martedì 1 luglio 2008

La marcia su Roma


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Il guaio di tutti i regimi, come anche di tutte le malattie molto gravi è che quasi sempre le si diagnosticano in ritardo, perché una forma di difesa psicologica dal male è negare a se stessi che ce lo abbiamo davanti.

Ogni malato tende disperatamente a negare a se stesso che quelli che ha davanti siano proprio i sintomi di quel brutto male. Ipotizza fino all’ultimo, anche contro l’evidenza, possibili diagnosi alternative.

Così all’avvento di ogni regime.

I bravi tedeschi hanno pensato per anni che sì, in effetti, forse verso gli ebrei si stava facendo qualcosa di magari un pochino eccessivo. Ma ce n’è voluto per fargli prendere atto che si trattava di un genocidio.

Eppure, con il senno di poi, gli storici individuano con facilità gli snodi cruciali del percorso e tutti si fanno la solita, banalissima, ingenua domanda: “Ma com’è potuto succedere?”.

Questa premessa per presentare qui un articolo ripreso da
Repubblica.it, nel quale si riferisce del Presidente del Consiglio e dei Presidenti delle Camere che dettano condizioni al Presidente della Repubblica e del Presidente che Consiglio che minaccia il Consiglio Superiore della Magistratura, perché non si permetta di fare ciò che pacificamente rientra nelle sue prerogative, altrimenti saranno guai.

E ciò che fa una impressione enorme è, fra l’altro:

1. che il C.S.M. sta solo facendo ciò che la legge prevede: dare un parere su un disegno di legge, come previsto dall’art. 10 della legge 24 marzo 1958, n. 195, che si intitola “Attribuzioni del Consiglio Superiore”;

2. che il parere di incostituzionalità di una legge è un parere assolutamente TECNICO e non politico;

3. che il Presidente del Consiglio usa come minaccia l’esercizio strumentale dell’attività legislativa del Parlamento.

E quest’ultimo è davvero il passaggio più “violento”, con riferimento alla struttura costituzionale del Paese.

Secondo la Costituzione, il Parlamento dovrebbe fare le leggi che sono giuste e il Governo dovrebbe dare attuazione a quelle leggi.

Quando il Capo del Governo interferisce sulle prerogative di importanti organi costituzionali e di rilievo costituzionale come la Presidenza della Repubblica e il Consiglio Superiore della Magistratura, minacciando, ove non venisse “obbedito”, di fare approvare in Parlamento leggi il cui unico fondamento e fine sarebbe – per sua espressa ammissione – la ritorsione e quando a recapitare la minaccia del capo del Governo si prestano i Presidenti di entrambe le Camere del Parlamento, il sistema costituzionale non sta andando in crisi. E’ già in crisi. E in una crisi grave. E la cosa più utile che il malato (nella specie, il Paese) potrebbe fare per se stesso sarebbe ammettere: “Si, d’accordo, non c’è dubbio, è proprio cancro”.

Qui di seguito l’articolo di Repubblica.it.


_______________


di Claudio Tito
(Giornalista)


da Repubblica.it dell’1 luglio 2008

Il retroscena.
Stop alla nota contro le toghe.
Il premier: il Quirinale sia garante.
Nel documento si denunciava “l’invasione di campo” di palazzo dei Marescialli.
Napolitano boccia i due presidenti “Non appoggerò attacchi al Csm”.



Roma - “Se sulla nostra legge c’è un giudizio politico, la nostra risposta sarà politica. E le conseguenze saranno quelle di chi non assolve ai propri doveri istituzionali”.

Ecco il redde rationem, ecco la resa dei conti. Per il suo futuro e per il prosieguo della legislatura.

Così domenica scorsa ne ha discusso con i presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini. “Questa volta non transigo”, ha ripetuto.

E forse non è stato un caso che ieri gli inquilini di Montecitorio e Palazzo Madama abbiano chiesto un incontro “urgente” a Giorgio Napolitano.

Un colloquio – a tratti molto teso – per esporre le loro “preoccupazioni” sul parere che oggi il Consiglio Superiore della Magistratura dovrebbe esprimere sulla cosiddetta norma “Salva-Premier”.

Un summit organizzato in fretta e furia, con una procedura d’emergenza che ha sorpreso il presidente della Repubblica appena rientrato da Capri.

Un appuntamento cui Schifani e Fini si sono presentati con una lettera.

Poche righe per denunciare l’allarme legato all’“invasione di campo” del Csm. E sulle quali chiedevano l’avallo del capo dello Stato.

“Il giudizio di costituzionalità - è il ragionamento svolto dai due sul Colle - è una prerogativa parlamentare, delle commissioni affari costituzionali e quindi della Corte costituzionale. Non del Csm che sta scavalcando i compiti delle Camere. E il Quirinale, come garante della Costituzione non può non tenerne conto”.

Un faccia a faccia piuttosto nervoso, con toni cordiali ma con una sostanza ben poco diplomatica.

Anche perché la risposta di Napolitano è stata piuttosto ferma. “Io - è stato il suo discorso - non intervengo nell’attività di altri organi istituzionali”.

Soprattutto il presidente della Repubblica ha richiamato i suoi due interlocutori sui rischi della loro nota. Uno “scontro istituzionale” senza precedenti tra poteri dello Stato.

Un conflitto tra Parlamento e Csm in grado di aprire una voragine nei rapporti tra Istituzioni.

“Non potete”, ha avvertito.

Un confronto acceso, insomma, in cui alla fine Fini e Schifani hanno derubricato il loro documento con la nota diramata dagli uffici stampa.

Ma incassando un impegno del Quirinale a “intervenire” nella vicenda.

E già, il punto di mediazione faticosamente raggiunto ieri è stato proprio questo.

I presidenti di Camera e Senato adesso si aspettano un passo “formale” di Napolitano.

La richiesta di uno slittamento del Plenum fissato per oggi pomeriggio o un richiamo del capo dello Stato a rispettare le competenze di tutti gli organi istituzionali.

Anche Palazzo Chigi si attende una mossa di questo tipo da parte della più alta carica dello Stato.

Stamani, in effetti, ci dovrebbe essere un colloquio tra il presidente e il vice presidente del Csm, Nicola Mancino.

Per valutare le diverse opzioni. Sebbene, al momento, non c’è un’indicazione precisa sulle scelte che compirà il capo dello Stato.

Sta di fatto che Berlusconi aspetterà che si consumi questo passaggio per imboccare una strada o un’altra.

“Perché questa volta - ha fatto sapere attraverso i suoi “ambasciatori” al Colle - non transigo”.

Teme, infatti, che il parere del Csm induca Napolitano a non firmare il “blocca-processi”.

Un’ipotesi che al momento nemmeno nel centrosinistra prendono in considerazione.

Semmai, la firma potrebbe essere accompagnata da un messaggio “critico”.

Eppure a Via del Plebiscito, molti pensano il contrario.

E del resto il premier ha messo ieri sul tavolo le sue carte. La “missione” di Fini e Schifani in qualche modo rispondeva a questa paura.

Non solo. Il presidente del consiglio considera cruciali le prossime due settimane.

Il parere del Csm, poi il voto a Montecitorio sul decreto sicurezza quasi in contemporanea con la decisione della Corte d’appello di Milano sulla ricusazione formulata nei confronti della presidente Gandus. E infine, appunto, la controfirma del Quirinale.

“Se tutto si risolverà come temo - ha avvertito - allora anche Napolitano avrà fatto una scelta politica e la nostra risposta sarà politica”.

Se la Gandus non verrà ricusata e la legge non arriverà sulla Gazzetta ufficiale, l’affondo contro il Colle sarà senza tregua.

“Terremo conto di chi non ha assolto ai propri doveri istituzionali. E le conseguenze saranno riconducibili a questa mancanza”.

Un riferimento nemmeno tanto implicito ai percorsi che la Costituzione traccia per le responsabilità della più alta carica dello Stato.

Come minimo, allora, è il monito di Palazzo Chigi ci sarà la “Scalfarizzazione” (da Oscar Luigi Scalfaro) del settennato di Napolitano.

E quindi la guerra aperta con i magistrati: “Anche il capo dello Stato deve sapere che se andrà a finire così, noi non solo riformeremo il Csm, ma incideremo sulla gestione dei giudici. Separazione delle carriere, orario di lavoro con il tesserino da timbrare all’ingresso dei tribunali, ferie di 30 giorni come tutti i dipendenti pubblici e lo stipendio indicizzato ai contratti del pubblico impiego”.


24 commenti:

Anonimo ha detto...

Art.91
Il Presidente della Repubblica, prima di assumere le sue funzioni, presta giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi al Parlamento in seduta comune.

Alessandra

Anonimo ha detto...

UN GRAZIE alla Redazione.
Non comprendo questo gioco. La commedia degli equivoci che tutti ci vogliono propinare.
Ero andata a "naso" col senso del buonsenso a ritenere legittimo il parere del CSM sulla costituzionalità di norme che il Presidente della Repubblica deve poi firmare nell'interesse generale.
NON CONOSCEVO l'art:10 l.24.3.1958 n.195
"n.5)
può fare proposte al Ministro per la grazia e giustizia sulle modificazioni delle circoscrizioni giudiziarie e su tutte le materie riguardanti l'organizzazione e il funzionamento dei servizi relativi alla giustizia. DA'PARERI AL MINISTRO SUI DISEGNI DI LEGGE CONCERNENTI L'ORDINAMENTO GIUDIZIARIO L'AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA E SU OGNI ALTRO OGGETTO COMUNQUE ATTINENTE ALLE PREDETTE MATERIE"

Perchè nessuno informa i cittadini?
Alessandra

salvatore d'urso ha detto...

Art. 87.

Il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale.

Può inviare messaggi alle Camere.

Indice le elezioni delle nuove Camere e ne fissa la prima riunione.

Autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo.

Promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di legge e i regolamenti.

Indice il referendum popolare nei casi previsti dalla Costituzione.

Nomina, nei casi indicati dalla legge, i funzionari dello Stato.

Accredita e riceve i rappresentanti diplomatici, ratifica i trattati internazionali, previa, quando occorra, l'autorizzazione delle Camere.





"Ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere."!!!!!!!!

Presiede il Consiglio superiore della magistratura.

Può concedere grazia e commutare le pene.

Conferisce le onorificenze della Repubblica.

Anonimo ha detto...

"separazione delle carriere, orario di lavoro con il tesserino da timbrare all'ingresso dei tribunali, ferie di 30 giorni come tutti i dipendenti pubblici e lo stipendio indicizzato ai contratti del pubblico impiego".

Io personalmente credo che avrei tutto da guadagnarci.

"separazione delle carriere"? Meno male, così nè a me nè ad altri potrà più venire in mente di portare la mia professionalità in una Procura, magari in una di quelle dove più c'è bisogno.

"orario di lavoro con il tesserino da timbrare all'ingresso dei tribunali"? Finalmente lavorerei solo un numero di ore delimitato. E solo con quello che trovo in ufficio. Se non c'è inchiostro per la stampante, penna. Se non c'è commesso...non c'è. Se non c'è cancelliere...idem. E finalmente lo straordinario verrebbe riconosciuto e retribuito come tale, oggi è tanto ed è gratis.
Figurarsi poi se uscito dall'ufficio continuerei a sentirmi obbligato a fare tanto altro come faccio oggi. Finalmente tempo per me, la mia famiglia, i miei interessi culturali.

"ferie di 30 giorni come tutti i dipendenti pubblici"? Finalmente una vera vacanza, senza sentenze da scrivere ed udienze da preparare. Non una "vacanza a metà" come adesso.

"stipendio indicizzato ai contratti del pubblico impiego"? Contrattualizziamo, contrattualizziamo, e magari ispiriamoci un pò a certi trattamenti della Sanità o dei "palazzi", sembra che certi barbieri guadagnino più di me...forse può essere il modo per avere diritti e giudici per tutelarli. Oggi in concreto mi sembra si stia un pò maluccio, da questo punto di vista, se non è possibile nemmeno ammalarsi e bisogna stare zitti qualsiasi sia il carico di lavoro.

Certo, i cittadini avrebbero una giustizia che funzionerebbero meno e peggio, più burocratizzata con tutto quel che ne consegue.

Ma la colpa non sarebbe mia: non le faccio io le leggi, nevvero?

E quindi, perchè dovrei prendermela non avendo colpe? Meglio pensare che non tutti i mali vengono per nuocere.

Gabriele Di Maio

p.s.: spero si colga il lato ironico del mio intervento. Non troppo ironico, però.

Anonimo ha detto...

Povera Italia!!!
Provo sofferenza per i 23 milioni di italiani che hanno votato Berlusconi!
Ma ancora di più ne provo perché, se fossi andato a votare, anche io lo avrei votatao!
Sarebbe stato impossibile a Veltroni e Di Pietro governare l 'Italia!
Adesso rimane soltanto, per chi può farlo, di informare il Paese correttamente!
b

salvatore d'urso ha detto...

Roma, 13:48
SICUREZZA: FINOCCHIARO, BERLUSCONI PRENDE IN GIRO
"Apprendiamo dai giornali questa mattina che il decreto estivo che anticipa la finanziaria taglia pesantemente le risorse previste per la sicurezza. Chiedo al governo: quale e' la logica che prevede 3.000 soldati nelle strade delle grandi citta' e al tempo stesso il taglio di 6.000 agenti di polizia? Solo a Roma si prevede un taglio di piu' di 900 agenti, a Palermo di piu' di 100: questi sono gli atti concreti del governo Berlusconi sulla sicurezza". Lo afferma in una nota Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd. "Per la propaganda attraverso un decreto manda i militari per le strade e introduce l'aggravante di clandestinita' e con un altro provvedimento pero' taglia indiscriminatamente fondi e personale alle forze dell'ordine, di fatto paralizzandone l'attivita'. Questa e' la realta' dei fatti. Dietro una vuota e inutile propaganda - aggiunge - il governo Berlusconi prende in giro i cittadini e le forze dell'ordine. Altro che sicurezza!".

Anonimo ha detto...

Ma il problema di un ritorno al fascismo quello vero non si presenta affatto per i seguenti motivi:

1) Il fascismo e il nazismo erano rappresentati da personaggi che al tempo della loro ascesa in politica non avevano macchie particolari come le ha ora il leader di questa destra.

2) La società di quel tempo aveva sogni e ambizioni diverse che oggi questa destra non può in nessun modo dare e garantire.

3) L'orgoglio della destra moderna si è consumato affidandosi ciecamente ad un pagliaccio che delle idologie di destra non offre nulla tranne il fatto che sogna il potere assoluto o quasi.

4) Non gode della maggioranza degli italiani che aspira davvero a consegnare il potere nelle mani di poche persone e rinunciare alla democrazia e a parte dei loro diritti garantiti dalla Costituzione.

5) Siamo in Europa e l'Europa non permetterà mai che un paese membro si trasormi in una dittatura o in una semidittatura. Quindi non possono andare troppo lontani, almeno che non decidano di uscire dall'Unione Europea.

Si tratta di *** ... di persone che usano il potere concessogli dal popolo italiano e dalla Costituzione per fare solo i loro *** interessi senza che ci sia nessun altro organo istituzionale indipendente che possa controllarli... Questo il Capo dello Stato lo sa benissimo e su questo si basa la sua reputazione e le sue responsabilità ... se fa un passo indietro in questo momento... non ha fatto altro che semplicemente tradire la Costituzione e il popolo italiano.

Anonimo ha detto...

purtroppo in questo sciagurato paese i fascisti sono molti milioni, e le ultime elezioni politiche lo hanno tristemente dimostrato... :-(

Anonimo ha detto...

gentile monsù d'Urso, mi permetta di contraddire la sua disamina sui rischi di derive fasciste:
un nuovo fascismo in Italia non è possibile, e in questo le do ragione, ma per il semplicissimo motivo che in Italia il fascio non è morto con Mussolini, ha semplicemente cambiato nome e faccia, mantenendo indirizzo e ragione sociale.
lo stato non è molto diverso da come l'aveva disegnato il socialista corpulento, le libertà costituzionali sono bellissime, da leggere, ma vuote e destituite tanto quanto le garanzie assicurate a suo tempo dallo Statuto (e questo certo non per colpa del silvione, ma per accidia regressa), la destra giace imbalsamata da cent'anni (all'epoca del duce soltanto da una trentina.....). continuo?
avete notato che tutti i diritti fondamentali della costituzione repubblicana sono enunciati con gran chiarezza e pompa, ma la loro applicazione è poi demandata a una legge che in troppi casi non è mai stata scritta, e quando lo si è fatto il risultato non è stato dei migliori?
e che per il resto ci si è semplicemente affidati a quanto già esisteva (codice Rocco, codice civile, ordinamento giudiziario, amministrazione dello stato, prefetture, circondari, sindacati, partito unico multinominale, associazionismo, corporativismo, camarille e sottocommissioni)????

i suoi punti 1, 2 e 3 peccano, a mio avviso, di gravissimi fraintendimenti, che cerco nel mio piccolo di spiegare:

1) Il fascismo e il nazismo erano rappresentati da personaggi che al tempo della loro ascesa in politica non avevano macchie particolari come le ha ora il leader di questa destra.

il fascismo e il nazismo godevano del consenso di una larghissima parte della popolazione, conquistato con vari mezzi più o meno leciti, e funzionale alla conquista del potere per vie legittime, con l'appoggio di molta stampa e della grande industria, cosa che non accade oggi in Italia: Berlusconi ha un certo seguito popolare (niente di paragonabile a quanto ebbero Hitler e Mussolini), ma non ha l'appoggio della stampa e dell'industria, e credo non l'avrà mai.
chi l'aveva davvero ne ha fatto un uso commisurato alle sue capacità, e si chiamava Romano.


2) La società di quel tempo aveva sogni e ambizioni diverse che oggi questa destra non può in nessun modo dare e garantire.

"oggi" "questa" "destra"??? sta parlando dell'Italia?

3) L'orgoglio della destra moderna si è consumato affidandosi ciecamente ad un pagliaccio che delle idologie di destra non offre nulla tranne il fatto che sogna il potere assoluto o quasi.

vedi sopra: mi spiace darle una delusione, ma non è decente parlare oggi di destra in Italia, a meno che si intenda la destra come "quella che sogna il potere assoluto" (cosa che non è).
se la si vuole intendere così, benissimo, ma non vedo cosa c'entri con la destra il potere assoluto.
né vedo cosa c'entri con la destra il fascismo, se per questo, o il nazismo.
l'orgoglio della destra moderna non esiste, perché non esiste destra moderna, e nemmeno antica: la destra in Italia è finita con Depretis, togliamoci pure dalla mente che possa mai ritornare prima di aver chiarito l'equivoco di fondo che associa il fascio alla destra al male: sono BALLE, hanno avuto la loro utilità, hanno incancrenito e avvelenato la discussione politica impedendo di riconoscere ed affrontare i problemi reali, a unico ed esclusivo vantaggio della corporazione dei politici, figlia del fascio e madre e garante della continuità di esercizio delle corporazioni precedenti (compresa quella magistrale, chiaramente), le quali sentitamente ringraziano.
per cui, mettetevi il cuore in pace: la marcia su Roma del '22 è stata unica e irripetibile, perché è inutile ripeterla: molto più conveniente continuare come prima, e far credere, far temere che possa accadere di nuovo.....

baron litron

Anonimo ha detto...

Immaginate:
Fini e Schifani da Napolitano per lamentarsi affinché il CSM non sconfini dalle sue funzioni dichiarando incostituzionale una legge che i due rami del parlamento si accingono a varare.
Napolitano avvisa il CSM, di cui è Presidente di diritto, di limitarsi soltanto di dare un parere. Mancino, vicepresidente, del CSM, e quindi di Napolitano, dichiara che il CSM conosce bene i suoi compiti.
Bhe ... come recita di fine stagione per gli asili nido, direi che non è proprio cattiva!
Peccato soltanto che la maggioranza degli italiani non potrà divertirsi: è stata ridotta alla disperazione!
b

salvatore d'urso ha detto...

Non credo che ci son poi tanti fascisti... che veramente pensano di esserlo...

Le ultime elezioni non dimostrano di certo questo...

Se vogliamo analizzare le ultime elezioni ci sarebbero molte cose di cui tener conto...

ad esempio il voto di scambio... soprattutto si è verificato e si continuerà a verificare nelle regioni dove è più alto il tasso di povertà e dove il livello culturale in un certo senso è molto basso... ad esempio il valore del proprio voto e delle conseguenze di scelte decisamente sbagliate...

C'è da aggiungere che il centro sinistra non è che abbia brillato nella precedente legislatura... anzi... sembrava che al posto di Prodi ci fosse ancora Berlusconi... ora il cavaliere ritorna... e grazie a ciò che è stato fatto negli ultimi due anni si sente legittimato a fare ancora di peggio...

non è fascismo... no... forse qualcosa di simile... poichè i protagonisti sono interessati a tutt'altro... la sola cosa che li accomuna è di evitare che ci siano persone che possano mettere i bastoni tra le ruote a chi ora muove i fili... e di rendere quanto più facile il gioco degli affari immorali o illegali che siano che hanno contraddistinto la vecchia repubblica e un certo gruppo di persone...

Per farlo hanno bisogno che la giustizia o non funzioni o sia controllabile... stanno lavorando su entrambi i fronti... hanno bisogno di un'opposizione morbida o addirittura complice... hanno bisogno del Capo dello Stato che si faccia gli affari suoi e non interferisca troppo su certi provvedimenti... hanno bisogno di disinformare, malinformare e non informare i cittadini su alcuni eventi... hanno bisogno di distrarre l'opinione pubblica su altre questioni... hanno bisogno di creare altri problemi ed emergenze per giustificare determinate azioni o camuffarne e o rendere invisibili altre...

Non è una questione di potere per fini ideologici o in un certo senso a fin di bene per il paese... in un certo senso il fascismo comunque mirava a questo... qui si tratta di gestire il paese a fini personali... non solo del cavaliere... da solo non gli sarebbe consentito e non potrebbe mai aver nemmeno la minima possibilità di riuscita... si tratta di qualche migliaio di persone pronte a tutto... pur di raggiungere i loro obiettivi... al solo fine di arricchirsi più o meno con le logiche che piace tanto usare alla mafia e a quei cattivi imprenditori che non amano la concorrenza...

Si nascondono dietro una maschera... che non tutti vedono o vogliono vedere... quando se ne renderanno conto... o sarà troppo tardi... o se si è ancora in tempo il paese potrà riprendersi e tornare ad essere una vera democrazia...

Senza una corretta informazione... forse... sarà troppo tardi...

Anonimo ha detto...

le ultime elezioni dimostrano che la maggioranza del paese sta con questa destra fascista, ergo è evidente che i fascisti, dichiarati o no, sono moltissimi, purtroppo.

Anonimo ha detto...

X Anonimo delle 16.39

"purtroppo in questo sciagurato paese i fascisti sono molti milioni, e le ultime elezioni politiche lo hanno tristemente dimostrato... :-("

Guardate, ormai per il grado di meschinità e di infimo livello politico che hanno raggiunto i nostri governanti, dargli del fascista significa quasi fargli un complimento.
E non si salvano certo quelli all'opposizione, che avevano la possibilità di cambiare le cose e non l'hanno fatto, anzi, hanno fatto a gara a chi riconsegnava per primo il Paese nelle mani del "coso" attuale.

Io non ho mai stimato molto i miei connazionali, ma non per partito preso, semplicemente perchè vedo come si muovono e sento le cose che dicono.

Qui non si tratta di destra o sinistra, a moltissimi italiani l'Italia va bene così perchè nel torbido si rimesta bene e qualcosa in mano ti rimane.
Quanti sono i costruttori di case abusive, soprattutto in certe zone d'Italia?
Tanti.
E se li prendete uno per uno, non sono nè fascisti nè delinquenti, nè camorristi nè mafiosi.
Sono persone dalla mentalità limitata, che vedono il benessere che hanno davanti al naso e non vedono (o fanno finta di non vedere) la frana che si potrebbe abbattere sulla loro testa tra qualche anno, quando la natura si riprenderà quello che loro hanno rubato, condonando il furto.
Chi pensate che possano votare queste persone?
Voteranno qualcuno che promette loro tolleranza zero per gli abusi edilizi?
Non ci pensano proprio. Forse davanti gli potranno fare un applauso, ma appena volta le spalle penseranno "ma povero scemo".

E questo è solo uno dei motivi per i quali gli italiani votano sempre per le persone peggiori.
Non si tratta di fascismo ma di piccoli, meschini interessi personali.

Secondo me.

Anonimo ha detto...

...anche quando hanno votato Prodi?

:-) !

...e quando rivoteranno la coalizione che ora ha perso ?

:-) !!!

Anonimo ha detto...

X Anonimo delle 23.19

"anche quando hanno votato Prodi?"

Sempre, gli italiani (per "italiani" si intendono tutti quelli che vivono in modo superficiale, pensando solo al proprio orticello. E sono tanti) votano con questo criterio sempre.
Perchè qualcuno a cui chiedere un "piacerino" lo trovi ovunque, in qualsiasi schieramento politico.
Soprattutto a livello locale, nelle piccole amministrazioni, certe differenze non esistono più, destra o sinistra sono indistinguibili.
Chiaro che non bisogna generalizzare, ci sono anche le eccezioni...alla regola.

Altrimenti non ci troveremmo al punto in cui ci troviamo.
Mica penseremo di dare la colpa ai finlandesi se siamo nel fango fino al collo?


"...e quando rivoteranno la coalizione che ora ha perso ?"


Perchè, pensi davvero che qualcuno li possa rivotare? e_e

Anonimo ha detto...

Stiamo morendo, l'Italia è alla fine!

salvatore d'urso ha detto...

X Luciana...

in gran parte è vero...

ci sono poi quelli che votano secondo ciò che gli vien detto di votare dal politico locale, il quale dice di votare chi gli può garantire il soddisfacimento di qualche sua ambizione o che gli possa essere utile nel fare determinati piaceri... a volte... spesso... i politici locali sono costretti a relazionare con chi è al di sopra di loro se vogliono vedere approvati dei progetti e o avere dei finanziamenti per determinate opere... diciamo che si fa una contrattazione... dove si promettono voti in cambio di favori...

Poi ci sono quelli che votano perchè tifosi...

Altri invece che votano perchè gli conviene avere uno stato che non faccia lo stato in determinate cose...

Altri perchè si aspettano qualcosa in cambio... dal piccolo e comune cittadino alle potenti lobby... che contraccambiano o col voto o coi soldi...

Ci sono poi quelli che votano per ripicca...

Altri invece che votano perchè condizionati da un'informazione malata che indica al cittadino quale è il miglior partito...

E poi ci sono quelli che si informano correttamente, che han capito più o meno il meccanismo di questa politica, che sono stanchi di tutto ciò... e o non vanno a votare... o votano Italia dei Valori...

Qualcuno potrebbe dire... perchè secondo me chi vuol cambiare davvero il paese in meglio vota Italia dei Valori... perchè per quanto mi riguarda e che ho potuto constatare sul mio territorio è l'unico che fa politica con una logica davvero diversa rispetto agli altri partiti... in gran parte almeno ci prova... e posso testimoniare che è così... la vera pecca di questo partito è l'organizzazione sul territorio, e anche dello stesso partito... spero si rimedi bene...

Rivotarli... spero che votino e rivotino IDV... spero che IDV raddoppi almeno i suoi voti... spero che le persone per bene... e ne sono moltissime all'interno del PD... escano fuori e entrino in IDV...

Il PD è nato marcio... poichè conserva sempre la stessa classe dirigente... e quindi le stesse logiche e la stessa politica... difatti di democratico ha sempre meno... poichè sta consolidando il potere del partito in mano sempre a sole pochissime persone... è una pagliacciata...

salvatore d'urso ha detto...

Di Pietro: «Dittatura alle porte
se passa il decreto sicurezza»
Il leader dell'Idv: «Con la blocca-processi Berlusconi ha raggirato il presidente della Repubblica»

http://www.corriere.it/politica/08_luglio_02/sicurezza_di_pietro_berlusconi_dittatura_cae9afaa-4824-11dd-b8f1-00144f02aabc.shtml

Anonimo ha detto...

X Salvatore d'Urso

Analisi perfetta.
Io sono una di quelli che non ha votato.

Non ho votato Berlusconi perchè riesco ancora a mettere in moto quei due neuroni che mi rimangono.

Non ho votato PD perchè hanno cominciato con delle porcate alla Berlusconi (escludere Lumia poi richiamato per evitare sommosse e infilare nelle liste siciliane gente in ofore di mafia) e mi rendo conto che ho fatto benissimo a non fidarmi del "nuovo che avanza".

Non ho votato Di Pietro perchè non ha avuto il coraggio di mollare il PD quando ha visto che le cose non "c'azzeccavano".

Se si sgancia lo voto.

salvatore d'urso ha detto...

X Luciana...

Io spero che si formi un terzo polo...

è l'unica nostra speranza...

Anonimo ha detto...

X Salvatore d'Urso

Speriamo, ma ci credo poco perchè siamo in pochi a volerlo. 8(

Per esempio, vediamo quante persone andranno a protestare l'8 a Roma.
Se la protesta avrà lo stesso seguito che ha avuto a Milano, possiamo tranquillamente andare al mare, come diceva il buon Bettino, e buona notte al secchio. 8/

Anonimo ha detto...

Tranquilla, Luciana, non si sgancia, anzi.

Risultato:

1) PD diviso nettamente in due, tra "veltroniani" e "filodipietristi", con i soliti opportunisti pronti a cogliere l'occasione giusta, come a Calatafimi i "picciotti" sulle alture;

2) Travaso, del tutto interno all'opposizione, di una discreta percentuale di simpatizzanti del PD a favore dell' IDV (2 o 3%);

3) L'IDV sale in gradimento del 2 o del 3%, il PD perde il 2 o il 3% ... e Berlusconi se la ride per i prossimi cinque anni!

Che ne dite?

Anonimo ha detto...

Gentile Redazione,
data la grande attualità dell'argomento in questi giorni (numerose sono le accuse rivolte al Presidente Napolitano di aver autorizzato la presentazione del lodo Alfano alle Camere), vorrei gentilmente chiedervi, se possibile, se sia mai accaduto che un Presidente della Repubblica abbia negato il permesso di presentare alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo e, soprattutto, se il Presidente della Repubblica, abbia effettivamente un tale potere di veto. Per quanto ne so (ma non sono assolutamente esperta della materia) la Costituzione non specifica nulla al riguardo. Dice però che il Presidente della Repubblica non può rifiutarsi di promulgare una legge (nonostante l'abbia, magari, precedentemente rinviata alle Camere per una nuova discussione e riflessione), quindi mi viene in mente che una cosa del genere possa valere anche per l'autorizzazione alla presentazione alle camere di un disegno di legge da parte del Governo. Ma potrei anche sbagliare.
Grazie dell'attenzione, mi rimetto alla vostra gentilezza nel chiarire un quesito su cui mi arrovello da giorni. Leggendo i commenti politici di questi giorni, infatti, mi pare che quest'aspetto non sia abbastanza chiaro.

Cordiali saluti

Irene

La Redazione ha detto...

In questa materia c'è poca "giurisprudenza" a causa dell'esiguo numero di ipotesi nelle quali tali questioni si sono effettivamente poste.
Quando entrano in gioco le massime cariche istituzionali nessuno può definirsi un "tecnico della materia" giacché ciascun Presidente della Repubblica ha intepretato il proprio ruolo con una certa autonomia rispetto ai predecessori ed a chi gli è poi succeduto nella carica.
Le scelte dei massimi organi costituzionali non sono - al di fuori dell'ipotesi del conflitto tra poteri - assoggettate al sindacato di un gudice e quindi non si può avere un riscontro con valore di "precedente giudiziario" dell'esattezza della scelta in concreto praticata.
Nell'affrontare la questione deve tenersi conto che, oltre alle norme costituzionali e regolamentari delle due Camere in materia di formazione delle leggi, viene in considerazione la veste del Presidente della Repubblica di supremo garante della Costituzione e di regolatore dei rapporti tra organi di rilievo costituzionale, in funzione preventiva degli eventuali conflitti. E' plausibile affermare che solo al cospetto di una legge gravemente "sovversiva" dei fondamentali valori costituzionali il Presidente della Repubblica potrebbe fare uso del suo potere di sciogliere anticipatamente le camere e provocare nuove elezioni.
Mi sembra, tuttavia, di dover escludere che la drastica ipotesi abbia una qualche connessione con la realtà di questi giorni.
Nicola Saracino