martedì 23 febbraio 2021

Nelle mani del Signore



di Natalia Ceccarelli - Magistrato 

Se una suora ci detta l’agenda, ragazzi, siamo messi male.

Suor Anna Monia Alfieri, ospite fissa di Nicola Porro ogni qual volta si parla di Luca Nazionale, dice la sua sulle prospettive di riforma della Giustizia.

Con occhi ispirati e voce vibrante l’indomita religiosa invoca, dal pulpito televisivo, la separazione delle carriere e l’inasprimento della responsabilità civile dei giudici.

Evoca, con tono grave, lo scellerato “caso Tortora” (per carità, autentica vergogna della Storia recente della Magistratura italiana, emblematico esempio della forza propulsiva dell’errore sulla carriera successiva degli antagonisti dello sfortunato presentatore), ma, ditemi voi, tutto questo che c’entra col Palamaragate?

E’ vero. 

Grande è la confusione sotto il cielo. 

La situazione è eccellente.

Ognuno dice la sua.

Il momento è propizio.

Ma propizio per cosa?

C’è il sospetto che, in tutta questa confusione, qualcuno possa approfittarne per oscurare i veri mali che le fatiche letterarie del Palamara hanno conclamato, per assestare, nel tafferuglio delle proposte in corso, il colpo finale alla già malconcia indipendenza della Magistratura.

Non la suora, Dio ce ne guardi, poiché mi pare mossa solo da santi propositi.

Ma … forse … mentre noi duelliamo - a colpi di proposte, comunicati e mozioni circolari - sulle chat a intermittenza e sull’elezione dell’autogoverno, l’Uomo Nero (non l’amatissimo gesuita della Pampa, no, non lui) trama per addomesticarci.

Che l’intrepida suora parli solo a titolo personale, o della comunità monastica dentro cui siede, o sia testimone del comune sentire dell’uomo della strada, o che, addirittura, lasci intravvedere, per averle intuite, le prospettive di riforma maturate in un certo ambiente giurecattolico, cui pure taluna stampa birichina associa il percorso formativo della neo Ministra, la cosa non può, in ogni caso, lasciarci indifferenti.

Non vorremmo che, al “modello di magistrato” di fiandachiana memoria, se ne sostituisse un altro, con velleità di ispirazione addirittura divina, finanche più partigiano del primo.

Il che è tutto dire.


9 commenti:

Unknown ha detto...

Al di là del sarcasmo verso il pensiero di matrice cristiana (la suora può dire la sua come chiunque, è sicuramente più preparata degli ultimi due Guardasigilli che abbiamo avuto), se la magistratura vuole DISINFETTARSI e DISINFESTARSI le riforme da fare sono queste:
1) separazione delle carriere tra giudicanti e requirenti. La maggior parte dei requirenti già oggi incarna il ruolo non della "parte imparziale" ma dell' "avvocato dell'accusa", e tende a fare più lo sceriffo/giustiziere della notte che il magistrato.
2) separazione delle carriere tra magistrati e giornalisti. Rilasciare dichiarazioni alla stampa dovrebbe essere giusta causa di licenziamento immediato per il magistrato.
3) Scioglimento immediato delle correnti e divieto di loro ricostituzione, inserendo in Costituzione una ulteriore "disposizione transitoria"
4) Scioglimento immediato dell' ANM, inutile e dannoso strumento nelle mani dei correntocrati
5) Commissione d'inchiesta affidata ad osservatori ONU sul Palamaragate e su tutte le nomine e su tutti i procedimenti disciplinari degli ultimi 40 anni
6) Scioglimento immediato del CSM e nomina dei suoi componenti mediante sorteggio tra tutti i magistrati dalla Sesta valutazione in su; sorteggio affidato ad osservatori ONU
7) Previsione per cui per gli incarichi semidirettivi ci vuole la quinta valutazione e per i direttivi la sesta, indipendentemente dalle dimensioni degli uffici.
8) Rimozione immediata di tutti i direttivi e semidirettivi d'Italia e loro sostituzione con magistrati sorteggiati, sempre da osservatori ONU, secondo il punto 7
9) Diritto di tribuna agli avvocati senza limitazioni
10) Interdizione perpetua, per ogni magistrato, dall'uso di Facebook, Whatsapp, Instagram, e divieto di aprire blog o scrivere su blog, con licenziamento immediato in caso di violazione
11) Valutazione di professionalità da parte di un collegio composto da magistrati di cassazione e professori universitari
12) Rimessa al predetto collegio altresì la valutazione in caso di illecito disciplinare relativo a provvedimenti dal contenuto "discutibile" (cioè qualora il provvedimento riveli ignoranza o malafede)
13) Retribuzione aggiuntiva, oltre allo stipendio base, in base al numero di provvedimenti definitori.
Firmato: un magistrato con la nausea.

La Redazione ha detto...

14) il coraggio di sottoscriversi

Anonimo ha detto...

15) il timore di ritorsioni dai colleghi (non ci arrivate?)

La Redazione ha detto...

16) non temere le ritorsioni di "colleghi"

francesco Grasso ha detto...

Purtroppo il 14° e il 16° emendamento per materia di così elevata rilevanza, è assolutamente necessario.

bartolo ha detto...

di certi magistrati ... (ne ho conosciuti, non me ne voglia l'estensore del post) mille volte meglio la suora.
il commento dell'anonimo (che non è certo un magistrato) vuole, miseramente, distogliere lo sguardo alla luna indicata, per indirizzarlo al dito.

mereton ha detto...

chi ha la toga addosso ha il dovere di non temere: le guarentigie sono uno scudo stellare, salvo per chi abbia ambizioni proprie...
Andrea Mirenda , magistrato senza timori né speranze...

francesco Grasso ha detto...

Falcone condivideva la separazione delle carriere. A forte malincuore sono contrario in quanto si va contro un fondamentale principio voluto dalla costituzione: il p.m. deve essere un magistrato sotto il profilo formale, sostanziale, nel modo di pensare e di agire. Vorrei la sede lontana dai tribunali e severissime sanzioni per chi pecca di "palamarite". Penserei ad un miglioramento e un rafforzamento delle indagini difensive(strumenti adeguati d'indagine). In relazione al decimo emendamento: CONTRARIISSIMO !!!! non solo in quanto nessuno può proibire ciò(naturalmente con le dovute cautele) ai magistrati, ma in quanto come l'ordine naturale delle cose ci insegna: le fecce stanno nei sedimenti. Le peggiori persone sono quelle che agiscono nell'ombra, che nessuno conosce e che pensano di poter fare quello che vogliono, cosa che stanno continuando a fare nonostante l'affaire Palamara..

francesco Grasso ha detto...

COMMISSIONE PARLAMENTARE ANTIMAFIA: Il pres. Morra vuole convocare Palamara. Apriti cielo ! Il P.D. insorge, no!!! un no assoluto !!! cinque stelle non appoggiano Morra, il centrodestra assiste divertito allo spettacolo da circo, una vera farsa. Sembra che Morra cerca di fare luce sulla "questione Di Matteo". Senza Palamara a che serve l'inchiesta ? ? ? Soprattutto su cosa si deve fare ????