Pubblichiamo i video di due brani di una intervista resa da Nicola Gratteri, Sostituto Procuratore della Repubblica presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, a Riccardo Iacona, nella trasmissione "W l'Italia. Diretta", il 17 luglio 2007.
Le parole di Nicola Gratteri danno l'idea di quanto grave sia la situazione della Calabria e dell'intero Paese con riferimento alla presenza e all'azione delle organizzazioni criminali.
Nicola denuncia con chiarezza che manca una volontà dello Stato di contrastare veramente questo fenomeno.
Per vedere i video, basta cliccare su "Continua – Leggi tutto l’articolo” e poi cliccare sulle icone dei video che ci sono in fondo alla pagina.
Ha detto, fra l'altro, Nicola Gratteri:
"Stasera abbiamo visto molta incoerenza tra quella che è la realtà dell’amministrazione della giustizia e quello che sentiamo sempre dire nelle conferenze, nei convegni e anche in Parlamento: l’impegno, il processo che dovrà durare cinque anni, i mezzi, …"
"Avete visto in quali situazioni, soprattutto psicologiche, l’umiliazione di un impiegato dello Stato, di un funzionario a dovere operare in quelle condizioni".
"Io ricordo, ad esempio, quando il Presidente della Repubblica è sceso a Reggio Calabria e ha esortato i cittadini a stare più vicini alle Istituzioni. Io ho osato dire che sono le Istituzioni che devono fare due passi avanti. E poi forse la gente si avvicinerà a noi, vedendoci più credibili. Sono stato aggredito perché ho osato fare questa osservazione. Però io dico che ci vuole coerenza. Non è possibile pensare che la gente davanti a queste immagini possa credere in noi, possa credere nella giustizia. Noi non siamo credibili come 'Istituzioni'".
"Dal punto di vista logistico stiamo meglio alla Procura di Reggio Calabria. Però, dal punto dei beni materiali, anche noi non abbiamo il toner per le fotocopiatrici, anche noi dobbiamo anticipare i soldi della benzina, anche a noi manca la carta".
"Questa macchina è 'un falso', perché questa macchina non esiste al Commissariato di Siderno. E’ stata messa qui perché c’erano le telecamere. E’ stata portata da Reggio Calabria, perché queste macchine al Commissariato di Siderno non le abbiamo mai viste. Perché tutte le macchine del Commissariato di Siderno hanno almeno 200.000 chilometri. Come, per esempio, le macchine della scorta, che ogni 48 ore si rompono e c’è poca attenzione per la cura, per la manutenzione, per l’interesse di chi viene scortato".
Iacona: E questa passione per la 'frontiera della legalità', che pure si è manifestata negli anni dopo la morte di Falcone e di Borsellino, quei giudici che al primo incarico dicevano 'io voglio andare lì, perché voglio testimoniare'. E’ finita anche questa?
"Penso di sì, perché secondo me lo Stato ha tradito. Secondo me chi aveva il potere di legiferare, chi aveva il potere di creare un sistema giudiziario proporzionato e proporzionale a quella che era la realtà criminale e a quella che è oggi, perché attenzione che oggi la criminalità organizzata, le mafie, la ‘ndrangheta in particolare, è più arrogante e più pericolosa degli anni ’70. Perché la ‘ndrangheta di oggi è molto più ricca degli anni ’70 e ha meno paura delle Istituzioni, dello Stato perché dal ’92 a oggi lo Stato dal punto di vista normativo ha fatto grossi passi indietro. Per esempio con l’introduzione del patteggiamento allargato in appello, quando qui al Tribunale di Locri sono state condannate persone a 24-25 anni per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, con il patteggiamento allargato, in appello, a Reggio Calabria, le persone sono state condannate a 7-8 anni di carcere".
"Mi è capitato che la stessa persona che con la mia indagine è stata condannata a Locri a 24 anni e a Reggio a 8 anni lo scorso anno l’ho incontrata una sera all’uscita dal carcere di Modena. Vedo questa persona che mi salutava ed era la stessa persona che io avevo arrestato. Si trattava di un semilibero al carcere di Bologna-Dozza che, insieme a un altro pure detenuto semilibero fuori dal carcere vendeva cocaina. Dentro il carcere erano detenuti modello, tanto che gli educatori hanno scritto un pezzo di libro Cuore su questi detenuti semiliberi. Io invece li intercettavo in questa indagine di droga. Sono stati condannati. Poi, una volta condannati ancora con sentenza definitiva per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, dopo cinque anni l’ho rivisto semilibero all’uscita del carcere di Modena".
"Di solito sequestriamo 1.500 chili di cocaina ogni cinque-sei mesi. La pena edittale va da venti a trent’anni. Una buona pena, se fosse quella, se non ci fosse il patteggiamento e non ci fosse il patteggiamento allargato".
Iacona: Ma perché lei considera così grave quello che è stato uno strumento grazie al quale si facilitano i processi?
"Assolutamente no. Questo è un falso. E’ un falso. Questo lo dice chi non va in udienza. Non è assolutamente vero che per i reati di criminalità organizzata il rito abbreviato deflazioni: il processo si fa due volte. Perché in un processo, per esempio, con quaranta imputati, trenta scelgono di fare il rito abbreviato e dieci no, per quelle dieci persone che non chiedono il rito abbreviato bisogna rifare l’udienza in dibattimento e bisogna riesaminare la posizione anche degli altri trenta già giudicati, perché nel reato associativo bisogna spiegare la condotta dei dieci imputati in concorso con gli altri trenta già giudicati. Quindi i quaranta-cinquanta testimoni bisognerà sentirli lo stesso, anche per uno solo degli imputati. Quindi, dov’è il risparmio per lo Stato? E’ solo un regalo che si fa alle organizzazioni mafiose. E’ solo un regalo".
"Con il sistema elettorale attuale è molto più facile per la ‘ndrangheta spostare il pacchetto di voti a destra o a sinistra. La ‘ndrangheta non ha ideologie, la ‘ndrangheta non è né di destra né di sinistra. La ‘ndrangheta vota il cavallo vincente, quello che pensa possa vincere. Comunque attualmente ha la forza di chiedere il conto anche al sindaco eletto che non ha votato".
Iacona: Lei ha scritto una cosa durissima. Lei ha detto che il confine fra Stato e antiStato non c’è più. Che cosa voleva dire con questo?
"Nella gestione della cosa pubblica c’è sempre di più la presenza della ‘ndrangheta. Nella pubblica amministrazione, negli ospedali, … Sono cose notorie che sanno tutti, ma è inutile che andate dall’infermiere, dal medico a fare l’intervista, a chiedere che l’infermiere vi dica ‘c’è la ‘ndrangheta a Locri’, perché è talmente ovvio e notorio. Il fatto che stasera questa piazza sia vuota denota la sfiducia, la stanchezza della popolazione della Calabria, che è stanca di essere presa in giro, che non crede più in noi. Per questo non c’è nessuno qui. L’ennesima delusione per i calabresi è stato l’uso strumentale dei giovani di Locri. ecco perché non ci sono più qui".
Video dell'intervista - Prima Parte
Video dell'intervista - Seconda Parte
Le parole di Nicola Gratteri danno l'idea di quanto grave sia la situazione della Calabria e dell'intero Paese con riferimento alla presenza e all'azione delle organizzazioni criminali.
Nicola denuncia con chiarezza che manca una volontà dello Stato di contrastare veramente questo fenomeno.
Per vedere i video, basta cliccare su "Continua – Leggi tutto l’articolo” e poi cliccare sulle icone dei video che ci sono in fondo alla pagina.
Ha detto, fra l'altro, Nicola Gratteri:
"Stasera abbiamo visto molta incoerenza tra quella che è la realtà dell’amministrazione della giustizia e quello che sentiamo sempre dire nelle conferenze, nei convegni e anche in Parlamento: l’impegno, il processo che dovrà durare cinque anni, i mezzi, …"
"Avete visto in quali situazioni, soprattutto psicologiche, l’umiliazione di un impiegato dello Stato, di un funzionario a dovere operare in quelle condizioni".
"Io ricordo, ad esempio, quando il Presidente della Repubblica è sceso a Reggio Calabria e ha esortato i cittadini a stare più vicini alle Istituzioni. Io ho osato dire che sono le Istituzioni che devono fare due passi avanti. E poi forse la gente si avvicinerà a noi, vedendoci più credibili. Sono stato aggredito perché ho osato fare questa osservazione. Però io dico che ci vuole coerenza. Non è possibile pensare che la gente davanti a queste immagini possa credere in noi, possa credere nella giustizia. Noi non siamo credibili come 'Istituzioni'".
"Dal punto di vista logistico stiamo meglio alla Procura di Reggio Calabria. Però, dal punto dei beni materiali, anche noi non abbiamo il toner per le fotocopiatrici, anche noi dobbiamo anticipare i soldi della benzina, anche a noi manca la carta".
"Questa macchina è 'un falso', perché questa macchina non esiste al Commissariato di Siderno. E’ stata messa qui perché c’erano le telecamere. E’ stata portata da Reggio Calabria, perché queste macchine al Commissariato di Siderno non le abbiamo mai viste. Perché tutte le macchine del Commissariato di Siderno hanno almeno 200.000 chilometri. Come, per esempio, le macchine della scorta, che ogni 48 ore si rompono e c’è poca attenzione per la cura, per la manutenzione, per l’interesse di chi viene scortato".
Iacona: E questa passione per la 'frontiera della legalità', che pure si è manifestata negli anni dopo la morte di Falcone e di Borsellino, quei giudici che al primo incarico dicevano 'io voglio andare lì, perché voglio testimoniare'. E’ finita anche questa?
"Penso di sì, perché secondo me lo Stato ha tradito. Secondo me chi aveva il potere di legiferare, chi aveva il potere di creare un sistema giudiziario proporzionato e proporzionale a quella che era la realtà criminale e a quella che è oggi, perché attenzione che oggi la criminalità organizzata, le mafie, la ‘ndrangheta in particolare, è più arrogante e più pericolosa degli anni ’70. Perché la ‘ndrangheta di oggi è molto più ricca degli anni ’70 e ha meno paura delle Istituzioni, dello Stato perché dal ’92 a oggi lo Stato dal punto di vista normativo ha fatto grossi passi indietro. Per esempio con l’introduzione del patteggiamento allargato in appello, quando qui al Tribunale di Locri sono state condannate persone a 24-25 anni per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, con il patteggiamento allargato, in appello, a Reggio Calabria, le persone sono state condannate a 7-8 anni di carcere".
"Mi è capitato che la stessa persona che con la mia indagine è stata condannata a Locri a 24 anni e a Reggio a 8 anni lo scorso anno l’ho incontrata una sera all’uscita dal carcere di Modena. Vedo questa persona che mi salutava ed era la stessa persona che io avevo arrestato. Si trattava di un semilibero al carcere di Bologna-Dozza che, insieme a un altro pure detenuto semilibero fuori dal carcere vendeva cocaina. Dentro il carcere erano detenuti modello, tanto che gli educatori hanno scritto un pezzo di libro Cuore su questi detenuti semiliberi. Io invece li intercettavo in questa indagine di droga. Sono stati condannati. Poi, una volta condannati ancora con sentenza definitiva per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, dopo cinque anni l’ho rivisto semilibero all’uscita del carcere di Modena".
"Di solito sequestriamo 1.500 chili di cocaina ogni cinque-sei mesi. La pena edittale va da venti a trent’anni. Una buona pena, se fosse quella, se non ci fosse il patteggiamento e non ci fosse il patteggiamento allargato".
Iacona: Ma perché lei considera così grave quello che è stato uno strumento grazie al quale si facilitano i processi?
"Assolutamente no. Questo è un falso. E’ un falso. Questo lo dice chi non va in udienza. Non è assolutamente vero che per i reati di criminalità organizzata il rito abbreviato deflazioni: il processo si fa due volte. Perché in un processo, per esempio, con quaranta imputati, trenta scelgono di fare il rito abbreviato e dieci no, per quelle dieci persone che non chiedono il rito abbreviato bisogna rifare l’udienza in dibattimento e bisogna riesaminare la posizione anche degli altri trenta già giudicati, perché nel reato associativo bisogna spiegare la condotta dei dieci imputati in concorso con gli altri trenta già giudicati. Quindi i quaranta-cinquanta testimoni bisognerà sentirli lo stesso, anche per uno solo degli imputati. Quindi, dov’è il risparmio per lo Stato? E’ solo un regalo che si fa alle organizzazioni mafiose. E’ solo un regalo".
"Con il sistema elettorale attuale è molto più facile per la ‘ndrangheta spostare il pacchetto di voti a destra o a sinistra. La ‘ndrangheta non ha ideologie, la ‘ndrangheta non è né di destra né di sinistra. La ‘ndrangheta vota il cavallo vincente, quello che pensa possa vincere. Comunque attualmente ha la forza di chiedere il conto anche al sindaco eletto che non ha votato".
Iacona: Lei ha scritto una cosa durissima. Lei ha detto che il confine fra Stato e antiStato non c’è più. Che cosa voleva dire con questo?
"Nella gestione della cosa pubblica c’è sempre di più la presenza della ‘ndrangheta. Nella pubblica amministrazione, negli ospedali, … Sono cose notorie che sanno tutti, ma è inutile che andate dall’infermiere, dal medico a fare l’intervista, a chiedere che l’infermiere vi dica ‘c’è la ‘ndrangheta a Locri’, perché è talmente ovvio e notorio. Il fatto che stasera questa piazza sia vuota denota la sfiducia, la stanchezza della popolazione della Calabria, che è stanca di essere presa in giro, che non crede più in noi. Per questo non c’è nessuno qui. L’ennesima delusione per i calabresi è stato l’uso strumentale dei giovani di Locri. ecco perché non ci sono più qui".
Video dell'intervista - Prima Parte
Video dell'intervista - Seconda Parte
11 commenti:
Quella sera dopo la trasmissione, sconvolto come sempre dello stato delle cose, mi rattristo ancora di più il "vuoto" della piazza da dove era trasmessa l'intervista.
Cosa sta accadendo?!
Quella sera al termine della trasmissione ero sconcertato dallo stato delle cose, grazie ad una informazione accurata e professionale come quella di Iacona.
Ma la cosa che mi colpi molto fu il vuoto della piazza da dove veniva trasmessa l'intervista.
Il vuoto?!
E' solo un'opinione, per carità, ma più si parla di "Stato" come di un'entità metafisica, quasi un novello dio da adorare, meno la LEGGE sarà rispettata.
Non è affatto necessario che i cittadini abbiano un grande "senso dello Stato" perché obbediscano alle leggi. Basta che sappiano che, se non obbediscono, subiranno delle sanzioni.
Non credo, difatti, che chi obbedisce alle leggi lo faccia perché abbia un grande rispetto verso lo "Stato". Più semplicemente, lo fa perché ha paura di esser punito se disobbedisce !
Il fatto è che in Italia queste sanzioni sono assai lente ad applicarsi, se mai sono applicate.
Ecco perché invece di tante "prediche", vane e retoriche, sarebbe il caso non solo di applicare la legge, "tout court", ma anche di modificarla, accelerando l'iter dei processi, semplificando la procedura, limitando le impugnazioni, sospendendo la prescrizione durante lo svolgimento del processo penale e dando efficacia esecutiva immediata alle sentenze. Si potrebbe prendere esempio, in tal senso, dai sistemi romano-germanici a noi vicini.
Non credo, ovviamente, di dire novità. Però, vi prego, basta con la retorica dello "Stato" !
Più concretezza, per favore...
E' proprio deludente constatare che la magistratura sia impossibilitata a fare il suo lavoro perché manchino carte ed altre cose indispensabili. Inoltre mi piacerebbe tanto sapere chi abbia partorito il patteggiamento allargato.
Grazie in anticipo
Complimenti a Iacona che ha omesso di riferire, quella sera, che l'On. Laganà era, ed è, indagata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria (quella dove lavora il
giudice Gratteri) per truffa ai danni dell'ASL di Locri. Come ha omesso di riferire che l'On. Fortugno, marito dell'On. Laganà, barbaramente assassinato dalla ndrangheta, aveva avuto contatti telefonici con tale Pansera, genero del capo bastone di Africo, Morabito detto il tiraddritto
Oggi Fassino ha legittimato MAstella a rimenere e Prodi non ha fatto una grinza.
Sono semre più schifato da tutto ciò. Per la prima volta in vita mia sono convinto al 100% di ciò che aiutare i magistrati come Luigi De Magistris a fare il proprio mestiere senza che nessuno glielo impedisca sia la cosa giusta.
I politici accusano sempre il potere giudiziario di di complotti....il bue che dice cornuto all'asino...
Peccherò di qualunquismo, demagogia, populismo e giustizialismo nel dire questo, ma ribadisco ancora una volta un caloroso VAFFA..... ai nostri governanti per lo schifo che stanno combinando.
I magistrati che si impegnano con professionalità e abnegazione sono un grande esempio. E per fortuna dell'Italia esistono. Mi domando come fanno alcuni altri magistrati che lavorano senza professionalità, come documentato su altri post, a continuare in tali atteggiamenti.
F Colombo
ho letto x la prima volta questo sito e prego x poter continuare a leggerlo,ho visto annozero ieri sono rimasto esterefatto.il mio giudizio bisogna far rispettare le leggi e le pene detentive ,chi sbaglia deve essere consapevole che pagherà fino in fondo la pena.i cittadini sono alla frutta di questa classe politica.
Perchè in Calabria come dicono c'è sempre più mafia? solo di questo si parla ormai... perchè gli esempi partono dall'alto.. e si vedono.. se sono corrotti loro o sono condannati per qualsiasi reato.. tutto fila liscio e i fascicoli neanche li guardano.. ma se capita sotto un padre di famiglia incensurato,povero lui.. perchè si divertono con i capi di imputazione da dargli... dimostrano tutto ciò che sanno per essere magistrati.. COERENZA E LEGGE non c'è da noi.. xkè le mentalità così non camnieranno mai.. peccato che le cose giuste nessuno le fa'.. altrimenti tutto sarebbe diverso...
e giusto combattere la mafia , ,ma volevo cercare di capire una cosa. COME MAI LA MOGLIE DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA E STATA ARRESTATA????COME MAI I NOSTRI PRESIDENTI ANNO TUTTI CARICHI PENDENTI???MA SIGNOR GRATTERI LEI LE SA QUESTE COSE?? LEI E FELICE DI RAPPRESENTARE UN GOVERNO COME IL NOSTRO??OGNI GIORNO SCOPPIA UNO SCANDALO IN PARLAMENTO E FACCIAMO TUTTI GLI INDIANI, E NOMINIAMO SEMPRE LA MAFIA QUANDO I PROBLEMI IN ITALIA SONO MOLTO PIU APOCALITTICI DI QUELLO CHE LEI COMBATTE.MA LEI E IL PRIMO CHE PARLA MALE DELLO STATO,PER LE MACCHINE ,PER LA CARTA ,E POI LO SERVE CON RIVERENZA. SE AL MIO DATORE DI LAVORO LO DENUNCIANO, LO ARRESTANO,ECC,ECC, IO MI LICENZIO IMMEDIATAMENTE SENO VUOL DIRE CHE MI PIACE CIO CHE FA. E GIUSTO O NO???
Grazie Dott.Gratteri.
Noi cittadini non dobbiamo disperare perchè ora sappiamo che all'interno della Magistratura esistono persone splendide come Lei.Non vi lasceremo soli,siete il baluardo che non permetterà che il Nostro Paese sprofondi nella totale illegalità.Mi sento di confermaLe la stessa stima che tutti i cittadini italiani hanno accordato al Dott. De Magistris.Non ci dabbiamo scoraggiare,siamo molti e forti dei valori in cui crediamo
Con stima
Pax et Bonum
dina riccioni
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