sabato 13 dicembre 2008

“Caso De Magistris: parliamo di soldi”



Riportiamo i minuti iniziali della trasmissione Annozero dell’11 dicembre 2008, nel corso della quale Marco Travaglio ricostruisce - con la consueta documentata lucidità - il c.d. “Caso De Magistris” “parlando di soldi”.









4 commenti:

NeoAtu ha detto...

Cari lettori del blog.
Viviamo in una realtà che privilegia la teoria sulla pratica a quanto pare.
Tutti sanno che oggi il lavoro degli uffici giudiziari si svolge utilizzando strumenti informatici ormai divenuti essenziali ed indispensabili.
I sistemi informatici del Ministero della Giustizia, già oggi, e ancora di più domani (se nessuno fa nulla) sono in mano ad aziende indagate o addirittura rinviate a giudizio.
Telecom Italia (con altre aziende gruppo Finmeccanica) per esempio sta implementando un sistema di "controllo remoto", caldeggiato dal DGSIA (Massima autorità informatica del Ministero) che prossimamente porterà i suoi operatori in collegamento diretto con i PC dei Tribunali.
La Cm Sistemi (quella di Why Not) sta implementando il nuovissimo sistema informatico (SICP) per tutta l'area penale.
La Procura di Roma lo ha al momento stoppato (causando attriti tra la parte politica ed il Direttore del DGSIA, prossimo alle dimissioni) mentre sta per partire a Napoli e altrove.
Le aziende utilizzano molti lavoratori precari e ricattabili e non sottoposti a nessun minimo controllo preventivo per accertare la loro affidabilità (mai sentito parlare di certificato penale?) nonostante maneggino dati ad altissima riservatezza.
Dalla cancelleria alla DDA.
E si parla di fughe di notizie?
Tale situazione la stiamo denunciando in tutte le sedi ma ci sembra che molti facciano orecchie da mercante.
Quando ne parliamo stranamente cala il silenzio.
De Magistris stava cominciando a toccare anche questo argomento, come ha egli stesso dichiarato a Il Sole 24 Ore.
Vogliamo fare più pratica e meno teoria?
Basta aprire il capitolo degli appalti al Ministero della Giustizia per trovare cose agghiaccianti.
Il Re è nudo ma è molto più comodo rivolgere lo sguardo altrove.
Chi ha allora il coraggio di occuparsene?
Dov'è l'ANM?
Dov'è Marco Travaglio? Dov'è Beppe Grillo? Dov'è REPORT che nel 2007 si recò a Napoli durante uno sciopero degli informatici che da 6 mesi NON PRENDEVANO LO STIPENDIO e che dopo aver girato un lungo servizio, intervistando (come riferiscono i colleghi di Napoli) anche il Presidente Carlo Alemi, non ha mai mandato nemmeno 1 minuto di tutto ciò raffazonando scuse a cui nessuno ormai crede?
Dove sono i Magistrati referenti per l'informatica, alcuni di questi frequentatori assidui o addirittura autori di vari blog, non escluso questo?
Li aspettiamo, continuiamo ad aspettarli.

http://www.comitatoatu.it

Dario ha detto...

Vi segnalo un articolo dell'Herald Tribune sulla corruzione in Illinois, illuminante sui meccanismi che la alimentano e sulla reazione della politica all'azione della Procura (cinque degli ultimi otto governatori incriminati, l'ultimo arrestato pochi giorni fa):

"After the conviction of [alcuni politici locali] their allies complained that prosecutors had criminalized politics.

...tutto il mondo è paese ;-)

"In Illinois, a virtual expectation of corruption", IHT

Anonimo ha detto...

Un grazie infinite al neoAtu per le sue informazioni preziose , i suoi commenti e le sue riflessioni sul SILENZIO DELL'INFORMZIONE DI CARTAPESTA ,che nella immaginazione del "popolo" passa per essere il nonplusultra dell'informazione alternativa:Report,Beppe Grillo ,Marco travaglio(?)!
Inviterei il carissimo dott. Lima a pubbliccizzare al massimo questi temi sul suo Blog. Il neo Atu giustamente denuncia il fatto che "Basta aprire il capitolo degli appalti al Ministero della Giustizia per trovare cose agghiaccianti" Chissa perchè quanto un problema come questo serio ,reale ,di importanza vitale per la democrazia e la Costituzione nel nostro paese ,viene sollevato,suscita l'imbarazzato silenzio in coloro che sono però sempre pronti a riempirsi la bocca di belle parole sulla Giustizia Giusta, sulle Regole ,sulla necessità di attuare la Costituzione ?Forse la riflessione di Scarpinato sulla vigliaccheria intellettuale degli italiani ,può essere integrata con l'autolesionismo dimostrato anche dai funzionari pubblici!
Inviterei Il dott. Lima e gli altri gestori di questo blog a non indugiare oltre e porre questi questi temi al PRIMO POSTO .
Se vi sono , che intervengano al più presto , sollevando un serio dibattito dentro il CSM e l'ANM i magistrati "responasbili per l'informatica". Grazie al neoAtu per il suo intervento . Augurandomi di poter presto dare un contributo all'informazione da lui sollecitata ,lo rigrazio personalmente, Maria Cristina

Anonimo ha detto...

Ancora una cosiderazione sull'allarme lanciato dal NeoAtu :qui non è questione di privilegiare la TEORIA sulla PRATICA ,semmai è vero il contrario . La PRATICA che viene assolutamente privilegiata nella realtà dei fatti è quella di togliere potere ai magistrati che indagano sul malaffare di queste aziende indagate e sulle conseguenze catastrofiche che ciò ha inevitabilmente per i cittadini italiani e per l'assetto costituzionale del nostro paese. La TEORIA è quella di far credere che si sta facendo qualcosa se si denuncia pubblicamente o se si organizzano convegni o si scrivono libri di successo per denunciare questo o quello scandalo,guadagnado l'approvazione morale dei propri simili. Maria Cristina