di Michele Serra
(Giornalista)
da Repubblica.it del 16 aprile 2009
Rispetto ai tempi del goffo “editto bulgaro”, le nubi censorie che si addensano su Michele Santoro e su Milena Gabanelli (e tramite loro sulla Rai nel suo insieme) esprimono un punto di scontro più nitido e, nel suo genere, più maturo.
Non è solo e non è tanto la “faziosità politica” - colpa opinabile per definizione - a essere sotto tiro.
È la sostanza stessa del medium più importante e penetrante, la televisione, che trasmissioni come Annozero e Report interpretano come un contro-potere strutturalmente autonomo (tale è l’informazione nella tradizione delle democrazie), e questo potere politico intende, invece, come cingolo di trasmissione dei propri scopi: non per caso è un potere al tempo stesso politico e mediatico. Anche tecnicamente.
Nei giorni drammatici del terremoto, lo scontro tra queste due funzioni della televisione è stato evidente.
Si trattava di mettere l’accento sulle deficienze strutturali e le responsabilità umane che hanno aggravato di molto il bilancio delle vittime e dei danni. Oppure di esaltare l’opera dei soccorsi e l’efficienza dello Stato.
Il primo obiettivo è tipico del giornalismo-giornalismo, che qui da noi, non si capisce bene per quale strambo equivoco, si chiama “d’assalto”.
Il secondo obiettivo è invece tipico della propaganda politica. Genera un linguaggio che tende alla retorica del positivo quanto il primo rischia di cadere nella retorica del negativo.
Scelga ognuno quale di questi due rischi sia più sgradevole e pericoloso per la pubblica opinione.
Ma si sappia che è solo il primo rischio – quello di una televisione aspra e irriducibile – a essere sotto accusa, e a nessuno, né dentro la Rai né nella cerchia della politica, è venuto in mente di biasimare o sanzionare le centinaia di ore di televisione leziosa e piagnona che hanno imbozzolato la tragedia del terremoto in un reticolo implacabile di buoni sentimenti, misurando ben più volentieri il diametro della “bontà nazionale” che quello dei pilastri sottodimensionati.
Che i media abbiano anche, in queste situazioni, una funzione di rete connettiva, non solo logistica, che aiuta a reggere l’urto della morte, e a sentirsi comunità, è fuori di dubbio.
Ma questa funzione è stata svolta perfino con sovrabbondanza, e fino a rendere stucchevoli anche le immagini del dolore e della rovina.
Santoro e la sua redazione hanno scelto – in minoranza – di fare il resto del lavoro, come compete alla storia professionale di un giornalista molto discusso (e discutibile) ma molto tenace.
E premiato dall’audience, concetto evidentemente sacro quando si tratti di contare i soldi della pubblicità, ma subito sottaciuto quando si tratti di misurare la temperatura di una parte consistente dell’opinione pubblica.
Peccato che questo “resto del lavoro”, sicuramente complementare a un quadro generale molto più blandamente critico, risulti insopportabile al potere politico, così come la puntuta inchiesta di Milena Gabanelli sulla social-card non poteva che fare imbufalire il ministro Tremonti.
“Remare contro” fu una delle prime accuse che il Berlusconi leader nascente mosse ai suoi oppositori.
Non lo sfiorò (e non lo sfiora) il sospetto che c’è chi rema né contro né a favore, ma per suo conto. Anche sbagliando, ma sottoponendo al giudizio del pubblico, non al giudizio del potere, i propri errori.
Il giornalismo è questo, e dovrebbe saperlo anche il direttore del Giornale Mario Giordano, che un minuto dopo avere potuto dire esattamente quanto voleva dire ad “Annozero” ha orchestrato una violenta campagna di stampa contro lo “sciacallo Santoro”.
Qualcuno aveva forse detto a Giordano, o a uno qualunque dei giornalisti e telegiornalisti governativi, che usare il terremoto per magnificare la prestanza e la generosità del premier era “sciacallaggio”?
Ci si era limitati a pensare, magari, che fosse cattivo gusto, e la libertà di cattivo gusto, se non è sancita dalla Costituzione, è suggerita dal buon senso.
Quanto alla vignetta di Vauro trattata da casus belli e ridicolmente accusata di mancanza di “pietà per le vittime”, varrebbe il concetto di cui sopra: qualora la si ritenga di cattivo gusto, da quando il cattivo gusto è oggetto di censura?
E quelli che, al contrario, affidano la “pietà per le vittime” a ben altri canali, magari privati, e apprezzano la ruvida intelligenza e la lunga coerenza professionale di Vauro, dovrebbero forse ingoiare il boccone della censura nel nome di una “informazione corretta”?
Ma corretta da chi? Dal direttore del “Giornale”?
16 commenti:
Che botta questo articolo...
E' proprio vero che di giornalisti-giornalisti son rimasti in pochi... questo è sicuramente uno di quelli...
Bravo Michele Serra...
Omicidio Alfano: pm Canali ascoltato in aula
http://www.antimafiaduemila.com/index.php?option=com_content&task=view&id=14888&Itemid=48
La gente si pone troppe domande, era necessario sollevare un polverone che la distraesse, la vignetta di Vauro è stata l'occasione d'oro...."pietà per i morti", ma non sarebbe stato meglio averla prima che lo diventassero morti?
Sssssssssss...questa è una domanda pericolosa!
Ground Annozero
di Furio Colombo
http://temi.repubblica.it/micromega-online/150409-ground-annozero/
La ricostruzione a rischio clan
ecco il partito del terremoto
di Roberto Saviano
http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/cronaca/sisma-aquila-5/saviano/saviano.html
15:46 Berlusconi scherza con una signora - 3
Prima di lasciare la tenda ha salutato i bambini con alcuni pizzicotti, e poco prima di salire in auto per lasciare il campo scuola, Berlusconi ha incoraggiato, abbracciandola, una signora. Le ha chiesto quanti anni avesse. "Presidente, ho 76 anni, ma mi raccomando, pensate ai giovani, che noi il nostro tempo lo abbiamo fatto", ha detto la donna. Parole a cui il premier ha replicato scherzando: "Signora, parli per lei..."
15:44 Berlusconi scherza con i bambini - 2
Poco prima, visitando il campo scuola di Poggio Picenze, Berlusconi era salito in cattedra e aveva chiesto ai bambini "Chi sono io?", e ha recitato la poesia "Rio Bo" di Aldo Palazzeschi. Quindi ha concesso degli autografi ai piccoli alunni, e rivolgendosi ad alcuni bambini macedoni di Poggio Picenze, ha detto: "Questi autografi non rivendeteli a meno di 20 euro"
15:43 Berlusconi nelle tendopoli scherza con gli sfollati - 1
Il premier Silvio Berlusconi cerca di tirare su il morale degli sfollati, facendo ricorso alle sue battute. Rivolgendosi a un parroco di colore ha affermato sorridendo: "Complimenti, lei è molto abbronzato". A un'altra ragazza di colore, il presidente del Consiglio ha detto sempre scherzando: "Vorremmo avere tutti il tempo di prendere il sole come te". Poi ha chiosato: "Stringimi forte, chiamami papà"
lo sciame/3
Approfittando del trambusto che circonda Annozero, Bruno Vespa confessa candidamente di aver mentito, forse per posizionarsi meglio sul futuro confronto. A Giorgio Dell’Arti aveva scritto: “le condizioni di Santoro in Rai sono di assoluto privilegio. Lui ha tutta la redazione con contratto giornalistico che ai miei non viene riconosciuto”. Adesso precisa: “quando nel ’99 la Rai assunse Santoro, assunse anche con contratto giornalistico a tempo indeterminato i suoi tre principali collaboratori: Sandro Ruotolo, Corrado Formigli e Riccardo Iacona. Gli altri collaboratori ebbero normali contratti di rete”.
Problema adatto alla cultura matematica di Vespa: visto che Riccardo Iacona lavora a Rai tre e Corrado Formigli (che da tempo aveva lasciato la Rai) oggi ha un normale contratto di collaborazione, quanti contratti giornalistici a tempo indeterminato restano?
PS: Santoro era direttore quando ha lasciato la Rai nel 1996, quindi è falso “che ebbe la qualifica di direttore” nel 1999.
PS DUE: ma se le puttanate di Vespa vengono corrette una per volta, che gusto ci sarà quando faremo il confronto?
Ultimamente, noto che molti idioti si liberano delle maschere!
Questo dato conferma il mio ottimismo sul collasso del vile regime che governa il paese.
Certo, Vauro avrebbe potuto impostare tutte le sue vignette sulle battute e i provvedimenti successivi alla tragedia di L'Aquila. Esempio, considerare villeggiature in Camping, le tendopoli allestite per migliaia di disperati sopravvissuti al terremoto che ha inghiottito 300 di loro, bambini inclusi. Oppure, sulla dichiarazione del varo immediato, dopo il terremoto, del provvedimento contro gli sciacalli (senza specificare quali, ovviamente). Che ne so, sulla battuta fatta alla dottoressa intenta a prestare i primi soccorsi ai sopravvissuti allo stesso terremoto: “che bello sarebbe farmi rianimare da Lei!” Ancora, sulle vecchiette a cui promette di ringiovanirle; chi sa mai perché, per portarsele forse ai party? Ecco, non solo Vauro, anche Santoro avrebbe potuto incentrare la sua trasmissione su queste circostanze; e non sarebbe successo nulla, invece, da idiota qual è, insieme, a Vauro ha preferito speculare sul ritardo e disorganizzazione dei soccorsi, sulle menzogne che l'Ospedale e la Casa dello studente erano strutture di recente costruzione ecc...ecc...
Non ho seguito la trasmissione, mi è antipatico Santoro, Vauro e Travaglio, ma voglio esprimere loro, con tutto il cuore, la mia solidarietà!
Il cattivo gusto che ha dato tanto fastidio a tutti è il "cattivo gusto" di Marco Travaglio?Stanno tutti con la bava alla bocca i nostri politici per questa ricostrzione di L'Aquila.Soldi a palate e belle stecche da dividersi con l'assegnazione degli appalti.Ma che ti fa Marco Travaglio ?Sputtana tutti,nomi e cognomi,i papabili ai lavori di ricostruzione.Marco,veramente di cattivo gusto!!Non lo sai che sono i pupilli del sistema?That's very bad!E come se non bastasse il nostro Eroe,con aria da grande Magistrato, ha messo il carico da dodici.Per noi che amiamo la Giustizia sentirlo parlare ci riempie il cuore di gioia,ma a chi "ruba" fa veramente paura.Questo è quello che ha dato tanto fastidio a tutti,interferenze sulle assegnazioni degli appalti,gli unici veri sciacalli sono loro e i giornalisti al loro servizio,Come sempre,grazie Marco!!
Intercettazioni, Tribunale del Riesame: i dati raccolti da Genchi non sono stati utilizzati in maniera illecita
http://www.facebook.com/ext/share.php?sid=72565964029&h=ZP2vA&u=J8LQL&ref=nf
Quando, per valutare le condotte, al parametro della legalità si sostituisce quello della "correttezza" si è vicini alla tirannia.
Purtroppo questo accade non solo all'informazione.
Il CSM adotta proprio quello stesso stravagante criterio per stabilire se un provvedimento giudiziario merita una stigmatizzazione disciplinare.
La desolante deriva non sorprende, quindi.
Nicola Saracino
La beffa di Santoro
http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/cronaca/sisma-aquila-7/beffa-santoro/beffa-santoro.html
ANNOZERO: BONAIUTI, SANTORO COME LA RANA CHE SCOPPIO'...
"Dopo l'ultimo numero di Annozero, siamo preoccupati per Santoro che si esalta come paladino della liberta' di espressione! Qualcuno ricordi a Michele la favola di Fedro e la fine della rana che scoppio', a forza di gonfiarsi per somigliare al bue". Lo afferma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti.
8 paragrafi, 4500 battute per una fotografia (volutamente) sfuocata di quello che è sotto gli occhi di tutti e in cui non c'è una parola di solidarietà per Vauro o di condanna per la censura; non si capisce se sono sottintese o a carico del lettore.
Ancora una volta Michele Serra fa sfoggio di pacatezza e considerazioni acute (chiamrli giudizi sarebbe eccessivo) in un articolo che fa sfoggio di intelligenza (il secondo paragrafo è una maniera complicata di dire l'ovvietà che i politici vogliono adulatori e non critici) al solo scopo di mascherarne l'ambiguità, presente fin dal titolo.
Ai tempi del primo governo Berlusconi mi colpì l'affermazione di Serra (all'epoca sembrava ancora "di sinistra") che Berlusconi andava battuto politicamente e non per via giudiziaria: praticamente un'anticipazione del lodo Schifani e del lodo Alfano.
Erano i tempi in cui riempiva il Piccolo Teatro di Milano per un dibattito in chiave anti-berlusconiana con Indro Montanelli, Franco Cardini e Paolo Mieli (il non plus ultra dell'anti-berlusconismo!).
E comunque un minimo di decenza avrebbe richiesto che sulle disgrazie di Vauro e Santoro non intervenisse Serra che dal 2003 collabora - senza intoppi - alla trasmissione "Che tempo che fa", prodotta
dalla Endemol Italia, presieduta da Marco Bassetti, marito di Stefania Craxi (nel novembre 2005 ospite della sua trasmissione - il 2 aprile scorso a CasaPound di Roma per il film sulla vita di Bettino).
A costo poi di dare un ulteriore dispiacere a Salvatore d'Urso, che segnala un articolo di Furio Colombo, dico che il 20 aprile del 2008 lo stesso era "Director" nel Board Italia della "Jerusalem Foundation" di cui era "Chairman" Giancarlo Elia Valori (tessera P2 numero 283) - ora la composizione è cambiata ma ho salvato la pagina.
Bravo Raffaele, quoto in pieno!
Siamo solo all'inizio dell'occupazione Rai con uno spoil system dall' "alto" al basso...le "(s)Senette", "le Mazza(te"...che già c'erano, ricordate Giovanni Masotti)", il (per niente) Paragone,... sul Due, non resta che mettere a cuccia i "cani da guardia" ("guardiani pubblici", per Montanelli)...il "triumvirato" Santoro-Travaglio-Vauro... mentre Il "triumvirato" di controprogrammazione, Brachino , Facci e Del "DUBBIO"(come opinionista!?) dice: " se fosse successo per le Torri, in Usa Santoro sarebbe stato cacciato non solo dalla tv ma dagli States...dopo essere stato linciato da parte della folla..."? .......E il "libretto/fascicolo (di manutenzione) casa", pensato dopo il crollo di Viale Giotto, nel 99 (cha ha ispirato il dossier di Barberi)? Dove si evinse che i controlli, con ingegneri nominati dalla prefettura (sino al 74), non erano affidabili? E le verifiche di stabilità degli edifici decise e decretate nel 2003 (stesso governo, dalle "mille proroghe"?), da rimandare a disastro avvenuto? Ma l'attenzione e "l'indignazione" è tutta rivolta su "Anno zero" e non sulla "scampagnata dei terremotati", riportata "solo" sulla stampa estera? Visto che di parole e di vignette si parla, funzionali a "La scomparsa dei fatti" o al loro depistaggio. "La politica cattiva maestra", appunto, che "vive" di emergengenze perenni. Lo scrittore Giustino Fortunato definì la Calabria “uno sfasciume pendulo sul mare”. Parte di un'Italia “ballerina e instabile”. L'elevata vulnerabilità nei confronti di un evento sismico degli edifici pubblci (strategici?) e non solo necessita di una soluzione radicale... "Prima di ritrovarci con qualche scuola elementare crollata a seguito di un evento sismico". Concludeva un articolo del "giornalismo partecipativo" del 25/03/08, sulle case e strade crollate sotte le frane in Calabria. Ma dimentico della scuola di San Giuliano... a voler dimostrare che al territorio fragile concorre una politica di memoria labile ma "sensibile" al rispetto, ipocrita, delle bare da "essa" riempite (Vauro le ha solo "fotografate") ma che si scandalizza se la si critica a "cadavere caldo": esclusiva riservata al "bi-parti-SON" Vespa? Salvo il giovedì "grasso", tutto ludico: l'utile e il dilettevole, appena seppelliti i morti??
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