La Redazione
Quello di ottobre è stato un mese nero per le vicende giudiziarie del Consiglio Superiore della Magistratura.
Siamo abituati alle "reprimende" del giudice amministrativo nei confronti del c.d. organo di autogoverno dei magistrati, ma questa volta il Consiglio di Stato ci è andato giù molto pesante. E non solo con le parole.
Neanche a dirlo, l'ambito di intervento è ancora quello delle nomine di magistrati ad incarichi direttivi e semidirettivi, quello dove ordinariamente il peso delle correnti assume più plastica evidenza.
Con una prima sentenza (n. 5962/2018 del 18.10.2018), il massimo organo della giustizia amministrativa ha qualificato "sleale" la condotta del CSM consistita nel rinnovare la nomina di una candidata a un incarico direttivo nel corso del processo in cui quella nomina era stata annullata in via cautelare e si attendeva la decisione di merito. E giù con la condanna alle spese processuali.
Quello di ottobre è stato un mese nero per le vicende giudiziarie del Consiglio Superiore della Magistratura.
Siamo abituati alle "reprimende" del giudice amministrativo nei confronti del c.d. organo di autogoverno dei magistrati, ma questa volta il Consiglio di Stato ci è andato giù molto pesante. E non solo con le parole.
Neanche a dirlo, l'ambito di intervento è ancora quello delle nomine di magistrati ad incarichi direttivi e semidirettivi, quello dove ordinariamente il peso delle correnti assume più plastica evidenza.
Con una prima sentenza (n. 5962/2018 del 18.10.2018), il massimo organo della giustizia amministrativa ha qualificato "sleale" la condotta del CSM consistita nel rinnovare la nomina di una candidata a un incarico direttivo nel corso del processo in cui quella nomina era stata annullata in via cautelare e si attendeva la decisione di merito. E giù con la condanna alle spese processuali.
Un magistrato molto noto - e molto indipendente - ha da subito posto un primo fondamentale interrogativo: "può un organo costituzionale agire con slealtà nei confronti di un appartenente all'Ordine giudiziario, senza infrangere la stessa Costituzione che dell'imparzialità e del buon andamento fa addirittura principio nell'art. 97?".
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