C'è da restare molto colpiti dall’interessante intervento di Massimo Vaccari dal titolo Il cortocircuito: Procuratore Generale versus Csm
Per almeno due ordini di ragioni.
Il primo.
Il CSM usa le chat palamariane liberamente, in seduta pubblica e senza porsi tanti scrupoli.
Erano quindi prive di fondamento le preoccupazioni che avevamo espresso, mesi or sono, circa la pubblicazione delle chat di Luca Palamara.
Se lo ha fatto il CSM sicuramente non si configura il reato dell’art. 684 c.p..
Ma se non si configura per il CSM impegnato a conferire un incarico direttivo (adempimento del dovere) non si configura manco per i cittadini che le vogliano commentare e criticare (esercizio di diritti costituzionali).
Infatti il CSM poteva adempiere il dovere senza pubblicare, ed invece ha deciso di non segretare la seduta i cui atti saranno sostanzialmente pubblici.
Se tanto darà tanto da domani dovremmo avere le chat integrali a disposizione per la pubblicazione.
C'è, tuttavia, da temere che non sia così perché la giurisprudenza tende ad escludere l'applicabilità di scriminanti come quella del diritto di cronaca per il reato dell'art. 684 cp; tanto più non opera una scriminante se l'attività può compiersi preservando quel segreto (attenuato, di pulcinella in sostanza) che connota gli atti di indagine dopo la richiesta di rinvio a giudizio.
Il secondo
Ma come diamine si difende il magistrato che, in una qualsiasi pratica davanti al CSM, si vede sventolare in faccia le chat e quindi rimproverare i contatti con Palamara?
Ma come, sono contatti corretti, lo dice persino il Procuratore Generale e tu me li tiri fuori proprio adesso che devo progredire in carriera o concorro per un incarico?
Ma io vorrei almeno un difensore in una materia così delicata, si sta maneggiando materiale di un procedimento penale del quale io non ho cognizione completa, come faccio a difendermi?
E siamo sicuri che il candidato che mi si contrappone non sia anche lui coinvolto nelle chat?
Insomma, il quadro è davvero allarmante ed il possesso e l’uso incontrollato di quel materiale in un organo di garanzia come il CSM introduce cupi presagi di sapore poliziesco.
Così non va e non ci vuole un segugio per capirlo.
2 commenti:
Come mai non si considera che questa decisione e, soprattutto, le motivazioni che hanno accompagnato le scelte fin qui operate, sembrano coinvolgere direttamente anche, sia pure astrattamente, le condotte del Procuratore Generale, come descritte da Palamara e come contemplate dal suo editto?
Ciao a tutti
Catia Summaria
Cara Catia,
il suo rilievo può trovare risposta in altri articoli del blog; qui ad esempio è detto espressamente che molti magistrati - col senno del poi (dove poi equivale a "Il Sistema") - non sarebbero al loro posto: http://toghe.blogspot.com/2021/01/il-cecchinaggio.html
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