostra libertà.
E vogliono cominciare mettendo la cavezza alla Magistratura ed al PM in particolare, quale figura di prima linea di una magistratura che vuole vederci chiaro.
Attenzione gente, dopo la magistratura, seguiranno i giornalisti, e poi sarà l'ora di tutti gli altri!
Ci chiuderanno internet... insomma 20 anni di fascismo son lì da vedere, e loro san copiare.
Attenzione gente...
domani mi spiacerebbe dire...
l'avevo detto io!
E, forse la Francia non ci ospiterà più!

Bastian Cuntrari ha detto...

La proposta della Carfagna non mi piace. Ma debbo ricornoscerle il merito di aver risollevato il problema della prostituzione sulla strada e del suo sfruttamento a 50 anni (tra pochi giorni) dell'entrata in vigore della Legge Merlin.
Dato per scontato che il fenomeno non può eradicato (che sia il mestiere più antico del mondo non è un luogo comune: è la realtà), qualche soluzione va trovata.
In Olanda funzionano egregiamente Red Districts, quartieri a luci rosse (la Carfagna esclude in toto la previsione di una tolleranza a domicilio, e questa è un'enorme fesseria). Ad Amburgo St. Pauli, il quartiere del vizio, espone le lucciole in vetrina, e non sulla strada. Con i dovuti accorgimenti, una migliorìa alla situazione di queste donne può essere trovata, purché non ci si arrocchi in sterili diatribe sulla paternità (o maternità) delle proposte: possibile che non si riesca a trovare - in nulla - un punto di convergenza?

Ale ha detto...

Che dire... Concordo appieno. E grazie per le cose che non sapevo.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Marco Travaglio ha ragioni da vendere.
Il titolo dell'articolo, che io leggo qui in questo blog per la prima volta, è icastico.
Proprio così, sono puttanate, che passano tramite i mass-media ed arrivano a destinazione, entrando con facilità nell'immaginario collettivo, specie se di elettori del PdL.
D'altra parte, quanti lettori di blog leggono libri e se si di quale natura ?

Anonimo ha detto...

Complimenti per la foto della Carfagna.

Anonimo ha detto...

...Non ci sono storie. l'unico modo per combattere il fenomeno prostituzione è quello di legalizzarlo(colpendo con decisione gli eventuali sfruttatori).
Solo che nell'Italia bigotta e clericale, non si ha il coraggio di ammettere che il "mestiere più vecchio del mondo" c'è e ci sarà sempre (diffido da quelli che si indignano, solitamente sono i primi ad usufruire dei servizi delle sopracitate). Sono convinto che in Italia ci sarebbero meno omicidi-suicidi in famiglia se la prostituzione fosse nella normalità delle cose.
saluti a tutti

"Uguale per tutti" ha detto...

Con riferimento al titolo - che giustamente Luigi Morsello definisce icastico - esso è tratto dal giornale nel quale l'articolo è stato pubblicato.

La Redazione

Anonimo ha detto...

Per Diego (commento delle 7.08).

Lei esordisce dicendo: "... non ci sono storie".

Non sono "storie", come le chiama Lei, sono decenni di pensiero civile!

Se il Suo discorso fosse fondato, si dovrebbe legalizzare il furto.

Si tratta, infatti, di un “mestiere” altrettanto “antico” e molto più diffuso.

E, usando le Sue parole, di un “mestiere” che, come dice Lei, “c’è e ci sarà sempre”.

“Legalizzare”, poi, sembra proprio l’opposto di “combattere”.

E’ proprio come la depenalizzazione del falso in bilancio. Si dovrebbe dire: “Il miglior modo per combattere il falso in bilancio è stato legalizzarlo”.

Ancora: legalizzare il mercimonio di una persona significa davvero ritornare indietro di secoli nel percorso per i diritti.

Non c’entra niente il clericalismo e il bigottismo.

Quella contro i bordelli di stato è stata una battaglia di civiltà. E come tale è stata ritenuta fino all’avvento, in questi anni, di una cultura diffusa rozza e animale.

Uno stato nel quale si accetta che chi non può procurarsi in altro modo da vivere (perchè la prostituzione “per scelta”, quella “di lusso”, è fuori da questo problema: le prostitute “di lusso” non stanno per strada), possa vendersi e possa essere comprato è uno stato che fa schifo; è uno stato che non ha rispetto delle persone e di quelle più deboli; è uno stato che non è turbato dal fatto che ci siano migliaia di persone disperate per le quali non facciamo nulla, ma è avvilito dal pensiero che si turbi il decoro delle nostre belle città. Dunque, continuate pure a farvi sbattere per quattro soldi, ma fatelo in una qualche discarica umana, lontano dagli occhi dei bravi borghesi che sfoggiano i loro SUV nei viali cittadini.

Infine, chiarito che si sta parlando della prostituzione coatta, indotta dal bisogno (perchè solo chi ha bisogno si prostituisce per strada: chi ha anche solo una casa dove vivere si prostituisce in casa), il primo “sfruttatore” è il cliente.

Un bell’esperimento sarebbe, a mio parere, punire il cliente (non la prostituta, che agisce in stato di necessità). E punirlo non con pochi giorni di arresto che non sconterà.

Punirlo bene, come merita.

“E vedere l’effetto che fa” (Iannacci).

Sul tema della prostituzione e sulla inaccettabilità della sua legalizzazione si sono svolti su questo blog approfonditi dibattiti (dei quali mi permetto di suggerire la lettura) in calce all’articolo “Maleseme di Adamo”, scritto da Andrea Falcetta e Silvia Tortora (la figlia di Enzo), che si può leggere a questo link, e in calce all’articolo “Violenza economica e violenza sociale” che si può leggere a questo link.

Felice Lima

Anonimo ha detto...

se la memoria non mi inganna è ancora reato penale diffamare un ministro della Repubblica Italiana. Mostrare un articolo di chi abbina il ministro Carfagna a calendari sexy per autocamionisti mi pare da diffamazione.
A me non risulta affatto che la Carfagna facesse la pornodiva o si mostrasse nuda per calendari sexy.

E' strano che in un sito composto da giudici vi sia fuggito proprio ciò. E' molto grave criticare un ministro democraticamente eletto, voluto da noi italiani, un ministro che rappresenta le istituzioni del nostro Paese e ancor peggio criticare le sue scelte in materia di prostituzione. Per quanto mi riguarda non bisogna mai criticare le istituzioni salvo incorrere in pene in sede civile e penale.
e mai va fatto in un blog su internet onde evitare fraintendimenti.

"uno che rispetta i ministri e le istituzioni"

Anonimo ha detto...

Per Anonimo delle 10.44.

Gentile Anonimo,

a Lei non difetta la memoria. A Lei difetta - e gravemente - la conoscenza del diritto e quella della democrazia.

Quanto al diritto, non c'è alcuna diffamazione né nell'articolo né nella fotografia, per la semplice ragione che, anche se a Lei "non risulta affatto", il Ministro Carfagna posava nuda a pagamento.

Infatti, anche la foto che Lei vede a corredo dell'articolo è autentica. Cioè quella è proprio il Ministro Carfagna nuda.

Lei deve sapere che la verità è quella che è, non quella che "risulta a Lei".

Lei - e questo è indispensabile alla democrazia - deve informarsi di più. D'altra parte in questo caso è facilissimo.

Digiti su Google "Mara Carfagna" e saprà tutto.

Se digiterà lo stesso nome in Google Immagini troverà molte altre foto nelle quali il Ministro posava nuda. In alcune anche commentando ciascuno dei peccati capitali.

Sempre in diritto, chiunque accetti di ricoprire incarichi pubblici deve - proprio per legge - subire la c.d. "exceptio veritatis". Deve subire, cioè, che gli si dica la verità.

Dunque, come vede, è del tutto falso ciò che Lei afferma quando dice che sarebbe "grave" che ci sia sfuggito qualcosa. E' a Lei, infatti, che sfuggono le cose e tante. Non a noi.

Quanto alla democrazia, ciò che Lei propone - "Per quanto mi riguarda non bisogna mai criticare le istituzioni salvo incorrere in pene in sede civile e penale" - è l'esatto opposto della democrazia.

Deve sapere, infatti, - e anche su questo, se lo vorrà, potrà documentarsi facilmente - che la democrazia si fonda proprio sul pensiero critico e sulla libertà e addirittura doverosità di criticare chi ha incarichi istituzionali.

Quello che propone Lei è invece lo specifico di ogni dittatura.

Studi e vedrà che in ogni dittatura - di qualunque colore, biecamente fascista o comunista - è appunto vietato criticare il potere.

Lei si firma "uno che rispetta i ministri e le istituzioni".

Sappia che "rispettare le istituzioni" non significa mentire o fare finta di non sapere o di non capire.

Rispettare le istituzioni è l'esatto contrario.

La foto del Ministro non l'abbiamo scattata noi. Se l'è fatta scattare il Ministro per soldi.

Ed era proprio nuda, come la vede in foto e come la può vedere in molte altre foto che trova dappertutto e anche sui camion.

Questo è, purtroppo, la banale verità.

Abbiamo scelto di mettere quella foto proprio perchè costringe a guardare la realtà, impedendo ulteriormente questo ridicolo e irritante gioco di parole per il quale si fa finta di non sapere o di non capire. Il Ministro è lì, come è fatta e come ha deciso di proporsi in cambio di denaro.

Se Lei non lo vuole sapere si chiuda in casa e stacchi internet.

Altrimenti la saprà come lo sanno tutti.

Decidere di non saperlo Lei è nella Sua libertà.

Pretendere che lo si nasconda agli altri è Minculpop (fascista) o Pravda (comunista).

Felice Lima

P.S. - Prima di esprimere valutazioni di diritto, ne studi un po', altrimenti farà ancora brutte figure.

P.P.S. - Oltre a studiare, rifletta. Perchè è quello che serve alla democrazia. I regimi imbottiscono il popolo di propaganda e lo riducono a una massa che non pensa più.
Se ne vuole una prova ulteriore, consideri che Lei ha scritto: "E' molto grave criticare un ministro democraticamente eletto, voluto da noi italiani, un ministro che rappresenta le istituzioni del nostro Paese e ancor peggio criticare le sue scelte in materia di prostituzione".
A parte l'assurdità - che Le ho già sottolineato - di pretendere che sia vietato criticare i Ministri (e che saranno mai, dei?) e pretendere che tutte le riviste con il Ministro nudo siano sequestrate per evitare che vengano ancora viste, consideri che non è vero proprio che il Ministro sia stato, come assurdamente sostiene Lei, "democraticamente eletto" e "voluto da noi italiani". Il Ministro Carfagna è stato "designato" (nè "eletto" né scelto") e non "da noi italiani" ma dal Presidente del Consiglio e DOPO che le elezioni erano finite da un pezzo.
Ancora una volta Le difetta sia il diritto che la democrazia che la banale informazione.

P.P.S. - Mi scusi il tono di questa mia risposta, ma Lei è venuto qui a darci lezioni con arroganza e supponenza: "... se la memoria non mi inganna", "E' strano che in un sito composto da giudici vi sia fuggito proprio ciò", "E' molto grave ...", eccetera. Critichi pure liberamente, ma scelga tono più garbati e più adeguati. O almeno si documenti. Si può accettare una certa arroganza in chi ha ragione. E una certa ignoranza in chi, comunque è cortese. E' il dire cose false in maniera arrogante che appare inaccettabile.

Anonimo ha detto...

anonimo delle 10,44, guarda che si capisce che scherzi.

Anonimo ha detto...

“In Italia, com’è noto, la condizionale sospende le condanne fino ai 2 anni. E, anche se viene negata, le pene fino a 3 anni si scontano di solito al servizio sociale. Cioè fuori.

2Ora, la pena prevista per squillo e clienti va da 5 a 15 giorni di arresto.

Il che significa che, per totalizzare più di 3 anni, bisogna farsi prendere sul marciapiede più di 72 volte, semprechè il giudice applichi il massimo della pena e che l’imputata/o confessi."
Mi rendo conto che nell’economia del discorso di Travaglio questa parte non ha molta importanza; tuttavia sarebbe stato il caso che si fosse informato sul fatto che la pena sospesa si può avere per non più di due condanne: per le rimanenti 70 sarà un po’ difficile che un giudice la conceda, a meno che non vi siano le difficoltà nell’aggiornamenti dei casellari.
E non scendiamo in tecnicismi (art. 81 c.p. ecc. ecc.): Come al solito Travaglio, prima di scrivere qualcosa farebbe bene a documentarsi o, più semplicemente, ad informarsi. Riconosco che è una cosa difficile assolvere a questo elementare dovere da parte di chi ritiene di essere depositario del verbo.
Buona giornata da un estimatore e frequentatore del blog, ma non di Travaglio.

Cinzia ha detto...

per bastian cuntrari.

Abbastanza ingenuo, direi, pensare che aver sollevato, oltre tutto in questi termini, il problema della prostituzione sia un merito della Carfagna. Per me non è certo casuale che le sia stato suggerito di farlo in questo momento e in questo modo, fa parte del nuovo make-up, solo che considerati i trascorsi lo trovo a dir poco di una sfacciataggine senza limiti.

Ma questa sembra essere la linea di governo:
una sfacciataggine senza limiti.

Eppure questa linea premia. Come potete vedere c'è ancora chi non sa o non vuole sapere e se ne compiace. C'è chi, discepolo dei tempi, dimentica in fretta ricreando nuove immagini, pronte anch'esse per essere distrutte e ricreate all'occorrenza. Consumo, semplicemente consumo applicato.

Inutile dire che la ragazza ha preso lezioni private (e accelerate) direttamente dal suo leader.
Uno che definisce Mangano un eroe e lo fa abbracciando un condannato a nove anni in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa per poi sostenere di volere attuare le riforme auspicate da Falcone.
Schizofrenia, faccia di bronzo o... operazione di marketing?

Almeno Cicciolina quando è stata eletta in parlamento non ha cambiato look per sembrare più seria e non ha cambiato linea di pensiero, ma ha continuato a sostenere la linea del libero mercato del sesso.
Viva la faccia dell’onestà intellettuale.
E’ proprio vero che al peggio non c’è mai fine.
A quel tempo ero giovane e piuttosto scandalizzata all’idea che tanti italiani l’avessero votata e fatta eleggere come deputato.
Ora non sono più tanto giovane e non mi scandalizzo facilmente, ma sopportare che si possano elogiare i suoi meriti(?!) di strategia politica questo non riesco proprio a digerirlo.
Rendiamoci conto che qualsiasi cosa abbia proposto o che proporrà in futuro non è certo farina del suo sacco. Questa è la stagione (che dura già da un bel po') del marketing politico, tutto si crea e tutto si distrugge attraverso il pasto e il rimpasto dell'immagine.
Qualcuno ce l’ha messa lì dov’è e non gli italiani con il loro voto, anche se visto il livello di stupidità del nostro popolo sono certa che se ci fosse stato voto di preferenza sarebbe stata eletta né più né meno di Cicciolina, appunto.
Qualcuno le suggerisce cosa dire, fare e come.
Mica penserete davvero che un tipo così possa (o sappia) prendere delle decisioni autonome o addirittura fare delle scelte politiche, andiamo, siamo seri per favore, ma soprattutto svegli!

Voglio proporvi questo articolo che mi sembra molto azzeccato.

Prostituzione. Il “virtuismo” della Carfagna
di Carlo Gambescia - 12/09/2008

Vilfredo Pareto, uomo della Belle Époque, sosteneva che il “residuo sessuale”, come istinto sociale profondo, non doveva essere sopravvalutato: il maggiore pericolo era proprio quello di parlarne troppo in tutti i sensi, pro e contro. Diceva, è un bisogno come tanti altri, una volta soddisfatto non ci si doveva pensare più... Quanto alla prostituzione bastava regolamentare… Inoltre Pareto temeva soprattutto il virtuismo: il voler a tutti costi, spesso solo a parole, redimere il mondo, e dunque anche le “prostitute”.
E per quale ragione? Perché il grande sociologo sosteneva che dietro il parlare in modo sdegnato della prostituzione si nascondesse una vera e propria ossessione (certo negativa, ma, come dire, sempre in argomento…) per il sesso. E, tutto sommato, una volontà di nascondere, i vizi pubblici, per favorire quelli privati, facendo finta, una volta introdotti i divieti, di non vedere…
In poche parole, secondo Pareto, lo sdegno a comando del virtuista, non era che un’altra manifestazione della forza potentissima del “residuo sessuale”. Che le società dovevano regolamentare, non potendolo sopprimere… Senza per questo dover pretendere la redenzione universale del genere umano, predicando ipocritamente come invece facevano (e fanno) i virtuisti.
Ora, il disegno di legge in materia di prostituzione presentato dal Ministro Mara Carfagna (http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/cronaca/prostituzione-divieti/approvato-ddl-carfagna/approvato-ddl-carfagna.html ) si muove proprio in un’ottica virtuista. Introduce sanzioni severe contro la prostituzione pubblica, quella in mezzo alla strada, ma non dice nulla su quella “privata”, in luoghi chiusi, appartamenti, eccetera. Di conseguenza, come alcuni sostengono, il disegno di legge “contro la prostituzione” la permetterebbe tacitamente in veste "casalinga". Una contraddizione in termini…
In realtà, siamo davanti a un esempio, diremmo classico, di virtuismo. Una forma di tartufismo che ai suoi tempi avrebbe fatto la gioia del Pareto analista sociale: si vieta, ma non si regolamenta… E neppure si tenta di ”redimere”… Perché si chiude un occhio, anzi entrambi, sulla prostituzione della porta accanto. Prima si “rabbrividisce”, come dichiara il ministro Carfagna, davanti alle donne che vendono il proprio corpo. Ma poi si fa capire che secondo questo disegno di legge "la prostituzione in luoghi chiusi non è legale e non è reato..."
Virtuismo allo stato puro. Vergogna.

Anonimo ha detto...

Per Anonimo delle 11.47.

Gentile Anonimo,

quando si esprimono opinioni in modo "tagliente" è sempre bene fare attenzione, altrimenti si rischiano brutte figure, come quella del Suo collega Anonimo delle 10.44.

Lei accusa Travaglio di essere superficiale e di non documentarsi, ma se rilegge con attenzione il brano di Travaglio che Lei stesso ha riportato vedrà che è Lei ad essere stato affrettato e supeficiale.

Glielo riporto traendolo proprio dal Suo commento:
“In Italia, com’è noto, la condizionale sospende le condanne fino ai 2 anni. E, anche se viene negata, le pene fino a 3 anni si scontano di solito al servizio sociale. Cioè fuori. (...) Il che significa che, per totalizzare più di 3 anni, bisogna farsi prendere sul marciapiede più di 72 volte, semprechè il giudice applichi il massimo della pena e che l’imputata/o confessi".

Se rasserena il Suo animo e legge ciò che oggettivamente è scritto, vedrà che le 72 volte non si riferiscono affatto – come da Lei ritenuto, leggendo in preda a un pregiudizio – alla sospensione condizionale della pena, ma all’affidamento in prova al servizio sociale, preso in considerazione proprio con riferimento all’ipotesi che la pena NON VENGA SOSPESA.

Ulteriore riprova di ciò la può trarre dal fatto che 72 è il numero di volte che 15 giorni sta in TRE anni e NON in due!

Dunque, se, proprio come Lei propone, "non si scende in tecnicismi", ciò che Travaglio scrive è testualmente esatto.

Se si scendesse in tecnicismi, sarebbe errato "per difetto", perchè la pena che si può scontare in prova ai servizi sociali è quella "residua". Dunque, in via del tutto ipotetica e astratta (perchè in concreto c'è da ritenere che nessun giudice di sorveglianza darebbe il novantesimo affidamento in prova consecutivo), se ne potrebbe beneficiare per oltre il limite complessivo dei tre anni. Perchè quel limite non è "tre anni nell'arco di una vita", ma "tre anni ogni volta".

In ogni caso, ciò che è decisivo è ciò che ha scritto Lei: "nell’economia del discorso di Travaglio questa parte non ha molta importanza".

Dunque, concludendo, ciò che ha scritto Travaglio non è formalmente "sbagliato" "e nell’economia del discorso di Travaglio non ha molta importanza".

Approfittarne per denigrare Travaglio appare dunque pretestuoso.

Fermo restando, ovviamente, che io penso che si possa criticare Travaglio e chiunque altro del tutto liberamente (sono altri che pretendono di vietare la critica; io sono perché la si possa fare nella massima libertà). Solo è più elegante farlo in maniera pertinente. Altrimenti sembra pregiudiziale.

Felice Lima

Anonimo ha detto...

Scusate,ma essendo io un pò tonta, non riesco a capire perché da sempre (almeno da quando sono nata)si ripete che la tratta ( o in maniera soft, la prostituzione) "è il mestiere più antico del mondo"?Perché stando così le cose, non si dovrebbe (soprattutto) affermare che è lo sfruttamento(o lo/gli sfruttatore/i)"il mestiere più antico del mondo?
Grazie e scusate la tontaggine.

Lia G.

Anonimo ha detto...

Vorrei osservare che la proposta in oggetto non è farina del sacco dell’on. Carfagna, nemmeno in questo originale, ma è la fotocopia di quella avanzata nel gennaio 2002 dal suo datore di lavoro (come vedete mi sono autocensurato), al quale va quindi riconosciuta la piena paternità. Ricordo che anche allora il cosiddetto dibattito che seguì all’uscita del premier assolse per un po’ alla sua funzione di diversivo, nel senso che la gente nei bar ne discusse appassionatamente, proprio come adesso. Poi però, per incanto, il gravissimo problema sparì dall’agenda del governo e non se ne sentì più parlare. Di questo precedente oggi nessuno sembra ricordarsi. La mancanza di memoria, anche recente, e anche da parte di chi (giornali, opposizione) avrebbe il dovere di esercitarla, mi pare preoccupante.
Cito da un giornale qualsiasi:

“Berlusconi si vergogna delle strade italiane invase dalla prostituzione e pensa a come eliminare il fenomeno dalle piazze. Non esclude neanche di riaprire le case chiuse, quelle che furono vietate nel 1958 dalla legge Merlin. «Bisogna ripulire le strade - s'è sfogato il premier con il quotidiano ''Libero'' -. Come molti italiani non ne posso più di vergognarmi a girare per strada con i miei figli. Prostituzione ovunque, perizoma in mostra, e anche il resto, dappertutto, senza ritegno. Magari bisognerà aprire le case chiuse, regolarizzare, vedremo... ». Questo l'input politico, dunque: ripulire le città italiane. È d'accordo anche il ministro dell'Interno, Claudio Scajola, che ieri ha voluto incontrare il capo della polizia Gianni De Gennaro per rivedere assieme un piano di riorganizzazione delle forze dell'ordine. Oggi Scajola va in Sardegna a illustrare il progetto a Berlusconi ecc. ecc.” (“La Stampa", 6 gen. 2002).

Anonimo ha detto...

A furia di non veder puniti ne clienti ne prostitute ne i loro magnaccia, credo che ormai gran parte della gente non vedrebbe di cattivo occhio una "legalizzazione" in stile olandese, belga o tedesco... Sarebbe un compromesso con 'l'orribile' ma col tentantivo di limitare e contenere i danni.
combattendo duramente nessuno ha avuto successo..forse non è mai stato fatto.

Al contempo è strano vedere come lo stato a sua volta diventerebbe lo 'sfruttatore' permettendolo formalmente e pretendendo i contributi...
Penso che delle volte possa essere giustificato abbandonare una morale corretta che non porta a nulla, ne promette, ne propone niente, per interventi forse eticamente criticabili ma che possano in qualche modo avere effetti positivi.
anche il papa andava in africa a dire nn usare i preservativi...
Leggendo gli altri commenti, apprezzo molto le repliche di Felice Lima.. anche se li preferisco quando non fa il 'moralizzatore' :)
Nascondendo la polvere sotto il tappeto quela rimane si sa...e anche se imparassimo a tollerarla la polvere continuerebbe a rimanere...
Se si vogliono punire i clienti che si puniscano i clienti... ma bisogna "investire" sull'intelligenza delle persone educandole non solo con la minaccia, ma formandole.
Come dice anche D.L. rifacendosi alla droga.. "- Vuoi la droga? -No!" fine del problema! :D
Ciao a tutti, grazie e in bocca al lupo!

Anonimo ha detto...

Chi è "contro" la criminalizzazione di quelli che frequentano le prostitute di strada, nonché delle stesse prostitute, è, guarda caso, appartenente a quella corrente di pensiero "liberal", quella che non procedeva ex art. 528 c.p. (tuttora in vigore...) quando le nostre edicole, negli anni '70, cominciavano a riempirsi di pubblicazioni più che oscene.

Non si scandalizzano, costoro, del fatto che i loro figlioli assistano continuamente a ogni tipo di depravazione sessuale per la strada.

Non si scandalizzano se su tutti i principali "raccordi anulari" o sulle strade più famose d'Italia alla sera si debba assistere all'occupazione del suolo pubblico da parte di chi vende il proprio corpo.

Non si scandalizzano se, oltre a vendersi, le donne o i transessuali sono "importate", a mo' di moderne schiave, dai paesi africani o sudamericani, se grazie a loro prosperano le mafie di rumeni e di albanesi, se grazie a loro si diffonde lo spaccio di stupefacenti e si accumulano enormi capitali illeciti, se si commette ogni tipo di violenza, sino all'omicidio.

No.

Per loro, per questi novelli "farisei", è più grave che esistano le case di tolleranza ! E' più grave che un medico, settimanalmente, provveda a visitare le ragazze. E' più grave che queste ragazze siano tutelate, quindi, piuttosto che siano schiavizzate, picchiate, uccise. E' più grave che ci siano posti, controllati dalla polizia, dove per entrare occorra la carta di identità piuttosto che un qualsiasi psicopatico possa andare a fare i suoi mortali "lavoretti" sul corpo delle donne, che ogni tanto si scopra ai margini della strada il cadavere in decomposizione di qualche prostituta dell'est, che nove milioni di italiani abbiano contribuito sinora a finanziare la malavita.

Non si scandalizzano, invece, quando le loro figlie tredicenni hanno già rapporti sessuali completi. Quando rimangono incinte, e abortiscono una, due, tre volte e più. Quando si sposano, e dopo neppure un anno si separano. Quando convivono more uxorio per alcuni anni, cambiando più volte convivente e lasciando spesso i loro bambini senza un genitore.

Sant'Agostino aveva ben compreso la necessità della prostituzione regolamentata, com'era allora, per evitare mali maggiori. Gli stessi mali che ho ora descritto sommariamente.

Ma se bisogna combattere la prostituzione, la qual cosa mi trova d'accordo in linea di principio, mi sembra in ogni caso assurda questa calvinistica, "puritana", levata di scudi contro il provvedimento della Carfagna, quando per cinquant'anni si è tollerato quell'orrendo commercio di esseri umani per la strada, per giunta davanti agli occhi dei bambini !

Mi dispiace contraddire il Dottor Lima, uomo di grande sensibilità, ma se il risultato dell'abolizione dei "bordelli di Stato" deve essere la situazione attuale, ben ritornino i bordelli di Stato !

Più in generale, sembra di assistere allo stesso fenomeno delle "marce della pace": tutti a protestare quando gli aggressori erano gli Stati Uniti, "tutti a casa" quando l'aggressore era un altro ...

Ognuno è infine libero di predicare la sua personale morale. Ma non di ergersi, senza averne alcun titolo, a "moralista" bacchettone, specie se proviene da certe correnti di pensiero sessantottine, per le quali la sregolatezza e la mancanza di freni in ogni campo, specie quello sessuale, è sempre stata il principale, concreto, "valore".

Un valore che spesso era scientemente usato, lo ricordo benissimo, come attrattiva
per ottenere i favori delle compagne ! Specialmente da chi non aveva altre "frecce" al proprio arco, essendo stata la natura non molto generosa nei loro confronti ...

Nihil sub sole novi.

Anonimo ha detto...

Il Signore ha Creato l'uomo a Sua immagine e somiglianza.
Poi, tra i tanti nemici e le avversità cui è costretto a confrontarsi, per l'espiazione del peccato originale, in ognuno di noi ha creato anche il peggiore nemico.
E' successo anche a Mara Carfagna di essere nemica di se stessa: il Signore è stato molto generoso con Lei, poteva essere la Eva del paradiso terrestre ed invece all'improvviso si mette a trasgredire: ha ceduto alle lusinghe di Adamo (B).
Gentile anonimo che rispetti i ministri e le istituzioni democratiche, sappi che tra la democrazia reale e quella vigente nel nostro paese c'è la stessa differenza che passa tra un campo di calcio con il manto erboso ed uno con l'erba sintetica.
b

Anonimo ha detto...

Desidero ringraziare Felice Lima, al quale esprimo la mia grande stima.
Non sono sessantottina, sono felicemente nonna, non ho mai abortito e in tutta la mia vita ho avuto un solo grande amore; anche i miei figli conducono una vita del tutto normale...
Tuttavia sono d'accordo al 100% con i concetti espressi da Lima, i quali concetti sono da sempre i miei (fin da quando fu promulgata la legge Merlin).
Cordiali saluti.

Cinzia ha detto...

all'Anonimo delle 17.06

Scusi tanto ma Lei con chi ce l’ha.
In quel pastone di chi è “contro” c’ha infilato tutti. O forse solo quelli che non piacciono a Lei?
I liberal, i sessantottini, paragonati a moderni farisei, calvinisti e puritani.
Costruisce dei modelli e poi ci mette anche i contenuti.
Fa tutto da solo, un vero autarchico.

Ma chi gliel’ha detto a Lei che si può permettere di affermare che i liberal e i sessantottini hanno delle figlie che a tredici anni tornano a casa incinte e poi abortiscono più e più volte. Che si sposano si separano e poi vivono in concubinaggio con un numero infinito di uomini e spesso abbandonano soli i loro figli.
Strano che non ci abbia aggiunto che in caso di carestia li mangiano pure.
E questi personaggi, che attenzione sono ovunque, un vero pericolo per la società, si ergono a moralisti bacchettoni senza titolo visto che, e Lei lo sa, se lo ricorda benissimo perché l’ha visto con i suoi occhi, hanno sempre vissuto non solo nella sregolatezza e promiscuità sessuale, ma hanno usato anche l’arma del ricatto con le loro femmine perché non avevano frecce al proprio arco(?).
Dico, ma rilegge le cose che scrive prima di pubblicarle.

Al di là del fatto che io nel 68 avevo solo sette anni e quindi non mi posso identificare con la Sua generosa descrizione, questo non m’impedisce di inorridire leggendo la sequela di offese disparate e imprecisate a gente che probabilmente Lei ha sempre detestato, guardato con sospetto e mai frequentato o anche solo ascoltato.
Poi, accomunare tutti in un assurdo calderone è tipico di chi vuole sparare alla cieca senza farsi domande e senza confrontarsi.
Tanto più che da ciò che scrive si evince come gli interventi a sfavore del decreto postati in questo blog Lei non li ha proprio letti e se lo ha fatto li ha volontariamente travisati.

Mi scusi tanto ma il suo intervento mi ha molto alterato, non è nella mia natura mettermi in conflitto senza possibilità di dialogo, ma ciò che Lei ha scritto non lascia nessuno spazio al dialogo. Lei ha giudicato, catalogato, inquadrato e condannato.
Questo mi fa sentire l’assoluta inutilità di impegnare argomenti per discutere, ma a Lei non da nessun diritto di sparare lapidarie sentenze senza prendere la mira.

E le citazioni in latino a chiusura non lo rendono più elegante.

Wil ha detto...

Buonasera a tutti.

Uno dei più grandi problemi di questo paese è il doversi distaccare da questa asfissiante morale bigotto/cattolica che deprime l'innovazione ed il progresso.

Non riusciamo a guardare in faccia nessun grande problema. La prostituzione, lo spaccio e l'assunzione di sostanze stupefacenti, i diritti delle coppie di fatto, il testamento biologico, etc.

La repressione, storicamente, ha sempre ingigantito il problema, e spesso persino aumentato la domanda. E se non è lo stato o comunque il comparto legale a gestire la domanda, se ne occuperà di certo qualcun'altro, antagonista al sistema o forse peggio ancora colluso con il sistema stesso.

Basta bigottismi. Per quel che riguarda la prostituzione è giunta l'ora di riaprire le "CASE APERTE", tutelando chi ha deciso di vendere il proprio corpo, ma anche il cliente.

Igiene, lotta al mercato di schiavi ed alla violenza, introiti immensi derivati dalle imposte ...

Insomma, basta repressione, si al dialogo.

Wil

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Si legge nel mio profilo, se lo si va a consultare: ho 70anni e passa, sono stato direttore di carceri per 40anni, per me non è stato difficile capire che Travaglio, che io ammiro e che è fra più linkati nel mio blog, voleva dire che occorrevano 72 condanne al massimo della pena edittale per non usufruire più del c.d."affidamento in prova ai servizi sociali".
Ovviamente l'affermazione di Travaglio è un paradosso, come correttamente annota il giudice Lima, posto che si tratta in genere di "pena residuale" e che nessun magistrato di sorveglianza si sognerebbe di concedere per 72 volte il suddetto a.i.p.s.s.
Cosa voglio dire ?
Questo: è buona regola ogni mattina, quando ci si sveglia, prima di iniziare la giornata lavorativa (anche i pensionati lavorano, per esempio gratis per il proprio e gli altrui blog), abbassare il pedale della frizione, innestare il cervello e poi partire.
Diversamente si rischia !

Anonimo ha detto...

Gent.mo Dr. Lima,
dopo la Sua difesa di Travaglio resto ancora dell'opinione che questi abbia detto cose inesatte in merito alle 72 condanne.
1)- vorrei sapere se a carico di un soggetto che commetta per ben 72 volte lo stesso reato possa irrogarsi sempre la pena di 15 giorni (da questa operazione aritmetica Lei mi ha ricordato come Travaglio facesse riferimento ai 3 anni per i benefici penitenziari). E' probabile che le prime condanne siano anche di cinque, dieci giorni; ma le successive? non c'è pure l'istituto della recidiva? che può esser specifica (come in questo caso) e reiterata? e in questo caso altro che quindici giorni di condanna!di conseguenza l'operazione aritmetica di Travaglio (e da Lei ricordata) non appare più logica.
2)- Non so se Lei ha svolto funzioni di Giudice presso il Tribunale di Sorveglianza: ma, in tutta onestà, può dirsi che un soggetto che compia per 72 volte lo stesso reato possa godere dei benefici penitenziari? e poi conoscendo i tempi della definizione dei processi, è pensabile che 72 sentenze di condanna diventino irrevocabili quasi contemporaneamente per invocare il cumulo delle condanne?
Non volevo parlare di tecnicismi ma, ribadisco che Travaglio ha detto una ..inesattezza (accade di frequente)
Resto un grande estimatore del blog e di chi lo dirige; non altrettanto posso dire di uno dei principali artefici della vittoria elettorale di Berlusconi.
Buonasera.

Marco-Alessandro ha detto...

sono d'accordo su cio'che hai scritto.
Che ne pensi di quest'altro punto da trattare, LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI,applichiamola al codice stradale che prevede sanzioni qualora si sbagli, è uguale in effetti l'importo della multa sia per il ricco che per il povero,aggiungerei quindi,LA LEGGE NON E' GIUSTA PER TUTTI"dovrebbe essere proporzionale al reddito.
che ne pensi?

che ne pensi invece di discutere delle energie alternative al petrolio?
In brasile i mezzi pubblici vanno tutti ad ETANOLO DI CANNA DA ZUCCHERO coltivando solo il 25% del territorio agricolo disponibile.
Basterebbe una superficie coltivata quanto 3 volte l'italia per soddisfare la richiesta di BIOCARBURANTE MONDIALE.
Dato che già esiste l'alternativa ecologica al petrolio questa assieme alle altre perche permettiamo alle compagnie petrolifere di arricchirsi ulteriormente inquinando?
dimmi che ne pensi, fai la tua ricerca sull'ETANOLO tratto da diverse piante ess; CANAPA,la piu versatile.

baron litron ha detto...

gentilissima madama Cinzia, tempo fa sono andato all'autoemoteca della mia città, per fare la consueta donazione di sangue. invece del solito dottore, sono stato accolto da una dottoressa di una bellezza (e di una gentilezza) veramente notevole, tale da darmi indiretta conferma dell'esistenza di Dio, e anche del fatto che certi splendori esistono davvero, in carne ed ossa, e vivono tra noi comuni mortali.

vigliaccamente, ho preso nota del suo nome, e ho fatto alcune ricerche in rete, dalle quali ho appreso della sua recente elezione a miss...., della sua partecipazione (con ottimo piazzamento) al concorso di Miss xxx dell'anno yyyy, di svariate sue apparizioni in diversi contesti. purtroppo non ha fatto calendari. questo preambolo per dirle che la sua avvenenza, e l'averne fatto sfoggio in pubblici concorsi, non le ha comunque impedito di laurearsi in medicina, e di diventare un ottimo dottore (almeno per quanto riguarda la difficile disciplina dell'emologia). e non le impedirà in futuro di diventare primario ospedaliero, o magari dirigente USL o ministro della sanità.

ora non credo che si sia conquistata la laurea perché finalista di un concorso di bellezza, così come non credo che l'aver posato per dei calendari faccia della dottoressa Carfagna una laureata di serie B.
dire che non sia un caso considerati i trascorsi che il problema della prostituzione sia stato sollevato dal ministro in questione, e che la cosa le paia di una sfacciataggine incredibile significa (a mio avviso) accusarla implicitamente di esercizio della prostituzione (pratica per inciso del tutto lecita nel nostro Paese) sulla base di dicerie e della sua evidente e sfacciata esibizione fotografica.

sempre ch'io abbia ben compreso, e che ai trascorsi della Carfagna Lei avesse accennato.
bene, come ho già detto prostituirsi in questo paese non è reato, è reato invece sfruttare o favorire la prostituzione.
se quindi è giusta l'equazione Carfagna=ragazza calendario= prostituta, è altrettanto giusta l'equazione calendario=catalogo di squillo= editore favoreggiatore/sfruttatore, o sbaglio?
e - si badi bene - l'equazione non dovrebbe valere soltanto per le calendarine che diventano ministre.... (oltretutto, se fossimo tutti bellissimi non oso pensare quale potrebbe essere il soggetto dei calendari....)

da quando tota Carfagna è stata nominata ministro ho sentito, letto e visto le più basse e volgari allusioni al rapporto diretto tra la sua avvenenza, e la facilità con la quale ne disponeva per suo tornaconto, e dette allusioni, battutacce, espliciti riferimenti alle sue competenze sul meretricio provenivano quasi tutte da esponenti della c.d. sinistra, dei quali una buona parte di sesso femminile. la cosa mi rattrista, ma non mi meraviglia, considerato che è norma in quegli ambienti considerare una bella donna non di sinistra una sciocchina probabilmente anche un po' puttana. per essere intelligente e onesta dev'essere anche un mostro, altrimenti è chiaro che è lì per altri meriti, più evidenti del cervello o delle capacità. se invece è "di sinistra", allora può anche essere una bella donna, non necessariamente intelligente (la qualità morale e intellettiva è data infatti dall'appartenenza politica, vedansi i casi Melandri, Finocchiaro o Bindi). niente da dire, un notevole passo avanti nel processo di liberazione della donna, e nell'abbandono di posizioni sessiste.....

Lei poi prosegue portando a paragone Ilona Staller, e sostenendo che non avesse cambiato look né abitudini durante il suo mandato parlamentare. mi duole contraddirla: l'onorevole Staller si distinse anzi per l'estrema morigeratezza degli abiti e dell'eloquio in sala e per la puntualità e l'assiduità nelle sedute. inoltre, per i due anni e mezzo del suo mandato non girò film pornografici, né fece spettacoli (cosa che comunque tota Carfagna non ha mai fatto), continuando comunque a propugnare le proprie idee dai banchi del partito radicale nelle cui file era stata eletta (altra cosa che la differenzia notevolmente da tota Carfagna, che non rappresenta una lista dell'amore)

insomma, non è così automatico che una bella ragazza che ha successo lo debba al fatto che si prostituisce. e se anche fosse, visto lo sconfortante panorama parlamentare, preferirei comunque una puttana bella e intelligente ad un teppistello viziato e ignorante come per esempio Caruso (a parità di titolo accademico, beninteso).

devo anche dolorosamente contraddire l'ottimo Felice Lima.

Lei scrive: "Ancora: legalizzare il mercimonio di una persona significa davvero ritornare indietro di secoli nel percorso per i diritti (....) Uno stato nel quale si accetta che chi non può procurarsi in altro modo da vivere (perchè la prostituzione “per scelta”, quella “di lusso”, è fuori da questo problema: le prostitute “di lusso” non stanno per strada), possa vendersi e possa essere comprato è uno stato che fa schifo; è uno stato che non ha rispetto delle persone e di quelle più deboli; è uno stato che non è turbato dal fatto che ci siano migliaia di persone disperate per le quali non facciamo nulla, ma è avvilito dal pensiero che si turbi il decoro delle nostre belle città. Dunque, continuate pure a farvi sbattere per quattro soldi, ma fatelo in una qualche discarica umana, lontano dagli occhi dei bravi borghesi che sfoggiano i loro SUV nei viali cittadini."

la questione è mal posta, perché il mercimonio della persona è già perfettamente legale in Italia. nessuno può impedire ad una persona adulta di vendersi per denaro o per altri beni materiali, e l'Italia quindi è già ora (e dal febbraio del 1958) uno stato che fa schifo, per le ragioni che Lei ha riportato. e fa doppiamente schifo, per le stesse ragioni, proprio perché una legge dello stato permette a chiunque lo voglia di prostituirsi, ma ipocritamente lo consente in sostanza soltanto a chi ha i mezzi per acquistare un alloggio, relegando tutte e le altre alla strada.

"è uno stato che non è più turbato dalla vergogna di lucrare sulla sventura di migliaia di persone, e non è avvilito nemmeno dal fatto che una sua legge permetta grossi introiti alla criminalità organizzata, sempre e comunque sulla pelle delle medesime disperate, e con in più un notevole degrado di fatto dell'ambiente di molte realtà urbane e suburbane". (tra parentesi, non mi pare che Sircana girasse in SUV, mi pareva più una famigliare, ma forse mi confondo).

questa è l'Italia ora, doloroso riconoscerlo.
a mio parere la legge Carfagna non serve, se non accompagnata dalla totale riscrittura della legislazione in materia di prostituzione. se poi la sua faticosa applicazione costringerà le prostitute ad esercitare al chiuso, si avrà magari l'effetto positivo della maggior facilità di individuazione dei luoghi di prostituzione (e quindi forse di una più agevole punibilità degli sfruttatori), ma non certo quello di una riduzione del fenomeno.

fenomeno che, a leggere le statistiche in voga al momento, mi pare un po' sovradimensionato, se è vero che i clienti della prostitute da strada sono nove milioni (circa un italiano maschio su tre, compresi lattanti e ultrasettantenni), e che le prostitute di strada sono solo un parte del totale.

un saluto, baron litron

Anonimo ha detto...

A "b": forse avresti preferito che avesse ceduto alle tue, di lusinghe ... ti capisco !

Anonimo ha detto...

Gentile anonimo che rispetti i ministri e le istituzioni democratiche.
Negli Stati Uniti qualunque cittadino si può permettere di criticare il suo Presidente (votato da tutti). In Italia invece se un cittadino (ancorché politico) si permette di commentare il presidente in carica (votato dagli altri) subito deve scusarsi e trovare dei sotterfugi per spiegare personalmente la sua buonafede e il rispetto (?) per le «istituzioni». Siamo una democrazia delle banane, come diceva la buonanima, e non riteniamo pertanto un dovere l'andare a votare. Anche perché, tra l'altro, siamo l'unico Stato che in sessant'anni non ha ancora trovato una legge decente per votare.------
Il biologo molecolare Boncinelli in "L'arte di essere liberi", cita Seneca e Socrate; "Che cos'è il bene?" e Socrate: "Scientia rerum" (la conoscenza delle cose del mondo). "E cos'è il male?" e lui: "Rerum imperitia" L'IGNORANZA...che sommata a una certa "morale" produce una miscela esplosiva... Come affrontare e risolvere un problema "antico", annoso e scabroso, con una soluzione anti-Merlin (che fu un sussulto della morale di Stato, come peraltro 20 anni dopo fu la 180 di Basaglia) per la serie, "il medico studia mentre l'ammalato muore". E poi sotto emergenza il "Csm" attua il Tso: tale è quello della Carfagna, anche da un punto di vista medico, visto che viene a ledere l'integrità psichica, d'ambo i contraenti, e non solo nel caso venissero sorpresi e sanzionati.

Il problema è complesso e di difficile soluzione e neanche quella, alla luce del "giorno", delle vetrine olandesi è "bella" a vedersi, ma nemmeno la multa (che istiga e non educa; e da che pulpito viene la predica!) è proponibile... per mano della anti-Merlin di turno. P. S. In quanto alla foto, Travaglio è stato più che magna...nimo, io avrei messo un'altra più molto più provocante! Mauro C.

Anonimo ha detto...

Io avrei una cosa da dire, a proposito di tutta questa discussione tra chi vorrebbe eliminare solo la prostituzione di facciata nelle strade (perché anche questa è una forma di ipocrisia, checché ne dicano i sostenitori) e chi vorrebbe eliminare la prostituzione tout court, perché la considera una mancanza di rispetto nei confronti della dignità umana (fatta salva la prostituzione "per scelta" di chi può permetterselo).

Indipendentemente da ciò che penso io sull'argomento (cioè se ritengo sia meglio l'una o l'altra scelta), mi meraviglio sempre di più per la capacità di scissione del pensiero da parte di tutti: perché è considerata prostituzione quella di chi vende il proprio corpo per atti sessuali propriamente detti, e non è considerata prostituzione quella di chi vende il proprio corpo per atti sessuali "indotti", o "mentali"? E naturalmente parlo di prostituzione in entrambi i sensi: sia chi si sottopone sia chi la sfrutta.
Mi riferisco ad esempio a tutte quelle inutili sculettate nude nei programmi tv, a quelle belle presenze (inutili quanto a contenuti ma necessarie a non far addormentare i telespettatori) mute dei programmi di opinione sul calcio (se aprono la bocca è per mandare la pubblicità o -le più brave- per leggere qualche mail giunta in redazione. Mi riferisco alle nudità pubblicitarie, ma attenzione: non a quelle per cui almeno un collegamento è possibile (tipo un nudo per mostrare l'effetto di un sapone sulla pelle, ecc.) ma le altre, di nuovo quelle inutili! Tipo la ragazza che dorme nuda nelle lenzuola di seta, si alza e chiude bene la sua nuova finestra Zanatta con movenze sinuose e le schiocca un bacio col rossetto (in questo caso poi mi sono sempre chiesta perché mai qualcuno andrebbe a letto senza nemmeno le mutande, ma è una mia personale riflessione... :) ).

A questo punto non vorrei che mi si prendesse per bacchettona: non intendo dire che va vietato tutto questo, né che sia meglio regolamentare il fenomeno per togliere il mercimonio dalle strade a vantaggio di case chiuse e controllate (sanitariamente e in fatto di sicurezza). Solo finiamola davvero con l'ipocrisia e chiamiamo le cose con il loro nome. Questa è prostituzione, e fintanto che continuerà ad esistere è impensabile una vera parità dei sessi, perché nella mentalità della gente se quelle vengono intese come professioni "normali" tutte le donne verranno sempre associate a quella categoria di persone che vendono il proprio corpo (tecnicamente "puttane"). Queste donne sono quelle che fanno più male alla parità dei sessi di tanti uomini tendendti al maschilismo.
Se continuassimo a lasciarglielo fare tranquillamente (ognuno è libero di scegliersi il lavoro che vuole, nonostante l'art. 4 della Costituzione reciti "ogni cittadino ha il dovere di scegliere [...] un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società") ma cominciassimo anche a chiamarlo con il nome corretto ("prostituzione"), il che vale anche al maschile naturalmente, cominceremmo davvero a lasciarci dietro le spalle qualche stupido e dannoso pregiudizio e forse almeno in un campo le cose inizierebbero a mettersi meglio.
Perché io non so come spiegherò un giorno ai miei figli che la signora che sta sotto l'ombrello con una minigonna e un reggiseno anche in pieno inverno lungo la strada è diversa (o fa cose diverse) dalla velina che sculetta nelle stesse condizioni di vestiario (ma firmato) davanti a milioni di persone.

La presidente della Finlandia che l'altra settimana ha incontrato Napolitano ha spiegato in un'intervista che il motivo per cui lì c'è una maggiore parità dei sessi e l'economia va meglio, ecc. ecc., è "...istruzione! Istruzione e... istruzione!".
Dare un nome alle cose è compito dell'istruzione.

Silvia.

Anonimo ha detto...

Per discutere di questo tema cercando di non scadere nel qualunquismo, vi rimanderei ad un articolo sul tema che è stato pubblicato su Repubblica qualche giorno fa dal titolo “Schiave del sesso globalizzate così il crimine cambia il mercato”. Lo trovate a questo link: http://www.repubblica.it/2008/08/sezioni/esteri/tratta-anniversario/tratta-anniversario/tratta-anniversario.html?ref=search
Forse si capirà che il problema è un po’ più grosso di quello che si vuole pensare.

Sono assolutamente d’accordo con quanto ha detto Lima sul fatto di punire seriamente, ma davvero seriamente i clienti. Non si capisce infatti perché la legge sia così severa con i consumatori di droghe, anche leggere, mentre il consumatore di prostitute (sempre più spesso minorenni) spacciate sui marciapiedi da organizzazioni criminali senza scrupoli debba passarla liscia perché…. “in fondo è un uomo e quello è il mestiere più antico del mondo…”
Non sono d’accordo invece sul fatto che si dica che la prostituzione in strada è indotta dal bisogno. Chi è costretto ad andare in strada, comunque non può scegliere liberamente se farlo o no, visto che lo fa sotto minaccia e coercizione. Per cui anche questa storia del bisogno mi sembra da rivedere. O è coatta, o è indotta dal bisogno. E credo che chi lo fa solo per bisogno sia una minima parte.

In ultimo ma non per ultimo: è inaccettabile che, in un paese come il nostro, ormai moralmente, socialmente, economicamente a brandelli, dobbiamo preoccuparci di come fare a rimediare una scopata ad uomini socialmente e affettivamente disadattati e che questo debba diventare un tema di interesse nazionale.

Anonimo ha detto...

io continuo ad essere contrario al modo in cui si commentano e si criticano le persone qui. La libertà di parola è sacrosanta la libertà di critica lo è solo se la critica è positiva e non rivolta ad istituzioni o ministri.

faccio un esempio: se io dico che Berlusconi fa un ottimo lavoro allora va bene. se lo critico, specie se in pubblico, devo essere invece fermato dalle autorità e allontanato e ammonito. alla volta successiva che mi azzardo a criticarlo in pubblico c'è l'arresto!

questo è il punto che voi non capite.
non è lecito criticare delle persone facenti parte di istituzioni durante il loro servizio. si chiama interruzione di servizio pubblico ed è sanzionabile per legge.
Un ministro può essere criticato solo quando si è dimesso e non mentre è in attività.
Per cui la Carfagna non può essere criticata, state in tal modo interrompendo un servizio pubblico prestato da questa persona e ciò può rientrare anche nel reato di sedizione.

la Gelmini, per esempio, è stata contestata due giorni fa. subito la polizia ha preso i contestatori e li ha arrestati.
Io auspico che tutti i contestatori vengano arrestati e condannati, senza processo, ad almeno 10 anni di carcere, senza diritto alla difesa ovviamente.
a mio avviso, ma solo a mio avviso, in alcuni comportamenti e critiche ci sono anche gli estremi di apologia del terrorismo o di istigazione al terrorismo.

vedremo.

spero di essere stato chiaro

Anonimo ha detto...

Faccio per la prima volta, dopo diversi mesi che seguo questo blog, i complimenti agli autori.
Complimenti per essere in grado di presentare argomenti che per i non tecnici come me sono complessi in forma chiara (pur non lesinando nei riferimenti legali quando necessari). Complimenti per l'onestà intellettuale e la mancanza di "sentimento politico preconcetto". Siete grandissimi, continuate cosi' e speriamo che un giorno la democrazia ritorni da noi. Io sono piuttosto pessimista a questo riguardo e a questo proposito vi faccio questa domanda: dato che la classe politica è l'espressione diretta della società (ovvero: Mr. B ce l'abbiamo perche' ce lo meritiamo) e dato che considero l'italiano medio (sono italiano al 100%) ignorante, arrivista, assolutamente incapace di senso civico e di etica, e anzi pronto, ogni volta che può, ad aggirare una legge e prendersi un privilegio sugli altri (banale esempio: la fila di persone ove non regolamentata con transenne o numeri, diventa sempre fonte di litigi perché ognuno è più furbo degli altri...), dopo tutte queste premesse voi vedete via d'uscita?
Voi da qui a 10, 20 anni, vedete una nuova "realtà sociale" in cui il "furbo" non diventi capo di governo ma venga socialmente castrato? Io no...ma spero che voi siate capaci di darmi qualche parola di conforto,anche se purtroppo ne dubito...
Grazie

Anonimo ha detto...

Scusate, nel post precedente non ho indicato il cognome: sono Andrea De Togni e abito a Oggiona S. Stefano (VA)

Anonimo ha detto...

OT
ma e' necessario, perche' e' calato grande silenzio su questa sconcertante vicenda italiana, anche se, come dice l'interessato, tutto quello che doveva essere detto e' stato detto.....

Sul sito di Ammazzatecitutti c'e' ancora una raccolta di firme perche' - dicono loro, ma voglioamo sperarlo anche noi assieme alla cancelliera Rotella - non tutto e' finito.

A tutti quelli che hanno seguito sin qui, che hanno capito che i poteri forti piacciono molto anche a tanti magistrati collusi con la casta, a tutti quelli che, nonostante tutto, pensano che questo lento declinare verso forme di pericoloso superamento della Costituzione non sia inarrestabile, puo' far piacere leggere il commiato di Luigi de Magistris, che Napoli acquista come Giudice e la Calabria perde come formidabile PM (nel senso latino "che fa paura").

P.S. - Ne stanno aprendo un altro, di procedimento disciplinare a carico di de Magistris, che sara' difeso da Ingroia : c'e' dunque sempre bisogno di stargli vicino.

""Chiudera' la porta del suo ufficio della Procura di Catanzaro martedi' sera. L'ultimo giorno di lavoro, mai interrotto nonostante il vorticoso giro di polemiche, prima di trasferirsi mercoledi' mattina a Napoli, sua nuova sede. Il sostituto procuratore al centro di polemiche infinite, Luigi De Magistris, lascia, dunque, il suo incarico calabrese, cosi' come hanno deciso il Csm, la Cassazione e poi il ministero della Giustizia con il via libera al trasferimento. Si chiude un capitolo che ha segnato, in ogni modo, la giustizia catanzarese e nazionale, finita alla ribalta della cronaca giudiziaria con inchieste scottanti, ancora tutte da definire, che hanno coinvolto personaggi di spicco della politica, dell'imprenditoria, della magistratura. Dall'allora presidente del Consiglio dei ministri, Romano Prodi, all'ex ministro della Giustizia, Clemente Mastella, passando per molti magistrati delle procure lucane. Da "Poseidone" a "Why not", finendo proprio con l'inchiesta "Toghe lucane" che ha sconvolto la Basilicata, il sostituto procuratore De Magistris ha segnato le inchieste piu' discusse, prima di finire nei provvedimenti disciplinari che ne hanno decretato il trasferimento. In un'intervista all'AGI, De Magistris racconta quello che ha vissuto, proiettandosi nel suo nuovo incarico campano, nella citta' in cui e' nato e in cui la sua famiglia vanta antiche tradizioni in magistratura. D) Dottore De Magistris, il ministro della Giustizia ha firmato il provvedimento e lei mercoledi' lascera' la Procura di Catanzaro. Si aspettava tutto quello che e' successo intorno al suo lavoro? R) "Credo di aver previsto quasi tutto e messo anche tutto, come si dice, penna su carta". Che fine faranno, secondo lei, le inchieste che ha avviato? "E' una domanda che non dovrebbe porre a me. Io sono molto soddisfatto del lavoro espletato in questi anni e per i risultati straordinari raggiunti". Lei ha piu' volte avanzato sospetti e dubbi su boicottaggi nella sua attivita'. "Piu' che sospetti e dubbi ho certezze ed ho portato prove nelle sedi istituzionali preposte all'accertamento dei fatti. I boicottaggi, come lei li chiama, provengono tutti da ambienti istituzionali". Esistono veramente, in Calabria e in Italia, per quella che e' la sua esperienza, i personaggi "intoccabili"? "E' quella parte della magistratura collusa, purtroppo non residuale in Calabria, che rende intoccabili taluni personaggi". Crede ancora nella giustizia e nella magistratura? "Credo fermamente nella Giustizia, con la G maiuscola, per l'affermazione della quale ognuno deve lottare ogni giorno. Credo che all'interno della Magistratura vi siano tanti Magistrati che ogni giorno onorano la toga in modo esemplare, cosi' come penso che vi sia una fetta rilevante dell'ordine giudiziario che ha cestinato i valori costituzionali per i quali ha prestato giuramento". Quando e' esploso il caso De Magistris, con le sue inchieste piu' dirompenti, in molti sono scesi in piazza per difenderla e sostenerla; oggi, a poche ore dal suo trasferimento, non sono state registrate manifestazioni simili o attestati di sostegno nei suoi confronti. Perche'? "Quello che si doveva dire e' stato detto, quello che si doveva fare penso sia stato fatto. E' un anno e mezzo che si parla del mio caso. Ad un certo punto il popolo calabrese - al quale il Consiglio Superiore della Magistratura doveva, a mio avviso, inviare ben altri segnali - che gia' di per se' e' storicamente rassegnato, ha preso atto che il mio allontanamento coatto era divenuto il prezzo, in qualche modo ineludibile, per il modo, costituzionalmente orientato, con cui ho esercitato le funzioni in Calabria: credo che anche gli alberi, che riempiono le bellissime foreste della Calabria, hanno compreso gli esatti termini della mia vicenda". Per chiedere la revisione del suo trasferimento serve qualcosa di nuovo e di eclatante. Potrebbero essere le novita' che arrivano dalla Procura di Salerno che indaga su quanti avrebbero ostacolato le sue inchieste? "

Anonimo ha detto...

Carissimo anonimo-nostalgico quasi inkazzato quanto me (che però mi inkazzo per altro) nei confronti di ex sessantottini, libertini, peccatori, ecc. ecc.: si fa, ma non si dice, o meglio, non si vede?
Un tempo (non molto lontano ed un po' più civile di quello che stiamo vivendo) queste Sue opinioni sarebbero state individuate come sintomo di un atteggiamento ipocrita e conformista. Oggi, che il modello sociale che tassello dopo tassello ci vediamo costruire intorno, che dirLe? Presumo (anche se spero vivamente di no, per tutte le ragioni già da altri illustrati sul blog) che tra poco avrà di che gioire, finalmente ritorneranno le case chiuse e tutti felici e contenti.
Lei chiude il suo intervento con le parole "Nihl sub sole novi" ed infatti anche qui ci coglie in pieno. Come darle torto? Se al posto del latino usiamo il francese (deja vu...) il senso è più o meno analogo. Si nulla di nuovo sotto il sole: l'autoritarismo, le politiche securitarie, l'attacco ai diritti civili, primo tra tutti alla libertò (vera) d'espressione ed alle minoranze politiche, l'attacco all'indipendenza della magistratura, ecc. ecc. ecc.... e ultime ma non per ultime, le mitiche case chiuse, l'Italia le ha già vissute, non occorre aggiungere in che mitico periodo storico....
Buona serata nostalgica, caro Anonimo.

Avvilito-Inkazzato

Anonimo ha detto...

Partecipare a questo dibattito devo dire in tutta onestà, che sta diventando per me, difficoltoso.Reazioni del tipo pro o contro, sviliscono (e avviliscono) coloro che questa operazione non si sono mai sognata di porre in essere.Mentre pro-viene proprio da coloro ai quali piace tanto far scadere gli argomenti riducendoli a mò di sondaggio.Occasione in più di complicazioni, fonte di conflitti,rivendicazioni inutili.
A tutti/tte coloro che si pongono sulla scia di chi vuol fare questo giochetto, mi permetto di consigliare di leggere bene gli interventi per evitare (ingiuste) riduzioni e dare adito a pericolose dichiarazioni come quelle dell'anonimo(di tutte le ore, ma tanto i discorsi sempre quelli sono)spacciate per verità storiche.
Se Cinzia è molto arrabbiata, io, sono letteralmente sconvolta (oltre ad essere arrabbiata)dalle parole di stampo razzista (è inutile che ci nascondiamo dietro il latino, o le false gentilezze,alle signore del blog).
Non sono d'accordo con il post di Travaglio(la mia opinione in merito al ddl Carfagna, è nota prima di questo post ) che riduce tutto ad una questione di natura punitiva,spostando l'oggetto sulla capacità coercitiva dello stesso. Peccato perché la domanda da lui posta, se questo ddl è utile o no, è giusta. Tant'è che fonti illustri e autorevoli hanno già risposto di no.Ma ci siamo accorte/ti che il ddl in questione, non risolve assolutamente nulla? Ci siamo accorte/ti che questa normativa non è altro che la continuazione della legge Bossi-Fini sull'immigrazione?.Siamo qui a discutere se le prostitute si faranno o meno il carcere, quando sappiamo (ed è già successo) che una volta beccate per la legge sull'immigrazione esse, verranno rimpatriate. Per poi, rientrare(quando non vengono ammazzate nei loro paesi d'origine o, qui, da noi)clandestinamente, ed ri beccate verrano lasciate a terra per un'intera notte, nei corridoidi una qualche caserma.E se il misfatto viene disvelato il sindaco di turno, dirà che "era recidiva".
Sappiamo benissimo tutti/te che il vero problema non è la 'prostituzione 'per strada,pubblica,quando quasi giornalmente, dovremmo sul serio gridare allo scandalo (proprio in senso biblico: macina al collo)e indignarci per i "vizi privati" di politici,moralizzatori pubblici, che pagano (con i nostri soldi) albergo di lusso,per portarci donne e minorenni ("bambine da sodomizzare). Dovremmo chiedere una legge che punisca seriamente la tratta e il traffico di organi dei bambini, gravidanze portate avanti dalle loro mamme "puttane", e strappati dal loro ventre.Organi tolti(molto spesso senza anestesia, per semplice godimento)"per darli a chi ne ha veramente bisogno ed è disposto a pagare" "Tanto chi reclamerà la scomparsa di una "puttana"? Non è fantascienza: è la realtà che si consuma lontano dai nostri occhi,in quei casolari di campagna, o negli appartamenti affittati magari da qualche coppia, che paga regolarmente, o nelle ville (della riviera più alla moda)dove nel pozzo vicino, trovi scheletri di donne mutilate e sventrate.O scheletri di bambini.
Ha perfettamente ragione Felice Lima, quando scrive che questa è una normativa che punisce solo la prostituzione dei poveri: per permettere ai vizietti dei ricchi, di inscenare una campagna del decoro.Mentre l'ob scenum,è altrove.Forse a pochi metri da casa nostra.

Lia G.

Anonimo ha detto...

Caro "Avvilito-inkazzato",

Se c'è una differenza, forse, è che è Lei, a mio modesto e fallibilissimo avviso, a stare nel passato ciclo vichiano.

La Storia non è mai eguale a sé stessa. Il passato è passato.

Difatti, se andasse in Olanda, paese alquanto più civile del nostro, e almeno in mezza Europa, non vedrebbe mai lo squallido spettacolo cui Lei è abituato sin dalla nascita, per ovvie ragioni di età.

Forse è proprio da noi che sino a ieri è stato ancora in vigore "il passato", non Le pare ?

Noto però che qualcosa, almeno, La accomuna a me ... il fatto che anche Lei comincia a rimpiangere gli anni della Sua prima giovinezza :).

Niente di strano in ciò: hodie mihi, cras tibi !

Peccato che il periodo che rimpiange non sia proprio dei migliori, almeno dal mio personale punto di vista.

Cordialissimi saluti.

P.S. - Lei è un Magistrato: non si firmi così, La prego ... :)

Anonimo ha detto...

Da "il Giornale",a fondo pagina (? , in alto, di spalla, Renato Farina - il Betulla...quando era allo stato embrionale - "Care mamme , io sono dalla vostra parte"...) "Riceviamo e volentieri pubblichiamo": Silvio Berlusconi "Forza Italia...è un movimento costituito dalla gente di buona volontà e di buon senso...cittadini che vogliono liberarsi...della giustizia politicizzata...crediamo e interpretiamo il sentimento religioso, profondamente religioso della nostra gente, da laici. Ma siamo laici religiosi, non c'è antitesi tra laicità e religione..." [30 marzo 1996]. Da suggellare con il bacio all'anello papale: unica variante in questi 12 anni e passa. Ah, dimenticavo che Farina ora è da "Libero...pensatore". Che spudorati!!--------Scriveva Luca Goldoni, in "Airbag" (Corriere della Sera,01-02-99). "Credo che se non riusciremo a oscurare sul territorio albanese i nostri programmi televisivi, che propagandano quest'Italia del bengodi, l'approdo dei clandestini diverrà uno sbarco in Normandia". (X anonimo, 15 sett. 13.28., che vuole arrestare "utti". Guardi che nel film "Tutti dentro", alla fine il severo giudice Salvemini. finisce per essere lui arrestato. Tutti dentro, dunque, lui compreso: incorrotto, incorruttibile, zelante, ma forse anche un po' ingenuo). Mauro C.

Anonimo ha detto...

X Lia G

Concordo quasi su tutto (non conosco la cifra esatta dei cadaveri mutilati scoperti nei pozzi e quindi non mi pronuncio in merito, certo è che qualcosa, da qualche parte, succede, se non altro perchè alla mostruosità umana non c'è limite).

Per il resto, mi sembra che davvero la proposta di punire "esclusivamente" i clienti sia la più giusta.
Perchè chi si avvicina ai marciapiedi e "sceglie" la disgraziata di turno, LO SA E LO VEDE che spesso si tratta solo di bambine.
E allora niente pietà per chi contribuisce allo sfruttamento, allo schiavismo, alla tortura fisica e morale di tutte queste donne che non possono nemmemo pensare di avere un futuro.

Colpendo i clienti si ridurrebbe il giro d'affari degli sfruttatori e si pizzicherebbero tanti moralizzatori che alla luce del sole non esitano a fare pistolotti, e alla luce dei falò si trasformano in suini (senza offesa per i suini). >8(

Luciana

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti,
a proposito di "Nihl sub sole novi": noi siamo qui a disquisire su 'case chiuse si' o 'case chiuse no', argomento interessante (non ho commentato prima perche' altri avevano gia' postato opinioni simili alla mia) pero' forse in questo momento e' stato tirato in ballo a regola d'arte. Noi spostiamo la nostra attenzione sul ddl contro la prostituzione cosi' loro hanno la strada libera per 'l'inciucio' ghedini-violante sulla riforma della giustizia.

Ma nel 2002, come scritto da pulicane, di cosa si stava parlando che occorreva distogliere l'attenzione della gente con provvedimenti contro la prostituzione?

E il caso alitalia? non so perche' ma mi fa tornare in mente il caso SME, se non sbaglio non e' stata venduta in parti separate a meno del reale prezzo e lasciando sul groppone degli italiani i debiti?

Noi qui a fare discorsi costruttivi, ma cmq discorsi e loro li' a fare inciuci.
Non facciamoci distogliere dalle cose importanti: se non c'e' la Giustizia perche' e' stata 'svuotata dall'interno' (come ha detto qln qualche tempo fa) non ci sara' nemmeno contro la tratta delle nuove schiave.

In questo momento mi pare che le priorita' siano altre che dibattere sul ddl carfagna.

Ma questo come detto e' un deja vu....

Buona giornata a tutti!
Consuelo

Cinzia ha detto...

Stimatissimo baron litron,
non Le sembra un po’ esagerato giudicare la sua emologa (si dice così?) come un bravissimo dottore solo dalla sua bellezza e gentilezza, infondo Le ha prelevato solo un po’ di sangue e da quello che Lei stesso dice, dalla ricerca in rete non sono emerse pubblicazioni scientifiche accanto ai concorsi di bellezza.
Se poi s’è conquistata la laurea anche per la bellezza Lei questo non credo possa saperlo e comunque dovrebbe farLa riflettere il fatto che abbia conquistato in così poco tanta della Sua indulgenza, pur non conoscendola affatto, proprio perché bella e a modo.

Quanto poi alla laurea, conosco mucchi di laureati ignoranti e ottusi.
Così come per mia sfortuna conosco fior di medici che se avessero fatto altro nella vita c’avremmo guadagnato tutti in salute.

Alla ministra non è mia intenzione negare la laurea in giurisprudenza, ma non è questo il punto, non per me almeno.
Non è la Carfagna che mi interessa giudicare quanto quel suo inutile decreto, come anche Lei lo ha definito, e come tutto sia stato mediaticamente studiato con assoluta perfezione e tempismo,
nel bene e nel male.
Non nego neanche che nelle mie parole Lei abbia potuto ravvisare delle allusioni e non me ne vergogno affatto, quello che più mi ha convinto sulla fondatezza delle chiacchiere girate in merito ai trascorsi a cui alludevo, è stata la reazione pubblica della moglie di B.
Sa com’è, tra donne certe dinamiche si capiscono dai dettagli di contorno e se una come la Lario, che non esce mai allo scoperto, chiede al marito pubbliche scuse per una frase piuttosto innocua detta a una ragazza che potrebbe essere sua figlia…
ma mi creda così scadiamo nello psico-gossip e non mi sembra il caso.
Lungi da me l’idea di fare la moralista o addirittura la moralizzatrice, io non trovo la prostituzione scandalosa, semmai degradante per chi la vive, sempre che vi sia costretta, ma anche su questo tema di costrizione/volontarietà a volte il confine è sottile.
Comunque un esercizio legale lo sarà ancora per poco se passa il decreto che si ha volontà di approvare.
In merito poi agli editori/sfruttatori, non ho remore a definirli come tali, pensa che si offenderanno? non credo. Il mercato che gira intorno a questa compravendita di erotismo patinato e bidimensionale fa affari d’oro e gli editori non ci mettono certo né la faccia né il deretano in proprio.
Insomma, se io offrissi a Qualcuno un sacco di soldi per vendermi le foto del suo corpo sapendo che ci guadagnerò enormemente, Lei come mi definirebbe?
Qualcuno potrebbe anche essere un tipo morigerato, che ha profondo rispetto per la chiesa, che ha sani ed etici principi.
Che dice sto cercando di corromperlo?
Queste “qualcuno” belle e procaci si vendono facilmente salvo poi redimersi all’occorrenza.
Falchi, Marini solo per citarne un paio, nessuno nega loro di fare ciò vogliono in assoluta libertà, ma quando parlo di re-makeup alludo allo stesso prodotto che usa Casini e altri come lui per presentarsi al family day con la faccia intonata alla situazione.
Mi creda non è una questione di sesso, anche gli uomini sanno come vendersi e lo fanno da sempre senza alcun pudore, la differenza è solo che per loro non è stato ancora(!) coniato nessun termine di definizione, questo solo perché conducono il gioco da secoli, tutto qui.
Così alla fine, dal tempo dei tempi, la colpa del peccato cade sempre su Eva, ma spesso è lei stessa la sua peggior nemica, continuando a giocare sempre lo stesso ruolo.
O santa o puttana.


Aggiungo solo una piccola appendice per l’anonimo delle 13.28 -15 settembre

Lei si augura che noi finiamo tutti dentro.
Anch’io nutro degli auspici, per esempio che qualcuno prima o poi aiuti seriamente Lei a venirne fuori.

Vedremo…

Nel frattempo continui a deliziarci della Sua presenza, ogni tanto delle sane e dettagliate minacce fanno anche bene, come una sferzata d’aria fresca.
Sa com’è, a volte il tepore della democrazia intorpidisce.

Anonimo ha detto...

Chiedo scusa, sono d'accordo nel fatto di non dare corda ad alcuni cosiddetti "troll" che cominciano a raggiungere anche un blog così genuino come non se ne trovano, ma allora perché non far valere direttamente la moderazione dei commenti che esiste e censurarli direttamente?

Silvia, con grande e immutata stima per la redazione e il suo lavoro.

Anonimo ha detto...

A Silvia:

Forse perché senza quelli che chiami "troll" questo sito darebbe voce per la maggioranza a persone francamente "interessate" e "politicamente impegnate".

Dovete ringraziare chi la pensa diversamente, altrimenti in questo sito non ci sarebbe altro che il FANTOZZIANO: "Ma come è bravo Lei, Signor Giudice" oppure: "Ma come sono cattivi e ladri quelli che governano" !

Quelli che chiamate "troll" fanno, invece, molto COMODO, perché accendono le discussioni e consentono a chi ne ha interesse di replicare e di fare, pertanto, gratuita PROPAGANDA, spiegando e divulgando ulteriormente le loro tesi.

A chi invoca la "censura", d'altra parte, nulla ho da dire se non che, evidentemente, ha avuto buoni maestri, in Italia e all'estero.

baron litron ha detto...

gentilissima madama Cinzia, credo che non ci siamo proprio capiti: io NON giudico la meravigliosa dottoressa un buon dottore solo per la sua bellezza. credo solamente che l'essere una bella ragazza nulla abbia a che fare con le sue doti intellettuali, e aver partecipato a concorsi di bellezza non le abbia impedito di continuare negli impegni universitari, o ostacolato il cammino verso la laurea.
anzi, l'aver proseguito negli studi "nonostante" la partecipazione ai concorsi è un punto in favore della sua serietà e costanza. avrebbe potuto tentare il concorso da velina, o da letterina, o da calendarina, e abbandonare gli studi in medicina. non l'ha fatto, e il risultato è un bravo dottore in più (suo merito, e mi scuso per il refuso, si dice "ematologo" e non si limita certo a "cavare un po' di sangue", è anzi una delle specialità meno semplici e più richieste di questi tempi, basta informarsi presso le associazioni di donatori) con il valore aggiunto della bellezza (merito non suo), che potrebbe anche non interessare la maggior parte dei suoi pazienti, ma che per me è sempre un fattore importante della personalità di qualcuno.

lo stesso discorso non capisco perché non possa essere fatto per tota Carfagna.

quanto al fatto di non aver trovato in rete pubblicazioni scientifiche della sullodata dottoressa, non ci trovo nulla di strano, non tutti i dottori sono anche ricercatori.

in secondo luogo il decreto Carfagna (che reputo comunque inutile) NON pone la prostituzione fuori dalla legge, e non fa delle prostitute delle delinquenti, ma vorrebbe limitare il fenomeno della prostituzione su strada. è inesatto quindi sostenere, come fanno molti, che modifichi la legge Merlin, se non per l'aspetto dell'aumento delle pene riservate a sfruttatori e favoreggiatori.
la prostituzione in strada finora è stata tollerata, sembra che si voglia cercare di limitarla, con la piena consapevolezza di non poter intervenire contro il fenomeno generale.

moralismo? ipocrisia? ingenuità? non lo so, la questione non mi riguarda personalmente: sono uno dei due italiani su tre che non va con le prostitute, e non mi prostituisco nemmeno, per cui gli effetti diretti della legge sulla mia vita sono pari a zero.

a mio parere (ma il mio parere conta veramente poco) la questione non è complicatissima:
la prostituzione esiste? sì.
è possibile o auspicabile eliminarla? no
lasciarla in essere è un problema? lo può diventare, sotto diversi aspetti.
ha senso, nel cercare di limitare il fenomeno, punire le prostitute, i clienti o entrambi? secondo me no, sia per la difficoltà di dimostrare il fatto (a meno di cogliere i due - o più - con le mani nel sacco sulla pubblica via, o fuori da un alloggio di proprietà), sia per lo sforzo che comporterebbe al livello di impiego delle FDO e dei tribunali.
che vie scegliere dunque per limitare o evitare suoi effetti negativi sulle persone e sulla società, sotto diversi punti di vista? bella domanda, il dibattito si potrebbe aprire.

si potrebbe (ipotetico del III tipo) perché ad oggi la legislazione non permette altre forme che l'esercizio in casa di proprietà della prostituta o del cliente. per strada è già proibito, dagli articoli sull'adescamento e sull'offesa alla pubblica decenza (non so come meglio dirlo).

io soluzioni non ne ho (almeno non che troverebbero il favore di molti che scrivono e leggono qui, e soprattutto dei veri padroni del vapore, che hanno residenza in Calabria, e per motivi credo diametralmente opposti), il decreto vorrebbe dare un giro di vite colpendo ANCHE i clienti (cosa che personalmente non trovo giusta), i quali una volta tanto dovrebbero essere costretti a farei conti con la propria coscienza, almeno nelle intenzioni ministeriali.

se funzionerà, lo scopriremo solo vivendo.

baron litron

Cinzia ha detto...

Stimatissimo baron litron,
lo stesso discorso non si può applicare alla Carfagna non perché sia bella o no, la qual cosa a me è del tutto indifferente. Qui la stiamo giudicando politicamente e a parte la stupidità e inutilità di un decreto come quello da lei proposto, basta andare a leggere le sue dichiarazioni in merito ai vari argomenti su cui ha ritenuto di doversi esprimere, per capire chi è, sempre politicamente parlando.
Tutto questo a mio solo ed unico parere.

Per il resto concordo abbastanza con queste sue dichiarazioni che tentano una semplificazione e l'apertura di un dibattito in merito.

"la prostituzione esiste? sì.
è possibile o auspicabile eliminarla? no
lasciarla in essere è un problema? lo può diventare, sotto diversi aspetti.
ha senso, nel cercare di limitare il fenomeno, punire le prostitute, i clienti o entrambi? secondo me no, sia per la difficoltà di dimostrare il fatto, sia per lo sforzo che comporterebbe al livello di impiego delle FDO e dei tribunali.
che vie scegliere dunque per limitare o evitare suoi effetti negativi sulle persone e sulla società, sotto diversi punti di vista? bella domanda, il dibattito si potrebbe aprire."

Il fatto è che, sempre secondo me, in parlamento non si è aperto proprio nessun dibattito per trovare soluzioni, ma si è solo inscenata la solita rappresentazione mediatica buona per rincitrullire la gente nell'oblio dei soliti pro e contro.
Tutto senza neanche rendersi bene conto che si sta discutendo sul nulla di un decreto inutile quanto dannoso. E non sempre è necessario aspettare (vivendo) per dire che qualcosa non funzionerà o addirittura sperimentarlo per capire che sarà dannoso.
Tutto qui.

baron litron ha detto...

gentilissima Cinzia, mi trova pienamente d'accordo: infatti avevo già notato che il decreto di tota Carfagna non sposta di un ette la questione prostituzione, che il parlamento non sembra volere davvero affrontare.
i motivi non li so, ma conoscendo stupidità, pavidità e avidità medie dei nostri onorevoli, e anche i mezzi monetari e persuasivi di chi lucra sulla situazione attuale, temo che il dibattito in merito non avverrà per qualche decennio, mentre molti saranno i provvedimenti ad effetto scenografico che l'aula adotterà nel frattempo (lasciando nello stesso frattempo alla loro tristissima sorte troppe sciagurate persone).

quanto alla Carfagna stessa, non mi pare semplicemente che abbia meno "punti" intellettuali o rettamente politici di una Melandri qualunque, ma che sia stata invece molto più maltrattata di quella. e soltanto (a mio avviso) per qualche fotografia di troppo.

con affetto, baron litron

Anonimo ha detto...

Ciao Lia,
il mio non era un tentativo di ridurre il dibattito, ci mancherebbe altro, lo so benissimo che quello del femminicidio occulto e' un grandissimo problema, ma quello che volevo mettere in luce e' che secondo me la priorita' e' un'altra.

Non si possono fare tante cose contemporaneamente e pretendere di farle per bene, anche perche' esistono tantissimi altri problemi e gravissimi come quello di cui parli tu (pedofilia, mafia,....), allora perche' non cercare di mettere a posto una sola cosa ma per bene in modo che si ottengano i migliori e i maggiori risultati?

Se facciamo girare la giustizia per bene, in modo che chi e' colpevole paghi, pagheranno tutti i colpevoli di tutti i reati, minori o maggiori che siano.
Abbiamo leggi su tutto, non c'e' bisogno di farne altre, il problema e' che non vengono fatte rispettare.

Secondo te questo ddl ha intenzione di affrontare il problema del femminicidio?
secondo me no! e' solo fumo negli occhi per spostare la nostra attenzione cosi' gli 'inciuciatori' per professione possono ingolfare ancora di piu' il sistema giudiziario in modo tale da non finire in un'aula di tribunale.
Non gli interessa niente se oltre a loro restano fuori anche gli stupratori!
Non gliene puo' fregare di meno, tanto loro la sera tornano a casa sereni e tranquilli dalle loro famiglie!

Ma vogliamo veramente gente del genere che ci governi?
Il governo e' per tutti e deve perseguire il bene di tutti, non gli interessi di chi e' al potere, come loro anch'io voglio tornare a casa serena e tranquilla anche alle 3 di notte se mi va. Io pero' non posso perche' la scorta non ce l'ho!
(che non parta il solito pro destra/pro sinistra perche' non centra niente, chiunque ci abbia governato finora ha perseguito fini personali, basta vedere come rispondono in coro quando si va a toccare i loro interessi).

Io cerco di vedere il bicchiere sempre mezzo pieno e quindi qualche speranza che le cose possano migliorare, anche grazie ad un miglioramento della nostra coscienza critica, ce l'ho.
Pero' uno dei primi passi perche' cio' avvenga e' quello di non farci sviare tutte le settimane (quando con uno spot e quando con un altro) dai problemi fondamentali.

E' come un problema di matematica: all'inizio hai tantissimi dati ma devi individuare quelli che realmente ti sono utili per arrivare al risultato (per me il ddl carfagne e' un dato inutile), altrimenti ti perdi ed inizi a fare ipotesi complicatissime che non stanno ne' in cielo ne' in terra. Spesso le cose sono semplici e in due passaggi si riesce a risolvere il problema. Tutto sta nel partire col piede giusto.

Buona giornata
Consuelo

Anonimo ha detto...

Cara Consuelo,

mi scuso se non sono stata abbastanza chiara,ma lungi da me, pensare che il ddl, possa risolvere il problema del femmnicidio. Ma figuriamoci! Alla ministra Carfagna (e soprattutto ai suoi 'consiglieri')non solo, non gli passa per la testa di parlare del femminicidio(e devo dire,mio malgrado, neppure a tante menti 'illuminate')ma neppure quello di 'risolvere il problema della tratta ( continuo a rifiutarmi di parlare genericamente di prostituzione).Anzi, questo ddl, è un favore fatto a coloro che vogliono continuare indisturbati a coltivare i loro 'vizi privati'(oggi, si usa questo eufemismo) e azioni criminali, nei confronti delle donne.
Il fatto che come dici tu, ogni giorno, ne inventano una per distrarci, può essere, però il danno viene prodotto e porta conseguenze. Non è che se non discutiamo di questa becera normativa, abbiamo risolto il problema. Perché allora, ciò vale per tutte le scellerate leggi che questa maggioranza(e, finta opposizione) sta producendo.E non credere che questa attività sia slegata. C'è un disegno preciso che viene dicotomizzato e parcellizzato attraverso una serie di leggi che servono al potere. Ieri il pacchetto sicurezza (con tanto di strumentalizzazione della violenza sessuale), oggi, la legge Gelmini sulla scuola(con tanto di aziendalizzazione della stessa)leggi (razziste) sull'immigrazione(tra le quali, rientra a pieno titolo il ddl, Carfagna)le leggi sulle intercettazioni (che permette ai potenti di non far disvelare le loro azioni criminogene)la messa al bando di magistrati invisi ai poteri forti, ecc.ecc.
Allora, secondo me, il nocciolo del problema non sta tanto nel fatto che ci vogliono distrarre quanto, in quello, di trattarci da sudditi( e concordo con te, che dobbiamo smetterla con la storia della destra/sinistra, tanto ai livelli più alti, banchettano assieme. Forse quello che dovremmo fare sul serio è " sollevare un sipario" e cominciare a sapere che c'è il"Principe":" dietro il salotto buono dove vengono messi in bella mostra il decoro e le glorie di famiglia, la casa comune nasconde anche la stanza di Barbablù, piena di scheletri e imbrattata di sangue".(R. Scarpinato)
E' da questo che vogliono distrarci.

Lia G.

Cinzia ha detto...

http://www.canisciolti.info/articoli_dettaglio.php?id=15733

Questo lo consiglio qui perché questo è il post giusto.
Spero solo che non sia troppo tardi per vederlo.
Io l'ho trovato molto, molto interessante, lo consiglio vivamente a tutti e particolarmente a baron litron per arricchire la discussione che abbiamo portato avanti proprio in questa sede.