giovedì 13 maggio 2021

Una partita molto "Amara"




di Lorenzo Matassa
Magistrato


Riassunto delle puntate precedenti (per coloro che si siano perduti il sequel infinito). 

Un alto esponente della magistratura di “sistema”, viene colto in pieno fallo in area.

Il VAR – detto anche Trojan – riprende in tempo reale l’azione fallosa e l’arbitro (nominato anche lui dal “sistema”) decreta la sua espulsione.

L’uomo, però, prima di uscire dal campo – tra i fischi dei numerosi spettatori – comincia a gridare parole inequivocabili contro tutti.

L’espulso si rivolge all’intero stadio urlando che la partita era truccata e che tutte le partite di quel finto torneo lo erano.

La Lega organizzatrice del campionato – per un pronto accomodo – fa fuori cinque “lotti” di arbitri asseritamente poco sportivi.

Ma l’espulso non ci sta e scrive un libro insieme ad un giornalista da sempre fustigatore del mondo dei calciatori.

In quel libro si racconta di tutto, anzi di più e si scopre che l’amato sport nasconde ben altro.

Ricatti, vendette, falsità, accordi illeciti sottobanco, punizioni create ad arte, arbitri comprati, brocchi venduti come goleador.

E mi fermo qui per carità di patria calcistica…

Insomma, un ciclopico bordello da centrocampo in giù, distruttivo di ogni idealità.

Ma, purtroppo, le cose non si fermano a quello stadio (alludo a quello del fallo ripreso dal Trojan).

D’un tratto si scopre che anche nella stanza del VAR (quella – per intenderci – in cui i falli venivano riesaminati al rallentatore) vi era del marcio.

Gli arbitri – che avrebbero dovuto determinare se un giocatore avesse agito con correttezza in campo – manomettevano le immagini.

Addirittura le posponevano, anche ritardandone all’infinito la visione, per evitare che il giocatore scorretto fosse segnalato ed espulso.

La sceneggiatura ha, poi, aspetti truculenti allorché racconta di una sequenza della partita registrata, portata fuori dal campo e fatta visionare ad “un grande vecchio” prima di ritrasmetterne le immagini in moviola.

Senza dire – infine – che la metà degli spettatori scommetteva illegalmente sugli esiti della partita e l’altra metà, pur sapendo, nulla denunciava pensando che fosse solo un gioco.

Adesso alcuni chiedono, a gran voce, l’azzeramento del campionato e la radiazione di tutti coloro che hanno violato le più elementari regole sportive di lealtà.

Si conosce, però, come si concluderà la storia perché lo sceneggiatore delle cose umane ben sa agire sulla fragilità dei suoi protagonisti.

Torneremo allo stadio e pagheremo pure il biglietto d’ingresso.

Vi torneremo pensando che – in fondo – anche il calcio truccato può essere spettacolare, soprattutto quando ti aiuta a vincere…

2 commenti:

francesco Grasso ha detto...

Probabilmente il biglietto sarà un pò più caro, niente paura, solo di poco, per ammortizzare le spese e i fastidi dati a persone che non li gradiscono.

bartolo ha detto...

Viene difficile per me estraneo al mondo del calcio e del tifo, e non solo, commentare. Però ricordo di un capocannoniere comprato dalla società “Stretto di Messina” e ceduto gratis alla Roma! In quell’epoca il portiere e la difesa della società rivierasca, considerate da tutti d’acciaio, sono state ridotte a colabrodo. Poi, il portiere ha lamentato che i suoi compagni difensori erano stati comprati. Nella Roma, dopo le performance del Bomber ancora più prodigiose delle precedenti, sempre il duro portiere della “Stretto di Messina” ha dovuto prendere atto che il fuoriclasse non ha rivali terreni. Infatti, gioca nella squadra Dio.