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di Vladimiro Polchi
(Giornalista)
da Repubblica.it del 13 luglio 2008
I tagli colpiscono anche gli agenti sui treni e le motovedette anti clandestini.
Rischiano di finire ko telecamere, stampanti, computer e persino toilette.
Roma - Lampadine fulminate, telecamere spente, tubi dell’acqua che perdono. Quest’estate, caserme dei carabinieri, questure e commissariati rimarranno a secco: senza un euro in cassa.
Gli “accreditamenti per le manutenzioni ordinarie” sono infatti sospesi da una circolare interna del Viminale, datata 13 giugno 2008.
“E così – lamentano i sindacati – nessuno verrà a cambiare i toner delle stampanti, né a pulire i filtri dei condizionatori”.
Non è tutto.
Mancano i soldi per gli agenti sui treni a lunga percorrenza: da 8 mesi sono in attesa delle indennità.
Dimezzati poi i fondi per la squadra nautica di Porto Empedocle: le motovedette impegnate sul fronte caldo dell’immigrazione clandestina rischiano di rimanere in porto.
Eppure della sicurezza il centrodestra ha sempre fatto la sua bandiera.
Nel programma elettorale del Pdl si legge, al punto 3: “Aumento progressivo delle risorse per la sicurezza e maggiore presenza sul territorio delle forze dell’ordine”.
Finora, però, le cose stanno andando diversamente.
A prescindere dai tagli annunciati nella manovra finanziaria (3 miliardi di euro in tre anni, secondo i sindacati di categoria), i conti in rosso delle forze dell’ordine già fanno sentire i loro effetti.
Il 13 giugno scorso, Giovanna Iurato, direttore centrale dei “Servizi tecnico-logistici e della gestione patrimoniale” del ministero dell’Interno, ha firmato una circolare a tutte le prefetture, questure e al comando generale dei carabinieri: “Gli accreditamenti predisposti da questo ufficio per le manutenzioni ordinarie degli immobili demaniali e privati adibiti a sedi delle caserme dei carabinieri e della polizia di Stato – si legge sulla circolare – sono stati sospesi, poiché l’ufficio centrale di Bilancio ha comunicato che sono in corso di istituzione i nuovi capitoli di spesa.
Nonostante la consapevolezza del disagio provocato dal ritardo delle aperture di credito – prosegue la Iurato – al momento risulta impossibile provvedere all’emissione degli accreditamenti. Si prega pertanto di sospendere gli affidamenti dei lavori e delle manutenzioni”.
Tradotto: per cambiare una lampadina, un toner o aggiustare un bagno, commissariati e caserme dovranno aspettare tempi migliori.
“Questa circolare cade in un momento difficile – spiega Giorgio Innocenzi, segretario nazionale del sindacato di polizia Consap – da tutta Italia infatti ci arrivano segnalazioni di sedi inagibili, telecamere guaste, tubi rotti”.
Non solo. Il Consap denuncia il mancato pagamento delle indennità agli agenti impegnati nella vigilanza sui treni a lunga percorrenza: “Da quando è nato il servizio, otto mesi fa – racconta Innocenzi – agli agenti non è stata mai corrisposta l’indennità speciale (pari a 100 euro a viaggio), che è a carico delle Fs, in base ad apposita convenzione col Viminale”.
Non è tutto. La squadra nautica di Porto Empedocle (Agrigento), impegnata nel contrasto all’immigrazione clandestina, nel 2007 ha ricevuto 18mila euro e nel 2008 solo 9mila per la manutenzione delle motovedette e il carburante (basta pensare che ogni rifornimento per le barche di altura “Squalo” costa circa 2mila euro e dura in media 6 giorni).
“Tutte le squadre nautiche – spiega Claudio Giardullo del Silp Cgil – hanno lo stesso problema: dallo stanziamento dell’anno 2007 pari a 1.200.000 euro, si è passati a soli 400mila euro per il 2008”.
Non mancano, infine, effetti collaterali imprevisti dei conti in rosso.
In Sardegna, nel centro d’accoglienza di Elmas, aperto all’interno del distaccamento aeroportuale, sempre di più sono gli immigrati richiedenti asilo politico.
Questi, per legge, hanno diritto a uscire dal centro dalle ore 8 alle 20. Peccato però che vista la natura militare del sito, non possono muoversi liberamente.
“Per questo – racconta Giardullo – la questura aveva previsto un servizio navetta. Servizio, però, mai partito per mancanza di fondi e personale. Così i rifugiati rimangono chiusi nel centro tutto il giorno”.
di Vladimiro Polchi
(Giornalista)
da Repubblica.it del 13 luglio 2008
I tagli colpiscono anche gli agenti sui treni e le motovedette anti clandestini.
Rischiano di finire ko telecamere, stampanti, computer e persino toilette.
Roma - Lampadine fulminate, telecamere spente, tubi dell’acqua che perdono. Quest’estate, caserme dei carabinieri, questure e commissariati rimarranno a secco: senza un euro in cassa.
Gli “accreditamenti per le manutenzioni ordinarie” sono infatti sospesi da una circolare interna del Viminale, datata 13 giugno 2008.
“E così – lamentano i sindacati – nessuno verrà a cambiare i toner delle stampanti, né a pulire i filtri dei condizionatori”.
Non è tutto.
Mancano i soldi per gli agenti sui treni a lunga percorrenza: da 8 mesi sono in attesa delle indennità.
Dimezzati poi i fondi per la squadra nautica di Porto Empedocle: le motovedette impegnate sul fronte caldo dell’immigrazione clandestina rischiano di rimanere in porto.
Eppure della sicurezza il centrodestra ha sempre fatto la sua bandiera.
Nel programma elettorale del Pdl si legge, al punto 3: “Aumento progressivo delle risorse per la sicurezza e maggiore presenza sul territorio delle forze dell’ordine”.
Finora, però, le cose stanno andando diversamente.
A prescindere dai tagli annunciati nella manovra finanziaria (3 miliardi di euro in tre anni, secondo i sindacati di categoria), i conti in rosso delle forze dell’ordine già fanno sentire i loro effetti.
Il 13 giugno scorso, Giovanna Iurato, direttore centrale dei “Servizi tecnico-logistici e della gestione patrimoniale” del ministero dell’Interno, ha firmato una circolare a tutte le prefetture, questure e al comando generale dei carabinieri: “Gli accreditamenti predisposti da questo ufficio per le manutenzioni ordinarie degli immobili demaniali e privati adibiti a sedi delle caserme dei carabinieri e della polizia di Stato – si legge sulla circolare – sono stati sospesi, poiché l’ufficio centrale di Bilancio ha comunicato che sono in corso di istituzione i nuovi capitoli di spesa.
Nonostante la consapevolezza del disagio provocato dal ritardo delle aperture di credito – prosegue la Iurato – al momento risulta impossibile provvedere all’emissione degli accreditamenti. Si prega pertanto di sospendere gli affidamenti dei lavori e delle manutenzioni”.
Tradotto: per cambiare una lampadina, un toner o aggiustare un bagno, commissariati e caserme dovranno aspettare tempi migliori.
“Questa circolare cade in un momento difficile – spiega Giorgio Innocenzi, segretario nazionale del sindacato di polizia Consap – da tutta Italia infatti ci arrivano segnalazioni di sedi inagibili, telecamere guaste, tubi rotti”.
Non solo. Il Consap denuncia il mancato pagamento delle indennità agli agenti impegnati nella vigilanza sui treni a lunga percorrenza: “Da quando è nato il servizio, otto mesi fa – racconta Innocenzi – agli agenti non è stata mai corrisposta l’indennità speciale (pari a 100 euro a viaggio), che è a carico delle Fs, in base ad apposita convenzione col Viminale”.
Non è tutto. La squadra nautica di Porto Empedocle (Agrigento), impegnata nel contrasto all’immigrazione clandestina, nel 2007 ha ricevuto 18mila euro e nel 2008 solo 9mila per la manutenzione delle motovedette e il carburante (basta pensare che ogni rifornimento per le barche di altura “Squalo” costa circa 2mila euro e dura in media 6 giorni).
“Tutte le squadre nautiche – spiega Claudio Giardullo del Silp Cgil – hanno lo stesso problema: dallo stanziamento dell’anno 2007 pari a 1.200.000 euro, si è passati a soli 400mila euro per il 2008”.
Non mancano, infine, effetti collaterali imprevisti dei conti in rosso.
In Sardegna, nel centro d’accoglienza di Elmas, aperto all’interno del distaccamento aeroportuale, sempre di più sono gli immigrati richiedenti asilo politico.
Questi, per legge, hanno diritto a uscire dal centro dalle ore 8 alle 20. Peccato però che vista la natura militare del sito, non possono muoversi liberamente.
“Per questo – racconta Giardullo – la questura aveva previsto un servizio navetta. Servizio, però, mai partito per mancanza di fondi e personale. Così i rifugiati rimangono chiusi nel centro tutto il giorno”.
6 commenti:
e' evidente che la magistratura deve unire le proprie forze con quelle della polizia e dei carabinieri oltre che con quella del personale amministrativo nella battaglia per le risorse e per gli stipendi.
Credo che così anche il cittadino, più sensibile ai temi della sicurezza (non cogliendo il vincolo indissolubile che invece c'è tra sicurezza e giustizia), finalmente arriverebbe a rendersi conto delle specifiche responsabilità per lo sfascio della giustizia atteso il diverso risalto (anche mediatico)che verrebbe dato alla protesta non più classificabile come meramente corporativa.
Saluti.
pixie.
Ma su con la vita adesso con il taglio agli stipendi d'oro dei magistrati potremo creare un tesoretto da investire in carburante per le motovedette, in toner e lampadine per le caserme
ma per favore come ci siamo ridotti.. mai eravamo caduti cosi'in basso
Povera Italia
Più della quantità conta la qualità; basta far funzionare bene ciò che abbiamo: unite le forze dell'ordine superano la media europea, a riprova assistiamo ad arresti di criminali con dispiegamento di militari in rapporto di uno a dieci (per 10 delinquenti 100 agenti più i mezzi compreso elicotteri), che credo diventi esaltante per i furfanti e poco glorioso per la polizia; manca la benzina? vedo però carabinieri girare nel centro abitato con Subaru che inquinano e consumano molto ( indicati per strade di campagna e non per "passeggiare" per via Roma con traffico limitato ai pedoni: sic! mai a piedi? doppiamente utile: per la salute e per i cittadini che si possano sentire più rassicurati) Troppe ferie (per festività è normale non ottemperare alla convocavione del tribunale e far saltare l'udienza? e il pm e la giudice non si attivano per l'accompagnamento coattivo o quantomeno di tentare il recupero dell'udienza penale: la 1° dopo 3 anni...) troppi permessi, troppi imboscati negli uffici (vale anche per i vigili, Montanelli si inimicò i "ghisa" per aver detto che si nascondevano nei bar...) ...ho assistito a controlli in piazza della polstrada e poi per 600 km vedere una sola pattuglia -- più di 20 anni fa , dopo qualche giorno fu Amen al tg 2 a rilevare la stessa stranezza -- o che sbucano solo per appioppare multe ...ingiuste per natura se la sanzione è "uguale per tutti" ...al contrario della legge? Non che non lo sapessi, ma che l'abbia detto la Forleo (anche quando fermò alcuni poliziotti, "double face" a seconda del soggetto, dalla mano pesante ...) mi "conforta". Non "Fini...ranno in strada"...con la scusa del freddo o del caldo cercheranno di stare al "riparo" (anche dai rischi) mentre i carabinieri continueranno a girare in auto o, se ferma, in sosta selvaggia (sempre?) per fare controlli in pieno centro abitato tra un bar e l'altro...seduti al tavolino... a scrivere verbali per divieti di sosta! Se la polizia è quella della Diaz, che mena nel mucchio alla rinfusa, che spintona i pensionati ("figli d'operai"? eh, Pasolini, è un'aggravante e non un'attenuante, in questo caso)...che è sempre al servizio del re e mai del popolo, o meglio in "nome del popolo", allora è meglio che stia ferma, farebbe meno danni! "piede cavo"
penso che il settore giustizia sia solo l'inizio di un settore che vedrà progressivamente tagliare fondi man mano anche in altri settori;le conseguenze ? Beh quando la gente non avrà più nulla da perdere non saranno difficili da immaginare a cosa andremo incontro e con i più svariati mezzi a disposizione
il magistrato era l'ex titolare dell'inchiesta «why not»
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Povero de Magistris non aveva capito che in Calabria è la 'ndrangheta a dover essere sconfitta non lo Stato che la tollera
Dalle prime notizie si tratta di una pronuncia d'inammissibilità dei ricorsi presentati da De Magistris e dal Ministero.
L'inammissibilità è una formula che preclude l'esame del merito; in sostanza c'è un qualche difetto che affligge i ricorsi.
Quindi con tale pronuncia non si dà nè ragione nè torto ad alcuno; si sancisce solo che il merito non può essere esaminato. La cosneguenza, comunque, è il passaggio in giudicato della sentenza impugnata.
Nicola Saracino
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