di Nicola Saracino - Magistrato
Magistrati ai quali la sorte non darebbe la forza morale e l’autorevolezza necessaria a fronteggiare i compiti cui è chiamato un consigliere superiore.
Perché uno dei tanti mandato lì a caso non è rappresentativo, non ha un serbatoio elettorale da ringraziare e custodire.
Non risponde agli elettori ma alle leggi ed alla sua coscienza.
Poniamo, allora, che la politica decida di sbarazzarsi di un magistrato scomodo, ipotizziamo, chessò, il procuratore di Roma: punirne uno per educarne cento.
I metodi sono quelli noti.
Reazioni scomposte che travalicano la critica e sfociano in contumelie, veri e propri pestaggi mediatici ispirati dai più alti livelli politico istituzionali, addirittura denunce penali contro il procuratore di Roma provenienti da istituzioni sott’ordinate al Governo.
La truppa di laici governativi (i consiglieri superiori eletti dalla politica) che, dall’interno del CSM, chiede “la testa” di quel procuratore.
Siamo (ancora) a carriere unificate, si badi bene.
Il Consiglio Superiore è ancora eletto e lottizzato dalle correnti.
E qual è, allora, la “forza morale” da preservare conservando le campagne elettorali togate minacciate dal sorteggio?
Quel procuratore non può e non deve difendersi da solo, non può usare gli stessi metodi degli aggressori.
La toga glielo impedisce, il rispetto che le si deve.
Si sono aperte, in passato, “pratiche a tutela” per molto meno.
Nel silenzio generale dei consiglieri superiori eletti dalle correnti, solo uno ha alzato (non le mani, visto il contesto è bene rassicurare) la penna.
Ed è un sorteggiato “sprotetto”, un senza corrente e quindi senza casa.
Non che la pratica a tutela serva a granché, gli sguaiati resteranno tali.
Ma almeno il malcapitato di turno (ricordate il giudice Mesiano, dai calzini celesti?) sa di non essere da solo.
Evidentemente non conviene politicamente contrapporsi al governo ed alla maggioranza.
Il Presidente della Repubblica aveva, con lungimiranza, già segnalato la modestia etica che il CSM rischia quando è occupato dalle correnti, dai loro metodi, dai loro calcoli.
Andrea Mirenda - un sorteggiato, l’unico sorteggiato - ha chiesto l’apertura di una pratica a tutela in difesa del procuratore Lo Voi.
Che venga, allora, un CSM di sorteggiati, che la riforma del CSM vada in porto.
Perché quello che è avvenuto non è avvenuto per caso.
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