lunedì 6 luglio 2020

L'Onorevole Pignatone


Di qualche minuto fa  una nota dei legali del dott. Luca Palamara che lamentano il lancio di notizie tendenziose proprio alla vigilia della celebrazione del suo procedimento disciplinare. 
E’ la cd stampa amica, ex amica anche di Luca Palamara,  ad accanirsi sulla probabile vittima, unica e sacrificale,  del correntismo massonico imperante. 
Nulla sappiamo dei fatti che in concreto vengono attribuiti ad dott. Luca Palamara,  ma troviamo comunque singolare  il tempismo, quasi a voler distogliere l’incolpato dalla concentrazione necessaria ad organizzare la sua difesa che, come da lui stesso annunciato, sarà “a tutto campo”.
Se ne coglie un accenno proprio nel comunicato odierno  che rivela fatti scandalosi, se provati.

Questo il passo di interesse.

Quanto alle intercettazioni, "vi e' un provvedimento del 10 maggio del 2019 con il quale il pubblico ministero impartisce al colonnello Mastrodomenico del Gico della Gdf - affermano i legali - di spegnere il microfono ogni qualvolta nelle discussioni del dottor Palamara fosse stato coinvolto un parlamentare. Disposizione questa disattesa sul presupposto che gli ascolti avvenivano nelle giornate successive in violazione di quanto stabilito dall'articolo 68 della Costituzione". Inoltre, "nella trascrizione della conversazione tra il dottor Palamara ed il dottor Fuzio in data 21 maggio 2019, il Gico della Gdf trascriveva 'carabinieroni' anziche' 'Pignatone'. Dall'ascolto dell'audio in realta' - rilevano i difensori dell'ex presidente dell'Anm - emerge che il dottor Palamara ed il dottor Fuzio discutono delle problematiche insorte a seguito della presentazione dell'esposto presentato al Csm da parte del dottor Fava nei confronti del dottor Pignatone, relativamente ai motivi che avevano indotto quest'ultimo a richiedere di astenersi per gli incarichi conferiti da un imputato di un procedimento al di lui fratello Roberto Pignatone". E ancora: "nella giornata del 9 maggio del 2019 le registrazioni delle conversazioni si interrompevano alle ore 16.02 dopo che nel corso di una conversazione il dottor Palamara riferiva al suo interlocutore che la sera stessa sarebbe stato a cena con il dottor Pignatone", osservano i legali. (AGI)Red/Oll 061535 LUG 20 NNNN

Due sono le vistose anomalie segnalate dai difensori del dott. Palamara. 

La prima, d’ordine procedurale, mette in risalto la violazione compiuta dagli addetti alle captazioni che devono avere inteso assai restrittivamente l’ordine loro impartito dal pubblico ministero titolare dell’indagine: spegnete il marchingegno quando la voce è di un parlamentare! Ordine chiarissimo.
Ma è datato 10 maggio 2019 e per gli operanti  il giorno successivo doveva essere scaduto, come uno yougurt; e quindi vengono tranquillamente captate conversazioni che coinvolgono parlamentari la cui turpitudine non è ragione sufficiente per comprendere i motivi della violata consegna dell’ordine del pubblico ministero, a meno di non voler credere che gli amministratori del “trojan” dovessero ricevere istruzioni quotidiane, giorno per giorno, circa le modalità d’impiego dell’intruso. 

La seconda rilevantissima anomalia è questa: il dott. Pignatone non era (ancora) un onorevole, né deputato, né senatore!  E neppure faceva il “carabinierone” ma era  - all’epoca del fatto - nientemeno che il procuratore della Repubblica di Roma nonché superiore gerarchico del dott. Palamara, col quale pure era  solito parlare del più e del meno. 
E che il carabinierone sarebbe andato a cena col dott. Palamara la sera del 9 maggio 2019 lo sapevano tutti, tutti quelli che ascoltavano e leggevano il telefonino bollente del dott. Palamara;  ma il relativo menù doveva risultare indigesto al trojan, che infatti si sarebbe disattivato alle ore 16,02 dello stesso giorno, così lasciandosi sfuggire le pietanze, potenzialmente succulente, servite ai commensali che avrebbero forse discusso anche dell'esposto che era stato presentato contro l’Onorevole Pignatone da un suo sostituto, il dott. Fava che aveva ragioni per lamentarsi del contegno di alcuni suoi colleghi rimasti titolari di un’indagine benchè, a suo avviso, avessero valide ragioni per astenersi. 

Ma se il trojan si è disattivato per rispetto del carabinierone dobbiamo dedurne che  all’Arma (all'Armona) competono  - volutamente o per mera sorte -  onori e deferenze maggiori di quelli che per legge vanno tributati ai parlamentari. 

E allora i nostri omaggi, onorevole Pignatone, anzi, Carabinierone! 

2 commenti:

francesco Grasso ha detto...

Di solito il termine "tendenzioso" viaggia in combinato disposto con "falso e", da solo non vuol dire nulla, tutto tende a qualche cosa, magari di buono.Stiano tranquilli i difensori del dott. Palamara, si avviano proprio al "buono" !!!

Anonimo ha detto...

Non è un carabinierone, né un èparlamentare, ma un intoccabile!!