Il CSM, alla fine, ha disposto il trasferimento da Milano del Gip Clementina Forleo per incompatibilità ambientale.
La norma applicata è l'art. 2, comma 2, del Regio decreto legislativo n. 511 del 1946 secondo il quale i magistrati, per i quali la Costituzione prevede la garanzia dell'inamovibilità (art. 107 Cost.), possono tuttavia essere trasferiti contro la loro volontà quando, per qualsiasi causa indipendente da loro colpa non possono, nella sede occupata, svolgere le proprie funzioni con piena indipendenza e imparzialità.
In questo caso il CSM non ha operato come giudice, bensì come autorità amministrativa, in una posizione assimilabile a quella di un “datore di lavoro”; ecco perché questa decisione, assunta a maggioranza (hanno votato contro tre componenti di Magistratura Indipendente, mentre il solo Procuratore Generale si è astenuto), può essere impugnata dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale e non alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione. In sostanza in questa causa il CSM è una semplice “controparte”, su un piano di parità processuale (art. 111 Cost.), del magistrato ricorrente.
Originariamente questo tipo di trasferimento era previsto anche quando l'incompatibilità dipendesse da una “colpa” del magistrato. Oggi, invece, il trasferimento per una condotta “colpevole” del magistrato può disporsi unicamente nel processo disciplinare.
Dalla lettura delle prime notizie sulla delibera del CSM sembra di scorgere un'impostazione “colpevolista”, nel senso che il trasferimento rappresenta la conseguenza di specifici addebiti mossi al magistrato (l'aver partecipato ad una trasmissione televisiva e l'atteggiamento dimostrato verso altri magistrati della sede milanese); se ciò fosse confermato si tratterebbe di un'applicazione dell'art. 2 piuttosto controversa, dato che le motivazioni della delibera appaiono fortemente influenzate da condotte che, sebbene non contestate sotto forma di illecito disciplinare, rappresentano specifici addebiti di colpa contro il magistrato trasferito.
30 commenti:
Alla dottoressa Mariaclementina Forleo, voglio esprimere dal profondo del mio cuore tutta la solidarietà che solo le persone speciali come Lei sono capaci di meritare.
b
In un tempo dove non si riesce più a capire cosa si decide o cosa dicono i "garanti" delle Istituzioni, ci troviamo a confrontarci con indigeribili ossimori. E' di qualche giorno fa la notizia che alla "matta" Clementina non si poteva fare alcun addebito, e che la sua azione era stata legittima. Oggi siamo costretti a leggere del suo trasferimento per incompatibilità ambientale. Se, prima, la Dott. Forleo aveva agito correttamente come mai adesso la si trasferisce? Io mi sarei aspettato che ad essere trasferiti fossero quanti avevano "ostacolato" o consigliato al coraggioso PM una condotta più prudente.
Nessun addebito per la sua condotta è un trasferimento per lei e non per qualche altro.
Buona vita Dott.ssa Forleo
in questo nostro Paese è il minimo che popeva capitarLe.
Prego, diamo un'occhiata a questo intervento di Salvatore Borsellino
http://temi.repubblica.it/micromega-online/salvatore-borsellino-la-strage-del-92-e-stata-strage-di-stato/
Ho sentito il commento della Dr.ssa Forleo che adesso auspica una seria riforma della giustizia.
Quello che vorrei sapere da cittadina confusa è quale sia una riforma della giustizia necessaria in questo paese.
Alessandra
Quello che sicuramente serve al Paese, in questo come in ogni momento, è il "miglioramento" della Giustizia.
Si tratta di perseguire l'obiettivo con le scelte più corrette e possibilmente nel rispetto della Costituzione, che non è un "optional".
... ma neppure un "totem" immodificabile, tranne la forma repubblicana ... fino alla prossima rivoluzione :)
Anche la riforma costituzionale, secondo la maggior parte degli studiosi, incontra limiti invalicabili, varcati i quali si è nell'eversione.
In particolare non si può sovvertire la forma repubblicana dello Stato.
Quali valori risultano essenziali e quali sacrificabili è il vero "dilemma" della politica.
Credo che la terzietà del giudice sia inscindibile dalla sua indipendenza da ogni altro potere. L'indipendenza del giudice connota fortemente la forma di Stato.
Sul fatto che l'indipendenza del potere giudiziario debba esser salvaguardata ad ogni costo sono perfettamente d'accordo con la Redazione.
....e in Italia l'indipendenza è indispensabile.
Alessandra
Si ma il giudice dovrebbe essere indipendente davvero.
Le recenti prese di posizione (perchè questo sono, prese di posizione e nient'altro, è inutile che la fanno cadere dall'alto, mica siamo allocchi) del CSM sembra che dimostrino tutt'altro.
Mi chiedo: ma da magistrato, come si fa ad igoiare certi rospi?
Qui siamo al punto che le veliste si permettono di sbattere la porta sdegnate "come se avessero ragione" e chi lavora sodo viene trattato a pesci in faccia.
Io non la chiamerei più "Giustizia" ma semplicemente "Sistema Italia".
Solidarietà alla Dott.ssa Forleo.
Luciana
Non si può non concordare pienamente con la Redazione, sia in merito alla questione della terzietà e dell'indipendenza della magistratura, sia in merito alla prima lettura della delibera del CSM. Quanto a quest'ultima, effettivamente sembra che solo formalmente si sia applicato l'art.2 ma sostanzialmente se n'è invece fatto un uso distrorto e punitivo, in chiave appunto disciplinare (e ciò traspare neanche troppo larvatamente dagli argomenti usati contro la dott.ssa Forleo). Stante così le cose, sarebbe il classico esempio del c.d. sviamento di potere, vizio classico dell'atto amministrativo. Se la posta e gli interessi in gioco non fossero così alti, non avrei dubbi sul pronunciamento del T.A.R.
Alla dott.ssa Forleo voglio intanto rivolgere il mio più affettuoso e solidale pensiero: non sempre il tempo è galantuomo, e vero, ma qualche volta lo è. Nel suo caso ci auguriamo fortemente che lo sia.
Avvilito-Inkazzato
L'indipendenza la dà la Costituzione.
I componenti del CSM sono eletti per un terzo dal Parlamento.
Alessandra
Segnalo un bel post di Benny Calasanzio
http://bennycalasanzio.blogspot.com
Il convegno scomparso
Luciana
Non posso che esprimere tutta la mia solidarietà al giudice "colpevole" di aver applicato la legge con coscienza e serenità.
Per quanto riguarda l'indipendenza dei giudici vorrei dire soltanto che è una cosa di cui tutti i politici parlano ma che nessuno vuole in realtà, tranne forse, qualche giudice e qualche cittadino che ancora ne percepisce il valore di conditio sine qua non della democrazia.
Di fronte a un blocco così ampio, secondo me, si possono fare solo due cose. Una la possono fare i giudici, facendo sempre meglio il loro lavoro, sfruttando gli interstizi di libertà e di autonomia che il sistema, comunque, è costretto a lasciare a chi ha buona volontà. So che è difficile ma, allo stesso tempo, è indispensabile.
Un'altra cosa la possiamo fare noi diventando cittadini migliori meno lamentosi ma più attivi.
Piangerci addosso, piangerle addosso non aiuterà la Forleo.
Per finire -so che Clementina mi odierà- ma se la devono proprio trasferire, io spero che la trasferiscano a Catania :-)
Va bene va bene faccio ammenda .... volevo solo sdrammatizzare...
Un affettuoso saluto a tutti
I.
X Il cane di Jack
Ah!
Mi hai battuto sul tempo, volevo proporla per la sede di Potenza...
(non ce la manderanno MAI a Potenza, che poi insieme a Woodcock chissà che gli combina) ;)
Luciana
se il popolo di Internet invece che stare comodamente seduto davanti ad un PC organizasse un raduno nazionale in qualche "bella"piazza romana e urlasse una, cento, mille Clementina Forleo?
E se poi il popolo d'Internet in questa bella piazza romana cominciasse a parlare e a dire quello che scrive nei post? E se poi il popolo di Internet mandasse migliaia di mail ai siti ufficiali dei giornali e del Governo?
Meditate gente..meditate.Sino a che punto la nostra indignazione è disposta all'azione vera,quell'azione che accompagna le parole per farle divenire dei fatti?
La signora Forleo è stata una grande Maestra di coraggio e coerenza dovremmo essere tutti suoi discepoli.
Graziella Mattaliano
Non ho le competenze tecniche per giudicare su quanto accaduto alla Forleo, pertanto lo lascio fare a voi che ne sapete più di me; credo però che qualcuno dall'alto abbia "manovrato" contro di lei.
Per quanto attiene la riforma della giustizia, mi piacerebbe che l'Anm, MD o chi per loro presentasse una propria proposta organica su cui discutere.
Cara Graziella, il popolo di internet è lo stesso che incontri per strada. Solo che qui si parla.
Ma stai sicura, non si limita a questo.
Cerca anche di mettere in pratica ciò che predica.
Per dirti soltanto l'ultima, è di ieri una sentenza del Tar Lazio che stabilisce che il trasferimento cautelare di un magistrato non lo priva definitivamente del suo posto, se non dopo la conclusione del processo disciplinare.
Potrà sembrarti poca cosa, ma purtroppo accadeva il contrario, e cioè che prima ancora di decidere se fosse colpevole o innocente il CSM attribuiva ad altri il posto dell'incolpato.
Era una violazione dell'art. 107 Cost., che è stata scongiurata, grazie all'impegno di pochi.
Per italiano che crede nella giustizia delle 23,17.
Mi creda, se l'ANM lo faccesse adesso crollerebbe il mondo!
Nel ringraziare ancora una volta questo sito per la preziosa informazione che fornisce sulle vicende delle Giustizia e sulla materia giuridica (ho scoperto solo oggi del distinguo relativo all'eventuale impugnazione) voglio aggiungere qualche considerazione:
(1) Il trasferimento per incompatibilità ambientale, e quindi per causa indipendente da loro colpa, è formula nota. Ma arrivando a meno di un mese dal proscioglimento pieno da parte della sezione disciplinare del Csm lascia sconcertati (Vincenzo Scalvello ha detto "ossimori", per me si è già alla "schizofrenia").
(2) L'unica ratio della sentenza sembra essere: "La GIP Forleo è incompatibile con l'ambiente - Non potendo trasferire l'ambiente trasferiamo la Forleo".
(3) La dr.ssa Forleo viene spostata (anche se forse continuerà ad opporsi) ma ne esce a testa alta e "senza colpa": dato il clamore mediatico, la pressione e le pesanti accuse direi che è una vittoria.
(4) Chi ne esce scornato è il popolo (quello dell'articolo 101) e forse io più di altri in quanto, abitando a Milano, faccio forse parte del famigerato "ambiente". Ci si chiede se il Csm profonderebbe altrettante energie nei confronti dei magistrati che si occupano davvero solo di "ladri di polli".
Raffaele Simonetti
Per Raffaele Simonetti.
Rispondiamo volentieri alle domande nn. 1 e 2.
Quelle nn. 3 e 4 sembrano più delle considerazioni.
Quanto al rapporto tra assoluzione disciplinare e trasferimento occorre segnalare che i fatti posti a fondamento delle rispettive procedure appaiono, salvo maggiori approfondimenti, diversi: nel disciplinare si discuteva della famosa ordinanza con la uqale si chiedeva l'autorizzazione ad indagare contro alcuni politici.
Nella procedura amministrativa ex art. 2 della legge delle guarentigie (così la chiamano) i fatti riguardano l'apparizione televisiva ed alcuni contrasti (supposti o reali non siamo in grado di dire) con altri magistrati.
A proposito dell'incompatibilità ambientale che può condurre al trasferimento d'ufficio di carattere amministrativo, il presupposto è che la stessa discenda da situazioni obiettive non direttamente attribuibili al magistrato ma che comunque determinano l'inopportunità della sua permanenza in una data sede.
La legge vuole che queste situazioni non dipendano da una colpa del magistrato, perché le "colpe" del magistrato sono ormai elencate in modo tendenzialmente tassativo e danno luogo ad ipotesi di illecito disciplinare e quindi, potenzialmente, ad un trasferimento disciplinare.
Individuarne altre per giustificare un trasferimento d'ufficio non appare una operazione consentita dalle norme.
Per fare un esempio di incompatiblità incopevole, si può ipotizzare che persone vicine al magistrato, ad esempio i suoi familiari, risultino coinvolte in gravi vicende giudiziarie; oppure che siano titolari di attività economiche talmente importanti da essere usualmente parti nei processi che si celebrano in quel determinato tribunale, ecc. ecc.
Il TAR ha svolto la sua funzione in modo esemplare e legalmente corretto così come fanno moltissimi altri magistrati.Il popolo di Internet a cui mi riferivo io è quello composto dalle migliaia di cittadini che "navigano"in rete postando i siti che similmente al vostro informano con obiettività, anzi, con lucida imparzialità su quanto accade "fuori".E' a quel popolo che chiedevo una riflessione sull'agire del cittadino.Va benissimo "scrivere" la propria solidarietà a chi combatte per la nostra libertà ma se non facciamo sentire la nostra "voce" partecipando compatti alle manifestazioni di piazza la nostra solidarietà "postata" è solo un esercizio intellettuale che rischia di essere una pratica sterile.
Internet ha una sua fondamentale funzione ci insegna ad "usare" la nostra libertà.Però per esprimere tutto il valore di questa libertà il passo successivo è l'agire con saggezza per contribuire a trasformare la realtà.
Graziella
Per Alessandra (23 luglio 2008 18.47)
Siamo certi che il Legislatore s'ispiri, sempre, alla Carta Costituzionale?
- Il Lodo (dolo?)
- Le impronte
- Le espulsioni
- Gli interventi militari all'estero
- Il bavaglio alla stampa
- Il vilipendio alla Bandiera ed alle Istituzioni
Ecc,... ecc, ... ecc...
A quale Carta Costituzionale appartengono?
Alessandra per anonimo
...se il legislatore si ispira alla carta costituzionale
E' questo il nocciolo del problema.
Tutto il caos che si è prodotto nella giustizia e l'ingolfamento per i cittadini nasce proprio da una legislazione che ormai da più di venti anni delega alla magistratura la sua dubbia interpretazione che si presta poi ad un utilizzo indiscriminato e l'impegno del magistrato a darne una interpretazione condivisa con aumento di contenzioso giudiziario.
Tra leggi ad personam,materie come lavoro,edilizia,immigrazione, criminalità, diritti e doveri eccetera è stato stravolto un equilibrio che difficilmente sarà ripristinato perchè nella politica manca ormai quell'etica dell'interesse generale che nel passato veniva trasfusa nelle leggi aldilà degli interessi particolari.Oggi è questo che si chiede alla magistratura, di correggere quello che è nato storto.
Ho espresso un pò confusamente il mio pensiero ma penso che si capisca ugualmente.
Alessandra
Ringrazio la redazione della replica alle mie considerazioni; ma mi sembra che la risposta al punto centrale "perchè la GIP Forleo è stata trasferita ?" sia di là da venire.
E' infatti evidente che i tipici motivi di trasferimento incolpevole (familiari coinvolti in gravi vicende giudiziarie, attività economiche tali che ..., ecc.) non sussistono in questo caso; e allora quali mai saranno ?
La risposta arriverà sviscerando articoli e commi della delibera del CSM e certamente UGUALE PER TUTTI ce ne informerà; restiamo in attesa ...
Nicola
Torno molto volentieri a dire anche la mia sulla questione Forleo.
Anch'io come il L'Italiano che crede nella giustizia, NON HO vere e proprie competenze tecniche o se vogliamo così dire, "giuridiche".
ma grazie al vostro sito, qualche maggiore consapevolezza e UTILI informazioni le sto recependo.
Sul vostro bello e utilissimo (opinone personale) blog, intervengo poco, poichè mi rendo conto di essere uno che deve "assimilare qualcosa", più che "proporre" qualcosa, però scrivo in altre parti, e questo sito, mi aiuta molto.
Sul caso Forleo, già scrissi qualcosa, però ribadisco che più leggo è più le perplessità aumentano.
Leggo i pareri e le "informazioni tecniche" e mi faccio una mia opinione.
Sicuramente la situazione appare poco chiara, almeno per me e devo dire che la mia personale stima nei confronti della Dr.ssa Forleo aumentano.
Come tutti gli Italiani, anche io ho delle opinioni politiche, ma questa storia comunque la guardo, da destra o da sinistra, non mi piace.
Esprimo una previsione, che spero di "azzeccare"
secondo me MCF alla fine resterà a Milano.
Segnalo sul sito di Micromega
http://temi.repubblica.it/micromega-online
un intervento audio di Felice Lima sui casi Forleo e De Magistris
E adesso, dopo la foto, conosciamo anche la voce del dottore Lima. Considerato la data, che è in vacanza, che aveva fatto una promessa, che il dottore Saracino aveva annunciato non sarebbe stata mantenuta. E ancora, che la moglie certamente non lo lascerà, sappiamo abbastanza di quest'Uomo da poter dire che deve essere esempio per la futura Italia.
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