giovedì 20 agosto 2020

Fazioni

di Donato D'Auria - Magistrato


Negli ultimi giorni sulla stampa locale di Reggio Emilia si è acceso il dibattito sulla nomina del procuratore capo di quella città, avvenuta in data 4/7/18.

            La Gazzetta di Reggio e il Resto del Carlino (sia nella edizione di Reggio Emilia che in quella di Bologna) hanno riportato ampi stralci degli scambi di messaggi whatsapp intercorsi tra il dott. Marco Mescolini, attuale procuratore della Repubblica di Reggio Emilia ed il dott. Luca Palamara, all’epoca dei fatti consigliere superiore.

            A seguito di tali pubblicazioni si sono create due fazioni: da un lato Fratelli d’Italia ed il Movimento 5 stelle, dall’altro il PD.

            Il portavoce reggiano di Fratelli d’Italia il 13/8/20 è arrivato a chiedere le dimissioni del procuratore, accusandolo senza mezzi termini di aver usato un trattamento di favore nel corso delle indagini nei confronti di amministratori locali, esponenti del Partito Democratico.

            Sette parlamentari del Movimento 5 stelle, tra i quali la vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni, il 16/8/20 hanno stilato un documento in cui si afferma che le «intercettazioni, … che riguardano la nomina di Marco Mescolini a Procuratore Capo di Reggio Emilia, vanno assolutamente chiarite». Si chiedono ancora i firmatari: «Perché le due procure emiliane [Reggio Emilia e Parma, n.d.r.] rivestono una rilevanza così importante? Chi fa pressing oltre ai diretti interessati per la nomina? Perché tra tutte le procure d’Italia Mescolini deve andare proprio a Reggio? “È importante per tutto”: cosa si intende con quel tutto? Sono interrogativi che devono necessariamente avere una spiegazione».

            Ad essi si aggiunge Sabrina Pignedoli, eurodeputata pentastellata di Reggio Emilia, che è arrivata ad affermare: «Schifo, ribrezzo, pena… sì forse è la pena che prevale per questi poveri mendicanti di incarichi. Le carte delle intercettazioni di Palamara forniscono uno spaccato decisamente preoccupante sulla nostra democrazia: che fine ha fatto la separazione dei poteri, che fine ha fatto quella frase utopica “la legge è uguale per tutti”?» Peraltro, dopo aver riportato un passaggio dei messaggi fra Mescolini e Palamara: “Su Reggio Emilia fai di tutto per chiudere se puoi. È importante per tutto”, l’eurodeputata si chiede: «Tutto? Tutto cosa?».

            Dall’altro lato, come si diceva, la levata di scudi del Partito Democratico, i cui esponenti emiliani ovviamente difendono a spada tratta il procuratore ed il suo operato. Presa di posizione quest’ultima quanto mai inopportuna, sol che si consideri che proprio alcuni dei firmatari del comunicato stampa - secondo Fratelli d’Italia - sarebbero coloro che avrebbero tratto beneficio dall’azione giudiziaria della procura di Reggio.

            A fronte di queste due opposte visioni, la lettera del dott. Mescolini, pubblicata il 18/8/20 sulla Gazzetta di Reggio, certamente non aiuta a dissolvere i molti profili opachi che avvolgono la sua nomina a capo della Procura della Repubblica di Reggio Emilia, in considerazione del contenuto delle chat agli atti dell’Inquirente perugino, ampiamente pubblicate sui media.

            In particolare, il dott. Mescolini si è limitato ad affermare laconicamente: « Il provvedimento di nomina a procuratore della Repubblica di Reggio Emilia del Csm è assai motivato in concreto e coerente con i principi della circolare sugli incarichi direttivi... Non ho mai mendicato favori ad alcuno, tantomeno a Palamara …», ma non fornisce una lettura alternativa del contenuto delle chat, che paiono smentirlo clamorosamente.

            Ed invero, a parte i messaggi di sponsorizzazione inviati al consigliere Palamara dal dott. Gianluigi Morlini (uno dei consiglieri costretto alle dimissioni dopo il noto incontro dell’hotel Champagne, in cui consiglieri superiori e politici ragionavano amabilmente sulla nomina del Procuratore della Repubblica di Roma) e in maniera a dir poco asfissiante dal dott. Roberto Ceroni, esponente emiliano di rilievo di Unicost (la corrente di Palamara, Morlini e Mescolini), pure pubblicati su più giornali, tutti finalizzati a raccomandare la nomina del dott. Mescolini a capo della procura di Reggio Emilia, agli atti vi sono le numerose chat intercorse senza intermediari tra il diretto interessato alla nomina ed il dott. Palamara.

            Dal 15/2/18, momento nel quale inizia la trattazione della pratica in commissione, al giorno della nomina i contatti whatsapp tra Mescolini e Palamara sono fitti ed hanno ad oggetto con tutta evidenza il concorso per la copertura del posto di procuratore di Reggio.

            Il 15/2/18 Mescolini introduce il tema, con una sintesi degli aspiranti rimasti in corsa: il napoletano (il dott. Alfonso D’Avino, n.d.r.) e lui stesso (Mescolini: «Per informazione praticamente tutti a parte me e il napoletano hanno revocato»)

            Quattro giorni dopo, il 19/2/18, Mescolini arriva a scrivere a Palamara: «Ti ho fatto mail con alcune idee per il parere del plenum. D'ora in poi sto zitto. E aspetto. Grazie», ciò che equivale a dire che lo stesso candidato ha scritto la bozza del proprio parere! A questa notizia, Palamara - invece che saltare sulla sedia - risponde: «Grande Marco».

            Appena altri due giorni dopo, il 21/2/18, si registra questo ulteriore scambio: Mescolini - «Su Reggio fai di tutto per chiudere se puoi. È importante per tutto». Palamara - «Grande Marco faremo il possibile ma tutto sotto controllo anche se non votiamo oggi». Mescolini - «Dobbiamo votare oggi se riesci ... poi ti spiego. Scusa e grazie se riesci. Non ti romperei se non fosse vitale. Sempre se possibile». Cosa significa: «È importante per tutto»? Perché quella nomina è addirittura «vitale»? È lecito chiedersi perché e per chi è fondamentale la votazione immediata per quel posto direttivo. Chi deve trarne vantaggio oltre all’interessato, atteso che ne parla come di una nomina «vitale» (in senso oggettivo, par di capire)?

            Il 16/3/18 Mescolini cerca nuovamente Palamara, dicendogli che non gli farà perdere molto tempo (Ti rubo un minuto).

            Il 21/3/18 Palamara rassicura Mescolini: «Marco ti chiamo tra poco e ti aggiorno su tutto»

            Il 28/3/18 Mescolini chiede ancora notizie del concorso: «Ciao Luca ci sono novità? Problemi tempi? Grazie». Palamara - «Grande Marco. Tutto sotto controllo». Mescolini - «Sei un grande!». Palamara - «Dopo il 9 aprile sistemiamo tutto». Mescolini - «Ok auguri di cuore. Quando puoi aggiornami ... tanto io sono sempre in udienza».

            Il 17/4/18 Mescolini, evidentemente ossessionato dall’esito del concorso, scrive di nuovo al socio di corrente Palamara: «Caro Luca hai qualche idea sui tempi? Grazie per ogni informazione. Un abbraccio». Palamara - «Carissimo Marco tutto sotto controllo spero prossima settimana tutto ok». Mescolini - «Dai speriamo. Grazie! Se hai un attimo in questi giorni ti chiamo. Dimmi tu quando non ti disturbo».

            Dello stesso tenore il messaggio del 24/4/18: Mescolini - «Questa settimana può

succedere qualcosa per la mia pratica? Prox è bianca ...» Palamara - «Marco realisticamente si tratta il 7 maggio». Mescolini - «Ok. Ma ci sono problemi o solo questioni burocratiche per terminare graduatorie?». Palamara - «Solo ed esclusivamente questioni burocratiche». Mescolini - «Grazie! Buon lavoro». Palamara - «Il tutto è finalizzato a tutelarti al massimo», cioè a dire: sto lavorando per te, per favorirti!

            In data 8/5/18 è Palamara che avvisa Mescolini che forse si è arrivati in fondo: «Carissimo Marco, domani si dovrebbe sbloccare tutto. Un abbraccio». Mescolini - «Grazie!».

            Il giorno successivo, il 9/5/18, è Mescolini a chiedere notizie: «Quando puoi mi dici? Oggi ho visto il plenum ma non c’era nulla ovviamente. Sul resto dimmi tu...sempre grazie. Senza fretta».

            In data 11/5/18 Palamara rassicura Mescolini: «Carissimo Marco ti chiamo verso le 13 e ti dico tutto comunque tutto sotto controllo».

            Il 19/5/18 si registra la ennesima richiesta di Mescolini: «Hai qualche news?» Palamara - «Grande Marco spero veramente sia ultima settimana di sofferenza». Mescolini - «Grazie! Fammi sapere».

            Il 24/5/18 Mescolini, sempre alla affannosa ricerca di notizie sul concorso, cerca conforto: «Carissimo grazie per la vicinanza e per l’avviso in tempo reale. Sono in udienza e ho reazioni a scoppio ritardato... Ti chiamo nel pomeriggio. Se non disturbo». Palamara - «Assolutamente sì». Mescolini - «Ma come stiamo andando? Scusami ma sono confuso, dimme na parola». Palamara - «Tutto bene. Tutto sotto controllo». Mescolini - «Grande. Ti chiamo domani. Grazie. Pure ora se sei libero».

            L’8/6/18 Mescolini mostra segni di forte preoccupazione che all’ultimo momento tutto possa saltare: «Carissimo, controlla che Forteleoni non tenga fermo tutto. Scusa l’invadenza ma la zona “cesarini” è sempre più temibile». Palamara - «Marco mercoledì penso di riuscire a portarlo in plenum. Un abbraccio forte».  Mescolini - «Speriamo grazie! È già andato al ministero?».

            Quattro giorni dopo, il 12/6/18, Mescolini - pur rendendosi conto di essere asfissiante - è ancora a caccia di notizie fresche: «Grande? Si sblocca qualcosa? Scusa assillo». Palamara - «Grande Marco dopo le 11 ti aggiorno su tutto».

            Insiste assillante ancora dopo appena un giorno, il 13/6/18: «News?». Palamara - «Grande Marco sicuramente il plenum di mercoledì prossimo. Un abbraccio ci teniamo in contatto».

            Ed ancora dopo due giorni, il 15/6/18: «Prossima settimana non ho visto in odg, senza fretta dimmi come siamo messi, appena puoi. Ciao». Palamara - «Carissimo Marco spero mercoledì prossimo plenum». Mescolini - «Ho guardato odg non c'è. Appena puoi ci sentiamo, senza fretta, quando ti vien comodo».

            Ossessivamente il 19/6/18: «Hai news?». Palamara - «È al concerto del ministro». Mescolini - «Grandissimo!!! Grazie Luca per la vicinanza. Ora speriamo che suoni tutto a dovere...dal ministro in poi!».

            Preoccupato, il 26/6/18 Mescolini chiede a Palamara: «Scusami andiamo al plenum del 4 o slitta ancora?». Palamara - «Grandissimo Marco ci siamo plenum del 4».

            L’1/7/18 Mescolini contatta nuovamente Palamara: «Stiamo tranquilli per mercoledì? Lo so che se non ti sento è perché non ci stanno novità. Ma sentirti mi aiuta sempre. Buona domenica». Palamara: «Grandissimo Marco tutto ok per mercoledì».

            Il 3/7/18, giorno prima della votazione in plenum, Mescolini cerca rassicurazioni definitive da Palamara, scongiurandolo di evitare altri rinvii: «Hai news? Il rinvio, come l’altra volta, comincia in un modo e non si sa bene come finisce. Se possibile fare qualcosa di sensato per evitarlo ti prego di farlo». Palamara - «Grande Marco mercoledì sei in plenum». Mescolini - «E non si rinvia?». Palamara - «Serve presenza massima». Mescolini - «Che manca?». Palamara - «Nulla è tutto ok. Speriamo di votarlo in mattinata». Mescolini - «Vabbeh, fate voi...Grazie sempre». Palamara - «Vedrai che tutto andrà bene». Mescolini - «Ti vengo a trovare e ti porto la maglietta di Palre di Roma...». Palamara - «Grande!!». Mescolini - «Parla tu con Galoppi o Forteleoni (consiglieri superiori in quota MI, n.d.r.), non cambia nulla se si sposta uno al mattino... scusa l’invadenza (le magliette raddoppiano: una estiva e una invernale)». Palamara - «Grande Marco assolutamente sì».

            Il 4/7/18 finalmente è fatta! Palamara - «Ci siamo. Hai vinto!!!». Mescolini - «Grazie Luca, ti son debitore di mille indecisioni mie e timori. Grazie perla vicinanza e l’affetto. Un abbraccio».

            Insomma, leggendo gli scambi di messaggi diretti tra Mescolini e Palamara, emerge il filo diretto tra il concorrente ed il consigliere superiore, che ha consentito al primo di seguire al di fuori dei canali istituzionali ed in tempo reale tutto l’iter della pratica che lo ha portato a capo della procura della Repubblica di Reggio Emilia, addirittura - pare - predisponendo il parere che lo riguardava («Ti ho fatto mail con alcune idee per il parere del plenum. D'ora in poi sto zitto. E aspetto. Grazie»).

            I molti interrogativi che sorgono spontanei sono inquietanti, ma sono rimasti al momento senza risposta.

            Nella stessa direzione vanno le chat di Palamara con gli altri esponenti emiliani di Unicost.

            Così, gli scambi di messaggi tra Palamara ed il dott. Roberto Ceroni. Quest’ultimo il 12/3/18 scrive: «Luca, il 14 pv dovrebbe andare in plenum Mescolini. Mi raccomando!». Palamara - «Assolutamente sì! Siamo con lui» ed aggiunge: «Dobbiamo blindare motivazione … altrimenti rischia».

            Circa un paio di mesi dopo, il 14/5/18, Palamara rassicura Ceroni: «Lo sto blindando per Reggio».

            «Blindare» la motivazione non significa forse esaltare i requisiti del candidato prescelto, sminuendo le attitudini degli altri candidati in modo da rendere inattaccabile in sede giurisdizionale il provvedimento di nomina? Se il profilo del dott. Mescolini era davvero predominante non c’era alcuna necessità di «blindarne la motivazione».

            Ed ancora, quale significato diverso da quello letterale può attribuirsi a questa richiesta avanzata dal dott. Morlini a Luca Palamara: «Ciao Luca, come immagini sono pressatissimo da Mescolini: cosa devo dirgli?)» il 15/2/18, cioè quando la V Commissione del C.S.M. si apprestava ad istruire la pratica per la copertura del posto di procuratore capo a Reggio Emilia? Tanto, specie se letto in relazione ad un’altra precedente richiesta di Morlini a Palamara del 31/1/18 [«Mescolini e Brusati (quest’ultimo poi nominato presidente del Tribunale di Piacenza, n.d.r.) quando?»].

            Stava al dott. Mescolini chiarire se pressava il socio di corrente per altri motivi, così fugando ogni sospetto ed evitando che sorgessero le opposte fazioni politiche, che possono solo gravemente danneggiare l’immagine di imparzialità della istituzione, ponendo il seme di una evidente incompatibilità ambientale ex art. 2 Legge guarentigie.

In particolare, insegna la giurisprudenza del Consiglio di Stato che, ai fini del trasferimento del magistrato per incompatibilità ambientale, rileva per i suoi riflessi di ordine generale la situazione oggettiva ingenerata nell’ufficio e nell’ambiente e non già - di suo - la condotta dell’individuo (per la verità, nel caso concreto rilevano anche le indebite condotte del dott. Mescolini, volte ad interferire nelle competenze del Consiglio Superiore della Magistratura, al fine di ottenere una nomina evidentemente non così scontata).

            Orbene, nel clima che si è venuto a creare nell’ambiente reggiano a seguito della pubblicazione delle chat relative alla nomina del vertice della procura della Repubblica ogni azione di quell’Inquirente potrà dar adito a sospetti sia in un senso che nell’altro (come hanno evidenziato esponenti di Fratelli d’Italia, quando mai si è visto il sindaco di una città fare il tifo per il locale procuratore della Repubblica?).

            In conclusione, la scarna ed apodittica - oltre che inverosimile per le ragioni di cui si è dato conto - dichiarazione del dott. Mescolini lascia aperta ogni ipotesi, anche quelle più nefaste per l’immagine della magistratura, quale l’indebita ed eversiva commistione con la politica.


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